ITVI950176A1 - Macchina essicatrice a pianali multipli, particolarmente per pelli industriali e prodotti similari - Google Patents
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Abstract
Una macchina essiccatrice sottovuoto a pianali multipli per pelli industriali e prodotti similari, comprende una pluralità di camere a vuoto formate da una pila (10) di pianali riscaldati reciprocamente sovrapposti. Sui pianali agiscono mezzi di movimentazione comprendenti almeno un cilindro idraulico (17) principale agente sul pianale più basso (10g) della pila ed almeno un cilindro idraulico secondario (20, 21, 22, 23, 24, 25) per ognuno dei restanti pianali (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) interagente tra il pianale più basso (10g) ed un corrispondente pianale da movimentare. Ogni cilindro idraulico principale presenta una parte inferiore fissa (18) vincolata alla intelaiatura portante (4) ed una parte superiore mobile (19) vincolata al pianale più basso (10g). Ogni cilindro idraulico secondario presenta una parte inferiore (26, 27, 28, 29, 30, 31) vincolata al pianale più basso (10g) ed una parte superiore (32, 33, 34, 35, 36, 37) vincolata ad ognuno dei restanti pianali.
Description
D E S C R I Z I O N E
La presente invenzione ha per oggetto una macchina essiccatrice sottovuoto a pianali multipli, particolarmente per pelli industriali e prodotti similari .
Sono note macchine essiccatrici costituitè essenzialmente da una serie di pianali riscaldati sui quali vengono distese le pelli umide e che vengono reciprocamente ed ermeticamente accoppiati per formare camere di essiccazione nelle quali viene creato il vuoto per accelerare 1'evaporazione e consentire l'abbassamento della temperatura di evaporazione rispetto alla temperatura a pressione atmosferica.
In tali note macchine i vari pianali supportati da una intelaiatura portante fissa rispetto alla quale sono movimentati da corrispondenti cilindri idraulici che lavorano a trazione o a compressione a seconda della loro condizione di vincolo rispetto all ' intelaiatura fissa .
Per favorire l'accesso ai piani di lavoro e favorire la deposizione delle pelli sugli stessi è opportuno che ogni pianale venga portato ad un'altezza di lavoro costante, a misura d'uomo, rispetto alla pedana della macchina.
Un inconveniente di tali note macchine consiste nel fatto che per disporre i vari pianali a tale altezza di lavoro costante, i cilindri idraulici devono avere una corsa utile e quindi una lunghezza eccessivai Ciò comporta elevati carichi di punta e problemi di instabilità che impongono un sovradimensionamento per motivi di sicurezza.
Inoltre, l'ultimo pianale più alto, che costituisce solo un elemento di chiusura del pianale sottostante per formare una corrispondente camera di essiccazione, è normalmente ancorato all'intelaiatura portante fissa. Perciò, prima di poter creare il vuotò in tale camera, è necessario portare il penultimo pianale a contatto con quello più alto con conseguente introduzione di un tempo morto.
In una nota macchina essiccatrice a pianali multipli, descritta nel brevetto europeo n. 0384 196,, i pianali sono mobili all'interno di una struttura intermedia, che può a sua volta scorrere verticalmente rispetto ad un'intelaiatura portante fissa.
La movimentazione dei pianali avviene mediante un'unica coppia di cilindri idraulici posti alle estremità dell'intelaiatura portante, i quali possono impegnare selettivamente un pianale alla volta determinando la loro traslazione e quella della struttura intermedia che trascina i rimanenti pianali.
Questa soluzione consente di ridurre a due soli cilindri i mezzi attuatori ma presenta lo svantaggio di un complicato sistema di impegno e disimpegno selettivo di ogni singolo pianale.
Anche in questo caso i cilindri attuatori hanno una [lunghezza eccessiva e possono creare problemi di instabilità. Inoltre, i vari pianali non possono essere movimentati indipendentemente l'uno dall'altro ma sempre mediante la struttura intermedia che sopporta tutti i pianali contemporaneamente. Ne consegue che non è possibile separare tra loro più di due pianali alla volta, come è opportuno che avvenga ad esempio al termine del turno di lavoro al fine di eliminare il vuoto all'interno delle camere di essiccazione racchiuse tra i pianali ed evacuare da esse eventuali vapori acidi stagnanti.
Un ulteriore inconveniente delle macchine del passato consiste nel fatto che, a causa del loro eccessivo ingombro, esse sono costituite da un notevole numero di parti separate da assemblare poi presso l'utilizzatore . Ciò comporta, oltre a maggiori costi di trasporto, complesse e laboriose operazioni di assemblaggio e di messa a punto che incidono negativamente sul costo totale della macchina.
Scopo principale del trovato è quello di supe gli inconvenienti sopra lamentati, realizzando una macchina essiccatrice sottovuoto che presenti caratteristiche di notevole semplicità strutturale, compattezza, produttività ed affidabilità.
Uno scopo particolare è quello di limitare la lunghezza dei cilindri attuatori in modo da accrescerà la stabilità e la sicurezza operativa.
Un ulteriore scopo è quello di consentire la movimentazione indipendente di ogni singolo pianale di lavoro rispetto agli altri.
Non ultimo scopo è quello di realizzare una macchina essiccatrice di facile trasportabilità e montaggio presso il cliente in modo da renderla immediatamente operativa e ridurne ii costi di installazione .
Questi ed altri scopi che meglio appariranno nel seguito sono raggiunti da una macchina essiccatrice a pianali multipli del tipo definito in premessa, avente le caratteristiche enunciate nella allegata rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi, risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusive del trovato, fornite a titolo esplicativo e non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui: la FIGURA 1 rappresenta una vista generale prospettica della macchina essiccatrice secondo il trovato;
la FIGURA 2 rappresenta una vista laterale, in scala ingrandita, della macchina della Fig. 1;
la FIGURA 3 rappresenta una vista in pianta della macchina della Fig. 1 sezionata lungo il piano di traccia III-III;
le FIGURE dalla 4 alla 10 rappresentano viste laterali schematiche in scala ridotta della macchina delle figure precedenti in successive fasi operative.
Con riferimento alle figure citate, la macchina essiccatrice secondo il trovato, indicata complessivamente con il numero di riferimento 1, viene utilizzata nel settore conciario per essiccare sottovuoto pelli industriali e prodotti similari indicati con P.
La macchina comprende essenzialmente una intelaiatura portante fissa costituita da due colonne verticali 2, 3 collegate rigidamente ad un basamento inferiore 4, ancorabile al suolo, e da una traversa o ponte superiore 5. Quest'ultima è vincolata amovibilmente alle colonne 2, 3 mediante attacchi ad innesto rapido per facilitarne lo smontaggio al momento del trasporto ed il montaggio al momento dell 'installazione.
Sulle colonne 2, 3 sono previsti mezzi di guida verticali costituiti da profilati 6, 7, 8, 9 per la traslazione verticale di una pila 10 di pianali con forma in pianta sostanzialmente rettangolare con uri asse principale longitudinale a.
Nell’esempio di realizzazione illustrato nei disegni, la pila 10 è formata da sette pianali sovrapposti indicati rispettivamente con i numeri di riferimento 10a, 10b, 10c, lOd, lOe, lOf e lOg, in cui il pianale più alto è soltanto un coperchio mobile per il pianale 10b sottostante. Ovviamente il numero di pianali potrà essere diverso senza per questo uscire dall'ambito del trovato.
In modo in sè noto, ogni pianale è provvisto al suo interno di mezzi di riscaldamento non illustrati nei disegni nonché di mezzi di tenuta atti a cooperare con il pianale sottostante per definire una camera di essiccazione collegata a mezzi di vuoto, anch'essi non illustrati nei disegni.
Ogni pianale presenta inoltre mezzi di controllo della movimentazione verticale costituiti da barre di torsione longitudinali 11 e trasversali 12 alle cui estremità sono calettati rispettivi pignoni 13, 14 che ingranano con cremagliere 15, 16 solidali ai profilati 6, 7, 8, 9 per definire i mezzi di guida verticali.
Secondo il trovato, sono previsti mezzi di movimentazione dei pianali costituiti da almeno un cilindro idraulico principale agente sul pianale più basso della pila ed almeno un cilindro idraulicoI secondario per ognuno dei restanti pianali interagente tra detto pianale più basso ed il corrispondente pianale.
Preferibilmente, è prevista una coppia di cilindri idraulici principali 17 identici aventi l'estremità inferiore dello stelo 18 vincolata al basamento 4 e l'estremità inferiore 19 della camicia ancorata alle porzioni terminali longitudinali del pianale più in basso 10g.
Sono previste inoltre coppie di cilindri idraulici secondari indicati rispettivamente 20, 21, 22, 23, 24 e 25 identici ed aventi ognuno l'estremità inferiore dello stelo 26, 27, 28, 29, 30 e 31 vincolata al pianale più basso 10g e la camicia vincolata, a diverse altezze, ai pianali 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f, 10g rispettivamente in 32, 33, 34, 35, 36 e 37.
Opportunamente, i cilindri principali 17 sono disposti in posizioni simmetriche lungo l'asse principale a dei pianali.
Analogamente, le coppie di cilindri secondari 20-25 sono disposte in posizioni diagonalmente opposte rispetto all'asse a e sono distribuite regolarmente e simmetricamente lungo i lati minori opposti dei pianali stessi .
Inoltre, le corse e le dimensioni dei cilindri principali e secondari sono calcolate in modo dà consentire il posizionamento volta a volta di tutti i pianali ad una quota W fissa o regolabile rispetto alla pedana della macchina, facilmente accessibile ed ottimale per gli operatori addetti alla distensione delle pelli.
Un modo di funzionamento della macchina è il seguente.
Inizialmente, tutti i pianali sono raccolti in basso come illustrato nella Fig. 4.
Successivamente la coppia di cilindri secondari 22 sollevano l'ultimo pianale-coperchio IOa di una corsa predeterminata H per consentire la deposizione di una pelle Pb sul pianale sottostante 10b che si trova alla quota W, come illustrato nella Fig. 5.
Quindi, vengono azionate le coppie di cilindri secondari 23 per portare il pianale 10b a contatto ermetico con il pianale IOa. Contemporaneamente, o in un secondo tempo, vengono azionati i cilindri principali 17 che agiscono sul pianale più basso 10g e quindi sollevano la pila dei pianali sovrastanti di un'altezza S pari allo spessore dei pianali per portare il pianale 10c all'altezza W e consentire la deposizione di una pelle Pc sul pianale 10c, come illustrato nella Fig. 6.
La stessa sequenza potrà essere seguita dai restanti pianali, come illustrato nelle Figure dalla 7 alla 10. In quest 'ultima fase tutti i cilindri secondari 20-25 sono completamente estesi ed i pianali 10a, 10b, 10c, 10d, 10e e 10f sono sollevati completamente verso l'alto ad una distanza H dal pianale più basso lOg che si trova alla quota W rispetto al suolo.
In questa modalità operativa, la sequenza prevede il sollevamento del pianale superiore 10a di una altezza sufficiente a deporre la pelle Pb ad esempio di circa 1 minuto, quindi il pianale 10b viene sollevato fino a raggiungere il punto di chiusura contro il pianale sovrastante 10a, infine entrambi vengono traslati verso l'alto mentre viene instaurato il vuoto all'interno della camera tra essi compresa, in modo da eliminare un tempo morto comune a tutte le macchine del passato.
Da quanto sopra appare evidente che la macchina essiccatrice raggiunge gli obbiettivi prefissi ed in particolare si sottolinea la sua semplicità costruttiva, la compattezza, la funzionalità e produttività e la facilità di montaggio e di trasporto Inoltre, si sottolinea la capacità di movimentazione indipendente dei singoli pianali compreso quello più in alto per consentire una riduzione dei tempi morti, l'eliminazione del vuoto è l'evacuazione dei vapori tra i singoli pianali nella fasi di inattività.
La macchina essiccatrice secondo il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate e che si intendono tutte ugualmente protette. Ad esempio, i cilindri idraulici principali e secondari potranno essere disposti in porzioni di estremità dei lati maggiori anziché verso il centro dei lati minori. Tutti i dettagli potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti; i materiali potranno essere diversi secondo le esigenze.
Claims (12)
- R IV E N D I C A Z I ON I 1. Macchina essiccatrice sottovuoto a pianali multipli, particolarmente per pelli industriali è prodotti similari comprendente una pluralità di camere a vuoto formate da una pila (10) di pianali riscaldati reciprocamente sovrapposti, essendo previsti mezzi di movimentazione agenti su detti pianali per promuoverne la traslazione lungo mezzi di guida (6, 7, 8, 9) solidali ad una intelaiatura portante fissa (2, 3, 4, 5), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono almeno un cilindro idraulico (17) principale agente sul pianale più basso (10g) della pila ed almeno un cilindro idraulico secondario (20, 21, 22, 23, 24, 25) per ognuno dei restanti pianali (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) interagente tra detto pianale più basso (10g) ed un corrispondente pianale da movimentare.
- 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che ogni cilindro idraulico principale (17) presenta una parte inferiore fissa (18) vincolata a detta intelaiatura portante (4) ed una parte superiore mobile (19) vincolata al pianale più basso (lOg) della pila (10).
- 3. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che ogni cilindro idraulico secondario {20, 21, 22, 23, 24, 25) presenta una parte inferiore (26, 27, 28, 29, 30, 31) vincolata a detto pianale più basso (10g) ed una parte superiore (32, 33, 34, 35, 36, 37) vincolata ad ognuno dei restanti pianali (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f).
- 4. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di prevedere una coppia di cilindri principali (17) agenti su detto pianale più basso (10g).
- 5. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta coppia di cilindri principali (17) sono disposti in posizioni simmetriche lungo uno degli assi principali (a) di detti pianali.
- 6. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di prevedere per ogni pianale (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) diverso da quello più basso una coppia di cilindri secondari (20, 21, 22, 23, 24, 25).
- 7. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che dette coppie di cilindri secondari (20-25) sono disposti in posizioni diagonalmente opposte rispetto ad un asse principale (a) dei pianali.
- 8. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti cilindri principali s (17) e secondari (20-25) sono distribuiti regolarmente e simmetricamente lungo lati opposti e paralleli di detti pianali.
- 9. Macchina secondo la rivendicazione l,' caratterizzata dal fatto che detti cilindri secondari (20-25) sono tra loro identici e di lunghezza a riposo approssimativamente pari all'altezza massima della pila di pianali a reciproco contatto.
- 10. Macchina secondo la rivendicazione 1,' caratterizzata dal fatto che il pianale più in alto (IOa) di detta pila è un coperchio mobile ed è anch'esso azionato da rispettivi cilindri secondari.
- 11. Macchina secondo la rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto che detti pianali (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) hanno una forma in pianta sostanzialmente rettangolare, detta intelaiatura portante fissa essendo costituita da una coppia di colonne verticali (2, 3) poste in prossimità dei lati minori paralleli di detti pianali e collegate reciprocamente da una traversa superiore amovi bile (5) per facilitarne il trasporto.
- 12. Macchina secondo la rivendicazione caratterizzata dal fatto che detti cilindri principali (17) e secondari (20-25) sono sostanzialmente alloggiati a scomparsa entro dette colonne (2,3)/
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