ITUB201561429U1 - Dispositivo manuale di comando per bicicletta, in particolare di freno idraulico e cambio elettrico-elettronico. - Google Patents

Dispositivo manuale di comando per bicicletta, in particolare di freno idraulico e cambio elettrico-elettronico.

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ITUB201561429U1
ITUB201561429U1 ITUB2015U061429U ITUB201561429U ITUB201561429U1 IT UB201561429 U1 ITUB201561429 U1 IT UB201561429U1 IT UB2015U061429 U ITUB2015U061429 U IT UB2015U061429U IT UB201561429 U ITUB201561429 U IT UB201561429U IT UB201561429 U1 ITUB201561429 U1 IT UB201561429U1
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IT
Italy
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shaft
support body
manually operated
arm
operated member
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Application number
ITUB2015U061429U
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English (en)
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Mario Meggiolan
Alessandro Ganzaroli
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Campagnolo Srl
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Description

Dispositivo manuale di comando per bicicletta, in particolare di freno idraulico e cambio elettrico-elettronico
La presente invenzione si riferisce, in generale, ad un dispositivo manuale di comando per bicicletta.
La presente invenzione si riferisce più in particolare ad un dispositivo per impartire un comando ad almeno un equipaggiamento idraulico e ad almeno un altro equipaggiamento, elettromeccanico, elettronico o elettrico, di una bicicletta.
L’equipaggiamento idraulico è in particolare un freno idraulico o una sospensione idraulica, o un reggisella idraulico regolabile.
L’altro equipaggiamento è in particolare un cambio o un suo deragliatore, un ciclo computer, un dispositivo di illuminazione o di segnalazione luminosa, una sospensione o un reggisella.
I dispositivi manuali di comando per bicicletta noti comprendono uno o più organi ad azionamento manuale, del tipo a leva o levetta, vale a dire corpi rigidi azionati con un movimento rotatorio attorno a un perno o fulcro, oppure del tipo a pulsante, vale a dire azionati con un movimento lineare, i quali organi ad azionamento manuale sono azionabili con un dito o con più dita. Tipicamente gli organi ad azionamento manuale sono supportati da un corpo di supporto atto al fissaggio in corrispondenza di una porzione di impugnatura del manubrio.
Nel caso di dispositivi manuali di comando per impartire almeno un comando elettrico-elettronico (nel caso di equipaggiamento elettromeccanico, elettronico o elettrico), gli organi ad azionamento manuale agiscono tipicamente su rispettivi interruttori elettrici, del tipo microswitch, includenti ciascuno un diaframma a cupola deformabile. Per la commutazione degli interruttori, una testa di azionamento del o collegata al rispettivo organo ad azionamento manuale è affacciata al diaframma deformabile nella condizione di riposo dell’organo ad azionamento manuale, ed agisce in spinta sul diaframma deformabile nella condizione di attuazione dell’organo ad azionamento manuale.
Più in dettaglio, una bicicletta è tipicamente equipaggiata con un freno posteriore associato alla ruota posteriore e/o un freno anteriore associato alla ruota anteriore, ciascuno dei quali è comandato da un organo ad azionamento manuale, tipicamente da una leva freno imperniata su un corpo di supporto per azionare il freno quando è tirata verso il manubrio.
In particolare nelle biciclette per alte prestazioni, si sta diffondendo – in alternativa all’azionamento del freno tramite la trazione con la leva freno di un cavo inestensibile inguainato (cavo Bowden) – l'impiego di impianti di frenatura idraulica, in cui lo sforzo esercitato dalla mano del ciclista sulla leva freno viene opportunamente trasferito ad un complesso idraulico alloggiato nel corpo di supporto e connesso mediante adatti condotti agli organi frenanti. Un fluido idraulico viene messo in pressione nel complesso idraulico dall’azionamento della leva freno e la pressione viene trasmessa agli organi frenanti provocando, ad esempio, il serraggio di ganasce attorno al cerchio della ruota (freno a cerchio o rim brake) o su un cilindro idraulico solidale alla ruota (freno a tamburo o drum brake) oppure la pressione di pastiglie contro un disco solidale alla ruota (freno a disco o disc brake).
Come anzidetto, il complesso idraulico può peraltro essere utilizzato per azionare un diverso equipaggiamento idraulico.
Il complesso idraulico comprende in generale un cilindro idraulico, un pistone scorrevole nel cilindro idraulico e una connessione tra l’organo ad azionamento manuale e il pistone; può inoltre comprendere un serbatoio per compensare variazioni di volume del fluido idraulico dovute a variazioni di temperatura, usura delle parti, perdite ecc.; può inoltre comprendere organi di regolazione della posizione di riposo della leva e/o della posizione di inizio attivazione dell’equipaggiamento idraulico.
Nella domanda di brevetto EP2749484A1, il cilindro idraulico e il serbatoio del complesso idraulico sono realizzati di pezzo con il corpo di supporto, in particolare il corpo di supporto prevede una cavità sostanzialmente cilindrica che definisce le pareti interne del cilindro idraulico.
Nella domanda italiana di brevetto n. 102014902307237 ancora segreta alla data di primo deposito della presente domanda, il complesso idraulico è invece realizzato come cartuccia autonoma amovibilmente inserita in una corrispondente sede del corpo di supporto.
Una bicicletta è inoltre tipicamente equipaggiata con un sistema di trasmissione del moto, che comprende una catena estesa tra ruote dentate associate all’assale delle pedivelle e al mozzo della ruota posteriore. Quando in corrispondenza di almeno uno tra l’assale delle pedivelle e il mozzo della ruota posteriore è presente un gruppo o pacco di ruote dentate, è previsto un cambio comprendente un deragliatore anteriore e/o un deragliatore posteriore per spostare la catena in ingranamento con una ruota dentata selezionata del rispettivo pacco di ruote dentate al fine di variare il rapporto di trasmissione.
In maniera di per sé ben nota, nel caso di un cambio servo-assistito elettronicamente – in breve cambio elettronico –, il guida catena è mosso tramite un attuatore elettromeccanico ed eventualmente un idoneo cinematismo; nel dispositivo di comando manuale sono corrispondentemente compresi uno o più interruttori elettrici per impartire segnali di richiesta di cambiata a un controllore dell’attuatore. Gli interruttori sono a loro volta comandati da uno o più organi ad azionamento manuale, che possono essere a leva o a pulsante.
Una bicicletta può inoltre essere equipaggiata con un ciclo computer o altro dispositivo elettronico, che può essere comandato almeno in parte da uno o più organi ad azionamento manuale – tipicamente del tipo a pulsante – dislocati su un dispositivo manuale di comando.
Altri equipaggiamenti di bicicletta possono comprendere sospensioni idrauliche, meccaniche o elettromeccaniche, reggisella regolabili, dispositivi di illuminazione quali fanali, dispositivi di segnalazione luminosa quali frecce o indicatori di presenza, anche i quali possono essere comandati almeno in parte da uno o più organi ad azionamento manuale dislocati su un dispositivo manuale di comando.
In una configurazione tipica, due dispositivi manuali di comando – o uno solo dei due nel caso di biciclette meno equipaggiate – sono montati in modo da essere facilmente manovrabili dal ciclista, normalmente sul manubrio, in prossimità delle impugnature dello stesso.
Ciascun dispositivo manuale di comando consente tipicamente il comando sia di un freno – tipicamente il freno anteriore tramite il dispositivo manuale di comando sinistro e il freno posteriore tramite il dispositivo manuale di comando destro – sia del cambio. In alcune configurazioni, il dispositivo manuale di comando sinistro consente il comando nelle due direzioni del deragliatore anteriore e il dispositivo manuale di comando destro consente il comando nelle due direzioni del deragliatore posteriore. In altre configurazioni di cambio elettronico, uno o i due dispositivi manuali di comando possono essere utilizzati per impartire un comando di incremento del rapporto di trasmissione e un comando di riduzione del rapporto di trasmissione, il controllore degli attuatori pilotando opportunamente il deragliatore anteriore e/o quello posteriore a seconda delle circostanze.
I dispositivi manuali di comando devono essere il più possibile ergonomici per consentire al ciclista un agevole azionamento dei loro organi ad azionamento manuale quando impugna il manubrio – condizione che verrà nel seguito indicata come prima condizione di marcia.
Inoltre, nel caso di manubri ricurvi per biciclette da corsa (drop bar), il corpo di supporto – che in tal caso si estende sporgente in avanti nella direzione di marcia dal manubrio – è tipicamente configurato per fornire al ciclista una presa alternativa a quella sull’impugnatura del manubrio, presa che gli/le deve consentire di guidare la bicicletta e contemporaneamente di azionare gli organi ad azionamento manuale supportati dallo stesso – condizione che verrà nel seguito indicata come seconda condizione di marcia.
I dispositivi manuali di comando per tali manubri drop bar sono talvolta dotati di una protuberanza alla sommità della parte più lontana dal manubrio, che dovrebbe consentire in generale di fermare la mano del ciclista in modo che non scivoli in avanti quando impugna il corpo di supporto nella seconda condizione di marcia. In alcuni dispositivi manuali di comando, la protuberanza stessa è dimensionata e configurata in maniera tale da fornire al ciclista una ulteriore presa – in una condizione che verrà nel seguito indicata come terza condizione di marcia; anche in tal caso è auspicabile che la geometria del dispositivo manuale di comando sia tale da consentire di guidare la bicicletta e contemporaneamente di azionare almeno la leva freno.
EP2749484A1 sopra citato divulga un dispositivo manuale di comando di un freno idraulico e di un cambio meccanico per un manubrio drop bar comprendente un corpo di supporto esteso longitudinalmente tra un primo lato previsto per il fissaggio al manubrio e un secondo lato e avente una protuberanza alla sommità del secondo lato che non è impugnabile, vale a dire non configurato per consentire la suddetta terza condizione di marcia. Al fine di consentire la suddetta seconda condizione di marcia in cui il ciclista afferra il corpo di supporto, il documento prevede che il cilindro idraulico del complesso idraulico sia ricavato nel corpo di supporto più vicino al secondo lato del corpo di supporto rispetto al meccanismo di comando del cambio e definisca un asse di cilindro idraulico che forma un angolo compreso tra 20° e 50° con l’asse della bussola avvolgicavo. In tal modo si minimizza l’aumento delle dimensioni del corpo di supporto pur consentendo che il cilindro idraulico sia inclinato, anziché perpendicolare, rispetto alla leva freno così da poter essere azionato agevolmente da quest’ultima.
La suddetta domanda italiana segreta n. 102014902307237 descrive un dispositivo manuale di comando di un freno idraulico e di un cambio, in particolare meccanico, per un manubrio drop bar, comprendente un corpo di alloggiamento comprendente una porzione di impugnatura e una porzione di attacco al manubrio e avente una protuberanza alla sommità della porzione di impugnatura che è impugnabile, vale a dire configurata sufficientemente sporgente verso l’alto e di dimensioni trasversali tali da consentire la suddetta terza condizione di marcia. La sede del corpo di alloggiamento per l’inserimento amovibile della cartuccia autonoma costituente il complesso idraulico è realizzata nella protuberanza. La cartuccia, quando inserita nella sede, risulta affacciata all’esterno del corpo di alloggiamento, e comprende una porzione di presa accessibile dall’esterno del dispositivo di comando quando lo stesso è montato sul manubrio.
EP 1964763A1 corrispondente a US8272292 divulga un dispositivo manuale di comando di un freno meccanico e di un cambio elettronico (o altro equipaggiamento elettrico elettronico o elettromeccanico) per un manubrio drop bar, comprendente un corpo di supporto dotato di una protuberanza impugnabile nei termini suddetti. Il corpo di supporto reca almeno un interruttore, un rispettivo elemento di attuazione ed un rispettivo organo ad azionamento manuale. Il dispositivo manuale di comando comprende un meccanismo di rinvio interposto tra l’organo ad azionamento manuale e l’elemento di attuazione.
Mediante la previsione del meccanismo di rinvio per la trasmissione del movimento dell’organo ad azionamento manuale all’elemento di attuazione dell’interruttore, l’interruttore può essere dislocato in una zona più interna al dispositivo di comando, meno esposta all’ambiente esterno. Più in particolare, una unità interruttore è ricevuta parzialmente all’interno di una cavità del corpo di supporto, il meccanismo di rinvio comprende un albero supportato in rotazione nel corpo di supporto, l’organo ad azionamento manuale è nella forma di una leva associata a una prima estremità dell’albero e l’albero ha un aggetto trasversale nella forma di un martelletto agente sull’interruttore in corrispondenza di una seconda estremità.
La Richiedente si è resa conto che l’ingombro nella protuberanza del meccanismo di rinvio di tale dispositivo manuale di comando – dovuto alla lunghezza dell’albero di rinvio e al suo collegamento diretto con l’organo ad azionamento manuale – rendeva impossibile prevedere un complesso idraulico al posto del meccanismo di comando del freno meccanico e al contempo mantenere la desiderata ergonomia del dispositivo manuale di comando.
Lo scopo alla base del trovato è ovviare a tale inconveniente realizzando un dispositivo manuale di comando per bicicletta per impartire un comando ad almeno un equipaggiamento idraulico e ad almeno un altro equipaggiamento, elettromeccanico o elettronico o elettrico, di una bicicletta, che sia particolarmente ergonomico.
Tale scopo viene raggiunto tramite un dispositivo manuale di comando comprendente un corpo di supporto esteso longitudinalmente da una prima parte prevista per il fissaggio a un manubrio di bicicletta a una seconda parte genericamente opposta alla prima parte, in cui il corpo di supporto presenta una cavità disposta più dalla prima parte che dalla seconda parte, in cui un interruttore è previsto nella cavità e un organo ad azionamento manuale è disposto più dalla seconda parte che dalla prima parte, essendo previsto un meccanismo di rinvio interposto tra l’organo ad azionamento manuale e l’interruttore, il meccanismo di rinvio comprendendo un albero supportato in rotazione nel corpo di supporto, a una cui prima estremità è collegato l’organo ad azionamento manuale ed avente un aggetto agente sull’interruttore in corrispondenza di una seconda estremità.
Il corpo di supporto presenta inoltre una sede per un complesso idraulico e che il meccanismo di rinvio comprende inoltre un braccio di collegamento della prima estremità dell’albero all’organo ad azionamento manuale.
Nel seguito della presente descrizione e nelle successive rivendicazioni, i termini: anteriore, posteriore, superiore o sommità, inferiore o fondo, laterale, distale, prossimale, e simili verranno utilizzati per indicare elementi geometrici e strutturali del dispositivo manuale di comando e dei componenti che lo costituiscono che risultano così orientati nella condizione montata ed a riposo di essi e di un manubrio di bicicletta. In particolare, i termini distale e prossimale sono utilizzati con riferimento al centro del manubrio. I termini esterno, interno e simili verranno utilizzati con riferimento al centro del dispositivo manuale di comando.
Mediante la previsione del meccanismo di rinvio per la trasmissione del movimento dell’organo ad azionamento manuale all’interruttore, l’interruttore può ancora essere dislocato in una zona più interna al dispositivo di comando, meno esposta all’ambiente esterno. Tramite la previsione del braccio di collegamento anziché del collegamento diretto previsto nel citato documento, risulta possibile guadagnare un grado di libertà nella progettazione del dispositivo manuale di comando e in particolare accorciare l’albero e l’organo ad azionamento manuale in modo che non sporgano nella tipica protuberanza del corpo di supporto, che rimane pertanto libera per l’accoglimento del complesso idraulico, pur mantenendo dimensioni ergonomiche del corpo di supporto e della protuberanza.
Peraltro, la previsione del braccio di collegamento può risultare vantaggiosa anche qualora il complesso idraulico sia sostituito da un dispositivo di azionamento del freno meccanico.
Preferibilmente il corpo di supporto ha una protuberanza dalla seconda parte, alla sommità, che è impugnabile, vale a dire configurata sufficientemente sporgente verso l’alto e di dimensioni trasversali tali da consentire una condizione di marcia in cui il ciclista guida la bicicletta afferrando la protuberanza.
Preferibilmente, la sede per il complesso idraulico è ricavata in detta protuberanza.
Preferibilmente l’organo ad azionamento manuale è del tipo a leva.
Preferibilmente l’aggetto agisce sull’interruttore tramite un rispettivo elemento di attuazione.
Preferibilmente l’aggetto è trasversale, più preferibilmente nella forma di un martelletto.
Preferibilmente il braccio è solidale in rotazione con l’albero.
Preferibilmente il braccio è esteso radialmente rispetto all’albero.
Preferibilmente una prima regione del braccio è montata sulla prima estremità dell’albero, il braccio avendo una seconda regione in cui è formata una sede di accoppiamento con l’organo ad azionamento manuale.
In alternativa, il braccio può essere realizzato di pezzo con l’albero.
Più preferibilmente il braccio è esteso radialmente verso il basso e la seconda regione del braccio è più in basso rispetto alla prima regione del braccio nella condizione di montaggio.
Preferibilmente la prima regione del braccio è piastriforme, estendendosi sostanzialmente ortogonale ad un asse longitudinale dell’albero.
In tal modo risulta minimo l’aumento di dimensioni del meccanismo di rinvio nella direzione longitudinale dell’albero.
Più preferibilmente la prima regione del braccio comprende una piastra di dimensioni inferiori alle dimensioni del corpo di supporto trasversalmente all’asse longitudinale dell’albero alla prima estremità dell’albero stesso, in maniera tale da rimanere accolta entro il corpo di supporto.
Preferibilmente la seconda regione del braccio è piastriforme, estendendosi sostanzialmente parallela ad un asse longitudinale dell’albero.
In tal modo le due regioni del braccio sono sostanzialmente perpendicolari.
Preferibilmente la prima regione del braccio comprende un foro di calettamento dell’albero.
Più preferibilmente il foro di calettamento dell’albero sulla prima regione è non circolare per trasmettere una rotazione all’albero attorno all’asse longitudinale dell’albero.
Preferibilmente la sede di accoppiamento nella seconda regione del braccio è un foro di alloggiamento di un perno e l’organo ad azionamento manuale è una leva imperniata su tale perno per essere atta a un movimento rotatorio non interagente con detto interruttore.
In tal modo, la leva, in particolare una leva del cambio, può seguire una rotazione di una ulteriore leva prevista per l’azionamento del complesso idraulico, in particolare di una leva freno.
Preferibilmente, un ulteriore organo ad azionamento manuale nella forma di una leva è previsto per l’azionamento del complesso idraulico, e l’organo ad azionamento manuale è parzialmente alloggiato entro l’ulteriore organo ad azionamento manuale, più preferibilmente anche in condizioni di azionamento del secondo organo ad azionamento manuale.
In tal modo l’organo ad azionamento manuale preposto all’azionamento dell’interruttore risulta il più possibile schermato e si riduce il rischio di un suo azionamento involontario. In particolare, esso può risultare totalmente schermato dal corpo di supporto e dall’ulteriore organo ad azionamento manuale, a parte una sua regione di appoggio delle dita.
Preferibilmente l’albero presenta, in corrispondenza della sua prima estremità, una sede per una estremità di una molla di ritorno, la molla di ritorno essendo operativamente interposta tra l’albero ed il corpo di supporto, per mantenere l’albero e l’organo ad azionamento manuale ad esso accoppiato in spinta verso una posizione di riposo rispetto alla rotazione attorno all’asse longitudinale dell’albero. Quando l’organo ad azionamento manuale viene azionato per comandare l’interruttore, il ciclista contrasta la forza della molla di ritorno.
Preferibilmente una seconda molla di ritorno è interposta tra l’organo ad azionamento manuale e la sede di accoppiamento del braccio per mantenere l’organo ad azionamento manuale in spinta, rispetto alla rotazione attorno al perno dell’organo ad azionamento manuale, verso una posizione di riposo.
Vantaggiosamente la posizione di riposo è posteriore ed adiacente alla ulteriore leva prevista per l’azionamento del complesso idraulico.
Preferibilmente l’albero presenta un gancio per trattenere la molla di ritorno e/o la seconda molla di ritorno.
Secondo una caratteristica vantaggiosa e che rappresenta anche un aspetto innovativo di per sé del dispositivo manuale di comando qui divulgato, indipendentemente dalla previsione del braccio, il corpo di supporto presenta, in corrispondenza della sede per il complesso idraulico, un aggetto sporgente verso l’esterno del corpo di supporto oltre il complesso idraulico quando insediato e in particolare sporgente verso l’alto.
Un tale aggetto sporgente consente vantaggiosamente di proteggere il complesso idraulico dagli urti, in particolare quando la bicicletta viene ribaltata con le ruote all’insù, ad esempio per cambiare una gomma, ed appoggiata sul terreno con la sella e i dispositivi di comando fissati al manubrio toccano il terreno.
Preferibilmente, tale aggetto è conformato a gancio e funge anche da aggancio per una copertura amovibile del corpo di supporto.
Secondo una caratteristica vantaggiosa e che rappresenta anche un aspetto innovativo di per sé del dispositivo manuale di comando qui divulgato, indipendentemente dalla previsione del braccio e dall’aggetto di cui sopra, il dispositivo manuale di comando presenta una copertura amovibile del corpo di supporto che è dotata di un ispessimento o di una imbottitura interna in corrispondenza della sua regione di contatto con il complesso idraulico.
Vantaggiosamente, tale ispessimento o imbottitura protegge il complesso idraulico consentendo al contempo che esso sporga dal corpo di supporto per essere afferrato per l’inserimento e l’asportazione dalla sede; prevedendo un tale ispessimento o una tale imbottitura è inoltre possibile sagomare l’esterno della copertura in maniera ergonomica anche in corrispondenza del complesso idraulico.
Vantaggiosamente tale ispessimento o imbottitura interna si aggancia sull’aggetto sporgente ove previsto.
Preferibilmente detto complesso idraulico comanda un freno idraulico.
Preferibilmente, detto interruttore comanda un cambio della bicicletta o un suo deragliatore elettromeccanico o un ciclo-computer.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, fatta con riferimento ai disegni allegati. Le differenti caratteristiche illustrate e descritte con riferimento alle singole configurazioni possono venire combinate tra loro a piacere. Nella seguente descrizione, per l'illustrazione delle figure si ricorre a numeri di riferimento identici o simili per indicare elementi costruttivi o funzionali con la stessa funzione o funzione analoga. Nei disegni:
– la FIG. 1 illustra un manubrio di bicicletta con una coppia di dispositivi manuali di comando montati;
– la FIG. 2 illustra il dispositivo manuale di comando destro di FIG. 1 montato, privo di una copertura;
– la FIG. 3 illustra il dispositivo manuale di comando destro di FIG. 1 parzialmente in esploso;
– la FIG.4 illustra il dispositivo manuale di comando destro di FIG.1, privo di una copertura, in una sezione attraverso un piano sostanzialmente mediano longitudinale;
– la FIG. 5 illustra una vista in prospettiva di alcuni componenti del dispositivo manuale di comando destro di FIG. 1, che definiscono una catena cinematica da un organo ad azionamento manuale a un interruttore;
– la FIG.6 illustra una vista in prospettiva di un braccio di un meccanismo di rinvio parte della catena cinematica da un organo ad azionamento manuale a un interruttore nel dispositivo manuale di comando destro di FIG. 1;
– la FIG. 7 illustra una vista in sezione attraverso un piano sostanzialmente mediano longitudinale di una copertura di un dispositivo manuale di comando sinistro di FIG.1;
– la FIG. 8 illustra un dettaglio di un dispositivo manuale di comando sinistro di FIG.1, privo di una copertura;
– la FIG. 9 illustra un dettaglio di un dispositivo manuale di comando sinistro di FIG.1, con una copertura montata;
– la FIG. 10 illustra una forma di realizzazione alternativa di un braccio di un meccanismo di rinvio del dispositivo manuale di comando di FIG.1;
– la FIG. 11 illustra, in prospettiva, una forma di realizzazione alternativa di un albero di un meccanismo di rinvio del dispositivo manuale di comando di FIG.1; e
– la FIG.12 illustra una vista laterale dell’albero di FIG.11.
Nella FIG. 1 è illustrato un manubrio 200 di bicicletta con una coppia di dispositivi manuali di comando montati su di esso. Il manubrio 200 è destinato al montaggio, in modo di per sé ben noto, su una forcella anteriore di una bicicletta ed è illustrato nell’orientamento di montaggio.
La bicicletta è equipaggiata ad esempio con freni idraulici a disco e con un sistema di trasmissione dotato di cambio avente un deragliatore anteriore e un deragliatore posteriore, non mostrati.
Il manubrio 200 è del tipo drop bar e comprende una barra di manubrio 201 provvista alle proprie due estremità di rispettive impugnature 202 estese verso il basso e ricurve, con la convessità rivolta in avanti in direzione di marcia.
Sul manubrio 200, in corrispondenza di ciascuna impugnatura 202 è montato un dispositivo manuale di comando 1.
I due dispositivi manuali di comando 1 sono speculari rispetto al piano mediano longitudinale della bicicletta, trasversale alla barra di manubrio 201 in corrispondenza del suo centro 203; nel seguito verrà pertanto descritto solamente il dispositivo manuale di comando destro salvo ove diversamente indicato.
Con riferimento anche alle FIG. 2 e 3, il dispositivo di comando 1 comprende un corpo di supporto 2 montato a sbalzo sul manubrio, sporgente generalmente in avanti in direzione di marcia ed esteso longitudinalmente da una prima parte 3 prevista per il fissaggio al manubrio 200 a una seconda parte 4 genericamente opposta alla prima parte 3. Per il fissaggio è mostrata una fascetta 5.
Sul corpo di supporto 2 si possono individuare genericamente una superficie posteriore 6 dalla prima parte 3 di fissaggio al manubrio, una superficie anteriore 7 dalla seconda parte 4, una superficie superiore 8, una superficie inferiore 9, una superficie laterale prossimale 10 rivolta verso il centro 203 del manubrio 200 e una superficie laterale distale 11 contrapposta alla superficie laterale prossimale 10. Le suddette superfici sono in generale ricurve e dotate di vari incavi, fori e sporgenze trascurabili ai fini della loro individuazione.
Il corpo di supporto 2 ha una protuberanza 12 alla sommità della seconda parte 4.
Un primo organo ad azionamento manuale 20 nella forma di una prima leva 20 è imperniato attorno ad un primo asse X al corpo di supporto 2 dalla seconda parte 4, al di sotto della protuberanza 12 e pende verso il basso davanti all’impugnatura 202. L’asse X è definito da un primo perno 21 di rotazione della prima leva 20 esteso in fori 22 (solo uno dei quali è visibile) del corpo di supporto. I restanti componenti di dettaglio del montaggio della prima leva 20 non sono numerati per semplicità, essendo di per sé convenzionali.
La prima leva 20, come meglio descritto nel seguito, è prevista per l’azionamento del freno (posteriore nel caso del dispositivo manuale di comando destro, anteriore nel caso del dispositivo manuale di comando sinistro) tramite un fluido idraulico. Un condotto 204 per il fluido idraulico è mostrato esteso dal dispositivo di comando 1. La prima leva 20 potrebbe in alternativa azionare un diverso equipaggiamento idraulico.
Un secondo organo ad azionamento manuale 23 nella forma di una seconda leva 23 è imperniata attorno ad un secondo asse Y al corpo di supporto 2 nella regione verso la sua seconda parte 4, al di sotto della protuberanza 12 e pende anch’essa verso il basso davanti all’impugnatura 202. L’asse Y è definito da un albero 24 di un meccanismo di rinvio 70 meglio descritto più oltre, esteso attraverso il corpo di supporto 2 in direzione sostanzialmente ortogonale alla direzione del primo asse X.
La seconda leva 23 si estende appena dietro la prima leva 20. La seconda leva 23 è capace di seguire la rotazione della prima leva 20 essendo preferibilmente imperniata anche attorno ad un terzo asse X1 parallelo al primo asse X. La seconda leva 23 è mostrata più corta della prima leva 20, ma ciò non è strettamente necessario. L’asse X1 è definito da un secondo perno 25 esteso in un foro 26 di un braccio 27 del meccanismo di rinvio 70.
Preferibilmente, la prima leva 20 ha una sezione trasversale sostanzialmente a U e la seconda leva 23 è parzialmente alloggiata entro la prima leva 20, più preferibilmente anche quando la prima leva 20 viene ruotata. In tal modo la seconda leva 23 risulta il più possibile schermata e si riduce il rischio di un suo azionamento involontario. In particolare, la seconda leva 23 risulta totalmente schermata dal corpo di supporto 2 e dalla prima leva 20, a parte una sua regione 23a di appoggio delle dita (si veda anche FIG.4).
La seconda leva 23, come meglio descritto nel seguito, è prevista per impartire almeno un comando ad un altro equipaggiamento della bicicletta, in particolare uno dei comandi che possono essere impartiti ad un cambio, ad esempio – nel caso del dispositivo manuale di comando 1 destro – il comando di spostamento di un deragliatore posteriore verso ruote dentate più grandi di un pacco di ruote dentate associate alla ruota posteriore (“cambiata in alto”).
Nel dispositivo manuale di comando 1 mostrato, un terzo organo ad azionamento manuale 28 nella forma di una piccola terza leva 28 è imperniato attorno ad un quarto asse Z al corpo di supporto 2 sulla sua superficie laterale prossimale 10. L’asse Z è definito da un terzo perno 29 esteso in fori 30 del corpo di supporto 2, solo uno dei quali è visibile in FIG.
3.
Il terzo organo ad azionamento manuale 28 è previsto per impartire un altro comando ad un equipaggiamento della bicicletta, in particolare il comando di spostamento del deragliatore posteriore verso ruote dentate più piccole del pacco di ruote dentate associate alla ruota posteriore (“cambiata in basso”).
Ancora, può essere previsto –come mostrato– un quarto organo ad azionamento manuale 31 nella forma di un pulsante 31 afferente sulla superficie laterale prossimale 10 del corpo di supporto 2 e agente nella direzione di un quinto asse W.
Il quarto organo ad azionamento manuale 31 è previsto per impartire un altro comando ad un equipaggiamento della bicicletta, in particolare un comando di selezione di modalità operativa di un controllore elettronico di gestione del cambio.
In alcuni casi, la seconda leva 23 può essere prevista per impartire due comandi, ad esempio anche il comando di cambiata in basso. In tal caso, il terzo organo ad azionamento manuale 28 può mancare. La distinzione tra i due comandi di cambiata in alto e di cambiata in basso può ad esempio avvenire in base al senso di rotazione della seconda leva 23 o alla entità di cui viene spostata.
In altri dispositivi manuali di comando 1, un tale secondo comando del cambio può essere impartito tramite la rotazione attorno ad un altro asse della prima leva 20.
In una prima condizione di marcia, il ciclista afferra l’impugnatura 202 del manubrio 200, vale a dire che appoggia il palmo della mano sul tubo dell’impugnatura 202 dal lato della sua concavità e tiene il pollice da un lato del tubo e le altre dita dall’altro lato del tubo, richiudendo almeno alcune delle dita così da far presa sul manubrio e poter guidare la bicicletta con la necessaria sicurezza.
In questa prima condizione di marcia, il ciclista può azionare la prima leva 20 tirandola verso il manubrio 200 attorno al primo asse X con una o più delle dita diverse dal pollice; la seconda leva 23 spingendola in direzione da prossimale a distale, vale a dire genericamente verso il centro del manubrio 200 attorno al secondo asse Y con una o più delle dita diverse dal pollice; il terzo organo ad azionamento manuale 28 spingendolo genericamente verso il basso attorno al terzo asse Z con il pollice; il quarto organo ad azionamento manuale 31 spingendolo genericamente verso il corpo di supporto 2 lungo il quarto asse W con il pollice.
In una seconda condizione di marcia, il ciclista afferra il corpo di supporto 2, vale a dire che appoggia il palmo della mano sulla superficie superiore 8 nella regione 8a non interessata dalla protuberanza 12 e tiene il pollice dal lato della superficie laterale prossimale 10 nella regione 10a non interessata dalla protuberanza 12 e le altre dita dal lato della superficie laterale distale 11 nella regione 11a non interessata dalla protuberanza 12, richiudendo almeno alcune delle dita così da far presa sul corpo di supporto 2 e poter guidare la bicicletta con la necessaria sicurezza.
In questa seconda condizione di marcia, la protuberanza 12 evita vantaggiosamente che la mano del ciclista scivoli in avanti perdendo la presa sul corpo di supporto 2.
In questa seconda condizione di marcia, il ciclista può agevolmente azionare tutti e quattro gli organi ad azionamento manuale 20, 23, 28, 31 nella maniera suddetta.
La protuberanza 12 è impugnabile, vale a dire configurata sufficientemente sporgente verso l’alto e di dimensioni trasversali tali da consentire una terza condizione di marcia in cui il ciclista guida la bicicletta afferrando la protuberanza 12.
Nella terza condizione di marcia, il ciclista afferra la protuberanza 12, vale a dire che appoggia il palmo della mano sulla superficie superiore 8 nella regione 8b interessata dalla protuberanza 12 e tiene il pollice dal lato della superficie laterale prossimale 10 nella regione 10b interessata dalla protuberanza 12 e le altre dita dal lato della superficie laterale distale 11 nella regione 11b interessata dalla protuberanza 12, richiudendo almeno alcune delle dita così da far presa sulla protuberanza 12 e poter guidare la bicicletta con la necessaria sicurezza.
In questa terza condizione di marcia, il ciclista può azionare la prima leva 20 nella maniera suddetta e quindi, in particolare, è in grado di frenare, anche se può avere qualche difficoltà ad azionare gli altri organi ad azionamento manuale 23, 28, 31.
Con riferimento in particolare alle FIG. 2-4, il corpo di supporto 2 presenta una prima cavità 40, realizzata nella protuberanza 12 e aperta verso la sommità della stessa. La prima cavità 40 definisce una sede per un complesso idraulico 41. Il complesso idraulico 41 è azionato tramite la prima leva 20 per comandare ad esempio un freno idraulico.
Preferibilmente il complesso idraulico 41 è realizzato come cartuccia 41 autonoma. Nella cartuccia 41 è formato un cilindro idraulico 42. Il cilindro idraulico 42 è in comunicazione di fluido, tramite un foro laterale 43 e un raccordo idraulico 44, con il condotto 204 che porta all’equipaggiamento idraulico della bicicletta, ad esempio al freno idraulico.
Nella cartuccia 41 è formato preferibilmente anche un serbatoio 45 per il fluido idraulico, in comunicazione di fluido con il cilindro idraulico 42.
Nel cilindro idraulico 42 è scorrevole a tenuta un pistone 46. Il pistone 46 è spinto nella direzione di inserimento nel cilindro idraulico 42 dall’azionamento della prima leva 20, per mettere in pressione il fluido idraulico e comandare in tal modo l’equipaggiamento idraulico. Nella forma di realizzazione mostrata, il collegamento cinematico tra la prima leva 20 e il pistone 46 è realizzato da una camma 47.
Per assicurare il contatto fra prima leva 20 e la camma 47, una molla 48 è operativamente interposta tra di esse.
Vantaggiosamente, la camma 47 è imperniata sul corpo di supporto 2 tramite il medesimo perno 21 come la prima leva 20. In tal modo risulta tra l’altro univocamente definita la posizione della cartuccia 41 nella sede 40. La camma 47 è preferibilmente sagomata sostanzialmente a V in modo da agire sul pistone 46 in direzione sostanzialmente assiale, ossia lungo un asse C del cilindro idraulico 42.
La pressione nel fluido idraulico giunge, lungo il condotto 204, all’equipaggiamento idraulico, dove viene utilizzata ad esempio per comandare una pinza freno su un disco freno, in modo di per sé noto e non illustrato.
La cartuccia 41 è munita di un foro esterno di ricarica/spurgo, chiuso da un tappo rimovibile 49 e in comunicazione di fluido con il cilindro idraulico 42 o con il serbatoio 45 per ricaricare fluido idraulico o spurgare aria.
La cartuccia 41 comprende una molla di ritorno 50 per riportare la prima leva 20 nella posizione di riposo, lontana dall’impugnatura 202. La molla di ritorno 50 è ad esempio di tipo elicoidale ed è preferibilmente prevista tra il pistone 46 e una parete interna del cilindro idraulico 42.
La cartuccia 41 è preferibilmente realizzata in materiale diverso rispetto al corpo di supporto 2, ed è generalmente realizzata in un materiale a maggior resistenza strutturale rispetto ad esso. La cartuccia 41 è preferibilmente realizzata in un materiale adatto a resistere all’olio in pressione ed allo sfregamento delle guarnizioni del pistone 46 (ad esempio un materiale metallico quale alluminio o acciaio), mentre il corpo di supporto 2 è preferibilmente realizzato in un materiale più leggero (ad esempio una plastica o un materiale composito, formato da una matrice di materiale polimerico in cui sono incluse fibre strutturali quali fibre di carbonio o simili).
Per consentire un adeguato adattamento alle dimensioni delle mani del ciclista e/o un desiderato grado di prontezza di risposta della frenatura, la cartuccia 41 può comprendere ulteriormente organi di regolazione atti a regolare la posizione di riposo della prima leva 20 e/o la posizione di inizio dell’azione di compressione sul fluido idraulico del pistone 46 nel cilindro 42.
La regolazione della posizione di riposo della prima leva 20 è essenzialmente effettuata attraverso una vite di regolazione 51, che determina la posizione di riposo della prima leva 20 rispetto alla camma 47.
La regolazione della posizione di inizio dell’azione di compressione sul fluido idraulico del pistone 46 nel cilindro 42 è essenzialmente effettuata attraverso un selettore 52, che determina la posizione della camma 47 rispetto al corpo di supporto 2 in tale condizione.
La prima cavità 40 comunica con una seconda cavità 53 estesa nel corpo di supporto 2 dalla seconda parte 4, al di sotto della protuberanza 12, dalla quale sporgono verso il basso la prima leva 20 e la seconda leva 23.
In alternativa al suddetto complesso idraulico 41 a cartuccia, il complesso idraulico 41 potrebbe essere integrato nel corpo di supporto 2. In particolare, il cilindro idraulico 42 e l’eventuale serbatoio 45 potrebbero essere realizzati di pezzo con il corpo di supporto 2, in particolare il corpo di supporto 2 potrebbe prevedere una cavità sostanzialmente cilindrica che definisca le pareti interne del cilindro idraulico 42.
Con riferimento in particolare alle FIG. 3-6, il corpo di supporto 2 presenta una terza cavità 60, realizzata più dalla prima parte 3 che dalla seconda parte 4, vale a dire in prossimità della superficie posteriore 5 del corpo di supporto 2. La cavità 60 si apre sulla superficie laterale distale 11 del corpo di supporto 2 ed è chiusa da un coperchio 61, fissabile opportunamente al corpo di supporto 2 e preferibilmente a tenuta stagna.
La cavità 60 comunica inoltre con fori 62, 63 aperti sulla superficie laterale prossimale 10 del corpo di supporto 2.
Il dispositivo di comando 1 comprende una unità interruttori 64 ricevuta all’interno della terza cavità 60 del corpo di supporto 2.
L’unità interruttori 64 comprende (FIG. 5) un primo interruttore 65 attuato tramite il secondo organo ad azionamento manuale o seconda leva 23 nella maniera più oltre descritta; un secondo interruttore 66 che, nella condizione di montaggio, si affaccia dal foro 62 ed è attuato tramite il terzo organo ad azionamento manuale o terza leva 28, in particolare tramite un suo aggetto 28a; e un terzo interruttore 67 che, nella condizione di montaggio, si affaccia dal foro 63 ed è attuato tramite il quarto organo ad azionamento manuale o pulsante 31.
Più in particolare, l’unità interruttori 64 comprende una piastra di supporto 68 provvista su di un primo lato – distale nella configurazione di montaggio – del primo interruttore 65 e sull’altro lato – prossimale nella configurazione di montaggio – del secondo 66 e del terzo 67 interruttore. Gli interruttori 65, 66, 67 sono preferibilmente del tipo diaframma a cupola deformabile, di per sé ben noti. Per ulteriori dettagli si può in ogni caso far riferimento al summenzionato documento EP 1964763A1 (US8272292), qui incorporato per riferimento.
L’uno e/o l’altro tra il secondo 66 e il terzo 67 interruttore potrebbero comunque essere assenti, corrispondentemente a quanto detto relativamente al terzo e quarto organo ad azionamento manuale 28, 31.
Per l’azionamento del primo interruttore 65 tramite la seconda leva 23, nel dispositivo manuale di comando 1 è previsto un meccanismo di rinvio 70 interposto tra di essi.
Il meccanismo di rinvio 70 comprende il suddetto albero 24, il suddetto braccio 27 e un aggetto 71 agente sul primo interruttore 65.
L’albero 24 è supportato in rotazione nel corpo di supporto 2, in un foro 72 che si estende tra la seconda cavità 53 e la terza cavità 60. Una prima estremità 73 dell’albero 24, anteriore nella condizione di montaggio, sporge nella seconda cavità 53 e una seconda estremità 74 dell’albero 24, posteriore nella condizione di montaggio, sporge nella terza cavità 60.
Il braccio 27 serve per il collegamento della prima estremità 73 dell’albero 24 al secondo organo ad azionamento manuale 23.
L’aggetto 71 è montato sulla seconda estremità 74 dell’albero 24 in maniera tale da essere solidale in rotazione con esso, ad esempio tramite una coppia di anelli Seeger 75, 76 estesi in scanalature 77, 78 periferiche dell’albero 24. In tal modo viene anche bloccato assialmente l’albero 24 rispetto al corpo di supporto 2 nella direzione genericamente in avanti.
L’aggetto 71 è preferibilmente trasversale all’albero 24, più preferibilmente è nella forma di un martelletto.
L’aggetto 71 può agire sul primo interruttore 65 tramite un elemento di attuazione 79.
Il braccio 27 è montato sulla prima estremità 73 dell’albero 24 in maniera tale da essere solidale in rotazione con esso.
Nella forma di realizzazione mostrata, si veda in particolare FIG.6, in una prima regione 81 del braccio 27 è previsto un foro 82 di calettamento dell’albero 24. Preferibilmente il foro 82 di calettamento dell’albero 24 è non circolare per trasmettere una rotazione all’albero 24 attorno all’asse Y longitudinale dell’albero 24.
Nella forma di realizzazione mostrata, la prima regione 81 del braccio 27 è piastriforme, estesa sostanzialmente ortogonale all’asse longitudinale Y dell’albero 24 nella configurazione di montaggio.
In condizione di montaggio, la prima regione 81 è in battuta contro il corpo di supporto 2 all’estremità del foro 72 dal lato della seconda cavità 53 ed è in battuta contro una testa 83 dell’albero 24. In tal modo viene anche bloccato assialmente l’albero 24 rispetto al corpo di supporto 2 nella direzione genericamente all’indietro.
Con tale forma della prima regione 81 del braccio 27, risultano minime le dimensioni del meccanismo di rinvio 70 nella direzione longitudinale Y dell’albero 24 e in particolare risulta minima la sporgenza del meccanismo di rinvio 70 nella seconda cavità 53.
Più preferibilmente la prima regione 81 del braccio 27 comprende una piastra di dimensioni inferiori alle dimensioni del corpo di supporto 2 trasversalmente all’asse longitudinale Y dell’albero 24 all’estremità dell’albero 24 stesso, in maniera tale da rimanere accolta entro il corpo di supporto 2 e in particolare entro la seconda cavità 53.
In tal modo si evita anche un azionamento involontario dell’interruttore 65.
Il braccio 27 è pertanto, vantaggiosamente, esteso radialmente rispetto all’albero 24.
Più preferibilmente, il braccio 27 è esteso radialmente verso il basso nella condizione di montaggio e presenta una seconda regione 84 che è più in basso rispetto alla prima regione 81.
Nella seconda regione 84 del braccio 27 è realizzata una sede di accoppiamento del secondo organo ad azionamento manuale o seconda leva 23.
Nella forma di realizzazione mostrata, la seconda regione 84 del braccio 27 è anch’essa piastriforme, estesa sostanzialmente parallela all’asse Y longitudinale dell’albero 24. In tal modo le due regioni 81, 84 del braccio 27 sono sostanzialmente perpendicolari.
La sede di accoppiamento della seconda leva 23 nella seconda regione 84 del braccio 27 comprende, nella forma di realizzazione mostrata, il foro 26 nel quale, come sopra accennato, è alloggiato il perno 25 che consente la rotazione della seconda leva 23 attorno al terzo asse X1 per accompagnare il movimento della prima leva o leva freno 20. Durante tale movimento rotatorio, non vi è interazione con il primo interruttore 65. Il perno 25 è trattenuto entro fori 85 della seconda leva 23 tramite ad esempio una rosetta 86.
Vale la pena di sottolineare che la rotazione della seconda leva 23 attorno all’asse Y è possibile anche durante l’azionamento della leva freno 20.
Una molla di ritorno 87 è interposta tra il organo ad azionamento manuale 23 e la sede 26 di accoppiamento dello stesso nel braccio 27 per mantenere l’organo ad azionamento manuale 23 in spinta, rispetto alla rotazione attorno al perno 25, verso una posizione di riposo. Vantaggiosamente la posizione di riposo è posteriore ed adiacente alla prima leva 20 prevista per l’azionamento del complesso idraulico, ancor più preferibilmente parzialmente alloggiata entro la sezione ad U della prima leva 20, con la sua regione 23a di appoggio delle dita sporgente verso l’impugnatura 202 del manubrio 200. Quando la prima leva 20 viene azionata ad esempio per frenare, il ciclista contrasta la forza della molla di ritorno 87 e sposta anche la seconda leva 23.
In alternativa, la seconda regione 84 del braccio 27 e la seconda leva 23 potrebbero estendersi al di fuori del piano in cui si muove la prima leva 20 e in tal caso la seconda leva 23 potrebbe essere diversamente fissata alla seconda regione 84 del braccio 27, non dovendo seguire il movimento della prima leva 20.
Un’altra molla di ritorno 88 è operativamente interposta tra l’albero 27 ed il corpo di supporto 2 per mantenere l’albero 27 e la seconda leva 23 ad esso accoppiata in spinta verso una posizione di riposo rispetto alla rotazione attorno all’asse longitudinale Y dell’albero 24. Quando la seconda leva 23 viene azionata per comandare l’interruttore 65, il ciclista contrasta la forza della molla di ritorno 88 e/o la molla di ritorno 87.
Preferibilmente l’albero presenta, in corrispondenza della testa 83 alla sua prima estremità 73, una sede 89 per una estremità della molla 88, la seconda estremità andando in battuta su una parete del corpo di supporto 2.
Preferibilmente l’albero 24 presenta, in corrispondenza della testa 83, anche un gancio 90 per trattenere la molla 88.
L’aggetto 71 sporge dall’albero 24 in posizione angolare predefinita rispetto al braccio 27 e alla seconda leva 23, tale da risultare, nella posizione di riposo della seconda leva 23, affacciato al primo interruttore 65 senza tuttavia attivarlo.
Il collegamento tramite il braccio 27 è tale che la rotazione del secondo organo ad azionamento manuale 23 in direzione genericamente dalla superficie laterale distale 11 del corpo di supporto 2 alla superficie laterale prossimale 10 comporti la rotazione nello stesso verso dell’albero 24 attorno al suo asse longitudinale Y e dunque la pressione del primo interruttore 65 tramite l’aggetto 71.
Tramite la previsione del braccio di collegamento 27, oltre ad accorciare l’albero 24 dal lato anteriore è possibile accorciare la seconda leva 23 in alto, rispetto al caso in cui la seconda leva 23 dovesse incontrare direttamente l’albero 24 per esservi direttamente collegata. Quindi, la seconda cavità 53 resta libera, nella regione adiacente alla prima cavità 40, per l’accoglimento del complesso idraulico 41, pur mantenendo dimensioni ergonomiche del corpo di supporto 2 e della protuberanza 12.
In una forma di realizzazione alternativa, l’aggetto 71 può essere realizzato di pezzo con l’albero 24.
In un’altra forma di realizzazione alternativa, il braccio 27 può essere realizzato di pezzo con l’albero 24.
Tra l’albero 24 e il foro 72 del corpo di supporto 2 possono essere previsti una bronzina cilindrica antifrizione o un cuscinetto a rulli o a sfere (non mostrato) e/o un anello di tenuta (non mostrato) in corrispondenza della estremità anteriore del foro 72, per realizzare una tenuta ermetica tra la seconda leva 23, esposta all’ambiente esterno, e la terza cavità 60 del corpo di supporto 2, dove sono alloggiati gli interruttori 65, 66, 67.
Nella forma di realizzazione illustrata del dispositivo manuale di comando 1, la comunicazione agli equipaggiamenti della bicicletta dei segnali di comando generati tramite l’azionamento degli interruttori 65, 66, 67 avviene via cavo, cfr. il cavo 91. Tuttavia, la comunicazione potrebbe essere wireless.
Con riferimento in particolare alle FIG. 3 e 7-9, Il corpo di supporto 2 del dispositivo di comando 1 è ricoperto parzialmente da una copertura 92 amovibile. Si noti che la copertura 92 mostrata in FIG. 7 e i dettagli mostrati nelle FIG.8 e 9 sono relativi a un dispositivo manuale di comando sinistro, speculare del dispositivo manuale di comando destro 1 descritto sinora.
La copertura 92 può essere realizzata in gomma, plastica o lega leggera.
La copertura 92 ha, in corrispondenza del terzo e del quarto organo ad azionamento manuale 28, 31, fori 93, 94 per il loro passaggio, oppure regioni aventi caratteristiche di deformabilità tali da consentire la spinta di ciascun interruttore 66, 67 attraverso di essa.
La copertura 92 ha inoltre un piolino 95 per l’aggancio al corpo di supporto 2.
La copertura 92 ha un’apertura posteriore 96 per lasciare libera la superficie posteriore 6 del corpo di supporto 2 e un’apertura anteriore 97, più ampia della apertura della seconda cavità 53 del corpo di supporto 2.
La copertura 92 presenta preferibilmente una superficie strutturata in almeno alcune sue regioni, come mostrato in corrispondenza di 98 nella regione di appoggio del palmo della mano nella seconda e nella terza configurazione di marcia sopra descritte, in modo da migliorare la presa sul corpo di supporto 2 e sulla mano del ciclista.
Preferibilmente, il lato interno della copertura 92, affacciato al corpo di supporto 2, presenta un ispessimento 99 o una imbottitura interna in corrispondenza della sommità della protuberanza 12 del corpo di supporto 2, vale a dire in corrispondenza della sua regione di contatto con il complesso idraulico 41.
Vantaggiosamente, l’ispessimento o imbottitura 99 protegge il complesso idraulico 41, consentendo al contempo che esso sporga dal corpo di supporto 2 per essere afferrato per l’inserimento e l’asportazione dalla sede realizzata nella cavità 40; prevedendo un tale ispessimento o imbottitura 99 è inoltre possibile sagomare l’esterno della copertura 92 in maniera ergonomica anche in corrispondenza del complesso idraulico 41.
Il corpo di supporto 2 presenta, in corrispondenza della cavità 40 realizzante la sede per il complesso idraulico 41, un aggetto 100 o dente sporgente verso l’esterno del corpo di supporto 2 oltre il complesso idraulico 41 quando insediato. In particolare, l’aggetto 100 sporge verso l’alto.
L’aggetto 100 è mostrato in corrispondenza della superficie laterale prossimale 10 del corpo di supporto 2, ma in alternativa può essere realizzato in corrispondenza della superficie laterale distale 11.
L’aggetto 100 sporgente consente vantaggiosamente di proteggere il complesso idraulico 41 dagli urti, in particolare quando la bicicletta viene ribaltata con le ruote all’insù, ad esempio per cambiare una ruota, ed appoggiata sul terreno con la sella e i dispositivi manuali di comando 1 fissati al manubrio toccano il terreno.
Preferibilmente, infatti, la cartuccia 41 del complesso idraulico – quando inserita nella sede 40 – risulta affacciata all'esterno del corpo di supporto 2. Più preferibilmente, la cartuccia 41 comprende una porzione di presa accessibile dall’esterno del dispositivo manuale di comando 2 quando lo stesso è montato sul manubrio 200.
Preferibilmente, come illustrato l’aggetto 100 è conformato a gancio e funge anche da aggancio per la copertura 92 del corpo di supporto 2, in particolare in corrispondenza di una rientranza 101 del suo ispessimento o della sua imbottitura interna 99.
Nella FIG. 10 è mostrata una forma di realizzazione alternativa di un gambo 127 del meccanismo di rinvio 70, che per il resto è invariato.
Il gambo 127 presenta ancora due regioni piastriformi 181 e 184, la prima avente il foro di calettamento 182 per l’albero 24 e la seconda avente il foro 126 per la seconda leva 23.
Le due regioni 181 e 184 sono ancora tra loro ortogonali, ma sono parzialmente adiacenti lungo una linea di piegatura 102.
La seconda regione 184 si estende leggermente al di sopra della linea di piegatura 102, sporgendo all’insù con un dente 103. La prima regione 181 si allarga al di sopra della linea di piegatura 102, realizzando un vano 104 adiacente al dente 103. Il vano 104 e il dente 103 servono vantaggiosamente per l’aggancio della molla 87.
Nelle FIG. 11-12 è mostrata una forma di realizzazione alternativa di un albero 124 del meccanismo di rinvio 70, che per il resto è invariato.
L’albero 124 differisce dall’albero 24 solo per il fatto che nella sua testa 183, la sede 189 per l’estremità della molla 88 è conformata a gancio e preferibilmente ricoperta, come mostrato, da una regione a sbalzo 105 della testa 183.
Inoltre, la testa 183 dell’albero 124 è priva del gancio 90 di trattenimento della molla 87 e/o della molla 88.
La precedente è una descrizione di varie forme di realizzazione di aspetti inventivi, ed ulteriori modifiche possono essere apportate senza fuoriuscire dalla portata della presente invenzione. La forma e/o la dimensione e/o la posizione e/o l’orientamento dei vari componenti possono essere variati. Le funzioni di un componente possono essere eseguite da due o più componenti e viceversa. Componenti mostrati direttamente connessi o in contatto possono avere strutture intermedie disposte tra di loro. I dettagli mostrati in una figura e/o descritti con riferimento a una figura o a una forma di realizzazione si possono applicare in altre figure o forme di realizzazione. Non tutti i dettagli mostrati in una figura o descritti nello stesso contesto devono essere necessariamente presenti in una stessa forma di realizzazione. Caratteristiche o aspetti che risultino innovativi rispetto alla tecnica nota, da soli o in combinazione con altre caratteristiche, sono da considerare descritti di per sé, indipendentemente da quanto esplicitamente descritto come innovativo.

Claims (26)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo manuale di comando (1) comprendente un corpo di supporto (2) esteso longitudinalmente da una prima parte (3) prevista per il fissaggio a un manubrio (200) di bicicletta a una seconda parte (4) genericamente opposta alla prima parte (3), in cui il corpo di supporto (2) presenta una cavità (60) disposta più dalla prima parte (3) che dalla seconda parte (4), in cui un interruttore (65) è previsto nella cavità (60) e un organo ad azionamento manuale (23) è disposto più dalla seconda parte (4) che dalla prima parte (3), essendo previsto un meccanismo di rinvio (70) interposto tra l’organo ad azionamento manuale (23) e l’interruttore (65), il meccanismo di rinvio (70) comprendendo un albero (24, 124) supportato in rotazione nel corpo di supporto (2), a una cui prima estremità (73) è collegato l’organo ad azionamento manuale (23) ed avente un aggetto (71) agente sull’interruttore (65) in corrispondenza di una seconda estremità (74), caratterizzato dal fatto che il corpo di supporto (2) presenta inoltre una sede (40) per un complesso idraulico (41) e che il meccanismo di rinvio (70) comprende inoltre un braccio (27, 127) di collegamento della prima estremità (73) dell’albero (24, 124) all’organo ad azionamento manuale (23).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui il corpo di supporto (2) ha una protuberanza (12) dalla seconda parte (4), alla sommità, che è impugnabile.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui la sede (40) per il complesso idraulico (41) è ricavata in detta protuberanza (12).
  4. 4. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’organo ad azionamento manuale (23) è del tipo a leva.
  5. 5. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui Preferibilmente l’aggetto (71) agisce sull’interruttore (65) tramite un rispettivo elemento di attuazione (79).
  6. 6. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’aggetto (71) è trasversale.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui l’aggetto (71) è nella forma di un martelletto.
  8. 8. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il braccio (27, 127) è solidale in rotazione con l’albero (24, 124).
  9. 9. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il braccio (27, 127) è esteso radialmente rispetto all’albero (24, 124).
  10. 10. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui una prima regione (81, 181) del braccio (27, 127) è montata sulla prima estremità (73) dell’albero (24, 124), il braccio (27, 127) avendo una seconda regione (84, 184) in cui è formata una sede (26, 126) di accoppiamento con l’organo ad azionamento manuale (23).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui il braccio (27, 127) è esteso radialmente verso il basso e la seconda regione (84, 184) del braccio (27, 127) è più in basso rispetto alla prima regione (81, 181) del braccio (27, 127).
  12. 12. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni 10-11, in cui la prima regione (81, 181) del braccio (27, 127) è piastriforme, estendendosi sostanzialmente ortogonale ad un asse longitudinale (Y) dell’albero (24, 124).
  13. 13. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni 10-12, in cui la prima regione (81, 181) del braccio (27, 127) comprende una piastra di dimensioni inferiori alle dimensioni del corpo di supporto (2) trasversalmente all’asse longitudinale (Y) dell’albero (24, 124) alla prima estremità (73) dell’albero (24, 124) stesso.
  14. 14. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni 10-13, in cui la seconda regione (84, 184) del braccio (27, 127) è piastriforme, estendendosi sostanzialmente parallela ad un asse longitudinale (Y) dell’albero (24, 124).
  15. 15. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni 10-14, in cui la prima regione (81, 181) del braccio (27, 127) comprende un foro (82, 182) di calettamento dell’albero (24, 124).
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, in cui il foro (82, 182) di calettamento dell’albero (24, 124) sulla prima regione (81, 181) è non circolare per trasmettere una rotazione all’albero (24, 124) attorno all’asse longitudinale (Y) dell’albero (24, 124).
  17. 17. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni 10-16, in cui la sede (26, 126) di accoppiamento nella seconda regione (84, 184) del braccio è un foro (26, 126) di alloggiamento di un perno (25) e l’organo ad azionamento manuale (23) è una leva imperniata su tale perno (25) per essere atta a un movimento rotatorio non interagente con detto interruttore (65).
  18. 18. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui un secondo organo ad azionamento manuale (20) nella forma di una leva (20) è previsto per l’azionamento del complesso idraulico (41), e l’organo ad azionamento manuale (23) è parzialmente alloggiato entro il secondo organo ad azionamento manuale (20), preferibilmente anche in condizioni di azionamento del secondo organo ad azionamento manuale (20).
  19. 19. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’albero (24, 124) presenta, in corrispondenza della sua prima estremità (73), una sede (89) per una estremità di una molla di ritorno (88), la molla di ritorno (88) essendo operativamente interposta tra l’albero (24, 124) ed il corpo di supporto (2).
  20. 20. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni 10-19, in cui una seconda molla di ritorno (87) è interposta tra l’organo ad azionamento manuale (23) e la sede (26, 126) di accoppiamento del braccio (27, 127) per mantenere l’organo ad azionamento manuale (23) in spinta, rispetto alla rotazione attorno al perno (25) dell’organo ad azionamento manuale (23), verso una posizione di riposo.
  21. 21. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni 19 o 20, in cui l’albero (24, 124) presenta un gancio (90) per trattenere la molla di ritorno (88) e/o la seconda molla di ritorno.
  22. 22. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo di supporto (2) presenta, in corrispondenza della sede (40) per il complesso idraulico (41), un aggetto (100) sporgente verso l’esterno del corpo di supporto (2) oltre il complesso idraulico (41) quando insediato, preferibilmente sporgente verso l’alto.
  23. 23. Dispositivo secondo la rivendicazione 22, in cui l’aggetto (100) è conformato a gancio e funge anche da aggancio per una copertura (92) amovibile del corpo di supporto (2).
  24. 24. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre una copertura (92) amovibile del corpo di supporto (2) che è dotata di un ispessimento (99) o di una imbottitura interna in corrispondenza della sua regione di contatto con il complesso idraulico (41).
  25. 25. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto complesso idraulico (41) comanda un freno idraulico.
  26. 26. Dispositivo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto interruttore (65) comanda un cambio della bicicletta o un suo deragliatore elettromeccanico o un ciclo-computer.
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