ITVR970004A1 - Attrezzatura meccanica per il centraggio di fori ciechi per viti ossee di chiodi endomidollari - Google Patents

Attrezzatura meccanica per il centraggio di fori ciechi per viti ossee di chiodi endomidollari Download PDF

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ITVR970004A1
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bar
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IT97VR000004A
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Giovanni Faccioli
Stefano Rossi
William Oppenheim
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Orthofix Srl
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Description

Titolo: ATTREZZATURA MECCANICA PER IL CENTRAGGIO DI FORI CIECHI PER VITI OSSEE DI CHIODI ENDOMIDOLLARI
DESCRIZIONE
Stato della tecnica
La presente invenzione si riferisce ad un attrezzo accoppiabile ad un chiodo endomidollare inserito in un osso fratturato, ad esempio una tibia o un femore, in modo tale da estendersi da parte distale e prossimale rispetto alla frattura, per bloccare reciprocamente i frammenti ossei già ridotti o che devono essere solamente mantenuti in allineamento durante il periodo di guarigione.
I chiodi endomidollari del tipo sopra indicato possono essere di tipo sia pieno che cavo, ma tutti sono normalmente provvisti di una prima coppia di fori sfalsati e paralleli che si estendono attraverso il chiodo trasversalmente all'osso in prossimità dell'estremità distale del chiodo, e di una seconda coppia di fori spaziati simili ma non necessariamente paralleli ai precedenti, vicini all'estremità prossimale del chiodo. Questi fori sono destinati ad alloggiare viti ossee e, quando il chiodo è stato insediato, sono detti "ciechi" ai fini dell'allineamento della foratura che deve essere realizzata. Il problema che si pone è sempre quello di assicurare un corretto allineamento dei fori realizzati nell'osso con quelli di ancoraggio nel chiodo endomidollare. La tecnica tradizionale per il centraggio di fori ciechi per le viti nell'osso con quelli di un chiodo endomidollare comporta l'uso di raggi X, che sicuramente pone i ben noti pericoli di esposizione cumulativa all'irraggiamento. Per poter assicurare un'adeguata sicurezza per il personale operativo, l'uso dei raggi X è reso quanto meno macchinoso, contribuendo all'incremento dei costi per la corretta implantazione di un chiodo endomidollare.
L'estremità prossimale del chiodo è predisposta per accoppiarsi amovibilmente e senza possibilità di rotazione con una attrezzatura ausiliaria di guida per la foratura tendente ad ottenere un corretto posizionamento delle guide perforatori nella speranza di centrare ogni foro realizzato, facendo uso della tradizionale tecnica di verifica dell'allineamento con i raggi X.
Uno dei problemi della localizzazione dei fori per viti ossee in un chiodo endomidollare inserito nell'osso è che quest'ultimo deve essere sottoposto ad una leggera piegatura durante l'inserimento, e così i fori dell'estremità distale non risultano più nella stessa posizione rispetto all'estremità prossimale, com'erano effettivamente prima dell'implantazione del chiodo. Così, ogni attrezzo bloccato sull'estremità prossimale del chiodo ha dovuto fare affidamento all'uso dei raggi X per effettuare il centraggio.
Nel tentativo di evitare l'uso dei raggi X nella localizzazione di fori ciechi per le viti in un chiodo endomidollare, il brevetto U.S.A. No. 5.281.224 e la domanda di brevetto U.S.A. Serial Number 08/121762 hanno proposto un metodo di rilevamento magnetico dello spostamento di una sonda attraverso la regione distale di un chiodo per localizzare l'asse centrale del chiodo; ma nell'attuale stadio di sviluppo queste tecniche sono state considerate clinicamente inadeguate e tali da ottenere una precisione inferiore a quella richiesta .
In un ulteriore sforzo di evitare la dipendenza dai raggi X nella soluzione del problema della localizzazione i fori ciechi delle viti ossee in un chiodo endomidollare, la domanda di brevetto USA n. 08/401,094 depositata l'8 marzo 1995, affronta il problema mediante tecniche unicamente meccaniche che comportano un attrezzo di foratura atto ad essere collegato all'estremità prossimale dello specifico chiodo endomidollare prescelto per essere impiantato nell'osso fratturato di un paziente; l'estremità distale del chiodo endomidollare ha come consueto una coppia di fori per viti o perni ossei i cui assi intersecano localmente l'asse longitudinale del chiodo endomidollare. L'attrezzo di foratura è configurato in modo da posizionare l'asse geometrico generalmente in una relazione di quadratura uno rispetto all'altro e rispettivamente generalmente perpendicolare all'asse longitudinale del chiodo; uno di questi due assi è longitudinalmente allineato con almeno uno dei fori distali del chiodo endomidollare, mentre l'altro di questi due assi in posizione approssimativamente sfalsata rispetto ad uno di tali assi. Un'asta di contatto è posizionabile con un guida sull'altro di tali assi, prevedendo speciali spessori selezionabili mediante i quali si può sapere che quando l'estremità di contatto dell'asta fa battuta con il chiodo endomidollare prescelto, l'asse suddetto è effettivamente centrato (ed è perciò in posizione di effettivo centraggio per la foratura) con almeno uno dei fori per le viti del chiodo endomidollare prescelto. Si deve osservare che lo spessore prescelto per il posizionamento dell'asta di battuta è predisposto per compensare il raggio locale del chiodo endomidolare, in modo tale che quando il chiodo endomidollare viene a contatto con l'asta di fine corsa, avrà automaticamente almeno uno dei suoi fori per le viti ossee in posizione effettivamente rispetto all'asse di una guida di foratura.
Mentre molto si può dire molto sul sistema di centraggio della suddetta domanda di brevetto USA, sarebbe soggetto acritiche da parte del chirurgo che è attrezzato per fare operazioni su differenti pazienti e che decide di richiedere chiodi di diametro differente, ad esempio tra i pazienti giovani e quelli adulti.
BREVE PRESENTAZIONE DELL'INVENZIONE
Uno scopo generale della presente invenzione è quello di prevedere un sistema migliorato interamente meccanico del tipo in questione.
Uno scopo particolare è quello di conseguire il suddetto scopo generale mediante un sistema che eviti la necessità di spessori o di mezzi equivalenti e che nonostante tutto sia in grado di assicurare il centraggio dei fori ciechi dell'osso, indipendentemente al raggio del chiodo endomidollare prescelto.
Un ulteriore scopo particolare è quello di predisporre un metodo semplificato che impieghi un attrezzo interamente meccanico del tipo sopra indicato, per cui il chirurgo possa prontamente adatta'e l'attrezzo prima dell'implantazione del chiodo endomidollare, per un corretto centraggio dei fori delle viti ossee con i guida-fori, in modo che dopo l 'implantazione del chiodo si possa fare affidamento sull'attrezzo per la ricerca dell'asse di foratura dell'osso in allineamento con il foro della vite che si desidera .
L'invenzione raggiunge i suddetti scopi mediante un sistema interamente meccanico per il centraggio di fori ciechi delle viti ossee di un chiodo endomidollare che prevede una montatura dell'asta di battuta, regolabile sull'attrezzo in senso longitudinale. Il sistema consente al chirurgo di controllare l'attrezzo di foratura in condizione assemblata rispetto ad un chiodo endomidollare preselezionato, prima della installazione del chiodo, e di effettuare una regolazione per compensare il diametro del chiodo quando l'estremità di battuta dell'asta va a contatto con il chiodo. Egli può accontentarsi dell'allineamento visivo tra la boccola guida-fori ed il foro della vite, oppure può usare un calibro a tampone o un attrezzo a forma di trocar guidato nella boccola di foratura, e può verificare se il calibro a tampone entra liberamente nel foro per la vite nel chiodo endomidollare. Dopo aver accertato che la posizione regolata per l'asta di centraggio può fornire il corretto centraggio della foratura con uno o più fori delle viti ossee del chiodo endomidollare, è solo necessario, dopo aver installato il chiodo e collegato l'attrezzo all'estremità prossimale del chiodo, effettuare una piccola incisione chirurgica attraverso la carne ed attraverso l'osso sufficiente per consentire il contatto di stabilizzazione diretta (dell'asta di contatto) con il chiodo, dopodiché è noto che le boccole di foratura sono centrate correttamente per la foratura rispetto ai fori delle viti ossee prestabiliti del chiodo endomidollare inserito. La foratura e l'inserimento delle viti può avvenire in modo consueto.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
L'invenzione sarà ora descritta in dettaglio in una forma di realizzazione preferita che risulta particolarmente applicabile alla frattura tibiale, con l'ausilio degli uniti disegni in cui:
la Fig. 1 rappresenta una vista prospettica schematica dall'alto e da un lato di un chiodo endomidollare accoppiato alla struttura di attrezzo secondo il trovato, nel quale sono mostrate viti distali e prossimali infisse in una tibia fratturata, in cui la tibia è stata indicata a linea tratteggiata, ed il profilo esterno della carne è stata omessa dal disegno;
la Fig. 2 è una vista laterale ingrandita dell'attrezzo della Fig. 1 , parzialmente sezionato per fornire maggiori dettagli della relazione distale e prossimale tra il chiodo e i componenti dell'attrezzo;
la Fig. 3 è una ulteriore sezione ingrandita della struttura sporgente distale della Fig. 2 preso secondo il piano 3-3 della Fig. 2;
la Fig. 3A è una vista parzialmente sezionata di una parte della Fig. 3, per illustrare un metodo d'uso dell'attrezzo di foratura dell'invenzione;
la Fig.4 è un'altra vista nella medesima scala della Fig. 3 parzialmente sezionata secondo il piano 4-4 della Fig. 2 per mostrare la struttura dello stabilizzatore a contatto della Fig. 2;
la Fig. 4A è una sezione parziale fortemente ingrandita presa lungo il piano di traccia 4A-4A di Fig. 4 per mostrare in dettaglio le caratteristiche di regolabilità dell'asta di contatto;
la Fig. 5 è una vista laterale corrispondente alla Fig. 3 per illustrare una modifica dell'attrezzo di foratura della Fig. 2;
la Fig. 6 è una vista prospettica delle caratteristiche dell'attrezzo di foratura della struttura di Fig. 5;
la Fig. 7 è una vista dall'alto del meccanismo di regolazione dell'asta di contatto in una modifica del meccanismo di regolazione delle Figg. 4 e 4Ά;
la Fig. 8 è una vista in esploso degli elementi interagenti di un meccanismo di regolazione a vite differenziale che è una modifica della Fig. 7;
la Fig. 9 è una vista simile a quella della Fig. 1, per lo stesso attrezzo ma con una diversa struttura a sbalzo, usata per installare due viti ossee spaziate longitudinalmente con orientamenti mutuamente divergenti attraverso l'osso, all'estremità prossimale del chiodo endomidollare della Fig. 2;
la Fig. 10 è una vista ingrandita che mostra in maggior dettaglio la struttura dell'attrezzo sporgente con i guida-fori all'estremità prossimale del sistema;
la Fig. 11 è una vista prospettica semplificata per illustrare una forma alternativa di costruzione dell'attrezzo, e
la Fig. 12 è un'ulteriore vista prospettica che illustra un'altra alternativa di costruzione dell 'attrezzo.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Nella Fig. 1 l’invenzione è vista sotto forma di un attrezzo, indicato globalmente con la lettera A, dopo aver completato il suo compito di centratura, foratura ed installazione di due viti ossee 10, 10' in posizione distale di una frattura 11 in una tibia 12 che è stata stabilizzata per mezzo di un chiodo endomidollare allungato 13; si intende che le viti ossee 10, 10' passano attraverso fori sfalsati paralleli per viti ossee che si estendono diametralmente attraverso il chiodo 13. Si può osservare che due ulteriori viti ossee 14, 14' sono inserite vicino all'estremità prossimale del chiodo; la foratura per l'alloggiamento delle viti ossee 14, 14' è effettuato secondo la descrizione che segue con riferimento alle Fig. 9 e 10 della suddetta domanda USA, le cui descrizioni e le stesse Figg. 9 e 10 essendo state incorporate nella presente per completezza.
La struttura dell'attrezzo A è formata da una pluralità di singoli componenti accoppiabili e separabili, meglio visibili nella Fig. 2, ove si può vedere che il chiodo endomidollare 13 comprende una porzione distale allungata e rettilinea per la maggior parte della sua lunghezza, con una breve porzione piegata 16 con un leggero angolo di deviazione a vicino all'estremità prossimale 17 del chiodo. Due fori sfalsati 18, 18' che si estendono diametralmente nella piega dell'estremità prossimale 17 sono destinati ad alloggiare rispettive viti 14, 14' che verranno descritte successivamente con riferimento alle Figg. 9 e 10. La piegatura 16 tra le due porzioni rettilinee del chiodo rispettivamente distale 15 e prossimale 17 definisce un piano di simmetria che verrà successivamente indicato come piano sagittale, nel quale è contenuto l'asse piegato del chiodo; ed i fori distali per le viti ossee 10, 10' (indicati 19 nella Fig. 3) sono perpendicolari al piano sagittale.
L'estremità prossimale del chiodo 13 è inchiavettata sull'attrezzo A mediante la sede conica 20 di un'asta di bloccaggio 21 che è serrata da bulloni 22 tra una metà anteriore ed una metà posteriore del manico 23. Una manopola 24 può essere ruotata per assicurare l'accoppiamento della struttura dell'attrezzo rispetto all'estremità prossimale del chiodo in modo preciso bloccato ed in posizione longitudinale. Così fissata ed accoppiata al chiodo, l'asse centrale 23' del manico 23 si estende ad angolo retto rispetto all'asse dell'estremità prossimale 17 del chiodo, e questo asse centrale 23' giace nel piano sagittale S del chiodo 13.
Le superfici affacciate delle due metà del manico 23 sono scanalate per stabilire un asse centrale 25 per l'allineamento lungo guide inclinate di una barra di guida 26, in cui l'asse centrale 25 della barra 26 interseca l'asse centrale 23’ del manico 23 ed in cui l'asse 25 è anche contenuto entro lo stesso piano sagittale del chiodo; l'angolo di inclinazione β di intersezione degli assi 23, 25 è complementare all'angolo α in modo tale che la barra di guida è necessariamente parallela alla porzione allungata di estremità distale 15 del chiodo endomidolare. La sezione trasversale della barra di guida 26 e quella delle scanalature del manico per alloggiare la barra 26 sono non circolari e preferibilmente rettangolari, con una dimensione in altezza H maggiore della dimensione in larghezza W, preferibilmente di circa il 25%, come visibile nella Fig. 3, con angoli della sezione smussati. Un pomolo di bloccaggio 27 portato dal manico 23 include una porzione a forma di spina che può essere inserita selettivamente in una delle aperture trasversali 28 formate nella barra 26, in cui la scelta dell'apertura 28 dipende dalla lunghezza del particolare chiodo endomidollare 13 selezionato per l'inserimento nell'osso. E' preferibile che le cavità 28 abbiano una limitata profondità nella barra 26 e che il fondo di ogni cavità 28 sia conico, in modo tale che inserendo l'estremità conica della porzione a forma di spina del pomolo di bloccaggio 27 sia assicurato un bloccaggio preciso e senza gioco della posizione dell'impugnatura 23. In una forma di realizzazione alternativa, che verrà discusso nel seguito con riferimento alla Fig. il, il pomolo 27 si intenderà come una indicazione schematica di mezzi di bloccaggio selettivamente azionabili che non richiedono necessariamente l'uso di aperture spaziate, ed in cui il pomolo serve per bloccare selettivamente il manico 23 alla barra 26' di Pig. 11, per qualsiasi lunghezza selezionata come sarà chiarito.
Una struttura distale a sbalzo 30 è montata amovibilmente sulla barra di guida 26 in prossimità dell'estremità distale della stessa per determinare una tale sporgenza laterale e verso il basso della sua estremità inferiore, dalla barra 26 e dal piano sagittale, in modo da consentire l'orientamento preciso in posizioni parallele spaziate ed il bloccaggio di due boccole guida-fori allungate 31, allineate con ognuno dei rispettivi fori 19 per le viti ossee prossimi all'estremità distale del chiodo 13, come meglio visibile nella Fig. 3; un pomolo 31' consente il posizionamento bloccato delle boccole guida-foro 31 sull'estremità lateralmente sfalsata della struttura sporgente 30. Per stabilire con precisione il posizionamento richiesto, l'estremità superiore della struttura sporgente 30 è provvista di due spine sfalsate 32 che entrano in modo preciso in fori di posizionamento coordinati formati sulla barra di guida 26 e la struttura sporgente 30 è rigidamente bloccata in posizione mediante un bullone con manopola 33 impegnato in un foro filettato verticale formato nella barra di guida 26 in posizione intermedia tra le due spine 32. L'orientamento verticale delle spine 32 e della barra di guida 26 simmetricamente al piano sagittale S del chiodo 13 è chiaramente illustrato nella Fig. 3 e nella sua leggenda. Così, il montaggio della struttura sporgente è reversibile, a seconda della gamba da operare; e nel caso di operazioni da effettuare su una tibia fratturata è evidente che la struttura sporgente 30 dovrà essere montata sulla barra 26 dal lato mediale della stessa.
Un altro componente importante dell'attrezzo della Fig. 2 è un distanziatore allungato o asta stabilizzatrice di "contatto" 35 avente nella forma rappresentata una pomolo di manovra 36 nella sua estremità superiore. Per la maggior parte della sua lunghezza, l'asta di stabilizzazione 35 può avere un diametro costante per essere guidato stabilmente in un foro verticale 37 nella barra di guida 26, sfalsata e adiacente al telaio della struttura sporgente 30; tuttavia, come visibile in modo esagerato nella Fig. 4A, la sezione del foro verticale 37 e la sezione dell'asta 35 possono essere ognuna leggermente ellittica tale che i massimi incrementi del gioco 35' in posizioni diametralmente opposte si verificano all'atto della rotazione del pomolo dell'asta 35 rispetto al foro verticale ed in modo tale da consentire il libero posizionamento longitudinale dell'asta 35 quando la stessa è ruotata mediante il pomolo per essere sbloccata. Per una finalità che sarà chiarita nel seguito, un collare 135 guidato sull'asta 35 può essere bloccato in modo amovibile mediante mezzi a vite 135' per mantenere una posizione regolata di arresto dell'asta (35) estesa oltre la barra 26, come suggerito dalla designazione L nella Fig. 4; è evidente che quando il meccanismo di arresto girevole 35/37 è sbloccato, l'asta 35 ed il suo collare di fermo bloccato (regolato) sono rimovibili unitariamente fuori dall'alloggiamento e guida nel foro 37. Eventualmente, come suggerito a tratto discontinuo nella Fig. 4, un altro collare 136 (anch'esso con grano di arresto, non mostrato nella Fig. 4), può essere selettivamente fissato all'asta 35 in battuta contro la faccia inferiore della barra 26 (ove il colare 135 è stato posizionato e bloccato sull'asta 35), in modo tale da definire positivamente la posizione longitudinale dell'asta 35.
Alla sua estremità inferiore, il diametro dell'asta 35 è rastremato per definire una porzione cilindrica 38 che, come sarà chiarito in seguito, deve passare attraverso una piccola incisione chirurgica nella carne ed in un foro locale dell'osso per portare la sua estremità inferiore a contatto con il chiodo 13.
Sarà utile indicare brevemente le fasi seguite con l'attrezzo descritto A per assicurare una veloce ed accurata foratura dell'osso per un ancoraggio della vite ossea distale ad un chiodo endomidollare installato. Prima di tutto, un chiodo endomidolare 13 dovrebbe essere selezionato in base al diametro ed alla lunghezza totale per soddisfare le finalità poste dal chirurgo, alla luce di una particolare frattura. Un appropriato intervento chirurgico viene effettuato per assicurare l'introduzione del chiodo selezionato in allineamento con la cavità midollare, ma prima si raccomanda almeno per la foratura distale, il chiodo selezionato sia montato sull'attrezzo A per accertare la corretta regolazione della lunghezza (mediante il pomolo a spina 27) in una delle posizioni perforate 28 lungo la barra 26. La struttura sporgente 30 dovrebbe essere montata sulla barra 26, insieme a due bussole guida-foro 31, bloccando definitivamente il pomello di arresto 33 e del morsetto 31' della bussola.
Inoltre, l'asta stabilizzatrice di contatto dovrebbe essere inserita nel foro 37 nella barra 26, con il grano di arresto 135' del colare arretrato in modo che il colare 135 sia libero di scorrere sull'asta 35. L'esame visivo per l'allineamento delle bussole guidaforo con i fori delle viti può essere sufficiente, tuttavia è preferibile usare un calibro a tampone o un trocar 134 (vedere la Fig. 3A) inserito in modo guidato in un foro della bussola di foratura ed in accoppiamento di posizionamento con i fori delle viti ossee 10-10' del chiodo endomidollare, così da centrare il foro ed il foro su un semplice asse di centraggio 19. A questo punto l'asta 35 dovrebbe andare in battuta con la sua estremità 38 contro la superficie del chiodo endomidollare, ed il collare 135 dovrebbe essere bloccato con il grano di arresto 135' in battuta contro la barra 26, come mostrato nella Fig. 4, prima di bloccare il grano di arresto sull'asta 35, avendo come battuta di arresto il collare 135. Il calibro a tampone o il trocar 134 può quindi essere fornito dal collare 135. La barra 26 e la sua maniglia 23 può anche essere rimossa come un tutto unico, dalla sua posizione di montaggio sul chiodo endomidollare, in modo9o da consentire al chirurgo di impiantare il chiodo prima di effettuare nuovamente il montaggio forzato sull'attrezzo e sulla maniglia 23. Tutto è quindi in regola per preparare la procedura del corretto centraggio.
Dopo aver installato il chiodo 13, nel caso sia di chiodo pieno che cannulato, con la maniglia 23 dell'attrezzo (A) bloccata nella sua posizione inchiavettata all'estremità prossimale del chiodo, si comprende che la barra di guida 26 debba essere fissata al suo punto prestabilito per bloccare le viti mediante il pomolo 27 ad uno dei fori 28 nella sezione della barra di guida 26; opportunamente, la superficie superiore della barra di guida 26 sarà provvista di una scala millimetrata con intervalli unitari corrispondenti alla lunghezza dei chiodi endomidollari facenti parte di un gruppo di chiodi disponibili, e si comprende inoltre che le indicazioni incise, come ad esempio 280, 300 .... con intervalli di 20 mm fino a 400 mm, possono essere realizzate come valori di marcatura successivi, tali da essere accessibili da parte di chi ha selezionato il chiodo 13. Tali incisioni numeriche, insieme successive tacche della lunghezza leggibili, come emergenza per la guida della barra 26 mediante la maniglia 23, è evidente che aiutino il chirurgo nell'effettuare velocemente la regolazione della lunghezza ed il bloccaggio della barra 26 a supporto della operazione distale da eseguire e contestualmente al fatto di aver già eseguito la regolazione di precisione della lunghezza L.
Come già osservato, la struttura distale sporgente 30 sarà stata inizialmente montata sulla barra 26 in modo da posizionarla sul lato mediano della tibia, e le guide di foratura 31 dovrebbero essere arretrate entro la struttura sporgente 30 per determinare l'esatta posizione delle incisioni. Un'incisione viene quindi effettuata al di sotto di ogni guida di foratura, e la corticale mediale viene esposta in ogni incisione mediante un taglio netto, avendo cura di evitare o danneggiare un nervo safeno o una vena. Le guide di foratura 31 sono quindi fatte avanzare fino a venire a contatto con la corticale mediale. Il morsetto 31' viene quindi serrato sulla struttura a sbalzo 30 per mantenere stabilmente in posizione le guide 31.
Prima di procedere alla foratura di alcuni fori per viti ossee, il sistema è bloccato in posizione di centraggio con i fori delle viti 19 del chiodo. A tal fine la guida (non mostrata) è inserita nel foro verticale 37 che è stato precedentemente descritto per alloggiare l'asta stabilizzatrice (35); viene fatta un'incisione nella pelle direttamente al di sotto di questa guida perforatore e la corticale della tibia anteriore è esposta mediante una netta incisione. La guida perforatore viene quindi fatta avanzare fino che i suoi denti sono in presa sul bordo anteriore della tibia; a questo punto viene usata un perforatore (ad esempio di 4 mm di diametro) per forare solo la corticale anteriore, quindi il perforatore viene tolto. In questa fase, a causa della forma del perforatore, il foro nell'osso è rastremato in modo tale che un alesatore a mano a forma di T con estremità quadrata di 4mm (non mostrato) può essere passato fino al chiodo e d avviene la rimozione dei detriti ossei. L'alesatore a mano e la guida perforatore sono allora rimossi e sono sostituiti introducendo l'asta stabilizzatrice 35 nel foro verticale 37, la stessa asta essendo inserita nel punto di passaggio dell'estremità ridotta (38) attraverso il foro praticato nella corticale ed a contatto con il chiodo 13. L'asta distanziatrice 35 deve essere posta nella corretta posizione corrispondente al particolare diametro del chiodo 13, assicurano che il collare 135 va a far battuta contro la barra 26; e per bloccare positivamente l'asta 35 nella sua posizione corretta, il secondo collare opzionale 136 dovrebbe andare in battuta contro la faccia inferiore della barra 26, come descritto precedentemente .
In modo similare, le guide perforatori 31 sono posizionate abbastanza vicine da localizzare le zone della carne da essere invase chirurgicamente fino a che la corticale anteriore tibiale è esposta mediante una netta incisione,, e le guide perforatori sono sufficientemente avanzate, con minimo gioco rispetto alla corticale tibiale, per guidare le necessarie operazioni di foratura. La struttura a sbalzo 30, le sue guide perforatori a contatto con l'osso e la sua asta stabilizzatrice 35 a contatto con il chiodo adesso hanno il posizionamento relativo mostrato nella Fig. 3, eccetto il fatto che le guide perforatori 31 sono arretrate rispetto al chiodo 13 poiché la sezione dell'osso deve essere ancora forata per determinare il centraggio della vite con il foro della vite stessa 19.
Un assistente del chirurgo rileva la necessità di comprimere il pomolo 36 dell'asta stabilizzatrice, con il collare 135 in battuta con la barra 26, comprimendo così la sua estremità inferiore o punta a contatto forzato con il chiodo 13, nel qual caso è bene che il secondo anello 136 sia aggiunto per bloccare la posizione correttamente determinata dell'asta di contratto 35. Questa fase della procedura potrà ottenere quanto segue:
1. Il chirurgo si assicura che la distanza tra il chiodo e la barra di guida è precisamente quello che aveva verificato prima dell'inserimento del chiodo nel canale midollare, e questo fatto consente inoltre di eliminare qualsiasi piegatura del chiodo nel piano sagittale, mantenendo ed assicurando il centraggio della guida perforatore (31) distale collimata con i fori 19 per le viti ossee nel chiodo; e
2. La barra di guida 26 e la struttura sporgente 30 sono stabilizzate in modo tale che il chirurgo ha una piattaforma sicura per la foratura dei fori distali nell'osso.
Gli esperti del settore dell'inserimento di viti ossee attraverso fori "ciechi" distali correttamente forati non dovrebbero richiedere ulteriori istruzioni, ma è forse opportuno rivedere le successive fasi che sono raccomandate per la foratura e il bloccaggio distale come di seguito indicate:
(i) L'assistente del chirurgo dovrebbe mantenere una leggera pressione verso il basso di intensità costante sul pomolo 36 dell'asta stabilizzatrice 35 durante la procedura che segue fino alla fase (x) che segue.
(ii) Una guida perforatore di 4 mm è inserita in uno dei fori corrispondenti delle guide 31 ed è leggermente forzata per impegnare con i suoi denti l'estremità distale nella corticale mediale.
(iii) Uno stop di foratura è bloccato su un perforatore di 4 mm verso l'estremità prossimale.
(iv) Il perforatore è inserito nella guida fino a raggiungere l'osso ed è ammorsato nel mandrino di un trapano elettrico prima che la foratura sia iniziata.
(v) Il chirurgo ora fora con continuità attraverso la corticale mediale e interrompe la foratura quando la seconda corticale viene raggiunta.
(vi) Lo stop di foratura è spostato in posizione prossimale fino a che esso non si trova a 5 mm al di sopra della sommità della guida ed è bloccato in posizione. Questo riposizionamento dello stop di foratura rappresenta un consenso per la foratura dello spessore della seconda corticale.
(vii) La foratura continua ora attraverso la seconda corticale. Lo stop di foratura impedisce di danneggiare i tessuti al di là dell'osso ed inoltre mette a disposizione un metodo per valutare la corretta lunghezza delle viti di arresto.
(viii) Il perforatore viene rimosso con la boccola di guida.
(ix) Una sonda o trocar ad angolo viene scelta ed inserita nella boccola di guida fori in modo da passare attraverso il chiodo e da toccare la seconda corticale. La sonda ha ora stabilizzato la posizione della barra di guida e della struttura a sbalzo.
(x) Adesso il centraggio della guida perforatore è mantenuta dalla sonda, e l'assistente può togliere la pressione sulla maniglia a T dell'asta stabilizzatrice 35.
(xi) La lunghezza della vite di bloccaggio, dalla base della testa della vite, è determinata misurando la lunghezza del perforatore fuoriuscente dalla boccola di guida .
(xii) Lo stop di foratura è adesso sostituito verso l'estremità prossimale della punta di foratura pronta per ripetere la procedura di foratura per un altro foro distale del chiodo 13.
(xiii) Il secondo foro per le viti è ora forato usando esattamente la stessa tecnica.
(xv) Una vite di bloccaggio di idonea lunghezza è ora inserita nella seconda guida-foro 31 ed è spinta attraverso l'osso, ad esempio con una apposita chiave a T, fino a che la filettatura si impegna nella corticale mediana. La vite di bloccaggio è ora bloccata in senso orario esercitando una leggera pressione fino a che una marcatura sul fusto della chiave a T raggiunge la sommità della boccola di guida. [E' importante notare che non bisogna continuare a ruotare dopo che questa posizione è stata raggiunta altrimenti il filetto nell'osso sarà danneggiato].
(xvi) La sonda viene rimossa dalla prima guida 31 e la stessa tecnica viene eseguita per l'inserimento della seconda vite di bloccaggio, dopo di che entrambe le guide 31 sono rimosse allentando il pomolo 31' per il bloccaggio della guida.
(xvii) Dovrebbe essere ora effettuato un controllo con un amplificatore di brillanza o con un apparecchio a raggi X per confermare che entrambe le viti sono passate attraverso il chiodo e che la riduzione è stata conservata .
(xviii) La struttura sporgente distale 30 e l'asta stabilizzatrice a distanziatrice 35 viene ora rimossa. Avendo completato inizialmente l'installazione distale della viti ossee, e prima del bloccaggio prossimale, la frattura dovrebbe essere ora esaminata ai raggi X per determinare se non vi è ancora una distrazione residua. Se essa esiste, sono note tecniche convenzionali mediante le quali è possibile ridurre la distrazione in modo tale che è possibile procedere con il bloccaggio prossimale.
Per l'uso dell'attrezzo A nel bloccaggio prossimale una volta che la struttura distale 30 e l'asta stabilizzatrice 35 sono rimosse, è dapprima necessario riposizionare la barra di guida 26 nel manico 23 disponendo la manopola di bloccaggio 27 in modo da impegnare e bloccare l'impugnatura 23 sulla barra 26 attraverso un'altro apertura di posizionamento 50 prossimo alla estremità distale della barra 26. Ciò esporrà i due fori della barra 26 per alloggiare le due spine di posizionamento 51 di una seconda struttura a sbalzo prossimale 52. Nel caso illustrato, i due fori 18, 18' per le viti ossee destinate all'ancoraggio dell'estremità prossimale sono disposti su assi ortogonali longitudinalmente spaziati uno rispetto all'altro. La struttura a sbalzo 51 prossimale pertanto sta a cavallo della barra di guida 26 in corrispondenza della sua porzione centrale con le sue spine 51 che si estendono verso il basso da tale porzione centrale e con un sistema di bloccaggio della struttura a sbalzo sulla barra di guida mediante mezzi trascinati da una manopola 53. L'ingresso di foratura sui rispettivi assi di questi fori 18, 18' sono ad inclinazioni uguali ed opposte di 45° rispetto al piano sagittale del chiodo 13 e pertanto la struttura sporgente prossimale 52 prevede ad una delle due estremità un telaio di bloccaggio per una guida di foratura 54 allineata con il foro 18 e all'altra sua estremità un telaio di bloccaggio per una seconda guida di foratura 54' centrata sull'altro foro prossimale 18'. Il bloccaggio delle guide 54, 54' viene ottenuto mediante le manopole 55, 55' nelle Fig. 9 e 10.
Dal punto di vista procedurale non è necessario per il chirurgo controllare l'adattamento dello strumento alle boccole di foratura prima di impiantare il chiodo 13 nell'osso fratturato fino a quando egli non ha acquisito sufficiente dimestichezza facendo un uso corretto degli accessori quali la struttura a sbalzo distale 30 e quella prossimale 52 per ogni dato chiodo 13. Tuttavia prima che il chirurgo abbia acquisito familiarità con l'attrezzo e con il suo uso corretto è bene che egli controlli ulteriormente la coordinazione degli eventi e la relazione del centraggio all'estremità prossimale così come a quella prossimale, tutto ciò prima dell'implantazione del chiodo 13 nella tibia. La Fig. 10 mostra la relazione delle parti per un controllo nelle posizioni prossimali di foratura prima della implantazione del chiodo 13. Non solo la Fig. 10 mostra che ognuna delle guide 54, 54' può essere controllata per verificare la precisione di coordinamento con i rispettivi fori 18, 18' delle viti ossee prossimali, ma anche la Fig. 10 mostra l'uso di una sonda trocar 56 inserita in una delle boccole (54) ed in posizione di introduzione definita nel foro allineato 18 per la vite ossea (non visibile nella Fig. 10 ma nella Fig. 2)
L'uso della struttura di bloccaggio prossimale dell'attrezzo di foratura è molto simile a quello per la foratura distale benché non vi sia necessità di un'asta stabilizzatrice 35 (di contatto con il chiodo) o di un suo equivalente poiché la foratura prossimale è talmente vicina alla posizione di attacco dell 'attrezzo.
Dopo aver bloccato il perno a manopola 27 nella posizione di riferimento prossimale 50 (vedere Fig. 2) sulla barra 26, la struttura prossimale sporgente 52 è bloccata sulla barra 26, e due guide per le viti 54 e 54' sono bloccate mediante in 55, 55' per definire le posizioni appropriate per le incisioni. Vengono eseguite due incisioni, una antero-laterale e una antero-mediale, e la corticale della tibia viene esposta in ogni caso con una netta dissezione. Le guide per le viti 54, 54' sono spinte in basso verso la corticale e bloccate in posizione attraverso i pomoli di fissaggio 55 e 55'. Una guida perforatore è inserita in una delle guide viti e viene leggermente infissa con i suoi denti distali nella corticale. Il perforatore viene spinto verso l'osso e compresso contro la corticale prima di cominciare la foratura. Le procedure seguono le indicazioni fornite per il bloccaggio distale. Le viti ossee sono inserite dopo che ogni foro viene eseguito e la loro lunghezza è determinata come descritto per l'inserimento delle viti ossee distali.
La modifica delle Figg. 5 e 6 mostra che l'invenzione può essere applicata anche utilizzando chiodi endomidollari in cui gli assi di fori paralleli e spaziati 60, 60' per viti ossee per la fissazione all'estremità distale dell’osso sono disposti in quello che può essere definito il piano sagittale, con il chiodo in forma rettilinea o piegata, tenendo presente che quando l'estremità prossimale del chiodo è calettata nel collegamento a morsa del manico 23 la barra di guida, qui indicata 26', è parallela alla porzione rettilinea 15 del chiodo endomidollare. Gli assi della porzione rettilinea 15 del chiodo, quelli della barra di guida 26' e dei fori 60, 60'per le viti ossee sono così tutti contenuti nel piano sagittale indicato S nella Fig. 5.
Poiché la foratura per il centraggio dei fori delle viti ossee con i fori del chiodo 60, 60' deve anche essere nel piano sagittale, l'estremità distale della barra di guida 26' è predisposta per il montaggio amovibile di guide perforatori 31 per ottenere l'allineamento. In particolare, l'estremità distale della barra 26' è predisposta per ricevere un blocchetto di serraggio 61 che può essere bloccato mediante una manopola 62 per mantenere la relazione di parallelismo delle due guide 31. A tal fine, le facce opposte verticali del blocchetto di serraggio 61 e della rimanenza non tagliata 63 dell'estremità distale della barra 26' sono provviste di cavità cilindriche arcuate controsagomate per impegnare guide di foratura, mentre sul blocchetto di serraggio 61 sono previste spine o perni 64 destinati ad impegnarsi in modo coordinato e guidato in fori corrispondenti (non visibili) nella porzione 63 dell'estremità distale della barra 26'.
E' prevista una struttura sporgente 65 generalmente simile a quella 30 della prima forma di realizzazione per il fatto che essa presenta spine di guida parallele e spaziate 32 e una vite di bloccaggio 33 per montaggio preciso e stabile in posizione sporgente sulla superficie superiore della barra di guida 26'. Tuttavia, l'altra estremità sfalsata lateralmente e verso il basso della struttura sporgente è configurata per guidare e posizionare selettivamente un'asta distanziatrice e stabilizzatrice 35 allineata con l'asse centrale della porzione distale 15 del chiodo e perpendicolare al piano sagittale. A tal fine un'asta distanziatrice/di contatto 35 può essere posizionata in modo regolabile in un foro 37' all'estremità sfalsata della struttura sporgente per assicurare un contatto come descritto per l'asta 35 della Fig. 3, con la differenza che nelle Fig. 5 e 6 la posizione di battuta dell'asta di stabilizzazione e di contatto deve assicurare in modo affidabile il centraggio delle guide di foratura rispetto ai fori delle viti 60, 60' in accordo con la regolazione preliminare dell'anello 135 nelle Fig. 5 e 6.
Nell'uso della forma di realizzazione delle Figg. 5 e 6, si potrà vedere che è ugualmente applicabile la stessa procedura sopra descritta per l'uso dell'estremità distale del dispositivo della Fig. 2, eccetto il fatto che l'orientamento della barra distanziatrice (35) e della guida perforatore (31) sono invertite nella posizione di riferimento rispetto al piano sagittale S.
La forma di realizzazione della Fig. 11 è per molti aspetti simile a quella delle Fig. 5 e 6, eccetto il fatto che la modifica della Fig. il è particolarmente utile per la foratura di fori ciechi di un femore fratturato, in cui il chiodo endomidollare 113 è diritto, con fori trasversali distali per le viti 160, 160' che sono su assi paralleli e perpendicolari all'asse centrale del chiodo 113 e così determinano un primo piano geometrico di simmetria. La maniglia A' è calettate e bloccata selettivamente all'estremità prossimale del chiodo 113; la maniglia A' si estende perpendicolarmente al chiodo 113 entro il piano di simmetria , e la maniglia A' è anche perpendicolare alla struttura allungata della barra di guida 126, con mezzi 127 per bloccare selettivamente la struttura 126 (i) nel piano indicato di simmetria e parallelo al chiodo 113, e (ii) con tale sporgenza distale della struttura 126 da posizionare le sue due guide perforatori 131/131', in potenziale (se non effettivo) allineamento di centraggio con i fori delle viti 160, 160' del chiodo 113. Viti di bloccaggio 140/140' su assi inclinati e accessibili attraverso la superficie superiore della barra dell'attrezzo 126 si comprende che consentono il posizionamento assiale regolato delle guide 130/130' rispettivamente.
L'estremità distale della struttura a barra 126 viene mostrata mentre porta l'estremità superiore della struttura sporgente 165 che ha una faccia a piano verticale che è va in battuta fissa con una delle facce verticali della struttura a barra di guida di sezione trasversale costante, essendo serrata mediante perni 132 con teste a bottone che si appoggiano contro la faccia verticale opposta della struttura 126. Si comprende che i perni 132 sono inseriti come spine cilindriche lisce in fori trasversali nella struttura di barra 126 e che solo le loro estremità filettate distali si impegnano in fori filettati nell'estremità estremità opposta della struttura a sbalzo 165. L'estremità inferiore (e sfalsata lateralmente) della struttura a sbalzo 165 ha un foro di guida su un asse perpendicolare a quello del chiodo 113 ed anche perpendicolare al primo piano geometrico di simmetria individuato per guidare scorrevolmente l'asta stabilizzatrice 135; l'asta 135 è evidentemente munita di un anello di bloccaggio, come quello indicato 135', per assicurare una lunghezza regolata dell'asta di contatto (135), come descritto per gli anelli 135, 136 nella Fig. 5 L'asta 135 ha un pomolo di manovra 36 alla sua estremità prossimale, ed una estremità distale di diametro ridotto 138 per il contatto di battuta con il chiodo 113.
Nella Fig. 11, i perni di bloccaggio 132 sono mostrati su assi distanziati posti a cavallo dell'asse verticale della guida perforatore 131', assicurando così che l'estremità rastremata 138 dell'asta stabilizzatrice andrà a contatto con il chiodo 113 nel piano geometrico che è definito dall'asse del foro 160' del chiodo e l'asse dell’asta stabilizzatrice. Questo è un piano geometrico di simmetria che divide l'intera struttura sporgente, perpendicolare al piano di simmetria definito dalla barra dell'attrezzo 126, dal chiodo 113 e dai fori del chiodo 160/160'. Si comprende che predisponendo in tal modo i mezzi per stabilire una accurata foratura dell'osso sull'asse del foro 160', la foratura forata dell'osso sull'asse del foro 160 può essere ottenuta senza ulteriori regolazioni o manipolazioni grazie alla vicinanza relativamente accentuata degli assi dei fori 160/160' tra loro. E si comprenderà inoltre che la rimozione dei perni 132 mediante semplice svitamento sbloccheranno l'intera struttura sporgente/assieme stabilizzatore per una applicazione rovesciata rispetto al lato opposto del piano geometrico della barra 126 e degli assi dei fori del chiodo che devono essere realizzati per foratura mediante le guide perforatori 131/131'.
Fin qui, l'uso preliminare (cioè pre-operatorio) delle varie forme di realizzazione degli attrezzi di foratura descritti ha fatto riferimento a fini illustrativi su differenti configurazioni di montaggi amovibili dell'asta di battuta 35 e della sua estremità di contatto con il chiodo, in una precisa posizione predeterminata di centraggio della guida di foratura (31) con uno o più fori delle viti ossee, particolarmente prossima all’estremità distale di un chiodo endomidollare. Le differenti combinazioni, già descritte per ottenere questo risultato, verranno ora scomposte nelle singólé parti insieme ad ulteriori varianti come appare dalle Figg. 7 e 8.
(1). Un'asta (35) di sezione ellittica, come quella della Fig. 4Ά selettivamente girevole per bloccare o sbloccare un dato assetto longitudinale che è stato trovato come adatto per il centraggio della foratura dell'osso con uno dei fori delle viti ossee dei chiodi endomidollare. L'uso dell'anello (135), e di grani di fermo bloccati sull'asta (35) stabilisce un mezzo di pronta memorizzazione meccanica del corretto assetto, mentre permette una rimozione temporanea o un arretramento dell'estremità di contatto (38) dalla battuta contro il chiodo. Una volta che il chiodo è stato installato nel paziente e che l'attrezzo (A) è stato riassemblato sull'estremità prossimale del chiodo, ed è stato realizzato chirurgicamente un libero accesso per il contatto dell'asta di battuta con il chiodo installato, e l'asta (35) con inserito l'anello (135) può essere rimontato sulla barra (26) o sulla struttura sporgente (30) ed un secondo anello (136) è preferibilmente montato in aggiunta sull'asta per bloccare in modo sicuro la regolazione raggiunta.
(2). L'uso di un calibro a tampone, di un trocar o similare per centrare inizialmente la guida perforatore dell'attrezzo con almeno uno dei fori delle viti ossee del chiodo endomidollare;
(a) in combinazióne con una configurazione di bloccaggio girevole, cóme descritto nella parte (1) e mostrato nella Fig. 4A; o
(b) in combinazione con l'asta 35 avente un gambo cilindrico ed essendo guidata in un foro cilindrico con anelli di fermo selettivamente posizionabili come descritti del punto (1) come sopra indicato, e
(c) l'uso di (a) o (b) sopra indicati in combinazione con una barra 26 che non si affida ad una maniglia 23 bloccata selettivamente a contatto con una o più formazioni di localizzazioni (28) preformate sulla barra 26 ma che utilizza mezzi di serraggio (27) operativamente attuabili, interagenti tra la maniglia (23) e la barra (26), nel contesto di un centraggio mediante calibro a tampone, trocar o similare del foro per la vite ossea (19, 60, 60') per bloccare longitudinalmente la maniglia (23) alla barra (26).
(3). Uso di un sotto assieme rimovibile di asta di battuta come illustrato nella Fig. 7 , in cui un singolo accoppiamento filettato 70 può essere regolato mediante un bottone 71 per determinare un preciso posizionamento longitudinale dell'estremità dell'asta (72) a contatto con il chiodo endomidollare, ove l'accoppiamento filettato 70 comporta filetti esterni dell'asta 72 e filetti interni nel foro di un manicotto 73 che è premontato sull'asta 72. Il manicotto 73 ha una scanalatura circonferenziale 74 che definisce pareti laterali sfalsate che sono comprensibilmente analoghe a mezzi atti a trattenere longitudinalmente il manicotto 73 in una precisa condizione assemblata rimovibile rispetto al foro di montaggio dell'asta di battuta che nella barra 26 formata all'estremità esterna della struttura sporgente 30 dipende dall'orientamento del centraggio dell'asse della guida perforatore con un foro della vite ossea del chiodo endomidollare. Mezzi di arresto atti a bloccare amovibilmente una data regolazione della rotazione (cioè longitudinale) dell’asta 72 rispetto al manicotto 73 è suggerita in un anello di bloccaggio 75, sopportato girevolmente dall'estremità rivolta verso l'esterno del manicotto 73.
(4). Uso di un sotto assieme rimovibile di asta di battuta come illustrato nella Fig. 8, in cui un manicotto di montaggio 80 è scanalato circonferenzialmente in 81, con modalità e per i fini descritti precedentemente per il manicotto 73 della Fig. 7. La realizzazione di Fig. 8 incorpora un meccanismo a vite differenziale per consentire regolazioni longitudinali di passo fine della posizione longitudinale del contatto con il chiodo dell'estremità dell'asta 82 conseguente ad una regolazione selettiva di una parte 83 a bottone di estremità. La parte 83, la parte 82 di estremità dell'asta ed il manicotto 80 sono le uniche parti e sono configurate per conferire la relazione a vite differenziale. Così, lo stelo 84 della parte 83 ha filetti esterni di un primo passo e direzione di avanzamento della vite; il foro 85 dello stelo 84 è internamente filettato con un diverso passo e con direzione opposta all'avanzamento della vite; i filetti esterni del gambo 84 si accoppiano con i filetti interni nel foro 85 nella parte di estremità 83 a forma di bottone; ed una porzione cilindrica di supporto 88 della parte di estremità dell'asta 82 è sopportata longitudinalmente in un foro cilindrico 89 del manicotto 80 ed è sottoposto ad un contatto anti rotazione di una chiavetta 90 nel foro 89, con una scanalatura longitudinale di impegno 91 in una posizione angolare della superficie esterna della porzione di supporto 88. La differenza tra l'avanzamento del filetto in una direzione in 85/87 da un lato, e nella direzione opposta in corrispondenza di 84/86 è evidente che dà luogo ad una regolazione fine dell'estremità di contatto 82 con il chiodo, per una data direzione di rotazione della regolazione della parte 83 di estremità a forma di bottone, e questa regolazione rotatoria può essere dotata di sufficiente attrito per trattenere la regolazione stessa anche se il sotto assieme di Fig. 8 viene allontanato dall'attrezzo mediante la scanalatura 81.
Nella Fig. 12 le guide di forature parallele 131, 131' sono portate da una slitta 200 che ha un campo di regolazione longitudinale lungo una porzione di estremità distale di un elemento distale 201 che supposta la barra, avente un collegamento articolato con un elemento prossimale 202 di supporto della barra, in cui l'asse di articolazione è indicata 203. Un bottone 204 di regolazione manuale è disponibile per spostare una corta porzione filettata di una asta 205 che è chiodata con la sua estremità esterna all'elemento di barra distale 201 su un secondo asse di collegamento 207, sfalsato longitudinalmente dall'asse dell'articolazione 203; la regolazione a vite mediante il bottone 204 può essere effettuata mediante un dato che è sopportato girevolmente in una mensola laterale 206 dell'elemento a barra prossimale 202, in cui l'asse di rotazione è indicato 208. Lo scopo del collegamento articolato è quello di consentire l'attrezzo di Fig. 12 di adattarsi alla situazione in cui un chiodo endomidollare 210 avente una piegatura centrale tra estremità rettilinee prossimale e distale può essere adattato posizionando i fori sfalsati paralleli viti ossee distali in accurato allineamento con i rispettivi assi delle guide perforatori 131, 131'.
Nella situazione illustrata in Fig. 12, una maniglia 209 è collegata alla barra prossimale 202 con mezzi di serraggio 214 azionabili selettivamente per bloccare una data posizione longitudinale dell'elemento di serraggio della barra alla maniglia 209. Mezzi di attrito portati all'altra estremità della maniglia si comprende come abbiano un accoppiamento orientabile calettato all'estremità prossimale del chiodo 210 tale che la piegatura nel chiodo si trova in un piano orizzontale (al quale le guide di foratura 131, 131' sono perpendicolari) e tali che il centro longitudinale della piegatura dell'asse del chiodo è sostanzialmente allineato in senso longitudinale con l'asse 203 dell'articolazione dell'elemento a barra. In tal modo, si assicura che l'estremità prossimale diritta dell'elemento a barra 202 e l'estremità prossimale diritta del chiodo endomidollare sono parallele nei loro rispettivi collegamenti alla maniglia 209; ed allo stesso tempo, l'estremità distale diritta dell'elemento di barra 201 e l'estremità distale diritta del chiodo endomidollare sono anch'esse parallele quando le guide perforatori 131, 131' sono centrate sui fori delle viti distali del chiodo 210.
Vicino alla sua estremità distale, l'elemento di barra distale 201 presenta un'asola verticale aperta 211 di larghezza tale da consentire il passaggio delle guide perforatori 131, 131' e per consentire un capo di regolazione dello spostamento guidato longitudinale della slitta 200 e delle guide perforatóri montate su di essa. Come visibile, un'asola longitudinale 212 in una parete laterale della slitta 200 consente l'accesso di un corto bullone filettato impegnabile in un foro filettato nella parete laterale adiacente dell'elemento di barra distale 201 ed un bottone di manovra 215 fornisce un mezzo di azionamento per il bloccaggio in posizione longitudinale regolata della slitta 200 (delle sue guide perforatori) entro un intervallo longitudinale che è determinato dalla lunghezza longitudinale 212. Il foro filettato nel quale si impegna il gambo filettato del bottone 215 può essere uno di tanti fori longitudinalmente sfalsati che consentono alla slitta 200 di essere bloccata in posizione regolabile all'elemento 201 di barra su un campo continuo che approssima la lunghezza dell'asola 211 della barra.
La slitta 200 porta visibilmente la struttura sporgente 216 bloccata sulla slitta 200 (mediante mezzi a vite di bloccaggio che sono indicati 217). La struttura sporgente 216 si estende verso il basso in posizione distale per sopportare e guidare un'asta di contatto 218 atta a contattare il chiodo endomidollare vicino all'estremità distale dello stesso, con l'asse dell'asta 218 allineata per intersecare l'asse del chiodo e perpendicolare ad .un piano geometrico che include gli assi delle guide perforatori 131, 131' così come l'asse del chiodo in prossimità della sua estremità distale. Gli anelli 235, 236 si intende che sono bloccati amovibilmente a contatto con l'asta 218 nel modo descritto per le altre realizzazioni per mantenere una lunghezza di sporgenza calibrata del punto di contatto dell'asta con il chiodo. Le guide perforatori 131, 131' possono essere bloccate in modo regolabile in fori verticali spaziati della slitta 200 ad esempio mediante viti di arresto 221, 221'.
Infine, si comprende che l'attrezzo di Fig. 12 è completamente reversibile rispetto alla direzione dello spostamento laterale mostrato. La reversibilità si ottiene svitando le viti di fermo 221, 221' per permettere la rimozione delle guide perforatori dall'asola 211 dell'elemento di barra, e rimuovendo il bottone 213 ed il suo gambo dall'impegno con la parete laterale vicina dell'elemento di barra 201, ove la slitta 200 (e la sua struttura sporgente) è libera di scorrere allontanandosi dall'estremità distale dell'elemento di barra 201. A seguito del ribaltamento delle estremità della slitta 200 con la sua struttura sporgente 215, la slitta 200 ribaltata può essere rimontata sull'estremità distale dell'elemento di barra 201 e la struttura sporgente 215 sarà posizionata con il suo sfalsamento laterale sul lato vicino dell'elemento di barra 201 (nel senso del disegno Fig. 12), e con la slitta 200 fissata mediante il bottone 215 passante attraverso una corrispondente asola (212) nella parete laterale opposta della slitta 200 ed impegnata in un foro filettato nella parete laterale opposta dell'elemento di barra 201.
L'uso operativo della struttura di attrezzo della Fig. 12 sarà molto simile a quelli descritti per altre realizzazioni. Come primo passo prima dell'installazione del chiodo in un paziente, e con il chiodo endomidollare 210 calettato sulla maniglia 209, l'elemento di barra prossimale 202 dovrebbe essere posizionato longitudinalmente e bloccato in 214 alla maniglia 209 in modo tale che l'asse di articolazione 203 sia sostanzialmente allineamento con il centro longitudinale della piegatura del chiodo 210. Quindi, l'angolo di articolazione tra gli elementi di barra 201, 202 dovrebbe essere regolato per assicurare un parallelismo tra l'elemento di barra 201 e la regione distale del chiodo che comprende i fori delle viti con i quali la foratura dell'osso dovrà essere successivamente effettuata. Mantenendo il bottone di fermo 215 allentato, la slitta 200 può essere spostata lungo l'elemento di barra 201 fino a che un calibro a tampone, guidato da una delle guide perforatori, possa entrare nel suo foro della vite ossea nella porzione di estremità distale del chiodo 210. Preferibilmente, un secondo calibro a tampone è usato per allineare l'altra guida perforatore con il secondo foro per la vite ossea, ed una regolazione fine del bottone 204 può essere effettuato per assicurare il parallelismo richiesto tra l'asse del chiodo (nella zona distale dei due fori delle viti) e l'asse dell'elemento di barra distale 201; l'uso di due calibri a tampone in tal modo assicurerà che la posizione di contatto dell’asta 218 con il chiodo, mantenuta da viti di fermo dell'anello 235 bloccato sull'asta 218 quando l'anello stesso è in battuta contro la struttura sporgente 216, servirà in modo effettivo per ristabilire la foratura guidata correttamente dell'osso in allineamento trasversale di uno dei fori distali delle viti del chiodo.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la pre-regolazione di un attrezzo di foratura destinato al centraggio di almeno di una guida di foratura rispetto ad un foro trasversale per una vite ossea in un chiodo endomidollare installabile in un osso fratturato, in cui il chiodo endomidollare ha (i) una porzione di estremità prossimale per collegarsi selettivamente selettivo all'attrezzo e (ii) una porzione diritta allungata distale avente detto foro trasversale, ed in cui detto attrezzo comprende (a) una barra allungata e (b) una maniglia per il posizionamento della barra avente mezzi per il collegamento rigido selettivo al chiodo tale che detta maniglia si estenda trasversalmente al chiodo e disponga detta barra parallela a detta porzione distale, (c) una formazione distale portata da detta barra ed avente un primo ed un secondo foro per guide di foratura, uno di detti fori essendo allineato perpendicolarmente al chiodo e definendo con questo un primo piano geometrico che include il foro della vite ossea, e l'altro di detti fori per le guide di forature essendo allineato perpendicolarmente alla porzione distale diritta del chiodo e definendo con essa un secondo piano geometrico perpendicolare al primo; detto metodo comprendendo le fasi di: (1) assemblaggio dell'attrézzo di foratura sul chiodo endomidollare prima della sua installazione nell'osso fratturato, e con una di dette guide di foratura inserito in uno di detti fori; (2) selezione e posizionamento in modo regolabile di un'asta di contatto con il chiodo nell'altra di detti fori per le guide in modo tale che detta asta possa essere posizionata a contatto con il chiodo; (3) allineamento di detta una guida di foratura dell'attrezzo con il foro per la vite del chiodo endomidollare; (4) posizionamento in modo regolabile dell'asta di contatto a contatto con il chiodo in condizioni tali da ottenere l'allineamento di cui alla fase (3), in modo da stabilire una posizione di riferimento calibrata dell'asta rispetto al chiodo, e da marcare la posizione calibrata dell'asta di contatto rispetto al chiodo con riferimento ad una parte di detto attrezzo tale che l'asta di contatto possa essere rimossa senza perdita della posizione di riferimento marcata per il chiodo; e (5) disassemblaggio dell'asta di contatto dall'attrezzo in modo da consentire al chiodo di essere inserito nell'osso fratturato prima dell'intervento operatorio per permettere il riassemblaggio dell'asta di contatto sul chiodo.
  2. 2. Attrezzo di foratura per il centraggio di almeno di una guida di foratura rispetto ad un foro trasversale per una vite ossea in un chiodo endomidollare destinato ad essere installato in un osso fratturato, in cui il chiodo endomidollare ha (i) una porzione di estremità prossimale per il collegamento selettivo all'attrezzo e (ii) una porzione diritta distale avente detto foro per la vite ossea, ed in cui detto attrezzo comprende (a) una barra allungata; (b) una maniglia per il posizionamento della barra avente mezzi di collegamento calettato selettivamente al chiodo tale che detta maniglia si estenda trasversalmente al chiodo e disponga detta barra parallela a detta porzione distale; (c) una formazione distale portata da detta barra ed avente un primo ed un secondo foro per guide di foratura, atti all'allineamento perpendicolare del chiodo quando lo stesso è calettato su detta maniglia; uno di detti fori essendo atto all'allineamento della guida di foratura con l'asse del foro trasversale della vite ossea del chiodo endomidollare quando il chiodo è calettato su detta maniglia, in modo tale da definire un primo piano geometrico che include l'asse della guida di foratura e la porzione diritta distale del chiodo; l'altro di detti fori per le guide di foratura definendo con la porzione diritta distale del chiodo un secondo piano geometrico che è perpendicolare al primo; un assieme di asta di contatto montata amovibilmente nell'altro di detti fori per le guide, detto assieme comprendendo l'estremità di un'asta distale destinata ad essere regolata mediante spostamenti calibrati a contatto con il chiodo calettato, detto assieme comprendendo inoltre mezzi di bloccaggio per fissare uno spostamento calibrato tale che all'atto del montaggio dopo la rimozione di detto assieme, lo spostamento calibrato di detta estremità dell'asta sia ripristinato rispetto all'attrezzo di foratura in modo tale che il ripristino del contatto dell'estremità dell'asta con il chiodo montato determinerà automaticamente il ritorno al centraggio delle guide di foratura con il foro della vite ossea del chiodo montato.
  3. 3. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2 in cui detto primo e secondo foro per le guide di foratura sono contenuti in piani geometrici paralleli che sono perpendicolari alla direzione longitudinale della barra.
  4. 4. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui detto un foro di guida per il centraggio delle guide di foratura è uno dei due fori paralleli distanziati, in cui gli assi di entrambi detti fori paralleli distanziati sono contenuti in un unico piano geometrico che comprende inoltre l'asse della porzione diritta distale del chiodo, ed in cui la distanza tra detti fori per le guide corrisponde alla distanza tra i fori distali di un chiodo endomidollare.
  5. 5. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui la formazione distale portata da detta barra comprende una struttura sporgente montata amovibilmente su detta barra.
  6. 6. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui detta barra è guidato longitudinalmente da detta maniglia ed in cui sono previsti mezzi di bloccaggio per fissare la posizione longitudinale di detta barra quando detto foro è allineato con il foro trasversale della vite del chiodo endomidollare.
  7. 7. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui detto assieme di asta di contatto comprende un'asta avente detta estremità ed atta ad essere guidata in modo regolabile dall'altro di detti fori per le guide di foratura, e mezzi di battuta ad anello amovibilmente bloccabili montati su detta asta per stabilire una posizione calibrata dell'anello con la struttura sporgente quando detta estremità dell'asta è a contatto con un chiodo montato e quando detto un foro è allineato con il foro trasversale della viete ossea del chiodo endomidolare montato.
  8. 8. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui detto assieme di asta di contatto comprende un'asta avente un tratto prossimale di sezione generalmente ellittica, atto ad interagire con un foro di bloccaggio di sezione generalmente ellittica, nonché mezzi di azionamento manuali all'estremità opposta di detta asta per effettuare una rotazione parziale dell'asta rispetto a detto foro di bloccaggio per assicurare una posizione calibrata di detta estremità dell'asta quando detta estremità è a contatto con un chiodo montato con il foro della vite trasversale del chiodo montato.
  9. 9. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2 , in cui detto assieme di asta di contatto comprende un'asta avente detta estremità e mezzi a manicotto aventi una ritenuta arrestabile sull'altro di detti fori, e mezzi filettati azionabili manualmente per agire tra detto manicotto e detta porzione prossimale dell'asta.
  10. 10. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui detto assieme ad asta comprende un'asta avente detta estremità e mezzi a vite differenziali che includono un elemento azionabile manualmente avente un primo mezzo di accoppiamento filettato impegnato su una porzione di detta asta ed un secondo mezzo filettato impegnato su una porzione di detto manicotto.
  11. 11. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui detto assieme ad asta comprende un'asta avente detta estremità ed una porzione prossimale esternamente filettata ed una porzione prossimale di supporto cilindrica, mezzi a manicotto aventi mezzi di ritenuta amovibili nell’altro di detti fori, detti mezzi a manicotto avendo un foro con una porzione cilindrica di calettamento atta a stabilire una guida di calettamento coassiale di detta porzione di supporto cilindrica, e mezzi di regolazione manuali comprendenti (i) un foro filettato in primo accoppiamento filettato con la porzione esternamente filettata di detta asta e (ii) una filettatura esterna in secondo accoppiamento filettato con una porzione internamente filettata di detto manicotto, detto primo e detto secondo accoppiamento filettato avendo differenti passi di avanzamento per giro e filettature contrapposte.
  12. 12. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui il chiodo endomidollare comprende una piegatura tra la sua estremità prossimale e la sua porzione diritta distale, la piegatura di detto chiodo essendo contenuta essenzialmente in un unico piano geometrico ed i fori delle viti trasversali ossee avendo un asse perpendicolare a detto unico piano geometrico, detta barra comprendendo una prima porzione prossimale portata da detta maniglia ed una seconda porzione distale avente un collegamento articolato a detta porzione prossimale, il collegamento articolato (i) essendo attorno ad un asse di articolazione che è perpendicolare a detto unico piano geometrico e (ii) avendo mezzi per il fissaggio amovibile di un angolo di articolazione tale che la porzione distale di detta barra si estende parallelamente alla porzione diritta distale del chiodo quando questo è montato sull 'attrezzo.
  13. 13. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui la formazione distale portata da detta barra è una slitta guidata da detta barra, essendo previsti mezzi di azionamento selettivi per bloccare detta slitta su detta barra quando detto un foro è allineato con il foro trasversalè della vite ossea del chiodo endomidollare montato.
  14. 14. Attrezzo di foratura secondo la rivendicazione 2, in cui detta barra longitudinale comprende una articolazione bloccabili in posizioni regolate tra porzioni diritte prossimali e distali di detta barra, detta maniglia essendo collegata a detta porzione prossimale e detta formazione distale essendo portata da detta porzione distale.
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