ITVI20120030A1 - Presidio tracheale - Google Patents

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ITVI20120030A1
ITVI20120030A1 IT000030A ITVI20120030A ITVI20120030A1 IT VI20120030 A1 ITVI20120030 A1 IT VI20120030A1 IT 000030 A IT000030 A IT 000030A IT VI20120030 A ITVI20120030 A IT VI20120030A IT VI20120030 A1 ITVI20120030 A1 IT VI20120030A1
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tracheal
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cuff
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Carboni Stefano Checcacci
Fabio Turato
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Carboni Stefano Checcacci
Fabio Turato
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Description

Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale a titolo:
“PRESIDIO TRACHEALEâ€
D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione à ̈ generalmente applicabile al settore medicale e concerne strumentazione medica per la gestione delle vie aeree dei pazienti.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un presidio tracheale utilizzabile per la ventilazione assistita di pazienti ad esempio sotto anestesia o con crisi respiratorie in corso.
Stato della Tecnica
È noto che vi sono varie situazioni in seguito alle quali le persone possono entrare in crisi respiratoria. Tipicamente ciò avviene in seguito a traumi, ma à ̈ un fenomeno che può essere indotto come nel caso di un paziente che deve essere operato e viene quindi anestetizzato.
In tutti tali casi, il paziente viene soccorso applicando ad esso dispositivi per la ventilazione assistita che possono essere costituiti da un pallone Ambu o da macchine ventilatrici.
Tali dispositivi devono poter accedere ai polmoni e ciò avviene mediante appositi tubi che interessano le vie aeree.
La più nota tipologia di tubi à ̈ quella endotracheale. Un tubo endotracheale à ̈ tipicamente di materiale plastico e viene inserito nella trachea del paziente generalmente mediante l'utilizzo di un laringoscopio e attraverso la bocca, anche se esistono tubi per intubazione naso-tracheale.
I tubi hanno sezione generalmente circolare e possono avere sia una forma predefinita e fissa che essere flessibili: questi ultimi, per essere inseriti, devono essere modellati attraverso un filo rigido, detto mandrino, che sarà poi rimosso una volta ultimato l'inserimento.
La parte prossimale del tubo, che sporge cioà ̈ dalla bocca, presenta un raccordo per essere collegato al sistema di ventilazione artificiale.
Lo stesso tubo, inoltre, à ̈ provvisto di un piccolo palloncino disposto esterno al tubo ed in prossimità dell'estremità distale. Tale palloncino, anche detto cuffia, può essere gonfiato dall'esterno, tramite un'iniezione d'aria in un apposito condotto, in modo da aderire perfettamente alla parete tracheale: in questo caso si dice che il tubo à ̈ cuffiato. Ciò impedisce l'ingresso di liquidi, per esempio gastrici, nei polmoni mettendo in sicurezza le vie aeree. Esso evita anche che l'aria possa fuoriuscire ed inoltre stabilizza il tubo nella giusta sede.
Il procedimento di intubazione endotracheale, pur essendo il più sicuro per il paziente, à ̈ tuttavia di difficile applicazione. Esso infatti richiede l’ispezionabilità delle vie aeree poiché l’inserimento “alla cieca†comporta scarse, se non nulle, possibilità di successo. Come noto, infatti, accanto alla trachea vi à ̈ l’accesso all’esofago e tale accesso à ̈ il più diretto sia dalla bocca che dal naso. Un inserimento senza ispezione comporta quindi altissime possibilità di accesso all’esofago.
L’intubazione endotracheale avviene quindi generalmente in laringoscopia diretta, tecnica secondo la quale si usa un laringoscopio per visualizzare l’epiglottide. Viene quindi inserito il tubo con una visione diretta. Questa tecnica di solito può essere eseguita soltanto in pazienti in stato comatoso, ossia svenuti, sotto anestesia generale o quando abbiano ricevuto anestesia locale o specifica alle strutture delle vie aeree superiori (usando ad esempio un anestetico locale). In taluni casi si procede somministrando un sedativo a breve durata seguito da un curaro paralizzante.
Tali procedure, quindi, vengono eseguite con il paziente non in grado di respirare autonomamente, ossia con il paziente in apnea. È evidente la difficoltà determinata dalla necessità di agire in velocità.
Per taluni pazienti la visibilità delle vie aeree à ̈ fisicamente complicata per cui spesso si agisce con l’aiuto di un fibroscopio il quale permette di avere un’immagine ravvicinata delle vie aeree anche in casi difficili. In particolare l’inserimento del fibroscopio in trachea prima del tubo consente non solo di effettuare tale operazione “a vista†, ma anche di utilizzare il fibroscopio come guida meccanica per il tubo endotracheale. Tuttavia anche in questo caso, come nei precedenti, l’operazione viene svolta con il paziente in apnea.
In tutti i casi, inoltre, l’operatore deve essere esperto in quanto, se così non fosse, nonostante gli strumenti a disposizione l’intubazione risulterebbe comunque a rischio: vi sarebbero ancora una volta alte possibilità di inserire il tubo in esofago anziché in trachea.
A complicare ancor più l’operazione interviene anche lo stato di salute del paziente. Nel caso, ad esempio, di pazienti soggetti a forti traumi, l’immobilizzazione rapida degli stessi può essere complicata. Se il trauma riguarda la parte facciale del paziente, inoltre, l’ispezione delle vie aeree può essere seriamente ostacolata. Anche la presenza di grandi quantità di sangue o di reflussi gastrici possono peggiorare la situazione e rendere quasi impossibile l’intubazione endotracheale, soprattutto quando si deve intervenire sul luogo dove à ̈ avvenuto il trauma anziché nelle idonee strutture mediche.
Nel caso di uso di curaro, peraltro, l’utilizzo del fibroscopio à ̈ controindicato. La paralisi dei muscoli delle vie aeree rende quest’ultime di difficile identificazione.
Oltre alla possibilità di esito negativo, l’intubazione endotracheale comporta anche il rischio di apportare ulteriori danni al paziente. In particolare, vi à ̈ la possibilità di danneggiare l’arcata dentale soprattutto con l’uso del laringoscopio, nonché le corde vocali del paziente.
Poiché si à ̈ riscontrato che tali problematiche, soprattutto nel caso di intervento urgente su pazienti traumatizzati, rendono di difficile esecuzione l’intubazione endotracheale, si sono resi disponibili differenti strumenti per la ventilazione assistita noti con il nome di presidi sovraglottici.
Si tratta, tipicamente, di un tubo munito di una cuffia distale gonfiabile e che viene inserito in faringe. La sua facilità di applicazione, quindi, à ̈ dovuta al fatto che non deve essere inserito in trachea. Il suo utilizzo à ̈ legato anche ad un'incidenza più bassa di dolore e tosse rispetto al tubo endotracheale che, invece, irrita la trachea. L’inserimento risulta più facile non richiedendo strumenti aggiuntivi.
Il presidio sovraglottico à ̈ utile nelle situazioni in cui la vittima di un trauma si trova, ad esempio, incarcerata ed in posizione seduta, con sospetta lesione del rachide cervicale, ossia in casi dove l'estensione della testa per mantenere aperte le vie aeree e procedere con l’intubazione endotracheale à ̈ controindicata. Ovviamente, l’utilizzo del presidio sovraglottico à ̈ consigliato quando l'intubazione endotracheale à ̈ stata provata senza successo.
Questo presidio, tuttavia, non protegge i polmoni dal rischio di aspirazione di liquidi provenienti dall’esofago non occludendo tale passaggio. Esso, pertanto, non à ̈ indicato in quei pazienti a rischio di questa complicanza come, ad esempio, pazienti a stomaco pieno. L’unica tutela che esso fornisce à ̈ rispetto a liquidi provenienti dalla zona sovraglottica, ossia da naso e bocca.
Poiché manca la tutela da liquidi provenienti dall’esofago, spesso il presidio sovraglottico viene utilizzata, per la sua semplicità, come intervento urgente, ma viene poi sostituito, quando il paziente à ̈ disposto in posizione e in ambienti più comodi, dal tubo endotracheale. I due presidi, infatti, sono incompatibili l’uno con l’altro.
Anche l’applicazione del presidio sovraglottico, comunque, richiede esperienza da parte del soccorritore per non sbagliare il suo posizionamento.
La sua sostituzione con l’intubazione endotracheale, inoltre, presenta grandi criticità. Durante tale operazione, infatti, il paziente risulta in apnea. Ovvi i rischi nel sottoporre il paziente ad un ulteriore periodo di assenza di ossigenazione.
La possibile presenza di liquidi, come ad esempio sangue, in bocca o in caduta dal naso possono complicare comunque l’intubazione endotracheale à ̈ renderla difficoltosa o impossibile. Il ripristino del presidio sovraglottico può essere, in tali casi, anch’essa impossibile.
Tutte tali difficoltà potrebbero rendere necessaria la tracheotomia che consiste nell'incisione chirurgica della trachea per aprire una via respiratoria alternativa a quella naturale. Ovviamente si tratta di una soluzione particolarmente invasiva per il paziente e, quindi, da evitarsi a meno di impossibilità di intervenire in altro modo.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra evidenziati mettendo a disposizione un presidio tracheale che sia di facile applicazione su qualsiasi paziente in qualsiasi stato esso si trovi.
In particolare, uno scopo della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione un presidio tracheale che sia utilizzabile con successo anche da personale non esperto.
Un altro scopo à ̈ di mettere a disposizione un presidio tracheale che sia applicabile sia come presidio sovraglottico che come tubo endotracheale evitando la procedura di sostituzione sopra descritta.
In particolare, uno scopo dell’invenzione à ̈ che il presidio tracheale possa essere utilizzato come presidio sovraglottico o come tubo endotracheale senza rimuoverlo dalla propria posizione e consentendo il passaggio anche ripetuto da una configurazione all’altra.
Un ulteriore scopo à ̈ che il presidio tracheale della presente invenzione consenta di tutelare le vie aeree da liquidi provenienti dall’esofago anche quando utilizzato come presidio sovraglottico.
Un altro scopo à ̈ mettere a disposizione un presidio tracheale che consenta di evitare periodi di apnea per il paziente anche nel caso di passaggio dall’utilizzo come presidio sovraglottico ad utilizzo come tubo endotracheale e viceversa.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da un presidio tracheale in accordo con una o più delle rivendicazioni che seguono le quali sono parte integrante del presente brevetto.
In particolare, il suddetto presidio tracheale potrà comprendere almeno un primo tubo tracheale avente una estremità prossimale collegabile ad un dispositivo per la respirazione assistita di un paziente e quindi sporgente dalla sua bocca. L’estremità distale potrà invece essere utilizzabile per investire un orifizio. Quest’ultimo potrà essere tipicamente costituito dalla trachea o dalla laringe.
Esternamente al primo tubo potrà essere presente almeno una prima cuffia gonfiabile per otturare l’orifizio in cui potrà essere inserito il primo tubo.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il presidio tracheale potrà comprendere almeno un secondo tubo tracheale avente l’estremità distale utilizzabile per investire anch’esso un orifizio, tipicamente costituito dalla trachea o dall’esofago. Analogamente al primo tubo, anche al secondo tubo potrà essere associata esternamente almeno una cuffia gonfiabile per otturare l’orifizio in cui potrà essere inserito il secondo tubo.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il presidio tracheale potrà comprendere anche almeno un elemento di giunzione stabilmente associato al primo tubo ed al secondo tubo. Tale elemento di giunzione potrà inoltre essere flessibile per consentire all’estremità distale del primo tubo di investire un orifizio differente da quello investito dall’estremità distale del secondo tubo. In altri termini, l’elemento di giunzione potrà consentire all’estremità distale del primo tubo di investire la trachea quando l’estremità distale del secondo tubo investe l’esofago.
Un presidio così strutturato, come vedremo più in dettaglio, potrà essere applicato con successo al paziente anche senza l’ispezione delle vie aeree. In particolare, il presidio tracheale dell’invenzione potrà essere utilizzato vantaggiosamente come presidio sovraglottico o come tubo endotracheale tutelando in entrambi i casi i polmoni da liquidi provenienti non solo dal naso e dalla bocca, ma anche dall’esofago.
Quando si procederà ad inserire il suddetto presidio, infatti, qualora il secondo tubo, che à ̈ quello più lontano dall’estremità collegabile ai dispositivi per la respirazione assistita, venga inserito in esofago, il gonfiaggio della seconda cuffia lo potrà otturare impedendo il reflusso di liquidi verso la trachea.
Il primo tubo potrà quindi essere disposto come un presidio sovraglottico, ossia potrà essere disposto in laringe con la prima cuffia gonfiata in modo da otturarla. Il presidio endotracheale dell’invenzione, quindi, potrà assumere la configurazione di un presidio sovraglottico con il vantaggio che l’esofago potrà essere otturato impedendo il passaggio di fluidi alla trachea.
L’elemento di congiunzione, essendo flessibile, potrà consentire anche di inserire il primo tubo in trachea sgonfiando la prima cuffia e procedendo al corretto inserimento eventualmente con l’aiuto di un fibroscopio che funge da guida. In altri termini, da un posizionamento come presidio sovraglottico si potrà trasformare il presidio dell’invenzione in un tubo endotracheale. Tale trasformazione potrà essere reversibile in qualsiasi momento.
Un vantaggio evidente à ̈, quindi, quello di aver realizzato un unico presidio che può essere utilizzato come presidio sovraglottico o come tubo endotracheale. Un altro vantaggio à ̈ che tali due strumenti, essendo realizzati in un unico presidio tracheale, sono stati resi compatibili l’uno con l’altro consentendo il passaggio dall’uno all’altro senza dover estrarre il presidio dal paziente.
Poiché sia l’esofago che la laringe potranno rimanere otturati durante l’inserimento del fibroscopio in trachea, la parte più complicata dell’intubazione potrà essere vantaggiosamente svolta durante la respirazione assistita del paziente. In altri termini, il presidio dell’invenzione potrà ridurre al minimo, se non annullarli, i periodi di apnea del paziente nel passaggio dalla configurazione come presidio sovraglottico alla configurazione come tubo endotracheale. Anche il passaggio opposto potrà essere svolto limitando o annullando il periodo di apnea del paziente.
Nel caso invece il secondo tubo venisse fortuitamente inserito in trachea, il presidio tracheale dell’invenzione potrà essere configurato direttamente come tubo endotracheale.
Di conseguenza, vantaggiosamente, il presidio dell’invenzione potrà essere utilizzato “alla cieca†, ossia senza l’ispezione delle vie aeree e da personale non esperto poiché in ogni caso assicura l’ottenimento del risultato, ossia una veloce assistenza respiratoria del paziente.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di un presidio tracheale secondo l’invenzione, illustrata a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG.1 rappresenta un presidio tracheale secondo l’invenzione;
le FIGG. da 2 a 5 rappresenta alcuni istanti operativi del presidio tracheale di FIG.1.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti Con riferimento alle figure citate, ed in particolare alle figg. 1 e 2, si descrive un presidio tracheale 1 a disposizione di personale medico e paramedico. Il presidio 1 che si descrive à ̈ adatto ad essere inserito per bocca B. Tuttavia ciò non deve essere considerato limitativo per la presente invenzione potendo essere, il presidio tracheale, del tipo inseribile per il naso.
Esso comprende un primo tubo tracheale 2 avente una estremità prossimale 3 da disporre sporgente dalla bocca B del paziente P. Tale estremità viene utilizzata per il collegamento ad un dispositivo per la respirazione assistita che non costituisce oggetto del presente brevetto. In questo senso la stessa estremità presenta un raccordo a tenuta 4 per il passaggio di aria e, più in generale, fluidi per la respirazione del paziente P.
Tipicamente vengono collegati dispositivi come palloni Ambu, ad attivazione manuale, oppure macchine ventilatrici.
La parte restante del primo tubo 2 à ̈ inserita nella bocca B del paziente e presenta almeno l’estremità distale 5 utilizzabile per investire un orifizio O come, ad esempio, la laringe L o la trachea T.
Attorno ad una porzione 6 del primo tubo 2 à ̈ disposta stabilmente una prima cuffia gonfiabile 8 la cui utilità verrà approfondita in seguito. Per il suo gonfiaggio essa à ̈ collegata ad una prima conduttura 9 che termina all’esterno del paziente e che presenta anch’essa un raccordo 10. Tramite tale raccordo 10 à ̈ possibile procedere al gonfiaggio anche utilizzando, ad esempio, una siringa.
La porzione 6 del primo tubo 2 attorno alla quale à ̈ disposta la prima cuffia 8 solitamente à ̈ in prossimità dell’estremità distale 5 dello stesso primo tubo 2, ma ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione dell’invenzione.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il presidio tracheale 1 comprende un secondo tubo tracheale 15 avente anch’esso l’estremità distale 16 utilizzabile per investire un orifizio O come, ad esempio, l’apertura di accesso all’esofago E o alla trachea T.
Come specificato, entrambi i tubi 2 e 15 sono di tipo tracheale, ossia presentano forma e dimensioni tali da poter essere inseriti in trachea T.
Ovviamente, nel caso il presidio sia adatto all’inserimento via naso, le dimensioni saranno opportune.
In ogni caso, tipicamente i tubi sono cilindrici e realizzati con materiali biocompatibili. Generalmente sono anche flessibili, ma ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione secondo le quali essi hanno una forma predefinita e non modificabile.
Anche in questo caso, attorno ad una porzione 18 al secondo tubo 15 à ̈ associata una seconda cuffia gonfiabile 19 la cui utilità verrà approfondita in seguito. Per il suo gonfiaggio essa à ̈ collegata ad una seconda conduttura 20 che termina all’esterno del paziente e che presenta anch’essa un raccordo 21. Tramite tale raccordo 21 à ̈ possibile procedere al gonfiaggio della seconda cuffia 19 separatamente rispetto alla prima cuffia 8.
La porzione 18 del secondo tubo 15 attorno alla quale à ̈ disposta la seconda cuffia 19 solitamente à ̈ in prossimità dell’estremità distale 16 dello stesso secondo tubo 15, ma ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione dell’invenzione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il primo tubo 2 ed il secondo tubo 15 sono collegati stabilmente mediante un elemento di giunzione 25. Quest’ultimo à ̈ flessibile per consentire alle estremità distali 5 e 16 di investire orifizi O differenti. In altri termini, la flessibilità dell’elemento di giunzione 25 consente di inserire i due tubi tracheali 2 e 15 il primo in trachea T ed il secondo in esofago E.
Tipicamente, l’elemento di giunzione 25 à ̈ associato ad una porzione di estremità distale 5 del primo tubo 2 e ad una porzione di estremità prossimale 26 del secondo tubo 15, tuttavia ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione dell’invenzione.
Vantaggiosamente, quindi, il presidio tracheale 1 dell’invenzione può interessare, contemporaneamente, esofago E e trachea T. Di per sé ciò à ̈ una novità che comporta una pluralità di vantaggi.
Entrambi i tubi 2 e 15, infatti, presentano rispettive cuffie gonfiabili 8 e 19 che consentono di otturare canali differenti.
Da un punto di vista operativo, l’utente inserisce il presidio 1 dell’invenzione nella bocca B del paziente P. In assenza di ispezione delle vie aeree e dell’uso del laringoscopio, come rappresentato in fig.2, il secondo tubo 15 va ad inserirsi con altissima probabilità in esofago E. Nel caso l’utente voglia utilizzare il presidio 1 come sovraglottico, prosegue con l’inserimento finché la prima cuffia 8 associata al primo tubo 2 non raggiunge la laringe L. Tale posizione può essere indicata da un’apposita tacca presente sul primo tubo 2 al fine di facilitare tale operazione all’utente, ma ciò come vedremo in seguito non à ̈ necessario.
Successivamente, l’utente può procedere con il gonfiaggio di entrambe le cuffie 8 e 19. Con tale operazione si provvede quindi ad otturare l’esofago E nonché la laringe L. Vantaggiosamente, quindi, non solo il presidio 1 dell’invenzione realizza un presidio sovraglottico con estrema facilità, ma tale presidio à ̈ più sicura di quelli equivalenti appartenenti all’arte nota poiché consente la chiusura dell’esofago E preservando i polmoni dai succhi gastrici o da qualsiasi altra tipologia di rigurgito del paziente P. In altri termini, il presidio sovraglottico ottenuto risulta più sicuro di quelli noti.
L’utente può quindi collegare il dispositivo per la respirazione assistita al raccordo a tenuta 4 presente all’estremità prossimale 3 del primo tubo 2 ventilando con successo il paziente P.
Al fine di consentire l’espulsione di gas o fluidi presenti nello stomaco, il presidio 1 dell’invenzione comprende anche un condotto aggiuntivo, non rappresentato nelle figure, che si estende dall’estremità prossimale 3 del primo tubo 2 all’estremità distale 16 del secondo tubo 15 per mettere in comunicazione fluidica le due suddette estremità 3, 16. Di conseguenza sono in comunicazione fluidica lo stomaco del paziente P con l’ambiente esterno e tramite tale condotto aggiuntivo i gas o i fluidi eventualmente presenti nello stomaco possono essere fatti fuoriuscire migliorando le condizioni del paziente P.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la flessibilità dell’elemento di giunzione 25 potrebbe rendere complicata la gestione dell’inserimento dei due tubi 2, 15 nel paziente P. Per tale motivo, secondo un altro aspetto dell’invenzione il presidio 1 comprende anche un elemento semirigido 30 disposto internamente al primo tubo 2 e al secondo tubo 15. Esso à ̈ estraibile da tali tubi 2, 15 e la sua funzionalità à ̈ di mantenere gli stessi tubi 2, 15 reciprocamente allineati durante il loro inserimento nel paziente P. Terminato l’inserimento, l’elemento semirigido 30 viene estratto in modo da lasciare libertà d’azione all’elemento di giunzione 25 flessibile.
Il fatto che l’elemento 30 à ̈ semirigido consente, inoltre, non solo di mantenere allineati i due tubi 2, 15, ma anche di sagomare la forma complessiva del presidio 1 consentendo di adattarlo di paziente P in paziente P facilitando l’inserimento del presidio 1.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, l’elemento semirigido 30 presenta un sistema di indicazione della profondità di penetrazione del presidio 1 nel paziente. Esso à ̈ tipicamente costituito da una scala graduata e consente di sostituire le tacche presenti sul primo tubo 2 precedentemente citate. Poiché il presidio tracheale 1 può presentare dimensioni differenziate per meglio adattarsi ai diversi pazienti P, l’elemento semirigido 30 così realizzato può invece essere comune a tutti i presidi tracheali 1 consentendo un risparmio in costi di produzione e di gestione del materiale a magazzino.
In precedenza si à ̈ detto che il presente presidio tracheale 1 può essere realizzato per essere utilizzato via naso anziché via bocca con pazienti affetti da particolari patologie o traumi. In questo caso si sottolinea l’ulteriore vantaggio dell’invenzione di realizzare un presidio del tipo sovraglottico inseribile via naso, soluzione attualmente non esistente.
Qualora sia necessario procedere, anche successivamente, all’intubazione del paziente P, a differenza dell’arte nota non à ̈ necessario rimuovere il presidio 1. È infatti sufficiente procedere, come si osserva in fig. 3, ad inserire l’estremità distale 5 del primo tubo 2 nella trachea T. Tale operazione può essere effettuata vantaggiosamente senza rimuovere il secondo tubo 15 grazie alla snodabilità e flessibilità dell’elemento di giunzione 25 che consente all’estremità distale 5 del primo tubo 2 di investire un orifizio O differente da quello investito dal secondo tubo 15 (tipicamente la trachea T per il primo tubo 2 e l’esofago per il secondo tubo 15).
Operativamente si procede, ad esempio, inserendo un fibroscopio nel primo tubo 2, individuando la trachea T, infilando in trachea il fibroscopio in modo da utilizzarlo successivamente come guida, sgonfiando la prima cuffia 8 ed infilando il primo tubo 2 nella trachea T utilizzando, appunto, il fibroscopio. Ovviamente l’utilizzo del fibroscopio à ̈ facoltativo e tale procedura non deve considerarsi limitativa per la presente invenzione in quanto la stessa operazione può essere condotta con una più tradizionale laringoscopia.
Dopo l’inserimento in trachea T, si procede con il gonfiaggio della prima cuffia 8 terminando la trasformazione del presidio 1 dell’invenzione da presidio sovraglottico a tubo endotracheale.
È quindi evidente il vantaggio costituito dal fatto che il presidio tracheale 1 dell’invenzione può realizzare sia un presidio sovraglottico che un tubo endotracheale semplicemente modificando la disposizione delle parti che lo compongono senza doverlo estrarre dal paziente P. Le due tipologie di strumentazioni mediche, quindi, sono riassunte in un unico presidio superandone le incompatibilità.
Un ulteriore vantaggio à ̈ che tale trasformazione à ̈ reversibile e si può ripetere più volte senza limitazioni di tempo e di numero di ripetizioni.
L’operazione più complicata durante la suddetta trasformazione à ̈ quella di individuazione della trachea T con il fibroscopio. Tipicamente quando si procede con l’intubazione di un paziente P, esso viene sedato e successivamente curarizzato. Quest’ultimo trattamento porta alla paralisi dei muscoli ed all’arresto della respirazione. Tuttavia, nel caso del presidio 1 dell’invenzione tale operazione viene eseguita in costanza di ventilazione assistita per cui il paziente P non va in apnea durante la ricerca della trachea T con il fibroscopio consentendo l’aumento dei tempi operativi pur mantenendo in sicurezza il paziente P e limitando le secrezioni ed i rigurgiti.
Nell’arte nota, peraltro, l’utilizzo del fibroscopio dopo l’uso di curaro o similari à ̈ controindicato proprio per la difficoltà di individuare la trachea T e la necessità di agire in tempi rapidi essendo il paziente P in apnea. Nel caso dell’invenzione, invece, oltre al fatto che non vi à ̈ più l’urgenza grazie alla continuità della ventilazione assistita in corso, quest’ultima mantiene anche aperta la colonna d’aria tra il respiratore e i polmoni rendendo facile l’individuazione della trachea T.
Opportunamente l’elemento di giunzione 25 presenta caratteristiche di morbidezza ed elasticità tali da evitare di irritare la mucosa nella congiunzione tra esofago E e trachea T quando viene a contatto con essa.
Finora si à ̈ detto che l’inserimento del presidio tracheale 1 dell’invenzione se fatto senza ispezione delle vie aeree con alta probabilità porta il secondo tubo 15 ad inserirsi nell’esofago E. Tuttavia esiste la possibilità, come rappresentato in fig.4, di un inserimento fortuito del secondo tubo 15 in trachea T. In tal caso si approfondisce l’inserimento anche del primo tubo 2 consentendo di utilizzare il presidio tracheale 1 direttamente come tubo endotracheale, come rappresentato in fig.5.
Ciò che emerge da tutto quanto detto à ̈ che il presidio tracheale 1 dell’invenzione può essere utilizzato sempre e comunque “alla cieca†, ossia in assenza di ispezione delle vie aeree senza mettere a repentaglio l’insuccesso dell’applicazione della respirazione assistita al paziente P. Inoltre tale operazione può essere svolta da personale non esperto ed anche in situazioni critiche del paziente P.
Ne consegue anche che à ̈ possibile evitare l’utilizzo del laringoscopio. Poiché à ̈ questo il caso per cui si rende necessario l’utilizzo del curaro, ciò consente di procedere semplicemente sedando il paziente senza curarizzarlo.
Nel caso di pazienti sottoposti a traumi gravi che necessitano di essere intubati, il presidio tracheale 1 dell’invenzione consente di procedere inizialmente disponendolo come un presidio sovraglottico per ventilare da subito il paziente P e procedere successivamente all’intubazione con più calma e con il paziente P in sicurezza poiché ventilato e non in apnea. In particolare, quando si soccorre un paziente P, ovunque esso si trovi, à ̈ possibile applicare il presidio 1 come presidio sovraglottico per poterlo trasportare in sicurezza in un ambiente protetto dove trasformare il presidio 1 in un tubo endotracheale.
In merito alle cuffie 8 e 19, date le applicazioni che esse hanno, tipicamente la prima cuffia 8 presenta un volume massimo superiore alla seconda cuffia 19. Inoltre la prima cuffia 8 à ̈ realizzata tipicamente, ma non necessariamente, con materiale avente coefficiente di elasticità superiore rispetto al materiale utilizzato per la seconda cuffia 19.
Alla luce di quanto precede, si comprende quindi che il presidio tracheale dell’invenzione supera gli inconvenienti della tecnica nota essendo di facile applicazione su qualsiasi paziente in qualsiasi stato esso si trovi.
In particolare, esso à ̈ utilizzabile con successo anche da personale non esperto e coniuga in un singolo prodotto, rendendoli compatibili, presidio sovraglottico e tubo endotracheale evitando procedure di sostituzione/estrazione per effettuare il passaggio dall’un all’altro anche ripetuto.
Il presidio dell’invenzione consente anche di tutelare i polmoni da rigurgiti o similari provenienti dall’esofago durante l’uso come presidio sovraglottico e consente anche di evitare periodi di apnea del paziente nel passaggio da presidio sovraglottico a tubo endotracheale o viceversa.
Il presidio tracheale dell’invenzione à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito del trovato.
Anche se il presidio tracheale à ̈ stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

  1. Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale a titolo: “PRESIDIO TRACHEALE†R I V E N D I C A Z I O N I 1. Un presidio tracheale utilizzabile per la respirazione assistita di un paziente comprendente: − almeno un primo tubo tracheale (2) avente una estremità prossimale (3) da disporre sporgente dalla bocca (B) del paziente (P) e collegabile ad un dispositivo per la respirazione assistita, ed una estremità distale (5) utilizzabile per investire un orifizio (O); − almeno una prima cuffia gonfiabile (8) associata esternamente a detto primo tubo (2); − almeno un secondo tubo tracheale (15) avente l’estremità distale (16) utilizzabile per investire un orifizio (O); − almeno una seconda cuffia gonfiabile (19) associata esternamente a detto secondo tubo (15); − almeno un elemento di giunzione (25) stabilmente associato a detto primo tubo (2) e a detto secondo tubo (15), detto elemento di giunzione (25) essendo elasticamente flessibile per consentire a detta estremità distale (5) di detto primo tubo (2) di investire la trachea (T) del paziente (P) quando detta estremità distale (16) di detto secondo tubo (15) investe l’esofago (E) del paziente (P).
  2. 2. Presidio tracheale secondo la rivendicazione 1, comprendente almeno un elemento semirigido disposto internamente a detto primo tubo (2) e a detto secondo tubo (15), e da essi estraibile, per mantenere detti primo tubo (2) e secondo tubo (15) reciprocamente allineati.
  3. 3. Presidio tracheale secondo la rivendicazione 2, in cui detto elemento semirigido presenta un sistema di indicazione della profondità di penetrazione di detti primo tubo (2) e secondo tubo (15).
  4. 4. Presidio tracheale secondo la rivendicazione 3, in cui detto sistema di indicazione comprende una scala graduata.
  5. 5. Presidio tracheale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno una prima conduttura (9) ed almeno una seconda conduttura (20) separate per il passaggio di fluido di gonfiaggio per ciascuna di dette cuffie (8, 19).
  6. 6. Presidio tracheale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di giunzione (25) à ̈ associato ad una porzione di estremità distale (5) di detto primo tubo (2) e ad una porzione di estremità prossimale (26) di detto secondo tubo (15).
  7. 7. Presidio tracheale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta prima cuffia (8) à ̈ associata a detto primo tubo (2) in prossimità della sua estremità distale (5).
  8. 8. Presidio tracheale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta prima cuffia (8) presenta un volume di gonfiaggio superiore a detta seconda cuffia (19).
  9. 9. Presidio tracheale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta prima cuffia (8) presenta un coefficiente di elasticità superiore a detta seconda cuffia (19).
  10. 10. Presidio tracheale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un condotto aggiuntivo che si estende da detta estremità prossimale (3) di detto primo tubo (2) a detta estremità distale (16) di detto secondo tubo (15) per il passaggio di fluidi tra dette due estremità (3, 16).
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