ITVI20120077A1 - Dispositivo per il controllo dell'erogazione di un fluido in pressione e arma ad aria compressa comprendente tale dispositivo - Google Patents

Dispositivo per il controllo dell'erogazione di un fluido in pressione e arma ad aria compressa comprendente tale dispositivo Download PDF

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ITVI20120077A1
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Description

D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione à ̈ generalmente applicabile al settore tecnico dei sistemi operanti con fluidi ed ha particolarmente per oggetto un dispositivo per il controllo dell’erogazione di un fluido.
L’invenzione ha altresì per oggetto un’arma ad aria compressa comprendente tale dispositivo.
Stato della tecnica
Sono note diverse tipologie di attrezzature operanti attraverso l’alimentazione di un gas compresso, quale ad esempio aria o anidride carbonica, in cui à ̈ necessario alimentare il gas all’interno di una camera di espansione con pressione relativamente elevata e successivamente espellerlo in maniera impulsiva per agire su un elemento attuatore o altra parte attiva dell’attrezzatura.
Simili utilizzi sono comuni, ad esempio, in utensili a percussione o anche in armi cosiddette ad aria compressa o “ softair
In particolare, in queste ultime à ̈ previsto un serbatoio contenente aria compressa che alimenta in maniera comandata una camera in cui à ̈ inserito un proiettile, in modo da fornire allo stesso l’impulso ad alta energia per la sua espulsione.
Sono anche noti dispositivi per il controllo dell’erogazione di un fluido che controllano il rilascio istantaneo dell’energia associata ad un fluido di lavoro compresso presente all’interno di un dispositivo attuatore.
Tuttavia, questi dispositivi sono provvisti di sistemi di alimentazione del gas compresso poco efficienti e difficili da riarmare, in particolar modo nel caso in cui siano previsti sistemi di compressione del gas ad azionamento manuale.
Invece, nel caso in cui il gas compresso sia contenuto in un serbatoio da collegare alla camera di caricamento del proiettile, si verifica ad ogni colpo un elevato spreco di fluido.
Da US3102553 à ̈ noto un dispositivo valvolare per il controllo dell’erogazione di un fluido in pressione comprendente un corpo cavo avente un ingresso ed un’uscita per un fluido in pressione.
Il corpo cavo alloggia un elemento valvolare mobile atto ad aprire e chiudere selettivamente l’uscita per poter controllare l’erogazione del fluido e la sua espulsione.
In particolare, nel corpo cavo sono realizzate due distinte camere a volume variabile alimentate con rispettivi fluidi in pressione attraverso circuiti di alimentazione distinti così da esercitare forze opposte sull’elemento valvolare, il quale in condizioni di equilibrio occluderà l’uscita.
Per rompere l'equilibrio e permettere all’elemento valvolare di scorrere in modo da liberare l’uscita e consentire l’espulsione del gas à ̈ necessario fornire una pressione aggiuntiva in corrispondenza di uno dei due lati dell’elemento valvolare attraverso l’alimentazione di un’ulteriore volume di fluido mediante un terzo condotto di alimentazione.
Appare evidente che tale soluzione risulta essere particolarmente complessa e difficilmente applicabile in attrezzature, quali utensili ed armi, che richiedono praticità di utilizzo.
In particolare per ottenere la regolazione della pressione dei diversi fluidi à ̈ necessario collegare il vari condotti a distinti circuiti esterni di alimentazione dei fluidi.
Presentazione dell’invenzione
Scopo del presente trovato à ̈ quello di superare gli inconvenienti sopra riscontrati, realizzando un dispositivo per il controllo dell’erogazione di un fluido in pressione che abbia caratteristiche di elevata efficienza e relativa economicità.
Uno scopo particolare del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo per il controllo dell’erogazione di un fluido in pressione che consenta di rilasciare l’energia associata al fluido compresso in maniera sostanzialmente istantanea e con tempi di reazione particolarmente ridotti.
Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo per il controllo dell’erogazione di un fluido in pressione che presenti un numero ridotto di componenti e che sia di facile applicazione e pratico da usare.
Non da ultimo, scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo per il controllo dell’erogazione di un fluido in pressione che permetta di utilizzare mezzi di controllo particolarmente semplici per il suo funzionamento.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiari inseguito, sono raggiunti da un dispositivo per il controllo dell’erogazione di un fluido in pressione, in accordo con la rivendicazione 1, comprendente un corpo cavo sostanzialmente cilindrico con un asse longitudinale chiuso da pareti di estremità opposte aventi rispettivamente un ingresso ed almeno un’uscita per un fluido in pressione, in cui detto corpo cavo comprende al suo interno una prima camera a volume variabile interposta tra detto ingresso e detta uscita per contenere un primo volume di fluido in pressione, un elemento otturatore interagente con la parete di estremità a valle di detto corpo cavo per occludere selettivamente detta uscita, un elemento di guida associato a detto elemento otturatore per guidarlo tra una prima posizione limite di chiusura ed una seconda posizione limite di apertura di detta uscita, mezzi attuatori atti ad agire su detto elemento otturatore per promuoverne lo scorrimento in detto corpo cavo tra detta prima e detta seconda posizione.
Il dispositivo si caratterizza per il fatto che detto elemento otturatore e detto elemento di guida sono reciprocamente mobili, detto elemento otturatore essendo internamente cavo per racchiudere detta prima camera e detto elemento di guida avendo un passaggio atto a porre in comunicazione fluidica detto ingresso con detta prima camera.
Grazie a questa combinazione di caratteristiche, il dispositivo presenterà tempi di reazione particolarmente brevi che lo renderanno particolarmente adatto ad essere utilizzato in attrezzature che richiedono una attivazione istantanea come, ad esempio, la armi ad aria o gas compressi.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato à ̈ previsto un’arma ad aria compressa comprendente tale dispositivo, in accordo alla rivendicazione 10.
Forme vantaggiose di realizzazione del trovato sono ottenute in accordo alle rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite ma non esclusive di un dispositivo secondo il trovato e di un’arma comprendente il dispositivo, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l’aiuto delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 Ã ̈ una vista prospettica esplosa in sezione di un dispositivo secondo il trovato in una prima configurazione preferita;
la FIG. 2 rappresenta una sequenza operativa del dispositivo di Fig. 1 illustrato secondo una vista prospettica frontale sezionata;
la FIG. 3 rappresenta una sequenza operativa del dispositivo secondo il trovato in una seconda configurazione preferita secondo una vista frontale sezionata;
la FIG. 4 Ã ̈ una vista schematica di un dispositivo secondo il trovato in una terza configurazione preferita;
la FIG. 5 à ̈ una vista schematica e parzialmente sezionata di un’arma ad aria compresa comprendente un dispositivo secondo il trovato;
la FIG. 6 à ̈ una vista sezionata ed esplosa di un particolare deN’arma di Fig. 5.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito Con riferimento alle figure citate, à ̈ illustrato un dispositivo per il controllo dell’erogazione di un fluido, indicato globalmente con 1 , installabile in apparati, quali utensili a percussione, attuatori pneumatici o armi del tipo “ softair , in cui à ̈ necessario impartire una forza impulsiva ad un elemento attivo, ad esempio una massa battente o uno o più proiettili.
Il dispositivo 1 sarà destinato ad essere installato nell’apparato in corrispondenza dell’elemento attivo e potrà operare con differenti tipi di fluido compresso, in particolare un gas scelto nel gruppo comprendente l’aria e l’anidride carbonica.
Un dispositivo 1 per il controllo dell’erogazione di un fluido in pressione secondo il trovato comprende un corpo cavo 2 sostanzialmente cilindrico con pareti di estremità 3, 4 ed un asse longitudinale L.
Le pareti di estremità 3, 4 comprendono rispettivamente un ingresso 5 ed una o più uscite 6 per un fluido in pressione alimentato da mezzi di alimentazione, non illustrati, che ad esempio potranno essere costituiti da un serbatoio provvisto di una valvola atta a promuovere selettivamente l'inserimento e/o lo scarico del fluido attraverso l’ingresso 5.
Il corpo cavo 2 alloggia al suo interno una prima camera 7 a volume variabile interposta tra l’ingresso 5 e le uscite 6 per contenere un primo volume Vi di fluido in pressione.
Il corpo cavo 2 contiene inoltre un elemento otturatore 9 alloggiato scorrevolmente al suo interno ed avente una porzione terminale 10 interagente con la parete di estremità 4 del corpo cavo 2 disposta a valle seconda la direzione di flusso del fluido per occludere selettivamente le uscite 6.
All’elemento otturatore 9 à ̈ anche associato un elemento di guida 8 atto a guidarlo scorrevolmente al’interno del corpo cavo 2 tra una prima posizione limite di chiusura delle uscite 6 ed una seconda posizione limite di apertura delle stesse.
Opportunamente, lo scorrimento dell’elemento otturatore 9 tra le due posizioni limite sarà promosso da mezzi attuatori 11 alloggiati almeno parzialmente nel corpo cavo 2.
Secondo il trovato, l’elemento otturatore 9 e l’elemento di guida 8 saranno accoppiati tra loro in modo da poter scorrere reciprocamente. Inoltre, l’elemento otturatore 9 sarà internamente cavo per racchiudere o definire la prima camera 7 a volume variabile, mentre l’elemento di guida 8 presenterà al suo interno un passaggio 14 atto a porre in comunicazione fluidica l’ingresso 5 con la prima camera 7.
In questo modo, controllando il flusso del fluido immesso e/o espulso attraverso l’ingresso 5 sarà possibile controllare il volume Vi di fluido in pressione presente nella prima camera 7 e generare all’uscita 6 un flusso istantaneo del fluido in pressione utilizzando il fluido proveniente solamente dell’ingresso 5.
In una prima configurazione preferita, illustrata in Fig. 1 , il corpo cavo 2 presenterà al suo interno, in corrispondenza della parete di estremità 3 a monte, una seconda camera 12 a volume variabile posta a monte della prima camera 7 ed interposta tra l’ingresso 5 ed il passaggio 14 presente nell’elemento di guida 8.
La seconda camera 12 sarà in costante comunicazione fluidica sia con l’ingresso 5 del fluido che, attraverso il passaggio 14 presente nell’elemento di guida 8, con la prima camera 7 a volume variabile.
L’elemento di guida 8 sarà pertanto interposto tra la prima camera 7 e la seconda camera 12 e sarà sostanzialmente cilindrico, preferibilmente coassiale con il corpo cavo 2, con facce di estremità 13’, 13†alloggiate rispettivamente nella prima camera 7 e nella seconda camera 12.
Opportunamente, l’elemento di guida 8 potrà essere inserito scorrevolmente nel corpo cavo 2 per scorrere assialmente in risposta ad una differenza di forze opposte F-ι, F2generate sulle facce di estremità 13’, 13†dal fluido in pressione presente nelle due distinte camere 7, 12.
In questo modo, l’elemento di guida 8 potrà interagire con l’elemento otturatore 9 per promuoverne lo scorrimento assiale dalla prima posizione limite di chiusura alla seconda posizione limite di apertura, così da provocare lo scarico istantaneo del primo volume Vi di fluido in pressione dalla prima camera 7 per fornire la forza impulsiva necessaria all’azionamento degli elementi attivi dell’apparato a cui il dispositivo 1 à ̈ associato.
Grazie alla comunicazione fluidica tra la prima camera 7 e la seconda camera 12 sarà possibile controllare la pressione Pi nella prima camera 7 mediante la regolazione della pressione P2 all’interno della seconda camera 12.
Il dispositivo 1 potrà comprendere un elemento cilindrico 15 destinato ad essere inserito all’interno del corpo cavo 2 ed avente una prima superficie frontale 16 atta a definire la parete di estremità 3 del corpo cavo 2 posta in corrispondenza dell’ingresso 5. Ad esempio, l’elemento cilindrico 15 potrà essere esternamente filettato per avvitarsi su una porzione internamente controfilettata del corpo cavo 2.
Inoltre, l’elemento cilindrico 15 comprenderà una seconda superficie frontale 17 atta a delimitare a monte la seconda camera 5, che invece sarà delimitata a valle dalla faccia di estremità 13†dell’elemento di guida 8.
In particolare, la seconda camera 12 potrà essere contenuta nell’elemento cilindrico 15 ed opportunamente, l’elemento di guida 8 sostanzialmente cilindrico avrà una prima porzione di estremità 21 comprendente la prima faccia di estremità 13’ scorrevole nella prima camera 7 ed una seconda porzione di estremità 18 provvista della faccia di estremità 13†inserita scorrevolmente nella seconda camera 12.
Opportunamente, nell’elemento cilindrico 15 potrà essere realizzato un canale di sfiato 19 sostanzialmente longitudinale per la fuoriuscita dell’aria durante il movimento di retroazione dell’elemento di guida 8, come sarà più chiaramente spiegato in seguito.
La prima porzione di estremità 21 dell’elemento di guida 8 potrà essere operativamente accoppiata con l’elemento otturatore 9 in modo da promuoverne lo scorrimento assiale in seguito allo scorrimento dell’elemento di guida 8 in presenza di una differenza predeterminata tra le forze Fi, F2reciprocamente opposte.
I valori massimi dei volumi Vi, V2delle due camere 7, 12 potrà essere scelto in modo da determinare, con l’elemento otturatore 9 in posizione di chiusura, un equilibrio tra le forze agenti in direzioni opposte sull’elemento di guida 8 e sull’elemento otturatore 9.
Ovviamente, l’intensità delle forze Fi, F2dipenderà anche dalle sezioni su cui agiscono i volumi Vi e V2. Ad esempio, come si osserva dalla Fig. 2, il secondo volume V2di fluido compresso agirà sull’intera seconda faccia di estremità 13†dell’elemento di guida 8, mentre il primo volume Vi agirà sia sulla prima faccia di estremità 13’ dell’elemento di guida 8 che su una porzione dell’elemento otturatore 9.
Attraverso un opportuno dimensionamento di tali sezioni sarà possibile variare le forze Fi, F2reciprocamente opposte generate da parti longitudinalmente opposte dell’elemento di guida 8 e regolare l'istante in cui si verificherà lo scarico istantaneo del fluido attraverso l’uscita 6.
In maniera esemplificativa e non limitativa del trovato, la prima camera 7 presenterà una sezione Si ed un volume Vi inferiore alla sezione S2ed al volume V2della seconda camera 12.
Inoltre, come sarà chiarito meglio nel seguito, le due forze Fi, F2prodotte dai singoli volumi Vi, V2di fluido in pressione potranno anche avere moduli differenti, in particolare con F2< Fi ed in tal caso i mezzi attuatori 11 potranno essere configurati per esercitare sull’elemento otturatore 9 una forza aggiuntiva concorde alla forza F2utile per promuoverne il passaggio dalla posizione di apertura a quella di chiusura successivamente all’espulsione del fluido compresso.
Opportunamente, l’elemento di guida 8 potrà essere mobile assialmente tra una prima posizione di estremità in cui la seconda camera 12 ha volume V2massimo e l’elemento otturatore 9 occlude le uscite 6 ed una seconda posizione di estremità in cui la seconda camera 12 ha volume V2minimo, al limite sostanzialmente nullo, e l’elemento otturatore 9 libera le uscite 6.
In particolare, l’elemento di guida 8 potrà muoversi tra la prima e la seconda posizione di estremità con una prima corsa predeterminata atta a promuovere uno scorrimento assiale con la stessa corsa dell’elemento otturatore 9.
Azionando la valvola, non illustrata, presente nei mezzi di alimentazione in modo da realizzare lo scarico attraverso l’ingresso 5 del fluido presente nella seconda camera 12 sarà possibile promuovere lo spostamento dell’elemento di guida 8 dalla prima alla seconda posizione di estremità, sotto la spinta della pressione Pi agente nella prima camera 7.
Infatti, una diminuzione della pressione P2del fluido all’interno della seconda camera 12 comporterà una diminuzione della forza F2agente sulla seconda faccia di estremità 13†dell’elemento di guida 8.
Operativamente, come schematizzato in Fig. 2, azionando la valvola in modo da realizzare la mandata del fluido attraverso l’ingresso 5 sarà possibile promuovere lo spostamento dell’elemento di guida 8 dalla seconda posizione di estremità alla prima posizione di estremità.
Infatti, un aumento della pressione P2 del fluido all’interno della seconda camera 12 comporterà un aumento della forza F2prodotta dal secondo volume V2ed agente sulla seconda faccia di estremità 13†.
Al contrario, espellendo il fluido compresso dalla seconda camera 12, ad esempio tramite lo stesso ingresso 5 0 attraverso lo sfiato 19, si creerà uno squilibrio tra la forza Fi generata dal primo volume Vi del fluido sulla prima faccia 13’ dell’elemento di guida 8 e la forza F2generata dal secondo volume V2ed agente sulla seconda faccia di estremità 13†.
Quando la loro differenza sarà superiore ad un valore predeterminato, l’elemento di guida 8 scorrerà assialmente verso la seconda posizione di estremità, trascinando l’elemento otturatore 9 dalla prima posizione di chiusura alla seconda posizione di apertura.
Lo spostamento assiale dell’elemento otturatore 9 promuoverà l’allontanamento della sua porzione terminale 10 dalla parete di estremità a valle 4 del corpo cavo 2 e, allo stesso tempo, consentirà di liberare almeno parzialmente le uscite 6.
Opportunamente, l’elemento otturatore 9 potrà essere configurato per scorrere con un moto assiale relativo rispetto all’elemento di guida 8 con una seconda corsa massima predeterminata.
In particolare, la fuoriuscita del fluido attraverso le uscite 6 favorirà lo spostamento assiale dell’elemento otturatore 9 rispetto all’elemento di guida 8 in modo da variare istantaneamente il volume Vi della prima camera 7. Inoltre, durante il passaggio attraverso le uscite 6, il fluido potrà generare sulla porzione terminale 10 dell’elemento otturatore 9 una forza aggiuntiva F3concorde alla forza Fi generata dal primo volume V-i.
Tale forza aggiuntiva F3favorirà ulteriormente lo scorrimento assiale dell’elemento otturatore 9 sull’elemento di guida 8, posizionando la porzione terminale 10 dello dell’elemento otturatore 9 ad una distanza predeterminata dall’estremità a valle 4 del corpo cavo 2.
Opportunamente, i mezzi attuatori 11 potranno comprendere un elemento elastico 23 agente sull’elemento otturatore 9 ed atto ad esercitare sullo stesso una forza F4aggiuntiva e concorde con la forza F2esercitata dal fluido presente nella seconda camera 12 per promuovere il ritorno automatico dell’elemento otturatore 9 nella posizione di chiusura delle uscite 6 successivamente allo scarico del fluido compresso dalla prima camera 7.
In maniera esemplificativa, l’elemento elastico 23 potrà essere una molla a spirale o similare disposta coassialmente all’elemento di guida 8 ed alloggiata esternamente allo stesso, in particolare interposta tra l’elemento cilindrico 15 e l’elemento otturatore 9.
Il coefficiente elastico della molla 23 potrà essere scelto in modo da favorire il ritorno dell’elemento otturatore 9 dalla posizione di massima distanza dall’estremità a valle 4 del corpo cavo 2 alla posizione di occlusione delle uscite 6 entro un tempo predeterminato sufficientemente breve ed atto a consentire la rapida chiusura del dispositivo 1 in seguito al completo scarico del fluido contenuto nella prima camera 7.
Opportunamente, il passaggio 14 previsto nell’elemento di guida 8 potrà avere dimensione sufficientemente ridotta per consentire il trafilamento controllato del fluido dalla seconda camera 7 alla prima camera 12.
In particolare, il passaggio 14 potrà essere sostanzialmente capillare per consentire il flusso controllato del fluido compresso dalla seconda camera 12 alla prima camera 7 in un tempo superiore al tempo necessario alla molla 23 per riportare l’elemento otturatore 9 in posizione di chiusura.
In questo modo si eviterà che si abbia ingresso del fluido all’interno della prima camera 7 quando la sessa à ̈ in comunicazione fluidica con l’esterno attraverso le uscite 6 o, al limite, si sarà avuto solo un ingresso di una quantità minima.
Grazie a questa particolare configurazione, il dispositivo 1 secondo il presente trovato consentirà di ridurre drasticamente gli sprechi di fluido compresso tipici delle operazioni di riarmo dei noti dispositivi.
Nella configurazione delle Figg. 1 e 2 sarà anche previsto uno stelo 22 sostanzialmente centrale che si estende sostanzialmente per tutto lo sviluppo longitudinale del corpo cavo 2 con estremità longitudinali opposte
22<>>22†fissate stabilmente all’interno del corpo cavo 2.
Ad esempio le estremità longitudinali opposte 22’, 22†potranno essere esternamente filettate per avvitarsi a porzioni controfilettate rispettivamente del corpo cavo 2 e dell’elemento cilindrico 15.
L’elemento di guida 22 sarà sostanzialmente longitudinale cilindrico e dimensionato per attraversare sia la prima camera 7 che la seconda camera 12 ed avrà inoltre un tratto intermedio 24 inserito con gioco minimo in un canale longitudinale 25 dell’elemento di guida 8 per delimitare con lo stesso il passaggio di trafilamento 14.
In questo modo lo stelo 22 oltre a rappresentare a sua volta una guida in scorrimento per l’elemento di guida 8 garantirà sufficiente tenuta meccanica per il corpo cavo 2.
Secondo la configurazione illustrata schematicamente in Fig. 3, il passaggio di trafilamento 14 potrà invece essere formato da un canale centrale longitudinale passante che attraversa completamente l’elemento di guida 8.
In entrambe le configurazioni, l’elemento otturatore 9 sarà sostanzialmente tubolare con una parete periferica 26 sostanzialmente cilindrica e longitudinale scorrevole a tenuta nel corpo cavo 2.
La parete periferica longitudinale 26 potrà racchiudere la prima camera 7 e potrà essere chiusa a monte da una prima parete 28 sostanzialmente trasversale avente un foro longitudinale 29 atto a consentire l’accoppiamento con l’elemento di guida 8, ed a valle da una seconda parete 31 sostanzialmente trasversale avente un’apertura centrale 35 atta a porre la prima camera 7 in comunicazione fluidica con le uscite 6.
Opportunamente, l’elemento di guida 8 comprenderà un anello di trascinamento 32 solidale alla prima estremità 22’ ed atto ad impegnare la prima parete 28 sostanzialmente trasversale dell’elemento otturatore 9 per trascinarlo assialmente nel suo passaggio dalla prima alla seconda posizione di estremità.
Ad esempio, l’anello di trascinamento 32 potrà essere un segger di bloccaggio, una fascia elastica, una coppia di mezzelune o organo similare.
Inoltre, la presenza dell’anello di trascinamento 32 consentirà alla prima porzione di estremità 21 dell’elemento di guida 8 di non sfilarsi attraverso il foro 29 realizzato nell’elemento otturatore 9 e consentirà di mantenere la prima faccia 13’ dello stesso costantemente all’interno della prima camera 7.
Lo stelo 22 potrà presentare una superficie di battuta 27 per l’elemento di guida 8 atta a posizionare lo stesso in corrispondenza della prima posizione di estremità.
L’elemento di guida 8 potrà presentare un recesso 30 con una parete sostanzialmente trasversale 33 sfalsata longitudinalmente dalla prima faccia di estremità 13’, atta ad interagire con la superficie di battuta 27 dello stelo 22.
Opportunamente, la parete di estremità 4 a valle del corpo cavo 2 sarà affacciata alla seconda parete 31 sostanzialmente trasversale dell’elemento otturatore 9 e sarà provvista di una pluralità di uscite 6 sostanzialmente assiali atte ad essere poste in comunicazione fluidica con l’apertura centrale 35.
In particolare, nel caso in cui il dispositivo 1 sia destinato ad essere utilizzato all’interno di un’arma ad aria compressa, le uscite 8 potranno essere disposte lungo una circonferenza, angolarmente equispaziate, per consentire il passaggio del fluido scaricato all’esterno del corpo cavo 2 con una direzione di fuoriuscita sostanzialmente assiale.
In un’ulteriore forma di realizzazione del dispositivo, schematizzata in Fig. 4, i mezzi attuatori 11 potranno comprendere un azionatore 36 di tipo meccanico o elettromeccanico atto a promuovere lo scorrimento dell’elemento otturatore 9 dalla prima alla seconda posizione limite.
In questo caso, l’elemento di guida 8 potrà essere alloggiato fisso nel corpo cavo 2 ed in battuta sulla parete di estremità 3 dello stesso, in modo che non sia prevista alcuna seconda camera 12.
L’azionatore 36 potrà essere del tipo ad azionamento manuale, con un perno 37 solidale all’elemento otturatore 9 e scorrevole in una scanalatura 38 prevista nella parete laterale del corpo cavo 2.
In questo modo, dopo aver caricato la prima camera 7 in maniera solita, agendo sul perno 37 si potrà esercitare sull’elemento otturatore 9 la forza necessaria a vincere la sola forza della molla 23, determinando lo scorrimento dell’elemento otturatore 9 e l’apertura delle uscita 6 con la conseguente espulsione del fluido compresso.
Successivamente allo scarico, il flusso in ingresso riempirà nuovamente la prima camera 7 attraverso il passaggio di trafilamento 14 mentre la molla 23 riporterà l’elemento otturatore 9 nella prima posizione limite di chiusura.
In alternativa all’azionatore manuale potranno essere previsti azionatori automatici o comandati attraverso piccoli motori elettromeccanici o sistemi magnetici, senza alcuna particolare limitazione.
Secondo un ulteriore aspetto del presente trovato, à ̈ prevista un’arma ad aria compressa 42, schematizzata in Fig. 5, comprendente una canna 43 per il direzionamento ed il lancio di uno o più proiettili B, mezzi di caricamento 44 dei proiettili B in una porzione di caricamento 45 della canna 43, mezzi 46 per l’alimentazione controllata di un fluido compresso nella canna 43 per il lancio dei proiettili B e mezzi di innesco 47 atti a controllare il rilascio del fluido compresso ai proiettili B.
Secondo una caratteristica peculiare deH’arma 42, i mezzi di alimentazione 46 comprenderanno un dispositivo 1 per il controllo dell’erogazione del fluido in pressione del tipo sopra descritto interposto tra i mezzi di innesco 47 e la porzione di caricamento 45 della canna 43.
Anche se in Fig. 5 à ̈ schematizzata un’arma 42 del tipo fucile essa potrà essere una qualsiasi arma del tipo softair avente una canna o tubo di lancio 43 atta ad alloggiare uno o più proiettili, per pistole, fucili, mortai o similari.
In particolare, la canna di lancio 43 potrà presentare un primo alloggiamento per un serbatoio di un gas compresso ed un secondo alloggiamento attiguo al primo ed in cui sarà posizionato il dispositivo 1 in modo da mettere in comunicazione fluidica le uscite 6 con la zona di caricamento dei proiettili all’interno della canna di lancio 43 ed utilizzare il flusso impulsivo proveniente dalle uscite 6 per trasferire al proiettile B l’energia necessaria al lancio.
I mezzi di innesco 47 potranno comprendere una o più leve azionabili dall’utilizzatore per promuovere manualmente la mandata dell’aria nell’ingresso 5 del dispositivo 1 e consentire alla stessa di riempire la prima camera 7 e successivamente la seconda camera 12, come descritto sopra.
In maniera particolarmente vantaggiosa ed indipendentemente dalla presenza del dispositivo 1 secondo il trovato, i mezzi di caricamento 44 potranno comprendere un innovativo dispositivo di caricamento 48 dei proiettili B inserito all’interno della porzione di caricamento 45.
In particolare, come più chiaramente visibile da Fig. 6, il dispositivo di caricamento 48 comprenderà un tamburo 49 sostanzialmente cilindrico alloggiato girevolmente nella canna di lancio 43, coassialmente alla stessa.
Il tamburo 49 sarà provvisto di uno o più canali longitudinali 50 atti ognuno ad alloggiare una fila longitudinale di proiettili B sostanzialmente sferici. I singoli canali 50 potranno essere opportunamente allineati a rispettive uscite 6 del corpo cavo 2 in modo da ricevere il fluido espulso.
Nel caso in cui non sia previsto il dispositivo di controllo 1 i canali 50 saranno in comunicazione fluidica con il condotto di erogazione del fluido di tipo noto opportunamente previsto.
In ogni caso si conseguirà l’indubbio vantaggio di poter posizionare contemporaneamente una pluralità di proiettili B nella porzione di caricamento 45 della canna 43 per il loro lancio simultaneo, a differenza dalle armi note che effettuano il lancio di un solo proiettile alla volta.
Vantaggiosamente, i canali 50 non si estenderanno per tutto lo sviluppo angolare del tamburo 48 ma con angolo minore al fine di evitare la fuoriuscita di fluido compresso non utilizzato in quanto in corrispondenza della zona di carico non potranno essere presenti file di proiettili B.
A valle del tamburo 48 sarà previsto un cilindro di guida 51 avente un condotto curvo 52 atto a guidare i proiettili B lungo una traiettoria predeterminata per portare le singole file da una posizione sostanzialmente verticale o trasversale rispetto alla canna 43 ad una posizione sostanzialmente orizzontale o parallela alla direzione di sviluppo longitudinale della canna 43.
Il cilindro di guida 51 sarà anche provvisto di una pluralità di primi passaggi longitudinali 53 atti ad essere allineati ai canali di posizionamento 50 dei proiettili B in modo da definirne un prolungamento e permettere al fluido espulso di avere una direzione prevalentemente assiale per gran parte dello sviluppo della canna 43, evitando dispersioni di energia in senso trasversale.
A tal fine potrà essere previsto anche un ulteriore corpo cilindrico 54 applicabile a valle del cilindro di guida 51 e provvisto di secondi passaggi 55 longitudinalmente allineati ai primi passaggi 53 per incrementare ulteriormente la corsa dei proiettili B con il fluido avente sempre direzione di propagazione essenzialmente assiale.
L’ancoraggio del dispositivo di caricamento 48 sarà ottenuto mediante un corpo a bicchiere 56 che si inserisce in una sede centrale 57 del corpo cilindrico 54 e che attraverso un perno passante 58 permetterà l’assemblaggio dell’intero dispositivo di caricamento 48 oltre che il suo fissaggio al dispositivo di controllo 1 secondo il trovato.
Da quanto sopra esposto appare evidente che il presente trovato realizza gli scopi prefissati ed in particolare quello di realizzare un dispositivo per il controllo della pressione di un fluido che presenti elevata efficacia e riduca sensibilmente gli sprechi di fluido.
Il dispositivo e l’arma secondo il trovato sono suscettibili di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire daN'ambito del trovato.
Anche se il dispositivo e l’arma sono stati descritti con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C AZ I O N I 1. Un dispositivo (1) per il controllo dell’erogazione di un fluido, comprendente: - un corpo cavo (2) sostanzialmente cilindrico con un asse longitudinale (L) chiuso da pareti di estremità (3, 4) opposte aventi rispettivamente almeno un ingresso (5) ed un’uscita (6) per un fluido in pressione, in cui detto corpo cavo (2) comprende al suo interno: - una prima camera (7) a volume variabile interposta tra detto ingresso (5) e detta uscita (6) per contenere un primo volume (V^ di fluido in pressione; - un elemento otturatore (9) interagente con la parete di estremità (4) a valle di detto corpo cavo (2) per occludere selettivamente detta uscita (6); - un elemento di guida (8) associato a detto elemento otturatore (9) per guidarlo tra una prima posizione di chiusura ed una seconda posizione di apertura di detta uscita (6); - mezzi attuatori (11) atti ad agire su detto elemento otturatore (9) per promuoverne lo scorrimento in detto corpo cavo (2) tra detta prima e detta seconda posizione; caratterizzato dal fatto che detto elemento otturatore (9) e detto elemento di guida (8) sono reciprocamente mobili, detto elemento otturatore (9) essendo internamente cavo per racchiudere detta prima camera (7) e detto elemento di guida (8) avendo un passaggio (14) atto a porre in comunicazione fluidica detto ingresso (5) con detta prima camera (7).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori (11) comprendono una seconda camera a volume variabile (12) provvista di detto ingresso (5) ed atta a contenere un secondo volume (V2) di fluido in pressione, detta seconda camera (12) essendo disposta a monte di detta prima camera (7) ed in collegamento fluidico con la stessa attraverso detto passaggio (14).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto elemento di guida (8) à ̈ sostanzialmente cilindrico con facce di estremità (13’, 13†) alloggiate rispettivamente in detta prima camera (7) e in detta seconda camera (12) per scorrere in detto corpo cavo (2) in risposta ad una differenza di forze opposte (Fi, F2) generate su dette facce di estremità (13’, 13†) dal fluido in pressione e promuovere lo scorrimento assiale di detto elemento otturatore (9) e lo scarico istantaneo di detta prima camera (7).
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detto elemento di guida (8) à ̈ mobile assialmente tra una prima posizione di estremità in cui detta seconda camera (12) ha volume (V2) massimo e detto elemento otturatore (9) chiude detta uscita (6) ed una seconda posizione di estremità in cui detta seconda camera (12) ha volume (V2) minimo e detto elemento otturatore (9) libera detta uscita (6).
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 2 alla 4, caratterizzato dal fatto che detto elemento otturatore (9) à ̈ sostanzialmente tubolare con una parete periferica (26) sostanzialmente longitudinale scorrevole a tenuta in detto corpo cavo (2) e che racchiude detta prima camera (7), detta parete periferica (26) essendo chiusa ad un’estremità da una prima parete (28) sostanzialmente trasversale avente un foro longitudinale (29) per l’accoppiamento di detto elemento di guida (8) e all’altra estremità da una seconda parete (31) sostanzialmente trasversale affacciata a detta parete di estremità (4) posta a valle di detto corpo cavo (2), detta seconda parete trasversale (31) avendo un’apertura centrale (35) atta a porre in comunicazione fluidica detta prima camera (7) con detta almeno un’uscita (6).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto elemento di guida (8) presenta ad una estremità a monte (18) un anello di trascinamento (32) atto ad impegnare detta prima parete sostanzialmente trasversale (28) di detto elemento otturatore (9) per trascinarlo assialmente da detta prima a detta seconda posizione di estremità.
  7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 2 alla 6, caratterizzato dal fatto che detto elemento di guida (8) comprende uno stelo centrale (22) avente estremità opposte (22’, 22†) fissate a detto corpo cavo (2) ed avente un tratto intermedio (24) inserito con gioco minimo in un canale longitudinale (25) di detto elemento di guida (8) per delimitare nello stesso detto passaggio (14) avente sezione trasversale sufficientemente contenuta per permettere il trafilamento controllato del fluido da detta seconda camera (12) a detta prima camera (7).
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 2 alla 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori (11) comprendono un elemento elastico (23) agente su detto elemento otturatore (9) ed atto ad esercitare sullo stesso una forza aggiuntiva (F4) concorde con la forza (F2) esercitata dal secondo volume (V2) di fluido in detta seconda camera (12) per promuovere lo scorrimento assiale di detto elemento otturatore (9) dalla posizione di apertura a quella di chiusura dell’uscita (6).
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori (11) comprendono un azionatore meccanico o elettromeccanico (36) associato a detto elemento otturatore (9) per promuoverne lo scorrimento assiale da detta prima a detta seconda posizione limite.
  10. 10. Un’arma ad aria compressa (42), comprendente: - una canna (43) per il direzionamento ed il lancio di almeno un proiettile (B); - mezzi di caricamento (44) di almeno un proiettile (B) in una porzione di caricamento (45) di detta canna (43); - mezzi (46) per l’alimentazione controllata di un fluido compresso in detta canna (43); - mezzi di innesco (47) atti a controllare il rilascio del fluido compresso a detto proiettile (B) per il lancio dello stesso; caratterizzata dal fatto che detti mezzi di alimentazione controllata (46) comprendono un dispositivo (1) per il controllo dell’erogazione di un fluido in pressione in accordo ad una o più delle rivendicazioni precedenti interposto tra detti mezzi di innesco (47) e detta porzione di caricamento (45) di dette canna (43)
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