CH713518A2 - Tetto in pietra. - Google Patents

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CH713518A2
CH713518A2 CH00171/18A CH1712018A CH713518A2 CH 713518 A2 CH713518 A2 CH 713518A2 CH 00171/18 A CH00171/18 A CH 00171/18A CH 1712018 A CH1712018 A CH 1712018A CH 713518 A2 CH713518 A2 CH 713518A2
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Abstract

La presente invenzione riguarda un tetto (10) comprendente una struttura (12), una copertura (20), e una pluralità di accessori (30). La copertura comprende una pluralità di lastre (22) giustapposte l’una all’altra a formare dei corsi successivi (24 n , 24 n+ 1 ...) parzialmente sovrapposti l’uno all’altro. Ciascun accessorio (30) comprende: una porzione di appoggio inferiore, e due zone di appoggio superiori. L’accessorio si sviluppa prevalentemente in un piano π e definisce un canale che fornisce una superficie continua di scorrimento. Nella direzione perpendicolare al piano π, la zona di appoggio inferiore è distanziata dalle zone di appoggio superiori di una distanza d compresa tra 4 mm e 10 mm. Ciascun accessorio è posato in moto tale che: la porzione di appoggio inferiore è appoggiata su una lastra inferiore e su un listello; le porzioni di appoggio superiori sostengono due lastre superiori; e il canale è sottoposto alla zona di giustapposizione tra le due lastre superiori. Le due lastre superiori sono distanziate dalla lastra inferiore della distanza d e le, lastre superiori sono sovrapposte alle lastre inferiori per meno della metà della lunghezza di queste ultime.

Description

Descrizione [0001] Formano oggetto della presente invenzione un tetto e un metodo per la realizzazione di un tetto. Nella trattazione che segue ci si riferirà in particolare a tetti realizzati con lastre di»pietra. Tale specifico riferimento è riportato a scopo esemplificativo e non limitativo e una persona esperta può immediatamente comprendere come l’invenzione possa trovare impiego anche in altri ambiti analoghi.
[0002] La copertura dei tetti mediante lastre di pietra è una soluzione tradizionale nell’ambito delle costruzioni, in particolar modo in alcune zone geografiche nelle quali sono disponibili pietre adatte a questo scopo. Vi sono diverse rocce, dette scisti, naturalmente adatte alla realizzazione di lastre. Queste rocce sono utilizzate tradizionalmente a questo scopo perché sono facilmente fratturagli lungo piani paralleli in modo da ottenere le lastre desiderate.
[0003] In tempi più recenti è anche emerso l’uso di tagliare le rocce per mezzo di frese o lame diamantate, così da ottenere le lastre in modo indipendente dagli eventuali piani di debolezza della roccia. Queste lastre, dette segate, fresate o fiammate, sono molto più lisce di quelle a spacco naturale.
[0004] I tetti in pietra determinano una marcata caratterizzazione del paesaggio antropico nelle zone in cui il loro uso è tradizionalmente diffuso. In tali zone si cerca quindi di mantenere tale uso anche per le costruzioni nuove e a seguito di eventuali ristrutturazioni, in modo da non alterare il paesaggio tradizionale.
[0005] Alcune caratteristiche salienti dei tetti in pietra di tipo tradizionale vengono di seguito descritte con specifico riferimento alle fig. 1,3 e 7 qui allegate.
[0006] Un tetto 10 in pietra di tipo noto comprende una struttura 12, solitamente realizzata in legno mediante travetti (paralleli alla direzione p della pendenza del tetto) e listelli (paralleli alla direzione c della linea di gronda). Sulla struttura 12 è sovrapposta una copertura 20 realizzata mediante una pluralità di lastre 22 disposte in corsi successivi 24«parzialmente sovrapposti l’uno all’altro.
[0007] Ciascuna lastra 22 di un corso 24n è appoggiata ad una lastra 22 del sottostante corso 24n_i e ad un listello della struttura 12. In modo in sé noto, le lastre possono essere fissate ai rispettivi listelli mediante chiodi o staffe metalliche. A titolo illustrativo, la lastra 22 rappresentata in fig. 3 mostra sia i fori necessari per il fissaggio mediante i chiodi, sia le scanalature necessarie per il fissaggio mediante le staffe.
[0008] I tetti in pietra tradizionali tuttavia, pur essendo ampiamente apprezzati, non sono esenti da difetti.
[0009] Innanzitutto, le lastre di pietra 22 non possono essere troppo sottili, poiché devono resistere agli agenti atmosferici e alle sollecitazioni meccaniche cui sono sottoposte, tanto nelle fasi di lavorazione quanto durante l’arco della loro vita operativa. Lo spessore elevato determina naturalmente un peso elevato di ogni singola lastra 22.
[0010] Inoltre le lastre di pietra segate, fresate p fiammate sono sostanzialmente piatte e lisce. Per questo motivo, nella zona di appoggio di una lastra sulla lastra sottostante, si verifica il fenomeno della risalita dell’acqua piovana per capillarità. In altre parole, quando piove, sebbene la gran parte dell’acqua scorra da una lastra alla lastra sottostante seguendo la direzione p della pendenza del tetto. 10, una piccola parte di essa risale, contro la forza di gravità, insinuandosi nella zona di contatto tra le due lastre di pietra. Per evitare che la risalita per capillarità implichi delle infiltrazioni d’acqua nella copertura 20, si rendono tradizionalmente necessari alcuni accorgimenti.
[0011] li primo accorgimento è quello di mantenere la pendenza del tetto 10 superiore ad un angolo minimo di circa 25° pari a circa il 47%.
[0012] Il secondo accorgimento è quello di sovrapporre due successivi corsi 24n e 24n+i per una porzione molto estesa, tipicamente per più di metà della lunghezza delle lastre 22. Nelle fig. 1 e 7 si vede chiaramente come il primo corso 24Ί risulti coperto per un’ampia porzione dal secondo corso 242 che lo segue immediatamente e come risulti ulteriormente coperto per una piccola porzione dal terzo corso 243. Poiché ripetutamente si sovrappongono l’uno all’altro ben tre corsi di lastre, tale tipo di posa è detto anche «copertura tripla».
[0013] La copertura tripla, necessaria nel caso di lastre lisce (tagliate, fresate o fiammate) per evitare la risalita dell’acqua per capillarità, è tradizionalmente usata anche nel caso di lastre a spacco naturale, sebbene queste non implichino alcun problema di capillarità. La copertura tripla infatti consente di evitare anche le infiltrazioni d’acqua lungo le giunzioni laterali tra due lastre affiancate. Come si può notare nelle fig. 1 e 7, la giunzione laterale tra due lastre affiancate di un qualsiasi corso (ad esempio il secondo corso 242) è quasi completamente coperta dalla zona mediana di una lastra del corso superiore (in questo caso il terzo corso 243) e, nella porzione non coperta, appoggia sulla zona mediana di una lastra del corso inferiore (in questo caso il primo corso 24-,).
[0014] In definitiva dunque, la copertura tripla, che è necessaria per garantire la tenuta della copertura 20, implica l’uso di molte lastre di pietra 22 per unità di superficie da coprire.
[0015] Come la persona esperta può ben comprendere, l’elevato spessore delle lastre, l’elevata pendenza e l’elevato numero di lastre per unità di superficie sono tutti fattori che concorrono a rendere necessario l’uso di una gran quantità di pietra. Ciò si traduce in un peso e in un costo elevati per la copertura 20. Inoltre, il peso della copertura 20 in pietra, che supera abbondantemente il peso di altri tipi di copertura disponibili, si traduce solitamente in un maggior costo anche per la realizzazione della struttura 12.
[0016] Scopo della presente invenzione è pertanto quello di superare gli inconvenienti evidenziati sopra in relazione alla tecnica nota.
[0017] In particolare, un compito della presente invenzione è quello di rendere disponibili un tetto e un metodo che, a parità di superficie da coprire, rendano possibile l’uso di una minore quantità di pietra rispetto alla posa tradizionale.
[0018] Inoltre, un compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile un tetto e un metodo che, pur impiegando meno pietra, consentano di non peggiorare o di migliorare le prestazioni del tetto rispetto alle soluzioni tradizionali.
[0019] Infine, un compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile un tetto in pietra più leggero ed economico di quelli tradizionali.
[0020] Tale scopo e tali compiti vengono raggiunti mediante un tetto secondo la rivendicazione 1, e mediante un metodo per realizzare tetti in pietra secondo la rivendicazione 9.
[0021] Per meglio comprendere l’invenzione e apprezzarne i vantaggi, vengono di seguito descritte alcune sue forme di realizzazione esemplificative e non limitative, facendo riferimento ai disegni allegati, in cui: la fig. 1 mostra una vista schematica in prospettiva di una porzione di tetto secondo la tecnica nota, parzialmente in trasparenza; la fig. 2 mostra una vista schematica in prospettiva di una porzione di tetto secondo l’invenzione, parzialmente in trasparenza; la fig. 3 mostra una vista schematica in prospettiva di una lastra in pietra per la copertura di tetti; la fig. 4 mostra una vista schematica in prospettiva di una prima forma di realizzazione dell’accessorio secondo l’invenzione; la fig. 5 mostra una vista schematica in prospettiva di una seconda forma di realizzazione dell’accessorio secondo l’invenzione; la fig. 6 mostra una vista schematica in prospettiva di una terza forma di realizzazione dell’accessorio secondo l’invenzione; la fig. 7 mostra una vista schematica dall’alto di una porzione di tetto secondo la tecnica nota; la fig. 8 mostra una vista schematica dall’alto di una porzione di tetto secondo l’invenzione, parzialmente in tra sparenza; la fig. 9 mostra schematicamente una porzione di tetto comprendente un accessorio simile a quello di fig. 6, vista lungo la direzione V della fig. 8; la fig. 10 mostra una vista simile a quella di fig. 9, in cui il tetto comprende un accessorio simile a quello di fig. 4; le fig. 11 mostrano schematicamente alcuni accessori secondo l’invenzione, in viste simili a quelle delle fig. 9 e 10.
[0022] Nelle allegate figure, con il riferimento 10 è indicato complessivamente un tetto comprendente una struttura 12 e una copertura 20.
[0023] Nella trattazione che segue si farà specifico riferimento ad una struttura 12 in legno e ad una copertura 20 in pietra. In particolare, con il termine pietra, ci si riferisce di seguito tanto alla pietra naturale, a spacco o tagliata che sia, quanto alia pietra ricostruita o artificiale. Inoltre tale riferimento è riportato a scopo esemplificativo e non limitativo e la persona esperta può immediatamente comprendere come l’invenzione possa trovare impiego anche nell’ambito di altre soluzioni costruttive analoghe.
[0024] Nella trattazione che segue si farà riferimento alla larghezza e alla lunghezza delle lastre 22 e degli accessori 30. Per convenzione qui si intende che la larghezza sia la dimensione destinata ad essere orientata nella direzione c della linea di gronda del tetto. Secondo la stessa convenzione, si intende che la lunghezza sia la dimensione destinata ad essere orientata nella direzione p della pendenza. Come la persona può ben comprendere la pendenza del tetto 10 e là pendenza della singola lastra 22 sono direzioni differenti. Tuttavia ai fini della presente trattazione non si ritiene necessario distinguerle poiché esse differiscono unicamente per l’inclinazione rispetto al piano orizzontale, risultando entrambe perpendicolari alla direzione c della linea di gronda.
[0025] L’invenzione riguarda un tetto 10 comprendente una struttura 12, una copertura 20, e una pluralità di accessori 30, in cui: - la struttura comprende travetti paralleli ad una direzione p della pendenza del tetto, e listelli paralleli ad una direzione c della linea di gronda; - la copertura comprende una pluralità di lastre 22 giustapposte l’una all’altra nella direzione c a formare dei corsi successivi 24n, 24n+i... parzialmente sovrapposti l’uno all’altro nella direzione p.
Ciascun accessorio 30 comprende: - una porzione di appoggio inferiore 301; - una prima zona di appoggio superiore 302; e - una seconda zona di appoggio superiore 304; in cui: - l’accessorio 30 si sviluppa prevalentemente in un piano π; - l’accessorio 30 definisce un canale 300 adatto a fornire una superficie, continua di scorrimento; e - nella direzione perpendicolare al piano π, la zona di appoggio inferiore 301 è distanziata dalle due zone di appoggio superiori 302, 304 di una distanza d compresa tra 4 mm e 10 mm.
Ciascun accessorio 30 è posato in moto tale che: - la porzione di appoggio inferiore 301 è appoggiata su una zona centrale di una lastra 221 di un corso inferiore 24n e su un listello della struttura 12; - la prima porzione di appoggio superiore 302 sostiene una prima lastra 222 di un corso superiore 24n+1; - la seconda porzione di appoggio superiore 304 sostiene una seconda lastra 224 del corso superiore 24n+1; e - il canale 300 è sottoposto alla zona di giustapposizione laterale 220 tra le due lastre 222,224 del corso superiore 24n+1. Nel tetto 10 secondo l’invenzione: - le due lastre 222, 224 del corso superiore 24n+i sono distanziate dalla lastra 221 dei corso inferiore 24n della distanza d compresa tra 4 mm e 10 mm nella direzione perpendicolare al piano π; e - le lastre del corso superiore 24n+1 sono sovrapposte alle lastre del corso inferiore 24n per meno della metà della lunghezza di queste ultime nella direzione p della pendenza del tetto 10.
[0026] Qui e di seguito, l’accessorio 30 è definito in relazione ad una lastra 221 di un corso inferiore 24n sulla quale è appoggiato e in relazione a due lastre 222 e 224 di un corso superiore 24n+i che appoggiano sull’accessorio 30 stesso. Naturalmente, come la persona esperta, può ben comprendere, ciascuna lastra 22 della copertura 20 può svolgere allo stesso tempo ruoli diversi, quando essa sia considerata in relazione all’accessorio su cui essa appoggia o quando invece sia considerata in relazione all’accessorio che le è sovrapposto.
[0027] Nella trattazione che segue si considera che l’accessorio 30 sia realizzato mediante piegatura di una lamiera metallica. Come la persona esperta può ben comprendere,- in linea di principio l’accessorio 30 può essere realizzato anche mediante altri sistemi e con altri materiali. In linea di principio infatti l’accessorio potrebbe essere ottenuto tagliando a misura sezioni di un profilo estruso, realizzato in materiale metallico o polimerico. Tuttavia il richiedente ha notato che la realizzazione mediante piegatura di una lamiera metallica risulta particolarmente efficiente. Infatti l’accessorio 30, essendo destinato a fare parte di un tetto in pietra, deve essere garantito per una vita operativa di parecchi decenni. A tale scopo risulta preferibile l’uso di rame, acciaio zincato, alluminio o piombo, essendo questi materiali tradizionalmente impiegati per questi usi. Al contrario, altri materiali ad esempio polimerici, potrebbero facilmente degradarsi sotto l’effetto congiunto delle intemperie e del peso delle lastre. Inoltre, poiché l’accessorio ha uno sviluppo prevalentemente piano, l’uso, di una lamiera risulta particolarmente vantaggioso.
[0028] Come si può notare nelle figure allegate, l’estensione dell’accessorio 30 nel piano π è definito in base alle dimensioni delle lastre 22 con le quali esso è destinato ad essere posato. Come già accennato, la lunghezza/dell’accessorio 30 è la dimensione destinata ad essere disposta parallelamente alla pendenza p del tetto 10. L’accessorio 30 ha lunghezza/di poco inferiore rispettò a quella delle lastre con cui deve essere posato. Come si può notare nelle fig. 2 e 8, l’accessorio 30 è lievemente più corto delle lastre 22, in modo da appoggiare posteriormente sul medesimo listello su cui appoggiano le lastre e, al tempo stesso, in modo da non sporgere frontalmente e da rimanere coperto dalle lastre stesse. In particolare, la lunghezza/dell’accessorio 30 può essere vantaggiosamente compresa tra l’85% e il 99% della lunghezza delle lastre 22.
[0029] Ancora, là larghezza w dell’accessorio 30 è la dimensione destinata ad essere disposta parallelamente alla linea di gronda c del tetto 10. Per inciso, la larghezza w dell’accessorio 30 può anche essere vista come la distanza tra le due porzioni di appoggio superiori 302 e 304. L’accessorio 30 ha larghezza w sufficiente a comprendere al proprio interno l’intera zona di giustapposizione laterale 220 tra le due lastre superiori 222 e 224 sovrapposte all’accessorio 30. Come la persona esperta può ben comprendere, più le lastre 22 hanno lati regolari, più circoscritta sarà la zona di giustapposizione e, viceversa, più le lastre 22 hanno lati irregolari, più ampia sarà la zona di giustapposizione. Nel caso di lastre 22 segate, la zona di giustapposizione laterale 220 sarà poco più di una linea. Al contrario; nel caso di lastre 22 spaccate, la zona di giustapposizione laterale 220 sarà una fascia larga qualche centimetro. Al fine di soddisfare le specifiche esigenze, la larghezza w dell’accessorio 30 può essere compresa tra 5 cm e 25 cm, preferibilmente tra 10 cm e 15 cm.
[0030] La porzione di appoggio inferiore 301 può assumere forme differenti nelle varie forme di realizzazione dell’accessorio 30 secondo l’invenzione. Con riferimento alle fig. 5, 6, 9, 11a e 11 b, la porzione di appoggio inferiore 301 può assumere la forma di una zona piana che si estende parallelamente al piano π. Con riferimento alle fig. 4, 10, 11c e 11 d, la porzione di appoggio inferiore 301 può assumere la forma di uno, due o tre spigoli, formati ad esempio dai bordi e/o da pieghe della lamiera. Gli spigoli nel loro complesso saranno realizzati in modo da definire un piano sostanzialmente parallelo al piano π.
[0031] Analogamente, le porzioni di appoggio superiori 302 e 304 possono assumere forme differenti nelle varie forme di realizzazione dell’accessorio 30 secondo l’invenzione. Con riferimento alle fig. 5 e 11 a, ciascuna delle porzioni di appoggio superiori 302 e 304 può assumere la forma di una fascia piana, ad esempio ottenuta piegando la lamiera. Con riferimento alle fig. 4, 6, 9, 10, 11 b, 11c e 11 d, ciascuna delle porzioni di appoggio superiori 302 e 304 può assumere la forma di uno spigolo, formato ad esempio dai bordi e/o da pieghe della lamiera. Le porzioni di appoggio superiori 302 e 304 nel loro complesso saranno realizzate in modo da definire un piano sostanzialmente parallelo al piano π.
[0032] Come già riportato sopra, considerando la direzione perpendicolare al piano π, la porzione di appoggio inferiore 301 è posta ad una distanza d dalle due porzioni di appoggio, superiori 302 e 304. La distanza d, essendo maggiore di 0, implica un’interruzione nell’appoggio tra le lastre 22 di due successivi corsi 24n e 24n+i, ed è pertanto la caratteristica tecnica dell’accessorio 30 che consente di risolvere il problema della risalita dell’acqua per capillarità.
[0033] Inoltre la distanza d introdotta tra due successivi corsi 24 di lastre 22 consente che il tetto 10, una volta finito, sia ventilato. La ventilazione del tetto 10 risulta particolarmente vantaggiosa quando la struttura 12 sia realizzata in legno. Infatti, come la persona esperta può ben comprendere, nonostante tutte le precauzioni può comunque accadere che dell’umidità si infiltri al di sotto della copertura 20. Se questa umidità dovesse ristagnare sulla struttura 12 in legno, finirebbe per rovinarla e indebolirla. Al contrario, una corretta ventilazione impedisce il ristagno di umidità e favorisce così il mantenimento della struttura lignea 12 al meglio.
[0034] La distanza d dovrebbe essere preferibilmente tale da non alterare l’aspetto complessivo del tetto 10 una volta che la copertura 20 in pietra sia stata posata. Alla luce delle considerazioni riportate sopra, la distanza d può essere compresa tra 4 mm e 10 mm.
[0035] Come accennato sopra, l’accessorio 30 definisce un canale 300 adatto a fornire una superficie continua di scorrimento, tipicamente per l’acqua piovana che deve essere fatta defluire dal tetto 10. Per quanto riguarda il. canale 300, valgono le considerazioni fatte sopra per la larghezza w dell’accessorio 30. Il canale 300 infatti è la caratteristica dell’accessorio 30 che consente di raccogliere e far defluire l’acqua che percola nella zona di giustapposizione laterale 220 tra le due lastre superiori 222 e 224. L’acqua che cola nel canale 300 viene poi condotta lungo la direzione p della pendenza fino alla lastra inferiore 221.
[0036] Le diverse forme di realizzazione dell’accessorio 30 rappresentate nelle allegate figure possiedono caratteristiche specifiche che ne suggeriscono l’uso in condizioni differenti. Ad esempio gli accessori 30 in cui la porzione di appoggio inferiore 301 assume la forma di una zona piana (si vedano le fig. 5, 6, 9, 11a e 11 b) sono particolarmente adatti all’uso con lastre 22 a spacco naturale, poiché in questo caso non si pone il problema della risalita dell’acqua per capillarità. Al contrario, gli accessori 30 in cui la porzione di appoggio inferiore 301 assume la forma di uno, due o tre spigoli (si vedano le fig. 4, 10, 11c e 11 d) sono particolarmente adatti all’uso con lastre 22 tagliate, fresate e/o fiammate, poiché in questo caso si pone il problema della risalita dell’acqua per capillarità, problema che si risolve limitando l’appoggio ai soli spigoli.
[0037] Le forme di realizzazione schematizzate in fig. 11a, in cui le porzioni di appoggio superiori 302 e 304 sono ottenute mediante piegatura multipla della lamiera, sono particolarmente adatte al caso in cui l’accessorio 30 sia realizzato con un materiale relativamente cedevole come piombo o rame. In questo caso infatti l’eventuale schiacciamento dell’accessorio 30 dovuto al peso delle lastre 22 non annulla la distanza d.
[0038] Le forme di realizzazione schematizzate in fig. 11 d sono le più economiche e rapide da realizzare poiché richiedono una sola piega della lamiera. Tuttavia, avendo una sola porzione di appoggio inferiore 301 a sviluppo lineare, tali forme di realizzazione non garantiscono l’equilibrio dell’appoggio sulla lastra inferiore 221 e richiedono quindi una particolare cura in fase di posa.
[0039] In accordo con alcune forme di realizzazione, gli accessori 30 possono comprendere mezzi per il fissaggio alla struttura 12. Come ampiamente apprezzato per le lastre 22, il fissaggio alla struttura 12 impedisce lo scivolamento indesiderato degli elementi del tetto 10. nella direzione della pendenza p, anche sotto l’effetto di carichi quali il vento e la neve. I mezzi per il fissaggio dell’accessorio 30 (non mostrati nelle figure allegate) possono comprendere dei fori per l’applicazione di chiodi e/o una piega parallela alla linea di gronda e per l’ancoraggio ad un. listello.
[0040] L’invenzione riguarda un tetto 10 comprendente una struttura 12 e una copertura 20 comprendente una pluralità di lastre 22. Il tetto 10 secondo l’invenzione comprende inoltre una pluralità di accessori 30 secondo quanto descritto sopra.
[0041] In accordo con alcune forme di realizzazione del tetto 10 secondo l’invenzione, nelle quali le lastre 22 sono posate giustapposte lateralmente l’unà all’altra a formare dei corsi 24 successivi, ciascun accessorio 30 è posato in moto tale òhe: - la porzione di appoggio inferiore 301 sia appoggiata su una zona centrale di una lastra 221 di un corso inferiore 24n e su un listello della strutturai; - la prima porzione di appoggio superiore 302 sostenga una prima lastra 222 di un corso superiore 24n+1; - la seconda porzione di appoggio superiore 304 sostenga una seconda lastra 224 del corso superiore 24n+i; e - il canale 300 sia sottoposto alla zona di giustapposizione laterale 220 tra le due lastre 222 e 224 del corso superiore 24n+1.
[0042] Ancora, in accordo con alcune forme di realizzazione del tetto 10 secondo l’invenzione, ciascuna lastra 22 appoggia su una prima porzione di appoggio superiore 302 di un primo accessorio 30 e su una seconda porzione di appoggio superiore 304 di un secondo accessorio 30. Inoltre la zona di giustapposizione laterale 220 tra due lastre 22 risulta sovrapposta al canale 300 di un accessorio 30.
[0043] Come accennato sopra, nel tetto 10 secondo l’invenzione le lastre del corso superiore 24n+1 sono sovrapposte alle lastre del corso inferiore 24n per meno della metà della lunghezza di queste ultime nella direzione p della pendenza del tetto 10. Nelle forme di realizzazione delle fig. 2 e 8, le lastre del corso superiore 24n+i sono sovrapposte alle lastre del corso inferiore 24n per circa un quarto della lunghezza di queste ultime. Le lastre del corso 24n+i sono sovrapposte dunque alle sole lastre del corso 24n mentre non si sovrappongono alle lastre del corso 24n_1.
[0044] Un ulteriore aspetto dell’Invenzione riguarda un metodo per la costruzione di un tetto 10. Il metodo secondo l’invenzione comprende le fasi di: - predisporre una struttura 12 del tetto 10, comprendente una pluralità di listelli; predisporre una pluralità di lastre 22; - predisporre una pluralità di accessori 30 secondo l’invenzione; posare una pluralità di lastre 22 a formare un corso inferiore 24n; posare una pluralità di accessori 30 in modo che- la porzione di appoggio inferiore 301 di ciascun accessorio 30 appoggi su una zona centrale di una lastra inferiore 221 del corso inferiore 24n e su un listello della struttura 12; - posare una pluralità di lastre 22 a formare un corso superiore 24n+i, in modo che: - - le lastre 22 siano giustapposte lateralmente l’una all’altra; ciascuna lastra 22 appoggi su una prima porzione di appoggio superiore 302 di un primo accessorio 30 e su una seconda porzione di appoggio superiore 304 di un secondo accessorio 30; la zona di giustapposizione laterale 220 tra due lastre 22 del corso superiore 24n+1 risulti sovrapposta al canale 300 di un accessorio 30; e le lastre del corso superiore 24n+1 siano sovrapposte alle lastre del corso inferiore 24n per meno della metà della lunghezza di queste ultime.
[0045] Come la persona esperta può ben comprendere, il metodo per la costruzione di un tetto 10 secondo l’invenzione è definito sopra in forma ricorsiva, e vale dunque per tutti i corsi 24 di lastre. Tuttavia devono essere tenute presenti alcune peculiarità per il primo corso 24-, e per l’ultimo corso 24max di lastre.
[0046] Nel caso del primo corso 24-, infatti non vi è un corso precedente sulle cui lastre 22 appoggiare gli accessori 30. In tal caso occorre, ad esempio, appoggiare gli accessori 30 su due appoggi forniti dalla struttura 12, ad esempio due listelli oppure un cordolo di muratura e un listello. Una volta appoggiati gli accessori 30, il metodo prosegue posando il primo corso 24i di lastre come descritto sopra, cioè in modo che: - le lastre 22 siano giustapposte lateralmente l’una all’altra; - ciascuna lastra 22 appoggi su una prima porzione di appoggio superiore 302 di un primo accessorio 30 e su una seconda porzione di appoggio superiore 304 di un secondo accessorio 30; e - la zona di giustapposizione laterale 220 tra due lastre 22 del primo corso 24Ί risulti sovrapposta al canale 300 di un accessorio 30, [0047] Nel caso dell’ultimo corso 24max invece non vi è un corso successivo da reggere mediante accessori 30. Dunque, una volta posato l’ultimo corso 24max, il metodo di costruzione del tetto prevede, in modo in sé noto, di posare degli elementi di colmo (non rappresentati nelle figure allegate). Gli elementi di colmo, in sé noti, sono adatti a coprire la linea di colmo, dove si trova la giunzione di due opposte falde del tetto 10.
[0048] Come la persona esperta può ben comprendere, il tetto 10 secondo l’invenzione consente di garantire la tenuta all’acqua della copertura 20, tanto nei confronti della risalita per capillarità, quanto nei confronti dell’infiltrazione nella zona di giustapposizione laterale tra due lastre vicine di uno stesso corso. Come si può ben apprezzare confrontando i tetti 10 schematizzati nelle fig. 1 e 7 (relativi alla tecnica nota) con quelli schematizzati nelle fig. 2 e 8 (relativi all’invenzione) questi ultimi non adottano la cosiddetta copertura tripla, risultando quindi considerevolmente più leggeri ed economici.
[0049] Come la persona esperta può ben comprendere, l’invenzione permette di superare gli inconvenienti evidenziati in precedenza con riferimento alla tecnica nota.
[0050] In particolare, la presente invenzione rende disponibile un tetto 10 e un metodo per la costruzione di un tetto 10 che, a parità di superficie da coprire, rendono possibile l’uso di una minore quantità di pietra rispetto alla posa tradizionale.

Claims (9)

[0051] Inoltre, la presente invenzione rende disponibile un tetto 10 e un metodo per la costruzione di un tetto 10 che, pur impiegando meno pietra, consentono di migliorare le prestazioni del tetto 10 rispetto alle soluzioni tradizionali. [0052] Infine, la presente invenzione rende disponibile un tetto 10 in pietra più leggero ed economico di quelli tradizionali. [0053] È chiaro che le specifiche caratteristiche sono descritte in relazione a diverse forme di realizzazione dell’accessorio e del metodo con intento esemplificativo e non limitativo. Ovviamente un tecnico del ramo potrà apportare alla presente invenzione ulteriori modifiche e varianti, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche. Tali modifiche e varianti sono peraltro contenute nell’ambito di protezione dell’invenzione, quale definito dalle seguenti rivendicazioni. Rivendicazioni
1. Tetto (10) comprendente una struttura (12), una copertura (20), e una pluralità di accessori (30), in cui: - la struttura comprende travetti paralleli ad una direzione p della pendenza del tetto, e listelli paralleli ad una direzione c della linea di gronda; - la copertura comprende una pluralità di lastre (22) giustapposte l’una all’altra nella direzione c a formare dei corsi successivi (24n, 24n+i...), parzialmente sovrapposti l’uno all’altro nella direzione p; e in cui ciascun accessorio (30) comprende: - una porzione di appoggio inferiore (301); - una prima zona di appoggio superiore (302); e - una seconda zona di appoggio superiore (304); in cui: - l’accessorio (30) si sviluppa prevalentemente in un piano π; - l’accessorio (30) definisce un canale (300) adatto a fornire una superficie continua di scorrimento; e -nella direzione perpendicolare al piano π, la zona di appoggio inferiore (301) è distanziata dalle due zone di appoggio superiori (302; 304) di una distanza d compresa tra 4 mm e 10 mm; e in cui ciascun accessorio (30) è posato in moto tale che: - la porzione di appoggio inferiore (301) è appoggiata su una zona centrale di una lastra (221) di un corso inferiore (24n) e su un listello della struttura (12); - la prima porzione di appoggio superiore (302) sostiene una prima lastra (222) di un corso superiore (24n+1); - la seconda porzione di appoggio superiore (304) sostiene una seconda lastra (224) del corso superiore (24n+1); e - il canale (300) è sottoposto alla zona di giustapposizione laterale (220) tra le due lastre (222; 224) del corso superiore (24n+i); in cui - le due lastre (222; 224) del corso superiore (24n+i) sono distanziate dalla lastra (221) del corso inferiore (24n) della distanza d compresa tra 4 mm e 10 mm nella direzione perpendicolare al piano π; e in cui - le lastre del corso superiore (24n+1) sono sovrapposte alle lastre del corso inferiore (24n) per meno della metà della lunghezza di queste ultime nella direzione p della pendenza del tetto (10).
2. Tetto (10) secondo la rivendicazione 1, in cui l’accessorio (30) comprende una lamiera metallica piegata.
3. Tetto (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui l’accessorio (30) è realizzato in un materiale selezionato nel gruppo comprendente: rame, acciaio zincato, alluminio, piombo..
4. Tetto (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui l’accessorio (30) comprende inoltre mezzi per il fissaggio alla struttura (12).
5. Tetto (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui le lastre (22) comprendono lastre di pietra.
6. Tetto (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la struttura (12) comprende una struttura in legno.
7. Tetto (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui nella direzione p l’accessorio (30) ha lunghezza/ compresa tra l’85% e il 99% della lunghezza delle lastre (22).
8. Tetto (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui nella direzione c l’accessorio (30) ha larghezza w compresa tra 5 cm e 25 cm, preferibilmente tra 10 cm e 15 cm.
9. Metodo per la costruzione di un tetto, comprendente le fasi di: - predisporre una struttura (12) comprendente una pluralità di listelli; - predisporre una pluralità di lastre (22); - predisporre una pluralità di accessori (30) comprendenti ciascuno: - una porzione di appoggio inferiore (301); - una prima zona di appoggio superiore (302); e - una seconda zona di appoggio superiore (304); e in cui: -ciascun accessorio (30) si sviluppa prevalentemente in un piano π; - ciascun accessorio (30) definisce un canale (300) adatto a fornire una superficie continua di scorrimento; e - nella direzione perpendicolare al piano π, la zona di appoggio inferiore (301) è distanziata dalle due zone di appoggio superiori (302; 304) di una distanza d compresa tra 4 mm e 10 mm; - posare una pluralità di lastre (22) a formare un corso inferiore (24n); - posare una pluralità di accessori (30) in modo che la porzione, di appoggio inferiore (301) di ciascun accessorio (30) appoggi su una zona centrale di una lastra (221) del corso inferiore (24n) e su un listello della struttura (12); - posare una pluralità di lastre (22) a formare un corso superiore (24n+1) in modo che: - le lastre (22) siano giustapposte lateralmente l’una all’altra; - ciascuna lastra, (22) appoggi su una prima porzione di appoggio superiore (302) di un primo accessorio (30) e su una seconda porzione di appoggio superiore (304) di un secondo accessorio (30); - la zona di giustapposizione laterale (220) tra due lastre (22) del corso superiore (24n+i) risulti sovrapposta al canale (300) di un accessorio (30); e - le lastre del corso superiore (24n+1) siano sovrapposte alle lastre del corso inferiore (24n) per meno della metà della lunghezza di queste ultime.
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