ITVR20120205A1 - Klimawall - modulo costruttivo antisismico ed ecologico per edifici. - Google Patents

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ITVR20120205A1
ITVR20120205A1 IT000205A ITVR20120205A ITVR20120205A1 IT VR20120205 A1 ITVR20120205 A1 IT VR20120205A1 IT 000205 A IT000205 A IT 000205A IT VR20120205 A ITVR20120205 A IT VR20120205A IT VR20120205 A1 ITVR20120205 A1 IT VR20120205A1
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IT000205A
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Julius Natterer
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Associazione Bioarchitettura Onlus
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    • E04BUILDING
    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H9/00Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate
    • E04H9/02Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate withstanding earthquake or sinking of ground
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • E04BGENERAL BUILDING CONSTRUCTIONS; WALLS, e.g. PARTITIONS; ROOFS; FLOORS; CEILINGS; INSULATION OR OTHER PROTECTION OF BUILDINGS
    • E04B2/00Walls, e.g. partitions, for buildings; Wall construction with regard to insulation; Connections specially adapted to walls
    • E04B2/02Walls, e.g. partitions, for buildings; Wall construction with regard to insulation; Connections specially adapted to walls built-up from layers of building elements
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    • E04B1/70Drying or keeping dry, e.g. by air vents
    • E04B1/7069Drying or keeping dry, e.g. by air vents by ventilating

Description

“KLIMAWALL†- MODULO COSTRUTTIVO
ANTISISMICO ED ECOLOGICO PER EDIFICI
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale al settore dell’edilizia. In particolare, la presente divulgazione si riferisce ad un modulo costruttivo, denominato “Klimawall†, per realizzare le pareti di un edificio.
Le tecniche di costruzione di edifici hanno le loro origini in tempi lontanissimi risalenti a migliaia di anni fa e si sono evolute nel corso del tempo seguendo le esigenze dell’umanità e specializzandosi nell’utilizzo di materiali diversi.
La necessità di realizzare edifici che siano antisismici, con buone prestazioni di efficienza energetica, a basso impatto ambientale e con un costo contenuto à ̈ sempre più sentita, oltre ad essere regolata da specifiche leggi.
Poiché questi requisiti sono inversamente correlati tra di loro almeno per alcuni aspetti, à ̈ ovviamente necessario trovare una soluzione di compromesso, cioà ̈ una tecnica costruttiva che fornisca risultati accettabili per tutti questi requisiti, privilegiando l’uno o l’altro a seconda del caso specifico. Tali soluzioni di compromesso possono quindi essere praticamente infinite ed ognuna di esse può essere più o meno adatta ad una specifica situazione geografica, ambientale, culturale, economica.
La presente divulgazione parte quindi dal problema tecnico di fornire una modalità costruttiva per realizzare un edificio antisismico ed energeticamente efficiente, oltre che di semplice ed economica realizzazione, che sia vantaggiosa rispetto alla tecnica nota almeno in alcune specifiche situazioni.
Ciò à ̈ ottenuto fornendo un modulo di parete per un edificio secondo la rivendicazione indipendente 1. Il problema tecnico à ̈ risolto anche da un edificio secondo la rivendicazione 10.
Forme di realizzazione particolari dell'oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Un aspetto alla base della soluzione proposta dalla presente divulgazione à ̈ di fornire un modulo di parete comprendente un primo strato in legno e un secondo strato in laterizio, in cui il primo strato in legno à ̈ destinato a svolgere una funzione portante per l’edificio e il secondo strato in laterizio à ̈ destinato a svolgere una funzione di rivestimento esterno.
In altre parole, il primo strato in legno à ̈ responsabile della trasmissione al suolo dei carichi della copertura e/o dei solai dell’edificio. Gli strati in legno dei moduli che formano le pareti dell’edificio costituiscono una sorta di “scatola di salvataggio†che à ̈ elastica ed à ̈ in grado di reagire e resistere alle forze di torsione causate da una scossa sismica.
Il secondo strato in laterizio, invece, non assolve alcuna funzione portante o statica; infatti solo una piccola parte dei carichi (o addirittura nessuna parte) à ̈ scaricata sul secondo strato in laterizio. Il secondo strato in laterizio ha una funzione di rivestimento del primo strato in legno, con lo scopo di ottenere un isolamento termico e un miglioramento della gestione climatica dell’edificio.
Pertanto, l’oggetto della presente divulgazione à ̈ utile per fornire un modulo costruttivo che à ̈ antisismico ed ecologico; a tale modulo costruttivo à ̈ stato attribuito il nome “Klimawall†.
In particolare, tra il primo strato in legno e il secondo strato in laterizio si forma una circolazione di aria che contribuisce alla regolazione della temperatura dell’ambiente interno dell’edificio. Il modulo di parete à ̈ utile quindi per realizzare una parete ventilata a circolazione naturale.
In una forma di realizzazione, la ventilazione nella parete à ̈ ottenuta prevedendo una pluralità di canali di ventilazione che sono realizzati nella faccia del secondo strato in laterizio che à ̈ rivolta verso il primo strato in legno, sviluppandosi parallelamente a questa faccia del secondo strato. In particolare, i canali di ventilazione sono aperti sulla faccia del secondo strato per tutta la loro lunghezza. In una specifica forma di realizzazione, i canali di ventilazione sono ottenuti impiegando mattoni di laterizio con una forma particolare che à ̈ simile ai mattoni utilizzati per gli ipocausti delle antiche terme romane.
In un edificio realizzato impiegando il modulo di parete secondo la presente divulgazione, il primo strato in legno del modulo à ̈ affacciato sull’ambiente interno dell’edificio e il secondo strato in laterizio à ̈ affacciato sull’esterno.
Il fatto di fornire una faccia esterna in laterizio à ̈ utile anche per rispettare ragioni “psicologiche†e identitarie che sono radicate nella popolazione e nei metodi costruttivi tipici dell’Italia e di altri Paesi che sono abituati alle costruzioni in laterizio. In altre parole, il modulo di parete à ̈ utile per rispettare i caratteri dell’edilizia storica tradizionale che sono presenti nel patrimonio architettonico, in particolare nell’architettura minore ma di alto contenuto identificativo che si ritrova nei borghi storici in Italia.
Il modulo di parete composito laterizio/legno à ̈ utile per realizzare una parete antisismica che occupa poco spessore (dunque occupando pochi metri quadri edificabili in pianta) e che à ̈ facilmente utilizzabile anche per il recupero funzionale e il restauro di spazi ristretti.
In una forma di realizzazione, il primo strato in legno à ̈ realizzato secondo una tecnica detta “Brettstapelbau†, che impiega assi di legno inchiodate a taglio. In altre parole, lo strato in legno à ̈ formato da una pluralità di assi di legno che sono sovrapposte tra loro sulle facce maggiori delle assi (cioà ̈ le facce aventi le dimensioni della profondità e della lunghezza dell’asse) e sono unite tra loro per chiodatura senza ausilio di colle.
Le assi sono in legno massiccio e possono essere in essenze poco pregiate. Questo à ̈ utile per ottenere un primo strato in legno che, oltre ad essere resistente, à ̈ vantaggioso anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale e dei costi.
Il modulo di parete à ̈ montato nell’edificio in modo che le assi che formano il primo strato siano verticali, così da massimizzare la resistenza alla torsione e alla flessione provocate da una scossa sismica.
Ulteriori vantaggi, caratteristiche e le modalità d'impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione, presentata a scopo esemplificativo e non limitativo.
È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione dell'oggetto della presente divulgazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogn i caso non à ̈ richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la Figura 1 rappresenta una vista in prospettiva e parzialmente in sezione di un modulo di parete secondo la presente divulgazione;
- la Figura 2 rappresenta una vista in prospettiva di un primo tipo di mattone utilizzato nel modulo di parete di Figura 1;
- la Figura 3 rappresenta una vista in pianta del mattone di Figura 2;
- la Figura 4 rappresenta una vista in prospettiva di un secondo tipo di mattone utilizzato nel modulo di parete di Figura 1;
- la Figura 5 rappresenta una vista in pianta del mattone di Figura 4;
- la Figura 6 rappresenta una vista in prospettiva di una piastra di ancoraggio utilizzata nel modulo di parete di Figura 1;
- la Figura 7 rappresenta una vista in pianta della piastra di ancoraggio di Figura 6; - la Figura 8 rappresenta una vista in pianta e in sezione del modulo di parete di Figura 1, in corrispondenza di una prima fila di mattoni;
- la Figura 9 rappresenta una vista in pianta e in sezione del modulo di parete di Figura 1, in corrispondenza di una seconda fila di mattoni;
- la Figura 10 rappresenta una vista in pianta e in sezione del modulo di parete di Figura 1, in una variante che impiega mattoni di una diversa tipologia e in cui à ̈ mostrata una apertura di ventilazione;
- la Figura 11 rappresenta una vista in sezione verticale di un dettaglio di un edificio che impiega il modulo di parete di Figura 1, in una prima forma di realizzazione di un solaio;
- la Figura 12 rappresenta una vista in sezione verticale di un dettaglio di un edificio che impiega il modulo di parete di Figura 1, in una seconda forma di realizzazione di un solaio;
- la Figura 13 rappresenta una vista in sezione verticale di un dettaglio di un edificio che impiega il modulo di parete di Figura 1, in una forma di realizzazione di una copertura.
Con riferimento alle figure, un modulo costruttivo secondo la presente divulgazione à ̈ indicato con il numero di riferimento 8. Il modulo costruttivo 8 à ̈ un modulo di parete per un edificio; una porzione dell’edificio à ̈ mostrata nelle Figure da 11 a 13 ed à ̈ indicata con il numero di riferimento 80.
In sostanza, il modulo costruttivo 8 à ̈ utilizzato per realizzare una parete 81 dell’edificio 80, in cui la parete 81 separa un ambiente interno 85 dell’edificio 80 da un ambiente esterno 95.
Nell’ambito della presente divulgazione, con il termine “modulo†si intende generalmente una struttura o assieme di componenti che si ripete sostanzialmente identica nell’edificio, indipendentemente dal fatto che tale modulo sia fornito prefabbricato o sia realizzato in opera.
Il modulo di parete 8 à ̈ multistrato e comprende un primo strato 1 in legno ed un secondo strato 2 in laterizio, sostanzialmente paralleli l’uno all’altro. Una intercapedine 3 può essere racchiusa tra i due strati 1, 2.
Una barriera al vapore 31 può essere interposta tra il primo strato 1 in legno e il secondo strato 2 in laterizio; ad esempio la barriera al vapore 31 à ̈ disposta in una sottile intercapedine 3 tra il primo strato 1 e il secondo strato 2. In particolare, la barriera al vapore 31 à ̈ una guaina o membrana antivento e antiumidità dello spessore di qualche millimetro, ad esempio del tipo commercializzato con il nome Stamisol.
Il primo strato 1 in legno à ̈ destinato a svolgere una funzione portante per l’edificio 80 e, nell’edificio 80 realizzato, à ̈ affacciato sull’ambiente interno 85. In altre parole, il primo strato 1 in legno forma una faccia 14 sul lato interno della parete 81.
Il secondo strato 2 in laterizio à ̈ destinato a svolgere una funzione di rivestimento esterno e, nell’edificio 80 realizzato, à ̈ affacciato sull’esterno 95. In altre parole, il secondo strato 2 in laterizio forma una faccia 24 sul lato esterno della parete 81 e quindi riveste esternamente il primo strato 1 in legno, cioà ̈ à ̈ un rivestimento esterno della parete 81 e, più in generale, dell’edificio 80. Il secondo strato 2 in laterizio non ha una funzione portante per l’edificio 80 o comunque il carico statico da esso portato à ̈ trascurabile rispetto al carico statico portato dal primo strato 1 in legno. Il primo strato 1 in legno à ̈ ottenuto impiegando una pluralità di assi 11 di legno secondo una tecnica nota come “Brettstapelbau†. Ciascuna asse 11, che in particolare à ̈ in legno massiccio, ha una profondità P11, uno spessore S11 (che à ̈ inferiore alla profondità P11) e una lunghezza L11; ciascuna asse 11 ha quindi una coppia di prime facce 12 opposte aventi le dimensioni della profondità P11 e della lunghezza L11, ed una coppia di seconde facce 13 aventi le dimensioni dello spessore S11 e della lunghezza L11.
Per ottenere il primo strato 1, le assi 11 sono sovrapposte tra loro in modo che le prime facce 12 di ciascuna asse 11 siano rivolte verso corrispondenti prime facce 12 delle assi 11 adiacenti. Le assi 11 sono inchiodate tra loro, in particolare sono inchiodate a taglio.
In sostanza, il primo strato 1 in legno à ̈ un pannello prefabbricato formato dalle assi 11 sovrapposte e inchiodate tra loro; tale pannello ha una profondità pari alla profondità P11 delle assi 11, una altezza pari alla lunghezza L11 delle assi 11, e una larghezza pari alla somma degli spessori S11 delle assi 11. Il primo strato 1 ha una faccia 14 che à ̈ destinata ad essere rivolta verso l’ambiente interno 85, la quale faccia 14 à ̈ formata dall’accostamento delle seconde facce 13 delle assi 11.
L’utilizzo di una tecnica “Brettstapelbau†à ̈ utile per fornire un primo strato 1 in legno che à ̈ vantaggioso dal punto di vista ambientale e del punto di vista dei costi; tale tecnica consente infatti di utilizzare legno poco pregiato o addirittura che non sarebbe utilizzabile industrialmente. Inoltre non à ̈ richiesto l’utilizzo di colla.
Il secondo strato 2 in laterizio à ̈ formato da una pluralità di mattoni 21, 22 in materiale laterizio. I mattoni 21, 22 sono disposti in file F1, F2 sovrapposte tra loro. I mattoni 21, 22 sono uniti tra loro utilizzando malta secondo le modalità note in edilizia.
In particolare, la pluralità di mattoni comprende un primo gruppo di mattoni 21 che sono utilizzati per prime file orizzontali F1 e un secondo gruppo di mattoni 22 che sono utilizzati per seconde file orizzontali F2. Le prime file F1 sono alternate alle seconde file F2, così che i mattoni 21 del primo gruppo sono interposti (secondo una direzione verticale) tra i mattoni 22 del secondo gruppo, e viceversa.
I mattoni 21 del primo gruppo, come mostrato in Figure 2 e 3, hanno una forma a T in una vista in pianta: essi hanno una prima faccia 211 piana e una seconda faccia opposta 212 che presenta una sporgenza centrale 213 a parallelepipedo. In particolare, la larghezza L213 della sporgenza centrale 213 à ̈ la metà della larghezza L21 del mattone 21. Due incavi 215 rimangono definiti sulla seconda faccia 212 ai lati della sporgenza centrale 213.
I mattoni 22 del secondo gruppo, come mostrato in Figure 4 e 5, hanno una forma ad U in una vista in pianta: essi hanno una prima faccia 221 piana e una seconda faccia opposta 222 che presenta due ali laterali sporgenti 225 a parallelepipedo, tra le quali à ̈ definita una rientranza centrale 223. In particolare, la larghezza L223 della rientranza centrale 223 à ̈ la metà della larghezza L22 del mattone 22. In pratica, i secondi mattoni 22 hanno una forma ad U, che tra l’altro à ̈ analoga alla forma dei mattoni utilizzati nell’antichità per gli ipocausti degli edifici romani.
In particolare, la larghezza L21 dei primi mattoni 21 à ̈ uguale alla larghezza L22 dei secondi mattoni 22 e la sporgenza centrale 213 dei primi mattoni 21 à ̈ complementare alla rientranza centrale 223 dei secondi mattoni 22. Inoltre, l’altezza H21 e la profondità complessiva P21 dei primi mattoni 21 sono rispettivamente uguali all’altezza H22 e alla profondità complessiva P22 dei secondi mattoni 22. I mattoni 21, 22 sono mattoni forati, cioà ̈ sono provvisti di fori 25 su una faccia di fondo e su una faccia di sommità. In particolare, tali fori 25 sono passanti tra la faccia di fondo e la faccia di sommità e sono organizzati secondo un reticolo regolare in pianta. In altre parole, i mattoni 21, 22 hanno una struttura alveolare. I mattoni 21, 22 sono posizionati in modo che le loro prime facce piane 211, 221 formino una prima faccia 24 del secondo strato 2 che à ̈ destinata ad essere rivolta verso l’ambiente esterno 95. Le seconde facce 212, 222 dei mattoni 21, 22 formano invece una seconda faccia 24b del secondo strato 2 che à ̈ rivolta verso il primo strato 1 in legno.
I mattoni 21 delle prime file F1 sono sfalsati rispetto ai mattoni 22 delle seconde file F2, secondo modalità ben note in edilizia per ottenere un bloccaggio reciproco tra i mattoni. In particolare, la sporgenza centrale 213 di ciascun primo mattone 21 à ̈ sovrapposta alle ali laterali 225 di due secondi mattoni 22 affiancati nella fila sottostante ed à ̈ sottoposta alle ali laterali 225 di due secondi mattoni 22 affiancati nella fila sovrastante.
Inoltre, lo sfalsamento tra i mattoni 21, 22 Ã ̈ tale che le rientranze centrali 223 dei secondi mattoni 22 corrispondano agli incavi 213 affiancati dei primi mattoni 21 sottostanti e sovrastanti, con ottenimento di canali di ventilazione 28 ad andamento verticale sulla seconda faccia 24b del secondo strato 2. Pertanto, i canali di ventilazione 28 si sviluppano parallelamente alla seconda faccia 24b del secondo strato 2 in laterizio, con andamento alto-basso, e sono aperti per tutta la loro lunghezza sulla seconda faccia 24b e verso il primo strato 1 in legno.
I canali di ventilazione 28 hanno, ad esempio, una larghezza L28 di 20-24 cm e una profondità P28 di 10-12 cm, che corrispondono alle dimensioni delle rientranze centrali 223 dei secondi mattoni 22. Le dimensioni possono comunque essere differenti, in base alle necessità di ventilazione e al possibile dimensionamento dei mattoni in fase di produzione.
La barriera al vapore 31 separa i canali di ventilazione 28 dal primo strato 1 in legno.
Nella forma di realizzazione illustrata, i canali di ventilazione 28 sono formati dalle forme a T e dalle forme ad U dei mattoni 21, 22, tra loro sovrapposte e sfalsate. In forme di realizzazione alternative, i canali di ventilazione possono essere ottenuti in modo differente, ad esempio possono essere ricavati direttamente nelle seconde facce 212, 222 dei mattoni.
Il modulo di parete 8 può comprendere anche una o più aperture di ventilazione 19 destinate a mettere in comunicazione un rispettivo canale di ventilazione 29 con l’ambiente interno 85. In pratica, l’apertura di ventilazione 19 à ̈ aperta sulla faccia 14 sul lato interno della parete 81, attraversa il primo strato 1 in legno e sbocca nel canale di ventilazione 29. Un corpo tubolare 190 può essere utilizzato per rivestire il condotto formato dalla apertura di ventilazione 19, isolando quest’ultima dall’intercapedine 3 del modulo di parete 8. Una ventola 191 può essere disposta nel corpo tubolare 190 per regolare l’afflusso di aria dal canale di ventilazione 29. In particolare, il canale di ventilazione 29 à ̈ un secondo canale di ventilazione che à ̈ distinto da detti canali di ventilazione 28 aperti sulla seconda faccia 24b del secondo strato 2. Tale secondo canale di ventilazione 29, nell’esempio, à ̈ ricavato nel corpo di terzi mattoni 23 in laterizio che sono utilizzati per il secondo strato 2 in laterizio. I terzi mattoni 23 sono provvisti di un canale passante verticale e sono sovrapposti tra loro in modo che i loro canali passanti formino tale secondo canale di ventilazione 29, il quale non comunica con l’intercapedine 3 tra il primo strato 1 e il secondo strato 2.
I terzi mattoni 23 sono utilizzati solo in una porzione del modulo di parete 8, cioà ̈ dove à ̈ richiesto il secondo canale di ventilazione 29. In una variante di realizzazione, il secondo strato 2 in laterizio à ̈ fatto interamente con tali terzi mattoni 23.
Il secondo strato 2 in laterizio à ̈ ancorato al primo strato 1 in legno, così da assicurare l’integrità statica del modulo di parete 8.
A questo scopo vengono impiegate piastre di ancoraggio 4, le quali sono interposte tra una fila e l’altra di mattoni 21, 22 e hanno denti di ancoraggio 44 che impegnano il primo strato 1 in legno. In dettaglio, ciascuna piastra di ancoraggio 4 ha una prima porzione 41 sostanzialmente piatta che viene interposta tra una fila F1 e un’altra fila F2 di mattoni 21, 22, ed una seconda porzione 42 che à ̈ rivolta verso il primo strato 1 in legno ed à ̈ provvista di denti di ancoraggio 44. I denti di ancoraggio 44 hanno una forma sostanzialmente a rampone e si estendono verso il primo strato 1 in legno, infilandosi nel corpo del legno come chiodi.
Grazie all’interferenza tra i denti 44 e il legno del primo strato 1, il secondo strato 2 in laterizio à ̈ ancorato al primo strato 1 in legno.
Per migliorare il collegamento tra i mattoni 21, 22 del secondo strato 2 e le piastre di ancoraggio 4, la prima porzione 41 di ciascuna piastra di ancoraggio 4 comprende sporgenze 46 che protrudono da facce opposte della piastra di ancoraggio 4: alcune sporgenze 46 sporgono da una faccia di sommità della prima porzione 41, altre sporgenze 46 sporgono da una faccia di fondo della prima porzione 41.
Nell’esempio, la piastra di ancoraggio 4 à ̈ realizzata in lamiera metallica. Le sporgenze 46 sono ottenute facendo tagli a C sulla prima porzione 41 della lamiera e piegando le linguette così ottenute verso l’alto o verso il basso.
Le sporgenze 46 vanno ad impegnare i fori 25 delle rispettive facce di fondo e di sommità dei mattoni 21, 22 tra i quali la piastra di ancoraggio 4 à ̈ interposta. Pertanto, l’interferenza tra le sporgenze 46 e i fori 25 dei mattoni impedisce una estrazione della piastra di ancoraggio 4 dal secondo strato 2 in laterizio. Le piastre di ancoraggio 4 implementano un ancoraggio antisismico del secondo strato 2 in laterizio al primo strato 1 in legno.
Ad esempio, le piastre di ancoraggio 4 sono installate in tutte le file F1, F2, ogni due mattoni. Altre configurazioni sono possibili, a condizione che non compromettano il comportamento antisismico della struttura; ad esempio, le piastre di ancoraggio 4 potrebbero essere installate ogni due file e ogni due mattoni.
In una forma di realizzazione, la profondità P1 del primo strato 1 in legno, che corrisponde alla profondità P11 delle assi 11, à ̈ di 12 cm, mentre la profondità P2 del secondo strato 2 in laterizio, che corrisponde alle profondità P21, P22 dei mattoni 21, 22, à ̈ di 24 cm. Pertanto, il modulo di parete 8 ha uno spessore complessivo S8 che à ̈ di circa 36 cm.
In una modalità di realizzazione di un edificio, il primo strato 1 in legno à ̈ fornito prefabbricato (ad esempio, in dimensioni 3 m x 3 m) mentre il secondo strato 2 in laterizio à ̈ realizzato e assemblato in opera.
In un’altra modalità di realizzazione, il modulo di parete 8 à ̈ fornito prefabbricato con entrambi gli strati 1, 2 già realizzati ed ancorati tra loro tramite le piastre di ancoraggio 4.
In particolare, il primo strato 1 in legno e/o il modulo di parete 8 può essere fornito prefabbricato su misura.
Il dimensionamento del modulo di parete 8, in particolare per quanto riguarda il suo spessore complessivo S8, à ̈ calcolato in base alle esigenze climatiche, termiche e statiche, anche a seconda del numero di piani dell’edificio 80. Ad esempio, l’edificio 80 ha al massimo quattro piani fuori terra.
Come mostrato nelle figure, il modulo di parete 8 à ̈ montato con una orientazione tale che le assi 11 del primo strato 1 in legno siano verticali, cioà ̈ con la loro lunghezza L11 che si sviluppa in direzione verticale. In altre parole, le prime facce 12 che sono sovrapposte tra loro sono facce verticali delle assi 11.
La prima faccia 24 del secondo strato 2 in laterizio che à ̈ rivolta verso l’ambiente esterno 95 à ̈ ricoperta preferibilmente con uno strato di intonaco 26.
Come detto, il primo strato 1 in legno ha una funzione portante per l’edificio 80. Le Figure 11 e 12 mostrano due differenti modalità di realizzazione di un solaio 83. In una prima versione mostrata in Figura 11, il solaio 83 à ̈ in legno-cemento. Uno strato di base 71 in legno, ad esempio anch’esso realizzato con la tecnica “Brettstapelbau†ed avente uno spessore S71 di 12 cm, appoggia sul primo strato 1 in legno del modulo di parete 8 sotto il solaio 83 ed à ̈ fissato a tale primo strato 1 in legno. Al di sopra dello strato di base 71 sono disposti uno strato di separazione 72 (ad esempio un telo di feltro, che à ̈ atto a separare il legno dal cemento per evitare interferenze tra i due materiali) e un massetto in cemento 73, ad esempio con spessore S73 di 8 cm. Nel massetto in cemento 73 possono essere annegati tubi 74 di un sistema di riscaldamento a pavimento.
Al di sopra del solaio 83 à ̈ montato un altro modulo di parete 8 che à ̈ parte della parete di un ambiente interno 85 al piano superiore.
Per rendere più forte la connessione tra il secondo strato 2 in laterizio e la struttura portante, può essere utilizzata almeno una piastra di irrigidimento 75, che ad esempio à ̈ realizzata in lamiera forata di acciaio. La piastra di irrigidimento 75 ha una prima regione 75a che à ̈ fissata al solaio 83 (in particolare, allo strato di base 71 in legno) e una seconda regione 75b che à ̈ interposta tra file sovrapposte di mattoni 21, 22 del secondo strato 2 in laterizio, essendo così fissata a quest’ultimo. In particolare, la seconda regione 75b à ̈ interposta tra la sommità del secondo strato 2 di un modulo 8 inferiore e il fondo del secondo strato 2 di un modulo 8 superiore. In una seconda versione mostrata in Figura 12, il solaio 83 à ̈ in legno. Uno strato di base 71 in legno, ad esempio anch’esso realizzato con la tecnica “Brettstapelbau†ed avente uno spessore S71 di 12 cm, appoggia sul primo strato 1 in legno del modulo di parete 8 sotto il solaio 83 ed à ̈ fissato a tale primo strato 1 in legno. Al di sopra dello strato di base 71 sono disposti lo strato di separazione 72 e una struttura a listelli 77 e controlistelli 78. La cavità tra i controlistelli 78 e lo strato di separazione 72 à ̈ riempita con un massetto a secco 76, nel quale possono essere annegati tubi 74 di un sistema di riscaldamento a pavimento.
Al di sopra del solaio 83 à ̈ montato un altro modulo di parete 8 che à ̈ parte della parete di un ambiente interno 85 al piano superiore.
Anche in questa seconda versione può essere previsto l’impiego di almeno una piastra di irrigidimento 75, analogamente a quanto sopra descritto.
Si noti che, in entrambe le versioni, il primo strato 1 in legno del modulo di parete 8 à ̈ una struttura portante per il solaio 83: il carico del solaio 83 si scarica infatti sullo strato 1 in legno, che lo trasmette al suolo. Il secondo strato 2 in laterizio à ̈ un rivestimento esterno della struttura portante in legno 1 e non ha una funzione statica, a parte la piccola quota di carico che à ̈ trasmessa al secondo strato 2 dalle piastre di irrigidimento 75.
La Figura 13 mostra una modalità di realizzazione di una copertura 84, che ad esempio ha una struttura a capriata avente travi orizzontali 86 di appoggio. Il primo strato 1 in legno del modulo di parete 8 à ̈ una struttura portante per la copertura 84: le travi orizzontali 86 della copertura appoggiano sul primo strato 1 in legno del modulo di parete 8 e sono fissate ad esso. Pertanto il carico della copertura 84 si scarica sullo strato 1 in legno, che lo trasmette al suolo. Il secondo strato 2 in laterizio à ̈ un rivestimento esterno della struttura portante in legno 1 e non ha una funzione statica rilevante.
In pratica, in un edificio 80 completato, sono previsti una pluralità di moduli di parete 8 che sono uniti tra loro per formare le pareti 81 dell’edificio, così da separare un ambiente interno 85 dall’esterno 95. In particolare, i primi strati 1 in legno dei moduli di parete 8 sono uniti tra loro a formare una struttura portante sostanzialmente scatolare o a gabbia, sulla quale si scaricano i carichi dei solai 83 e della copertura 84. Gli strati 1 in legno formano una “scatola di salvataggio†che, anche grazie alle proprietà derivabili dalla tecnica “Brettstapelbau†, reagisce in modo soddisfacente alle sollecitazioni e alle forze di torsione causate da una scossa sismica.
I secondi strati 2 in laterizio dei moduli di parete 8 formano un rivestimento esterno della struttura portante formata dai primi strati 1 in legno. In particolare i secondi strati 2 in laterizio, anche grazie alla struttura alveolare dei mattoni 21, 22 e ai canali di ventilazione 28, 29, hanno una funzione di isolamento termico e di ventilazione che permette di regolare più agevolmente la temperatura nell’ambiente interno 85. In altre parole, i moduli di parete 8 secondo la presente divulgazione permettono di creare una parete climatizzata naturale in cui si ha una circolazione d’aria all’interno della parete, in particolare nei canali di ventilazione 28 formati dai mattoni 21, 22. Nel periodo estivo, l’aria fresca sale dalla cantina verso l’alto passando nei canali di ventilazione 28, raffreddando l’ambiente interno 85.
Nel periodo invernale, l’aria calda che à ̈ riscaldata nel sottotetto dall’irraggiamento solare viene spinta verso il basso nei canali di ventilazione 28, riscaldando l’ambiente interno 85.
La circolazione dell’aria nei canali di ventilazione 28 può essere forzata da un’apposita ventola.
L’aria calda proveniente dall’irraggiamento solare nel sottotetto e da eventuali celle fotovoltaiche può essere utilizzata anche per produrre acqua calda e/o aria fresca, ad esempio tramite uno scambiatore di calore aria-acqua collegato in serie ad una pompa di calore. In estate, l’aria raffreddata à ̈ immessa direttamente nell’ambiente interno 85 attraverso i secondi canali di ventilazione 29 e le aperture di ventilazione 19.
Lo scambiatore / pompa di calore può essere utilizzato invertendo il flusso dell’aria tra la stagione invernale e la stagione estiva. Ad esempio, lo scambiatore / pompa di calore à ̈ disposto in una cantina dell’edificio 80. L’aria arriva allo scambiatore / pompa di calore tramite i canali di ventilazione 28, ad esempio grazie ad una ventola di aspirazione che forza la circolazione d’aria nei canali 28 e nello scambiatore.
La Figura 1 mostra tra l’altro un cordolo di fondazione 87 in cemento armato per l’edificio 80 e una zoccolatura 89 di ventilazione che collega i canali di ventilazione 28 della parete 81 con la cantina dove si trova lo scambiatore / pompa di calore. L’ancoraggio dell’edificio 80 alle fondamenta à ̈ realizzato ad esempio tramite staffe ad L in metallo che fissano la “scatola di salvataggio†in legno al cordolo di fondazione 87. Altre modalità differenti sono ovviamente possibili.
L'oggetto della presente divulgazione à ̈ stato fin qui descritto con riferimento a sue forme di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Modulo di parete (8) per un edificio (80), comprendente un primo strato (1) in legno ed un secondo strato (2) in laterizio, in cui il primo strato (1) in legno à ̈ destinato a svolgere una funzione portante per l’edificio (80) e il secondo strato (2) in laterizio à ̈ destinato a svolgere una funzione di rivestimento esterno.
  2. 2. Modulo di parete (8) secondo la rivendicazione 1, in cui il primo strato (1) in legno à ̈ formato da una pluralità di assi di legno (11) sovrapposte ed inchiodate tra loro, ciascuna asse (11) avendo uno spessore (S11), una profondità (P11) e una lunghezza (L11), lo spessore (S11) essendo inferiore alla profondità (P11), in cui ciascuna asse (11) ha prime facce (12) aventi le dimensioni della profondità (P11) e della lunghezza (L11) e seconde facce (13) aventi le dimensioni dello spessore (S11) e della lunghezza (L11), le assi (11) essendo sovrapposte in modo tale che le prime facce (12) di ciascuna asse (11) siano rivolte verso corrispondenti prime facce (12) delle assi adiacenti (11).
  3. 3. Modulo di parete (8) secondo la rivendicazione 1 o 2, il secondo strato (2) in laterizio comprendendo una pluralità di canali di ventilazione (28) realizzati in una faccia (24b) del secondo strato (2) in laterizio che à ̈ rivolta verso il primo strato (1) in legno, in cui i canali di ventilazione (28) si sviluppano parallelamente a detta faccia (24b) del secondo strato (2) e sono aperti su detta faccia (24b) per tutta la loro lunghezza.
  4. 4. Modulo di parete (8) secondo la rivendicazione 3, in cui il secondo strato (2) in laterizio à ̈ formato da una pluralità di mattoni (21, 22) disposti in file sovrapposte (F1, F2), la pluralità di mattoni comprendendo un primo gruppo di mattoni (21) ed un secondo gruppo di mattoni (22), i mattoni (21) del primo gruppo avendo una forma a T ed essendo utilizzati in prime file (F1) di mattoni, ed i mattoni (22) del secondo gruppo avendo una forma ad U ed essendo utilizzati in seconde file (F2) di mattoni, in cui le prime file (F1) sono alternate alle seconde file (F2) e i mattoni (21) delle prime file (F1) sono disposti sfalsati rispetto ai mattoni (22) delle seconde file (F2), in modo tale che detti canali di ventilazione (28) siano formati dalle forme a T e dalle forme ad U tra loro sovrapposte e sfalsate.
  5. 5. Modulo di parete (8) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni d a 1 a 4, comprendente almeno un canale di ventilazione (29) realizzato nel secondo strato (2) in laterizio e almeno una apertura di ventilazione (19) che attraversa il primo strato (1) in legno e sbocca in detto almeno un canale di ventilazione (29), detta apertura di ventilazione (19) essendo destinata a mettere in comunicazione detto almeno un canale di ventilazione (29) con un ambiente interno (85) dell’edificio (80).
  6. 6. Modulo di parete (8) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui il secondo strato (2) in laterizio à ̈ ancorato al primo strato (1) in legno.
  7. 7. Modulo di parete (8) secondo la rivendicazione 6, in cui il secondo strato (2) in laterizio à ̈ formato da una pluralità di mattoni (21, 22) disposti in file sovrapposte (F1, F2), il secondo strato (2) in laterizio comprendendo inoltre una pluralità di piastre di ancoraggio (4) interposte tra una fila (F1) e l’altra (F2) ed aventi denti di ancoraggio (44) che impegnano il primo strato (1) in legno.
  8. 8. Modulo di parete (8) secondo la rivendicazione 7, in cui i mattoni (21, 22) del secondo strato (2) in laterizio sono mattoni forati provvisti di fori (25) su una faccia di fondo e su una faccia di sommità, e in cui ciascuna piastra di ancoraggio (4) comprende sporgenze (46) che protrudono da facce opposte della piastra di ancoraggio (4), dette sporgenze (46) essendo atte ad impegnare i fori (25) delle rispettive facce di fondo e di sommità dei mattoni (21, 22) tra i quali la piastra di ancoraggio (4) à ̈ interposta.
  9. 9. Modulo di parete (8) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui una membrana (31) antivento e antiumidità à ̈ disposta tra il primo strato (1) in legno e il secondo strato (2) in laterizio.
  10. 10. Edificio (80) comprendente un ambiente interno (85) separato dall’esterno (95) tramite almeno una parete (81) includente un modulo di parete (8) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, il primo strato (1) in legno essendo affacciato sull’ambiente interno (85) e il secondo strato (2) in laterizio essendo affacciato sull’esterno (95).
  11. 11. Edificio (80) secondo la rivendicazione 10, comprendente inoltre una copertura (84), in cui il primo strato (1) in legno del modulo di parete (8) à ̈ una struttura portante per la copertura (84) e il secondo strato (2) in laterizio à ̈ un rivestimento esterno della struttura portante in legno (1).
  12. 12. Edificio (80) secondo la rivendicazione 10 o 11, in cui l’edificio (80) comprende inoltre un solaio (83), in cui il primo strato (1) in legno del modulo di parete (8) à ̈ una struttura portante per il solaio (83) e il secondo strato (2) in laterizio à ̈ un rivestimento esterno della struttura portante in legno (1).
  13. 13. Edificio (80) secondo la rivendicazione 12, comprendente almeno una piastra di irrigidimento (75) avente una prima regione (75a) che à ̈ fissata al solaio (83) ed una seconda regione (75b) che à ̈ fissata al secondo strato (2) in laterizio.
  14. 14. Edificio (80) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 13, comprendente una pluralità di moduli di parete (8) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui i primi strati (1) in legno dei moduli di parete (8) sono uniti tra loro a formare una struttura portante sostanzialmente scatolare o a gabbia e in cui i secondi strati (2) in laterizio dei moduli di parete (8) formano un rivestimento esterno di detta struttura portante in legno (1).
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