ITUA20164491A1 - Dispositivo per comandare un aquilone, o kite, ed i timoni di un’imbarcazione multi scafo - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE DEL BREVETTO PER INVENZIONE AVENTE TITOLO: Dispositivo per comandare un aquilone, o kite, ed i timoni di un’imbarcazione multi scafo.
Campo di applicazione dell'invenzione
II presente brevetto per invenzione è attinente ad un congegno applicabile alle imbarcazioni di tipo catamarano o multi scafo spinte da un aquilone, detto anche kite, anziché da vele collegate ad un albero con boma.
Lo stesso congegno può essere applicato a slitte spinte da aquilone, o kite, composte da due sci anteriori orientabili ed uno o più sci posteriori fissi.
Stato dell’arte
La seguente descrizione dello Stato dell’Arte fa riferimento al brevetto n.TV2012AA00236 del 17 dicembre 2012, depositato dallo stesso Richiedente (Agostini Riccardo) e riguardante un dispositivo per la conduzione di natanti multi scafo spinti da aquilone, o kite. I natanti multi scafo sono imbarcazioni di tipo catamarano composti da due o più scafi muniti di timoni collegati tra di loro da traverse.
Al centro degli scafi sussiste un elemento scatolare che sostiene una seduta rigida per il conduttore, con annessi meccanismi composti da viti senza fine, alberi di trasmissione a cui sono calettate diverse ruote dentate e corone per comandare il kite ed i timoni; questo elemento scatolare è sorretto da una struttura tubolare a forma sostanzialmente di X”.
Anteriormente alla struttura tubolare sono fissati due supporti a forma di imbuto contenenti cuscinetti a sfere e due pulegge di rinvio per le uniche due cime con cui è comandato l'aquilone e a cui l'aquilone stesso trasferisce tutta la sua energia traente.
Proprio per questo tipo di collegamento dell'aquilone alla struttura tubolare si riscontrano due ordini di problematiche: il primo riguarda l'energia impiegata per manovrare l'aquilone. Essendo l'aquilone collegato all'imbarcazione con due soli cavi attraverso cui viene trasmessa tutta la forza traente, risulterà faticoso dover tirare le cime per manovrare l'andatura del kite, il quale di continuo tende le cime stesse verso la direzione del vento.
Il secondo problema riguarda la stabilità del catamarano,
Essendo i due unici collegamenti dell'aquilone posizionati alle estremità della struttura tubolare in corrispondenza della parte anteriore dei due scafi, a causa di improvvise folate di vento questa soluzione potrebbe provocare pericolose impennate di uno dei due scafi con conseguente ribaltamento dell'imbarcazione.
La struttura che sostiene la seduta è a forma di “X” e ciò comporta la possibilità di ricavare una sola seduta centrale; detta seduta è inoltre rigida e quando il catamarano raggiunge una determinata velocità media il pilota è soggetto ad uno scuotimento poco confortevole o addirittura pericoloso; ad esempio un improvviso impatto con un'onda potrebbe far sobbalzare il pilota che perderebbe cosi il controllo del catamarano.
Sommario dell’invenzione
L’invenzione in oggetto consente di superare gli inconvenienti relativi ai dispositivi citati in Stato dell’Arte, presentando una soluzione che prevede l'utilizzo di due cime dedicate espressamente al comando dell'aquilone, poste alle estremità dell'aquilone stesso e collegate alla traversa anteriore del catamarano in una posizione all'incirca centrale.
Una terza fune è collegata all'aquilone affinché lo stesso trasmetta la sola forza traente al catamarano; la fune è collegata unicamente e saldamente anch'essa alla traversa anteriore all'incirca in una posizione centrale rispetto all'imbarcazione.
La seduta del pilota è equipaggiata con ammortizzatori per attutire i forti impatti che gli scafi hanno con le onde già a partire da medie velocità. La struttura che sorregge la seduta è formata da una o più binari di metallo che consentono di approntare ulteriori sedute dietro o lateralmente a quella principale, allo scopo di assicurare una giusta distribuzione dei pesi e migliorare di conseguenza la sicurezza degli occupanti.
Posti al di sotto della seduta del pilota e all'interno di una struttura scatolare ci sono gli unici due congegni compatti meccanici per il comando manuale o elettrico dell'aquilone e dei timoni.
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni allegati, che rappresentano, a titolo indicativo e non limitativo, le forme preferite di esecuzione dell’invenzione stessa.
Descrizione dei disegni
La figura 1 illustra una vista in sezione dall'alto del congegno senza la visione dell'aquilone.
La figura 2 illustra dall'alto l'elemento scatolare alla base della seduta con i due meccanismi per il controllo dei timoni e dell'aquilone.
La figura 3 illustra una sezione laterale della seduta con il montante reggi sedile sinistro e all'interno i meccanismi di trasmissione dei comandi ai timoni e l'ammortizzatore.
La figura 4 illustra una sezione della seduta ed il montante destro del sedile con all'interno i meccanismi di trasmissione dei comandi dell'aquilone e l'ammortizzatore.
La figura 5 rappresenta i bozzelli ed i rinvìi per accompagnare il cavo di controllo dell'aquilone all'interno della struttura tubolare. Le figure 6 e 7 mostrano nel dettaglio (zoom) due particolari del congegno illustrato in Figura 1, in particolare i meccanismi di connessione tra la seduta centrale ed il timone di destra
Descrizione dettagliata dell'invenzione
Con riferimento alle figure sopra riportate, è indicato con il numero (1) il congegno per comandare un aquilone, o kite, non rappresentato in alcuna figura, ed i timoni (2a) e (2b) di una imbarcazione multi scafo (3) composta da almeno due scafi (4a) e (4b).
Detti scafi sono collegati fra di loro con un tramezzo anteriore (5) ed uno posteriore (6), anch'essi collegati con uno o più binari (7) che reggono una 0 più sedute e al di sotto di una di queste vi è posta una struttura scatolare (56).
L'aquilone, non raffigurato, è collegato all'imbarcazione (3) tramite tre distinti cavi (8,9,10).
Il cavo (8) consente all'aquilone di trasferire tutta la sua forza traente all'imbarcazione. Il suddetto cavo è collegato ad una estremità all'aquilone e all'altra estremità, tramite un moschettone (11), ad un gancio a forma di semi cerchio (12) saldato al traverso anteriore (5) in una posizione all'incirca centrale.
1 cavi contraddistinti dai numeri (9) e (10) sono utilizzati per comandare gli spostamenti in aria dell'aquilone e sono collegati alle due estremità dell'aquilone.
Il cavo contraddistinto (9) è collegato al dispositivo di controllo (1) (Fig. 5) passando attraverso un bozzello (13) orientabile e girevole posizionato all'incirca centralmente sul traverso anteriore (5), proseguendo poi all'interno della struttura tubolare attraverso un rinvio verticale pivotante (14) collocato interiormente al traverso (5).
Da qui il cavo (9) prosegue all'interno del binario (7) (Fig. 1) arrivando ad un ulteriore rinvio verticale (15), per poi uscire dal binario ed entrare nella struttura scatolare (56) (Fig. 2), ed arrivare al meccanismo (16) composto da un arganello (o riduttore di giri), una puleggia (16a), ed un alberino (16b).
Da qui il cavo, che è ora contraddistinto con il numero (10), riparte uscendo dalla struttura scatolare (56) per poi entrare all’interno del binario (7) in cui è collocato il rinvio verticale (17) e proseguire fino ad un ulteriore rinvio verticale pivotante (18) posto, come da figura 1, all'interno del traverso (5), per poi attraversare il bozzello girevole ed orientabile (19) collegato al traverso anteriore (5) e proseguire fino all'estremità opposta dell'aquilone da cui è partito il cavo (9).
Come da esempio raffigurato in figura 5, qualunque sia l’angolazione in cui si trova l'aquilone rispetto all'imbarcazione, i bozzelli girevoli ed orientabili (13) e (19), assieme ai rispettivi rinvìi verticali pivotanti (14) e (18), hanno il compito di far entrare i cavi (9) e (10) all'interno del binario (7), evitando il contatto tra i cavi stessi e gli elementi tubolari.
In figura 4 è raffigurato il meccanismo di comando dell'aquilone, composto da un arganello (o riduttore di giri) (16) associato ad una puleggia (16a) su cui è avvolto il cavo (9-10), comandato tramite un volantino (20) posizionato sulla postazione del conduttore, composta da un sedile (21) e da due reggi sedile (22) e (23).
Il volantino (20) è posto a sinistra del conduttore ed è collegato al meccanismo (16) tramite una serie di trasmissioni poste all'interno del tubo reggi sedile (22).
La trasmissione dei comandi avviene tramite un alberino (24) che collega il volantino stesso ad un cardano doppio (25), collegato a sua volta ad un albero (26) sorretto da un anello a cuscinetto (27) collegato alla parte flottante (22a) del reggi sedile (22). L'albero (26) è composto da un tubo vuoto di metallo calettato all'alberino (16b) del meccanismo (16) per permettere il movimento flottante del sedile. All'alberino (16b) può essere collegata una ruota dentata (16c), atta a ricevere il movimento da una ulteriore ruota dentata (16d) di un eventuale motorino elettrico (16e), come illustrato in figura 2.
Il tubo reggi sedile (22) è composto da un tubo flottante (22a) ed un tubo fisso (22b) collegato a sua volta alla struttura scatolare (56) rappresentata nella figura 2. Il tubo (22a) scorre all'esterno del tubo fisso (22b) grazie a dei cuscinetti (28) ed è ammortizzato grazie aH'ammortizzatore (29) posto all'interno del tubo superiore flottante (22a).
L'estremità superiore dell'ammortizzatore (29) è collegata al tubo (22a) grazie ad un perno (30), mentre nella sua parte inferiore l'ammortizzatore (29) è collegato al tubo fisso (22b) grazie ad un ulteriore perno (31).
Nella figura numero 3 è rappresentata una sezione del reggi sedile (23) all’interno del quale vi è posta la trasmissione dei comandi per la direzione del natante che avviene tramite il volantino (32) posto sul reggi sedile (23) che è alla sinistra del pilota ed è collegato al meccanismo di controllo (37) dei timoni.
Il volantino (32) ed il meccanismo per il controllo dei timoni (37) sono collegati tra di loro tramite un primo alberino (33) che collega il volantino (32) ad un cardano doppio (34) collegato all'albero di trasmissione (36), a sua volta sorretto da un anello a cuscinetto (35) collegato all'elemento tubolare flottante (23a).
Allo scopo di consentire il movimento flottante del reggi sedile (23a), l'albero (36), composto da un tubo di metallo, è collegato tramite calettatura all'alberino (37b) del meccanismo (37). All'alberino (37b) può essere collegata una ruota dentata (37d) atta a ricevere il movimento da un’ulteriore ruota dentata (37e) di un eventuale motorino elettrico (37f), come specificato nella figura 2.
II tubo reggi sedile (23) è composto da un tubo flottante (23a) ed un tubo fisso (23b) collegato a sua volta alla struttura scatolare (56) rappresentata in figura 2. Il tubo (23a) scorre all'esterno del tubo fisso (23b) grazie a dei cuscinetti (38) ed è flottante grazie all'ammortizzatore (39) posto all'interno del tubo superiore (23a).
L'estremità superiore dell'ammortizzatore (39) è collegata al tubo (23a) grazie ad un perno (40), mentre nella sua parte inferiore l'ammortizzatore (39) è collegato al tubo fisso (23b) grazie ad un ulteriore perno (41).
I cavi per il controllo dell'andamento del catamarano sono rappresentati in figura 1 contraddistinti con i numeri (42) e (49) e collegano il meccanismo (37) ai due timoni (2a) e (2b).
II cavo (42) è collegato all'occhiello (44) posto su di una piccola barra (43) ancorata a sua volta stabilmente al timone (2a); da questo punto il cavo (42) parte attraversando il rinvio doppio (46) posto all'interno del traverso (6), per poi attraversare un ulteriore rinvio doppio (47) posto anch'esso all'interno del traverso (6).
Da qui il cavo entra nel binario (7) scorrendo fino al rinvio doppio (48) posto all'interno dello stesso binario.
Nella figura 2 si nota come il cavo (42) uscendo dal binario (7) entra nella struttura scatolare (56) ed in particolare scorre in una delle due pulegge (37a) del meccanismo (37). Da questo punto in poi il cavo percorre il tracciato appena descritto ma in modo inverso (come da figura 2 e figura 1), per collegarsi al timone (2a) tramite l'occhiello (45) della piccola barra (43), scorrendo all'interno dei rinvìi doppi (48), (47) e (46).
Analogamente il cavo (49) è collegato all'occhiello (51) della piccola barra (50), ancorata a sua volta stabilmente al timone (2b).
II cavo (49) parte dall'occhiello (51) e attraversa il rinvio doppio (53) posto all'interno del traverso (6), e continua la sua corsa attraverso il rinvio doppio (54) sempre dentro il traverso (6). Da qui entra nel binario (7), attraversandolo per raggiungere il rinvio doppio (55) ed infine entrare nell'elemento scatolare (56).
In figura 2 il cavo (49) esce dal rinvio doppio (55) per raggiungere una puleggia (37c) posta nel meccanismo (37) e da qui riparte facendo il giro inverso fino a qui descritto attraversando i rinvìi doppi (55), (54) e (53), per poi finire la sua corsa collegandosi all'occhiello (52) della piccola barra (50).
Claims (8)
1. Dispositivo (1) di controllo per la conduzione di un catamarano (3) tramite un aquilone o kite, detto catamarano comprendente almeno una coppia di scafi (4a) e (4b) dotati di timoni (2a) e (2b), tra loro raccordati da un tramezzo anteriore (5) e da un tramezzo posteriore (6), detto dispositivo (1) consistente in un sistema di cavi anteriori (8) {centrale), (9) (sinistro) e (10) (destro), e dì cavi posteriori (42) (sinistro) e (49) (destro), atti rispettivamente a comandare e a trasmettere la forza traente dell’aquilone o kite (cavi anteriori (8), (9) e (10)), e a comandare i timoni (2a) e (2b) del catamarano (3) (cavi posteriori (42) e (49)), detti comandi essendo effettuati da un pilota posto all’interno dell’elemento scatolare centrale (56) del catamarano (3), caratterizzato dal fatto che il cavo anteriore (8) è collegato ad una estremità, tramite un moschettone (11) ed un gancio (12), al tramezzo anteriore (5) del catamarano (3), e all’altra estremità all'aquilone o kite, detto cavo (8) essendo atto a trasferire finterà forza traente dell’aquilone o kite al catamarano (3).
2. Dispositivo (1) di controllo per la conduzione di un catamarano (3), come da Rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i due cavi anteriori (9) (sinistro) e (10) (destro) scorrono all’interno di opportune guide laterali (7) del catamarano (3) e sono collegati ad un’estremità (quelle anteriori) all’aquilone o kite, mentre all’altra estremità (quelle inferiori) formano, all'interno dell’elemento sca
modo tale da consentire al pilota stesso di poter comandare gli spostamenti in aria dell’aquilone o kite.
3. Dispositivo (1) di controllo per la conduzione di un catamarano (3), come da Rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il cavo (9) è collegato al catamarano (3) attraverso un bozzello (13) orientabile e girevole, posizionato all'incirca centralmente ed esternamente al traverso anteriore (5), detto cavo (9) proseguendo poi all'interno del traverso stesso scorrendo in un rinvio verticale pivotante (14) collocato interiormente al traverso anteriore (5), e proseguendo successivamente aH'interno del binario (7), arrivando ad un ulteriore rinvio (15), per poi uscire dal binario ed entrare nella struttura scatolare (56), per arrivare infine al meccanismo (16), composto da un arganello (o riduttore di giri) ed una puleggia (16a) collocati aH'interno della struttura scatolare.
4. Dispositivo (1) di controllo per la conduzione di un catamarano (3), come da Rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il meccanismo (16) è composto da un arganello (o riduttore di giri) e da una puleggia (16a), collocati aH’interno della struttura scatolare (56).
5. Dispositivo (1) di controllo per la conduzione di un catamarano (3), come da Rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il cavo (10), che è la continuazione del cavo (9) una volta arrivato al meccanismo (16) contenuto nella struttura scatolare (56), esce da detto meccanismo (16) per entrare aH'interno del binario (7), in cui è collocato un rinvio (17), e prosegue fino ad un ulteriore rinvio ver
per poi attraversare un bozzello girevole ed orientabile (19) collocato esternamente al traverso anteriore (5) stesso e proseguire fino all'estremità opposta dell'aquilone da cui è partito.
6. Dispositivo (1) di controllo per la conduzione di un catamarano (3), come da Rivendicazione 1 , caratterizzato dai fatto che le strutture che sorreggono le sedute sono composte da uno o più binari di metallo (7) collegati ai traversi (5 e 6) che consentono di approntare ulteriori sedute posteriormente o lateralmente alla seduta (21) del pilota, per assicurare una giusta distribuzione dei pesi e quindi la stabilità dell'imbarcazione e di conseguenza la sicurezza degli occupanti.
7. Dispositivo (1) di controllo per la conduzione di un catamarano (3), come da Rivendicazione 7, caratterizzato dai fatto che le postazioni del pilota (seduta (21)) e degli occupanti del multi scafo sono equipaggiate con ammortizzatori allo scopo di attutire i forti impatti che gli scafi hanno con le onde già a partire da medie velocità.
8. Dispositivo (1) di controllo per la conduzione di un catamarano (3), come da Rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i due reggi sedile (22) e (23) che compongono ogni postazione sono composti da un tubo flottante (23a) ed un tubo fisso (23b) collegato a sua volta alla struttura scatolare (56), detto tubo flottante (23a) scorrente all'esterno del tubo (23b) fisso grazie a dei cuscinetti (38), ed essendo flottante grazie ad un ammortizzatore (39) posto all'interno del tubo superiore (23a)
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WO2002079030A1 (fr) * | 2001-03-29 | 2002-10-10 | Maurice Grenier | Embarcation nautique tractee par une voilure cerf-volant |
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2016
- 2016-05-30 IT ITUA2016A004491A patent/ITUA20164491A1/it unknown
Patent Citations (2)
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