ITVR20130031A1 - Dispositivo di distribuzione di fluidi. - Google Patents

Dispositivo di distribuzione di fluidi.

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ITVR20130031A1
ITVR20130031A1 IT000031A ITVR20130031A ITVR20130031A1 IT VR20130031 A1 ITVR20130031 A1 IT VR20130031A1 IT 000031 A IT000031 A IT 000031A IT VR20130031 A ITVR20130031 A IT VR20130031A IT VR20130031 A1 ITVR20130031 A1 IT VR20130031A1
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passage
seat
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locking
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Renato Colombo
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Renato Colombo
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    • F16L37/08Couplings of the quick-acting type in which the connection between abutting or axially overlapping ends is maintained by locking members
    • F16L37/084Couplings of the quick-acting type in which the connection between abutting or axially overlapping ends is maintained by locking members combined with automatic locking
    • F16L37/098Couplings of the quick-acting type in which the connection between abutting or axially overlapping ends is maintained by locking members combined with automatic locking by means of flexible hooks
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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    • F16LPIPES; JOINTS OR FITTINGS FOR PIPES; SUPPORTS FOR PIPES, CABLES OR PROTECTIVE TUBING; MEANS FOR THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16L37/00Couplings of the quick-acting type
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    • F16L37/142Joints secured by inserting between mating surfaces an element, e.g. a piece of wire, a pin, a chain where the securing element is inserted tangentially
    • F16L37/146Joints secured by inserting between mating surfaces an element, e.g. a piece of wire, a pin, a chain where the securing element is inserted tangentially the securing element being a rigid pin, screw or the like

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Description

DISPOSITIVO DI DISTRIBUZIONE DI FLUIDI
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha come oggetto un dispositivo di distribuzione di fluidi costituito, in particolare, da un collettore di distribuzione definente un condotto presentante almeno due aperture di passaggio per il fluido ed almeno un elemento di raccordo collegabile all'estremità di una tubazione e accoppiabile ad una rispettiva apertura di passaggio.
Come à ̈ noto, il collegamento tra le aperture di passaggio, sia di adduzione che di invio, definite su un collettore e le estremità dei condotti da collegare al collettore viene generalmente eseguito impiegando appositi elementi di raccordo. Attualmente, per attuare il collegamento tra il collettore e gli elementi di raccordo, a cui preventivamente vengono collegate le estremità delle tubazioni, vengono previste, in corrispondenza delle aperture di passaggio, rispettive sedi cilindriche con le quali si accoppiano porzioni di estremità dell'elemento di raccordo, realizzate a manicotto cilindrico.
Il bloccaggio reciproco del manicotto nella rispettiva sede può essere attuato mediante una ghiera di bloccaggio su cui à ̈ definita una madrevite impegnabile e disimpegnabile con una filettatura prevista in corrispondenza della superficie laterale esterna della sede.
La tenuta tra l'elemento di raccordo e il collettore viene ottenuta mediante guarnizioni, generalmente costituite da una coppia di O-Ring, che sono parzialmente alloggiate all'interno di una coppia di scanalature circonferenziali definite sulla superficie laterale esterna della porzione del manicotto che viene inserita all'interno della sede cilindrica. Tali guarnizioni, quando il manicotto viene inserito all'interno della sede cilindrica, si impegnano contro la superficie laterale della sede cilindrica.
Questo tipo di collegamento non à ̈ scevro di inconvenienti.
Il problema principale à ̈ rappresentato dalla complessità strutturale del collegamento e dalla laboriosità delle operazioni di avvitamento e di svitamento della ghiera.
In questo caso, infatti, dovendo impiegare chiavi di serraggio non à ̈ possibile avere interassi particolarmente ravvicinati se non utilizzando chiavi speciali.
In ogni caso, le operazioni di avvitamento e di svitamento risultano estremamente laboriose.
Una seconda soluzione oggi impiegata per attuare il collegamento tra il collettore e gli elementi di raccordo prevede l'impiego di mezzi di connessione rapida costituiti da un manicotto cilindrico definito attorno ad una rispettiva apertura e da una sede accoppiabile con il manicotto e fissabile preventivamente all'estremità libera della tubazione da collegare al collettore.
Il manicotto presenta, sulla superficie laterale esterna della sua porzione inseribile nella sede, una scanalatura circonferenziale mentre la sede definisce un passaggio estendendosi lungo una direzione sostanzialmente rettilinea perpendicolare all'asse di sviluppo della sede e del manicotto.
Nello specifico, il passaggio à ̈ occupabile da una spina di bloccaggio definente un riscontro per lo la scanalatura così da impedire lo sfilamento assiale della sede dal manicotto.
Anche tale seconda soluzione, pur presentando indubbi vantaggi dal punto di vista pratico rispetto agli accoppiamenti che prevedono l'impiego di ghiere, non à ̈ scevra di inconvenienti.
Infatti, poiché le operazioni di fissaggio della tubazione al collettore prevedono, in prima battuta, di bloccare solidalmente la sede, che definisce il passaggio entro cui à ̈ inseribile la spina, all'estremità libera della tubazione, appare evidente come, durante la successiva fase di accoppiamento della sede al rispettivo manicotto, il passaggio, e la spina, possano trovarsi in una posizione difficilmente accessibile in quanto addossata, o intersecante, zone già occupate da elementi di raccordo adiacenti o da altre parti del collettore o della scatola di alloggiamento.
Si evidenzia nuovamente come, oggigiorno, sia necessario cercare di ridurre il più possibile gli ingombri dei collettori e ciò determina un avvicinamento delle luci di passaggio che rende difficoltoso l'intervento, da parte degli operatori, sulle spine di bloccaggio.
Inoltre, dal punto di vista produttivo, la realizzazione della sede, e del relativo passaggio, in un pezzo unico in metallo risulta particolarmente laboriosa e, conseguentemente, abbastanza costosa.
Tra l'altro risulterebbe industrialmente difficoltoso e molto costoso ricavare le sedi direttamente sul collettore non potendosi realizzare il passaggio per la spina su corpi metallici di complessità elevata.
Compito precipuo del presente trovato à ̈ quello di risolvere i problemi e di ovviare agli inconvenienti sopra esposti, realizzando un dispositivo di distribuzione di fluidi che risulti strutturalmente semplice conseguendo così una maggiore semplicità sia in fase di produzione che in fase di utilizzo.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo che permetta di gestire in modo estremamente semplice e pratico i singoli componenti.
Un altro scopo del trovato à ̈ quello di fornire un dispositivo che risulti di impiego notevolmente più agevole e pratico rispetto alle soluzioni di tipo noto.
Non ultimo scopo del trovato à ̈ quello di proporre un dispositivo estremamente compatto e presentante un costo di realizzazione competitivo, in modo tale da rendere il suo impiego vantaggioso anche dal punto di vista economico.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi ancora che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un dispositivo per la distribuzione di fluidi secondo quanto previsto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite ma non esclusive di un dispositivo per la distribuzione di fluidi secondo il trovato, illustrate a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni in cui:
la figura 1 mostra una vista dall'alto di una prima forma di realizzazione di un dispositivo per la distribuzione di fluidi secondo il trovato; la figura 2 Ã ̈ una sezione della prima forma di realizzazione del dispositivo lungo il piano di giacitura individuato dalla traccia II-II di figura 1;
la figura 3 rappresenta una vista dall'alto di una seconda forma di realizzazione di un dispositivo per la distribuzione di fluidi secondo il trovato; la figura 4 Ã ̈ una sezione della seconda forma del dispositivo lungo il piano di giacitura individuato dalla traccia IV-IV di figura 3;
la figura 5 mostra una vista prospettica del raccordo associato all'elemento di bloccaggio; le figure dalla 6 alla 8 mostrano, parzialmente in sezione, le fase di accoppiamento tra l'elemento di bloccaggio e il raccordo;
le figure dalla 8a alla 8c rappresentano, sempre in sezione ma in scala ingrandita, diverse modalità di accoppiamento tra l'elemento di bloccaggio e il raccordo;
la figura 9 mostra una vista in alzato dell'elemento di bloccaggio con la spina in fase di inserimento nel passaggio;
la figura 10 Ã ̈ una sezione lungo il piano di giacitura individuato dalla traccia X-X di figura 9;
la figura 11 rappresenta, sempre in sezione e in scala ingrandita, la porzione di inserimento della spina all'interno del passaggio;
la figura 12 mostra una vista in alzato dell'elemento di bloccaggio con la spina inserita nel passaggio;
la figura 13 Ã ̈ una sezione lungo il piano di giacitura individuato dalla traccia XIII-XIII di figura 12;
la figura 14 rappresenta, sempre in sezione e in scala ingrandita, la porzione di inserimento della spina all'interno del passaggio.
Negli esempi di realizzazione che seguono, singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno in realtà essere intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Con riferimento alle figure citate, il presente trovato si riferisce ad un dispositivo di distribuzione di fluidi, indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 1.
Il dispositivo di distribuzione 1 comprende almeno due elementi 2, 3 da collegare reciprocamente, rispettivamente un collettore di distribuzione 2a ed almeno un elemento di raccordo 3a.
Il collettore di distribuzione 2a definisce un condotto 2b presentante almeno due aperture di passaggio 2c per il fluido.
L'elemento di raccordo 3a à ̈ collegabile all'estremità 4a di una tubazione 4 ed accoppiabile ad una rispettiva apertura di passaggio 2c.
Il dispositivo di distribuzione 1 comprende mezzi di connessione reciproca 5 tra l'elemento di raccordo 3a e la rispettiva apertura di passaggio 2c.
Secondo il presente trovato, i mezzi di connessione reciproca 5 comprendono due corpi di interconnessione 6 e 7, rispettivamente una sede 6a sostanzialmente cilindrica o conica definita su uno degli elementi da collegare e un manicotto 7a sostanzialmente cilindrico o conico accoppiabile con la sede 6a e previsto in corrispondenza dell'altro elemento da collegare.
I mezzi di connessione reciproca 5 comprendono, inoltre, un elemento di bloccaggio 8 estendentesi attorno all'asse di sviluppo 100 della sede 6a e del manicotto 7a.
L'elemento di bloccaggio 8 presenta una porzione di collegamento 8a girevolmente accoppiata, attorno all'asse di sviluppo 100 della sede 6a e del manicotto 7a, ad uno degli organi di interconnessione 6, 7, ed una porzione di bloccaggio 8b definente almeno un passaggio 9.
La porzione di collegamento 8a si accoppia ad uno degli organi di connessione in modo tale che sia impedito un suo spostamento assiale rispetto a tale organo di collegamento nel verso di sfilamento del manicotto 7a dalla sede 6a.
La porzione di bloccaggio 8b si estende attorno ad una porzione di impegno 11 definita sulla superficie esterna dell'altro organo di interconnessione.
La porzione di impegno 11 comprende almeno uno spallamento 12.
In particolare, lo spallamento 12 Ã ̈ definito da una scanalatura circonferenziale 12a.
Il passaggio 9 si estende lungo una direzione 101 sostanzialmente rettilinea e perpendicolare all'asse di sviluppo 100 della sede 6a e del manicotto 7a.
Tale passaggio 9 Ã ̈ occupabile da una spina di bloccaggio 13 definente, quando inserita all'interno del passaggio 9, un riscontro per lo spallamento 12 per impedire lo sfilamento assiale del manicotto 7a dalla sede 6a.
Nello specifico, l'elemento di bloccaggio 8 Ã ̈ montato girevole, attorno all'asse 100, rispetto alla sede 6a e al manicotto 7a per consentire di orientare il passaggio 9 in modo tale da facilitare l'inserimento e/o il disinserimento della spina di bloccaggio 13.
Ciò à ̈ estremamente vantaggioso nel caso, frequente, in cui il collettore di distribuzione 2a presenti almeno due aperture di passaggio 2c reciprocamente affiancate e ravvicinate.
Grazie a tale configurazione dei mezzi di connessione reciproca 5 Ã ̈ possibile effettuare il bloccaggio in modo estremamente pratico anche nel caso in cui gli elementi di raccordo 3 siano disposti, come detto, estremamente ravvicinati ruotando attorno all'asse 100 l'elemento di bloccaggio 8 per portare il passaggio 9 entro cui inserire la spina di bloccaggio 13 nella posizione maggiormente accessibile.
Secondo una prima forma di realizzazione, rappresentata in figura 3, la sede 6a à ̈ definita in corrispondenza di ciascuna apertura di passaggio 2c del collettore di distribuzione 2a, mentre il manicotto 7a à ̈ previsto in corrispondenza dell'estremità dell'elemento di raccordo 3a rivolta verso il collettore di distribuzione 2a.
Nulla vieta naturalmente di prevedere, come tra l'altro previsto nella seconda forma di realizzazione rappresentata nelle figure 1 e 2, che il manicotto 7a sia disposto in corrispondenza delle aperture di passaggio 2c e che, conseguentemente, le sedi 6a siano previste in corrispondenza delle estremità degli elementi di raccordo 3a rivolte verso il collettore di distribuzione 2a.
Vantaggiosamente, la scanalatura circonferenziale 12a definisce, sulla superficie laterale esterna della porzione d'impegno 11, due spallamenti assiali 12 contrapposti.
In particolare, la spina di bloccaggio 13 si impegna, in condizione di bloccaggio, tra i due spallamenti assiali 12 contrapposti impedendo, in entrambi i sensi, lo spostamento assiale tra la sede 6a e il manicotto 7a.
Vantaggiosamente, come evidenziato in tutti gli esempi di realizzazione illustrati nelle figure, la porzione d'impegno 11 à ̈ definita sulla superficie laterale esterna del manicotto 7a; in questo caso, la porzione di collegamento 8a à ̈ girevolmente accoppiata alla sede 6a.
Nulla vieta tuttavia di prevedere che la porzione d'impegno 11 sia definita sulla superficie laterale esterna della sede 6a con la porzione di collegamento 8a girevolmente accoppiata alla superficie laterale esterna del manicotto 7a.
Opportunamente, tra la superficie esterna del manicotto 7a e la superficie interna della sede 6a sono previsti mezzi di tenuta.
A livello esemplificativo, tali mezzi di tenuta possono essere costituiti da almeno un O-ring 14 alloggiato all'interno di una sede d'alloggiamento ricavata sulla superficie esterna del manicotto 7a.
Secondo una pratica forma di realizzazione, la porzione di collegamento 8a comprende una pluralità di alette 18 elasticamente deformabili radialmente e supportanti rispettivi elementi di accoppiamento 19 con un elemento di riscontro 20 solidale con la porzione di bloccaggio 8b.
Vantaggiosamente, come rappresentato in figura 8a, gli elementi di accoppiamento 19 possono prevedere un tratto terminale inclinato nel verso di sfilamento del manicotto 7a dalla sede 6a andando dall'esterno verso l'interno.
Nello specifico, il tratto terminale inclinato à ̈ destinato ad incunearsi in un recesso controsagomato ricavato sulla superficie esterna della sede 6a.
Opportunamente, l'elemento di bloccaggio 8 à ̈ realizzato in plastica così da essere poco costoso oltre che facile da realizzare nonostante la presenza del passaggio 9, estremamente problematico da realizzare su un pezzo in metallo, e delle alette 18.
Nello specifico, gli elementi di accoppiamento 19 sono atti a consentire la rotazione dell'elemento di bloccaggio 8 rispetto all'asse 100 della sede 6a e del manicotto 7a e a garantire la corrispondenza in senso assiale tra il passaggio 9 e la scanalatura circonferenziale 12a.
Opportunamente, il passaggio 9 Ã ̈ sostanzialmente tangente al fondo della scanalatura circonferenziale 12a.
La spina di bloccaggio 13 può essere dotata, in corrispondenza della sua estremità opposta rispetto a quella che viene inserita nel passaggio 9, di una testa di manovra 13a.
Secondo una preferita forma di realizzazione rappresentata nelle figure dalla 9 alla 14, possono essere previsti mezzi di contrasto allo sfilamento completo della spina di bloccaggio 13 dal passaggio 9.
Nello specifico, tali mezzi di contrasto possono essere costituiti da almeno un dentello di contrasto 9a solidale con l'elemento di bloccaggio 8 e disposto, vantaggiosamente, in corrispondenza dell'imbocco del passaggio 9, il quale dentello di contrasto 9a à ̈ deformabile per premere contro la superficie esterna della spina di bloccaggio 13. Lungo lo sviluppo della spina di bloccaggio 13 à ̈ altresì previsto, in prossimità della sua estremità opposta alla testa di manovra 13a, una porzione di invito 13c presentante una rastrematura nella direzione che va dalla testa di manovra 13a verso l'estremità opposta.
Distanziata dalla porzione d'invito 13c, verso l'estremità opposta, si prevede un elemento di battuta 13b destinato ad impegnarsi, durante le operazioni di sfilamento della spina di bloccaggio 13 dal passaggio 8, contro il o i dentelli di contrasto 9a impedendo, di fatto, lo sfilamento completo della spina di bloccaggio 13 dal passaggio 9.
La spina di bloccaggio 13 presenta, in prossimità della testa di manovra 13, una scanalatura di bloccaggio 13c desinata ad accoppiarsi, quando la spina di bloccaggio 13 viene portata in inserimento completo all'interno del passaggio 9, con il o i dentelli di contrasto 9a.
Nello specifico, a seguito del completo inserimento della spina di bloccaggio 13 all'interno del passaggio 9 si verifica un movimento relativo dei dentelli di contrasto 9a che scattano per impegnarsi nella scanalatura di bloccaggio 13c emettendo un segnale sonoro (tipicamente un “click†) che permette all'utilizzatore si sapere se la spina di bloccaggio 13 à ̈ correttamente e completamente inserita nel passaggio 9.
La presenza della scanalatura di bloccaggio 13 impedisce, inoltre, il disimpegno, involontario, della spina di bloccaggio 13 dal passaggio 9.
L'impiego di un dispositivo di distribuzione di fluidi 1 secondo il trovato discende da quanto sopra descritto.
In particolare, dopo aver collegato l'elemento di raccordo 3a all'estremità 4a di una tubazione 4, si accoppiano la sede 6a con il rispettivo manicotto 7a.
Si porta quindi in rotazione l'elemento di bloccaggio 8, che à ̈ stato preliminarmente accoppiato alla sede 6a in modo tale che l'imbocco del passaggio 9 sia facilmente accessibile per rendere pratico e veloce l'inserimento della spina di bloccaggio 13 all'interno del passaggio 9 tra gli spallamenti 12 definiti dalla scanalatura circonferenziale 12a. In questo modo si garantisce, in modo pratico ed efficace, il collegamento tra l'elemento di raccordo 3 e il collettore 2 anche nel caso in cui le luci di passaggio 2c siano estremamente vicine le une alle altre.
Inoltre, la possibilità di realizzare, in un pezzo separato, opportunamente in plastica, l'elemento di bloccaggio 8, permette di gestire in modo pratico ed economico i pezzi a magazzino.
Tutte le caratteristiche del trovato, su indicate come vantaggiose, opportune o simili, possono anche mancare o essere sostituite da equivalenti. Il trovato così concepito à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Si à ̈ in pratica constatato come in tutte le forme realizzative il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi ad esso preposti.
In pratica le dimensioni potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.
Inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Laddove le caratteristiche tecniche nelle rivendicazioni sono seguite da riferimenti numerici e/o sigle, detti riferimenti numerici e/o sigle sono stati aggiunti all’unico scopo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni e pertanto detti riferimenti numerici e/o sigle non producono alcun effetto sull’ambito di ciascun elemento identificato solo a titolo indicativo da detti riferimenti numerici e/o sigle.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di distribuzione di fluidi (1) comprendente almeno due elementi (2, 3) da collegare reciprocamente, rispettivamente un collettore di distribuzione (2a), definente un condotto (2b) presentante almeno due aperture di passaggio (2c) per detto fluido, ed almeno un elemento di raccordo (3a) collegabile all'estremità (4a) di una tubazione (4) e accoppiabile ad una rispettiva apertura di passaggio (2c), essendo previsti mezzi di connessione reciproca (5) tra detto elemento di raccordo (3a) e la rispettiva apertura di passaggio (2c), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione reciproca (5) comprendono due corpi di interconnessione (6, 7), rispettivamente una sede (6a) sostanzialmente cilindrica o conica definita su uno di detti elementi da collegare, e un manicotto (7a) sostanzialmente cilindrico o conico accoppiabile con detta sede (6a) e previsto in corrispondenza dell'altro elemento da collegare, detti mezzi di connessione reciproca (5) comprendendo, inoltre, un elemento di bloccaggio (8) estendentesi attorno all'asse di sviluppo (100) di detta sede (6a) e di detto manicotto (7a) e presentante una porzione di collegamento (8a) girevolmente accoppiata, attorno all'asse di sviluppo (100) di detta sede (6a) e di detto manicotto (7a), ad uno di detti organi di interconnessione ed una porzione di bloccaggio (8b) definente almeno un passaggio (9) ed estendentesi attorno ad una porzione di impegno (11) definita sulla superficie esterna dell'altro organo di interconnessione, detta porzione di impegno (11) comprendendo almeno uno spallamento (12), detto passaggio estendendosi (9) lungo una direzione (101) sostanzialmente rettilinea perpendicolare all'asse di sviluppo (100) di detta sede (6a) e di detto manicotto (7a) ed essendo occupabile da una spina di bloccaggio (13) definente un riscontro per detto almeno uno spallamento (12) per impedire lo sfilamento assiale di detto manicotto (7a) da detta sede (6a).
  2. 2. Dispositivo di distribuzione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento di bloccaggio (8) Ã ̈ montato girevole rispetto a detta sede (6a) e a detto manicotto (7a) per orientare detto passaggio (9) in modo tale da facilitare l'inserimento e/o il disinserimento di detta spina di bloccaggio (13) in e da detto passaggio (9).
  3. 3. Dispositivo di distribuzione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sede (6a) à ̈ definita in corrispondenza di ciascuna apertura di passaggio (2c) di detto collettore (2) e che detto manicotto (7a) à ̈ previsto in corrispondenza dell'estremità di detto raccordo (3a).
  4. 4. Dispositivo di distribuzione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una scanalatura circonferenziale (12a) definente sulla superficie laterale esterna di detta porzione d'impegno (11), due spallamenti assiali (12) contrapposti, detta spina di bloccaggio (13) impegnandosi tra detti due spallamenti assiali (12) contrapposti.
  5. 5. Dispositivo di distribuzione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione d'impegno (11) à ̈ definita sulla superficie laterale esterna di detto manicotto (7a) e che detta porzione di collegamento (8a) à ̈ girevolmente accoppiata a detta sede (6a).
  6. 6. Dispositivo di distribuzione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione di collegamento (8a) comprende una pluralità di alette (18) elasticamente deformabili radialmente e supportanti rispettivi elementi di accoppiamento (19) con un elemento di riscontro (20) solidale con detta porzione di bloccaggio e atti a consentire la rotazione di detto elemento di bloccaggio (8) rispetto all'asse (100) di detta sede (6a) e di detto manicotto (7a) e a garantire la corrispondenza in senso assiale tra detto passaggio (9) e detta scanalatura circonferenziale (12a).
  7. 7. Dispositivo di distribuzione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto passaggio (9) à ̈ sostanzialmente tangente al fondo di detta scanalatura circonferenziale (12a).
  8. 8. Dispositivo di distribuzione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto collettore di distribuzione (2a) presenta almeno due aperture di passaggio (2c) reciprocamente affiancate e ravvicinate.
  9. 9. Dispositivo di distribuzione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di bloccaggio (8) à ̈ realizzato in plastica.
  10. 10. Dispositivo di distribuzione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di contrasto allo sfilamento completo di detta spina di bloccaggio (13) da detto passaggio (9).
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