ITUD20090216A1

ITUD20090216A1 - Articolo a base di polistirolo estruso, procedimento ed impianto per ottenere tale articolo

Info

Publication number: ITUD20090216A1
Application number: IT000216A
Authority: IT
Inventors: Celal Mehemet Gokcen; Giuseppe Walter Locatelli
Original assignee: Polymtec Trading Ag
Priority date: 2009-11-25
Filing date: 2009-11-25
Publication date: 2011-05-26
Also published as: EP2504147A2; MX2012006011A; CA2781905A1; RU2012124966A; EP2504147B1; US20160137800A1; IT1397297B1; WO2011064651A3; US20120305826A1; WO2011064651A2

Description

Descrizione

"ARTICOLO A BASE DI POLISTIROLO ESTRUSO, PROCEDIMENTO ED IMPIANTO PER OTTENERE TALE ARTICOLO"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente trovato si riferisce ad un articolo a base di polistirolo estruso, ed al procedimento ed impianto per ottenere tale articolo. In particolare, l'articolo secondo il trovato puÃ² essere un pannello, una lastra od altro, utilizzabile nell'edilizia come isolante termico ed eventualmente acustico.

STATO DELLA TECNICA

Ãˆ noto realizzare lastre o pannelli in polistirolo estruso (XPS) addizionato di grafite, ai fini di ridurne la conduttivitÃ termica, generalmente per realizzare gli isolamenti termici degli edifici.

Esempi di produzione di tali lastre o pannelli in polistirolo estruso si trovano descritti nelle domande di brevetto europeo EP-A-0.863.175, EP-A-1.031.600, EP-A-1.661.939 ed EP-A-1.661.940.

E' molto sentita, nel settore dell'edilizia, l'esigenza di costruire edifici con adeguati isolamenti termici, per ottenere una certificazione di classe energetica elevata. Tale esigenza, tuttavia, puÃ² andare in contrasto con la necessitÃ di contenere i costi di produzione, per offrire edifici a prezzi competitivi sul mercato.

E' noto, a tal riguardo, che l'incidenza del costo di acquisto della materia prima, tipicamente granulo di polistirolo di prima scelta, sul prezzo finale delle lastre o pannelli di isolanti termici, Ã ̈ notevole e, quindi, anche l'isolamento termico complessivo di un edificio ne risente negativamente in termini di costi.

Sarebbe desiderabile, ai fini del contenimento dei costi, ridurre i costi dei materiali di partenza con cui si realizzano tali lastre o pannelli isolanti. Uno scopo del presente Ã ̈ quello di realizzare un articolo a base di polistirolo estruso, un relativo impianto di produzione, nonchÃ© mettere a punto un relativo procedimento per l'estrusione di polistirolo e la realizzazione di tale articolo, che abbiano da un lato un costo contenuto e dall'altro lato un'elevata efficienza almeno di isolamento termico.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questo ed ulteriori scopi e vantaggi , la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

II presente trovato Ã ̈ espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti . Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell ' idea di soluzione principale .

In accordo con il suddetto scopo, un aspetto del presente trovato Ã ̈ relativo ad un articolo a base di polistirolo estruso, in forma di lastra, pannello o foglio flessibile , per la realizzazione di isolamenti termici , tipicamente nell 'edilizia, il quale Ã ̈ realizzato con granuli di polistirolo rigranulato GPPS , ovvero da riciclo, proveniente da sfridi di lavorazione o produzione industriale , in particolare sfridi di produttori di pannelli o lastre di polistirolo espanso EPS , tipicamente contenenti nativamente grafite .

Secondo il trovato, tale materiale comprende sfridi da linee di produzione industriale e non scarti da prodotti post-consumo, e quindi non Ã ̈ inquinato da residui , composti chimici addizionali od altro .

Normalmente, l ' impiego di materiale rigranulato da sfridi, per la realizzazione delle lastre o pannelli di cui si discute, Ã ̈ praticamente irrealizzabile con gli attuali impianti e processi di lavorazione noti. In particolare, il materiale rigranulato da sfridi di cui sopra sarebbe normalmente praticamente inservibile, nell'ambito del suo riutilizzo nella produzione di lastre, pannelli o fogli di cui si discute, a causa del suo elevato valore di "Melt Flow Index" (M.F.I.), anche chiamato "grado", che puÃ² essere anche maggiore di 40, arrivando normalmente anche a valori tra circa 40 e 60, contro un valore tradizionale per il materiale di prima scelta che va normalmente da 1,6 ad un massimo di 30.

Il "Melt Flow Index" Ã ̈, in sostanza, l'indice della fluiditÃ di un polimero fuso; la sua misura si effettua (ASTM D-1238) caricando il fuso ad una determinata temperatura in un cilindro riscaldato cui Ã ̈ fissato un cilindretto (diametro 2,091 mm e lunghezza 8 mm) che esercita una forza costante e fa fluire il polimero attraverso un capillare; il peso di polimero fuoriuscito in 10 minuti Ã ̈ il valore di "Melt Flow Index", espresso in g/(10 min). Tanto maggiore Ã ̈ il peso di materiale fuoriuscito, tanto maggiore Ã ̈ il valore di M.F.I. e minore la viscositÃ del polimero. Tale materiale da sfridi, dopo un'operazione di rigranulazione di tipo noto, ha un aspetto uguale al granulo di polistirolo di prima scelta.

Tuttavia, come detto, il materiale rigranulato da sfridi, per ciÃ² che riguarda le sue proprietÃ chimico-fisiche, si presenta con un elevato valore di

che puÃ² arrivare anche a valori compresi tra

40 e 60.

Inoltre, meccanicamente il materiale da riciclo di linee industriali si differenzia dal materiale di prima scelta in quanto ha un'elevatissima fragilitÃ , ciÃ² in particolare prima di essere lavorato secondo il presente trovato.

Il presente trovato prevede, quindi, di produrre un articolo, quale un pannello, lastra od altro, in particolare utilizzabile nell'edilizia per l'isolamento termico, oppure un foglio flessibile per svariate applicazioni, ad esempio tipo manto sottopavimento per isolamento termico, od altro articolo, partendo da materiale normalmente inservibile quale polistirolo rigranulato da riciclo proveniente da sfridi di lavorazione o produzione di linee industriali.

In forme di realizzazione, il polistirolo rigranulato proveniente da sfridi di lavorazione o produzione industriale ha un elevato valore di M.F.I. compreso tra 5 e 60, preferibilmente compreso tra 20 e 50, ancor piÃ¹ preferibilmente compreso tra 30 e 40.

In forme di realizzazione del trovato, l'articolo puÃ² comprendere fino sostanzialmente al 100% di polistirolo rigranulato da sfridi. In particolare, con polistirolo da sfridi avente valori di M.F.I. fino a circa 40, Ã ̈ possibile impiegare fino al 100% di polistirolo rigranulato da sfridi nel prodotto finale. Invece, con polistirolo da sfridi avente valori di M.F.I. da circa 40 a circa 60, Ã ̈ preferibile impiegare polistirolo rigranulato da sfridi compreso tra circa 70% e circa 90%, preferibilmente tra circa 80% e circa 90%, e polistirolo di prima scelta compreso tra circa 10% e circa 30%, preferibilmente tra circa 10% e circa 20%, nel prodotto finale.

Ulteriore aspetto del presente trovato riguarda, quindi, un impianto per la produzione di un articolo a base di polistirolo estruso, in forma di lastra, pannello o foglio flessibile, per la realizzazione di isolamenti termici, che comprende un gruppo di estrusione provvisto di almeno una vite di estrusione che presenta un profilo di estrusione atto a migliorare la lavorabilitÃ di polistirolo ad elevato valore di M.F.I., e conformato, quindi, per realizzare l'estrusione di granuli di polistirolo rigranulato da riciclo proveniente da sfridi di lavorazione o produzione industriale, avente elevato valore di M.F.I. compreso tra 5 e 60, preferibilmente compreso tra 20 e 50, ancor piÃ¹ preferibilmente compreso tra 30 e 40.

Il suddetto profilo delle viti Ã ̈ atto a determinare lo scioglimento del polistirolo in modo tale che la massa liquida ottenuta possa ricevere un gas di espansione immesso nel gruppo di estrusione mediante mezzi di immissione di gas associati a detto gruppo di estrusione.

Vantaggiosamente, in alcune forme di realizzazione, i profili di tutte le viti di estrusione del gruppo di estrusione presentano il suddetto speciale profilo di estrusione.

In forme di realizzazione, il gruppo di estrusione Ã ̈ formato da un organo di estrusione bivite corotante.

In altre forme di realizzazione, il gruppo di estrusione Ã ̈ un gruppo di estrusione tandem, ovvero con due o piÃ¹ organi di estrusione in serie, di cui un primo organo di estrusione puÃ² essere monovite oppure bivite ed il secondo organo di estrusione Ã ̈, normalmente, di tipo monovite.

In forme di realizzazione del trovato, l'impianto Ã ̈ adatto a lavorare un materiale fino sostanzialmente al 100% di polistirolo rigranulato da sfridi nel prÃ²dotto finale. In particolare, con polistirolo da sfridi avente valori di M.F.I. fino a circa 40, Ã ̈ possibile impiegare fino al 100% di polistirolo rigranulato da sfridi nel prodotto finale. Invece, con polistirolo da sfridi avente valori di M.F.I. da circa 40 a circa 60, Ã ̈ preferibile impiegare polistirolo rigranulato da sfridi compreso tra circa 70% e circa 90%, preferibilmente compreso tra circa 80% e circa 90%, e polistirolo di prima scelta compreso tra circa 10% e circa 30%, preferibilmente compreso tra circa 10% e circa 20%, nel prodotto finale.

In forme di realizzazione, l'impianto del presente trovato comprende un gruppo di estrusione, almeno un omogeneizzatore, una testa di estrusione, piastre calibranti, un primo gruppo di traino, una sezione di taglio, una sezione di fresatura, una sezione di squadratura e una sezione di imballaggio.

Secondo una forma di realizzazione, l'impianto comprende due o piÃ¹ omogeneizzatori in serie, per un'efficace lavorazione del materiale ad elevato valore di M.F.I.

Secondo una forma di realizzazione, il suddetto omogeneizzatore Ã ̈ un omogeneizzatore statico, ad esempio di tipo "Sulzer".

In forme realizzative del trovato, le piastre calibranti sono piastre disposte subito all'uscita della testa di estrusione utilizzate per regolare e controllare lo spessore dell'estruso all'uscita della testa di estrusione.

In forme realizzative del trovato, anche il primo gruppo di traino presenta piastre calibranti per regolare e controllare lo spessore dell'estruso che viene fatto avanzare.

In forme realizzative del trovato, la sezione di fresatura Ã ̈ atta a realizzare lavorazioni sulle superfici laterali dell'estruso, per definire volute sagome di accoppiamento tra un manufatto e l'altro, utili nelle fasi di montaggio.

In forme realizzative del trovato, la sezione di squadratura Ã ̈ atta a realizzare lavorazioni sulle superfici di testa e coda dell'estruso, per definire ulteriori volute sagome di accoppiamento tra un manufatto e l'altro, utili sempre nelle fasi di montaggio.

Forme realizzative del trovato prevedono che, prima della sezione di taglio, sia possibile porre in linea stazioni di lavorazione atte a diversificare l'aspetto delle superfici superiore ed inferiore del prodotto lavorato in funzione delle svariate applicazioni.

Secondo una forma di realizzazione , il presente trovato prevede di immettere il polistirolo rigranulato nel gruppo di estrusione . Secondo una forma di realizzazione , contemporaneamente con il polistirolo , viene immesso nel gruppo di estrusione anche un additivo ritardante di fiamma, preferibilmente tra circa 1% e 3% in peso del prodotto finale . Tipicamente , i principali ritardanti di fiamma, richiesti da tutte le principali normative nazionali ed internazionali di settore , utilizzati nel settore edilizio per isolamento termico con polistirolo espanso o estruso sono composti alogenati organici o cloroparaf f ine modificate con sinergici inorganici , come ad esempio il triossido di bromo . I dosaggi di tali ritardanti di fiamma dipendono dalla severitÃ delle normative e dallo spessore dei manufatti finali .

E ' da notare che , in alcune forme di realizzazione vantaggiose del presente trovato, puÃ² essere giÃ previsto in modo nativo, nel materiale rigranulato di partenza, un determinato quantitativo di ritardanti di fiamma derivante dal materiale di sfrido e che soddisfa le esigenze di produzione e normative , senza la necessitÃ dell ' aggiunta di ritardanti come sopra descritto . CiÃ² puÃ² avere un notevole vantaggio in termini economici .

Inoltre, in alcune forme di realizzazione, sempre contemporaneamente con il polistirolo rigranulato, viene immesso nel gruppo di estrusione anche un additivo nucleante atto ad omogeneizzare l'espansione della massa fluida. Il nucleante viene immesso preferibilmente tra circa 0,5% e 1,5% in peso del prodotto finale. Generalmente, gli additivi nucleanti sono importanti nelle strutture espanse con gas fisici e sono a base di derivati del talco od in combinazione con sali di acido citrico.

Ulteriormente, in alcune forme di realizzazione, viene immesso nel gruppo di estrusione, in contemporanea con il polistirolo, anche un additivo a base di grafite, oltre alla grafite giÃ normalmente presente nativamente nel polistirolo di riciclo, ai fini di migliorare ulteriormente le proprietÃ termoisolanti del prodotto, preferibilmente tra circa 1% e 20% in peso del prodotto finale.

Forme di realizzazione del presente trovato prevedono che venga immesso nel gruppo di estrusione anche un additivo a base di microsfere di gomma espansa, od altro materiale compatibile fonoassorbente, ai fini di migliorare le proprietÃ fonoisolanti del prodotto.

In forme di realizzazione del trovato, si utilizzano microsfere o pre-dispersi a base di polimeri eia stomerici o gomme che vengono impiegati tra circa 5% e circa 10% in peso in quanto sono in grado di fungere da fonoassorbenti, e ridurre, quindi, la trasmissione del rumore in decibel attraverso le pareti, soffitti, od altro.

In forme di realizzazione, il gas di espansione puÃ² essere scelto in un gruppo comprendente uno dei seguenti gas, o loro miscele: butano, gas 152a (approvato da FDA quale gas non tossico e quindi adatto alla produzione di articoli destinati al contatto con alimenti, tipo vaschette alimentari termoformate), gas 152a e dimetiletilene (DME), gas 152a e anidiride carbonica, gas 142/22 (ad esempio nei paesi in cui l'uso Ã ̈ ancora consentito), gas 134a, anidiride carbonica, alcool e butano.

Secondo una forma realizzativa, il materiale fuso, con inglobati gli additivi di cui sopra, riceve il o i gas di espansione, in corrispondenza una posizione del gruppo di estrusione in cui Ã ̈ previsto che il polistirolo in granulo diventi massa fusa, solitamente a circa metÃ del percorso del gruppo di estrusione, anche se ciÃ² puÃ² dipendere da parametri di processo, tipo temperatura, pressione, o dalle proprietÃ del materiale di partenza.

A questo punto ha inizio la fase di espansione e, successivamente, il materiale, a valle del gruppo di estrusione, entra nell'omogeneizzatore.

In una forma di realizzazione specifica per la produzione di lastre o pannelli, dopo l'omogeneizzatore, la testa di estrusione Ã ̈ una testa piana di estrusione. In tal caso, nella sezione di imballaggio la lastra o pannello viene tagliata a misura secondo le richieste del cliente.

In tale realizzazione, il polistirolo entra nella testa piana di estrusione appositamente sviluppata per poter ricevere, contenere ed espellere materiale con elevata fluiditÃ , ovvero elevato valore di M.F.I

In un'altra forma di realizzazione, specifica per la produzione di materiale in foglio, dopo l'omogeneizzatore il materiale passa attraverso una testa tubolare di estrusione e, subito, dopo, nella sezione di taglio vi Ã ̈ una taglierina che taglia il tubolare cosÃ¬ ottenuto in modo da ottenere un foglio piano. Il foglio cosÃ¬ ottenuto prosegue alla sezione di imballaggio dove viene avvolto in rotolo. I rotoli di materiale in foglio sono raccolti su aspi.

In forme realizzative del trovato, le lavorazioni intermedie delle superfici superiore ed inferiore, prima della sezione di taglio, possono comprendere lavorazioni atte a realizzare: superficie senza pelle, superficie senza pelle e con scanalature sia longitudinale, sia trasversali, superficie ad effetto wafer, ovvero con un motivo o disegno superficiale a nido d 'ape .

Il presente trovato Ã ̈, inoltre, relativo, ad una vite di estrusione per un gruppo di estrusione di polistirolo rigranulato da sfridi di lavorazione o produzione industriale, che presenta un profilo di estrusione conformato per realizzare l'estrusione di granuli di polistirolo rigranulato da riciclo proveniente da scarti di produzione industriale, avente elevato valore di M.F.I. compreso tra 5 e 60, preferibilmente compreso tra 20 e 50, ancor piÃ¹ preferibilmente compreso tra 30 e 40, detto profilo essendo atto a determinare lo scioglimento di detto polistirolo in modo tale che la massa liquida ottenuta possa ricevere un gas di espansione immesso nel gruppo di estrusione .

Altro aspetto del presente trovato riguarda un procedimento per la realizzazione di un articolo a base di polistirolo estruso, proveniente da sfridi di lavorazione o produzione industriale, in forma di lastra, pannello o foglio flessibile per la realizzazione di isolamenti termici, che prevede una fase di estrusione di granuli di polistirolo rigranulato da riciclo proveniente da scarti di lavorazione o produzione industriale, avente elevato valore di M.F.I. compreso tra 5 e 60, preferibilmente compreso tra 20 e 50, ancor piÃ¹ preferibilmente compreso tra 30 e 40.

In forme di realizzazione del trovato, il procedimento Ã ̈ adatto a lavorare un materiale fino sostanzialmente al 100% di polistirolo rigranulato da sfridi nel prodotto finale. In particolare, con polistirolo da sfridi avente valori di M.F.I. fino a circa 40, Ã ̈ possibile impiegare fino al 100% di polistirolo rigranulato da sfridi nel prodotto finale. Invece, con polistirolo da sfridi avente valori di M.F.I. da circa 40 a circa 60, Ã ̈ preferibile impiegare polistirolo rigranulato da sfridi compreso tra circa 70% e circa 90%, preferibilmente compreso tra circa 80% e circa 90%, e polistirolo di prima scelta compreso tra circa 10% e circa 30%, preferibilmente compreso tra circa 10% e circa 20%, nel prodotto finale.

Secondo una forma di realizzazione, l'articolo di polistirolo, lastra o pannello, ottenibile con il presente trovato ha spessore variabile tra 2 e 20 cm.

In forme di realizzazione, la larghezza dell'articolo Ã ̈ collegata allo spessore, in quanto fino ad uno spessore di 5 cm si avrÃ larghezza da 20 cm a 150 cm, fino ad uno spessore di 8 cm si avrÃ larghezza da 20 cm a 120 cm e fino ad uno spessore di 20 cm si avrÃ larghezza da 20 cm a 60 cm.

In forme di realizzazione, la lunghezza della lastra o pannello puÃ² variare da circa 100 cm a circa 1200 cm.

In forme di realizzazione del presente trovato, la conduttivitÃ termica Î» della lastra, pannello o foglio ottenibile Ã ̈ inferiore a 0,031 W/m*°K.

In forme di realizzazione preferite del presente trovato, la conduttivitÃ termica Î» della lastra, pannello o foglio ottenibile Ã ̈ inferiore a 0,027 W/m*°K.

Normalmente, la conduttivitÃ termica Î» (W/m*°K) aumenta proporzionalmente con lo spessore del prodotto finale.

Ad esempio, per uno spessore di 2 cm, la conduttivitÃ termica Î» della lastra o pannello puÃ² essere inferiore a 0,026 W/m*°K, ad esempio compresa tra 0,0245 W/m*°K e 0,0255 W/m*°K.

Nel caso del foglio, normalmente lo spessore puÃ² essere variabile da 3 mm a 10 mm.

La larghezza del rotolo di avvolgimento del foglio Ã ̈ compresa tra 50 cm e 200 cm.

In alcune forme di realizzazione, con i valori di spessore tra 3 mm e 10 mm sopra indicati, la conduttivitÃ termica del foglio secondo il trovato puÃ² essere inferiore a 0,026 W/m*°K, ad esempio compresa tra 0,0245 W/m*°K e 0,0255 W/m*°K.

L'aggiunta di materiale fonoassorbente tipo microsfere di gomma espansa permette di avere un coefficiente di isolamento acustico al calpestio ridotto. La densitÃ del prodotto finale, sia lastra, sia foglio, Ã ̈ vantaggiosamente compresa tra 30 kg/m<3>e 50 kg/m<3>.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 Ã ̈ una rappresentazione schematica di un impianto secondo il presente trovato; - la fig. 2 Ã ̈ una rappresentazione ingrandita di parte del dell'impianto di fig. 1;

- la fig. 3 Ã ̈ una rappresentazione ingrandita di un'ulteriore parte del dell'impianto di fig. 1;

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure.

Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.

DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI

REALIZZAZIONE

Con riferimento alle figure allegate, un impianto 10 Ã ̈ utilizzabile per l'estrusione di polistirolo rigranulato da sfridi di lavorazione o produzione industriale per la realizzazione di pannelli, lastre, fogli o simili con scopi di isolamento termico ed eventualmente acustico, ad esempio nell'ambito edilizio. L'impianto 10 si sviluppa lungo una direzione di avanzamento della lavorazione, indicata dalla freccia F (fig. 1) e comprende un gruppo di estrusione 12 comprendente nella fattispecie una coppia di viti di estrusione 14. Tali viti di estrusione 14 presentano uno speciale profilo di estrusione della vite, sviluppato appositamente per la lavorazione di polistirolo con un elevato valore di M.F.I., com'Ã ̈ considerato il polistirolo da lavorare secondo il trovato. L'impianto 10 comprende mezzi di immissione, nel caso di specie un gruppo di pompe 17 (fig. 2), ad esempio del tipo Lewa, per immettere un gas di espansione sostanzialmente a metÃ del percorso del gruppo di estrusione 12, ovvero quando il polistirolo in granulo Ã ̈ divenuto massa fusa.

All'uscita delle viti di estrusione 14 vi Ã ̈ almeno un omogeneizzatore 15 statico, nel caso di specie vantaggiosamente di tipo Sulzer (fig. 2), adatto all'omogeneizzazione del materiale rigranulato da sfridi utilizzato secondo il trovato.

Successivamente, l'impianto 10 comprende una testa di estrusione 16 semiautomatica adatta, inoltre, ad effettuare il cambio degli spessori di estrusione. L'impianto 10 prevede, quindi, piastre calibranti 18 per il controllo dello spessore subito all'uscita della testa di estrusione 16 e, successivamente, un primo gruppo di traino 20, anch'esso vantaggiosamente con funzione di calibratura degli spessori.

All'uscita del gruppo di traino 20 Ã ̈ disposto un gruppo di taglio 22 trasversale meccanico per inizio e fine produzione ed utilizzabile in casi di emergenza.

Successivamente, sono previste una pluralitÃ di rulliere folli 26, nel caso di specie in numero di quattro in serie, ed in corrispondenza di una prima rulliera folle 26a Ã ̈ presente un organo trituratore 24 di sfridi di lavorazione.

Successivamente, a valle della serie di rulliere folli 26, l'impianto 10 prevede due stazioni 28 e 30, utilizzabili in alternativa l'una all'altra, secondo le necessitÃ , ai fini di una lavorazione per creare superfici superiori ed inferiori del manufatto che permettano a colle o malte adesive, che verranno utilizzate per il fissaggio in posa del prodotto finale, di avere un efficace aggrappaggio (fig. 3).

In particolare, una prima stazione 28 Ã ̈ atta ad effettuare un'incisione superficiale dell'estruso con un motivo a nido d'ape, wafer o simile, per ottenere una voluta superficie di aggrappaggio.

Una seconda stazione 30, alternativa alla prima stazione 28, effettua la rimozione della pelle esterna dell'estruso e puÃ² effettuare anche una lavorazione di scanalatura longitudinale, sempre per ottenere un'efficace superficie di aggrappaggio.

Successivamente, l'impianto 10 comprende, inoltre, in modo esemplificativo e non limitativo, una stazione di marcatura 32, che tipicamente esegue una stampa ad inchiostro per realizzare scritte o segni grafici sul manufatto finale.

L'impianto 10 prevede, quindi, una sezione di taglio 34, per il taglio a misura dei pannelli, lastre od altro, un ulteriore rulliera folle 26 ed una sezione di fresatura 36, per realizzare volute sagomature di accoppiamento sulle superfici laterali del manufatto.

Successivamente, un secondo gruppo di traino 37 alimenta i pezzi lavorati verso una sezione di squadratura 38 atta ad eseguire sagomature di accoppiamento sulle superfici di testa e di coda del manufatto estruso. Al termine, i pannelli, lastre od altri pezzi lavorati, vengono ordinati ed imballati con un impilatore 40. All'uscita, possono essere previsti anche due o piÃ¹ impilatori, a seconda delle dimensioni dei pannelli, ad esempio un impilatore per pannelli da 2500 mm ed uno per pannelli da 6000 mm.

TEST SPERIMENTALI DI CONDUTTIVITÃ€ TERMICA

I seguenti test sperimentali si riferiscono a campioni non invecchiati di lastre o pannelli realizzati secondo il trovato impiegando sostanzialmente solo polistirolo rigranulato da sfridi, senza aggiunta di polistirolo di prima scelta, confrontati con i valori normalmente previsti per materiali isolanti noti nella tecnica. Analoghi risultati di miglioramento si sono ottenuti con i fogli realizzati secondo il trovato .

ESEMPIO 1

La Richiedente ha realizzato una lastra in polistirolo estruso secondo il trovato con massa volumica (densitÃ ) di 32,6 Kg/m<3>e spessore di circa 2 cm, che ha mostrato, dopo prove sperimentali, conduttivitÃ termica di circa 0,0249 (W/m*°K).

ESEMPIO 2

La Richiedente ha realizzato una lastra in polistirolo estruso secondo il trovato, con massa volumica (densitÃ ) di 36,3 Kg/m<3>e spessore di circa 2 cm, che ha mostrato, dopo prove sperimentali, conduttivitÃ termica di circa 0,0253 (W/m*°K).

ESEMPIO COMPARATIVO

In base all'esperienza della Richiedente, normalmente gli isolanti a base di polistirolo estruso derivante da materiale di prima scelta, ovvero non riciclato, di massa volumica (densitÃ ) compresa tra 30 Kg/m<3>e 40 Kg/m<3>presentano, nel caso di campioni non invecchiati, conduttivitÃ termica compresa tra 0,027 e 0,032 (W/m*°K), mentre per campioni invecchiati, come previsto dalla norma EN 13164, la conduttivitÃ termica Ã ̈ generalmente compresa tra 0,031 e 0,037 (W/m*°K). Normalmente, infatti, il valore di conduttivitÃ termica dei pannelli o lastre della tecnica nota tende ad aumentare con l'invecchiamento.

Di conseguenza, il presente trovato mostra un significativo miglioramento nelle prestazioni di isolamento termico rispetto a prodotti della tecnica nota confrontabili.

Ãˆ chiaro che all'articolo 10 a base di polistirolo, ed al procedimento ed impianto per ottenere tale articolo fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti e/o fasi, senza per questo uscire dall'ambito del trovato. Ãˆ anche chiaro che, sebbene il trovato sia stato descritto con riferimento ad esempi specifici, un esperto del ramo potrÃ realizzare altre forme equivalenti di articolo a base di polistirolo estruso, e di procedimento ed impianto per ottenere tale articolo, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Articolo a base di polistirolo estruso, in forma di lastra, pannello o foglio flessibile per la realizzazione di isolamenti termici, caratterizzato dal fatto che Ã ̈ realizzato con granuli di polistirolo rigranulato proveniente da sfridi di lavorazione o produzione industriale.
2. Articolo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti granuli di polistirolo rigranulato comprendono nativamente grafite.
3. Articolo come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, ulteriore grafite aggiunta tra 1% e 20% in peso oltre alla grafite nativa presente in detti granuli di polistirolo rigranulato.
4. Articolo come nella rivendicazione 1, 2 o 3, caratterizzato dal fatto che il polistirolo rigranulato impiegato ha un valore di M.F.I. ( "Melt Flow Index") compreso tra 5 e 60, preferibilmente tra 20 e 50, ancor piÃ¹ preferibilmente tra 30 e 40.
5. Articolo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, un additivo ritardante di fiamma.
6. Articolo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che com prende, inoltre, un additivo nucleante.
7. Articolo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, microsfere o pre-dispersi a base di polimeri elastomerici o gomme, con funzione fonoassorbente .
8. Impianto per la produzione di un articolo a base di polistirolo estruso, in forma di lastra, pannello o foglio flessibile per la realizzazione di isolamenti termici, caratterizzato dal fatto che comprende un gruppo di estrusione (12) provvisto di almeno una vite di estrusione (14) che presenta un profilo di estrusione conformato per realizzare l'estrusione di granuli di polistirolo rigranulato proveniente da sfridi di lavorazione o produzione industriale, avente elevato valore di M.F.I. (Melt Flow Index) compreso tra 5 e 60, preferibilmente compreso tra 20 e 50, ancor piÃ¹ preferibilmente compreso tra 30 e 40, detto profilo essendo atto a determinare lo scioglimento di detto polistirolo in modo tale che la massa liquida ottenuta possa ricevere un gas di espansione immesso nel gruppo di estrusione (12) mediante mezzi di immissione (17) di gas associati a detto gruppo di estrusione (12).
9. Vite di estrusione per un gruppo di estrusione (12), caratterizzata dal fatto che presenta un profilo di estrusione conformato per realizzare l'estrusione di granuli di polistirolo rigranulato da riciclo proveniente da scarti di produzione industriale, avente elevato valore di M.F.I. (Melt Flow Index) compreso tra 5 e 60 , preferibilmente compreso tra 20 e 50 , ancor piÃ¹ preferibilmente compreso tra 30 e 40 , detto profilo essendo atto a determinare lo scioglimento di detto polistirolo in modo tale che la massa liquida ottenuta possa ricevere un gas di espansione immesso nel gruppo di estrusione (12).
10. Procedimento per la realizzazione di un articolo a base di polistirolo estruso, in forma di lastra, pannello o foglio flessibile per la realizzazione di isolamenti termici, caratterizzato dal fatto che prevede una fase di estrusione di granuli di polistirolo rigranulato proveniente da sfridi di lavorazione o produzione industriale, aventi elevato valore di M.F.I. (Melt Flow Index) compreso tra 5 e 60 , preferibilmente compreso tra 20 e 50 , ancor piÃ¹ preferibilmente compreso tra 30 e 40.