ITUD20130049A1 - Dispositivo di sicurezza e relativo procedimento di realizzazione - Google Patents

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ITUD20130049A1
ITUD20130049A1 IT000049A ITUD20130049A ITUD20130049A1 IT UD20130049 A1 ITUD20130049 A1 IT UD20130049A1 IT 000049 A IT000049 A IT 000049A IT UD20130049 A ITUD20130049 A IT UD20130049A IT UD20130049 A1 ITUD20130049 A1 IT UD20130049A1
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IT
Italy
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net
support frame
safety device
fibers
tensioning
Prior art date
Application number
IT000049A
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English (en)
Inventor
Gabriele Colaoni
Loris Granziera
Original Assignee
Engineering S R L G
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Publication date
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23QDETAILS, COMPONENTS, OR ACCESSORIES FOR MACHINE TOOLS, e.g. ARRANGEMENTS FOR COPYING OR CONTROLLING; MACHINE TOOLS IN GENERAL CHARACTERISED BY THE CONSTRUCTION OF PARTICULAR DETAILS OR COMPONENTS; COMBINATIONS OR ASSOCIATIONS OF METAL-WORKING MACHINES, NOT DIRECTED TO A PARTICULAR RESULT
    • B23Q11/00Accessories fitted to machine tools for keeping tools or parts of the machine in good working condition or for cooling work; Safety devices specially combined with or arranged in, or specially adapted for use in connection with, machine tools
    • B23Q11/08Protective coverings for parts of machine tools; Splash guards
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16PSAFETY DEVICES IN GENERAL; SAFETY DEVICES FOR PRESSES
    • F16P1/00Safety devices independent of the control and operation of any machine
    • F16P1/02Fixed screens or hoods
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16PSAFETY DEVICES IN GENERAL; SAFETY DEVICES FOR PRESSES
    • F16P3/00Safety devices acting in conjunction with the control or operation of a machine; Control arrangements requiring the simultaneous use of two or more parts of the body
    • F16P3/02Screens or other safety members moving in synchronism with members which move to and fro

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  • Control Of Vending Devices And Auxiliary Devices For Vending Devices (AREA)
  • Air Bags (AREA)
  • Chair Legs, Seat Parts, And Backrests (AREA)

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO DI SICUREZZA E RELATIVO PROCEDIMENTO DI REALIZZAZIONE "
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo di sicurezza per la protezione di persone e/o cose poste in prossimità di un macchinario avente zone potenzialmente pericolose, ad esempio parti in movimento, oppure zone nelle quali è possibile la proiezione di frammenti. Il presente trovato si applica nelle situazioni in cui è possibile ottenere un adeguato livello di sicurezza con il solo allontanamento dal macchinario .
In particolare, il presente trovato è utilizzabile come protezione perimetrale per isolare, recintare o segregare l'area nella quale opera il macchinario, al fine di mantenere le persone, in transito o operative in prossimità del macchinario stesso, ad una voluta distanza di sicurezza da quest'ultimo.
STATO DELLA TECNICA
È nota la necessità, regolamentata anche da apposita normativa internazionale, di salvaguardare lavoratori che nella pratica lavorativa possono essere esposti a rischi, anche gravi, per la propria incolumità.
Costituisce condizione di rischio il lavorare in zone pericolose, o di potenziale pericolo, quali, ad esempio, altezze elevate, oppure zone poste in prossimità di carichi sospesi, o di fonti di calore, o di macchinari in movimento oppure zone di macchinari nelle quali sono presenti parti in movimento o nelle quali possono essere proiettati frammenti di lavorazione.
È noto che ciascun lavoratore e ciascuna area di lavoro devono essere provvisti di equipaggiamento appropriato per garantire l'esecuzione in sicurezza delle relative attività, perciò è previsto che durante tali attività alcune aree di lavoro assimilabili a zone pericolose siano recintate, ossia segregate, mediante dispositivi di sicurezza, quali protezioni perimetrali .
In particolare, nel caso di zone di macchinari ove sono presenti parti meccaniche in movimento, esse vengono segregate per impedire che, quando il macchi nario è in funzione, un lavoratore possa anche accidentalmente entrare in contatto con tali parti meccaniche o con eventuali frammenti proiettati, e subire danni o lesioni. Poiché tali danni possono anche essere gravi, e talvolta mortali, è previsto che i dispositivi di sicurezza abbiano determinate proprietà geometriche ^ che garantiscano una resistenza meccanica tale da resistere al carico dinamico dovuto ad un eventuale impatto con un oggetto, una persona, oppure con frammenti aventi una certa quantità di moto. È anche noto prevedere dispositivi di sicurezza dotati di meccanismi di blocco/sblocco collegati al funzionamento del macchinario e configurati per permettere l'accesso alle suddette zone solamente a macchinario inattivo.
Normalmente, i dispositivi di sicurezza noti per la segregazione di zone pericolose di macchinari sono realizzati mediante uno o più moduli composti da una rete metallica e/o da uno o più fogli di lamiera, generalmente di acciaio, o in alluminio, fissati ad un telaio di sostegno, anch'esso metallico. Tali moduli possono essere realizzati con reti a maglie elettrosaldate, intrecciate, o agganciate, e fissate stabilmente al telaio di sostegno mediante saldatura, incastro o altra tipologia di fissaggio inamovibile.
Un inconveniente di tali dispositivi di sicurezza noti è quello di essere pesanti, in particolare a causa della notevole densità del materiale metallico utilizzato per la realizzazione delle reti, soprattutto nel caso dell'acciaio, e quindi difficili da manovrare e da assemblare. Il peso dei dispositivi di sicurezza, inoltre, può incidere anche sul peso complessivo del macchinario, e può quindi condizionare negativamente l'agevolezza di spostamento ed i costi di trasporto di quest'ultimo
Un ulteriore inconveniente dei dispositivi di sicurezza noti sta nel fatto che, per raggiungere una resistenza meccanica elevata della rete, essi devono essere anche notevolmente rigidi, il che li rende scarsamente versatili e ne limita la realizzazione e l'impiego a geometrie semplici e prettamente planari. Inoltre, tale rigidezza dei dispositivi di sicurezza noti è difficile da ottenere e pertanto viene normalmente raggiunta solo in fase di fabbricazione, con appositi impianti di lavorazione. In questo modo sono limitate, oppure anche impedite, le possibilità di adattamento specifico "in situ" durante la fase di posizionamento del dispositivo nella zona pericolosa da segregare.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di sicurezza che sia efficace nella protezione nei confronti di un possibile ingresso di un oggetto o di una persona, quest'ultima ad esempio inciampando o cadendo, in una zona perico-Iosa interna o adiacente ad un macchinario, e che sia resistente alle sollecitazioni meccaniche almeno quanto i dispositivi di sicurezza noti, ma che rispetto ad essi sia più leggero, e quindi più maneggevole, più facile da assemblare e da trasportare.
È pure uno scopo del presente trovato quello di realizzare un dispositivo di sicurezza che sia in grado di impedire ad elementi o parti di lavorazione di fuoriuscire dalla suddetta zona pericolosa.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di sicurezza per la segregazione di zone pericolose che sia, rispetto ai dispositivi noti, più flessibile, quindi più versatile, ed eventualmente anche più facile da modificare e adattare in base a esigenze specifiche del sito o della zona di installazione.
Rientra negli scopi del presente trovato anche quello di mettere a punto un procedimento di realizzazione per un dispositivo di sicurezza idoneo alla segregazione di una zona pericolosa adiacente o interna ad un macchinario.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un dispositivo di sicurezza secondo il presente trovato è utilizzabile per la segregazione di zone pericolose di un macchinario o di un'area di lavoro. Il dispositivo di sicurezza comprende almeno un modulo di protezione avente un telaio di supporto ed una rete fissata ad esso.
Secondo un aspetto del presente trovato, il dispositivo di sicurezza comprende mezzi di fissaggio e tensionamento configurati per fissare la rete al telaio di supporto con una determinata tensione trattava residua almeno pari al 5% del carico di rottura a trazione del materiale che la costituisce. Inoltre, la rete è realizzata con un materiale scelto in un gruppo comprendente almeno fibre di carbonio, fibre di basalto, fibre di tecnopolimeri, oppure fibre di altro materiale composito assimilabile a questi, aventi resistenza a trazione superiore a 550 MPa e peso specifico inferiore a circa 3 g/cm<3>.
In questo modo si ottiene il vantaggio di poter realizzare un dispositivo di sicurezza resistente in caso di impatto da parte di materiale movimentato all'interno delle suddette zone pericolose, oppure proiettato o fuoriuscente dall'interno delle suddette zone pericolose, e idoneo ad impedire che l'urto di una persona contro la rete, ad esempio in seguito ad un inciampo, ad una caduta, ad una distrazione, o in altre situazioni analoghe, ne provochi lo sfondamento determinandone l'accesso, ancorché accidentale, all'interno delle suddette zone pericolose, oppure una deformazione tale da determinare il contatto con esse. Inoltre, il dispositivo di sicurezza summenzionato è in grado di resistere all'impatto contro la rete anche di oggetti o piccoli macchinari manovrati dall'esterno.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo di sicurezza realizzato come sopra indicato è quello di essere leggero e facile da trasportare. Infatti, i suddetti materiali hanno il vantaggio di essere notevolmente più leggeri e resistenti rispetto alle tipologie di acciaio o di alluminio normalmente utilizzate per la realizzazione di tali reti.
In soluzioni preferenziali, la rete è realizzata con un tecnopolimero a struttura fibrosa scelto fra tecnopolimeri aramidici, poliolefine ad elevata tenacità e/o ad altissimo peso molecolare, poliesteri poliarilati .
In forme di realizzazione, i mezzi di fissaggio e tensionamento sono configurati per determinare il tensionamento della suddetta rete con una tensione residua compresa tra il 5% ed il 30%.
In ulteriori forme di realizzazione, i mezzi di fissaggio e tensionamento sono configurati per determinare un allungamento percentuale della rete compreso tra il 5% ed il 30% rispetto alle dimensioni a riposo di quest'ultima.
Secondo aspetti del presente trovato, i mezzi di fissaggio e tensionamento possono comprendere uno o più dispositivi di misura della tensione e/o uno o più dispositivi di misura dimensionale, utilizzabili per controllare vantaggiosamente il tensionamento e l'allungamento della rete, in modo da ottenere i valori voluti per tali grandezze.
Fa parte del presente trovato anche un procedimento per la realizzazione del suddetto dispositivo di sicurezza che prevede innanzitutto di predisporre una rete realizzata con un materiale scelto in un gruppo comprendente almeno fibre di carbonio, fibre di basalto, fibre di tecnopolimeri aventi resistenza a trazione superiore a 550 MPa. In seguito, il procedimento prevede di fissare tale rete al suddetto telaio di supporto mediante mezzi di fissaggio e tensionamento configurati per estendere e tensionare la rete rispetto alla proprie dimensioni a riposo in almeno una direzione spaziale, determinandone un voluto allungamento ed una voluta tensione residua.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in assonometria di un dispositivo di sicurezza secondo il presente trovato, in condizione chiusa, applicato ad un generico macchinario rappresentato schematicamente;
- la fig. 2 è una vista in assonometria del dispositivo di sicurezza di fig. 1, in condizione aperta; - la fig. 3 è una vista assonometrica di una forma di realizzazione del dispositivo di fig. 1;
- la fig. 4 è una vista assonometrica di un'ulteriore forma di realizzazione del dispositivo di fig. 1
- le figg. da 5 a 7 sono viste schematiche ecingrandite di forme di realizzazione di sistemi di fissaggio e tensionamento della rete del dispositivo di fig. 1.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alla figura 1, un dispositivo di sicurezza secondo il presente trovato è indicato nel suo complesso con il riferimento numerico 10 ed è riportato in un'applicazione esemplificativa come protezione perimetrale di un macchinario 11, riportato schematicamente .
Il dispositivo di sicurezza 10 è utilizzabile come protezione perimetrale per un qualsiasi macchinario 11 avente parti meccaniche in movimento, che possono essere pericolose nel caso di contatto con persone, oppure di aggancio e conseguente trascinamento di persone. La protezione perimetrale può anche essere intesa per segregare zone con possibile proiezione di parti o elementi di lavorazione, che possono essere potenzialmente pericolose per persone transitanti o operanti nelle vicinanze.
Possono rientrare in tale categoria di macchinari 11, ad esempio, torni, frese ed altre macchine utensili, unità di trasferimento o convogllamento di pròdotti, unità di imballaggio, assemblaggio o verniciatura robotizzate, macchine di scavo, eccetera, e comunque in generale tutti i macchinari aventi parti mobili o in movimento o altre zone considerate pericolose.
Il dispositivo di sicurezza 10 può essere realizzato in moduli di protezione, o pannelli, 12 che possono essere fissati ad una struttura di sostegno 13, come nelle figure 1 e 2, oppure possono essere autoportanti, oppure ancora fissati ad un piano di appoggio .
I moduli di protezione 12 possono comprendere un telaio di supporto 15 che delimita perimetralmente una rete 16, fissata al telaio di supporto 15 e tensionata in modo da acquisire una voluta rigidità.
II telaio di supporto 15 può essere realizzato con materiali metallici, quali ad esempio acciaio strutturale o alluminio o sue leghe, oppure altri materiali aventi caratteristiche meccaniche idonee allo svolgimento di una funzione strutturale. Inoltre, il telaio di supporto 15 può essere provvisto di organi di aggancio 17, quali, ad esempio, cerniere, elementi d'incastro, ganci, perni o piastre o staffe di fissaggio, che possono permettere il fissaggio di ciascun telaio di supporto 15, e quindi di ciascun modulo di protezione 12, alla struttura di sostegno 13 oppure ad un altro modulo di protezione 12 adiacente o ad un piano d'appoggio.
Nell'esempio riportato nelle figure 1 e 2, alla struttura di sostegno 13 sono fissati, nel complesso, cinque moduli di protezione 12 provvisti di rete 16. Tra questi, tre moduli di protezione 12 sono incernierati alla struttura di sostegno 13 mediante cerniere 17a, mente due moduli di protezione 12 sono fissati ad essa tramite staffe 17b.
In figura 1 è illustrata una condizione chiusa del dispositivo di sicurezza 10, a protezione completa del macchinario 11, mentre in figura 2 è illustrata una condizione aperta, che permette l'accesso di un operatore al macchinario 11 stesso.
In forme di realizzazione, i moduli di protezione 12 incernierati possono essere provvisti, sul proprio lato non incernierato, di un dispositivo di chiusura 18, configurato per determinare selettivamente il passaggio del dispositivo di sicurezza 10 dalla condizione chiusa alla condizione aperta, e viceversa, e in particolare per mantenere saldamente tale condizione chiusa quando necessario. In alcune implementazioni, il dispositivo di chiusura 18 può essere collegato al macchinario 11 per essere attivato e disattivato in modo correlato rispettivamente all'azionamento e all'arresto dello stesso macchinario 11.
In forme di realizzazione, il telaio di supporto 15 può essere formato da elementi profilati, o barre 15a, aventi una qualsiasi forma, ad esempio a sezione quadrangolare, trapezoidale o romoboidale, oppure semicircolare, cava o piena, rettilinea oppure curva, a profilo continuo oppure provvisto di rientranze o cavita.
Inoltre, alcune soluzioni realizzative prevedono che l'assemblaggio delle barre 15a definisca una curvatura singola del modulo di protezione 12, oppure una sua curvatura multipla. In ulteriori soluzioni i moduli di protezione 12 possono definire, nel loro complesso, una curvatura singola, oppure multipla, del dispositivo di sicurezza 10.
In forme di realizzazione preferenziali, la rete 16 è realizzata con fibre di un materiale dotato di elevate caratteristiche meccaniche, ossia avente resistenza a trazione almeno pari a quella di un acciaio da costruzione bassolegato che generalmente viene utilizzato nella fabbricazione delle reti di dispositivi di protezione noti. La resistenza a trazione di tale tipologia di acciaio, che costituisce la resistenza a trazione minima per la scelta del materiale da utilizzare per la rete 16, è compresa tra 350 MPa e 550 MPa.
Per la realizzazione della rete 16 possono essere utilizzate fibre di carbonio, di vetro, o di basalto, oppure di materiali polimerici rientranti nella categoria cosiddetta dei tecnopolimeri, ossia polimeri aventi caratteristiche meccaniche che li rendono idonei all'uso in svariati campi della tecnica, anche per applicazioni avanzate, in sostituzione dei materiali, ad esempio metallici, usati normalmente. Ulteriori materiali, di tipo composito, possono essere utilizzati per la rete 16 e includono fibre di rinforzo realizzate con materiali nanometrici, ad esempio nanotubi.
Esemplificativamente, ma non limitatamente, vengono di seguito indicati alcuni tecnopolimeri che possono essere utilizzati per la realizzazione della rete 16: fibre di nylon ad elevata tenacità, quale il Nylon HT (High Tenacity); fibre aramidiche, siano esse paraaramidiche, alcune realizzazioni delle quali sono note con i nomi commerciali di Kevlar®, Technora®, Twaron®, Heracron®, o meta-aramidiche, quale il Nomex®; fibre di polietilene ad altissimo peso molecolare, o UHMWPE (Ultra-High-Molecular-Weight Polyethylene), quali il Dyneema® e lo Spectra®; fibre di poliidrochinone-diimidazopiridina (PIPD), noto come M5®; fibre di poliestere poliarilato, quale il Vectran®; fibre di polibenzossazolo (PBO), quale lo Zylon®.
Le resistenze meccaniche a trazione dei materiali sopra riportati sono comprese tra i 2.000 MPa e i 6.000 MPa, quindi da circa 4 a circa 15 volte quella degli acciai da costruzione bassolegati.
Inoltre, la densità delle fibre di vetro e di basalto è di circa 2,5-2,8 g/cm<3>, quindi circa<1>/3di quella media dell'acciaio (7,6-8,0 g/cm<3>) mentre i tecnopolimeri sopraccitati hanno densità di circa 1,5 g/cm<3>, quindi circa<1>/5di quella media dell'acciaio. È quindi possibile realizzare moduli di protezione 12 aventi reti 16 notevolmente più sicure di quelle attualmente realizzate in acciaio da costruzione, a parità di quantità di materiale, ottenendo moduli di protezione 12 notevolmente più leggeri.
Infatti, il rapporto resistenza/peso dei tecnopolimeri può anche essere 40 volte superiore rispetto a quello degli acciai da costruzione bassolegati.
I moduli 12 ottenuti in questo modo sono quindi facilmente trasportabili e movimentabili, e quindi consentono di velocizzare e semplificare le operazioni di assemblaggio.
Molti dei tecnopolimeri summenzionati hanno anche la caratteristica di essere più flessibili degli acciai di comune uso, quindi l'utilizzo di un tecnopolimero fibroso scelto tra quelli sopra riportati consente anche di realizzare moduli 12, e di conseguenza anche dispositivi di sicurezza 10, di una qualsivoglia forma tridimensionale.
Tale flessibilità ha anche il conseguente vantaggio di facilitare ulteriormente le operazioni di trasporto ed assemblaggio.
Inoltre, i tecnopolimeri sono generalmente dotati di una buona tenacità, almeno paragonabile a quella degli acciai da costruzione bassolegati, e tale da consentire l'assorbimento da parte del dispositivo di sicurezza 10 dell'energia dovuta all'impatto di un corpo in movimento contro la rete 16 dei suoi moduli di protezione 12. Questo consente di evitare che tale corpo in movimento, o in caduta, che potrebbe anche essere un uomo, entri nella zona pericolosa delimitata perimetralmente dal dispositivo di sicurezza 10. Infatti, se non debitamente resistente, la rete 16 può essere sfondata dalla forza dell'impatto sopra menzionato e non fornire sufficiente protezione ed isolamento alla zona da segregare.
Sulla base di quanto sopra, ciascun modulo di prò tezione 12 comprende mezzi di fissaggio e tensionamento 19 della rete 16 al telaio di supporto 15, configurati non solo per determinare un collegamento saldo della rete 16 al telaio di supporto 15, ma anche per effettuarne un voluto tensionamento.
A tale scopo, i mezzi di fissaggio e tensionamento 19 applicano alla rete 16 una tensione compresa tra il 5% ed il 30% del carico di rottura del materiale che la costituisce. Questa tensione conferisce alla rete 16 una rigidità tale per cui, ad esempio, l'applicazione di un carico di 80 kg ad una velocità di circa 100 mm/min al centro di un modulo di protezione 12 avente una superficie piana di 0,36 m di larghezza per 0,36 m di altezza comporta una deformazione massima della rete 16 compresa tra circa 10 mm e circa 30 mm nella zona di applicazione del carico. Tale deformazione, seppur ridotta, è anche vantaggiosa ai fini della sicurezza in caso di impatto da parte di persone, in quanto procura ad esse lesioni di minore entità rispetto ad una rete 16 realizzata in acciaio, come nella tecnica nota.
Le figure 3 e 4 sono utilizzate per descrivere forme di realizzazione di un modulo di protezione 12 nel quale il telaio di supporto 15 ha una forma poligonale, nella fattispecie rettangolare.
Resta inteso che tale forma rettangolare è utilizzata nella presente descrizione solamente per comodità espositiva, e non ha scopo limitativo, poiché quanto di seguito esposto è facilmente adattabile da una persona esperta del settore ad una qualsiasi altra forma, bidimensionale o tridimensionale, regolare o irregolare.
Il telaio di supporto 15, nel caso specifico delle figure allegate, include quattro barre 15a, che ne definiscono i componenti strutturali. Nella fattispecie, le barre 15a sono tubolari e includono una prima barra 15alfdue barre trasversali 15a2, sostanzialmente ortogonali ad essa, e una barra di chiusura 15a3, che chiude la forma poligonale del telaio di supporto 15.
Soluzioni alternative possono prevedere barre 15a piene anziché tubolari, o altra tipologia di componenti strutturali, ad esempio profilati, oppure possono prevedere che il telaio di supporto 15 non sia chiuso, ma aperto, ad esempio composto solamente da due barre 15a, oppure rinforzato da barre 15a di rinforzo interposte, ad esempio diagonalmente, tra la prima barra 15axe la barra di chiusura 15a3.
In forme di realizzazione, le barre 15a possono essere collegate tra di loro alle rispettive estremità mediante saldatura, sicché il telaio di supporto 15 risulta elettrosaldato.
In ulteriori forme di realizzazione, il telaio di supporto 15 può includere blocchi angolari 15b per il collegamento delle estremità delle barre 15a.
Alcune soluzioni realizzative del telaio di supporto 15 prevedono di inserire una parte dei blocchi angolari 15b in ciascuna estremità delle barre 15a da collegare e di fissare successivamente i blocchi angolari 15b alle barre 15a mediante organi di fissaggio 20, quali ad esempio viti, perni, spine, o altri elementi che possono, mediante avvitamento o inserimento ad interferenza, determinare il fissaggio dei blocchi angolari 15b e delle barre 15a.
I blocchi angolari 15b sopra citati possono essere innesti a baionetta, o a spina riportata, oppure connettori cubici o giunti angolari. Possono anche essere previsti, in alternativa, coprigiunti o profili angolari, oppure staffe o squadre, o altri elementi di collegamento idonei a congiungere le estremità delle barre 15a.
La figura 3 può essere utilizzata per descrivere una possibile implementazione di un procedimento per la realizzazione del dispositivo di sicurezza 10, che prevede di ottenere inizialmente almeno un modulo di protezione 12, le cui dimensioni, rispettivamente altezza e larghezza, sono indicate nella figura con i riferimenti H e L.
Il summenzionato procedimento prevede innanzitutto di predisporre una rete 16 avente dimensioni, a riposo, ossia in una condizione indeformata, tali da coprire un'area rettangolare di altezza Hi e larghezza Li, entrambe inferiori rispetto alle corrispettive altezza H e larghezza L del modulo di protezione 12. II rapporto tra le larghezze Li e L3⁄4te tra le altezze Hi e H dipende dal materiale di cui è costituita la rete 16, in particolare dalla sua deformabilità e dal coefficiente di elongazione delle sue fibre.
In seguito, è previsto di fissare la rete 16 mediante mezzi di fissaggio e tensionamento 19 alla prima barra 15a!·
Tali mezzi di fissaggio e tensionamento 19 includono, nel caso esemplificativo di figura 3, maglie periferiche 16a della rete 16 nelle quali viene inserita la prima barra 15a!·
In seguito, mediante due blocchi angolari 15b, vengono collegate le due barre trasversali 15a2alla prima barra 15a!, sostanzialmente ortogonali rispetto ad essa.
A questo punto, oppure prima del collegamento delle due barre trasversali 15a2alla prima barra 15a!, con l'ausilio dei suddetti mezzi di fissaggio e tensionamento 19, la rete 16 viene fissata anche alle barre trasversali 15a2, che vengono quindi inserite all'interno di maglie periferiche 16a di due lati contrapposti della rete 16.
La prima barra 15a!ha una lunghezza DI sostanzialmente uguale all'altezza H che si vuole ottenere per il modulo di protezione 12, al netto dell'ingombro dei blocchi angolari 15b.
Analogamente, le barre trasversali 15a2hanno una lunghezza D2 sostanzialmente uguale alla larghezza L che si vuole ottenere per il modulo di protezione 12, al netto dell'ingombro dei blocchi angolari 15b.
La lunghezza Di sopraccitata e la tipologia di fissaggio determinata dai mezzi di fissaggio e tensionamento 19 hanno la funzione di mantenere distanziate le barre trasversali 15a2e determinare un tensionamento parziale della rete 16 nella direzione che le congiunge.
Dopo aver effettuato tale tensionamento parziale, la rete viene fissata alla barra di chiusura 15a3, tramite l'inserimento di quest'ultima all'interno delle maglie periferiche 16a dell'ultimo lato libero della rete 16, dopodiché, mediante due blocchi angolari 15b, la barra di chiusura 15a3viene fissata alle due barre trasversali 15a2.
Una volta completato tale fissaggio, a completamento del telaio di supporto 15, la lunghezza D2 delle barre trasversali 15a2determina un ulteriore tensionamento della rete 16 nella direzione che congiunge la prima barra 15a3e la barra di chiusura 15a3.
A questo punto, il procedimento di realizzazione del modulo di protezione 12 prevede che i mezzi di fissaggio e tensionamento 19 vengano utilizzati per determinare il tensionamento finale della rete 16, facendo in modo che essa presenti, in entrambe le dimensioni dell'area delimitata dal telaio di supporto 15, una tensione residua compresa tra il 5% ed il 30% del carico di rottura a trazione del materiale con cui è realizzata la rete 16 stessa.
È pure un possibile parametro da considerare durante il tensionamento della rete 16 l'allungamento percentuale delle sue fibre. A seconda dei diversi materiali summenzionati con i quali può essere realizzata la rete 16, tale allungamento percentuale rispetto alla condizione indeformata può essere compreso tra il 5% ed il 30%, il che consente di raggiungere il voluto valore di tensione residua.
In forme di realizzazione, i mezzi di fissaggio e tensionamento 19 possono includere uno o più dispositivi di misura della tensione 21, ad esempio definiti da sensori dinamometrici che misurano la trazione alla quale è sottoposta la rete 16 durante l'operazione di tensionamento.
Ulteriori forme di realizzazione possono prevedere che i mezzi di fissaggio e tensionamento 19 includano uno o più dispositivi di misura dimensionale 22, ad esempio definiti da sensori estensimetrici che misurano l'allungamento al quale è sottoposta la rete 16 durante la procedura di tensionamento.
Una volta ottenuto il modulo di protezione 12, esso può essere collegato, ad esempio mediante le cerniere 17a di cui è provvista la barra di chiusura 15a3, ad altri moduli di protezione 12 realizzati in modo analogo, per ottenere il dispositivo di protezione 10. La figura 4 può essere utilizzata per descrivere forme di realizzazione di un modulo di protezione 12 nel quale i mezzi di fissaggio e tensionamento 19 ineludono almeno un cavo di fissaggio 119 avente la funzione di fissare la rete 16 al telaio di supporto 15
Tale cavo di fissaggio 119 è avvolto attorno a ciascuna delle barre 15a che compongono il telaio di supporto 15, definendo una pluralità di spire che attraversano le maglie periferiche 16a della rete 16. Secondo una variante, i mezzi di fissaggio e tensionamento 19 includono una pluralità di cavi di fissaggio 119, uno per ciascuna barra 15a.
Nelle forme di realizzazione esemplificativamente riportate in figura 4, il modulo di protezione 12 viene ottenuto secondo il procedimento qui di seguito descritto .
Viene anzitutto realizzato il telaio di supporto 15 collegando tra loro le barre 15a mediante i blocchi angolari 15b come sopra descritto, dopodiché al suo interno viene posizionata la rete 16 in modo che le sue maglie periferiche 16a siano sostanzialmente parallele alle barre 15a.
In seguito, il cavo di fissaggio 119 viene fatto passare all'interno delle suddette maglie periferiche 16a e contemporaneamente avvolto in spire attorno alle barre 15a che costituiscono il telaio di supporto 15.
In questo modo, man mano che si completa tale avvolgimento, la rete 16 viene progressivamente fissata al telaio di supporto 15 e tesa al suo interno fino a raggiungere il voluto valore di tensionamento .
Anche in questo caso, infatti, le lunghezze LI, DI e D2, e le altezze H e HI sono scelte sulla base delle proprietà del materiale con cui è realizzata la rete 16.
La figura 5 è utilizzata per descrivere forme di realizzazione esemplificative dei mezzi di fissaggio e tensionamento 19 nelle quali essi includono, per ciascuna barra 15a che compone il telaio di supporto 15, un profilato ausiliario, quale ad esempio una barra ausiliaria 23. Tale barra ausiliaria 23 è inserita nelle maglie perimetrali 16a della rete 16 e quindi fissata alla corrispondente barra 15a.
Tale fissaggio è realizzato mediante tiranti 24, ad esempio definiti da bulloni, i quali sono inseriti in fori passanti 25 ricavati nella barra 15a ed hanno la duplice funzione, oltre che di fissare ciascuna barra ausiliaria 23 alla rispettiva barra 15a, anche di determinarne un voluto distanziamento da essa, che può anche essere regolabile.
L'entità di tale distanziamento è funzione del tensionamento che si vuole ottenere per la rete 16.
La figura 6 è utilizzata per descrivere forme di realizzazione analoghe a quelle riportate in figura 5, nelle quali la barra ausiliaria 23 è avvolta da spire del cavo di fissaggio 119, il quale a sua volta passa all'interno delle maglie periferiche 16a della rete 16 determinandone il collegamento alla barra ausiliaria 23. Tiranti 24 definiscono il fissaggio di ciascuna barra ausiliaria 23 alla corrispondente barra 15a del telaio di supporto 15 e determinano il tensionamento della rete 16.
In ulteriori forme di realizzazione, ad esempio mostrate in figura 7, ciascuna barra 15a ha una forma definita da due profili di supporto 115 tra i quali sono ricavati elementi di aggancio 26.
A tali elementi di aggancio 26 vengono collegate le maglie periferiche 16a della rete 16, in modo da ottenerne il fissaggio alla barra 15a del telaio di supporto 15.
Questi elementi di aggancio 26, che in figura 7 sono rappresentati schematicamente come sporgenze, possono essere ganci, morsetti, scanalature sagomate, incavature, od altri elementi che possono determinare un fissaggio saldo della rete 16 ai profilati di supporto 115.
In alcune soluzioni, vengono prima fissate le summenzionate maglie periferiche 16a agli elementi di aggancio 26, ed in seguito vengono accoppiati i profili di supporto 115, in modo che essi definiscano una corrispondente barra 15a inglobante le stesse maglie periferiche 16a.
Soluzioni alternative possono prevedere che vengano inizialmente fissati tra loro i profili di supporto 115 e successivamente collegate le maglie periferiche 16a della rete 16 agli elementi di aggancio 26.
In entrambi i casi, il procedimento di realizzazione del dispositivo di sicurezza 10 può prevedere che il successivo posizionamento delle barre 15a, ed il fissaggio reciproco per determinare il telaio di supporto 15, determini il tensionamento voluto della rete 16.
È chiaro che al dispositivo di sicurezza 10 e al relativo procedimento di realizzazione fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivo di sicurezza, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di sicurezza, per la segregazione di zone pericolose di un macchinario (11) o di un'area di lavoro, comprendente almeno un modulo di protezione (12) avente un telaio di supporto (15) ed una rete (16) fissata a detto telaio di supporto (15), caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di fissaggio e tensionamento (19) configurati per fissare detta rete (16) al telaio di supporto (15) con una determinata tensione trattiva residua, almeno superiore al 5% del carico di rottura a trazione del materiale con cui è realizzata detta rete (16), e che detta rete (16) è realizzata con un materiale scelto in un gruppo comprendente almeno fibre di carbonio, fibre di basalto, fibre di tecnopolimeri, fibre di materiali compositi simili o assimilabili a detti tecnopolimeri, detto materiale avendo resistenza a trazione superiore a 550 MPa e peso specifico inferiore ad almeno 3 g/cm<3>.
  2. 2. Dispositivo di sicurezza come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti tecnopolimeri sono a struttura fibrosa e comprendono almeno polimeri aramidici, poliolefine ad elevata tenacità e/o ad altissimo peso molecolare, poliesteri poliarilati, polibenzossazoli.
  3. 3. Dispositivo di sicurezza come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di fissaggio e tensionamento (19) sono configurati per determinare il tensionamento di detta rete (16) con una tensione residua compresa tra il 5% ed il 30% del carico di rottura a trazione del materiale con cui detta rete (16) è realizzata.
  4. 4. Dispositivo di sicurezza come in una o l'altra delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di fissaggio e tensionamento (19) sono configurati per determinare un allungamento percentuale della rete (16) compreso tra il 5% ed il 30% rispetto alle dimensioni a riposo di quest 'ultima.
  5. 5. Dispositivo di sicurezza come in una o l'altra delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che detto telaio di supporto (15) comprende una pluralità di componenti strutturali (15a) tra loro collegati, e che detti mezzi di fissaggio e tensionamento (19) comprendono maglie perimetrali (16a) della rete (16) nelle quali sono inseriti detti componenti strutturali (15a), detto telaio di supporto (15) delimitando un'area superiore a quella delimitata dalla rete (16) a riposo, in una condizione indeformata.
  6. 6. Dispositivo di sicurezza come nella rivendica zione 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di fissaggio e tensionamento (19) comprendono almeno un dispositivo di misura della tensione (21) della rete (16) configurato per identificare detta tensione residua.
  7. 7. Dispositivo di sicurezza come nella rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di fissaggio e tensionamento (19) comprendono almeno un dispositivo di misura dimensionale (22) collegato alla rete (16) e configurato per identificare detto allungamento percentuale.
  8. 8. Procedimento per la realizzazione di un dispositivo di sicurezza per la segregazione di zone pericolose di un macchinario (11) o di un'area di lavoro, detto dispositivo di sicurezza comprendendo almeno un modulo di protezione (12) avente un telaio di supporto (15) ed una rete (16) fissata a detto telaio di supporto (15), caratterizzato dal fatto che comprende : - predisporre una rete (16) realizzata con un materiale scelto in un gruppo comprendente almeno fibre di carbonio, fibre di basalto, fibre di tecnopolimeri, fibre di materiali compositi simili o assimilabili a detti tecnopolimeri, detto materiale avendo resistenza a trazione superiore a 550 MPa e peso specifico inferiore ad almeno 3 g/cm<3>; - fissare detta rete (16) al telaio di supporto (15) mediante mezzi di fissaggio e tensionamento (19) configurati per estendere e tensionare la rete (16) rispetto alla proprie dimensioni a riposo in almeno una direzione spaziale, determinandone un voluto allungamento ed una voluta tensione residua.
  9. 9. Procedimento come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che fissare detta rete (16) al telaio di supporto (15) prevede di fissare maglie periferiche (16a) di detta rete (16) a componenti strutturali (15a) di detto telaio di supporto (15) e di allontanare componenti strutturali (15a) opposti in detto telaio di supporto (15) per ottenere detto voluto allungamento e detta voluta tensione residua.
  10. 10. Procedimento come nella rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che durante il fissaggio ed il tensionamento della rete (16), almeno un dispositivo di misura della tensione (21) e/o un dispositivo di misura dimensionale (22) sono utilizzati per rilevare e monitorare detta voluta tensione e detto voluto allungamento della rete (16).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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EP1035275A1 (en) * 1999-03-12 2000-09-13 Pieter Gerrit Hannessen Screening structure

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