ITUB20153373A1 - Addotti stabili dell?acido 2-iodossibenzoico - Google Patents

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ITUB20153373A1
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Simone Mantegazza
Gabriele Razzetti
Emanuele Attolino
Chiara Vladiskovic
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Description

“ADDOTTI STABILI DELL’ACIDO 2-IODOSSIBENZOICO”
La presente invenzione riguarda nuovi addotti dell’ acido 2-iodossibenzoico, noto come IBX, un nuovo procedimento per la loro preparazione e loro impiego nelle reazioni di ossidazione di alcoli.
STATO DELLA TECNICA
L’acido 2-iodossibenzoico, scoperto nel 1893 da C. Hartmann e V. Meyer di formula (I)
è un noto agente ossidante a base di iodio pentavalente e precursore del ben noto periodinano di D. B. Dess e J. C. Martin (DMP) di formula (II) descritto per la prima volta in J, Org, Chem. 1983, 48, 4155-4156.
(Π)
Entrambi i reattivi permettono una conversione rapida e chemoselettiva degli alcoli primari e secondari in aldeidi e chetoni, rispettivamente, e sono impiegati anche nelle ossidazioni dei dioli .
La differente solubilità dei due composti di formula (I) e (II) a base di iodio pentavalente ha limitato negli anni l’utilizzo dei due reattivi al solo DMP di formula (II), che risulta più solubile nei comuni solventi organici e può essere usato in diclorometano o in altri solventi comuni inerti. Frigerio e Santagostino hanno dimostrato nel lavoro pubblicato su Tetrahedron Leti.
1994, 35(43), 8019 che IBX è comunque solubile in dimetilsolfossido fino a concentrazione di 1,5M e la soluzione ottenuta può essere impiegata come tale o in miscela con THF per effettuare le ossidazioni di alcoli e dioli. Inoltre, More e Finney hanno evidenziato in Org. Leti. 2002, 4(17), 3001 come IBX possa essere impiegato per le ossidazioni anche in acetone, etile acetato o altri solventi comuni operando a caldo tra 55 e 80°C.
Studi comparativi sulla reattività di IBX di formula (I) e DMP di formula (II) sono riportati ad esempio da Frigerio e Santagostino in J, Org. Chem. 1996, 61, 9272; mentre una review sulle applicazioni sintetiche di IBX è stata pubblicata in Tetrahedron 2010, 66, 7659.
IBX di formula (I) può essere preparato per ossidazione dell’acido 2-iodobenzoico con potassio bromato in acido solforico acquoso come descritto da Greenbaum in Am. J. Pharm. 1936, 108, 17, impiegato anche da Dess e Martin nel J. Org. Chem. 1983, 48, 4155-4156, oppure mediante una procedura più sicura e riproducibile descritta successivamente da Frigerio e Santagostino in J. Org. Chem. 1999, 64, 4537 che impiega oxone come ossidante in acqua a 70°C.
Sebbene questi composti siano largamente impiegati da anni per la sintesi in laboratorio, il loro impiego su scala industriale è stato limitato essenzialmente per motivi di sicurezza. Plumb e Harper riportarono infatti già nel 1990 in Chemical and Engineering News 1990, JuL 16, 3 che IBX è un composto sensibile all’impatto ed è risultato esplosivo a 194°C dai test condotti nei loro laboratori, mentre DMP non è risultato sensibile all’impatto ma decompone violentemente a 130°C. Tuttavia, nello stesso articolo, riportano che per trattamento con acqua DMP decompone a dare una specie che mostra la reattività e pericolosità di IBX.
Presso i nostri laboratori è stato verificato inoltre che la degradazione di DMP avviene rapidamente anche per la sola azione dell’umidità dell’aria portando alla formazione di IBX. Questa condizione limita fortemente la possibilità di impiegare a livello industriale questi agenti ossidanti in modo da operare in sicurezza.
In US 2,566,592 sono state comunque rivendicate delle formulazioni contenenti sali di calcio o d’ammonio dell’ IBX stabilizzante dalla presenza di sorbitolo, mentre più recentemente in US 6,462,227 è stato descritto un metodo per la preparazione di una formulazione stabilizzata di IBX (SIBX) ottenuta per miscelazione di IBX con acidi carbossilici alifatici o aromatici con composizione variabile. In entrambi i casi il formulato beneficia di un effetto stabilizzante derivato da una miscelazione fisica, poco controllabile dal punto di vista produttivo e soggetta al rischio di possibili disomogeneità a livello molecolare dei campioni prodotti.
In una comunicazione pubblicata su Mendeleev Communications 2012, 22, 129, è stata infine descritta la preparazione e l’utilizzo di un nuovo sale di IBX con la piridina (PIBX), che non è risultato sensibile all’impatto. La procedura di sintesi di PIBX, impiegata sulla 2,6-dimetilpiridina non ha portato alla formazione del sale analogo di PIBX.
Presso i nostri laboratori sono state verificate sia la preparazione che l’isolamento di PIBX come riportato nella pubblicazione. Tuttavia è stato riscontrato che questo composto può essere preparato solo impiegando piridina come solvente. Inoltre nel tentativo di purificare il PIBX con un solvente è stato osservato sia per analisi NMR che XRPD come il PIBX ottenuto dopo lavaggio con solvente presenti un contenuto più basso di piridina con formazione di IBX non salificato.
Nell’ottica di preparazioni su larga scala questo comportamento pone un ulteriore rischio sulla sicurezza nella manipolazione del solido ottenuto. Esiste quindi la necessità di disporre di nuovi addotti dell’IBX che abbiano le caratteristiche di essere termicamente stabili pur mantenendo il potere ossidante di IBX, non contengano IBX allo stato solido e mantengano la composizione costante durante le comuni lavorazioni di produzione industriale.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
L’invenzione fornisce una classe di addotti stabili con IBX a stechiometria definita, più sicuri di IBX, ed un loro metodo di sintesi sviluppabile su scala industriale, che ne permette la formazione con alta riproducibilità.
Gli inventori della presente invenzione hanno sorprendentemente trovato che gli addotti di IBX con un composto di formula (III), come qui definiti, hanno una solubilità più elevata rispetto ad IBX sia in solvente organico che acquoso, similmente a IBX sono in grado di ossidare gli alcoli, e, non meno importante, hanno mostrato migliorate caratteristiche di sicurezza così da poter essere utilizzati anche su scala industriale.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE E METODI ANALITICI
Gli addotti di IBX con un composto di formula (III) sono stati caratterizzati mediante spettrometro di risonanza magnetica nucleare (NMR), mediante calorimetria differenziale a scansione (DSC) e diffrazione da raggi X da polveri (XRPD, X-ray powder diffraction).
Gli spettri *H e<13>C NMR sono stati acquisiti con lo spettrometro Varian Mercury 300 operante a 300 MHz per il protone e a 75 MHz per il carbonio.
Gli spettri di diffrazione di raggi X (XRPD) sono stati raccolti con il diffrattometro Bruker D8 Advance. Il detector usato è un PSD LynxEye detector. La radiazione usata è Cu Ka filtrata con Nickel. Gli spettri di diffrazione di raggi X (XRPD) sono stati raccolti nel range 2Θ da 3° a 40° e con una step size di 0.02°.
I tracciati DSC sono stati acquisiti con il calorimetro differenziale a scansione Mettler-Toledo DSC 822e, nelle seguenti condizioni operative: capsule di alluminio, intervallo 30-300°C con velocità di 10°C/min, con azoto come gas di spurgo (80 ml/min).
Figura 1: Spettro XRPD dell’ addotto di IBX con nicotinammide dove i picchi principali (espressi in ° in 2Θ) si riscontrano a: 8,25, 11.65, 12.59, 13.45, 13.87, 14.34, 16.49, 16.88, 17.48, 20.16, 20.30, 22.15, 23.39, 24.50, 26.10 e 28.84 ± 0.1°.
Figura 2: Spettro XRPD dell’ addotto di IBX con chinolina dove i picchi principali (espressi in ° in 2Θ) si riscontrano a: 9.68, 10.78, 11.02, 12.11, 14.17, 15.96, 17.11, 17.67, 18.40, 18.78, 19.43, 19.81, 23.08, 25.28, 26.04 e 27.42 ± 0.1°.
Figura 3: analisi DSC dell’addotto di IBX con nicotinammide.
Figura 4: analisi DSC dell’addotto di IBX con chinolina.
Figura 5: analisi DSC di IBX.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Oggetto dell’invenzione è un addotto tra IBX di formula (I) e un composto di formula (III) in rapporto 1:1
dove ciascuno di RI, R2, R3, R4 e R5, uguali o diversi, è H, alogeno, NO2, CN, un gruppo Ci-C6alchile o arile eventualmente sostituito, un gruppo ORa oppure COORa dove Ra è H o un gruppo Ci-Céalchile o arile eventualmente sostituito, un gruppo CON(RbRc), dove Rb ed Re, uguali o diversi, sono H o un gruppo Ci-C6alchile o arile eventualmente sostituito, oppure Rb ed Re, presi insieme all’azoto a cui sono uniti, formano un eterociclo; oppure da 1 a 4 di RI e R2; R2 e R3; R3 e R4; e R4 e R5, presi insieme, formano una catena C3-C4 alchilica, oppure completano un anello aromatico o etero aromatico; con la condizione che uno di R1-R5, essendo come definiti sopra, è diverso da H e che uno o due di R1-R5 è diverso da metile quando i rimanenti di R1-R5 sono idrogeno.
Un gruppo Ci-C6alchile, che può essere lineare o ramificato, è tipicamente un gruppo Ct-C4alchile, opzionalmente sostituito da uno a tre sostituenti indipendentemente scelti tra alogeno, ad esempio cloro e fluoro, ciano, nitro e fenile opzionalmente sostituito da uno a tre sostituenti indipendentemente scelti tra alogeno, ad esempio cloro e fluoro, e CL-C4alchile.
Un gruppo arile è tipicamente fenile o naftile, preferibilmente fenile opzionalmente sostituito da uno a tre sostituenti indipendentemente scelti tra alogeno, ad esempio cloro e fluoro, e C1-C4 alchile.
In un gruppo CGN(RbRc) quando Rb ed Re, presi insieme all’azoto a cui sono uniti, formano un eterociclo, detto eterociclo è preferibilmente un eterociclo saturo, ad esempio pirrolidina, piperidina, piperazina oppure morfolina, oppure insaturo, ad esempio imidazolo.
Quando da 1 a 4 di RI e R2; R2 e R3; R3 e R4; e R4 e R5, presi insieme, formano una catena C3-C4 alchilica, oppure completano un anello aromatico o etero aromatico, il composto di formula (III), così formato, è preferibilmente costituito da 2 o 3 anelli condensati, ed è opzionalmente sostituito da 1 a 4 sostituenti scelti indipendentemente tra alogeno, NO2, CN, un gruppo Ci-C6alchile o arile eventualmente sostituito, un gruppo ORa oppure COORa dove Ra è H o un gruppo Ci-C6alchile o arile eventualmente sostituito, e un gruppo CON(RdRe), dove Rd ed Re, uguali o diversi, sono H o un gruppo C1-C0 alchile o arile eventualmente sostituito.
Un anello aromatico è ad esempio fenile o naftile, preferibilmente fenile. Un anello eteroaromatico, che preferibilmente può contenere da 1 a 3 eteroatomi scelti indipendentemente tra ossigeno, azoto e zolfo, è ad esempio benzofurano, benzimidazolo, indazolo, chinolina, benzotiazolo oppure chinazolina, preferibilmente chinolina.
Preferibilmente in un addotto tra IBX di formula (I) e un composto di formula (III), come sopra definito, in un composto di formula (III), ciascuno di RI, R2, R3, R4 e R5, uguali o diversi, è H, un gruppo arile eventualmente sostituito, un gruppo CON(RbRc), dove Rb ed Re, uguali o diversi, sono H o un gruppo C1-C6 alchile; oppure da 1 a 2 di RI e R2; R2 e R3; R3 e R4; e R4 e R5, presi insieme, completano un anello aromatico o etero aromatico.
Più preferibilmente, in detto addotto, in un composto di formula (III) RI è H; R2 è H o CONH2; R3 è H oppure fenile; R4 è H o CONH2, e R5 è H; oppure uno di RI e R2 o R4 e R5 presi insieme completano un anello fenilico, naftalenico o chinolinico, oppure R2 e R3 o R3 e R4 presi insieme completano un anello fenilico.
Esempi preferiti di composti specifici di formula (III) sono nicotinammide, chinolina, benzo[g]chinolina, benzo[h]chinolina, acridina, 9-fenilacridina, fenantridina, fenantrolina, in particolare nicotinammide e chinolina.
Esempi di un addotto tra IBX di formula (I) ed un composto di formula (III) in rapporto 1:1, rappresentativi dell’ invenzione, sono:
- addotto di IBX con nicotinammide, preferibilmente in forma cristallina, in particolare in una forma cristallina avente uno spettro XRPD dove i picchi principali (espressi in ° in 2Θ) si riscontrano a: 8.25, 11.65, 12.59, 13.45, 13.87, 14.34, 16.49, 16.88, 17.48, 20.16, 20.30, 22.15, 23.39, 24.50, 26.10 e 28.84 ± 0.1°; e
- addotto di IBX con chinolina, preferibilmente in forma cristallina, in particolare in una forma cristallina avente uno spettro XRPD dove i picchi principali (espressi in ° in 2Θ) si riscontrano a: 9.68, 10.78, 11.02, 12.11, 14.17, 15.96, 17.11, 17.67, 18.40, 18.78, 19.43, 19.81, 23.08, 25.28, 26.04 e 27.42 ± 0.1°.
Un addotto tra IBX di formula (I) e un composto di formula (III) in rapporto 1: 1 può essere preparato, ad esempio, mediante un procedimento comprendente il mescolamento di IBX di formula (I) con un composto di formula (III) eventualmente in un solvente; ed il suo recupero.
Un composto di formula (III) può essere impiegato in quantità stechiometrica o in eccesso rispetto alle moli di IBX di formula (I), preferibilmente sovra stechiometrica, ad esempio in una quantità compresa tra circa 1,0 e 5 equivalenti. In un aspetto preferito dell’invenzione un composto di formula (III) è impiegato in una quantità compresa tra circa 1,0 e 2,0 equivalenti rispetto ad IBX di formula (I).
Un composto di formula (III) può essere aggiunto ad IBX di formula (I) puro o disciolto in un solvente.
Un solvente, impiegato per la formazione dell’addotto tra IBX di formula (I) e un composto di formula (III) in rapporto 1:1 può essere un solvente polare aprotico, ad esempio dimetilformammide, dimetilsolfossido o acetonitrile; un solvente etereo, ad esempio dietiletere, metilterbutiletere oppure tetraidrofurano; un chetone, ad esempio metiletilchetone, metilisobutilchetone oppure acetone; un solvente apolare aprotico, ad esempio esano, eptano, toluene o xilene; un solvente polare protico, ad esempio un Cf-Cs alcanolo terziario, ad esempio tertbutanolo, oppure un acido Ci-C4alchil carbossilico come sopra definito, oppure acqua; oppure una miscela di due o più, tipicamente due o tre, di suddetti solventi.
La miscela di IBX di formula (I) e di un composto di formula (III) in un solvente, come sopra definito, può essere eventualmente preparata a una temperatura compresa tra circa -10°C e la temperatura di riflusso del solvente, preferibilmente tra circa 0 e 40°C, più preferibilmente tra circa 10 e 35°C.
Dalla miscela di reazione è possibile recuperare isolando come solido l’addotto di IBX di formula (I) con un composto di formula (III) mediante filtrazione o centrifugazione come ben noto all’esperto del ramo, senza alcuna necessità di effettuare i comuni lavaggi acquosi.
Il solido così ottenuto può essere lavato con un solvente come sopra definito ed essiccato in stufa eventualmente sotto vuoto, ad ottenere un solido tipicamente in forma cristallina.
Come sopra riportato IBX di formula (I) è un composto noto e può essere ad esempio preparato come descritto in J. Org. Chem. 1983, 48, 4155-4156.
Un composto di formula (III) è un composto a struttura piridinica noto, commercialmente disponibile o può essere preparato secondo le sintesi dei derivati piridinici ben note all’esperto dell’arte (Heterocyclic Chemistry / John A. Joule, Keith Mills. - 5th ed. John Wiley & Sons, Ltd., 2010.)
E’ stato sorprendentemente trovato che la formazione di un addotto di IBX di formula (I) con un composto di formula (III) procede in alta resa e purezza se nel solvente impiegato per la preparazione è presente acqua, pertanto in un aspetto preferito dell’invenzione un addotto tra IBX di formula (I) e un composto di formula (III) in rapporto 1:1 può essere preparato mescolando IBX di formula (I) con un composto di formula (III) in un solvente contenente acqua.
Gli addotti di IBX di formula (I) con un composto di formula (III) in forma solida cristallina ottenuti col metodo precedentemente descritto sono stati analizzati e caratterizzati. Dalle analisi<l>H NMR è stata possibile evidenziare la stechiometria rigorosamente 1 : 1 degli addotti, ma i “Chemical shift ” sono risultati del tutto analoghi a quelli dei composti di partenza di formula (I) e (III). Le analisi XRPD (Figure 1 e 2) hanno confermato la formazione di nuovi addotti con una ben definita struttura cristallina e l’assenza molto importante negli addotti anche solo di tracce di IBX libero.
Anche dopo aver abbondantemente lavato con un solvente o mantenuto per lunghi tempi in sospensione in un solvente l’addotto di IBX di formula (I) con un composto di formula (III), le analisi NMR ed XRPD del solido filtrato hanno evidenziato la rigorosa stechiometria 1 : 1 degli addotti e l’assenza di IBX libero.
A titolo di esempio gli addotti di IBX di formula (I) con nicotinammide e chinolina di formula (III) hanno mostrato migliorate caratteristiche di sicurezza all’analisi DSC (figure 3 e 4), tanto che l’energia di decomposizione è risultata notevolmente inferiore a quello di IBX (figura 5).
I due addotti scelti a titolo d’esempio hanno anche evidenziato una più elevata solubilità sia in solvente organico che acquoso rispetto ad IBX di formula (I).
Un addotto di IBX di formula (I) con un composto di formula (III), oggetto dell’invenzione si è dimostrato in grado di ossidare gli alcoli come IBX di formula (I).
Esempi comparativi di impiego degli addotti di IBX di formula (I) con nicotinammide e chinolina di formula (III), rappresentativi dell’invenzione, in tre diversi solventi (diclorometano, te trai drof urano e dimetilsolfossido) nella reazione di ossidazione del cicloesanolo scelto come alcol modello a cicloesanone sono riporti in Tabella.
Le ossidazioni sono state condotte a una temperatura di 25°C, impiegando un solo equivalente di addotto per mole di cicloesanolo, contrariamente a quanto riportato frequentemente in letteratura dove almeno 3 equivalenti di IBX sono impiegati.
Tabella: Ossidazione di cicloesanolo a cicloesanone.
Tempo Area% GC Area% GC Addotto Solvente
(h) cicloesanone cicloesanolo IBX-Nicotinammide DCM 1 1 99
22 12 88 THF 1 2 98
24 25 75 DMSO 1 72 28
17 94 6 IBX-chinolina DCM 1 4 96
24 37 63 THF 1 28 72
17 58 42 DMSO 1 72 28
17 95 5
Dai dati sperimentali riportati in Tabella si può apprezzare che la
reazione di ossidazione è risultata estremamente chemoselettiva in tutti e tre i
solventi impiegati e con una cinetica che migliora all’ aumentare della polarità
del solvente.
In DMSO è stato quindi possibile osservare una conversione del
cicloesanolo in cicloesanone del 95% dopo 17 ore di reazione ed ottenere il
cicloesanone con una resa sull’isolato superiore al 90%.
Un ulteriore oggetto della presente invenzione è quindi l’uso di un
addotto di IBX di formula (I) con un composto di formula (III) come ossidante
nelle reazioni di ossidazione di alcoli primari e secondari.
I seguenti esempi illustrano ulteriormente l’invenzione.
Esempio 1 - Preparazione dell’addotto IBX-nicotinammide
Ad una sospensione di IBX (10,0 g, 35,7 mmol) in metilisobutilchetone (50 mi) e acqua (25 mi) viene aggiunta nicotinammide (4,80 g, 39,3 mmol) a 25 °C e la miscela viene lasciata sotto vigorosa agitazione per 24 ore. Si filtra il solido e si lava con acqua (10 mi) poi con metilisobutilchetone (3 x 10 mi), si essicca il prodotto a 30-35°C e pressione ridotta e si ottengono 9,8 g di addotto con una resa del 68%.
1H-NMR (300 MHz, DMSO-d6) δ: 9,00 (d, IH); 8,68 (dd, IH); 8,25-7,90 (m, 5H); 7,83 (t, IH); 7,56 (s, IH); 7,45 (dd, IH).
<13>C-NMR (75 MHz, DMSO-d6) δ: 167,2; 166,1; 151,3; 148,1; 146,2; 135,0; 133,0; 132,6; 130,9; 129,7; 129,3; 124,6; 123,1.
L’addotto di IBX con nicotinammide presenta uno spettro XRPD dove i picchi principali (espressi in ° in 2Θ) si riscontrano a: 8.25, 11.65, 12.59, 13.45, 13.87, 14.34, 16.49, 16.88, 17.48, 20.16, 20.30, 22.15, 23.39, 24.50, 26.10 e 28.84 ± 0.1°, come illustrato in Figura 1; ed un tracciato DSC come riportato in Figura 3.
Esempio 2 - Preparazione dell’addotto IBX- chinolina
Ad una sospensione di IBX (14,5 g, 51,8 mmol), in acetone (60 mi) e acqua (10 mi) si aggiunge chinolina (10,0 g, 77,7 mmol) e si lascia sotto vigorosa agitazione per 24 ore. Si filtra il solido in sospensione e si lava con acetone (4 x 10 mi), si essicca il prodotto a 30-35°C e pressione ridotta e si ottengono 18,1 g con una resa del 87%.
<1>H-NMR (300 MHz, DMSO-d6) δ: 8,90 (dd, IH); 8,36 (d, IH); 8,15 (d, IH); 8,10-7,90 (m, 4H); 7,83 (t, IH); 7,75 (t, IH); 7,60 (t, IH), 7,52 (dd, IH).
<13>C-NMR (75 MHz, DMSG-d6) δ: 167,6; 150,4; 147,4; 146,7; 136,4; 133,4; 133,0; 131,5; 130,2; 129,7; 128,7; 128,1; 128,0; 126,7; 125,0; 121,5.
L’addotto di IBX con chinolina presenta uno spettro XRPD dove i picchi principali (espressi in ° in 2Θ) si riscontrano a: 9.68, 10.78, 11.02, 12.11, 14.17, 15.96, 17.11, 17.67, 18.40, 18.78, 19.43, 19.81, 23.08, 25.28, 26.04 e 27.42 ± 0.1°, come illustrato da Figura 2; ed un tracciato DSC come riportato in Figura 4.
Esempio 3 - Ossidazione di cicloesanolo con gli addotti
Procedura generale:
Ad una soluzione di cicloesanolo (0,5 g, 5,0 mmol) in 20 mi di solvente (vedi Tabella) viene aggiunto l’addotto di IBX di formula (I) con un composto di formula (III) (vedi Tabella; 5,2 mmol) e la miscela viene lasciata sotto agitazione a temperatura ambiente. La reazione viene monitorata nel tempo mediante analisi GC-MS.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un addotto tra IBX di formula (I) e un composto di formula (III) in rapporto 1: 1 dove ciascuno di RI, R2, R3, R4 e R5, uguali o diversi, è H, alogeno, NO2, CN, un gruppo Ci-C6alchile o arile eventualmente sostituito, un gruppo ORa oppure COORa dove Ra è H o un gruppo Ci-Ce alchile o arile eventualmente sostituito, un gruppo CQN(RbRc), dove Rb ed Re, uguali o diversi, sono H o un gruppo Ci-C6alchile o arile eventualmente sostituito, oppure Rb ed Re, presi insieme all’azoto a cui sono uniti, formano un eterociclo; oppure da 1 a 4 di RI e R2; R2 e R3; R3 e R4; e R4 e R5, presi insieme, formano una catena C3-C4 alchilica, oppure completano un anello aromatico o etero aromatico; con la condizione che uno di R1-R5, essendo come definiti sopra, è diverso da H, e che uno o due di R1-R5 è diverso da metile quando i rimanenti di R1-R5 sono idrogeno.
  2. 2. Addotto secondo la rivendicazione 1, dove in un composto di formula (III) ciascuno di RI, R2, R3, R4 e R5, uguali o diversi, è H, un gruppo arile eventualmente sostituito, un gruppo CON(RbRc), dove Rb ed Re, uguali o diversi, sono H oppure un gruppo C1-C6 alchile; oppure da 1 a 2 di RI e R2; R2 e R3; R3 e R4; e R4 e R5, presi insieme, completano un anello aromatico o etero aromatico.
  3. 3. Addotto secondo la rivendicazione 1, dove in un composto di formula (III) RI è H; R2 è H oppure CONH2; R3 è H oppure fenile; R4 è H oppure CONH2, e R5 è H; oppure uno di RI e R2 oppure R4 e R5, presi insieme, completano un anello fenilico, naftalenico o chinolinico, oppure uno di R2 e R3 oppure R3 e R4, presi insieme, completano un anello fenilico.
  4. 4. Addotto secondo la rivendicazione 1, dove un composto di formula (III) è scelto tra nicotinammide, chinolina, benzo[g]chinolina, benzo[h]chinolina, acridina, 9-fenilacridina, fenantridina e fenantrolina, preferibilmente tra nicotinammide e chinolina.
  5. 5. Addotto come definito nella rivendicazione 1, scelto tra: Addotto di IBX con nicotinammide, preferibilmente in forma cristallina, in particolare in una forma cristallina avente uno spettro XRPD dove i picchi principali (espressi in ° in 2Θ) si riscontrano a: 8.25, 11.65, 12.59, 13.45, 13.87, 14.34, 16.49, 16.88, 17.48, 20.16, 20.30, 22.15, 23.39, 24.50, 26.10 e 28.84 ± 0.1°; e Addotto di IBX con chinolina, preferibilmente in forma cristallina, in particolare in una forma cristallina avente uno spettro XRPD dove i picchi principali (espressi in ° in 2Θ) si riscontrano a: 9.68, 10.78, 11.02, 12.11, 14.17, 15.96, 17.11, 17.67, 18.40, 18.78, 19.43, 19.81, 23.08, 25.28, 26.04 e 27.42 ± 0.1°.
  6. 6. Procedimento per la preparazione di un addotto tra IBX di formula (I) e un composto di formula (III), come definito nella rivendicazione 1, comprendente il mescolamento di IBX di formula (I) con un composto di formula (III), eventualmente in un solvente.
  7. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 6, dove un composto di formula (Ili) è impiegato in quantità stechiometrica o in eccesso rispetto alle moli di IBX di formula (I), preferibilmente sovra stechiometrica, tipicamente in una quantità compresa tra circa 1,0 e 5 equivalenti, preferibilmente in una quantità compresa tra circa 1,0 e 2,0 equivalenti rispetto ad IBX di formula (I).
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 6, dove un solvente è scelto tra dimetilformammide, dimetilsolfossido o acetonitrile; un solvente etereo, preferibilmente dietiletere, metilterbutiletere oppure tetraidrofurano; un chetone, preferibilmente metiletilchetone, metilisobutilchetone oppure acetone; un solvente apolare aprotico preferibilmente esano, eptano, toluene o xilene; un solvente polare protico, tipicamente un C1-C5alcanolo terziario, preferibilmente tertbutanolo oppure un acido C1-C4alchil carbossilico, preferibilmente acido acetico, oppure acqua; oppure una miscela di uno o più, preferibilmente da uno a tre, di suddetti solventi con acqua.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 6, dove un composto di formula (III) è aggiunto ad IBX di formula (I), puro o disciolto in un solvente e la miscela è preparata ad una temperatura compresa tra circa -10°C e la temperatura di riflusso del solvente, preferibilmente tra circa 0 e 40°C, più preferibilmente tra circa 10 e 35°C.
  10. 10. Un procedimento di ossidazione di alcoli primari e secondari comprendente l’uso come ossidante di un addotto di IBX di formula (I) con un composto di formula (III), come definito nella rivendicazione 1.
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