ITUD20120080A1 - "plantare per calzature" - Google Patents

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ITUD20120080A1
ITUD20120080A1 IT000080A ITUD20120080A ITUD20120080A1 IT UD20120080 A1 ITUD20120080 A1 IT UD20120080A1 IT 000080 A IT000080 A IT 000080A IT UD20120080 A ITUD20120080 A IT UD20120080A IT UD20120080 A1 ITUD20120080 A1 IT UD20120080A1
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IT
Italy
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insole
binder
weight
granular
inner sole
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IT000080A
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English (en)
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Marco Pittolo
Claude Rosa
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Rosspit Internat Kft
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    • A43B7/144Footwear with health or hygienic arrangements with foot-supporting parts with pads or holes on one or more locations, or having an anatomical or curved form characterised by the location under the foot situated under the heel, i.e. the calcaneus bone
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Description

PLANTARE PER CALZATURE
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda un plantare per calzature secondo le caratteristiche della parte precaratterizzante della rivendicazione 1.
20 La presente invenzione riguarda un metodo di conformazione di un plantare secondo le caratteristiche della parte precaratterizzante della rivendicazione 23.
La presente invenzione riguarda anche una calzatura secondo le caratteristiche della parte precaratterizzante della rivendicazione 24.
Definizioni
Nella presente descrizione e nelle annesse rivendicazioni i seguenti termini devono essere intesi secondo le definizioni date di seguito.
Con il termine “plantare†si intende un elemento atto ad essere inserito in modo fisso o rimovibile entro una calzatura ed atto a costituire una interfaccia di appoggio della pianta del piede dell’utilizzatore della calzatura stessa. Il termine “plantare†non à ̈ inteso solamente come riferito ad uno specifico presidio ortopedico ma anche come riferito ad un elemento della calzatura atto ad ottenere un miglior confort nel utilizzo della calzatura stessa.
Tecnica anteriore
Nel campo della realizzazione di plantari sono note soluzioni atte ad ottenere una migliore distribuzione delle sollecitazioni sulla pianta del piede.
Le soluzioni della tecnica anteriore in genere prevedono che il plantare comprenda una certa conformazione tridimensionale con zone che si protrudono in misura maggiore rispetto al piano di appoggio del plantare stesso entro la calzatura e zone che si protrudono in misura minore rispetto al piano di appoggio del plantare stesso entro la calzatura. In questo modo le zone che si protrudono in misura maggiore potranno, ad esempio, interessare le parti concave della pianta del piede mentre le zone che si protrudono in misura minore potranno, ad esempio, interessare le parti convesse della pianta del piede.
In genere, salvo il caso di plantari intesi come presidi ortopedici che vengono realizzati in base alla specifica conformazione della pianta del piede di un utilizzatore che soffre di una particolare patologia, i plantari usualmente in commercio presentano una conformazione standard che viene studiata per adattarsi alle esigenze medie di un utilizzatore.
Sono note soluzioni che prevedono una scansione ottica della pianta del piede de utilizzatore al fine di ottenere una immagine della conformazione della pianta stessa ed al fine di modellare successivamente, in un secondo tempo, un plantare adatto alla particolare conformazione del piede dell’utilizzatore, le quali, in genere, sono utilizzate per la produzione di presidi ortopedici.
Sono note alcune soluzioni di plantari auto modellanti in cui il plantare à ̈ realizzato in un materiale cosiddetto “con memoria†che si adatta alla conformazione della pianta del piede per mantenere poi la forma che viene ottenuta con l’uso del plantare stesso.
Sono note soluzioni che prevedono il ricorso a materiali espansi.
Problemi della tecnica anteriore
Il ricorso a conformazioni standard che vengono studiate per adattarsi alle esigenze medie di un utilizzatore, sono soluzioni che difficilmente possono dare un grado di confort adeguato in quanto il piede di un utilizzatore della calzatura à ̈ per sua natura diverso dal piede di un altro utilizzatore della medesima calzatura. Conseguentemente le soluzioni di questo tipo, in genere, risulteranno almeno in minima parte soddisfacenti per la maggior parte degli utilizzatori, mentre per alcuni utilizzatori potranno anche risultare inadeguate o scomode.
Le soluzioni in cui viene effettuata una scansione ottica della pianta del piede per la realizzazione di uno specifico plantare sono soddisfacenti dal punto di vista della corrispondenza che si ottiene tra la conformazione della pianta del piede di uno specifico utilizzatore e la conformazione del plantare che si adatterà quasi perfettamente ad essa. Tuttavia tali soluzioni sono notevolmente costose e comportano anche tempi di attesa elevati tra il momento in cui viene fatta la scansione della pianta del piede e la fase di realizzazione effettiva del plantare. Ulteriormente in tali soluzioni possono verificarsi casi di errato rilevamento della conformazione corretta della pianta del piede per l’appiattimento del piede sul cristallo in cui à ̈ collocato lo scanner, oppure per la errata o deformata rilevazione dei tessuti molli dell'arco del piede, oppure per movimenti della persona o posizionamento errato del piede sullo scanner.
Inoltre tutte le soluzioni della tecnica anteriore non tengono in considerazione alcuni aspetti relativi al fatto che la conformazione della pianta del piede può subire delle modifiche nel corso del tempo, ad esempio in presenza di calli e/o vesciche, oppure in presenza di alcune patologie con il risultato che un plantare che prima risultava confortevole o quanto meno soddisfacente può in un secondo tempo essere poco confortevole o addirittura creare dolori e/o sensazioni di fastidio.
Ulteriormente le soluzioni della tecnica anteriore sono generalmente simmetriche per il piede destro ed il piede sinistro e non tengono in considerazione eventuali differenze che possono essere presenti tra il piede destro ed il piede sinistro anche di uno stesso soggetto, sia per motivi intrinseci che per eventuali deformazioni subite a seguito di traumi o incidenti.
I plantari auto modellanti in cui il plantare à ̈ realizzato in un materiale cosiddetto “con memoria†non consentono la compensazione di eventuali alterazioni della pianta del piede in quanto il plantare si adatterà alla conformazione del piede e non à ̈ possibile operare interventi correttivi sulla conformazione ottenuta.
Le soluzioni che prevedono il ricorso a materiali espansi tendono a schiacciarsi e perdere l’effetto di supporto a seguito dell’utilizzo prolungato.
Scopo dell’invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un plantare che risulti facilmente adattabile alla specifica conformazione della pianta del piede dell’utilizzatore.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un plantare personalizzabile in modo economico in funzione della specifica conformazione della pianta del piede dell’utilizzatore.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un plantare che possa essere facilmente adattato da parte dello stesso utilizzatore in funzione delle reali caratteristiche della pianta del proprio piede e che consente anche di ricavare sul plantare stesso specifiche conformazioni in corrispondenza di eventuali infiammazioni o alterazioni come ad esempio calli o vesciche.
Concetto dell’invenzione
Lo scopo viene raggiunto con le caratteristiche della rivendicazione principale. Le sottorivendicazioni rappresentano soluzioni vantaggiose.
Effetti vantaggiosi dell’invenzione
La soluzione proposta secondo la presente invenzione presenta diversi vantaggi.
Il plantare realizzato secondo la presente invenzione consente di distribuire le sollecitazioni sull’intera pianta del piede secondo soluzioni personalizzabili in modo rapido ed economico in funzione delle reali caratteristiche della pianta del piede dell’utilizzatore.
Inoltre il plantare realizzato secondo la presente invenzione consente all’utilizzatore dello stesso di realizzare autonomamente l’operazione di formatura del plantare ricavando su di esso una impronta accurata della propria conformazione della pianta del piede, evitando, dunque, gli inconvenienti del ricorso a plantari con conformazioni standardizzate.
Ulteriormente il plantare realizzato secondo la presente invenzione consente di modificare la conformazione dello stesso in caso di problematiche temporanee come ad esempio eventuali infiammazioni o alterazioni della pianta del piede quali calli o vesciche.
Ulteriore vantaggio della presente invenzione à ̈ che si consente l’ottenimento di plantari adatti anche al trattamento di alcune patologie in modo semplice, rapido ed economico.
La soluzione secondo la presente invenzione consente anche l’ottenimento di plantari o solette con un più alto grado di accuratezza funzionale rispetto a quella ottenuta con i metodi esistenti nello stato dell'arte. In tal modo si ottiene, nel caso di realizzazione in forma di presidi ortopedici, un miglioramento significativo dei risultati del trattamento di patologie legate allo stress generato nella pianta del piede, come ad esempio, fascite plantare, tendinite, ecc.
Ulteriormente la soluzione secondo la presente invenzione consente anche la compensazione di eventuali alterazioni della pianta del piede con interventi correttivi sulla conformazione ottenuta.
Descrizione dei disegni
Viene di seguito descritta una soluzione realizzativa con riferimento ai disegni allegati da considerarsi come esempio non limitativo della presente invenzione in cui:
Fig. 1 rappresenta una vista schematica in esploso di una forma di realizzazione del plantare realizzato in conformità con la presente invenzione.
Fig. 2 rappresenta una vista schematica del plantare di Fig. 1 in condizione assemblata. Fig. 3 rappresenta una vista schematica in sezione del plantare di Fig. 2 secondo la linea di sezione indicata con A-A in Fig. 2.
Fig. 4 rappresenta una vista schematica in sezione del plantare di Fig. 2 secondo la linea di sezione indicata con B-B in Fig. 2.
Fig. 5 rappresenta una vista schematica del plantare di Fig. 2 in una fase iniziale del procedimento di formatura.
Fig. 6 rappresenta una vista schematica del plantare di Fig. 5 durante il procedimento di formatura del plantare stesso.
Fig. 7 rappresenta una vista schematica del plantare di Fig. 6 dopo il procedimento di formatura del plantare stesso.
Fig. 8 rappresenta uno schema a blocchi illustrante le fasi del procedimento di formatura del plantare realizzato secondo la presente invenzione.
Descrizione dell’invenzione
Quando il piede à ̈ posizionato entro la scarpa con il peso del corpo caricato su di esso, l'area del tallone e della zona metatarsale subiscono una deformazione corrispondente ad un appiattimento e inoltre le zone concave della pianta del piede non poggiano entro la scarpa venendo sorrette dalle corrispondenti parti convesse. Seppure alcuni plantari prevedano la presenza di zone concave e convesse complementari rispetto alle zone convesse e concave della pianta del piede, tali soluzioni non sono spesso soddisfacenti in quanto prevedono il ricorso ad un plantare standard in cui le zone concave e convesse sono realizzate sulla base delle caratteristiche di un piede di una persona media e, quindi, non tengono in considerazione le differenze che ci sono tra ciascun individuo.
La presente invenzione consente di ottenere un plantare o soletta che può essere facilmente adattato alle caratteristiche della pianta del piede dell’utilizzatore ottenendo un plantare, una soletta, un sottopiede o un presidio ortopedico che si adattano perfettamente alla conformazione plantare dello specifico utilizzatore lungo l'intera pianta del piede al fine di distribuire uniformemente e correttamente il carico durante la deambulazione.
In particolare (Fig. 1) la soluzione secondo la presente invenzione prevede il ricorso ad una soletta interna (3) la quale à ̈ un soletta interna che può essere modellata mediante applicazione di calore e pressione. La soletta interna à ̈ realizzata mediante una mescola termo modellante composta da un materiale granulare ed un legante che varia le proprie caratteristiche quando viene sottoposto a calore passando da uno stato solido ad uno stato liquido. In questo modo l’abbinamento del materiale granulare con il materiale legante consente di ottenere una soletta interna (3) la quale quando viene sottoposta a calore passa da uno stato solido ad uno stato plastico costituito dall’insieme del materiale granulare solido e del legante liquido. Lo stato plastico così ottenuto consente la deformazione della soletta interna (3) a seguito della applicazione di una pressione, ad esempio appoggiando (Fig. 5, Fig.6) il piede (8) oppure applicando una pressione con le dita.
II materiale granulare avrà preferibilmente una granulometria compresa tra 0,2 e 2,0 mm e potrà essere costituito, ad esempio, da granella di sughero, polvere o granulato di legno, sementi vari in granuli (frumento, orzo, farro, segale, miglio, lavanda, calendula) o da una combinazione degli stessi o altri materiali equivalenti.
Ad esempio la composizione della soletta interna (3) potrà essere:
- materiale granulare da 10 a 90 % in peso rispetto a peso totale della soletta interna (3);
- legante da 90 a 10 % in peso rispetto a peso totale della soletta interna (3).
Le percentuali potranno variare in funzione del utilizzo previsto per la soletta o per il plantare o dalle caratteristiche deN’utilizzatore. Ad esempio per un utilizzatore di peso elevato si potranno prevedere solette o plantari con una quantità maggiore di materiale granulare rispetto alla quantità di legante, in modo da ottenere un maggiore effetto di sostegno del peso dell’utilizzatore, mentre per un utilizzatore di peso basso si potranno prevedere solette o plantari con una quantità minore di materiale granulare rispetto alla quantità di legante, in modo da ottenere un maggiore effetto ammortizzante. Analogamente per usi sportivi particolarmente intensi si potranno prevedere soluzioni intermedie atte a favorire da un lato un effetto ammortizzante e, dall’altro, un corretto sostegno del piede, come ad esempio una soletta interna (3) comprendente prime zone con percentuali maggiori di materiale granulare o in polvere e corrispondentemente con percentuali minori di legante e seconde zone con percentuali minori di materiale granulare o in polvere e corrispondentemente con percentuali maggiori di legante in modo da conferire maggiore capacità di adattamento alla conformazione e/o maggior capacità di ammortizzazione ad alcune zone maggiormente soggette a sollecitazioni.
Il legante potrà avere la seguente composizione:
- resine da 80 a 99 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo;
- copolimeri da 20 a 1 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo.
I copolimeri potranno essere ad esempio copolimero Etil-Vinil Acetato (ÈVA).
Sia il materiale granulare che le resine che i copolimeri potranno contenere ulteriormente essenze profumate e/o sostanze naturali sotto forma di creme o gel eventualmente inserite tramite membrane a rilascio graduale di tali sostanze.
La soluzione preferita della presente invenzione prevede che la soletta interna (3) abbia una composizione comprendente:
- materiale granulare da 30 a 70 % in peso rispetto a peso totale della soletta interna (3), preferibilmente da 40 a 60 % in peso rispetto a peso totale della soletta interna (3), ancor più preferibilmente 50 % in peso rispetto a peso totale della soletta interna (3);
- legante da 70 a 30 % in peso rispetto a peso totale della soletta interna (3), preferibilmente da 60 a 40 % in peso rispetto a peso totale della soletta interna (3), ancor più preferibilmente 50 % in peso rispetto a peso totale della soletta interna (3). La soluzione preferita della presente invenzione prevede che il legante abbia una composizione comprendente:
- resine poliolefiniche da 30 a 59 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo;
- resine idrocarboniche da 39 a 60 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo;
- copolimeri da 2 a 10 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo, preferibilmente etilene vinil acetato (ÈVA).
Ancor più preferibilmente si prevede che il legante abbia una composizione comprendente:
- resine poliolefiniche pari a 58 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo;
- resine idrocarboniche pari a 38 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo;
- copolimeri pari a 4 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo, preferibilmente etilene vinil acetato (ÈVA).
La soletta interna (3) così ottenuta risulta facilmente conformabile mediante applicazione di calore in quanto il legante con le caratteristiche ottenute risulta essenzialmente solido fino a temperature approssimativamente pari a 40-50 gradi centigradi, mentre a temperature maggiori cambia di stato progressivamente passando da una condizione solida ad una condizione plastica a temperature di circa 90 gradi centigradi, per arrivare ad una condizione semi liquida al raggiungimento di temperature dell’ordine di 120 gradi centigradi.
In questo modo a seguito del riscaldamento la soletta interna (3) passa progressivamente da uno stato solido ad uno stato plastico che ne consente la deformazione e, una volta ripristinate condizioni corrispondenti alla temperatura ambiente, essa mantiene la deformazione applicata.
Preferibilmente la soletta interna (3) Ã ̈ racchiusa in un plantare (1) comprendente una struttura a sandwich (Fig. 1 , Fig. 2, Fig. 3, Fig. 4) in cui il plantare (1) Ã ̈ costituito da:
- una prima fodera (2) dal lato corrispondente alla zona di appoggio del piede;
- una seconda fodera (5) dal lato corrispondente alla zona di appoggio sul fondo della calzatura;
- la soletta interna (3) precedentemente descritta che viene racchiusa tra la prima fodera (2) e la seconda fodera (3);
- una bordatura (6) perimetrale di contenimento che fissa reciprocamente la prima fodera (2) e la seconda fodera (5) con interposizione tra di esse della soletta interna (3).
In generale, dunque, la soletta interna (3) à ̈ racchiusa in una struttura a sandwich costituita da prima fodera (2) e seconda fodera (5) racchiudenti la soletta interna e la struttura a sandwich à ̈ perimetralmente delimitata da una bordatura (6) perimetrale di contenimento che fissa reciprocamente la prima fodera (2) e la seconda fodera (5) con interposizione tra di esse della soletta interna (3). La bordatura (6) perimetrale à ̈ atta al contenimento della miscela allo stato plastico o liquido di legante e materiale granulare o in polvere costituente la soletta interna (3) a temperature superiori a quando avviene il passaggio di stato della miscela di legante e materiale granulare o in polvere costituente la soletta interna (3).
La prima fodera (2), cioà ̈ la fodera del plantare che si trova dal lato corrispondente alla zona di appoggio del piede, potrà essere realizzata in diversi materiali, preferibilmente in un materiale a cellule chiuse traspirante antiodore, come ad esempio in tessuto oppure pelle naturale o sintetica e potrà comprendere anche fori (7) per la traspirazione di dimensioni tali da impedire la fuoriuscita del materiale granulare o in polvere e/o la fuoriuscita del legante.
La seconda fodera (2), cioà ̈ la fodera del plantare che si trova dal lato corrispondente alla zona di appoggio sul fondo della calzatura, potrà essere realizzata in diversi materiali come ad esempio materiale espanso anatomico che potrà avere di per sé una conformazione di base corrispondente alle caratteristiche medie del piede, ad esempio con zone a maggiore protrusione in corrispondenza dell’arco plantare del piede e/o zone a minore protrusione in corrispondenza della zona del tallone del piede, in modo da fornire una conformazione di base che sarà poi adattata dalla conformazione della soletta interna (3) mediante applicazione di calore.
La bordatura (6) sarà realizzata preferibilmente in cotone.
Eventualmente la struttura a sandwich del plantare (1) potrà anche comprendere una tallonetta (4) di ammortizzazione in corrispondenza della zona del plantare (1) che corrisponde alla zona del tallone del piede ed in generale di una tallonetta (4) che si estende almeno per una porzione dell’intero sviluppo in lunghezza del plantare (1), in cui la tallonetta à ̈ dotata di uno spessore maggiore in corrispondenza della zona di appoggio del tallone e di uno spessore decrescente nella direzione di sviluppo del plantare dalla zona di appoggio del tallone verso la zona di appoggio della punta del piede.
La tallonetta (4) sarà preferibilmente realizzata in materiale anti shock o antiurto auto modellante con memoria, come ad esempio gel di poliuretano o materiali espansi, lattice, materiale gommoso. Essa contribuirà ad attutire l’impatto al suolo nella zona del tallone riducendo le vibrazioni che si ripercuotono sulla spina dorsale. La tallonetta (4) preferibilmente interesserà solo la porzione del plantare (1) che corrisponde alla zona del tallone del piede (come apprezzabile dalla rappresentazione in sezione di Fig. 3), mentre essa preferibilmente non si estenderà nelle altre parti (come apprezzabile dalla rappresentazione in sezione di Fig. 4) del plantare (1). Tuttavia si potranno avere soluzioni in cui una tallonetta (4), potrà estendersi lungo l’intero sviluppo in lunghezza del plantare e in cui la tallonetta sarà dotata di uno spessore maggiore in corrispondenza del tallone e di uno spessore progressivamente decrescente nelle direzione di sviluppo del plantare dal tallone verso la punta, eventualmente con una zona iniziale in prossimità del tallone in cui lo spessore della tallonetta viene mantenuto costante con spessore elevato, una zona intermedia in cui lo spessore della tallonetta si riduce, una zona terminale in corrispondenza della punta in cui la tallonetta ha uno spessore costante con valore ridotto al minimo possibile in funzione del materiale con cui essa à ̈ realizzata. In questo modo, vantaggiosamente, la tallonetta fungerà anche da elemento contenitivo inferiore della soletta interna congiuntamente alla azione contenitiva della seconda fodera.
La presenza della bordatura (6) che si estende almeno parzialmente lungo il bordo delle superfici esterne di prima fodera (2) e seconda fodera (5), esterno essendo riferito rispetto alla struttura a sandwich, consente di ottenere un effetto contenitivo della soletta interna (3) quando essa, a seguito della applicazione di calore, assume uno stato altamente plastico a seguito del fatto che il legante assume uno stato semi liquido. In questo modo si prevengono eventuali fuoriuscite di legante a seguito della applicazione della pressione sul plantare riscaldato. Quando, dopo il riscaldamento, l'utilizzatore appoggia (Fig. 5) il piede (8) sul plantare (1) ed esercita (Fig. 6) una pressione su di esso, la soletta interna (3), che si trova in uno stato altamente plastico a seguito del fatto che il legante assume uno stato semi liquido, si deforma e il materiale costituente la soletta interna (3) tenderà a spostarsi dalle zone soggette a maggiore pressione verso le zone soggette a minore pressione ottenendo (Fig. 7) una conformazione che bilancerà le forze agenti a causa della applicazione del peso dell’utilizzatore e sul plantare (1) si genereranno corrispondentemente protrusioni (9) ed incavi (10) che rispecchieranno la conformazione della pianta del piede (8) dell’utilizzatore.
La soletta interna (3), quindi, sarà modellata a seguito della conformazione della pianta del piede (8) dell’utilizzatore aumentando la superficie di appoggio del peso del corpo ed eliminando i punti di maggiore pressione.
Vantaggiosamente la temperatura a cui avviene il passaggio tra fase solida e fase semiliquida della composizione illustrata per la soletta interna (3) à ̈ sufficientemente bassa (40-50 gradi centigradi) per consentire l’appoggio del piede sulla soletta interna (3) senza scottarsi.
Quando il plantare (1) torna a temperatura ambiente esso manterrà la conformazione così ottenuta.
Vantaggiosamente si potrà ripetere indefinitamente il procedimento di formazione (Fig. 8) che prevede il riscaldamento del plantare (1), l’appoggio del piede (8) sul plantare (1), la applicazione di una pressione sul plantare per mezzo del piede e/o applicazione di una pressione localizzata su alcune zone del plantare ad esempio mediante le dita e il raffreddamento del plantare (1). Questo può essere particolarmente utile in quanto la conformazione del piede può subire nel tempo delle alterazioni delle quali, in questo modo, si potrà tenere conto ripetendo il procedimento di formazione.
Ad esempio si potrà prevedere che nel caso di alterazioni temporanee, come ad esempio la presenza di calli o vesciche, il plantare (1) possa essere modificato nella sua conformazione per evitare che il peso corporeo gravi sulle vesciche stesse ricavando degli incavi (10) localizzati in corrispondenza delle vesciche, ad esempio esercitando una pressione con le dita sulla zona in cui à ̈ presente la vescica che risulterà pertanto alloggiata e protetta entro un incavo corrispondente. Questo à ̈ reso possibile dal fatto che il legante della composizione della soletta interna (3) passa ad una fase semiliquida che consente una facile formatura della soletta interna (3), la quale avviene con uno spostamento del materiale composito granulare e del legante all'interno della struttura a sandwich.
Vantaggiosamente il fatto che il legante della composizione della soletta interna (3) passa ad una fase semiliquida ed il fatto che la formatura della soletta interna (3) avviene con uno spostamento del materiale composto da prodotto granulare e legante all'interno della struttura a sandwich, consente di evitare l’insorgenza di zone a maggiore densità che porterebbero a porzioni di plantare più dure e rigide che potrebbero dare luogo a condizioni di scarso confort. Con la soluzione inventiva, invece, non si avranno zone a maggiore densità a seguito della pressione, ottenendo un plantare con elevate caratteristiche di confort.
Lo spostamento del materiale composto da prodotto granulare e legante all’Interno della struttura a sandwich consente di ottenere conformazioni in cui si hanno condizioni ottimali di appoggio della pianta del piede all’interno della calzatura in quanto il materiale composto da prodotto granulare e legante agirà come riempitivo delle zone a concavità maggiore della pianta del piede venendo richiamato dalle zone a convessità maggiore della pianta del piede a seguito della applicazione della pressione.
Inoltre, dal momento che il materiale composto da prodotto granulare e legante non à ̈ un materiale espanso esso non subirà apprezzabili modifiche permanenti tali da compromettere le sue caratteristiche, contrariamente ai materiali espansi usualmente usati.
L’operazione di formatura potrà avvenire mediante riscaldamento con un phon e preferibilmente la formatura avviene con il plantare (1) inserito nella calzatura.
Il plantare potrebbe anche essere incorporato nella suola stessa della calzatura, in modo da non sottrarre spazio al piede all’interno della calzatura, oppure esso può essere realizzato in forma di plantare rimovibile rispetto alla calzatura. Nel caso di plantare o soletta fisso, essa costituirà una parte inseparabile della scarpa stessa.
Il plantare secondo la presente invenzione può anche essere integrato in presidi ortopedici per il trattamento di particolari patologie, in modo da abbinare le conformazioni studiate per lo specifico presidio ortopedico con i vantaggi di conformabilità e personalizzazione del plantare (1) secondo la presente invenzione.
Conseguentemente il plantare (1) secondo la presente invenzione à ̈ una ortesi compensativa che consente di ripartire il carico del peso deN’utilizzatore in modo uniforme su tutta la superficie della pianta del piede distribuendo il carico su tutti i metatarsi e scaricando quelli usualmente maggiormente sovraccaricati. Esso trova un ottimo impiego su calzature sportive dando un buon appoggio al piede e stabilità e prevenendo piccoli traumi. Inoltre tutte queste sue qualità si trasferiscono nel quotidiano curando la postura e quindi alleviando i dolori dorsali e lombari soprattutto a tutte le persone che trascorrono diverse ore in piedi.
Vantaggiosamente il ricorso ad un materiale naturale in forma granulare consente di ottenere anche una elevata traspirazione del piede.
L'innovativo plantare (1) offre la possibilità a chiunque di realizzare a casa sua il suo plantare personalizzato riproducendo fedelmente le caratteristiche dei plantari ottenuti tramite altri metodi più elaborati e costosi.
In definitiva la presente invenzione riguarda un plantare (1) per calzature comprendente almeno una prima fodera (2) dal lato corrispondente alla zona di appoggio del piede entro la calzatura ed almeno una seconda fodera (5) dal lato corrispondente alla zona di appoggio del plantare entro il fondo della calzatura in cui il plantare (1) comprende una soletta interna (3) racchiusa in una intercapedine tra la prima fodera (2) e la seconda fodera (5) ed in cui la soletta interna (3) à ̈ realizzata in un materiale costituito dalla miscela di un materiale granulare o in polvere e un legante. Il legante à ̈ un materiale che passa in modo reversibile da uno stato solido ad uno stato plastico e successivamente ad uno stato liquido a seguito della applicazione di calore, il legante essendo essenzialmente solido a temperature dell’ordine di 40-50 gradi centigradi e passante progressivamente da uno stato solido ad uno stato plastico e successivamente ad uno stato liquido al salire della temperatura fino a oppure oltre temperature corrispondenti ad una temperatura di passaggio di stato. Corrispondentemente la miscela di legante e materiale granulare o in polvere cambia di stato passando da uno stato solido a temperatura ambiente ad uno stato plastico a seguito della applicazione di calore al raggiungimento e/o superamento della precedentemente definita temperatura di passaggio di stato, ed ulteriormente il legante à ̈ un materiale che passa in modo reversibile da uno stato liquido ad uno stato plastico e successivamente ad uno stato solido a seguito dell’abbassamento della temperatura dalla temperatura di passaggio di stato alla temperatura ambiente, il legante essendo essenzialmente solido a temperatura ambiente, la miscela di legante e materiale granulare o in polvere cambiando corrispondentemente stato passando da uno stato plastico ad uno stato solido a seguito dell’abbassamento della temperatura dalla temperatura di passaggio di stato a temperatura ambiente. La soletta interna (3) à ̈ atta ad essere modellata e conformata mediante applicazione di una pressione quando la miscela di legante e materiale granulare o in polvere si trova nello stato plastico a seguito del raggiungimento e/o superamento della temperatura di passaggio di stato e la soletta interna (3) mantiene la conformazione applicata a seguito deN’abbassamento della temperatura dalla temperatura di passaggio di stato fino a temperatura ambiente.
La temperatura di passaggio di stato della miscela di materiale granulare o in polvere e legante dallo stato solido alla stato plastico à ̈ compresa tra 50 gradi e 120 gradi centigradi, preferibilmente tra 55 gradi e 95 gradi centigradi.
La modellazione e conformazione della soletta interna (3) avviene almeno mediante applicazione della pressione per mezzo dell’appoggio del piede (8) dell’utilizzatore sul plantare (1), l’applicazione della pressione comportante lo spostamento della miscela di legante e materiale granulare o in polvere entro l’Intercapedine racchiusa tra la prima fodera (2) e la seconda fodera (5) con spostamento dalle zone soggette a maggiore pressione alle zone soggette a minore pressione con adattamento della soletta interna (3) alla conformazione del piede (8) con assunzione di una conformazione comprendente protrusioni (9) in corrispondenza di incavi della conformazione della pianta del piede (8) e comprendente incavi (10) in corrispondenza di protrusioni della conformazione della pianta del piede (8). La modellazione e conformazione della soletta interna (3) potrà avvenire anche mediante applicazione della pressione mediante mezzi di applicazione della pressione in zone localizzate corrispondenti a protrusioni della conformazione della pianta del piede (8), come ad esempio in corrispondenza di calli o vesciche, nel qual caso la pressione potrà essere esercitata con le dita o altri mezzi.
In generale si prevede che il plantare possa essere conformato mediante un metodo di conformazione del plantare (1) per calzature che comprende le fasi di:
(a) riscaldamento del plantare (1) fino ad una temperatura uguale o superiore alla temperatura di passaggio di stato della miscela di materiale granulare o in polvere e legante;
(b) inserimento del plantare (1) entro la calzatura;
(c) modellazione e conformazione del plantare (1) mediante applicazione della pressione per mezzo della applicazione del piede dell’utilizzatore entro la calzatura entro cui à ̈ inserito il plantare (1);
(d) raffreddamento del plantare (1) fino a temperatura ambiente.
La presente invenzione si riferisce anche ad una calzatura comprendente il plantare (1) per calzature realizzato come descritto in precedenza, intendendosi che il plantare entro la calzatura può essere sia fisso che rimovibile.
La descrizione della presente invenzione à ̈ stata fatta con riferimento alle figure allegate in una forma di realizzazione preferita della stessa, ma à ̈ evidente che molte possibili alterazioni, modifiche e varianti saranno immediatamente chiare agli esperti del settore alla luce della precedente descrizione. Così, va sottolineato che l'invenzione non à ̈ limitata dalla descrizione precedente, ma include tutte quelle alterazioni, modifiche e varianti in conformità con le annesse rivendicazioni.
Nomenclatura utilizzata
Con riferimento ai numeri identificativi riportati nelle figure allegate, si à ̈ usata la seguente nomenclatura:
1. Plantare
2. Prima fodera
3. Soletta interna
4. Tallonetta
5. Seconda fodera
6. Bordatura
7. Foro
8. Piede
9. Protrusione
10. Incavo

Claims (24)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Plantare (1) per calzature atto ad essere inserito entro una calzatura ed atto ad essere conformato secondo la conformazione del piede deliutilizzatore di detta calzatura, detto plantare (1) comprendente almeno una prima fodera (2) dal lato corrispondente alla zona di appoggio del piede entro detta calzatura ed almeno una seconda fodera (5) dal lato corrispondente alla zona di appoggio di detto plantare entro il fondo di detta calzatura caratterizzato dal fatto che comprende una soletta interna (3) racchiusa in una intercapedine tra detta prima fodera (2) e detta seconda fodera (5), detta soletta interna (3) essendo realizzata in un materiale costituito dalla miscela di un materiale granulare o in polvere e un legante, detto legante essendo un materiale che passa in modo reversibile da uno stato solido ad uno stato plastico e successivamente ad uno stato liquido a seguito della applicazione di calore, detto legante essendo essenzialmente solido a temperature dell’ordine di 40-50 gradi centigradi e passante progressivamente da uno stato solido ad uno stato plastico e successivamente ad uno stato liquido al salire della temperatura fino a oppure oltre temperature corrispondenti ad una temperatura di passaggio di stato, detta miscela di detto legante e detto materiale granulare o in polvere cambiando stato passando da uno stato solido a temperatura ambiente ad uno stato plastico a seguito della applicazione di calore al raggiungimento e/o superamento di detta temperatura di passaggio di stato, ed ulteriormente caratterizzato dal fatto che detto legante à ̈ un materiale che passa in modo reversibile da uno stato liquido ad uno stato plastico e successivamente ad uno stato solido a seguito dell’abbassamento della temperatura da detta temperatura di passaggio di stato alla temperatura ambiente, detto legante essendo essenzialmente solido a temperatura ambiente, detta miscela di detto legante e detto materiale granulare o in polvere cambiando stato passando da uno stato plastico ad uno stato solido a seguito dell’abbassamento della temperatura da detta temperatura di passaggio di stato a temperatura ambiente, detta soletta interna (3) essendo atta ad essere modellata e conformata mediante applicazione di una pressione quando detta miscela di detto legante e detto materiale granulare o in polvere si trova in detto stato plastico a seguito del raggiungimento e/o superamento di detta temperatura di passaggio di stato, detta soletta interna (3) mantenente la conformazione applicata a seguito dell’abbassamento della temperatura da detta temperatura di passaggio di stato fino a temperatura ambiente.
  2. 2. Plantare (1) per calzature secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che à ̈ atto ad essere inserito entro una calzatura ed atto ad essere conformato secondo la conformazione del piede dell’utilizzatore di detta calzatura mediante riscaldamento di detto plantare (1) e pressione esercitata dal piede dell’utilizzatore che indossa detta calzatura ed esercita corrispondentemente una pressione sul plantare inserito entro detta calzatura con spostamento del materiale costituente detta soletta interna (3) quando si trova nello stato plastico dalle zone soggette a maggiore pressione alle zone soggette a minore pressione.
  3. 3. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 2 caratterizzato dal fatto che detta soletta interna (3) Ã ̈ racchiusa in una struttura a sandwich costituita da detta prima fodera (2) e detta seconda fodera (5) racchiudenti detta soletta interna, detta struttura a sandwich essendo perimetralmente delimitata da una bordatura (6) perimetrale di contenimento che fissa reciprocamente detta prima fodera (2) e detta seconda fodera (5) con interposizione tra di esse di detta soletta interna (3), detta bordatura (6) perimetrale essendo atta al contenimento di detta miscela allo stato plastico o liquido di detto legante e detto materiale granulare o in polvere costituente detta soletta interna (3) a temperature superiori a quando avviene detto passaggio di stato di detta miscela di detto legante e detto materiale granulare o in polvere costituente detta soletta interna (3).
  4. 4. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 3 caratterizzato dal fatto che detto materiale granulare o in polvere ha una granulometria compresa tra 0,2 e 2,0 mm.
  5. 5. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 4 caratterizzato dal fatto che detto materiale granulare o in polvere à ̈ selezionato dal gruppo consistente di granella di sughero, polvere di legno, granulato di legno, sementi in granuli o da una combinazione degli stessi o altri materiali equivalenti.
  6. 6. Plantare (1) per calzature secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detti sementi in granuli sono selezionati dal gruppo consistente di sementi di frumento, orzo, farro, segale, miglio, lavanda, calendula o da una combinazione degli stessi.
  7. 7. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 6 caratterizzato dal fatto che detta soletta interna (3) à ̈ realizzata in un materiale costituito dalla miscela di: - detto materiale granulare o in polvere in quantità da 30 a 70 % in peso rispetto a peso totale di detta soletta interna (3), preferibilmente in quantità da 40 a 60 % in peso rispetto a peso totale di detta soletta interna (3), ancor più preferibilmente 50 % in peso rispetto a peso totale di detta soletta interna (3); - detto legante in quantità da 70 a 30 % in peso rispetto a peso totale di detta soletta interna (3), preferibilmente in quantità da 60 a 40 % in peso rispetto a peso totale di detta soletta interna (3), ancor più preferibilmente 50 % in peso rispetto a peso totale di detta soletta interna (3).
  8. 8. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 7 caratterizzato dal fatto che detto legante à ̈ composto da resine in quantità da 80 a 99 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo e copolimeri in quantità da 20 a 1 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo.
  9. 9. Plantare (1) per calzature secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detto legante à ̈ composto da: - resine poliolefiniche da 30 a 59 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo; - resine idrocarboniche da 39 a 60 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo; - copolimeri da 2 a 10 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo.
  10. 10. Plantare (1) per calzature secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detto legante à ̈ composto da - resine poliolefiniche pari a 58 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo; - resine idrocarboniche pari a 38 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo; - copolimeri pari a 4 % in peso rispetto a peso totale del legante complessivo.
  11. 11. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 8 a 10 caratterizzato dal fatto che detti copolimeri sono etilene vinil acetato (ÈVA).
  12. 12. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 11 caratterizzato dal fatto che detta miscela di detto materiale granulare o in polvere e detto legante comprende essenze profumate e/o sostanze naturali sotto forma di creme o gel eventualmente inserite tramite membrane a rilascio graduale di dette sostanze.
  13. 13. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 12 caratterizzato dal fatto che detta temperatura di passaggio di stato di detta miscela di detto materiale granulare o in polvere e detto legante dallo stato solido alla stato plastico à ̈ compresa tra 50 gradi e 120 gradi centigradi, preferibilmente tra 55 gradi e 95 gradi centigradi.
  14. 14. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 3 a 13 caratterizzato dal fatto che detta bordatura (6) Ã ̈ realizzata in cotone.
  15. 15. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 14 caratterizzato dal fatto che detta prima fodera (2) Ã ̈ realizzata in un materiale traspirante antiodore con fori di traspirazione di dimensioni tali da impedire la fuoriuscita di detto materiale granulare o in polvere e/o la fuoriuscita di detto legante.
  16. 16. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 15 caratterizzato dal fatto che detta prima fodera (2) Ã ̈ realizzata in un materiale selezionato dal gruppo consistente di tessuto, pelle naturale, pelle sintetica.
  17. 17. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 16 caratterizzato dal fatto che comprende una tallonetta (4) di ammortizzazione in corrispondenza della zona di appoggio del tallone su detto plantare, detta tallonetta (4) essendo applicata tra detta seconda fodera (5) e detta soletta interna (3), detta tallonetta (4) essendo preferibilmente realizzata in un materiale selezionato dal gruppo consistente di materiale anti shock, materiale antiurto auto modellante con memoria, gel di poliuretano, materiale espanso, lattice, materiale gommoso.
  18. 18. Plantare (1) per calzature secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detta tallonetta (4) si estende almeno per una porzione dell’intero sviluppo in lunghezza di detto plantare (1), detta tallonetta essendo dotata di uno spessore maggiore in corrispondenza della zona di appoggio del tallone e di uno spessore decrescente nella direzione di sviluppo del plantare dalla zona di appoggio del tallone verso la zona di appoggio della punta del piede.
  19. 19. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 18 caratterizzato dal fatto che le percentuali di detto materiale granulare o in polvere e di detto legante vengono selezionate in funzione del peso deN’utilizzatore di detto plantare (1), percentuali maggiori di detto materiale granulare o in polvere e corrispondentemente percentuali minori di detto legante essendo selezionate per utilizzatori di peso maggiore e percentuali minori di detto materiale granulare o in polvere e corrispondentemente percentuali maggiori di detto legante essendo selezionate per utilizzatori di peso minore.
  20. 20. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 18 caratterizzato dal fatto che detta soletta interna (3) comprende prime zone con percentuali maggiori di detto materiale granulare o in polvere e corrispondentemente con percentuali minori di detto legante e seconde zone con percentuali minori di detto materiale granulare o in polvere e corrispondentemente con percentuali maggiori di detto legante.
  21. 21. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 20 caratterizzato dal fatto che detta modellazione e conformazione di detta soletta interna (3) avviene almeno mediante applicazione di detta pressione per mezzo dell’appoggio del piede (8) dell’utilizzatore su detto plantare (1), l’applicazione di detta pressione comportante lo spostamento di detta miscela di detto legante e detto materiale granulare o in polvere entro detta intercapedine racchiusa tra detta prima fodera (2) e detta seconda fodera (5) con spostamento dalle zone soggette a maggiore pressione alle zone soggette a minore pressione con adattamento di detta soletta interna (3) alla conformazione di detto piede (8) con assunzione di una conformazione comprendente protrusioni (9) in corrispondenza di incavi della conformazione della pianta di detto piede (8) e comprendente incavi (10) in corrispondenza di protrusioni della conformazione della pianta di detto piede (8).
  22. 22. Plantare (1) per calzature secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 21 caratterizzato dal fatto che detta modellazione e conformazione di detta soletta interna (3) avviene almeno mediante applicazione di detta pressione mediante mezzi di applicazione della pressione in zone localizzate corrispondenti a protrusioni della conformazione della pianta di detto piede (8).
  23. 23. Metodo di conformazione di detto plantare (1) per calzature realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 22 caratterizzato dal fatto che detto metodo comprende le fasi di: (a) riscaldamento di detto plantare (1) fino ad una temperatura uguale o superiore a detta temperatura di passaggio di stato di detta miscela di detto materiale granulare o in polvere e detto legante; (b) inserimento di detto plantare (1) entro detta calzatura; (c) modellazione e conformazione di detto plantare (1) mediante applicazione di detta pressione per mezzo della applicazione del piede dell’utilizzatore entro detta calzatura entro cui à ̈ inserito detto plantare (1); (d) raffreddamento di detto plantare (1) fino a temperatura ambiente.
  24. 24. Calzatura comprendente detto plantare (1) per calzature realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 22.
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