ITUB20155354A1 - Sella ergonomica per biciclette formata da due semisedute affiancate e di forma speculare, che possono basculare in modo indipendente per seguire i movimenti delle cosce del ciclista durante la pedalata - Google Patents
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Description
Domanda di brevetto per invenzione industriale, dal titolo "Sella ergonomica per biciclette formata da due semisedute affiancate e di forma speculare, che possono basculare in modo indipendente perseguire i movimenti delle cosce del ciclista durante la pedalata"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un sella per biciclette avente lo scopo di rendere più comoda la seduta del ciclista durante la pedalata, di consentire lo scarico del peso del corpo del ciclista sui pedali, rendendo meno faticosa la pedalata, evitando sollecitazioni di compressione nella regione inguinale ed in particolare nella zona dei genitali e che consente l’uso della bicicletta anche ad utenti con infermità fisiche quali emorroidi, tumescenze prostatiche od altre. Le tradizionali selle per biciclette hanno generalmente un’unica seduta a pianta triangolare, con un’ampia zona posteriore sulla quale appoggiano i glutei con le ossa ischiatiche ed i relativi muscoli e con un tratto centrale e mediano che si proietta in avanti, che dà origine a sfregamenti ed a ripetute sollecitazioni nella zona perineale, che certamente non favoriscono la buona salute degli organi della zona inguinale.
Lo stato dell’arte comprende anche selle prive della detta parte anteriore e mediana che usualmente interferisce con la zona inguinale dell’utente e che sono formate da due corpi di seduta affiancati e sopportati con possibilità di basculamento o beccheggio da una medesima barra trasversale che per mezzo di un telaio, usualmente privo d’ogni reazione elastica, è fissata al cannotto reggisella, in modo che durante la pedalata i detti corpi di seduta possano oscillare in maniera indipendente, per assicurare alla persona che pedala la massima libertà di movimento ed un’ampia superficie d’appoggio della zona ischiale e di quella tibiale superiore, evitando le pericolose sollecitazioni della zona inguinale causate dalle tradizionali selle monoseduta.
Come documento più rilevante, nel seguito indicato col simbolo D1, si cita il brevetto US 4 387 925 pubblicato nel 1983, dal titolo “ Bicycle seat”. La prima rivendicazione di questo documento dice sostanzialmente: “Sella da bici comprendente una coppia di semisedute affiancate e mezzi per montare le stesse su una bicicletta, ciascuna di dette semisedute essendo una immagine speculare dell’altra e comprende una porzione a tazza rivolta verso l'alto per il supporto di una delle natiche del ciclista e comprende una porzione convessa che si aggetta in avanti e verso il basso, per sostenere la parte superiore della gamba dello stesso ciclista, dette semisedute essendo oscillanti l’una rispetto all'altra, per cui la persona che guida una bicicletta con detta sella, può sedersi con un gluteo in ciascuna detta porzione a tazza e con la parte superiore della gamba su ciascuna di dette porzioni convesse, con la possibilità di liberamente pedalare e di distribuire il proprio peso in modo coerente ed uniformemente distribuito lungo ciascuna di dette porzioni a tazza e dette porzioni convesse’’. Questa soluzione prevede che le semisedute della sella possano compiere una oscillazione di circa 20°, che è insufficiente per consentire la massima libertà di movimento a chi pedala. In questa stessa soluzione, quando una semiseduta oscilla verso il basso col proprio tratto anteriore convesso, la corrispondente parte posteriore e concava della stessa semiseduta si solleva, per cui durante la pedalata le natiche di chi pedala sono soggette ad una oscillazione trasversale obbligata e di notevole entità, condizione questa che può limitare l’ergonomicità della sella, già notevolmente limitata dal fatto che le due semisedute sono fulcrate su una comune traversa fissa al cannotto reggisella. Come ulteriore documento noto si cita il brevetto US 4 541 668, indicato come D2, che nel contesto di una sella come da D1, prevede sotto le semisedute un meccanismo trasversale a bilanciere, tale per cui mentre una semiseduta oscilla verso il basso, l’altra semiseduta venga spinta ad oscillare verso l’alto. Anche in questa soluzione le due semisedute sono fulcrate su un asse trasversale fisso in modo sostanzialmente rigido al telaio della bicicletta, per cui questa stessa soluzione D2 non aggiunge alcun pratico vantaggio ergonomico alla precedente soluzione D1.
Infine si cita anche la domanda di brevetto italiana IT BA2011A000002 dal titolo “Sella duale per biciclette" (indicata come D3) che prevede che le due semisedute siano articolate sul lato orizzontale superiore di una struttura a parallelogramma articolato, per far si che le stesse semisedute possano compiere sia movimenti di beccheggio che movimenti di rollio, permanendo trasversalmente sempre in posizione orizzontale.
Questa ed altre soluzioni note, quando tentano di aggiungere qualche vantaggio alla ergonomicità di una sella, inevitabilmente la complicano dal punto di vista costruttivo e la peggiorano sensibilmente dal punto di vista estetico.
Scopo del trovato è la realizzazione di una sella per biciclette che presenti tutti i vantaggi delle selle di cui ai documenti anteriori prima considerati, che presenti vantaggi supplementari di ergonomicità e di affidabilità funzionale, che possa essere realizzata su scala industriale in modo semplice ed economico e che dal puto di vista estetico presenti una forma minimale e gradevole.
Questi ed altri scopi e vantaggi sono stati ottenuti con una sella come dall’annessa rivendicazione 1) ed alle successive rivendicazioni dipendenti, le cui caratteristiche ed i cui vantaggi appariranno evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione della stessa, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle tre tavole allegate di disegni, in cui:
- La fig. 1 è una vista schematica e laterale della sella di cui trattasi illustrata con le due semisedute nella posizione alta di riposo e nella posizione di massima oscillazione verso il basso;
- La fig. 2 illustra la sella in pianta dall’alto;
- La fig. 3 illustra la sella in elevazione dal fronte posteriore, con parti in sezione, ed evidenzia la zona ischiatica e le zone alte femorali che appoggiano sulle semisedute della stessa sella.
Nelle figure 1 e 2, con 1 è indicato il telaio della sella S secondo il trovato, predisposto per il fissaggio registrabile sull’estremità superiore dell’usuale cannotto reggisella C montato con possibilità di registrazione in quota nel piantone P del telaio di una bicicletta. Secondo il trovato, il telaio 1 viene realizzato con un tondino d’acciaio o con un qualsiasi altro profilato di sezione diversa da quella tonda, in grado di poter essere piegato o sagomato e di presentare doti adeguate di resistenza meccanica e di reazione elastica alle diverse sollecitazioni meccaniche alle quali sarà sottoposto (vedi oltre). Per far si che il telaio 1 possa essere fissato al tradizionale morsetto M ancorato sulla sommità del cannotto C, lo stesso telaio 1 comprende un tratto orizzontale del detto profilato d’acciaio, di adatta sezione, piegato o sagomato ad U, che con propri rami prossimali e paralleli 101, 101’ è fissato al detto morsetto M e che presenta il tratto trasversale 201 rivolto verso la parte anteriore A del telaio della bicicletta. I rami paralleli 101, 101’ del telaio 1 si estendono per un tratto di sufficiente lunghezza verso la parte posteriore B della bicicletta e proseguono in questa direzione con rami divergenti e simmetrici 301 , 301 'che predispongono il telaio 1 al supporto della sella e che per questo scopo si estendono verso l’alto con successivi rami 401 ,401 ’ sostanzialmente verticali e di ugual altezza, ai quali vengono fissati dei mezzi idonei al supporto oscillante delle semisedute 2, 2’ della sella S, ad esempio delle rispettive boccole 501, 501’ tra loro allineate su di un comune asse orizzontale ed ortogonale ai detti rami longitudinali 101, 101' del telaio 1.
Con riferimento anche alla figura 3 si rileva che alle estremità delle boccole 501 , 501' che sono rivolte l’una verso l’altra, sono affiancati delle ali di cerniera 3, 3’ fisse alla parte inferiore delle semisedute della sella (vedi oltre) e queste stesse ali sono accoppiate girevolmente alla rispettive boccole 501, 501’ per mezzo di bulloni d’articolazione 4, 4' che presentano di pezzo o di riporto un tratto ringrossato 104, 104’, contrapposto alle boccole 501,501’, sul quale sono avvolte con gioco delle rispettive molle a spillo 5, 5’ che coi loro tratti d’estremità 105, 105’ cooperano con le semisedute 2, 2’ della sella e che coi tratti opposti 205, 205’ cooperano con appendici 6, 6’ solidali alle boccole 501 , 501’, il tutto in modo da sollecitare le stesse semisedute 2, 2’ verso una posizione di risposo che è stata ad esempio scelta essere quella sostanzialmente orizzontale indicata con Q1 nella figura 1, per offrire la massima superficie d’appoggio al ciclista nel momento in cui questo monta sulla sella S di cui trattasi.
Le semisedute 2, 2’ della sella, viste in pianta come dalla figura 2 presentano una forma allargata nel tratto 102, 102’ prossimale ai sottostanti assi di rotazione 4, 4’, per offrire un ampio appoggio alle protuberanze inferiori K’, K” della zona ischiatica K del ciclista e si estendono verso la direzione anteriore A della bicicletta, con tratti trasversalmente rastremati 202, 202’, che evitano interferenze con le zone inguinali dello stesso ciclista e sui quali appoggiano le parti alte dei femori F’, F" delle cosce del medesimo ciclista. Visti lateralmente come dalla figura 1, i tratti prossimali 102, 102’ delle semisedute 2. 2’ presentano superiormente una forma arrotondata con centro di curvatura sugli assi 4, 4', in modo che nel passaggio dalla posizione sollevata a quella abbassata delle stesse semisedute, i loro tratti prossimali 102, 102’ non abbiano a compiere spostamenti significativi di sollevamento e di abbassamento delle natiche del ciclista, come per contro avviene nelle selle di tipo noto, che possono determinare oscillazioni trasversali della zona ischiatica, a pregiudizio della ergonomicità della sella.
Le semisedute 2, 2’ comprendono una robusta parte inferiore o scudo 20, 20’, realizzata ad esempio in metallo e/o in materiali compositi, predisposta per sostenere almeno le ali 3, 3’ di cerniera e comprendono una soprastante parte 120, 120’ realizzata con qualsiasi adatti materiali in grado di conferire cedevolezza, elasticità e traspirabilità alle stesse semisedute 2, 2’, per rendere confortevole ed ulteriormente ergonomica la loro cooperazione coi glutei e con la parte alta delle cosce del ciclista.
Dalla figura 1 si rileva come nella posizione sollevata di riposo Q1, la parte prossimale degli scudi 20, 20’ appoggi contro i rami verticali 401, 401’ del telaio 1 della sella, in contrasto all’azione delle molle 5, 5’, mentre nella posizione abbassata e di massima oscillazione verso il basso Q2, la parte distale degli stessi scudi 20, 20’ può giungere in appoggio contro i rami obliqui ed intermedi 301, 301' dello stesso telaio 1, compiendo una oscillazione di circa 45°, molto più ampia di quella consentita dalla sella del documento D1 e quindi meglio rispondente alle diverse esigenze del ciclista. Occorrendo, la parte distale degli scudi 20, 20’ può essere strutturata inferiormente in modo da giungere a contatto coi detti rami obliqui 301 , 301 ’ del telaio 1 , dopo una oscillazione verso il basso superiore ai 45° prima detti e, per questo stesso scopo, anche gli stessi tratti 301 , 301 ' di telaio possono essere conformati e/o disposti diversamente da come illustrato nei disegni.
Dalle figure 1 e 3 si rileva come durante la pedalata, le semisedute 2, 2’ passino dalla posizione sollevata a quella inclinata verso il basso e viceversa, offrendo un sostegno ergonomico alle natiche ed alla parte alta delle cosce del ciclista, dapprima in contrasto e poi sotto la spinta favorevole delle molle 5, 5’, la cui azione elastica è di modesta entità in quanto sufficiente ad assicurare alle stesse semisedute una posizione orizzontale quando sono nella posizione di non uso e quindi di riposo. Resta inteso che al posto della molle a spillo illustrate nei disegni, possono essere usate molle di altro tipo, ad esempio delle tipiche molle ad elica cilindrica (non illustrate), ancorate con una estremità alla estremità inferiore e posteriore degli scudi 20, 20’ ed ancorate con l’altra estremità ad appendici solidali ai rami prossimali 101, 101' del telaio 1 , il tutto in modo intuibile dal tecnico del ramo.
Dalle stesse figure 1 e 3 si rileva come durante la pedalata, grazie a possibili e sufficienti caratteristiche elastiche alla flessione ed alla torsione del profilato d’acciaio che forma il telaio 1, quest’ultimo possa reagire con movimenti oscillanti, elastici ed indipendenti X ed Y di ognuno dei suoi rami 101, 101’, 301 , 301’, 401, 401’ che portano le semisedute 2, 2’, consentendo a queste ultime una reazione indipendente e di massima rispondenza alle diverse sollecitazioni che provengono dal corpo del ciclista, per consentire una migliorata ergonomicità della nuova sella di cui trattasi, nel rispetto di una realizzazione minimalista, semplificata e facilitata della stessa sella.
Dalle figure 1 e 2 si rileva come il tratto orizzontale formato dai rami 101 e 101 del telaio 1 presenti una lunghezza tale da consentire una grande adattabilità della sella S alle diverse esigenze del ciclista, con la possibilità di modificare la distanza dal cannotto C delle due semisedute 2, 2’ della stessa sella S.
Su uno o più dei tre tratti 101 - 101’, 301 - 301 ' e 401 - 401 ' che compongono il telaio 1, possono essere previste delle piegature o sagomature di tali tratti, non illustrate, con una forma elicoidale, ad una o più spire, per conferire allo stesso telaio 1 delle migliori caratteristiche di reazione elastica alla flessione e/od alla torsione.
Il vincolo delle semisedute 2, 2 alle boccole 501, 501’ o ad altre parti a queste equivalenti e solidali al telaio 1, può essere realizzato in modo diverso da come illustrato e descritto, anche per eventualmente consentire la registrabilità della distanza reciproca tra le stesse semisedute e permettere una ulteriore adattabilità della sella alle diverse esigenze del ciclista.
Resta pertanto inteso che alla sella come descritta, possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell'invenzione come descritto, illustrato e come a seguito rivendicato. Cosi, ad esempio, per quanto nella descrizione e nelle rivendicazioni si parli di “sella per biciclette", resta inteso che tale sella può essere parimenti montata su tricicli, ciclette o simili. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi deH’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Sella per biciclette formata da due semisedute affiancate e di forma speculare (2, 2’) montate su un sottostante telaio (1) di fissaggio al cannotto reggisella (C) del telaio della bicicletta e tali da poter compiere un movimento indipendente di oscillazione su un loro asse traversale di oscillazione, per seguire i movimenti delle cosce del ciclista durante la pedalata, caratterizzata dal fatto che il detto telaio (1) è realizzato in modo da sostenere indipendentemente l’uno dall’altro gli assi di oscillazione trasversale delle semisedute (2, 2’) ed in modo da reagire alle sollecitazioni alle quali viene sottoposto, con movimenti elastici di flessione longitudinale (Y) e trasversale (X) e/o di flessotorsione, per consentire ad ognuna di tali semisedute (2, 2’) di reagire in modo indipendente alle sollecitazioni che ad esse derivano dalla cooperazione con le natiche e con le cosce del ciclista, per conferire alla sella la massima ergonomicità d’esercizio.
- 2. Sella secondo la rivendicazione 1), in cui il detto telaio (1) è realizzato con un tondino d’acciaio e/o d’altro adatto materiale o con un qualsiasi altro profilato di sezione diversa da quella tonda, in grado di poter essere piegato o sagomato e di presentare doti adeguate di resistenza meccanica e di reazione elastica alle diverse sollecitazioni meccaniche alle quali verrà sottoposto.
- 3. Sella secondo la rivendicazione 2), in cui il detto telaio (1) comprende un tratto orizzontale del detto profilato d’acciaio e/o d’altro adatto materiale, di adatta sezione, piegato o sagomato ad U, che con propri rami prossimali e paralleli (101, 101’) è fissato al morsetto reggisella (M) e che col tratto trasversale (201) è rivolto verso la parte anteriore (A) del telaio della bicicletta, essendo previsto che i detti rami paralleli (101, 101’) si estendano per un tratto di sufficiente lunghezza verso la parte posteriore (B) della bicicletta e che proseguano in questa direzione con rami divergenti e simmetrici (301, 301’) che predispongono il telaio (1) al supporto della sella e che per questo scopo si estendono verso l’alto con successivi rami (401,401’) sostanzialmente verticali e di ugual altezza, ai quali vengono fissati dei mezzi idonei al supporto oscillante delle semisedute (2, 2’) della sella, ad esempio delle rispettive boccole (501, 501’) tra loro allineate su di un comune asse ideale, orizzontale ed ortogonale ai detti rami prossimali e longitudinali (101, 101’) del telaio (1).
- 4. Sella secondo la rivendicazione 3), in cui alle estremità delle dette boccole (501, 501’) che sono rivolte l’una verso l’altra, sono affiancate delle ali di cerniera (3, 3’) fisse alla parte inferiore delle semisedute (2, 2’) della sella e queste stesse ali di cerniera (3, 3’) sono accoppiate girevolmente alle rispettive boccole (501, 501’) per mezzo di bulloni d’articolazione (4, 4’) e sono previsti dei mezzi elastici per sollecitare le stesse semisedute (2, 2’) verso una posizione di risposo, ad esempio quella sollevata (K1), per offrire la massima superficie d’appoggio al ciclista nel momento in cui monta sulla sella di cui trattasi, essendo i detti mezzi elastici costituiti da molle a spillo (5, 5’) avvolte con gioco su tratti ringrossati (104, 104’) dei detti bulloni d’articolazione (4, 4’) e che con loro tratti d’estremità (105, 105’) cooperano con le semisedute (2, 2’) della sella e che con dei tratti opposti d’estremità (205, 205’) cooperano con appendici (6, 6’) solidali alle dette boccole (501, 501’).
- 5. Sella secondo la rivendicazione 1), in cui le semisedute (2, 2’) comprendono una robusta parte inferiore o scudo (20, 20’), realizzata ad esempio in metallo e/o in materiali compositi, predisposta per sostenere almeno le dette ali di cerniera (3, 3’) e comprendono una soprastante parte (120, 120’) realizzata con qualsiasi adatti materiali e con forme tali da conferire cedevolezza, elasticità e traspirabilità alle stesse semisedute (2, 2’), per rendere confortevole ed ulteriormente ergonomica la loro cooperazione coi glutei e con la parte alta delle cosce del ciclista.
- 6. Sella secondo la rivendicazione 1), in cui le semisedute (2, 2’) presentano in pianta una forma allargata nel tratto (102, 102’) prossimale ai sottostanti assi di oscillazione (4, 4’), per offrire un ampio appoggio alle protuberanze inferiori (Κ', K”) della zona ischiatica (K) del ciclista e si estendono verso la direzione anteriore (A) della bicicletta, con tratti trasversalmente rastremati e tra loro sufficientemente distanziati (202, 202’), che evitano interferenze con le zone inguinali del ciclista e sui quali appoggiano le parti alte dei femori (F’, F”) delle cosce dello stesso ciclista, essendo i detti tratti prossimali (102, 102’) caratterizzati dal presentare lateralmente una forma superiormente arrotondata, con centro di curvatura sui detti assi di oscillazione (4, 4’), in modo che nel passaggio dalla posizione sollevata a quella abbassata delle stesse semisedute (2, 2’), tali tratti prossimali (102, 102’) non abbiano a compiere spostamenti significativi di sollevamento e di abbassamento delle natiche del ciclista, a vantaggio della ergonomicità della sella.
- 7. Sella secondo la rivendicazione 5), in cui nella posizione sollevata di riposo, la parte prossimale degli scudi (20, 20’) inferiori delle semisedute (2, 2’) appoggia contro i rami verticali e distali (401, 401’) del telaio (1), in contrasto all’azione delle dette molle (5, 5’), mentre nella posizione abbassata e di massima oscillazione verso il basso delle stesse semisedute (2, 2’), la parte distale dei loro scudi inferiori (20, 20’) può giungere in appoggio contro i rami obliqui ed intermedi (301, 301’) dello stesso telaio (1), compiendo una oscillazione superiore ai 20°, ad esempio fino a circa 45° o di entità superiore.
- 8. Sella secondo la rivendicazione 4), caratterizzata dal fatto che secondo una variante costruttiva le dette molle a spillo (5, 5’) vengono sostituite da molle ad elica cilindrica ancorate con una estremità alla estremità inferiore e posteriore degli scudi (20, 20’) di fondo delle semisedute (2, 2’) ed ancorate con l’altra estremità ad appendici solidali ai rami prossimali (101, 101’) del telaio (1).
- 9. Sella secondo la rivendicazione 3), in cui su uno o più dei tre rami (101 -101’, 301 - 301’ e 401 - 401’) del profilato che forma il telaio (1), possono essere previste delle piegature o sagomature di tali rami con una forma elicoidale, ad una o più spire, per conferire allo stesso telaio (1) delle migliorate caratteristiche di reazione elastica alla flessione e/od alla torsione.
- 10. Sella secondo la rivendicazione 4), caratterizzata dal fatto che il vincolo delle semisedute (2, 2’) alle dette boccole (501 , 501 ’) o ad altre parti a queste equivalenti e solidali al telaio (1), viene realizzato in modo da consentire la registrabilità della distanza reciproca tra le stesse semisedute (2, 2’), per permettere una ulteriore adattabilità della sella alle diverse esigenze del ciclista.
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2015
- 2015-11-03 IT ITUB2015A005354A patent/ITUB20155354A1/it unknown
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