ITUB20154991A1 - Contenitore - Google Patents

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ITUB20154991A1
ITUB20154991A1 ITUB2015A004991A ITUB20154991A ITUB20154991A1 IT UB20154991 A1 ITUB20154991 A1 IT UB20154991A1 IT UB2015A004991 A ITUB2015A004991 A IT UB2015A004991A IT UB20154991 A ITUB20154991 A IT UB20154991A IT UB20154991 A1 ITUB20154991 A1 IT UB20154991A1
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IT
Italy
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tray
bottom wall
container
tub body
tub
Prior art date
Application number
ITUB2015A004991A
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English (en)
Inventor
Graziano Testi
Original Assignee
Compac S R L
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Compac S R L filed Critical Compac S R L
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Classifications

    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
    • B65D81/00Containers, packaging elements, or packages, for contents presenting particular transport or storage problems, or adapted to be used for non-packaging purposes after removal of contents
    • B65D81/24Adaptations for preventing deterioration or decay of contents; Applications to the container or packaging material of food preservatives, fungicides, pesticides or animal repellants
    • B65D81/26Adaptations for preventing deterioration or decay of contents; Applications to the container or packaging material of food preservatives, fungicides, pesticides or animal repellants with provision for draining away, or absorbing, or removing by ventilation, fluids, e.g. exuded by contents; Applications of corrosion inhibitors or desiccators
    • B65D81/261Adaptations for preventing deterioration or decay of contents; Applications to the container or packaging material of food preservatives, fungicides, pesticides or animal repellants with provision for draining away, or absorbing, or removing by ventilation, fluids, e.g. exuded by contents; Applications of corrosion inhibitors or desiccators for draining or collecting liquids without absorbing them
    • B65D81/262Rigid containers having false bottoms provided with passages for draining and receiving liquids

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Food Science & Technology (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Glass Compositions (AREA)

Description

DESCRIZIONE
“CONTENITORE”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un contenitore.
Più in particolare la presente invenzione riguarda un contenitore per cibi, quali ad esempio cibi che rilasciano un fluido nel tempo e/o sono sensibili all’ossigeno, come ad esempio le carni.
TECNICA PREESISTENTE
È noto per conservare e visualizzare prodotti deperibili alimentari, quali carne cruda, pesce, verdura e simili, confezionando tali prodotti in vaschette dotate sul fondo di un tampone o uno strato di materiale assorbente che, posto sotto il prodotto alimentare, permette di assorbire eventuali liquidi, come sangue, acqua o altri liquidi, trasudati dal prodotto alimentare o che si vengono a formare all'interno delle vaschette, come condense e simili.
Tali vaschette di tipo noto presentano l'inconveniente di necessitare, una volta utilizzato il prodotto alimentare, lo smaltimento separato della vaschetta, tipicamente una materia plastica riciclabile, e del tampone impregnato di liquido organico.
Inoltre, il prodotto alimentare nella parte in appoggio sul tampone è soggetto a ristagni di frazione liquida e, quindi, è soggetto ad un più rapido deperimento o al proliferare di cariche batteriche.
In alternativa, è noto dal brevetto nr. EP 2 540 635 l’impiego di un film sottile microforato sospeso a distanza dal fondo della vaschetta, il quale film sottile viene saldato, ad esempio in corrispondenza della sua periferia esterna, per termosaldatura ad un rilievo anulare posto a distanza dal fondo.
Tale soluzione appare piuttosto efficiente in termini di separazione della parte liquida dal prodotto alimentare, ma è particolarmente complicata ed onerosa da realizzare, specie per quanto riguarda la termosaldatura del film sottile che deve essere sufficientemente teso da poter sostenere in appoggio il prodotto alimentare.
Inoltre, anche in questo caso l’area di contatto del prodotto alimentare con il film sottile è abbastanza estesa e questo può comportare un rapido deperimento o al proliferare di cariche batteriche sul prodotto alimentare.
Uno scopo della presente invenzione è quello di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
ESPOSIZIONE DELL'INVENZIONE
L'invenzione, particolarmente, rende disponibile un contenitore comprendente:
- un corpo a vasca comprendente una parete di fondo ed una parete laterale saliente dalla periferia della parete di fondo;
- un vassoio disposto all’interno del corpo a vasca, posto a distanza dalla parete di fondo, dotato di una pluralità di fori passanti e connesso al corpo a vasca mediante un aggancio a scatto,
in cui il vassoio comprende almeno una porzione flessibile ripiegata su una porziorie della parete laterale definente una piegatura con concavità rivolta dalla parte opposta rispetto alla parete di fondo.
Grazie a tale soluzione, è possibile rendere disponibile un vassoio, destinato a dividere il volume interno del corpo a vasca di due ambienti di cui uno di accoglimento del prodotto alimentare e l’altro di raccolta del liquido trasudato dal prodotto alimentare, che si adatti a differenti formati di corpi a vasca, in modo semplice e razionale, permettendo al contempo di ridurre i costi di fabbricazione, produzione, assemblaggio e stoccaggio dei componenti del contenitore.
Un aspetto dell'invenzione prevede, inoltre, il vassoio possa comprendere una porzione centrale presentante una forma omologa ad una sezione trasversale del corpo a vasca posta a distanza dalla parete di fondo, in cui la porzione flessibile si deriva dalla porzione centrale in aggetto laterale rispetto ad essa.
In questo modo, durante l'inserimento del vassoio nel corpo a vasca la porzione centrale può essere incastrata, ad esempio mediante l’aggancio a scatto, alla sezione di forma omologa del corpo a vasca e la porzione flessibile si può piegare per effetto della reazione vincolare offerta dalla parete laterale del corpo a vasca adagiandosi (in modo forzato per effetto della elasticità del vassoio stesso) contro tale parete laterale.
Vantaggiosamente, il vassoio può comprendere una pluralità di porzioni flessibili. Ancora, tra due porzioni flessibili adiacenti è possibile che sia definito un tratto perimetrale del vassoio che delimita uno spigolo della porzione centrale dello stesso.
Grazie a tale soluzione, è reso disponibile un punto fisso (rigido) della periferia esterna del vassoio che può essere agganciato a scatto al corpo a vasca.
Preferibilmente, infatti, l’aggancio a scatto può essere definito tra una scanalatura laterale del corpo a vasca e il tratto perimetrale.
Un aspetto dell’invenzione prevede inoltre che il vassoio possa comprendere una pluralità di rilievi definenti una superficie posta ad una prima quota rispetto alla parete di fondo, e in cui i fori passanti della pluralità di fori passanti sono disposti ad una seconda quota rispetto al fondo inferiore rispetto alla prima quota.
Grazie a tale soluzione, il prodotto alimentare contenuto all’interno del corpo a vasca del contenitore può essere disposto in appoggio sui rilievi a distanza dai fori passanti che permettono, rimanendo sempre liberi, lo scolo del liquido in un ambiente inferiore del corpo a vasca separato dall’ambiente superiore di alloggiamento del prodotto alimentare.
Ancora, la porzione flessibile (e/o la porzione centrale) del vassoio può presentare uno spessore compreso tra 200 μιτι e 300 μιτπ, preferibilmente 250 μιτι.
Grazie a tale soluzione, il vassoio risulta sostanzialmente autoportante (almeno parzialmente rigido), definendo un pad strutturato e meccanico, nella zona interessata dall’aggancio a scatto e comunque maggiormente rigido rispetto ad un film flessibile microforato, ma mantiene una certa flessibilità nelle zone periferiche a sbalzo (esterne agli agganci a scatto) definite dalla/e porzione/i flessibile/i.
Vantaggiosamente, la porzione flessibile (e/o la porzione centrale) può essere realizzata in una qualsiasi materia polimerica o bio-polimerica.
Un aspetto ulteriore dell’invenzione prevede che il corpo a vasca possa comprendere almeno mensola di supporto atta a supportare a sbalzo il vassoio in cui la mensola di supporto comprende un piede d’appoggio saliente dalla parete di fondo del corpo a vasca.
In tal caso, il vassoio potrebbe a sua volta comprendere una impronta rivolta verso la parete di fondo e atta ad accogliere una estremità libera del piede di appoggio, in cui la impronta comprende una profondità minore della distanza tra l’estremità libera del piede di appoggio e la parete di fondo.
In questo modo è possibile un aggancio stabile tra il corpo a vasca e il vassoio in modo semplice, rapido ed economico.
Vantaggiosamente, la connessione tra la impronta e il piede di appoggio definisce un ulteriore aggancio a scatto atto a vincolare il vassoio al corpo a vasca. In tal modo la porzione centrale del vassoio risulta sufficientemente rigida e connessa stabilmente al corpo a vasca da poter sostenere il peso di prodotti alimentari anche pesanti, come grossi pezzi di carne o pesce o simili.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista assonometrica in esploso di un contenitore secondo l’invenzione.
La figura 2 è una vista in pianta di un corpo a vasca di un contenitore secondo l’invenzione.
La figura 3 è il particolare III di figura 1 .
La figura 4 è la sezione di traccia IV-IV di figura 2.
La figura 5 è il particolare V di figura 1 .
La figura 6 è la sezione di traccia VI-VI di figura 2.
La figura 7 è una vista assonometrica superiore di una prima forma di realizzazione di un vassoio di un contenitore secondo l’invenzione.
La figura 8 è una vista assonometrica inferiore di figura 7.
La figura 9 è una vista in pianta di figura 7.
La figura 10 è una vista da X di figura 9.
La figura 11 è un particolare ingrandito di figura 7.
La figura 12 è una vista in pianta di un contenitore secondo l’invenzione formato dall’unione di un vassoio, secondo la prima forma di realizzazione, e di un corpo a vasca.
La figura 13 è la sezione di traccia XIII-XIII di figura 12.
La figura 14 è il particolare XIV di figura 13.
La figura 15 è una vista assonometrica superiore di una seconda forma di realizzazione di un vassoio di un contenitore secondo l’invenzione.
La figura 16 è una vista in pianta di figura 15.
La figura 17 è una vista in pianta di un contenitore secondo l’invenzione formato dall’unione di un vassoio, secondo la seconda forma di realizzazione, e di un corpo a vasca.
La figura 18 è la sezione di traccia XVIII-XVIII di figura 17.
La figura 19 è il particolare XIX di figura 18.
La figura 20 è una rappresentazione schematica di un vassoio secondo la prima forma di realizzazione e la sagoma della parete di fondo dei corpi a vasca (di differente profondità) a cui può essere fissato il vassoio stesso.
La figura 21 è una rappresentazione schematica di un vassoio secondo la seconda forma di realizzazione e la sagoma della parete di fondo dei corpi a vasca (di differente profondità) a cui può essere fissato il vassoio stesso.
MODO MIGLIORE PER ATTUARE L'INVENZIONE
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 10 un contenitore per la visualizzazione e conservazione di prodotti, ad esempio prodotti alimentari deperibili, quali ad esempio carni, pesce, verdure, e simili prodotti che possono trasudare liquidi.
Il contenitore 10 comprende un corpo a vasca 20, il quale ad esempio comprende una parete di fondo 21 dalla cui periferia esterna si eleva una parete laterale 22 che circonda l’intero perimetro della parete di fondo 21.
La parete di fondo 21 e la parete laterale 22 definiscono una camera, aperta superiormente, per ricevere un prodotto, ad esempio un prodotto alimentare.
La parete laterale 22 può presentare un bordo superiore 23 sostanzialmente planare, ad esempio parallelo alla parete di fondo ed estendentesi verso l’esterno. La parete laterale 22 presenta una forma sostanzialmente tronco-conica o troncopiramidale, in cui il fondo definisce al base minore, la cui sezione trasversale può presentare una forma qualsivoglia, ad esempio quadrangolare, come rettangolare (con arrotondati o non-arrotondati), quadrata, o rotonda o ovale o simile.
Il corpo a vasca 20 comprende almeno una mensola di supporto 24,45 disposta all’interno della camera del corpo a vasca 20, la quale è disposta ad un livello superiore rispetto al livello definito dalla parete di fondo.
Ciascuna mensola di supporto 24,25 è ad esempio attaccata, appoggiata o, preferibilmente, realizzata integralmente con il corpo a vasca 20, ad esempio con la parete di fondo 21 e/o la parete laterale 22.
La mensola di supporto 24,25, ad esempio, comprende uno o una pluralità di piedi di appoggio 24 (nell’esempio in numero di 5, ma possono anche essere in numero differente da quello illustrato) salienti dalla parete di fondo 21, ad esempio in corrispondenza di una zona centrale della stessa.
Come visibile nel dettaglio di figura 5, ciascun piede di appoggio 24, ad esempio, comprende una testa superiore 240 sostanzialmente piatta definente una superficie superiore sostanzialmente planare parallela alla parete di fondo 21 e disposta ad un livello Lo’ dalla parete di fondo stessa.
Nell’esempio ciascun piede di appoggio 24 comprende uno stelo 241 interposto tra la parete di fondo 21 e la testa superiore 240, una cui sezione trasversale può essere ad esempio minore della sezione trasversale della testa superiore 240. La mensola di supporto 24,25, ad esempio, comprende inoltre uno o una pluralità di scalini 25 (nell’esempio in numero di 4, ma possono anche essere in numero differente da quello illustrato) realizzati in corrispondenza di vertici contrapposti della parete laterale 22 nel punto di giunzione di questi con i vertici contrapposti della parete di fondo 21 .
Ciascun scalino 25 in pratica è equidistante dal centro della parete di fondo 21 e, ad esempio, si erge da essa di un livello Lo.
Ciascuno scalino 25 presenta una superficie superiore 250 sostanzialmente planare ad esempio parallela alla parete di fondo 21 (e posta a tale livello Lo).
Ciascuno scalino 25, inoltre, comprende un fianco laterale 251 atto a raccordare la superficie superiore 250 con la parete di fondo 21 , il quale ad esempio è sostanzialmente ortogonale alla parete di fondo stessa o leggermente inclinato rispetto all’ortogonale.
Ciascuno scalino 25, ad esempio, è sagomato in modo che il fianco laterale 251 comprenda due porzioni di estremità sostanzialmente in squadro tra di loro, ciascuna delle quali è parallela al lato della parete laterale 22 ad essa più distante. Tra le due porzioni di estremità può essere prevista una porzione intermedia di raccordo che, nell’esempio, è curva e, ad esempio, presenta una concavità rivolta verso il centro della parete di fondo 21 .
Ciascuno scalino 25, come visibile nel dettaglio di figura 6) comprende una scanalatura 252 longitudinale (di sezione sostanzialmente a “C" con concavità parailela alla parete di fondo 21), aperta alle opposte estremità longitudinali, praticata sul fianco laterale 251, ad esempio una su ciascuna delle porzioni di estremità dello stesso.
Ciascuna scanalatura 252 presenta asse longitudinale sostanzialmente parallelo alla parete di fondo 21 o, vantaggiosamente, leggermente inclinato (di qualche grado, ad esempio 1<0>- 5°, ad esempio 2°) con pendenza saliente dal centro della parete di fondo 21 verso la periferia.
Ciascuna scanalatura 252 comprende un parete inferiore 253 sostanzialmente planare (parallela alla parete di fondo 21 o inclinata come sopra descritto rispetto ad essa), la quale è posta (almeno la estremità prossimale al centro della parete di fondo 21 o comunque la inferiore) ad un livello Lo”, minore del livello Lo, dalla parete di fondo 21 , ad esempio sostanzialmente uguale al livello Lo’ o di poco inferiore ad esso.
Ciascuna scanalatura 252, ad esempio, può comprendere una parete superiore 254, (allineata in pianta e a distanza dalla parete inferiore 253), ad esempio parallela alla parete inferiore 253 e posta (almeno la estremità prossimale al centro della parete di fondo 21 o comunque la estremità inferiore) ad un livello Li maggiore del livello Lo” e minore del livello Lo.
Ad esempio, la differenza tra il livello Li e il livello Lo”, corrispondente alla ampiezza trasversale della scanalatura 252, ed è sostanzialmente compresa tra 200 μιτι e 300 μιτι, preferibilmente sostanzialmente pari a 250 μιτι.
Non si esclude, inoltre, che anche la porzione intermedia del fianco laterale 251 sia interessato da una scanalatura intermedia atta a prolungare assialmente, almeno idealmente, le scanalature 252 presenti nelle porzioni di estremità del fianco laterale 251 stesso, ad esempio la scanalatura intermedia potrebbe essere costituita dalla sola parete inferiore posta al livello Lo”.
Ciascuno scalino 25 può inoltre comprendere una nervatura di rinforzo 255, la quale è ad esempio definita da un avvallamento praticato in corrispondenza della superficie superiore 250 tale per cui la superficie esterna (inferiore) dello scalino 25, in corrispondenza di tale avvallamento è sostanzialmente complanare alla superficie esterna (inferiore) della parete di fondo 21 del corpo a vasca 20 (come si vede nel dettaglio di figura 4).
In tal modo ciascuna nervatura di rinforzo 255 definisce un appoggio ulteriore (rispetto alla superficie esterna della parete di fondo 21 per il corpo a vasca 20. T ra uno scalino 25 e l’altro la parete laterale 22 del corpo a vasca 20 può presentare una superficie inclinata presentante una pendenza minore rispetto alla pendenza della porzione superiore della parete laterale 22 del corpo a vasca 20 che va dal bordo superiore 23 fino a circa il livello L'.
Tale porzione superiore della parete laterale 22 (ad inclinazione maggiore, ovvero prossima alla verticale) può presentare differenti altezze a seconda delle esigenze e definisce la profondità effettiva del corpo a vasca 20, ovvero la profondità dell’ambiente della camera interna del corpo a vasca 20 che è destinato ad accogliere il prodotto alimentare.
Il corpo a vasca 20 può essere fatto di una materia plastica, quale ad esempio il polistirene, il polipropilene, il polietilene, il polietilene cristallizzato (cPET) o altri materiali, che possano definire una barriera efficace contro l’ossigeno, l’acqua, l’anidride carbonica e altri liquidi e gas, o ad esempio un bio-polimero come ad esempio l’acido polilattico (PLA).
Il corpo a vasca 20 può essere ottenuto per termoformatura di tale materia plastica.
Il contenitore 10, inoltre, comprende un vassoio 30, il quale è disposto all'interno del corpo a vasca 20 a distanza dalla parete di fondo 21 dello stesso.
Il vassoio 30 ad esempio comprende un corpo lastriforme 31 , ad esempio a spessore sottile.
Ad esempio, il vassoio 30 (ovvero il corpo lastriforme 31) comprende uno spessore sostanzialmente compreso tra 200 pm e 300 μιτπ, preferibilmente pari a 250 μιτι.
Il vassoio 30 è ad esempio realizzato in una materia plastica, ad esempio una barriera per liquidi, come ad esempio un bio-polimero come l’acido polilattico (PLA), o altre materie polimeriche come ad esempio il polietilene, il polietilene cristallizzato, il polipropilene o simili.
Il vassoio 30, ad esempio, può essere ottenuto mediante termoformatura.
Il corpo lastriforme 31 in pratica definisce una superficie inferiore sostanzialmente planare rivolta verso la parete di fondo 21 del corpo a vasca 20, quando il vassoio 30 è inserito nel corpo a vasca 20 stesso, e una contrapposta superficie superiore sostanzialmente planare e rivolta verso la bocca di accesso del corpo a vasca 20 delimitata dal bordo superiore 23.
Ad esempio, la superficie inferiore del corpo lastriforme 31 è posta all’interno del corpo a vasca 20 ad una quota Qo’ definita dalla mensole di supporto 24,25, ad esempio sostanzialmente pari al livello Lo”.
La superficie superiore del corpo lastriforme 31 , come visibile nel dettaglio di figura 14, è posta all'interno del corpo a vasca 20 ad una quota Qo” maggiore della quota Qo’ di una quantità pari allo spessore del corpo lastriforme 31 .
La superficie superiore può comprendere almeno una (nell’esempio in numero maggiore di uno, ad esempio due) porzione allargata, ad esempio tondeggiante, tale da permettere l’abbrancamento e lo spostamento del vassoio 30 per mezzo di mezzi di presa a ventosa.
La superficie superiore inoltre può essere definita da una pluralità di corridoi, ad esempio interconnessi, che ad esempio si connettono a tale/i porzione/i allargata/e.
Il corpo lastriforme 31 comprende una pluralità di rilievi 32 (nell’esempio in numero di 5, ma possono anche essere in numero differente da quello illustrato, ad esempio uguali in numero al numero dei piedi di appoggio 24), ad esempio salienti dalla superficie superiore del corpo lastriforme stesso, la sommità dei quali definisce una superficie sostanzialmente planare posta ad una prima quota Qi maggiore rispetto alla quota Qo”.
Il corpo lastriforme 31 ad esempio comprende una pluralità di incavi 33 (nell’esempio in numero di 4 ma possono anche essere in numero differente da quello illustrato), ad esempio infossati rispetto alla superficie superiore del corpo lastriforme stesso, l’estremità inferiore dei quali è posta ad una seconda quota Q2 (visibile nel dettaglio ingrandito di figura 18) minore rispetto alla quota Qo” e, ad esempio anche rispetto alla quota Qo’.
Ciascun incavo 33 è definito ad esempio da una impronta concava con concavità rivolta dalla parte opposta rispetto alla parete di fondo 21 praticata nella superficie superiore del corpo lastriforme 31.
In pratica, una pluralità di incavi 33 affianca ciascun rilevo 32 della pluralità di rilevi 32.
Ciascun incavo 33 potrebbe comprendere una pluralità di canali scanalati convergenti, ad esempio a raggiera, verso la estremità inferiore dell’incavo 33.
Il corpo lastriforme 31 comprende, inoltre, una pluralità di fori passanti 34.
Ad esempio i fori passanti 34 sono posti ad una seconda quota G2 minore rispetto alla quota Go” e, ad esempio anche rispetto alla quota Go'.
Preferibilmente, ciascun foro passante 34 della pluralità di fori passanti 34 è realizzata in prossimità e/o in corrispondenza della estremità inferiore di ciascun incavo 33 della pluralità di incavi 33.
In pratica, ciascuna impronta concava che definisce un incavo 33 è aperta sul fondo tramite un rispettivo foro passante 34.
Ciascun foro passante 34 (0 alcuni di essi), ad esempio, presenta una forma sostanzialmente a croce, in cui il vertice è posizionato nell’estremità inferiore dell’incavo 33.
I bracci a croce di ciascun foro passante 34 possono essere sostanzialmente rastremati man mano che dal centro si va verso la periferia e, quindi, dall’estremità inferiore si va verso la quota Go’ e/o Qo” della superficie del corpo lastriforme 31. La superficie inferiore (mostrata principalmente nella figura 8) del corpo lastriforme 31 è sostanzialmente complementare alla superficie superiore dello stesso e, in pratica ad ogni rilevo 32 saliente dalla superficie superiore corrisponde una rispettiva impronta concava, come meglio verrà descritto nel seguito, nella superficie inferiore e ad ogni incavo 33 della superficie superiore corrisponde un rispettivo rilievo convesso saliente dalla superficie inferiore.
II corpo lastriforme 31, ad esempio in corrispondenza della superficie inferiore dello stesso, comprende una pluralità di impronte 35 rivolta verso la parete di fondo 21 quando il vassoio 30 è disposto all’interno del corpo a vasca 20.
Ciascuna impronta 35 comprende una estremità interna sostanzialmente planare e parallela alla superficie inferiore del corpo lastriforme 31.
Inoltre, ciascuna impronta 35 comprende una zona di estremità, comprendente la estremità interna, la quale può essere allargata rispetto ad una zona di radice che si deriva dal corpo lastriforme 31.
In pratica, ciascuna impronta 35 presenta una forma complementare rispetto ad un piede di appoggio 24 del corpo a vasca 20, così che (la testa superiore 240 di) un piede di appoggio 24 possa essere accolto all’interno di una impronta 35.
Ad esempio, la zona di estremità è atta ad accogliere sostanzialmente a misura la testa superiore 240 di un piede di appoggio 24 e la zona di radice è atta ad infilarsi con ridotto gioco radiale sullo stelo 241.
Ad esempio, tra un’impronta 35 e il rispettivo piede di appoggio è (quindi) definito un aggancio a scatto.
Vantaggiosamente, ciascuna impronta 35 comprende una profondità (sostanzialmente uguale per tutte) minore della distanza tra l’estremità libera del piede di appoggio 24 (ovvero la sua superficie superiore sostanzialmente) e la parete di fondo 21, in questo modo il vassoio 30, una volta che le impronte 35 sono in aggancio con rispettivi piedi di appoggio 24 (e la estremità interna dell’impronta 35 è in appoggio stabile e combacia sulla superficie superiore del rispettivo piede di appoggio 24), rimanere sospeso e a distanza dalla parete di fondo 21 del corpo a vasca 20.
Nell’esempio, ciascuna impronta 35 è definita in corrispondenza (come la porzione complementare) di ciascun rilevo 32.
Inoltre, nell’esempio illustrato, il numero di impronte 35 è il medesimo del numero dei piedi di appoggio 24 del corpo a vasca 20 e la disposizione delle impronte ricalca la disposizione dei piedi di appoggio 24 del corpo a vasca 20 sulla parete di fondo 21.
Il vassoio 30, ovvero il corpo lastriforme 31, comprende una porzione centrale (immaginaria) delimitata da una linea tratteggiata e contrassegnata con la lettera A nelle figure, in cui sono definiti i detti rilievi 32 (e impronte 35), la quale presenta una forma sostanzialmente omologa ad una sezione trasversale del corpo a vasca 20 posta a distanza dalla parete di fondo 21 (ad esempio tra compresa tra il livello Lo" e il livello Li.
Ad esempio, la porzione centrale A del vassoio 30 presenta una forma omologa (sostanzialmente rettangolare con angoli arrotondati in figura) della sezione trasversale del corpo a vasca interposta tra la quota Lo" ed Li del corpo a vasca 20. Il vassoio 30, ovvero il corpo lastriforme 31 , inoltre comprende una porzione periferica B, ad esempio che si diparte lateralmente dalla porzione centrale A.
Nell’esempio, la porzione centrale A e la porzione periferica B del corpo lastriforme sono realizzate in corpo unico.
La porzione periferica B è definita da un lembo, ad esempio sostanzialmente rettangolare, con un lato (lungo) unito alla porzione centrale A, ad esempio in corrispondenza di un tratto centrale di un suo lato (immaginario) tratteggiato in figura. Nella porzione periferica B possono essere inoltre definiti ulteriori rilievi B’ salienti dalla faccia superiore della porzione periferica stessa e ad esempio dotati di una estremità rastremata prossimale alla linea di unione tra la porzione periferica B e la porzione centrale A.
Vantaggiosamente, il vassoio 30, ovvero il corpo lastriforme 31 , comprende una pluralità di porzioni periferiche B, ad esempio una per ogni lato della porzione centrale A, o comunque quattro in squadro.
Il vassoio 30, in pratica, definisce una conformazione complessiva sostanzialmente a croce.
Tra due porzioni periferiche B adiacenti è definito un tratto perimetrale del vassoio 30 che delimita uno spigolo A' della porzione centrale A.
Ciascuno spigolo A’ della porzione centrale è sagomato di forma omologa ad uno scalino 25 del corpo a vasca 21, in modo che ciascuno spigolo A’ possa essere inserito sostanzialmente a misura in una scanalatura 252.
In pratica, l'inserimento degli spigoli A' nelle scanalatura 252, a seguito di uno scorrimento del vassoio 30 lungo l’asse (verticale nelle figure) del corpo a vasca 20 dalla bocca di accesso verso la parete di fondo 21, definisce un aggancio a scatto tra gli spigoli A' e le scanalature 252 stesse che vincola assialmente il vassoio 30 al corpo a vasca 20 stesso e che quindi rimane saldamente ad esso ancorato a distanza dalla parete di fondo 21.
Le porzioni periferiche B del vassoio 30, essendo esterne a tutti gli agganci a scatto che vincolano il vassoio 30 al corpo a vasca 20 (ovvero l’incastro delle impronte 35 nei piedi di appoggio 24 e degli spigoli A’ con le scanalature 252), definiscono rispettive porzioni flessibili del vassoio 30 che, durante l’inserimento assiale del vassoio 30 nel corpo a vasca 20 dalla bocca di accesso dello stesso verso la parete di fondo 21, si flettono rispetto ad una linea di cerniera immaginaria sostanzialmente coincidente con la linea di unione tra ciascuna porzione periferica B e il rispettivo lato (immaginario) della porzione centrale A.
In pratica, quando il vassoio 30 è posto all’interno del corpo a vasca 20 le porzioni periferiche B flessibili sono ripiegate su una porzione della parete laterale 22 (ovvero la porzione superiore della parete laterale 22 e/o la superficie inclinata della parete laterale stessa) definendo una piegatura (rispetto all’asse di cerniera immaginario) con concavità rivolta dalla parte opposta rispetto alla parete di fondo 21.
La porzione centrale A del corpo lastriforme 31 , in virtù degli agganci a scatto che la vincolano al corpo a vasca 20, nonché del materiale con cui è realizzata e/o dello spessore (maggiore di quello di un film sottile), risulta sostanzialmente rigida e portante, in modo da poter sostenere il peso del prodotto alimentare destinato ad essere contenuto all’Interno della camera interna del corpo a vasca 20 delimitata inferiormente dal vassoio 30 stesso.
Una prima forma di realizzazione del vassoio 30 è mostrata nelle figure 1 , 7-15 e 20 e una seconda forma di realizzazione del vassoio 30, più ampia, è mostrata nelle figure 15-16 e 21 ; quest’ultima forma di realizzazione essendo costituita dal vassoio 30 della prima forma di realizzazione a cui è aggiunta una cornice esterna 36 atta a contornare e prolungare radialmente le porzioni periferiche B e gli spigoli A' del vassoio 30.
Il vassoio 30 della prima forma di realizzazione può essere ottenuto per rimozione, ad esempio mediante fustellatura, della cornice esterna 36 di un vassoio 30 della seconda forma di realizzazione,
Grazie alla conformazione del vassoio 30 (della prima o della seconda forma di realizzazione) e del corpo a vasca 20 è possibile che un unico vassoio 30 (della prima o della seconda forma di realizzazione) possa essere posizionato (e bloccato in incastro a scatto) ad una pluralità di corpi a vasca 20 presentanti differente profondità.
Come si nota schematicamente nelle figura 20 e 21 , i corpi a vasca 20’, 20”...
20<n>, presentanti differente profondità presentano una parete di fondo 21 sostanzialmente uguale fra loro, ciò che varia è l’altezza della porzione superiore della parete laterale 22 e la profondità radiale degli scalini 25, fermo restando che la distanza tra la porzione intermedia del fianco laterale 251 degli scalini 25 rimane equidistante dal centro della parete di fondo 21 in ogni corpo a vasca 20’, 20”...
20<n>presentante differente profondità e nei quali è inseribile un vassoio 30 di una delle forme di realizzazione sopra descritte.
La differenza sostanziale dei corpi a vasca 20 che ospitano differenti forme di realizzazione di vassoi 30 (tra la prima e la seconda forma di realizzazione) consiste essenzialmente nella distanza tra la porzione intermedia del fianco laterale 251 degli scalini 25 e il centro della parete di fondo 21 .
In pratica, dal confronto delle figure 20 e 21 si nota che, per i vari corpi a vasca 20’, 20”...20<n>(di differente profondità) destinati ad ospitare il vassoio 30 della prima forma di realizzazione la distanza tra la porzione intermedia del fianco laterale 251 degli scalini 25 dal centro della parete di fondo 21 è minore (di una quantità pari alla larghezza radiale della cornice esterna 36 che contorna lo spigolo A’) della distanza tra la porzione intermedia del fianco laterale 251 degli scalini 25 dal centro della parete di fondo 21 dei vari corpi a vasca 20’, 20”... 20<n>(di differente profondità) destinati ad ospitare il vassoio 30 della seconda forma di realizzazione.
Quando il vassoio 30 (della prima o seconda forma di realizzazione) è inserito in una pluralità di rispettivi corpi a vasca 20’, 20”... 20<n>si aggancia a scatto, come sopra descritto, per mezzo dell’aggancio a scatto tra le impronte 35 e i piedi di appoggio 24 e/o tra gli spigoli A' e le scanalature 252, e a seconda della profondità del corpo a vasca 20’, 20”...20<n>in cui è inserito le porzioni periferiche B verranno più o meno flesse, con l’asse di cerniera (ideale) che si sposta dal bordo unito con la porzione centrale A verso il bordo libero della porzione periferica B man mano che il vassoio 30 è inserito in vaschette meno profonde (ovvero in cui la parete di fondo 21 è prossimale al bordo superiore e quindi presenta un’area maggiore rispetto alle pareti di fondo 21 dei corpi a vasca più profondi).
In pratica, per realizzare un contenitore 10 secondo l’invenzione occorre disporre di un corpo a vasca 20 e di un vassoio 30, ad esempio con il corpo a vasca 20 in appoggio sulla superficie esterna della parete di fondo 21 e il vassoio 30 in appoggio sostanzialmente sulla superficie inferiore dello stesso.
Ad esempio è possibile disporre di una pluralità di vassoi 30, ad esempio impilati l’uno sull’altro in pile omologhe rispetto alla tipologia di vassoio 30 (ovvero della prima forma di realizzazione o della seconda forma di realizzazione).
Inoltre, è possibile disporre di una pluralità di corpi a vasca 20, ad esempio impilati l’uno sull’altro in pile omologhe rispetto alla profondità degli stessi e/o dell’ampiezza della parete inferiore 21 e/o della bocca di accesso delimitata dal bordo superiore 23.
Mediante un mezzo di presa a ventosa è possibile abbrancare un vassoio 30, ad esempio dalla sommità di una pila, e allinearlo verticalmente con un corpo a vasca 20 opportuno (ovvero avente una dimensione compatibile con il vassoio 30 preso.
Mediante una traslazione assiale (ad esempio verticale) si avvicinano reciprocamente il vassoio 30 e la parete di fondo 21 del corpo a vasca 20.
La traslazione assiale è tale da premere, con una pressione predefinita, il vassoio 30 all’interno del corpo a vasca 20 flettendo dapprima le porzioni periferiche B dello stesso che, adagiandosi sulla porzione superiore della parete laterale 22 e/o sulla superficie inclinata della parete laterale stessa, vengono ad assumere una curvatura con concavità concorde a quella del corpo a vasca 20.
Continuando la traslazione assiale, con la pressione predefinita, le impronte 35 vengono calzate sui piedi di appoggio 24, fino a che la testa superiore 240 di ciascun piede di appoggio 24 entra nella zona di estremità di una rispettiva impronta 35.
Inoltre, ad esempio contemporaneamente, la traslazione assiale, con la pressione predefinita, permette agli spigoli A’ di entrare a scatto nelle scanalature 252, ad esempio a seguito di una leggera flessione verso l’alto dello spigolo A’ e al suo ritorno elastico, dove viene sostenuto in entrambe le direzioni di avvicinamento e/o allontanamento dalla parete di fondo 21 .
Le scanalature 252, essendo inclinate in modo saliente dal centro del corpo a vasca 20 verso la periferia, definiscono esse stesse una curvatura preferenziale (ovvero un invito alla curvatura) per ciascuna porzione periferica B, che quindi si appoggia in modo forzato sulla porzione superiore della parete laterale 22 e/o sulla superficie inclinata della parete laterale stessa.
Una volta formati una pluralità di contenitori 10, come sopra descritto ovvero assemblando (mediante aggancio a scatto) un corpo a vasca 20 con un rispettivo vassoio 30, è possibile impilare tali contenitori 10 in pile omologhe rispetto alla profondità del corpo a vasca 20 e/o deH’ampiezza della parete inferiore 21 e/o della bocca di accesso delimitata dal bordo superiore 23.
Impilando due o più contenitori 10 omologhi essi si compenetrano sino a che la superficie inferiore della parete di fondo 21 del contenitore 10 interno si appoggia su una porzione della superficie superiore 250 degli scalini 25 del contenitore 10 esterno.
In pratica, l'ingombro assiale di due contenitori 10 impilati è sostanzialmente pari all’ingombro assiale di un contenitore a cui è aggiunta la altezza del superficie superiore 250 dalla parete di fondo 21 , ovvero il valore del livello Lo.
Inoltre, avendo definito un fissaggio, ad esempio un aggancio a scatto, del vassoio 30 rispetto al corpo a vasca 20, tale da mantenere il vassoio 30 sospeso e a distanza dalla parete di fondo 21, in pratica il vassoio 30 suddivide (assialmente) in due ambienti la camera interna del corpo a vasca 20, in cui un primo ambiente di accoglimento dei prodotti alimentari è delimitato superiormente dalla bocca di accesso del corpo a vasca 20 contornata dal bordo superiore 23, inferiormente dal vassoio 30 e lateralmente dalla porzione superiore e/o dalla superficie inclinata della parete laterale 22, e in cui un secondo ambiente di raccolta dei liquidi che si separano dai prodotti alimentari presenti nel primo ambiente è delimitato superiormente dal vassoio 30, inferiormente dalla parete di fondo 21 e lateralmente dalla porzione inferiore e/o dalla superficie inclinata della parete laterale 22.
Il liquido presente nel primo ambiente tenderà a fluire naturalmente dal prodotto alimentare (sospeso sui rilievi 32) lungo i piani inclinati definiti dagli incavi 33 verso i fori passanti 34 e, da questi ultimi, entro il secondo ambiente.
La conformazione (complementare tra la superficie superiore e la superficie inferiore del corpo lastriforme 31) del vassoio 30, in particolare, il fatto che ogni foro passante 34 è posto in corrispondenza dell’estremità inferiore di un incavo 33, è tale da definire un vassoio 30 ad elevato potere anti-ritorno di goccia.
In pratica la conformazione del fori passanti 34 e degli incavi 33 è tale da sfavorire il ritorno di liquido dal secondo ambiente verso il primo ambiente, anche in condizioni di ribaltamento sotto-sopra del contenitore 10.
Il liquido presente nel secondo ambiente, infatti, a seguito di un eventuale ribaltamento sotto-sopra del contenitore 10 tenderà ad accumularsi in ogni impronta 35 concava presente nella superficie inferiore del corpo lastriforme 31 (corrispondente ai rilievi 32) e, comunque, ciascun foro passante 34 risulterà sostanzialmente inaccessibile per il liquido, in quanto si troverà alla sommità di un rilievo convesso saliente dalla superficie inferiore (corrispondente ad un incavo 33).
Il contenitore 10, una volta che il prodotto alimentare è inserito all’interno del primo ambiente in appoggio sui rilievi 32 del vassoio 30, può essere chiuso da una pellicola sigillante, ad esempio impermeabile (sia ai gas che ai liquidi).
In pratica, il contenitore 10 può comprendere una pellicola sigillante, la quale può essere fissata, ad esempio mediante termosaldatura, al bordo superiore 23 (l’intero perimetro dello stesso).
La pellicola sigillante, ad esempio, può essere trasparente, almeno parzialmente trasparente e, ad esempio, può essere realizzata in almeno una materia plastica, ad esempio un polimero termoplastico.
Prima di sigillare il contenitore 10 mediante la pellicola sigillante è possibile modificare l’atmosfera interna del corpo a vasca 20.
Ad esempio, l’aria all’interno del corpo a vasca 20 può essere rimossa, ad esempio mediante opportuni aspiratori, e una miscela di gas può essere introdotta, mediante opportuni insuflatori, nel corpo a vasca 20.
La miscela di gas potrebbe comprendere anidride carbonica e/o azoto e/o ossigeno.
Essendo il prodotto alimentare contenuto nel contenitore 10 in appoggio sui rilievi 32, il vassoio 30 così conformato permette, inoltre, di ottenere un’elevata esposizione del prodotto alimentare alla miscela di gas anche nella porzione inferiore dello stesso, migliorando l’impatto della miscela di gas sul colore del prodotto alimentare e la conservazione dello stesso.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un contenitore (10) comprendente: - un corpo a vasca (20) comprendente una parete di fondo (21) ed una parete laterale (22) saliente dalla periferia della parete di fondo (21 ); - un vassoio (30) disposto all’interno del corpo a vasca (20), posto a distanza dalla parete di fondo (21), dotato di una pluralità di fori passanti (34) e connesso al corpo a vasca (20) mediante un aggancio a scatto, in cui il vassoio (30) comprende almeno una porzione flessibile (B) ripiegata su una porzione della parete laterale (22) e definente una piegatura con concavità rivolta dalla parte opposta rispetto alla parete di fondo (21).
  2. 2. Il contenitore (10) secondo la rivendicazione 1, in cui il vassoio (30) comprende una porzione centrale (A) presentante una forma omologa ad una sezione trasversale del corpo a vasca (20) posta a distanza dalla parete di fondo (21), in cui la porzione flessibile (B) si deriva dalla porzione centrale (A) in aggetto laterale rispetto ad essa.
  3. 3. Il contenitore (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il vassoio (30) comprende una pluralità di porzioni flessibili (B).
  4. 4. Il contenitore (10) secondo la rivendicazione 3, in cui tra due porzioni flessibili (B) adiacenti è definito un tratto perimetrale del vassoio (30) che delimita uno spigolo (A’) della porzione centrale (A) dello stesso.
  5. 5. Il contenitore (10) secondo la rivendicazione 4, in cui l’aggancio a scatto è definito tra una scanalatura (252) laterale del corpo a vasca (20) e il tratto perimetrale.
  6. 6. Il contenitore (10) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il vassoio (30) comprende una pluralità di rilievi (32) definenti una superficie posta ad una prima quota rispetto alla parete di fondo (21), e in cui i fori passanti (34) della pluralità di fori passanti sono disposti ad una seconda quota rispetto al fondo inferiore rispetto alla prima quota.
  7. 7. Il contenitore (10) una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione flessibile (B) presenta uno spessore compreso tra 200 pm e 300 μιτι, preferibilmente 250 pm.
  8. 8. Il contenitore (10) una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione flessibile (B) è realizzata in un bio-polimero, preferibilmente acido polilattico.
  9. 9. Il contenitore (10) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo a vasca (20) comprende almeno mensola di supporto (24,25) atta a supportare a sbalzo il vassoio (30) in cui la mensola di supporto (24,25) comprende un piede d’appoggio (24) saliente dalla parete di fondo (21) del corpo a vasca (20).
  10. 10. Il contenitore (10) secondo la rivendicazione 9, in cui il vassoio (30) comprende una impronta (35) rivolta verso la parete di fondo (21) e atta ad accogliere una estremità libera (240) del piede di appoggio (24), in cui la impronta (35) comprende una profondità minore della distanza tra l’estremità libera (240) del piede di appoggio (24) e la parete di fondo (21).
  11. 11. Il contenitore (10) secondo la rivendicazione 10, in cui la connessione tra la impronta (35) e il piede di appoggio (24) definisce un ulteriore aggancio a scatto atto a vincolare il vassoio (30) al corpo a vasca (20).
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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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EP0128795A1 (fr) * 1983-05-18 1984-12-19 Codimer Emballage perfectionné destiné plus particulièrement aux denrées alimentaires
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EP2514687A1 (fr) * 2011-04-20 2012-10-24 Holding Durieux Pampagnin Emballage pour fromage à pâte fraîche à égoutter

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