ITVI20090217A1 - Elemento strutturale di sostegno ad ancoraggio migliorato - Google Patents

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ITVI20090217A1
ITVI20090217A1 IT000217A ITVI20090217A ITVI20090217A1 IT VI20090217 A1 ITVI20090217 A1 IT VI20090217A1 IT 000217 A IT000217 A IT 000217A IT VI20090217 A ITVI20090217 A IT VI20090217A IT VI20090217 A1 ITVI20090217 A1 IT VI20090217A1
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IT
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tubular body
shaped
anchoring
shaped tabs
reference surface
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IT000217A
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Angelo Battiston
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Angelo Battiston
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    • E04BUILDING
    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H12/00Towers; Masts or poles; Chimney stacks; Water-towers; Methods of erecting such structures
    • E04H12/22Sockets or holders for poles or posts
    • E04H12/2207Sockets or holders for poles or posts not used
    • E04H12/2215Sockets or holders for poles or posts not used driven into the ground
    • E04H12/223Sockets or holders for poles or posts not used driven into the ground with movable anchoring elements; with separately driven anchor rods
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E02HYDRAULIC ENGINEERING; FOUNDATIONS; SOIL SHIFTING
    • E02DFOUNDATIONS; EXCAVATIONS; EMBANKMENTS; UNDERGROUND OR UNDERWATER STRUCTURES
    • E02D5/00Bulkheads, piles, or other structural elements specially adapted to foundation engineering
    • E02D5/74Means for anchoring structural elements or bulkheads
    • E02D5/80Ground anchors
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Description

Elemento strutturale di sostegno
ad ancoraggio migliorato
La presente invenzione concerne un elemento strutturale di sostegno ad ancoraggio migliorato.
Più precisamente, l’elemento strutturale di sostegno oggetto della presente invenzione rappresenta un palo di illuminazione stradale, un palo di supporto delle viti, un palo di recinzioni, un palo per cartelloni pubblicitari, un palo battuto, un palo per fondazioni, un tassello per costruzioni e/o restauri, solo per citare alcuni esempi pratici ed attuativi.
Più in generale, l’elemento strutturale dell’invenzione è costituito da qualsivoglia componente a sviluppo prevalentemente longitudinale che deve essere conficcato per un’estremità all’interno di una superficie di riferimento a scopo di sostegno di altri corpi strutturali o dispositivi ad esso abbinati.
Come noto, gli elementi strutturali, comunemente chiamati pali, aste o pioli, attualmente impiegati per il sostegno e/o l’applicazione di altri dispositivi o corpi strutturali, quali lampade per l’illuminazione, rete di recinzione, cartelloni pubblicitari e così via consistono essenzialmente di un corpo pieno o tubolare che individua un asse longitudinale Y, di solito disposto verticale in condizioni applicative.
Il corpo longitudinale viene stabilmente conficcato per un’estremità all’interno di una superficie di riferimento T, generalmente il terreno o il suolo di un’area ambientale, quale ad esempio il ciglio di una strada, il parcheggio di uno stabilimento industriale, la parete muraria di un edificio e altro ancora.
Le tecniche oggi utilizzate per assicurare il corpo longitudinale del palo di sostegno alla superficie di riferimento sono svariate, includendo ad esempio:
- infissione al suolo mediante un battipalo nel caso di pali battuti;
- inserimento a pressione o forzatura all’interno di una cavità cieca nel caso tasselli;
- gettata di calcestruzzo in corrispondenza dell’estremità conficcata nel suolo.
Tali tecniche di ancoraggio permettono di conferire una certa stabilità strutturale al palo di sostegno e, di converso, alla struttura principale ad esso accoppiata contro urti accidentali violenti di latri corpi o oggetti o contro l’azione di agenti atmosferici di notevole intensità, quali il vento di burrasca.
Tuttavia, gli elementi strutturale di sostegno del tipo appena sommariamente descritti presentano alcuni riconosciuti inconvenienti.
Il principale inconveniente dell’arte nota relativa agli elementi strutturali in esame è costituito dall’instabilità residua che li contraddistingue in opera, per quanto affinate siano le tecniche con cui essi vengono assicurati alla superficie di riferimento. Se da un lato, infatti, gli elementi strutturali di sostegno presentano in condizioni applicative una buona stabilità strutturale, questa non raggiunge i valori ottimali che sarebbe lecito attendersi e che in taluni casi sono assolutamente indispensabili.
Un secondo inconveniente della tecnica anteriore legata agli elementi strutturali di sostegno, i tipici pali longitudinali, dipende dalla laboriosità delle tecniche adottate per renderli stabilmente accoppiati alla superficie di riferimento, nonché per dotarli della stabilità necessaria ed ideale.
Le metodologie operative ed i materiali impiegati sono in questi casi da un lato allungano oltremisura il processo di installazione dell’elemento strutturale e dall’altro lato aumentano i relativi costi.
La presente invenzione mira a superare gli inconvenienti della tecnica nota testé lamentatati. In particolare, è scopo primario dell’invenzione ideare un elemento strutturale di sostegno ad ancoraggio migliorato che consenta di ottenere in condizioni applicative una stabilità strutturale superiore di quella di elementi strutturali noti, a parità di qualità e quantità di materiali di fissaggio, quali ad esempio una gettata di cemento, impiegati.
E’ un secondo scopo dell’attuale invenzione fornire un elemento strutturale di sostegno ad ancoraggio migliorato che rispetto alla tecnica nota semplifichi agli operatori le opere di sua installazione.
Nell’ambito di tale scopo, è compito dell’attuale invenzione ridurre rispetto allo stato attuale dell’arte tempi e costi di installazione o messa in opera di un elemento strutturale di sostegno ad ancoraggio migliorato.
E’ un non ultimo scopo dell’invenzione concretizzare un elemento strutturale di sostegno di semplice fabbricazione.
Gli scopi detti vengono raggiunti tramite un elemento strutturale di sostegno ad ancoraggio migliorato secondo la rivendicazione 1 allegata, cui si rinvia per brevità.
Ulteriori dettagli tecnici costruttivi dell’elemento strutturale di sostegno dell’invenzione sono contenuti nelle successive rivendicazioni dipendenti.
Vantaggiosamente, l’elemento strutturale di sostegno dell’invenzione, grazie ai mezzi di ancoraggio ad esso appartenenti, migliora l’ancoraggio alla superficie di riferimento cui è applicato, senza la necessità di prevedere misure ausiliarie onerose e dispendiose quali opere costruttive aggiuntive o l’apporto di un’elevata quantità di materiale di presa e fissaggio.
Ancora vantaggiosamente, ciò semplifica le operazioni che devono essere eseguite in loco dagli addetti, riducendo rispetto all’arte nota tempi e costi di installazione di elementi strutturali di sostegno.
Altrettanto vantaggiosamente, l’elemento strutturale di sostegno oggetto della presente invenzione è di semplice concezione costruttiva.
Gli scopi ed i vantaggi detti, nonché altri che emergeranno più avanti, appariranno in misura maggiore dalla descrizione che segue relativa a preferite forme esecutive dell’elemento strutturale di sostegno dell’invenzione, date a titolo indicativo ed illustrativo, ma non limitativo, con riferimento alle allegate tavole di disegno ove:
- la figura 1 è una vista assonometrica semplificata dell’elemento strutturale dell’invenzione in una prima condizione operativa;
- la figura 2 è una prima vista assonometrica semplificata dell’elemento strutturale di figura 1 in una seconda condizione operativa;
- la figura 3 è una seconda vista assonometrica dell’elemento strutturale di figura 2 nella suddetta seconda condizione operativa;
- le figure 4-8 sono viste laterali dell’elemento strutturale delle figure 1-3 che schematizzano i passi per la sua posa in opera, ossia il passaggio dalla condizione di riposo alla condizione di lavoro dei mezzi di ancoraggio;
- la figura 9 è una vista laterale di una variante esecutiva dell’elemento strutturale di figure 1-8. L’elemento strutturale di sostegno ad ancoraggio migliorato oggetto della presente invenzione è illustrato in una prima condizione operativa in figura 1, ove viene globalmente numerato con 1.
Esso rappresenta, tanto per citare un esempio applicativo, un palo pubblicitario piantato solitamente in verticale nel ciglio di una strada.
Come si osserva, l’elemento strutturale 1 comprende un corpo tubolare 2, realizzato ad esempio in materiale metallico, individuante un asse longitudinale Y, adatto ad essere stabilmente conficcato per un’estremità 2a all’interno di una superficie di riferimento T, per esempio il terreno o il suolo di una determinata area ambientale, visibile a partire dalla figura 4.
Secondo l’invenzione, l’elemento strutturale di sostegno 1 comprende mezzi di ancoraggio, nel complesso indicati con 3, operativamente connessi con mezzi di spinta, nell’insieme indicati con 4, ed associati al corpo tubolare 2 in modo tale da individuare una posizione di riposo, in cui i mezzi di ancoraggio 3 sono contenuti, in questo caso totalmente, all’interno del corpo tubolare 2, ed una posizione di lavoro in cui i mezzi di spinta 4 dispongono i mezzi di ancoraggio 3 parzialmente sporgenti dal corpo tubolare 2 ed immersi nella superficie di riferimento T per aumentare la stabilità del corpo tubolare 2 quando conficcato nella superficie di riferimento T.
Preferibilmente ma non necessariamente, l’elemento strutturale di sostegno 1 dell’invenzione include mezzi attuatori, per semplicità non rappresentati nei disegni allegati, operativamente connessi ai mezzi di spinta 4 per azionarli e disporli nella posizione di lavoro a partire dalla posizione di riposo.
Ad esempio, in talune situazioni i mezzi attuatori sono di tipo automatico e comprendono mezzi di motorizzazione, mentre in altre situazioni essi sono di tipo manuale ed includono l’operatore.
In maniera vantaggiosa quantunque non vincolante, in corrispondenza dell'estremità 2a il corpo tubolare 2 è provvisto di un’appendice appuntita 5,realizzata ad in corpo unico con il corpo tubolare 2 stesso ed adatta a facilitarne la penetrazione nella superficie di riferimento T ancor prima che i mezzi di ancoraggio 3 siano azionati dai mezzi di spinta 4.
In corrispondenza dell’estremità 2a, il corpo tubolare 2 è chiuso dall’appendice appuntita 5 mentre è aperto in corrispondenza dell’estremità opposta 2b.
Il corpo tubolare 2 presenta, inoltre, in questo caso una coppia di aperture passanti a profilo chiuso 6, 7, praticate nella parete laterale 2c del corpo tubolare 2, che permettono la fuoriuscita dei mezzi di ancoraggio 3 dal corpo tubolare 2 per penetrare nella superficie di riferimento T e disporsi nella posizione di lavoro.
In particolare, le suddette aperture passanti 6, 7 sono ricavate nella parete laterale 2c del corpo tubolare 2 a livelli diversi lungo l’asse longitudinale Y: esse, infatti, individuano assi di simmetria, non indicati, tra loro sostanzialmente paralleli e separati di una distanza prestabilita ed, altresì, ortogonali all’asse longitudinale Y del corpo tubolare 2.
Secondo la preferita forma esecutiva qui descritta dell’invenzione, i mezzi di ancoraggio 3 comprendono una coppia di linguette sagomate, 8, 9 inserite di precisione all’interno del corpo tubolare 2.
Più nello specifico, nella posizione di riposo dei mezzi di ancoraggio 3, le due linguette sagomate 8, 9 sono disposte l’una sostanzialmente allineata all’altra lungo l’asse longitudinale Y per essere sottoposte in modo progressivo e consecutivo all’azione dei mezzi di spinta 4 e fuoriuscire in tempi successivi e ravvicinati dal corpo tubolare 2 attraverso le corrispondenti aperture passanti 6, 7.
Le figure 1, 2 e 3 evidenziano che ciascuna delle linguette sagomate 8, 9 è provvista di:
- una coda di riscontro 10 che coopera con i mezzi di spinta 4 e rimane sempre all’interno del corpo tubolare 2, sia nella posizione di riposo sia nella posizione di lavoro;
- una testa di incuneamento 11, opposta alla coda di riscontro 10 e, nella posizione di riposo, affacciata ad una rispettiva delle aperture passanti 6, 7 attraverso la quale fuoriesce quando i mezzi di ancoraggio 3 vengono disposti nella posizione di lavoro, adatta a favorire la progressiva ed efficace penetrazione delle linguette sagomate 8, 9 nella superficie di riferimento T sotto l’azione dei mezzi di spinta 4.
Rimane inteso che in altre esecuzioni dell’invenzione, non accompagnate da disegni di riferimento, i mezzi di ancoraggio potranno includere un numero di linguette sagomate diverso da quello appena segnalato, potendo tale numero variare a piacimento, a partire da uno, a seconda delle scelte costruttive e/o delle esigenze applicative, legate principalmente al grado di ancoraggio dell’elemento strutturale di sostegno alla superficie di riferimento che si deve ottenere.
Ovviamente, il numero delle aperture passanti presenti nella parete laterale del corpo tubolare varierà allora conformemente.
Le figure 1-3 illustrano anche che, in modo preferito ma non essenziale, ognuna delle linguette sagomate 8, 9 comprende una coppia di alette di rinforzo 12, 13, sporgenti da parti simmetricamente contrapposte dalla superficie laterale 8a, 9a delle linguette sagomate 8, 9 in corrispondenza della testa di incuneamento 11.
Tali alette di rinforzo 12, 13 cooperano operativamente con la testa di incuneamento 11 per garantirne l’integrità strutturale quando, sotto l’azione dei mezzi di spinta 4, le linguette sagomate 8, 9 penetrano progressivamente nella limitrofa superficie di riferimento T che circonda l’estremità 2a del corpo tubolare 2.
Grazie alla presenza delle alette di rinforzo 12, 13, è possibile affermare che ognuna delle linguette sagomate 8, 9 presenta in sezione longitudinale un profilo a forma sostanzialmente di racchetta o paletta.
Inoltre, ognuna delle linguette sagomate 8, 9 presenta in sezione longitudinale un profilo sostanzialmente a forma di cornetto scaramantico o di luna stilizzata nella fase crescente, come visibile nelle figure 4-8.
Vantaggiosamente, inoltre, ognuna delle linguette sagomate 8, 9 comprende su almeno una porzione prestabilita della superficie laterale 8a, 9a mezzi di interferenza, per semplicità espositiva non illustrati, preposti ad aumentare l’attrito tra le linguette sagomate 8, 9 e la superficie di riferimento T per impedire il rientro accidentale delle linguette 8, 9 stesse all’interno del corpo tubolare 2.
I mezzi di interferenza sono del tipo di per sé noto nella tecnica delle costruzioni meccaniche, includendo per esempio una zigrinatura.
L’elemento strutturale di sostegno 1 dell’invenzione comprende anche mezzi di guida, anch’essi non evidenziati per comodità di esposizione, accoppiati alla superficie interna 21c della parete laterale 2c del corpo tubolare 2 in corrispondenza delle aperture passanti 6, 7.
I mezzi di guida favoriscono il corretto ed efficace movimento di uscita dei mezzi di ancoraggio 3 nella fase in cui, sotto l’azione dei mezzi di spinta 4, raggiungono la posizione di lavoro a partire dalla posizione di riposo.
A titolo prettamente preferenziale, i mezzi di guida comprendono una piastrina inclinata, aggettante verso l’interno del corpo tubolare 2 dalla superficie interna 21c, alla quale è resa solidale, della parete laterale 2c del corpo tubolare 2 stesso.
Nella posizione di riposo, la piastrina inclinata è collocata sostanzialmente affacciata alla testa di incuneamento 11 delle linguette sagomate 8, 9 e coopera per strisciamento con il bordo esterno inferiore 8b, 9b delle linguette sagomate 8, 9 durante il movimento di uscita di queste ultime dal corpo tubolare 2 attraverso le aperture passanti 6, 7.
Le figure 4-9 mostrano che ognuna delle linguette sagomate 8, 9 comprende in corrispondenza della coda di riscontro 10 mezzi di bloccaggio, complessivamente indicati con 14, che cooperano con la superficie interna 21c della parete laterale 2c del corpo tubolare 2 circondante le aperture passanti 6, 7 per arrestare il movimento di uscita delle linguette sagomate 8, 9 dal corpo tubolare 2 ed individuare così la posizione di lavoro.
Più in dettaglio, i mezzi di bloccaggio 14 comprendono nel caso specifico una spina 15 inserita in un foro passante, non visibile, ricavato nella coda di riscontro 10 delle linguette sagomate 8, 9 e sporgente dai bordi laterali inferiore 8b, 9b e superiore 8c, 9c delle linguette sagomate 8, 9.
E’ chiaro che in altre varianti esecutive dell’elemento strutturale dell’invenzione, i mezzi di bloccaggio potranno essere di tipologia differente da quella appena descritta, peraltro a titolo di esempio.
Per quanto concerne i mezzi di spinta 4, nelle figure 4-8 è illustrato che essi comprendono un pistone 16 almeno in parte contenuto nel corpo tubolare 2 e provvisto di uno stelo 17, operativamente connesso ai mezzi attuatori che lo rendono scorrevole all’interno del corpo tubolare 2 lungo l’asse longitudinale Y.
Il pistone 16 è altresì provvisto di uno stantuffo 18, accoppiato ad un’estremità 17a dello stelo 17, che coopera operativamente con la coda di riscontro 10 delle linguette sagomate 8, 9 dei mezzi di ancoraggio 3 per disporle parzialmente all’esterno del corpo tubolare 2, ossia nella suddetta posizione di lavoro. La figura 9 mostra una prima possibile variante esecutiva dell’invenzione in cui l’elemento strutturale di sostegno, ora globalmente numerato con 50, si differenzia da quello precedentemente descritto ed indicato con 1 per i mezzi di ancoraggio, complessivamente indicati con 52.
In questo caso, infatti, i mezzi di ancoraggio 52 comprendono una coppia di linguette sagomate 56, 57, operativamente connesse ai mezzi di spinta 53, che, nella posizione di riposo dei mezzi di ancoraggio 52, risultano tra loro affiancate ed affacciate.
Inoltre, le linguette sagomate 56, 57 sono affacciate con la propria testa di incuneamento, non indicata, ad una coppia di aperture passanti 54, 55, ricavate nella parete laterale 51 del corpo tubolare 51 alla medesima altezza lungo l’asse longitudinale Y.
Naturalmente, nel passaggio dalla posizione di riposo alla posizione dei lavoro dei mezzi di ancoraggio 52, le linguette sagomate 56, 57 fuoriescono dalle rispettive aperture passanti 54, 55 sotto l’azione dei mezzi di spinta 53.
In uso, l’operatore conficca l’elemento strutturale di sostegno 1 nella superficie di riferimento T, ad esempio il suolo, in corrispondenza dell’estremità 2a, sino alla profondità scelta in base alle esigenze applicative, secondo quanto raffigurato in figura 4, individuando la posizione di riposo dei mezzi di ancoraggio 3.
Successivamente, l’operatore aziona i mezzi attuatori, come già accennato costituiti in questo caso da mezzi di motorizzazione del tipo di per sé noto, operativamente connessi ai mezzi di spinta 4.
In tal modo, lo stelo 17 del pistone 16 entra in misura sempre progressivamente maggiore all’interno del corpo tubolare 2 e lo stantuffo 18, già disposto a ridosso della coda di riscontro 10 della linguetta sagomata 9, forza quest’ultima ad uscire dal corpo tubolare 2 passando attraverso l’apertura passante 7, come illustra la figura 5, per inserirsi nella superficie di riferimento T.
Il movimento della linguetta sagomata 9 viene arrestato dai mezzi di bloccaggio 14, ed in particolare dalla spina 15 che si dispone a ridosso della superficie interna 21c della parete laterale 2c del corpo tubolare 2 che circonda l’apertura passante 7, secondo quanto riporta la figura 6.
Il raggiungimento della posizione di finecorsa da parte della linguetta sagomata 9 consente contemporaneamente, allo stelo 17 ed al relativo stantuffo 18, ancora in corso di scorrimento lungo l’asse longitudinale Y, di oltrepassare tale posizione sino a che lo stantuffo 18 si dispone a ridosso della coda di riscontro 10 della successiva linguetta sagomata 8, come mostra ancora la figura 6.
A quel punto, la linguetta sagomata 8 subisce la medesima spinta verso l’esterno del corpo tubolare 2 cui è stata precedentemente sottoposta la linguetta sagomata 9, fuoriuscendo attraverso l’apertura passante 6 secondo quanto rappresentato in figura 7.
Analogamente alla linguetta sagomata 9, il movimento della linguetta sagomata 8 per disporsi sporgente dalla parete laterale 2b del corpo tubolare 2 prosegue sino a che la spina 15 dei mezzi di bloccaggio 14 entra in contatto con la superficie interna 21c della parete laterale 2c del corpo tubolare 2 che circonda l’apertura passante 6, come mostra la figura 8 che individua definitivamente la posizione di lavoro dei mezzi di ancoraggio 3.
I mezzi di ancoraggio 3 così conficcati nella superficie di riferimento T garantiscono, quindi, all’elemento sagomato di sostegno 1, quando in opera, una rigidità strutturale maggiore di quella degli elementi equivalenti di tipo noto.
Tale risultato viene conseguito in maniera del tutto agevole e rapida, senza l’apporto di una quantità smisurata e dispendiosa di materiale di fissaggio, quale una gettata di cemento.
L’utilizzo dell’elemento strutturale di sostegno 50 risulta sostanzialmente simile a quello dell’elemento strutturale 1 appena descritto, con l’unica variante che i mezzi di spinta 53 azionati dai mezzi attuatori agiscono simultaneamente, e non in successione progressiva, su entrambe le linguette sagomate 56, 57 dei mezzi di ancoraggio 52 in maniera che tale che esse, passando attraverso la rispettiva apertura passante 54, 55 si dispongano sporgenti dalla parete laterale 51c del corpo tubolare 51.
Sulla scorta di quanto appena esposto, si comprende, pertanto, che l’elemento strutturale di sostegno ad ancoraggio migliorato dell’invenzione raggiunge gli scopi e realizza i vantaggi menzionati in precedenza. In fase esecutiva, potranno essere apportate modifiche all’elemento strutturale di sostegno dell’invenzione consistenti, per esempio, in mezzi di spinta di tipo diverso da quelli sopra descritti ed illustrati nei disegni che seguono.
Oltre a ciò, potranno sussistere altre forme esecutive dell’elemento strutturale di sostegno dell’invenzione in cui anche i mezzi di ancoraggio assumono composizione e tipologia differente da quelle precedentemente descritte, a puro titolo di esempio, il che non inficia il vantaggio apportato dalla presente invenzione.
E’ chiaro che numerose altre varianti potranno essere apportate all’elemento strutturale di sostegno in questione, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell’idea inventiva qui espressa, così come è chiaro che, nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, ed essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.
Ove le caratteristiche costruttive e le tecniche menzionate nelle successive rivendicazioni siano seguite da segni o numeri di riferimento, tali segni di riferimento sono stati introdotti con il solo obiettivo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni stesse e, di conseguenza, essi non presentano alcun effetto limitante sull’interpretazione di ciascun elemento identificato, a titolo puramente di esempio, da tali segni di riferimento.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento strutturale di sostegno (1; 50) ad ancoraggio migliorato comprendente un corpo tubolare (2; 51) individuante un asse longitudinale (Y) ed atto ad essere stabilmente conficcato per un’estremità (2a) all’interno di una superficie di riferimento (T) caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di ancoraggio (3; 52), operativamente connessi con mezzi di spinta (4; 53) ed associati a detto corpo tubolare (2; 51) in modo tale da individuare una posizione di riposo, in cui detti mezzi di ancoraggio (3; 52) sono contenuti all’interno di detto corpo tubolare (2; 51), ed una posizione di lavoro in cui detti mezzi di spinta (4; 53) dispongono detti mezzi di ancoraggio (3; 52) parzialmente sporgenti da detto corpo tubolare (2; 51) ed immersi in detta superficie di riferimento (T) per rendere più stabile detto corpo tubolare (2; 51) quando conficcato in detta superficie di riferimento (T).
  2. 2. Elemento (1; 50) come alla rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto di includere mezzi attuatori, operativamente connessi a detti mezzi di spinta (4; 53) per azionarli e disporli in detta posizione di lavoro a partire da detta posizione di riposo.
  3. 3. Elemento (1; 50) come alla rivendicazione 1) o 2) caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare (2; 51) è provvisto in corrispondenza di detta estremità (2a) di un’appendice appuntita (5) atta a facilitare la penetrazione di detto corpo tubolare (2; 51) in detta superficie di riferimento (T).
  4. 4. Elemento (1; 50) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare (2; 51) presenta una o più aperture passanti a profilo chiuso (6, 7; 54, 55), praticate nella parete laterale (2c; 51c) di detto corpo tubolare (2; 51), atte a permettere la fuoriuscita di detti mezzi di ancoraggio (3; 52) da detto corpo tubolare (2; 51) per penetrare in detta superficie di riferimento (T) e disporsi in detta posizione di lavoro.
  5. 5. Elemento (1; 50) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ancoraggio (3; 52) comprendono una o più linguette sagomate (8, 9; 56, 57) inserite di precisione all’interno di detto corpo tubolare (2; 51).
  6. 6. Elemento (1; 50) come alla rivendicazioni 5) caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) è provvista di: - una coda di riscontro (10) che coopera con detti mezzi di spinta (4; 53) e rimane all’interno di detto corpo tubolare (2; 51) sia in detta posizione di riposo sia in detta posizione di lavoro; - una testa di incuneamento (11), opposta a detta coda di riscontro (10) e, in detta posizione di riposo, affacciata ad una rispettiva di dette aperture passanti (6, 7; 54, 55) attraverso la quale fuoriesce quando detti mezzi di ancoraggio (3; 52) vengono disposti in detta posizione di lavoro, atta a favorire la progressiva ed efficace penetrazione di ognuna di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) in detta superficie di riferimento (T) sotto l’azione di detti mezzi di spinta (4; 53).
  7. 7. Elemento (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ancoraggio (3) includono una pluralità di dette linguette sagomate (8, 9), poste l’una sostanzialmente allineata all’altra lungo detto asse longitudinale (Y) in detta posizione di riposo per essere sottoposte in modo progressivo e consecutivo all’azione di detti mezzi di spinta (4) e fuoriuscire in tempi successivi e ravvicinati da detto corpo tubolare (2) attraverso una pluralità di dette aperture passanti (6, 7).
  8. 8. Elemento (1) come alla rivendicazione 5), 6) o 7) caratterizzato dal fatto che ognuna di dette linguette sagomate (8, 9) presenta in sezione longitudinale un profilo sostanzialmente a forma di cornetto scaramantico o di luna stilizzata nella fase crescente.
  9. 9. Elemento (1; 50) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 5) a 8) caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) comprende una coppia di alette di rinforzo (12, 13), sporgenti da parti simmetricamente contrapposte dalla superficie laterale (8a, 9a) di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) in corrispondenza di detta testa di incuneamento (11), atte a cooperare operativamente con detta testa di incuneamento (11) per garantirne l’integrità strutturale quando dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) penetrano progressivamente all’interno di detta superficie di riferimento (T).
  10. 10. Elemento (1; 50) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 5) a 9) caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) comprende su almeno una porzione prestabilita della superficie laterale (8a, 9a) mezzi di interferenza, atti ad aumentare l’attrito tra dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) e detta superficie di riferimento (T) per impedire il rientro accidentale di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) all’interno di detto corpo tubolare (2; 51).
  11. 11. Elemento (1; 50) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 4) a 10) caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di guida, accoppiati alla superficie interna (21c) di detta parete laterale (2c; 51c) di detto corpo tubolare (2; 51) in corrispondenza di dette aperture passanti (6, 7; 54, 55), atti a favorire il movimento di uscita di detti mezzi di ancoraggio (3; 52) nella fase in cui, sotto l’azione di detti mezzi di spinta (4; 53), raggiungono detta posizione di lavoro a partire da detta posizione di lavoro.
  12. 12. Elemento (1; 50) come alla rivendicazione 11) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida includono una piastrina inclinata, aggettante da detta superficie interna (21c), alla quale è solidale, di detta parete laterale (2c; 51c) di detto corpo tubolare (2; 51) verso l’interno di detto corpo tubolare (2; 51), in detta posizione di riposo sostanzialmente affacciata a detta testa di incuneamento (11) di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) ed atta a cooperare per strisciamento con il bordo esterno inferiore (8b, 9b) di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) durante il movimento di uscita di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) da detto corpo tubolare (2; 51).
  13. 13. Elemento (1; 50) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 6) a 12) caratterizzato dal fatto che ognuna di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) comprende all’altezza di detta coda di riscontro (10) mezzi di bloccaggio (14) atti a cooperare con detta superficie interna (21c; 51c) di detta parete laterale (2c) di detto corpo tubolare (2; 51) circondante dette aperture passanti (6, 7; 54, 55) per arrestare il movimento di uscita di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) da detto corpo tubolare (2; 51).
  14. 14. Elemento (1; 50) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 6) a 13) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di spinta (4; 53) comprendono un pistone (16) contenuto almeno in parte in detto corpo tubolare (2; 51) e fornito di: - uno stelo (17), operativamente connesso a detti mezzi attuatori atti a renderlo scorrevole all’interno di detto corpo tubolare (2; 51) lungo detto asse longitudinale (Y); - uno stantuffo (18), accoppiato ad un’estremità (17a) di detto stelo (17) e atto a cooperare con detta coda di riscontro (10) di dette linguette sagomate (8, 9; 56, 57) di detti mezzi di ancoraggio (3; 52) per disporle sporgenti da detta superficie laterale (2c) di detto corpo tubolare (2; 51).
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