ITUB20159387A1 - Nuovi composti per la cattura di anidride carbonica da miscele gassose e successivo rilascio, relativo procedimento ed impianto - Google Patents

Nuovi composti per la cattura di anidride carbonica da miscele gassose e successivo rilascio, relativo procedimento ed impianto Download PDF

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Maurizio Filippo Acciarri
Simona Olga Binetti
Bruno Vodopivec
Maurilio Giuseppe Meschia
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Univ Degli Studi Di Milano Bicocca
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Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
Nel suo aspetto più generale, la presente invenzione si riferisce alla rimozione di anidride carbonica da una miscela gassosa che la contiene.
In particolare, la presente invenzione riguarda nuove molecole adatte all’utilizzo nella separazione/ rimozione di anidride carbonica da miscele gassose in qualità di assorbenti in fase liquida dell’anidride carbonica e atte a consentire il successivo rilascio deH’anidride carbonica assorbita.
La presente invenzione riguarda altresì un metodo ed un impianto per la cattura di anidride carbonica da miscele gassose mediante l’utilizzo di un assorbente per l’anidride carbonica in fase liquida.
Arte nota
Come è noto, fra gli obiettivi più importanti nel campo energetico e ambientale vi sono senza dubbio la riduzione della concentrazione di gas serra neH’atmosfera e il loro stoccaggio. A questo riguardo di particolare interesse è la separazione dell’anidride carbonica (COa) da gas immessi nell’atmosfera, quali ad esempio fumi industriali e gas dì combustione.
Inoltre, l’anidride carbonica è presente nel gas naturale, biogas e altre miscele gassose di utilizzo industriale. Anche in questo caso è richiesta la separazione di anidride carbonica al line di migliorare le specifiche di qualità del gas di uso industriale.
Esistono in commercio differenti tecnologie per separare la CO2 da una miscela di gas. La scelta della tecnologia da usare dipende dalla purezza richiesta per il prodotto e dalle condizioni del gas da trattare (temperatura, pressione, impurità presenti o concentrazione di CO2 nel gas).
Tuttavia, gli alti costi e l’energia richiesta dai processi attualmente disponibili basati su tali tecnologie note rappresentano i principali ostacoli ad un loro reale utilizzo. Tipiche applicazioni sono la purificazione dei fumi industriali, del gas naturale (metano) 0 del biogas mentre la cattura diretta del anidride carbonica dall’atmosfera rimane ancora un arget lontano a causa degli enormi volumi di aria da trattare {dovuto alla bassa concentrazione di CO2 in aria, inferiore ai 400 ppm [http: / / co2now.org/ ]) .
Le tipologie di impianti di purificazione di gas ricchi di CO2 più diffuse sono essenzialmente riconducibili a tecniche che utilizzano:
~ membrane gas selettive,
- metanolo a bassa temperatura,
- acqua a pressione variabile, o
soluzioni basiche di ammoniaca o animine, libere oppure assorbite in supporti solidi.
Ciascuna di queste tecniche presenta punti deboli come il costo di investimento o di manutenzione, problemi di dispersione ambientale, utilizzo di elevate quantità di acqua, processi di corrosione dell’impianto.
Più in dettaglio, per quanto riguarda la tecnologia di separazione di CO2 mediante l’utilizzo di membrana gas selettiva, come descritta ad esempio in US 8052776, vi è da dire che tale tecnologia non garantisce, rispetto all’assorbimento chimico, una buona qualità del gas estratto e richiede un gas in entrata con una bassa pressione parziale di CO2. D’altro canto l’utilizzo di membrane ad alta efficienza, come descritto ad esempio in US 8506677, richiede un elevato costo di investimento oltre a fasi multiple di estrazione per ottenere una separazione accettabile. Le membrane, inoltre, possono facilmente otturarsi a causa delle micro-particelle trascinate dal gas attraversante tali membrane. Questo richiede frequenti interruzioni del processo per la pulizia dei pori con costi aggiuntivi di funzionamento.
Una tecnologia nota alternativa alfutilizzo di membrane gasselettive è basata su processi chimici di assorbimento dell’anidride carbonica in fase liquida i quali sfruttano principalmente la caratteristica acida dell’anidride carbonica. Le molecole assorbenti possono essere alcune ammine organiche, come descritto ad esempio in EP 2514509 e WO 2012142668, 0 idrossidi di metalli alcalini come descritto ad esempio in US 8119091. Nel caso di ammine organiche, il problema principale riguarda la dispersione ambientale. Le ammine semplici sono normalmente volatili con una tossicità medio-alta. Questo porta necessariamente a strutturare rimpianto in modo da garantire il perfetto confinamento dei vapori. La reazione tra l’anidride carbonica e le ammine porta alla formazione di acido carbammico il quale, fornendo calore, rilascia la CO2 rigenerando l’ammina di partenza. L’energia termica necessaria al rilascio è correlata alla struttura molecolare delle ammine. Per le animine semplici la temperatura necessaria alla reazione di decarbossilazione è prossima alla temperatura di ebollizione della molecola libera e questo complica il problema di confinamento dei vapori.
Gli idrossidi alcalini sono più sicuri per quel che riguarda la dispersione ambientale ma hanno una elevata basicità con conseguenti problemi di corrosione. Gli idrossidi devono quindi essere usati in soluzioni acquose più o meno diluite e questo comporta un assorbimento eccessivo di energia termica nelle fasi di rilascio. Il prodotto di reazione dell’anidride carbonica con un ìdrossido inorganico è il bicarbonato. Il bicarbonato di sodio, ad esempio, ha una solubilità in acqua di circa 100 g/L. Durante la fase di assorbimento è quindi possibile la precipitazione di microcristalli di bicarbonato aH’interno del reattore.
Recentemente, sono stati introdotti i liquidi ionici per l’assorbimento in continuo di anidride carbonica. Questi sono sali organici in fase liquida ed alcuni di essi hanno una specifica reattività con l’anidride carbonica attraverso la formazione di acido carbammico o per interazione dipolare. Si vedano ad esempio i liquidi ionici descritti in US 20120186993, US 7527775 e WO 2012033991. I liquidi ionici sono stati utilizzati principalmente nelle membrane gas selettive, come descritto ad esempio in US 20130225401, in forma di polimero, come descritto ad esempio in WO 2006026064, oppure attraverso dispositivi elettrospray, come descritto ad esempio in US 8480787. Tuttavia, i liquidi ionici noti utilizzati per la cattura delTanidride carbonica sono normalmente molecole complesse sicché la loro sintesi risulta essere costosa ed altrettanto il loro impiego poco attrattivo per una applicazione industriale.
Scopo principale della presente invenzione è dunque quello di mettere a disposizione un metodo per la separazione di anidride carbonica da una miscela di gas mediante utilizzo di un assorbente in fase liquida che abbia una elevata efficienza e basso impatto ambientale e al contempo sia di semplice ed economica attuazione per una applicazione industriale; così da superare le limitazioni delle tecnologie note sopramenzionate per la cattura di anidride carbonica.
Altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un metodo per il rilascio di anidride carbonica dall’assorbente in fase liquida utilizzato per la sua cattura.
Ulteriore scopo ancora della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un impianto per l 'implementazione dei metodi suddetti di cattura e rilascio di anidride carbonica.
Sommario dell'invenzione
Dopo estensiva ricerca, gli inventori hanno individuato nuovi composti adatti all’utilizzo come assorbenti in fase liquida delfanidride carbonica i quali permettono di conseguire brillantemente gli scopi suddetti.
Secondo una forma di realizzazione delFinvenzione, i nuovi composti sono Liquidi ionici aventi la seguente formula generale (I) in cui R3. R4, R5 sono ciascuno indipendentemente H, un gruppo alchilico C1-C6 o un gruppo aromatico, R2 è un gruppo alchilico C1-C6, RI è un gruppo acilico di formula R-C(=OJ- in cui R è un gruppo alchilico C1-C20, o RI è un gruppo di estere di acido glicerofosforico avente formula (li)
in cui R6 e R7 sono ciascuno indipendentemente H o un gruppo acilico di formula R-C(=0)- in cui R ha il significato indicato sopra ed almeno uno di R6 e R7 è diverso da H, e X<‘>è un anione carbossilato di un amminoacido naturale o artificiale.
Preferibilmente, il liquido ionico è formato da un sale di un amminoacido naturale o artificiale con un estere delia colina con acido carbossilico o glicerofosfato aventi formula generale (III) e (IV) rispettivamente
in cui R è un gruppo alchilico C1-C20 o un gruppo aromatico e X' è un anione carbossilato di un amminoacido naturale o artificiale.
Il termine "liquido ionico" indica nella presente descrizione un composto ionico che possiede un punto di fusione al di sotto di 80°C:preferibilmente al di sotto di 50°C a pressione atmosferica. Il termine “liquido ionico” non esclude la presenza o aggiunta di altri componenti o solventi al composto ionico. In particolare, il liquido ionico può includere solventi come l’acqua.
Secondo un’altra forma di realizzazione dell’invenzione, L nuovi composti sono esteri fra glicerolo o glicerofosfato o loro derivati e almeno un amminoacido avente formula generale (V)
In cui R8, R9 e RIO sono ciascuno indipendentemente OH, un gruppo estere di acido carbossilico di formula R-C(=0)0-, un gruppo di acido fosforico
o suoi Sali metallici (fosfati), preferibilmente Sali di sodio o potassio, un gruppo ac il fosforico di formula
o suoi Sali metallici (fosfati), preferibilmente Sali di sodio o potassio, in cui R è un gruppo alchilico C1-C20 e in cui almeno uno di R8, R9 e RIO è un gruppo estere di un amminoacido naturale o artificiale.
Secondo una forma di realizzazione deirinvenzione, sono preferiti esteri della suddetta formula (V) nella quale R9^0H, almeno uno dei gruppi R8 e RIO è costituito da un gruppo estere di un amminoacido naturale o artificiale e, se i gruppi R8 e RIO sono diversi fra loro, almeno uno di essi è costituito da un gruppo estere di acido carbossilico di formula R-C(=0)- in cui R ha il significato indicato sopra.
Secondo un’altra forma di realizzazione de li 'invenzione, sono preferiti esteri della suddetta formula (V) nella quale almeno uno dei gruppi R8, R9, RIO è costituito da un gruppo estere di un amminoacido naturale o artificiale e almeno uno dei gruppi R8, R9, RIO è un gruppo di acido fosforico o acilfosforico o loro Sali metallici (fosfati), preferibilmente Sali di sodio o potassio.
Ciascuno dei gruppi menzionati sopra può essere sostituito o non sostituito e, nel caso dei gruppi alchilici, può essere ciclico, a catena lineare o ramificata avente eventualmente almeno un doppio legame carbonio-carbonio nella conformazione cis o trans ed avente eventualmente almeno un legame triplo carbonio-carbonio. Quando il gruppo alchilico ha più di un legame carbonio-carbonio doppio o triplo, tali legami possono essere coniugati o noli-coniugati. Ciascun gruppo alchilico o aromatico può essere eventualmente sostituito con uno o più sostituenti i quali possono essere gli stessi o diversi.
Gli amminoacidi possono essere naturali o artificiali come pure possono essere analoghi degli amminoacidi (ad esempio taurato). Tali amminoacidi possono essere scelti ad esempio fra i 20 amminoacidi naturali (alanina, arginina. asparagina, acido aspartico, cisteina, glutammina, acido glutammico, glieina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, prolina, serina, treonina, triptofano, tirosina e vaiina) e amminoacidi artificiali quali pirolisina e selenocisteina.
La sintesi degl 'esteri formati da glicerolo o glicerofosfato o loro derivati e amminoacido secondo la suddetta formula generale (III) può essere effettuata mediante semplice catalisi basica eliminando l’acqua per riscaldamento ad esempio attraverso una pompa da vuoto.
La sintesi dei liquidi ionici della suddetta formula generale (I) può essere effettuata secondo due distinti percorsi sintetici. Ad esempio nei caso dei liquidi ionici di formula generale (IV) lo schema di reazione può essere il seguente:
La prima reazione è una esterificazione con catalisi basica tra glicerofosfato e un acido carbossilico seguita poi dalla reazione con colina cloruro. Lo ione cloro viene poi scambiato con un idrossido attraverso Vuso di una resina a scambio ionico. Infine la colina idrossido esterificata viene salificata con un amminoacido naturale o artificiale.
Uno schema di reazione più semplice utilizzabile in particolare per la sintesi di lìquidi ionici secondo la suddetta formula (III) è il seguente:
L’esterificazione avviene direttamente tra il gruppo ossidrilico della colina e l’acido carbossilico. Segue uno scambio ionico tra cloruro e ione idrossido e la salificazione con un amminoacido naturale o artificiale.
E’ da notare che i nuovi composti secondo la presente invenzione sono ottenibili da materiali di origine naturale di facile reperibilità, in particolare da materiali di origine vegetale presenti naturalmente nelle microalghe (ad esempio gli acidi grassi e il glicerolo dall’estratto oleico della microalga e gli amminoacidi dal panello proteico dopo idrolisi enzimatica) e a loro volta ottenibili a partire ad esempio da semplici colture microalgali. Allo stesso tempo, i nuovi composti sono ottenuti mediante processi di sintesi di economica realizzazione. Inoltre, come si apprezzerà meglio nel seguito della descrizione, i nuovi composti dell’invenzione presentano una elevata efficienza nell 'assorbimento in fase liquida dell’anidride carbonica e nel successivo rilascio senza avere gli inconvenienti degli assorbenti tradizionali (quali le ammine), come l’elevata volatilità (con conseguente inquinamento ambientale), la forte basicità (con conseguente elevata corrosione deirimpianto) e il costo. Per effetto della loro bassa volatilità, i composti deirinvenzione hanno quindi un ridotto impatto ambientale.
Gli scopi sopra indicati sono altresì risolti da un procedimento per la separazione di anidride carbonica da una miscela di gas, il procedimento comprendendo la fase di mettere a contatto detta miscela di gas contenente anidride carbonica con almeno un liquido assorbente comprendente un liquido ionico della suddetta formula generale (I) e/o almeno un estere della suddetta formula (V) in condizioni tali da assorbire la CO2 in detto liquido assorbente.
Nel suddetto metodo, il composto deirinvenzione, sia esso un liquido ionico di formula generale (I) o un estere di formula generale (V), è di per sé un liquido che può essere utilizzato allo stato puro o in una soluzione, preferibilmente in forma di una soluzione acquosa (cioè diluito in acqua). In caso di utilizzo in soluzione acquosa, la quantità di composto deirinvenzione nella soluzione varia fra 30 e 90%, preferibilmente fra 70% e 90% in peso sul peso della soluzione, ed è scelta in modo da assicurare caratteristiche di viscosità alla soluzione risultante adeguate allo scorrimento della stessa nell’auttazione del metodo secondo l’invenzione (in particolare una viscosità compresa fra 4cP e 6cP, preferibilmente 5cP).
La quantità ottimale del composto o sua soluzione utilizzato /a nel procedimento dipende dalla composizione della miscela gassosa e in particolare della quantità di anidride carbonica contenuta in essa. Tale quantità può essere prontamente determinata dal tecnico del ramo sulla base delle proprie conoscenze generali.
La separazione dell’anidride carbonica dalia miscela gassosa viene effettuata con il metodo dell 'invenzione mediante assorbimento delPanidride carbonica su almeno un composto deirinvenzione.
Preferibilmente, il processo di assorbimento viene effettuato contattando la miscela gassosa contenente CO2 con Talmeno un composto deirinvenzione ad una temperatura compresa fra 20°C e 60°C e ad una pressione compresa fra 1,5 e 10 bar.
L’assorbimento dell’anidride carbonica avviene attraverso la formazione dell’acido carbarnmico sull’ammina primaria o secondaria deH’amminoacido, secondo la reazione illustrata genericamente sotto con riferimento ad una ammina primaria:
La molecola è stabilizzata grazie alla formazione di un ponte idrogeno con un secondo amminoacido. La pressione normalmente favorisce rassorbìmento.
Secondo una forma preferita di realizzazione dell’invenzione, il procedimento di separazione (assorbimento) della COa viene seguito da una fase di rilascio della CO2 nella quale il liquido assorbente contenente CO2 viene trattato in condizioni tali da consentire il deassorbimento della CO2 ottenendo con ciò una fase gassosa contenente CO2 e un liquido assorbente rigenerato.
Con il termine “liquido assorbente rigenerato”, s’intende il liquido contenente almeno un composto deH’invenzone ottenuto al termine della fase di rigenerazione il quale è essenzialmente privo di CO2 o ha un ridotto contenuto di COo (inferiore allo 0,1%).
Vantaggiosamente, la fase di rilascio di CO2 e rigenerazione del liquido assorbente contenente CO2 può prevedere il riscaldamento del suddetto liquido assorbente contenente CO2 ad una temperatura compresa fra 80°C e 120*0 e il mantenimento di tale temperatura per il tempo necessario a consentire il rilascio di anidride carbonica e conseguentemente la rigenerazione del liquido assorbente.
La temperatura e i tempi opportuni per la fase di rilascio/rigenerazione possono essere determinati agevolmente dal tecnico del ramo in funzione ad esempio della composizione del liquido assorbente e della quantità di CO2, quest’ultiina potendo essere monitorata anche in continuo con ap propinati metodi di analisi di per sé convenzionali.
In caso di utilizzo di liquidi ionici prodotti con acidi carbossilici a catena medio-lunga, in particolare C12-C20, vi è da dire che essi sono anfipaticì, hanno cioè una testa polare e una coda idrofoba. Se sono mescolati con acqua tendono spontaneamente a disporsi in micelle con il gruppo amminico rivolto verso la fase acquosa. Pertanto, la reazione con Panidride carbonica risulta favorita poiché il gas è maggiormente solubile in acqua e quindi si trova a reagire più facilmente con la testa idrofila della molecola antipatica. Anche la stabilizzazione del carbammato con legame idrogeno è favorito dalla disposizione ordinata delle molecole nelle micelle.
Visto la minima quantità di acqua presente, l’energia necessaria alla reazione di decarbossilazione (rilascio) risulta vantaggiosamente minimizzata.
In caso di utilizzo di esteri organici di glicerofosfato e amminoacido, vi è da dire che anche questi composti presentano caratteristiche ioniche per la presenza di un gruppo fosforico. Le caratteristiche antipatiche si possono ottenere anche in questi composti esterificando almeno un gruppo ossidrilico libero dell’unità glicerolo con un acido carbossilico a catena lunga come schematizzato di seguito
I suddetti scopi sono risolti altresì da un impianto per la separazione di CO2 da una miscela gassosa e successivo rilascio di CO2 comprendente una colonna avente:
- una sezione di assorbimento comprendente mezzi per l’alimentazione di un flusso gassoso contenente COa, mezzi per l’alimentazione di un flusso di liquido assorbente preferibilmente in controcorrente rispetto a detto flusso gassoso contenente CO2, e mezzi per l’uscita di un flusso gassoso deprivato di CO2,
- una sezione intermedia avente almeno un’unità di scambio termico ed in comunicazione di fluido con detta sezione di assorbimento per sottoporre a scambio termico un flusso di liquido assorbente contenente CD2proveniente da detta sezione di assorbimento, e
- una sezione di deassorbimento (rilascio di CO2) e rigenerazione in comunicazione di fluido con detta sezione intermedia, detta sezione di deassorbimento e rigenerazione comprendendo mezzi di uscita di un flusso gassoso contenente CO2 e mezzi di uscita di un flusso liquido di liquido assorbente rigenerato.
Preferibilmente, rimpianto suddetto comprende ulteriomente mezzi per riciclare il flusso liquido assorbente in uscita da detta sezione di deassorbimento e rigenerazione a detta sezione di assorbimento.
Secondo una forma preferita di realizzazione, i suddetti mezzi di riciclo comprendono mezzi per alimentare detto flusso liquido di liquido assorbente rigenerato in detta sezione intermedia a detta almeno una unità di scambio termico per operare come fluido di scambio termico per detto flusso di liquido assorbente contenente CO2 proveniente da detta sezione di assorbimento e mezzi per riciclare detto liquido assorbente rigenerato in uscita da detta sezione intermedia, a detta sezione di assorbimento.
Vantaggiosamente, La sezione di assorbimento e/o la sezione di deassorbimento e rigenerazione può/possono essere riempita/ e almeno parzialmente con un letto di materiale inerte così da aumentare l’efficienza dì scambio liquido/gas.
L’impianto dell’invenzione può comprendere ulteriormente mezzi per applicare una pressione differenziale fra la sezione di assorbimento e le rimanenti sezioni, maggiore nella sezione di assorbimento così da consentire un trasferimento spontaneo di liquido dalla sezione di assorbimento verso la sezione di deassorbimento e rigenerazione.
E<;>da notare che nell’impianto secondo l’invenzione, le fasi di assorbimento e rilascio del gas sono contenute in modo sequenziale in un’unica colonna in grado di assicurare un processo continuo diversamente da quanto accade negli impianti tradizionali dove invece le fasi di assorbimento e rilascio sono operate in colonne separate.
Questo permette una minore dispersione termica, minori costi di manutenzione ed un sensibile risparmio energetico per il ridotto numero di pompe. Inoltre, l’utilizzo di un ietto di materiale inerte nella sezione di assorbimento e/o nella sezione di deassorbimento e rigenerazione consente una notevole .efficienza di scambio liquido/gas il che ottimizza la resa di assorbimento e rilascio di CO2.
Con rimpianto sopra descritto, il metodo secondo l’invenzione può comprendere le fasi di:
- alimentare un flusso gassoso contenente COa e un flusso di liquido assorbente preferibilmente in controcorrente in detta sezione di assorbimento,
- contattare detto flusso gassoso contenente CO2e detto flusso di liquido assorbente in detta sezione di assorbimento ottenendo un flusso gassoso sostanzialmente deprivato di CO2 e un flusso di liquido assorbente contenente CO2,
- alimentare detto flusso dì liquido assorbente contenente CO2 in detta sezione intermedia e riscaldare detto flusso liquido assorbente contenente CO2in detta almeno una unità di scambio termico fino al raggiungimento di una temperatura adeguata al rilascio di CO2 e rigenerazione del liquido assorbente,
- alimentare il flusso di liquido assorbente contenente CO2riscaldato nella sezione di deassorbimento e rigenerazione ottenendo un flusso gassoso contenente CO2 e un flusso di liquido assorbente rigenerato.
Preferibilmente, il processo secondo ^invenzione di cui sopra comprende ulteriormente la fase di riciclare detto flusso di liquido assorbente rigenerato in detta sezione di assorbimento.
Vantaggiosamente, tale fase di riciclo può comprendere le fasi di:
- alimentare- detto fluido assorbente rigenerato in detta almeno una unità dì scambio termico della sezione intermedia preferibilmente in controcorrente a detto flusso di liquido assorbente contenente CO2 così da operare come fluido di scambio termico in detta fase di riscaldamento di detto flusso di liquido assorbente contenente C02, e - riciclare detto flusso di liquido assorbente rigenerato in uscita da detta almeno una unità di scambio termico della sezione intermedia in detta sezione di assorbimento.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno dalla descrizione che segue di una forma di realizzazione preferita, data a titolo indicativo e non limitativo con riferimento agli disegni annessi nei quali:
- la figura 1 mostra schematicamente un impianto per la separazione (assorbimento) di anidride carbonica da una miscela gassosa e il successivo rilascio secondo il metodo de 11 'invenzione;
- la figura 2 mostra un grafico riportante la variazione di concentrazione di C02 nei liquido assorbente in un esempio di implementazione del procedimento secondo rinvenzione;
- la figura 3 mostra un grafico riportante la variazione di concentrazione di C02 nel liquido assorbente in un esempio comparativo non secondo l'invenzione.
Descrizione dettagliata
Con riferimento alla figura 1 , un impianto la separazione (assorbimento) di anidride carbonica da una miscela gassosa e il successivo rilascio secondo il metodo deirinvenzione è globalmente indicato con il riferimento 1.
L'impianto 1 comprende una colonna avente una sezione 2 superiore per l'assorbimento di CO2, una sezione 3 intermedia di scambio termico e una zona 4 inferiore per il rilascio di CO2 e rigenerazione del liquido assorbente, le suddette zone essendo distinte ed in comunicazione di fluido fra di loro.
La sezione 2 di assorbimento della colonna presenta una prima apertura 5 per l'ingresso della miscela gassosa contenente anidride carbonica da separare situata in corrispondenza o prossimità della base della sezione 2 di assorbimento, una seconda apertura 6 per l'ingresso dell’assorbente in fase liquida per l'anidride carbonica situata in corrispondenza o prossimità della sommità della sezione 2, una prima apertura 7 di uscita, situata in corrispondenza o prossimità del fondo della sezione 2 superiore, per il passaggio del liquido assorbente contenente CO2 nella sezione 3 intermedia e una seconda apertura 24 di uscita situata in prossimità della sommità della sezione 2 per l’uscita di gas non assorbiti dal liquido assorbente. Una valvola 8 situata in corrispondenza dell’apertura 7 di unita regola il passaggio del liquido assorbente contenente COs nella sezione 3 intermedia. La sezione 2 di assorbimento presenta inoltre un letto fisso 9 di particelle di un materiale inerte (ad esempio lana di vetro) di appropriata granulometria così da una aumentare vantaggiosamente la superficie di interscambio liquido /gas.
La sezione 3 intermedia presenta una camera superiore 27 in comunicazione dì fluido con l’apertura di uscita 7 della sezione 2 di assorbimento, una camera 28 intermedia ed una camera inferiore 29 in comunicazione di fluido con la sezione 4 di rigenerazione e rilascio di COa, le camere 27, 28 e 29 essendo in comunicazione di fluido fra di loro.
La camera superiore 27 della sezione 3 intermedia riceve il liquido proveniente dalia sezione 2 di assorbimento attraverso l’apertura 7 c il liquido raccolto viene trasferito attraverso un’apertura di uscita (non mostrata) alla camera 28 intermedia.
La camera 28 intermedia presenta un’apertura 10 per ingresso di liquido assorbente rigenerato a contenuto termico più elevato, una apertura 11 di uscita di liquido assorbente rigenerato a contenuto termico piu basso ed internamente una unità 12 di scambio termico in comunicazione di fluido con la suddetta apertura 10 di ingresso e la suddetta apertura 11 di uscita così da essere percorsa internamente da detto liquido assorbente rigenerato il quale agisce nella fattispecie come fluido di scambio termico.
L’unità 12 di scambio termico è di per sé convenzionale e può essere costituita ad esempio da uno scambiatore a fascio tubiero comprendente un fascio di tubi a disposizione verticale muniti di camicia esterna per l'attraversamento da parte del fluido di scambio termico secondo un percorso predefinito (preferibilmente in controcorrente) e collegati a rispettivi collettori di ingresso e di uscita di tale fluido.
La camera intermedia 28 della sezione intermedia 3 presenta inoltre inferiormente (sostanzialmente in corrispondenza della sua base) un'apertura 13 di uscita per il passaggio dì liquido assorbente contenente CO2 proveniente dall'unità 12 di scambio termico nella camera 29 inferiore.
La camera 29 inferiore presenta una seconda unità 17 di scambio termico ed un'apertura 30 di uscita in comunicazione con la sezione 4 inferiore di rigenerazione del liquido assorbente e rilascio di C02-L'unità 17 di scambio termico è di per sé convenzionale e può essere ad esempio del tipo percorsa internamente da un fluido (liquido o gas) di scambio termico proveniente da altri processi, di tipo elettrico ecc..
La sezione 4 di rilascio di CO2 e rigenerazione del liquido assorbente presenta una prima apertura 14 di uscita situata superiormente per l'uscita di CO2 rilasciata dall’assorbente, una seconda apertura 15 di uscita situata inferiormente (in prossimità o corrispondenza del fondo della sezione 4 di rilascio) per l’uscita dì liquido assorbente rigenerato (cioè deprivato di CO2 precedentemente assorbita) e una apertura 16 per l’ingresso di un gas inerte (ad esempio aria). In una variante deii impianto 1 qui descritto, l’apertura 16 di ingresso del gas inerte può essere omessa.
La sezione 4 inferiore presenta una zona di deassorbimento nella quale è presente un letto 18 fisso di un materiale inerte (ad esempio lana di vetro) di appropriata granulometria per aumentare vantaggiosamente lo scambio termico fra il liquido e il gas.
L’impianto 1 presenta inoltre un serbatoio 19 per il liquido assorbente della CO2, una prima pompa 20 in comunicazione di fluido con il serbatoio 19 e con la seconda apertura 6 della sezione 2 di assorbimento per trasportare il liquido assorbente nella sezione 2 di assorbimento e una seconda pompa 21 in comunicazione di fluido con la seconda apertura 15 di uscita dela sezione 4 di rilascio e l’apertura 10 di ingresso della sezione 3 intermedia per trasportare il liquido assorbente rigenerato in uscita dalla sezione 4 di rilascio nella sezione 3 intermedia di scambio termico.
L’impianto 1 comprende ulteriormente un’unità 22 di scambio termico in comunicazione di fluido con la prima apertura 14 di uscita della sezione 4 di rilascio e con il serbatoio 19 per separare acqua, in forma di vapore condensato, dalla CO2 rilasciata, a sua volta reintegrata nel serbatoio 19, e un’unità 23 di scambio termico in comunicazione di fluido con l’apertura 11 di uscita della sezione 3 intermedia di scambio termico e con il serbatoio 19 per raffreddare ulteriormente il liquido assorbente rigenerato in uscita dala sezione 3 intermedia di scambio termico prima di essere ritornato ài serbatoio 19 per il riciclo nella sezione 2 di assorbimento.
Le unità 22 e 23 di scambio termico sono opportunamente del tipo percorse da un fluido di raffreddamento, ad esempio acqua di refrigerazione.
Con rimpianto sopra descritto, il procedimento secondo l’invenzione può essere condotto nel modo descritto qui di seguito-li liquido di assorbimento di CO2 (ad esempio uno 0 più liquidi ionici come descritti in precedenza in forma pura o in soluzione acquosa), contenuto nel serbatoio 19 viene prelevato dalla pompa 20 attraverso la linea di flusso 25 e da questa introdotto nella sezione 2 di assorbimento attraverso la linea 26 di flusso e la seconda apertura 6 della sezione 2 di assorbimento.
La sezione 2 di assorbimento riceve inoltre attraverso la prima apertura 5 la miscela gassosa contenente CO2 da separare, nella fattispecie qui esemplificata una miscela di metano (CLU) e anidride carbonica (CO2).
Il flusso di liquido introdotto attraverso la seconda apertura 6 viene disperso mediante un diffusore 27 sul letto 9 di materiale inerte e fluisce verso il basso attraversando tale letto 9 in controcorrente con il flusso gassoso introdotto attraverso la prima apertura 5 il quale invece attraversa il letto 9 di materiale inerte dal basso verso l’alto. All’interno del letto 9 avviene il processo di assorbimento di CO2 da parte del liquido assorbente, tale processo essendo favorito dalla presenza di materiali inerti che creano un letto 9 bagnato dal liquido assorbente e lambito dai gas che vantaggiosamente aumenta la superficie di interscambio liquido/gas.
Per effetto del processo di assorbimento, il flusso gassoso contenente metano e CO2 che risale la sezione 2 di assorbimento perde progressivamente il suo contenuto di CO2 mentre il liquido assorbente che discende la sezione 2 di assorbimento si arricchisce progressivamente di CO2 assorbita su di esso. Il flusso di gas e la portata di liquido assorbente in entrata nella sezione 2 di assorbimento sono vantaggiosamente regolati in modo tale da avere in uscita la composizione richiesta per il gas in uscita della zona 2 di assorbimento.
E' da notare inoltre che, vantaggiosamente, la pressione airinterno della sezione 2 di assorbimento è regolata in modo da essere superiore a quella esistente alPintemo della sezione 4 di rilascio di CO2 e rigenerazione del liquido assorbente così da garantire un trasferimento spontaneo del liquido dalla sezione 2 di assorbimento alla sezione 4 di rilascio/ rigenerazione.
Il gas deprivato della CO 2 fuoriesce superiormente dalla sezione 2 di assoi'bimento attraverso l’apertura 24 e viene destinato ad altri processi.
Invece, il liquido assorbente contenente CO2 si accumula sul fondo della sezione 2 di assorbimento e viene estratto per essere inviato al processo di rigenerazione (e contemporaneo rilascio di COa). Il processo di rigenerazione viene effettuato riscaldando il liquido assorbente contenente CO3⁄4 ad una temperatura compresa preferibilmente fra 80 "C e 120°C a pressione compresa tra 1 e 2 atm (1,01325-2,0265 bar).
A questo scopo, il liquido contenente CO2 viene introdotto innanzitutto nella camera superiore 28 della sezione 3 intermedia di scambio termico attraverso l’apertura 7 di uscita situata sul fondo della sezione 2 di assorbimento. La valvola 8 situata in corrispondenza deia apertura 7 di uscita regola opportunamente la quantità di liquido introdotta nella camera superióre 28 della sezione 3 intermedia. In particolare, la valvola 8 è regolata vantaggiosamente in modo da mantenere sempre un livello di liquido sul fondo della sezione 2 di assorbimento tale da impedire il passaggio dì gas nella parte inferiore della colonna anche in presenza di una pressione differenziale fra la sezione 2 di assorbimento e le sezioni 3 e 4 della colonna inferiori ad essa.
La valvola 8 è di per sé convenzionale e può essere ad esempio una valvola a galleggiante opportunamente dimensionata per mantenere il livello di liquido desiderato o una valvola comandata.
Π liquido assorbente contenente CO2 introdotto nella sezione 3 di scambio termico, dopo aver passato la camera superiore 28 viene immesso nella camera 29 intermedia. Qui discende attraversando l’unità 12 di scambio termico ove viene riscaldato ricevendo calore dal liquido assorbente rigenerato “caldo” entrante nella camera intermedia 29 della sezione 3 intermedia attraverso l’apertura 10 ed attraversante l’unità 12 di scambio termico in controcorrente rispetto al liquido assorbente contenente C02.
Il liquido assorbente contenente C02in uscita dalla prima unità 12 di scambio termico viene quindi immesso nella camera inferiore 30 della sezione 3 intermedia attraverso l’apertura 13. Qui discende attraversando la seconda unità 17 di scambio termico ove viene fornito calore ulteriore necessario a raggiungere le condizioni per la rigenerazione.
II liquido assorbente contenente CO2 in uscita dalla seconda unità 17 di scambio termico viene quindi immesso nella sezione 4 di rigenerazione e rilascio di COa attraverso l’apertura 30 dì ingresso.
Il flusso di liquido introdotto attraverso la apertura 30 viene disperso mediante un diffusore 31 sul letto 18 di materiale inerte e fluisce verso il basso attraversando tale letto 9 in controccorrente con il flusso gassoso di gas inerte (se previsto) introdotto attraverso rape r tur a, 16 il quale invece attraversa il letto 18 di materiale inerte dal basso verso l’alto. All’interno del letto 18 avviene il processo di deassorbimento (rilascio) di CO2 c rigenerazione del liquido assorbente, tale processo essendo favorito dalla presenza dì materiali inerti che creano un letto 18 bagnato dal liquido assorbente e lambito dai gas che vantaggiosamente aumenta la superficie di interscambio liquido/gas.
Per effetto del processo di de-assorbimento, il flusso gassoso che risale la sezione 4 di rilascio e rigenerazione aumenta progressivamente il suo contenuto di CO2 mentre il lìquido assorbente che discende la sezione 4 perde progressivamente la CO2 assorbita su di esso.
Il liquido assorbente rigenerato fuoriesce dalla sezione 4 attraverso l’apertura 15 di uscita, viene prelevato dalla pompa 21 attraverso la linea di flusso 32 e da questa riciclato nella camera 29 della sezione 3 intermedia attraverso la liena di flusso 33 e l’apertura 10 per lo scambio termico con il liquido assorbente contenente COs proveniente dalla sezione 2 di assorbimento.
Il gas contenente CO2 di rilascio fuoriesce dalla sezione 4 attraverso l’apertura 14 e viene inviato, attraverso la linea di flusso 34, allo scambiatore 22 per il recupero di calore mediante un fluido refrigerante e la condensazione di vapore acqueo.
Il gas contenente CO2 fuoriesce dallo scambiatore 22 attraverso la linea di flusso 35 mentre il vapore condensato viene riciclato al serbatoio 19 attraverso la linea di flusso 36.
II calore recuperato nello scambiatore 22 può essere vantaggiosamente utilizzato per il riscaldamento del liquido assorbente da rigenerare ad esempio nella seconda unità 17 di scambio termico della sezione 3 intermedia in modo da ridurre i consumi energetici deii impianto 1.
Il liquido rigenerato in uscita dall’apertura 11 della sezione 3 intermedia viene inviato, attraverso la linea di flusso 37, allo scambiatore 23 per il recupero di calore mediante un fluido refrigerante.
il liquido assorbente fuoriescente dallo scambiatore 23 viene quindi riciclato al serbatoio 19 attraverso la linea di flusso 38.
Il calore recuperato nello scambiatore 23 può essere an eh 'esso utilizzato vantaggiosamente per il riscaldamento del liquido assorbente da rigenerare ad esempio nella seconda unità 17 di scambio termico della sezione 3 intermedia in modo da ridurre i consumi energetici deirimpianto 1.
Ulteriori, caratteristiche e vantaggi deirinvenzione saranno evidenti dagli esempi che seguono dati a titolo indicativo e non limitativo.
Esempio 1
3900 mi di COs di una prima produzione vennero ottenuti facendo gocciolare 300 mi di NaHC03 al 5% in peso in 100 mi di HC1 5M. L’anidride carbonica gassosa venne introdotta progressivamente nella sezione di assorbimento 2 dell’impianto 1 sopra descritto attraverso l'apertura 5 di ingresso. Nella sezione 2 di assorbiménto vennero inoltre introdotti 100 mi di una soluzione acquosa 3,5 M di un liquido ionico assorbente costituto da sale di glicina con colina esterificata con acido esanoico la cui formula è come segue:
La soluzione di liquido ionico venne introdotta in controcorrente al flusso di anidride carbonica.
II liquido ionico venne riciclato in continuo nella sezione di assorbimento 2 lino alla sua totale saturazione.
La capacità assorbente teorica del liquido assorbente di cui sopra nella quantità utilizzata è pari a circa 4000 mi di CO2.
Venne inoltre introdotto neirimpianto attraverso l’apertura 6 un flusso gassoso di azoto (gas inerte) pari a 30 1/h per diluire la concentrazione di anidride carbonica.
I,a fase di assorbimento venne condotta a temperatura ambiente (T= 25°C).
Al termine della fase di assorbimento, l’alimentazione di CO2 venne interrotta. Venne quindi fatto fluire del gas inerte allo scopo di eliminare tracce di CO2 non assorbite sul liquido ionico. Il liquido assorbente contenente CO2 venne sottoposto a riscaldamento per raggiungere le condizioni necessarie alla rigenerazione del liquido e al rilascio di CO2.
Il riscaldamento venne effettuato nella sezione 3 intermedia deirimpianto 1 portando progressivamente il liquido assorbente contenente C02 dalla temperatura ambiente ad una temperatura massima (termo statata) di 90°C.
Durante la fase di riscaldamento, il liquido contenente CG2 subì il processo di deassorbimento della CO2 e la contemporanea rigenerazione nella sezione 4 ad una temperatura massima di 90°C (il rilascio di anidride carbonica inizia a 70°C e si completa a 90°C).
La quantità (ppm) di CO2 presente (assorbita) nel liquido assorbente nelle varie fasi del procedimento venne determinata mediante rilevatore di CO2 corredato con una cella IR (range di analisi da 0 a 10000 ppm).
11 ciclo di operazioni di cui sopra venne ripetuto 10 volte utilizzando la stessa soluzione assorbente (3,5 M in acqua) nella stessa quantità o in quantità inferiori (tra i 50 e i 100 ral di soluzione assorbente). Vennero inoltre eseguite ulteriori cicli di assorbimento e rilascio di CO2 con soluzioni acquose di glicina-colina esterificata a diversa concentrazione (tra 1,5 e 3 M).
I risultati sono riportati nel grafico illustrato in Fig. 2 (a titolo esemplificativo sono riportati solo due cicli di assorbimento e rilascio con volumi di liquido assorbente di 100 e 70 mi alla concentrazione di 3,5 M).
Come si può notare, durante la fase di assorbimento la concentrazione di anidride carbonica si mantiene intorno a 1100 ppm.
Questa concentrazione dipende dal tempo di permanenza del gas nella colonna di assorbimento, ovvero dalla altezza della colonna stessa, dalla velocità di flusso del gas e dal rapporto CO2/N2 (gas inerte). La fase di assorbimento venne interrotta quando la soluzione assorbente risultò satura di CO2 ovvero quando il rivelatore indicò un aumento di anidride carbonica nel gas in uscita dal reattore.
A questo punto il reattore verme lavato con un flusso di azoto per eliminare le tracce di anidride carbonica non assorbite dalla soluzione. La soluzione venne quindi riscaldata rapidamente monitorando sia la temperatura che la concentrazione di anidride carbonica. La fase di rilascio di CCb può considerarsi completa quando, mantenendo la soluzione alla massima temperatura, si osserva una brusca diminuzione della concentrazione di CO2 nel gas in uscita..
La soluzione venne raffreddata a temperatura ambiente e immessa nuovamente nel reattore di assorbimento dopo aver compensato eventuali perdite di acqua dovute alla evaporazione.
Esempio 2
La procedura dell'esempio 1 è stato ripetuta sostituendo la soluzione di liquido ionico di tale esempio con soluzioni acquose a diversa concentrazione dei seguenti esteri di glicerolo o glicerofosfato (di sodio) con glicina ed acido esanoico.
Sono stati ottenuti risultati del tutto comparabili a quelli conseguiti nell’esempio 1 mediante l’utilizzo del sale di glieina con colina esterificata con acido esanoico. In particolare, gli esteri testati in questo esempio hanno mostrato reattività verso la C02 essenzialmente identica a quella del liquido ionico delTesempio 1 avendo infatti amminoacidi (nella fattispecie glieina) con lo stesso gruppo amminico.
Esempio 3 (comparativo)
Le medesime condizioni operative vennero applicate ad una soluzione acquosa di etanolammina (MEA) 3,5 M per un confronto sul grado di assorbimento della CO2 e della temperatura di rilascio del gas. Anche in questo caso vennero eseguiti diversi cicli di assorbimento e rilascio di anidride carbonica sulla stessa soluzione modificando unicamente il volume di liquido presente in colonna {nella Fig. 3 sono riportati a titolo esemplificativo due cicli con 100 e 50 mi di soluzione).
A differenza del processo presentato neiresempio 1 in cui fu utilizzato il liquido ionico costituito da sale di glicina con colina esterificata, ì gas in uscita dal reattore di rilascio dell’anidride carbonica risultò contenere una percentuale di vapori di etanolammina superiore al 10% dovuto al suo basso punto di ebollizione (170°C). Questo valore venne determinato condensando i vapori trascinati dal gas in una trappola fredda eseguendo successivamente sul condensato una analisi cromatografica (HPLC).
Da un confronto tra i grafici di figura 2 e Figura 3 si può notare un comportamento del tutto analogo tra la soluzione di sale di glicina con colina esterificata e la etanolammina, una delle molecole più reattive nei confronti della COa utilizzate, oggi, industrialmente. Ciò dimostra che i composti deirinvenzione presentano una elevata reattività verso la C02 (elevata efficienza di assorbimento di C02 e successivo rilascio), del tutto comparabile a quella delle ammine tradizionali più attive (quali MEA) utilizzate oggi industrialmente per l’assorbimento di C02. Allo stesso tempo, però, l’utilizzo dei composti deirinvenzione comporta notevoli vantaggi rispetto ai composti noti utilizzati per l’assorbimento di C02 i quali risiedono principalmente nella loro trascurabile evaporazione, nella loro stabilità alle temperature di esercizio e agli agenti ossidanti presenti nei gas da depurare, nella loro bassa tossicità per la salute umana e per l'ambiente e nella economicità della loro sintesi.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto (1) per la separazione dì CO2 da una miscela gassosa e successivo riLascio dì CO2 comprendente una colonna avente: - una sezione (2) di assorbimento comprendente mezzi (5) per alimentazione di un ilusso gassoso contenente CO2, mezzi (6) per l 'alimentazione di un ilusso di liquido assorbente preferibilmente in controcorrente rispetto a detto flusso gassoso contenente CO2, e mézzi (24) per l’uscita di un flusso gassoso deprivato di CO2, una sezione intermedia (3) avente almeno un’unità (12;17) di scambio termico ed in comunicazione di fluido con detta sezione (2) di assorbimento per sottoporre a. scambio termico un flusso di liquido assorbente contenente CO2 proveniente da detta sezione (2) di assorbimento, e - una sezione (4) di deassorbimento (rilascio di CO2) e rigenerazione in comunicazione di fluido con detta sezione (3) intermedia, detta sezione (4) di deassorbimento e rigenerazione comprendendo mezzi (14) di uscita di un flusso gassoso contenente CO2 e mezzi (15) di uscita di un flusso liquido di liquido assorbente rigenerato.
  2. 2. Impianto (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente ulteriomente mezzi per riciclare il flusso liquido assorbente in uscita da detta sezione (4) di deassorbimento e rigenerazione a detta sezione (2) di assorbimento.
  3. 3. Impianto (1) secondo la rivendicazione 2, in cui i suddetti mezzi di riciclo comprendono mezzi (10) per alimentare detto ilusso liquido di liquido assorbente rigenerato in detta sezione (3) intermedia a detta almeno una unità di scambio termico (12) per operare come fluido di scambio termico per detto flusso di liquido assorbente contenente CO2 proveniente da detta sezione (2) di assorbimento e mezzi (21,32,33) per riciclare detto liquido assorbente rigenerato in uscita da detta sezione (3) intermedia a detta sezione (2) di assorbimento.
  4. 4. Impianto (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione (2) di assorbimento e/o la sezione (4) di deassorbimento e rigenerazione è/sono riempita/.e almeno parzialmente con un letto (9,18) di materiale inerte così da aumentare refficienza di scambio liquido/ gas.
  5. 5. Impianto (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente mezzi per applicare una pressione differenziale fra la sezione (2) di assorbimento e Le rimanenti sezioni (3,4) , maggiore nella sezione (2) di assorbimento così da consentire un trasferimento spontaneo di liquido dalla sezione (2) di assorbimento verso la sezione (4) di deassorbimento e rigenerazione.
  6. 6. Procedimento per Passorbimento di CO3⁄4e successivo rilascio mediante rimpianto (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, il procedimento comprendendo le fasi di: - alimentare un flusso gassoso contenente CO2 e un flusso di liquido assorbente preferibilmente in controcorrente in detta sezione (2) di assorbimento, - contattare detto flusso gassoso contenente CO2 e detto flusso di liquido assorbente in detta sezione (2) di assorbimento ottenendo un flusso gassoso sostanzialmente deprivato di CO2 e un flusso di liquido assorbente contenente CCb, - alimentare detto flusso di liquido assorbente contenente CO2 in detta sezione (3) intermedia e riscaldare detto flusso liquido assorbente contenente CO2 in detta almeno una unità di scambio termico (12,17) fino al raggiungimento di una temperatura adeguata al rilascio di CO2 e rigenerazione del liquido assorbente, - alimentare il flusso di liquido assorbente contenente CO2 riscaldato nella sezione (4) di deassorbimento e rigenerazione ottenendo un flusso gassoso contenente CO2 e un flusso di liquido assorbente rigenerato.
  7. 7. Processo secondo la rivendicazione 6 comprendente ulteriormente la fase di riciclare detto flusso di liquido assorbente rigenerato in detta sezione (2) di assorbimento.
  8. 8. Processo secondo la rivendicazione 6 o 7 in cui detta fase di riciclo comprende le fasi di: - alimentare detto fluido assorbente rigenerato in detta almeno una unità (12) di scambio termico della sezione intermedia in controcorrente a detto flusso di liquido assorbente contenente CO2 così da operare come fluido di scambio termico in detta fase di riscaldamento di detto flusso di liquido assorbente contenente CO2, e - riciclare detto flusso di liquido assorbente rigenerato in uscita da detta almeno una unità (12) di scambio termico della sezione (3) intermedia in detta sezione (2) di assorbimento.
  9. 9. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 6 a 8 in cui detto liquido assorben te comprende almeno un composto in forma di liquido ionico avente la seguente formula generale (i) in cui R3, R4, R5 sono ciascuno indipendentemente H, un gruppo alchilico C1 C6 o un gruppo aromatico, R2 è un gruppo alchilico C1-C6, Ri è un gruppo acilico di formula R~C(=0}- in cui R è un gruppo alchilico C1--C20 o RI è un gruppo di estere di glicero fosforico avente formula (II) in cui R6 e R7 sono ciascuno indipendentemente H o un gruppo aciiico di formula R-0(=O)- in cui R ha il significato indicato sopra ed almeno uno di R6 e R7 è diverso da H, e X<’>è un anione carbossilato di un amminoacido naturale o artificiale. 1.0.
  10. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 6 a 9 in cui detto liquido assorbente comprende almeno un composto in forma di estere fra glicerolo o acido glicero fosforico o loro derivati e almeno un amminoacido avente formula generale (V) in cui R8, R9 e RIO sono ciascuno indipendentemente OH, un gruppo estere di acido carbossilico di formula R-C(=0)0-, un gruppo fosforico o suoi Sali metallici (fosfati), un gruppo acilfosforico di formula o suoi Sali metallici (fosfati) in cui R è un gruppo alchilico C1-C20 e in cui almeno uno di R8, R9 e RIO è un gruppo estere di un amminoacido naturale o artificiale.
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 9 in cui detto almeno un composto in forma di liquido ionico è formato da un sale di un amminoacido naturale o artificiale con un estere della colina con acido carbossilico o acido glicerofosforico aventi formula generale (HI) e (IV) rispettivamente in cui R è un gruppo alchilico C1-C20 o un gruppo aromatico e X' è un anione carbossilato di un amminoacido naturale o artificiale.
  12. 12. Procedimento secondo la rivendicazione 10 in cui detto almeno un composto è in forma di estere fra glìcerolo o acido glicerofosforico o loro derivati e almeno un amminoacido della suddetta formula generale (V) nella quale R9=OII, almeno uno dei gruppi R8 e RIO è costituito da un gruppo estere di un amminoacido naturale o artificiale e, se i gruppi R8 e RIO sono diversi fra loro, almeno uno di essi è costituito da un gruppo estere di acido carbossilico di formula R-C{=0)“in cui R ha il significato indicato nella rivendicazione 10.
  13. 13. Procedimento secondo la rivendicazione 10 in cui detto almeno un composto è in forma di estere fra glicerolo o acido glicerofosforico o loro derivati e almeno un amminoacido della suddetta formula generale (V) nella quale almeno uno dei gruppi R8, R9, RIO è costituito da un gruppo estere di un amminoacido naturale o artificiale e almeno uno dei gruppi R8, R9, RIO è un gruppo fosforico o acilfosforico o loro Sali metallici (fosfati).
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GOUVEIA W ET AL: "Toxicity of ionic liquids prepared from biomaterials", CHEMOSPHERE, vol. 104, 21 November 2013 (2013-11-21) - 21 November 2013 (2013-11-21), pages 51 - 56, XP028633900, ISSN: 0045-6535, DOI: 10.1016/J.CHEMOSPHERE.2013.10.055 *

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