ITVA970012A1 - Presidio o indumento elastico tensionabile mediante dispositivi di chiusura velcro realizzati con tessuto elastico direttamente - Google Patents

Description

“PRESIDIO O INDUMENTO ELASTICO TENSIONABILE MEDIANTE DISPOSITIVI DI CHIUSURA “VELCRO” REALIZZATI CON TESSUTO ELASTICO DIRETTAMENTE IMPEGNABILE DA DETTE CHIUSURE

“VELCRO”

La presente invenzione concerne gli indumenti e presidi indossabiii aderentemente ad una parte o articolazione corporea da proteggere o da coadiuvarne l’azione meccanica. L'invenzione è particolarmente utile per la realizzazione di cavigliere, gambali, ginocchiere, cinture elastiche in generale, fasciature elastiche per polsi, indumenti tecnici, tute da velocità, ecc..

Nella realizzazione di presidi elastici per coadiuvare l’azione meccanica di articolazioni, in via di recupero della loro funzionalità dopo traumi o a titolo preventivo per attività di lavoro o sportive che comportano carichi relativamente gravosi sulle articolazioni, è necessario assicurare oltre alla praticità d’uso una buona regolabilità del tensionamento elastico.

I comuni presidi elastici tubolari ovviamente non sono in grado di soddisfare il requisito di regolabilità e possono solo essere prodotti in una serie di misure relativamente standardizzate.

Per impieghi che richiedano assolutamente una possibilità di regolazione, vuoi per ragioni di efficacia, vuoi per ragioni di comfort, deve essere fatto ricorso ad una vera e propria siringatura per unire due lembi contrapposti del presidio o indumento così da permettere di regolare il grado di tensionamento e/o di modularlo sulla lunghezza dello stesso. La regolazione del tensionamento allentando o stringendo la siringatura rimane un’operazione laboriosa e poco pratica.

Per owiare alla laboriosità della siringatura, è noto l’impiego di chiusure cosiddette di tipo “Velcro’’ (marchio registrato), in cui una striscia apposita di materiale ad uncini viene cucita ad un lembo (corrente) del presidio, indumento o calzatura, per essere fissabile per contatto in una certa posizione sulla superficie di un apposito pannello di tessuto a pelo sollevato (pile) adatto a sostenere l’ingaggio con la moltitudine di uncini della striscia di materiale “Velcro” ad uncini. Il campo di regolabilità del tensionamento è ovviamente determinato dall’ampiezza dell’area disponibile per l'ancoraggio del “Velcro” fissato o ad un lembo sovrapponibile all’altro lembo o ad una banda o laccio ripiegabile su se stesso dopo essere stato passato attraverso un'asola del lembo opposto dell'indumento o presidio. Nel caso di dispositivi a “Velcro” per la chiusura ed il tensionamento elastico di presidi o indumenti sostanzialmente tubolari, il corretto posizionamento del presidio sull’articolazione da proteggere è reso difficile dalla necessità di esercitare una tensione elastica su uno dei due lembi tenendo fermo l’altro lembo prima dell’accoppiamento delle due parti del dispositivo “Velcro”. Ciò è spesso causa di scorrimento del tubolare o della fasciatura che deve quindi essere nuovamente riposizionata a bloccaggio avvenuto.

Nel caso più comune in cui tali presidi o indumenti siano realizzati interamente o almeno parzialmente con un tessuto elastico comprendente fili tessili di fibra naturale o di fibra artificiale, cotessuti a maglia o con altre adatte tecniche di tessitura assieme a fili di elastomero così da produrre un tessuto elastico, devono essere applicati dei pannelli di un tessuto apposito sui quali possono stabilmente ancorarsi strisce di materiale “Velcro” ad uncini, appositamente cucite ad un lembo del tessuto elastico sovrapponibile a detti pannelli di ancoraggio “Velcro”. Questa necessità di provvedere a costituire adatte aree di ancoraggio "Velcro” deriva dalla intollerabilità da parte dello stesso tessuto elastico a subire ripetuti ingaggi da parte del materiale “Velcro" ad uncini, ingaggi che rovinerebbero rapidamente ed in modo definitivo il tessuto elastico in breve tempo.

D’altro canto, la necessità di disporre di appositi pannelli tessili di ancoraggio “Velcro” sulla faccia esterna del presidio o indumento elastico introduce disomogeneità e irrigidimenti localizzati che possono dare origine a conseguenze fastidiose specialmente nell’uso protratto di questi presidi per attività dinamiche.

Inoltre, la predisposizione di aree definite di ancoraggio “Velcro” limita le possibilità di regolazione del tensionamento elastico dell’indumento o presidio e ciò comporta, anche in questi casi, la necessità di mantenere un adeguato inventario di misure o taglie.

Nel caso frequente di presidi che includano rinforzi rigidi o flessibili inseriti permanentemente o amovibilmente in apposite tasche o alloggiamenti, l'adattabilità del presidio a situazioni (taglie fisiche) diverse si riduce enormemente, nonostante una certa regolabilità del tensionamento. Infatti il corretto posizionamento di tali inserti o rinforzi rispetto all'articolazione da coadiuvare o da immobilizzare, preclude in pratica l’adattabilità a conformazioni corporee diverse, imponendo soprattutto in questi casi, il mantenimento di un adeguato inventario di taglie.

Il mantenimento di sufficienti inventari di articoli di taglia diversa costituisce un preciso costo in termini di immobilizzo di capitale di lavoro che diventa particolarmente critico per attività commerciali con ridotto giro d'affari.

E’ evidente il bisogno e/o la grande utilità di poter disporre di presidi o indumenti elastici comprendenti o meno rinforzi o inserti funzionali, tensionabili e chiudibili mediante dispositivi “Velcro” che possano efficacemente adattarsi a conformazioni fisiche differenti pur assicurando sempre una corretta configurazione ed il cui uso sia reso più semplice di quello dei presidi noti.

Questo importante obiettivo di fornire un presidio o indumento elastico sostanzialmente “unitaglia” (o monomisura) e che, a questa caratteristica, associ anche una più elevata praticità d'uso senza indesiderabili disomogeneità del comportamento elastico ed alla piegatura del tessuto, è conseguito realizzando tali presidi o indumenti elastici secondo la presente invenzione.

Secondo un primo ed importante aspetto dell'invenzione, tali presidi o indumenti elastici, indossabili aderentemente ad una parte o articolazione corporea da proteggere o da coadiuvarne l’azione meccanica, sono composti da un tessuto elastico conformabile, comprendente almeno un primo componente a titolo DITEX relativamente elevato ≥ 120 e più preferibilmente > 200, monobava o più preferibilmente composto da un numero relativamente basso di bave, ad esempio ≤ 10 di materiale sintetico, come ad esempio nylon (TM), rayon (TM), poliestere mylar (TM) e simili materali ad alta resistenza alla tensione e all'abrasione, cotessuto insieme ad almeno un secondo componente o filo tessile, e ad almeno un terzo componente di fili di elastomero.

Tale primo componente cotessuto agli altri componenti, forma una densa popolazione di asole o volute che si estendono in senso normale ad una faccia del tessuto elastico per una certa altezza che generalmente può essere compresa tra 1 e 3 mm. Tale popolazione di volute uniformemente presente su tutta la faccia del tessuto elastico fornisce un'idonea struttura di ancoraggio “Velcro”, cioè in grado di tollerare senza sfibramenti o sollevazione di fibre (pile), ripetuti e prolungati ingaggi con materiale “Velcro” ad uncini, sostanzialmente su qualsiasi area raggiungibile per sovrapposizione di un lembo del tessuto elastico fornito del materiale “Velcro” ad uncini.

In pratica l’intera superficie del presidio o dell’indumento di tale tessuto elastico può sostenere l’ingaggio con un materiale “Velcro" ad uncini, così da non limitare in alcun modo il campo di regolarità del presidio o dell’indumento che diventa così indossarle aderentemente, irrispettivamente dalla “taglia” personale di chi l’indossa.

Anche eventuali rinforzi che possano essere previsti per dotare il presidio di tessuto elastico di particolari funzionalità di sostegno o di blocco di un'articolazione, possono vantaggiosamente essere amovibilmente fissati sulla faccia esterna del presidio, esattamente nella posizione funzionalmente più idonea, dopo aver indossato il presidio, fissando l'elemento di irrigidimento sopra la superficie del tessuto elastico del presidio mediante “Velcro”. Questa importante funzione può essere attuata dotando una faccia dell’elemento di rinforzo, eventualmente provvisto di una propria guaina tessile, con una striscia di materiale “Velcro” ad uncini così da poterla applicare in modo perfettamente stabile sopra il tessuto del presidio elastico, già posizionato, tensionato e bloccato sopra l’articolazione o parte corporea.

In questo modo, il presidio o indumento elastico base può essere realizzato in una forma sostanzialmente priva di tasche e/o pannelli applicati per cucitura, evitando le limitazioni e i problemi ad essi associati. Questi ed altri vantaggi dei presidi realizzati secondo la presente invenzione saranno ancor più facilmente riconoscibili attraverso la seguente descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione ciascuna destinata ad un uso specifico, e facendo riferimento ai disegni allegati nei quali:

le figure da 1a a 1e sono illustrazioni schematiche di una struttura tessile elastica, integrante una struttura adatta all’ancoraggio di materiale “Velcro” ad uncini;

le figure 2 e 3 mostrano una ginocchiera realizzata secondo la presente invenzione;

le figure 4 e 5 mostrano una cintura elastica realizzata secondo l'invenzione;

le figure 6 e 7 mostrano una cavigliera elastica realizzata secondo la presente invenzione;

le figure 8 e 9 mostrano un presidio elastico specifico per immobilizzare un polso o una mano.

Le figure 1a, 1b, 1c e 1d sono illustrazioni schematiche dei relativi movimenti di tessitura (ammagliatura) operati sui vari componenti (fili), e dalla cui sovrapposizione risulta la struttura tessile elastica fornita di asole superficiali di ingaggio “Velcro'’. La figura 1e mostra lo schema degli organi funzionali della macchina tessile.

Lo schema della figura 1 a mostra l’operazione che viene eseguita sui fili di elastomero 1 alimentati tramite la crochette A della figura 1e.

In figura 1b viene schematizzata l'operazione condotta sul filo di ammagliatura di ordito 2 alimentato tramite la crochette B dello schema della figura 1e.

La figura 1c schematizza l’operazione condotta sul filo di ammagliatura di trama interna (o posteriore) alimentato dal tramatore C dello schema della figura 1e.

La figura 1d è lo schema delle operazioni di formazione delle asole M con il filo di trama esterna o anteriore 4 alimentato dal tramatore D e tirato dalle lancette E dello schema della figura 1e in cooperazione con gli aghi F.

In una campionatura del tessuto, i diversi componenti avevano le seguenti caratteristiche:

filo di elastomero: titolo DITEX 1240. Il numero di crochettes A è pari ai numero di aghi F;

filo di ordito di nylon 6.6: titolo DITEX 78/23 *4. Il numero di tramatori C è pari al numero di aghi F; ;filo di trama anteriore di nylon 6.6: titolo DITEX 220/10 bave. Il numero di tramatori è pari al numero di aghi F; ;filo di trama posteriore di nylon 6.6: titolo DITEX 78/23*4. Il numero di crochettes B è pari al numero di aghi F.

Per realizzare il tessuto è stata usata una macchina Raschel Muller, modello RD3 SN/KSE, Finezza 6.

Naturalmente, il filo di ordito 2 ed il filo di trama interna 3 possono essere di un materiale diverso dal nylon, ad esempio di una adatta fibra naturale. Il filo di trama anteriore 4, di nylon ad alto titolo DITEX e con un ridotto numero di bave, può anche essere un filo monobava di nylon. Esso forma una densa popolazione di asole o volute M che si estendono in senso normale alla faccia del tessuto per una certa altezza, comunemente nell’ordine di uno o più millimetri.

Il sistema di cotessitura è tale da mantenere immutate le caratteristiche elastiche del tessuto, nonostante la realizzazione della struttura di ancoraggio ‘‘Velcro’’ su almeno una faccia del tessuto attraverso la cotessitura di tale componente di trama anteriore.

In questo modo, il tessuto elastico risulta impegnabile da dispositivi “Velcro” ad uncini senza subire importanti danneggiamenti. In pratica, adattando eventualmente la morfologia degli uncini del materiale “Velcro” di ancoraggio, riducendone l'acutezza delle punte e dotandole di un accentuata curvatura ad uncino sfruttando la presenza delle asole di ancoraggio, la struttura ad asole M realizzata su una faccia del tessuto dal relativo componente è tale da sopportare l'essenzialmente improprio ingaggio con il materiale “Velcro" ad uncini, senza che esso "aggredisca” gli altri componenti del tessuto ovvero i fili tessili 2, 3 ed i fili di elastomero 1.

La struttura di una ginocchiera G realizzata secondo la presente invenzione è perfettamente adattabile ad un ampio numero di “taglie” è mostrata in figura 2 e, indossata, in figura 3.

Con riferimento alla figura 2, la ginocchiera G ha una struttura sostanzialmente piana e ha una foggia vagamente somigliante a una punta di lancia o penna di freccia. Il lato “intagliato” (a code di rondine) costituisce il lembo sovrapponibile del presidio elastico. In prossimità delle due punte terminali e del vertice dell'intaglio, sulla faccia “interna”, sono applicati (tipicamente per cucitura) tre dischi di materiale “Velcro” ad uncini v1, v2 e v3. La ginocchiera G può essere interamente realizzata con un tessuto elastico conformabile del tipo sopra descritto, in cui la faccia esterna presenta la struttura a volute o asole M di filo di nylon di ancoraggio “Velcro”. Nel particolare esempio illustrato in figura 2, la ginocchiera G include anche un'apertura di foggia ellittica gl , chiusa da un comune tessuto elastico, avente una cedevolezza più accentuata di quella del tessuto costituente la ginocchiera G. Tale inserto gl è posizionabile in corrispondenza dell'apice della rotula così da ridurne la pressione elastica esercitata in quel punto dalla ginocchiera.

Il posizionamento ed il tensionamento della ginocchiera sono operazioni che risultano eccezionalmente semplificate rispetto ai presidi noti.

E’ sufficiente posizionare correttamente il pannello gl sull’apice della rotula reggendo la ginocchiera con una mano mentre con le dita dell’altra mano si afferra il lembo sovrapponibile in prossimità del disco “Velcro” centrale v1, sovrapponendolo al lembo tenuto fermo con l’altra mano e bloccandolo sulla faccia esterna di quest’ultimo (in prossimità della punta P)·

Avendo così preliminarmente bloccato in posizione la ginocchiera, i due lembi sovrapponibili superiore e inferiore sono comodamente e individualmente tensionabili portando i rispettivi dischi di materiale “Velcro” v2 e v3 ad impegnarsi sulla faccia esterna della ginocchiera, regolando via via con maggior precisione il rispettivo tensionamento.

Come si può facilmente osservare, tutti e tre i dispositivi “Velcro” di ancoraggio vi , v2 e v3 sono individualmente azionabili per regolare il tensionamento in modo sostanzialmente “indipendente" l’uno dall’altro. In questo modo il tensionamento elastico può essere precisamente modulato, accentuandolo nei punti rilevanti, ovvero immediatamente sopra e immediatamente sotto l’articolazione, operando sui relativi ancoraggi “Velcro" v2 e v3, la cui posizionabilità sulla faccia esterna del tessuto elastico della ginocchiera è del tutto libera.

Nelle figure 4 e 5 è mostrata una cintura elastica C realizzata secondo l’invenzione impiegando un tessuto elastico in grado di tollerare l'ancoraggio di dispositivi “Velcro”, dei tipo sopra descritto.

La struttura della cintura è caratterizzata dall'avere un’estremità realizzata unendo due code t1 e t2 di foggia rettangolare-retta una indipendente dall'altra, sovrapponendole lungo la linea di unione U con la restante porzione di fascia elastica di lunghezza sufficiente a consentire la sovrapposizione delle due code triangolari t1 e t2 alla faccia esterna dell’altra estremità della fascia elastica C.

Sulla faccia interna del tessuto elastico di ciascuno dei due lembi triangolari t1 e t2, in prossimità del proprio apice, è applicato un pezzo di materiale “Velcro" ad uncini, v1 e v2, che può essere conformato a semicerchio.

Dalla figura 4 si evince immediatamente il modo in cui la cintura elastica viene indossata e la sua tensione regolata.

E’ infatti sufficiente sovrapporre all’estremità della cintura C tenuta ferma con una mano una prima delle due code triangolari (t1 o t2) ad essa sovrapponibili, fissandone il rispettivo terminale “Velcro" ad uncini nel punto desiderato.

A questo punto è sufficiente afferrare la punta dell’altro lembo triangolare e fissarne l’estremità provvista del “Velcro” nel punto desiderato per ottenere un grado di costrizione ottimale.

Anche in questo caso l'adattabilità della cintura a “taglie” diverse è evidente, essendo i terminali “Velcro” ancorabili in qualsiasi punto della faccia esterna del tessuto elastico.

La regolazione della tensione elastica può essere indipendentemente variata per la parte inferiore e per la parte superiore della cintura entro certi limiti, modificando il relativo punto di ancoraggio delle punte dei due lembi triangolari sovrapposti t1 e t2 che costituiscono un'estremità della cintura elastica.

Le figure 5a, 6, 7 e 8 mostrano rispettivamente una cavigliera ed un presidio specifico per l’articolazione di un polso e/o di una mano (polsiera), entrambi realizzati secondo l’invenzione impiegando il tessuto elastico con faccia impegnabile dal materiale “Velcro” ad uncini descritto in precedenza.

Anche nel caso di questi presidi specifici, le illimitate possibilità di sovrapponibilità dei tre distinti lembi provvisti di Velcro ad uncini: v1, v2, v3, sopra la superficie esterna del tessuto elàstico formato dalle popolazioni di asole M, li rende sostanzialmente adatti ad essere impiegati per un numero ampio di taglie diverse.

La scomposizione dei lembi tensionabili in più parti (negli esempi delle figure 6-7 e 8-9, in tre distinti lembi) sovrapponibili al resto del tessuto, ciascun apice dei quali fornito di un distinto pezzo di materiale “Velcro’' (vi, v2, v3) liberamente ancorabile sulla faccia del tessuto sottostante, oltre a facilitare enormemente il posizionamento corretto del presidio sull'articolazione, consente di modulare il tensionamento elastico agendo in successione e ripetutamente sui vari lembi fomiti di materiale “Velcro” di fissaggio, in modo indipendente l'uno dall’altro.

Naturalmente, come evidenziato nelle figure, il corpo di tessuto elastico, conformato in modo funzionalmente specifico alla articolazione a cui il presidio è destinato, può essere ritagliato integralmente da una pezza del tessuto elastico ed opportunamente orlato, oppure confezionato cucendo assieme due o più pezzi di tessuto così da conferire al corpo tessile forma e caratteristiche elastiche particolari per ottimizzarne la funzionalità.

Nei casi in cui il presidio elastico debba includere elementi di rinforzo o di irrigidimento per coadiuvare l’azione di sostegno o per immobilizzare l’articolazione, il posizionamento di tali elementi nei presidi dell’invenzione è reso eccezionalmente preciso e facile, sfruttando anche in questo caso la predisposizione dell’intera superficie esterna del presidio elastico all’ingaggio con materiale “Velcro” ad uncini.

Anziché richiedere la costituzione di apposite tasche o alloggiamenti nei quali inserire in modo permanente o amovibile i richiesti elementi di rinforzo come nel caso di analoghi presidi di tipo noto, tali elementi o inserti possono essere vantaggiosamente inguainati in una guaina tessile fornita di una striscia o di più elementi “Velcro" ad uncini cuciti su una faccia di accoppiamento. Rinforzi di questo tipo possono essere quindi applicati a pressione e fissandoli sulla superfìcie esterna della fasciatura elastica già indossata così da espletare la loro funzione di sostegno o di bloccaggio.

Claims (8)

1. RIVENDICAZIONI 1. Presidio o indumento elastico, indossabile aderentemente ad una parte o articolazione corporea da proteggere o da coadiuvare l’azione meccanica, composto da almeno un tessuto elastico comprendente fili di elastomero e fili tessili sostanzialmente non elastici, conformabile attorno a detta parte o articolazione, ed opzionalmente comprendente rinforzi rigidi o flessibili, e da mezzi di tensionamento e di chiusura ciascuno fornito di un dispositivo Velcro, caratterizzato dal fatto che detto tessuto elastico conformabile, comprende almeno un terzo filo tessile, sostanzialmente non elastico, di un materiale appartenente al gruppo composto da nylon, poliestere e mylar, cotessuto assieme ad almeno primi e secondi fili tessili non elastici e a detti fili di elastomero, detto terzo filo non elastico formante una densa popolazione (M) di asole estendentesi nel senso normale ad una faccia del tessuto, per una certa altezza; ciascuno di detti dispositivi Velcro essendo costituito da una parte ad uncini cucita su un rispettivo lembo di tensionamento e di chiusura individualmente tensionabile e sovrapponibili disgiuntamente agli altri lembi del presidio o indumento in una qualsiasi posizione sopra detta faccia del tessuto elastico.
2. 2. Presidio o indumento elastico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto terzo filo cotessuto formante dette asole ha un titolo maggiore o uguale a 150 DITEX ed è composto da un numero di bave inferiore o uguale a 10.
3. 3. Presidio o indumento elastico secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto terzo filo cotessuto è monobava.
4. 4. Presidio o indumento elastico secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che dette asole si estendono per un'altezza compresa tra 1 e 3 mm dalla faccia del tessuto.
5. 5. Ginocchiera secondo la rivendicazione 1, costituita da una banda (G) di detto tessuto elastico, un'estremità della quale (p) è conformata a punta mentre l’altra estremità è conformata a coda di rondine e comprende elementi di materiale Velcro (vi, v2, v3) ad uncini rispettivamente applicati in prossimità dell’apice dell’intaglio (v2) e dell’apice (vi, v3) di ciascuna delle due punte.
6. 6. Ginocchiera secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta banda (G) è fornita di un pannello (gl) di un diverso tessuto elastico con caratteristiche di cedevolezza più elevate di quelle di detto tessuto elastico costituente la banda (G).
7. 7. Cintura elastica secondo la rivendicazione 1 costituita da una banda (G) di detto tessuto elastico, ed una prima (t1) ed una seconda (t2) coda triangolare retta dello stesso tessuto elastico, sovrapposte l'una all’altra lungo una linea di unione (u) ad un'estremità di detta banda (G); l’apice di ciascuna di dette due code essendo fornito di un elemento Velcro ad uncini (v1 , v2) atto ad ancorarsi in un qualsiasi punto delia superficie esterna di detta fascia (G) fornita di detta popolazione di asole.
8. 8. Cavigliera o polsiera secondo la rivendicazione 1, costituita da un corpo (Ca, Pa) di detto tessuto elastico avente un profilo definente almeno tre lembi distintamente tensionabili, l’apice di ciascuno di detti lembi essendo provvisto di un elemento Velcro ad uncini (v1 , v2,v3) atto ad ancorarsi sopra un qualsiasi punto della superficie esterna di detto tessuto elastico,