ITVI20090087A1 - Struttura di ortesi perfezionata, particolarmente per caviglia-piede. - Google Patents

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ITVI20090087A1
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F5/00Orthopaedic methods or devices for non-surgical treatment of bones or joints; Nursing devices; Anti-rape devices
    • A61F5/01Orthopaedic devices, e.g. splints, casts or braces
    • A61F5/0102Orthopaedic devices, e.g. splints, casts or braces specially adapted for correcting deformities of the limbs or for supporting them; Ortheses, e.g. with articulations
    • A61F5/0104Orthopaedic devices, e.g. splints, casts or braces specially adapted for correcting deformities of the limbs or for supporting them; Ortheses, e.g. with articulations without articulation
    • A61F5/0111Orthopaedic devices, e.g. splints, casts or braces specially adapted for correcting deformities of the limbs or for supporting them; Ortheses, e.g. with articulations without articulation for the feet or ankles

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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo:
STRUTTURA DI ORTESI PERFEZIONATA, PARTICOLARMENTE PER CAVIGLIA-PIEDE
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una struttura di ortesi perfezionata, particolarmente per caviglia-piede.
Come noto, numerose malattie comportano deficit della dorsiflessione del piede che alterano la fase di oscillazione del passo, condizionando marcatamente la marcia dei pazienti.
In particolare, nei soggetti emiplegici si manifesta frequentemente una notevole accentuazione della supinazione, ossia si ha una marcata tendenza del piede a ruotare attorno al suo asse longitudinale volgendo la pianta verso l'interno. Tale atteggiamento viene scatenato da un riflesso patologico che interviene prevalentemente prima dell'inizio della fase di appoggio del piede, rendendo il trasferimento più lento ed insicuro.
Nel tentativo di ripristinare la normale dinamica del passo, durante le varie fasi del processo di recupero ed in presenza di un quadro di menomazione stabile, si fa comunemente ricorso a delle ortesi della caviglia e del piede, cioè a dei tutori disegnati per prevenire o correggere deformità del piede e della caviglia.
Tali ausili, altrimenti noti con 1'acronimo AFO (Ankle-FootOrthosis), sono essenzialmente dei sostegni ortopedici che vanno applicati esternamente alla caviglia per assistere la fase di oscillazione del cammino e dare una base più stabile durante la fase di appoggio.
Sostanzialmente tutte le AFO esistenti in commercio sono comunemente denominate "molle" - in italiano - per il loro comportamento elastico, tuttavia, le caratteristiche strutturali delle diverse ortesi cambiano in relazione al tipo di materiale usato ed alle forze distorsive cui devono fare fronte.
In particolare, si va dalle ortesi con presa di gamba posteriore, simili a docce che contornano i malleoli, o li avvolgono completamente, a tutori costituiti da un plantare da cui si protendono delle aste sostanzialmente rettilinee, o delle valve, che superano in altezza l'articolazione tibiotarsica e terminano con una presa di gamba laterale o mediale.
Altre soluzioni più raffinate, come quella commercialmente nota con il nome di "TOEOFF®", prevedono invece che la presa di gamba sia anteriore, allineata alla tibia, e venga fissata alla gamba con opportune chiusure rimovibili.
Esistono inoltre delle AFO cosiddette "a spirale", finalizzate a contrastare il piede cadente e 1'iperestensione, non la supinazione, in cui la presa di gamba è sostanzialmente flessibile e presenta una conformazione a spirale, tale da avvolgere la gamba.
Va però considerato che nessuna delle ortesi in commercio compatibili con scarpe normali è dedicata a contrastare il movimento supinatorio del piede, ossia ad opporre fisicamente un vincolo alla leva supinatoria. Questo avrebbe impiego sia nei suddetti pazienti neurologici con paresi di origine centrale, che in pazienti ortopedici descritti sotto.
Le AFO ad approccio anteriore attualmente in commercio, quali TOEOFF® ed analoghi di altre aziende, sono infatti concepite per correggere il "piede cadente" e prevedono un'efficacia nel contrastare il movimento supinatorio solo se la supinazione è di entità lieve o moderata.
L'assenza di questa funzione nell'ultimo decennio ha visto lo svilupparsi di metodiche chirurgiche specifiche, come la chirurgia funzionale di tendon-transf er, in cui i muscoli più spesso responsabili della supinazione (es, estensore proprio del pollice) vengono deviati fino ad acquisire funzione contraria, pronatoria. Ancora, si è tentato di disattivare il muscolo maggiormente responsabile della supinazione mediante paralisi indotta da infiltrazione con tossina botulinica. Tale metodica, oltre ad avere durata limitata nel tempo (4-6 mesi), può talvolta perdere efficacia dopo alcune applicazioni, per progressiva immunizzazione verso la tossina.
Ambedue le metodiche, in ogni caso, possono non essere mai risolutive, poiché quando il muscolo responsabile della supinazione è il tibiale anteriore, una sua deviazione o disattivazione può aggravare la caduta del piede.
Per di più, va considerato che le AFO attualmente in commercio, oltre ad essere ingombranti, fastidiose e generalmente poco tollerate dai pazienti, risultano spesso in conflitto con i plantari presenti nelle scarpe, obbligando molto spesso a rimuoverli.
Il compito che si propone il trovato è pertanto quello di risolvere gli inconvenienti sopra esposti, realizzando una struttura di ortesi perfezionata, particolarmente per cavigliapiede, che sia principalmente concepita per contrastare il movimento di supinazione del piede.
Nell'ambito del compito sopra esposto, uno scopo particolare del trovato è quello di realizzare una struttura di ortesi perfezionata che sia in grado di opporre un vincolo rigido alla spinta supinatoria e di sostenere il piede, presentando la massima rigidità sul piano frontale.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare una struttura di ortesi perfezionata che favorisca la corretta dinamica del passo, grazie alla sua elasticità sul piano sagittale.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare una struttura di ortesi perfezionata che aiuti ad evitare 1'iperestensione del ginocchio.
Altro scopo ancora del presente trovato è quello di realizzare una struttura di ortesi perfezionata che possa essere utile oltre ai pazienti neurologici - per contrastare il riflesso supinatorio che si osserva frequentemente nelle paresi da lesione neurologica centrale - anche ai pazienti ortopedici, come preventivo della recidiva di distorsione dì caviglia e delle lesioni del collo del piede.
Uno scopo ulteriore del presente trovato è quello di realizzare una struttura di ortesi perfezionata che possa essere utilizzata con tutte le calzature presenti in commercio, chiuse o aperte, sandali compresi, senza apportare alcuna modifica alle medesime dopo l'acquisto.
Altro scopo ancora del presente trovato è quello di realizzare una struttura di ortesi perfezionata che sia in grado di opporsi anche a sforzi supinatori ben più importanti del riflesso supinatorio caratteristico della paresi centrale, risultando condivisibile da pazienti ortopedici quali gli sportivi .
Uno scopo aggiuntivo del presente trovato è quello di realizzare una struttura di ortesi perfezionata che sia in grado di restituire elasticamente lo sforzo flessorio impressole dalla flessione della caviglia durante l'avanzamento del passo.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare una struttura di ortesi perfezionata che, essendo esile e leggera, risulti facile e maneggevole da usare, oltre ad essere più fresca nei mesi estivi ed apparire più gradevole alla vista, riducendo l'imbarazzo ad indossarla con sandali e pantaloni corti o gonne.
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da una struttura di ortesi perfezionata, particolarmente per cavigliapiede, comprendente un plantare associabile alla pianta di un piede, la porzione laterale di detto plantare essendo unita ad organi di presa mediale impegnabili con la zona mediale della gamba che si articola a detto piede, il punto di unione di detti organi di presa mediale con detto plantare e la loro porzione impegnabile con detta gamba essendo situati da parti opposte tra loro rispetto all'asse longitudinale di detta gamba, detta struttura di ortesi perfezionata caratterizzandosi per il fatto che detto plantare comprende almeno una porzione rigida solidale a detti organi di presa mediale, detta porzione rigida essendo impegnabile con la zona metatarsale di detto piede per opporre un vincolo rigido alla spinta supinatoria di detto piede.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di una struttura di ortesi perfezionata, secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni in cui:
la figura 1 è una vista frontale di una gamba e di un piede affetto da inversione;
la figura 2 è una vista frontale di una struttura di ortesi perfezionata secondo il trovato, calzata su una gamba e su un piede affetto da inversione;
la figura 3 è una vista prospettica della struttura di ortesi secondo il trovato;
la figura 4 è una vista prospettica della struttura di ortesi secondo il trovato, calzata su una gamba e su un piede affetto da inversione ;
la figura 5 è una vista prospettica di una variante della struttura di ortesi perfezionata della figura precedente, calzata su una gamba e su un piede affetto da inversione.
Con riferimento alle citate figure, una struttura di ortesi perfezionata, particolarmente per caviglia-piede, viene indicata globalmente col numero dì riferimento 1.
La struttura di ortesi perfezionata 1 comprende un plantare 10 associabile alla pianta di un piede 1100 che si articola ad una gamba 1000.
La porzione laterale, ossia esterna, del plantare 10 è unita ad organi di presa mediale impegnabili con la zona mediale, ossia interna, della gamba 1000.
Gli organi di presa mediale, come del resto il plantare 10, sono opportunamente realizzati con materiale composito di tipo polimerico. Di conseguenza, essi risultano composti da una matrice, che conferisce loro la forma, contenente un rinforzo in fibre di carbonio, kevlar, o altre fibre sintetiche polimeriche.
Gli organi di presa mediale si concretizzano principalmente in una leva sagomata 20 concepita per trasmettere rigidamente alla zona mediale della gamba 1000 la spinta supinatoria esercitata dal piede 1100 sul plantare 10. A questo scopo, la porzione terminale 21 della leva sagomata 20 è unita alla porzione laterale del plantare 10, mentre in corrispondenza della sua porzione apicale 22 è ricavata una porzione di appoggio 30 impegnabile con la zona mediale della gamba 1000.
È quindi importante notare che il punto di unione della leva sagomata 20 con il plantare 10, che corrisponde sostanzialmente al punto di applicazione della spinta supinatoria 2000 esercitata dal piede 1100, e la porzione di appoggio 30, che corrisponde sostanzialmente al punto di applicazione della reazione del vincolo 3000, sono situati da parti opposte tra loro rispetto all'asse longitudinale 1500 della gamba 1000.
Più dettagliatamente, la leva sagomata 20 si protende dal plantare 10 sostanzialmente in corrispondenza della porzione relativa al mesopiede, si prolunga in modo da scavalcare la zona anteriore della gamba 1000, senza necessariamente entrarvi in contatto, e si addossa alla zona mediale della gamba 1000 con la porzione di appoggio 30.
Vantaggiosamente, la leva sagomata 20 è inclinata in avanti, sul piano anteroposteriore, di un angolo variabile sostanzialmente tra 5° e 15° rispetto alla normale del plantare 10. Ciò permette di contrastare 1'iperestensione del ginocchio in fase di appoggio.
La leva sagomata 20 è inoltre dotata di un'imbottitura anatomica, non illustrata nelle annesse figure, che la riveste internamente migliorandone il comfort d'uso.
Secondo il trovato, il plantare 10 comprende una porzione rigida 11 solidale agli organi di presa mediale. La porzione rigida 11 risulta impegnabile con la zona metatarsale del piede 1100, al fine di opporre un vincolo rigido alla spinta supinatoria esercitata da quest'ultimo.
Più particolarmente, la porzione rigida 11 è unita lateralmente alla porzione terminale 21 della leva sagomata 20 ed è modellata in modo da impegnare la zona metatarsale, lasciando completamente libero il retropiede.
Anteriormente alla porzione rigida 11 è unita in corpo unico una porzione flessibile 12 in grado di restituire elasticamente parte dello sforzo flessorio nella fase terminale dell'appoggio del piede 1100, permettendo, durante la camminata, un passaggio più graduale tra quest'ultima e la fase di distacco.
La porzione flessibile 12 è impegnabile con la zona del piede 1100 sostanzialmente delimitata dalle falangi distali e dalle teste metatarsali distali.
La differente risposta elastica fra le due porzioni descritte può essere vantaggiosamente ottenuta scegliendo e combinando opportunamente la matrice e le fibre che costituiscono il materiale composito con cui è realizzata la struttura di ortesi perfezionata 1.
L'elasticità della struttura di ortesi perfezionata 1 sul piano anteroposteriore può essere predeterminata, oppure può essere regolabile, ossia in grado di adattarsi alle esigenze, che possono modificarsi nel tempo, del paziente neurologico od ortopedico, ed alle leve da contrastare. In quest'ultimo caso, la struttura di ortesi perfezionata 1 sarà provvista di mezzi di irrigidimento modulabili, non illustrati nelle annesse figure, associati ai punti di maggior flessione della leva sagomata 20.
In particolare, i mezzi dì irrigidimento modulabili possono comprendere, ad esempio, un pattino rigido associabile orizzontalmente alla porzione centrale 23 della leva sagomata 20.
Per meglio contrastare la spinta supinatoria, il piede 1100 è vincolato al plantare 10 da mezzi di contenimento che partendo dalla porzione mediale di quest'ultimo abbracciano la zona dorsale del piede 1100 e raggiungono la porzione laterale del plantare 10.
Nel dettaglio, i mezzi di contenimento si concretizzano in un primo laccio 40, preferibilmente realizzato in tessuto multistrato che garantisce stabilità e traspirazione.
Il primo laccio 40 è associabile, in modo amovibile, alla sola porzione rigida 11, oppure anche alla porzione flessibilel2, in modo da impegnare trasversalmente il meso-avampiede, contenendone eventualmente anche le dita.
La risposta dinamica degli organi di presa mediale può essere accresciuta da mezzi di snodo a movimento controllato, che consentono un limitato e reversibile spostamento sul piano anteroposteriore dei primi rispetto al plantare 10, in modo da favorire la flessione dorsale del piede e la flessione del ginocchio. I mezzi di snodo determinano anche il ritorno elastico ad una predeterminata e regolabile posizione iniziale, al venir meno della causa sollecitante.
La presenza dei mezzi di snodo, unitamente alla combinazione della porzione flessibile 12 con la porzione rigida 11 conferiscono alla struttura di ortesi perfezionata 1 massima rigidità sul piano frontale ed elasticità su quello anteroposteriore, tale da favorire la flessione del ginocchio.
Secondo una prima forma di realizzazione, i mezzi di snodo comprendono una prima articolazione elastica 60 ricavata direttamente sulla leva sagomata 20, sostanzialmente in corrispondenza della porzione associabile alla caviglia 1200 della gamba 1000, o eventualmente costituita da un opportuno dispositivo a sé stante, integrato nella stessa leva sagomata 20 in fase costruttiva.
L'articolazione elastica 60 è essenzialmente composta da una prima coppia di bracci 61 e 62 imperniati fra loro mediante un organo di accoppiamento 63 e rispettivamente collegati alla leva sagomata 20 ed al plantare 10, in modo da risultare pressoché paralleli al piano anteroposteriore. Tali bracci sono vincolati da una prima molla, non illustrata nelle annesse figure, che ne limita il moto relativo e tende a riportarli automaticamente nella condizione di partenza al venir meno della sollecitazione causante lo spostamento.
I due bracci 61 e 62 sono sostanzialmente piatti e possono avere estremità sostanzialmente discoidali che si sovrappongono con possibilità di rotazione.
I mezzi di contenimento comprendono anche un secondo laccio 50 preferibilmente realizzato, come il primo laccio 40, in tessuto multistrato che garantisce stabilità e traspirazione.
II secondo laccio 50 è associabile, in modo amovìbile, alla sola porzione di appoggio 30, oppure all'intera leva sagomata 20, in modo da impegnare la zona della gamba 1000 sostanzialmente delimitata dal malleolo e dalla porzione apicale della stessa porzione di appoggio 30.
In una eventuale variante realizzativa, non illustrata nelle annesse figure, i mezzi di snodo possono essere costituiti da una seconda articolazione elastica ricavata direttamente sulla leva sagomata 20, sostanzialmente in corrispondenza della porzione centrale 23, o costituita da un opportuno dispositivo a sé stante, integrato nella stessa leva sagomata 20 in fase costruttiva.
La seconda articolazione elastica si compone di una seconda coppia di bracci, sostanzialmente piatti, accoppiati tra loro in modo scorrevole e rispettivamente collegati alla porzione terminale 21 ed alla porzione apicale 22 della leva sagomata 20, in modo da risultare sostanzialmente paralleli al piano frontale e trasversali al piano anteroposteriore. Tali bracci risultano vincolati da un opportuno dispositivo di ritegno costituito ad esempio da un nottolino associato ad uno dei due bracci e da una serie di fori corrispondenti ricavati sull'altro braccio.
In ogni caso, il dispositivo di ritegno è concepito per limitare il moto relativo fra i due bracci della seconda coppia e riportarli automaticamente nella condizione di partenza al venir meno della sollecitazione che ne ha mutato la posizione reciproca.
Mentre la rigidità del primo braccio aumenta avvicinandosi alla porzione terminale 21 della leva sagomata 20, la rigidità del secondo braccio è accresciuta da una coppia di guide che accolgono scorrevolmente il primo braccio.
In conseguenza di questo fatto, se il primo braccio viene accolto Completamente nel secondo braccio, la struttura di ortesi perfezionata 1 raggiunge la massima rigidità prevista anteroposteriormente, viceversa, quando i due bracci si allontanano, aumenta l'elasticità anteroposteriore.
Il funzionamento della struttura di ortesi perfezionata secondo il trovato è di seguito descritto.
La struttura di ortesi perfezionata 1 viene calzata associando il plantare 10 alla pianta del piede 1100, fissandolo con il primo laccio 40, ed appoggiando la porzione di appoggio 30 alla zona mediale della gamba 1000, fissandola con il secondo laccio 50.
Come anticipato, quando il piede 1100 esercita la sua spinta supinatoria sulla porzione rigida 11 del plantare 10, questa, per mezzo della leva sagomata 20, la trasmette rigidamente alla porzione di appoggio 30 che trova nella zona mediale della gamba 1000 un vincolo fisico.
All'atto pratico, si forma una linea rigida che parte dalla porzione mediale della pianta dell’avampiede, comprendente la porzione distale dei metatarsi, va al margine laterale della pianta del piede 1100 per riportarsi nuovamente in posizione mediale, scavalcando diagonalmente da sopra il collo del piede. La linea abbraccia, senza necessario contatto, la zona anteriore della porzione più bassa della gamba 1000 per poi prendere contatto con la superficie mediale della stessa gamba 1000, almeno al di sopra del malleolo tibiale, ove scarica la leva supinatoria, trovando solido vincolo.
Va anche evidenziato che, durante la camminata, la porzione flessibile 12 permette un passaggio più graduale dalla fase di appoggio alla fase di distacco del piede 1100. Si può eventualmente avere inoltre l'intervento dei mezzi di snodo a movimento controllato, che consentono un limitato e reversibile spostamento degli organi di presa mediale rispetto al plantare 10, accrescendo ulteriormente la rigidità sul piano frontale e l'elasticità su quello anteroposteriore al fine di favorire la corretta dinamica della camminata.
Si è in pratica constatato come la struttura di ortesi perfezionata, particolarmente per caviglia-piede, secondo il trovato assolva pienamente il compito prefissato, in quanto appare chiaro che è principalmente concepita per contrastare il movimento di supinazione del piede.
Infatti, la struttura di ortesi perfezionata secondo il trovato è in grado di opporre un vincolo rigido alla spinta supinatoria e di sostenere il piede, presentando la massima rigidità sul piano frontale, oltre a favorire la corretta dinamica del passo, grazie alla sua elasticità sul piano sagittale.
Inoltre, la struttura di ortesi perfezionata secondo il trovato, oltre a sostenere il piede cadente e ad aiutare ad evitare l'iperestensione del ginocchio, risulta utile ai pazienti neurologici - per contrastare il riflesso supinatorio che si osserva frequentemente nelle paresi da lesione neurologica centrale - ed anche ai pazienti ortopedici, come preventivo della recidiva di distorsione di caviglia e delle lesioni del collo del piede.
Va altresì segnalato che la struttura di ortesi perfezionata secondo il trovato può essere utilizzata con tutte le calzature presenti in commercio, senza apportare alcuna modifica alle medesime dopo l'acquisto. Per di più, essendo esile e leggera, risulta facile e maneggevole da usare, oltre ad essere più fresca nei mesi estivi ed apparire più gradevole alla vista, riducendo l'imbarazzo ad indossarla con sandali e pantaloni corti o gonne .
La struttura di ortesi perfezionata così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti .
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.

Claims (16)

1. Struttura di ortesi perfezionata, particolarmente per caviglia-piede, comprendente un plantare associabile alla pianta di un piede, la porzione laterale di detto plantare essendo unita ad organi di presa mediale impegnabili con la zona mediale della gamba che si articola a detto piede, il punto di unione di detti organi di presa mediale con detto plantare e la loro porzione impegnabile con detta gamba essendo situati da parti opposte tra loro rispetto all'asse longitudinale di detta gamba, detta struttura di ortesi perfezionata caratterizzandosi per il fatto che detto plantare comprende almeno una porzione rigida solidale a detti organi di presa mediale, detta porzione rigida essendo impegnabile con la zona metatarsale di detto piede per opporre un vincolo rigido alla spinta supinatoria di detto piede.
2. Struttura di ortesi perfezionata, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto plantare comprende una porzione flessibile unita in corpo unico a detta porzione rigida, detta porzione flessibile essendo impegnabile con la zona di detto piede sostanzialmente delimitata dalle falangi distali e dalle teste metatarsali distali per restituire parte dello sforzo flessorio nella fase terminale dell'appoggio di detto piede.
3. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti organi di presa laterale comprendono una leva sagomata, la porzione terminale di detta leva sagomata essendo unita lateralmente a detta porzione rigida di detto plantare, la porzione apicale di detta leva sagomata essendo impegnatale con la zona mediale di detta gamba, detta leva sagomata trasmettendo rigidamente alla zona mediale di detta gamba la spinta supinatoria esercitata da detto piede su detto plantare.
4. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta leva sagomata si protende da detta porzione rigida di detto plantare, si prolunga in modo da scavalcare la zona anteriore di detta gamba, senza necessariamente entrarvi in contatto, e si addossa alla zona mediale di detta gamba.
5. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta leva sagomata è inclinata in avanti rispetto a detto plantare, sul piano anteroposteriore, di un angolo variabile sostanzialmente tra 5° e 15° rispetto alla normale di detto plantare.
6. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti organi di presa mediale comprendono almeno una porzione di appoggio ricavata sostanzialmente in corrispondenza di detta porzione apicale di detta leva sagomata.
7. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di contenimento associabili amovibilmente a detto plantare ed a detti organi di presa mediale, detti mezzi di contenimento vincolando detto piede a detto plantare e detta gamba a detta porzione di appoggio.
8. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di contenimento comprendono un primo laccio associabile amovibilmente almeno a detta porzione rigida di detto plantare, detto primo laccio abbracciando il dorso dell'avampiede .
9. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di contenimento comprendono un secondo laccio associabile amovibilmente a detta porzione di appoggio e/o a detta leva sagomata, detto secondo laccio abbracciando la zona di detta gamba sostanzialmente delimitata dal malleolo e dalla porzione apicale di detta porzione di appoggio.
10. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti organi di presa mediale comprendono mezzi di snodo a movimento controllato, detti mezzi di snodo consentendo un limitato e reversibile spostamento sul piano sagittale dì detti organi di presa mediale rispetto a detto plantare, detto spostamento favorendo la flessione del ginocchio, detti mezzi di snodo determinando anche il ritorno elastico alle condizioni iniziali al venir meno della causa sollecitante.
11. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di snodo comprendono una prima articolazione elastica ricavata sostanzialmente in corrispondenza della porzione laterale di detta leva sagomata associabile alla caviglia, detta porzione laterale essendo sostanzialmente parallela al piano anteroposteriore .
12. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta prima articolazione elastica comprende una prima coppia di bracci sovrapposti ed accoppiati ruotabilmente tra loro, i bracci di detta prima coppia essendo vincolati da una prima molla ed essendo rispettivamente collegati a detta leva sagomata ed a detta porzione rigida.
13. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di snodo comprendono una seconda articolazione elastica ricavata sostanzialmente in corrispondenza della porzione centrale di detta leva sagomata associabile a detta caviglia, detta porzione centrale essendo sostanzialmente parallela al piano frontale e trasversale a detto piano anteroposterìore.
14. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta articolazione scorrevole comprende una seconda coppia di bracci sovrapposti ed accoppiati telescopicamente tra loro, i bracci di detta seconda coppia essendo vincolati da un dispositivo di ritegno ed essendo rispettivamente collegati a detta porzione apicale ed a detta porzione terminale di detta leva sagomata.
15. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di irrigidimento modulabili associati ai punti di maggior flessione di detta struttura di ortesi perfezionata.
16. Struttura di ortesi perfezionata, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di irrigidimento modulabili comprendono almeno un pattino rigido associabile a detta porzione centrale di detta leva sagomata associabile a detta caviglia, detta porzione centrale essendo trasversale al piano anteroposteriore.
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