ITUA20164304A1

ITUA20164304A1 - Dispositivo e metodo dopo - puntura di insetto

Info

Publication number: ITUA20164304A1
Application number: ITUA2016A004304A
Authority: IT
Inventors: Giacomo Cossolini; Fabio Balzarini; Silvia Carpino; Roberto Balzarini; Umberto Trotta
Original assignee: Umberto Trotta; Giacomo Cossolini; Fabio Balzarini; Silvia Carpino; Roberto Balzarini
Priority date: 2016-05-24
Filing date: 2016-05-24
Publication date: 2016-08-24
Also published as: EP3463546A1; MX2018014335A; BR112018074030A2; CN109562250A; WO2017202931A1; US20190175392A1

Description

DISPOSITIVO E METODO DOPO-PUNTURA DI INSETTO

La presente invenzione riguarda, in generale, il campo tecnico dei dispositivi dopo-puntura di insetto.

DESCRIZIONE

Gli insetti rappresentano i cinque sesti del regno animale. Molti di essi hanno un’etologia nutrizionale scissa, totalmente o quasi, da una qualsiasi interazione con l'uomo, anche se, in alcuni casi, trovano giovamento dalla presenza umana, dai suoi usi e dalle sue consuetudini, dalla capacità dell’uomo di accumulare polvere (ad esempio gli acari) o di produrre rifiuti in quantità elevate (ad esempio gli scarafaggi). Altre specie di insetti, noti come insetti puntori, finiscono invece con l’interagire in maniera ancora più diretta con l’uomo, arrivando ad un contatto, spesso fastidioso ed inaspettato, che può determinare situazioni di disagio ed, in casi estremi, compromettere il quotidiano svolgimento delle consuete attività di ognuno.

Gli insetti puntori si dividono in due categorie principali: insetti puntori da difesa/attacco, ad esempio api, calabroni, vespe e simili, i quali iniettano, attraverso il loro pungiglione, sostanze tossiche e/o velenose, a scopo di difesa e/o attacco; ed insetti puntori ematofogi, ad esempio zanzare, pulci, pidocchi, pappataci e simili, i quali pungono o mordono per nutrirsi del sangue del soggetto punto.

Con particolare riferimento agli insetti puntori ematofogi, ad esempio la zanzara, la puntura avviene a livello cutaneo ed il sangue viene solitamente prelevato dai vasellini sanguigni periferici per essere introdotto nell'organismo dell’insetto attraverso un apparato boccale specializzato nella puntura-suzione del nutriente. Oltre a prelevare il sangue, l’insetto inietta nel corpo dell’uomo una proteina anticoagulante e vasodilatante, presente nella sua saliva e che rappresenta la causa principale dei disagi causati dal morso, tipicamente prurito.

Tipicamente, gli effetti della puntura o del morso vengono avvertiti successivamente alla puntura o al morso, e precisamente quando le sostanze esterne, quindi estranee, all'organismo punto vengono isolate ed attaccate dai linfociti, avviando una reazione immunitaria a livello sistemico, localizzata nella zona del morso. Ciò provoca il pomfo ed i disagi ad esso legati, quali prurito, fastidio diffuso e locale innalzamento della temperatura.

Ad oggi, i sopra citati problemi legati alla puntura di insetto vengono affrontati e risolti per via chimica, ossia ricorrendo a dispositivi dopopuntura che utilizzano sostanze chimiche blandamente basiche, tipicamente ammoniaca, in forma solida o liquida. Tali sostanze chimiche, applicate sul pomfo tramite sfregamento cutaneo, mirano a controbilanciare la natura prevalentemente acida della saliva degli ematofagi, con conseguente eliminazione dei disagi sopra elencati provocati dal pomfo. Più specificatamente, le suddette sostanze chimiche agiscono denaturando almeno in parte la proteina anticoagulante e vasodilatante presente nella saliva dell'insetto puntare e che viene iniettata nell'organismo del soggetto all'atto della puntura. In particolare, la denaturazione, ad esempio di una proteina, consiste in una perdita delia sua struttura tridimensionale sufficiente a determinarne la perdita della rispettiva funzione.

I dispositivi dopo-puntura sopra citati presentano tuttavia alcuni inconvenienti, essenzialmente legati alla natura chimica delle sostanze in essi impiegate.

In primo luogo, tali sostanze chimiche, se non abbastanza diluite, risultano essere aggressive sulla pelle e pertanto possono provocare irritazioni nel caso di applicazione su cuti particolarmente delicate, come ad esempio quelle della zona viso, oppure sulla pelle di bambini ed infanti.

È stato inoltre riscontrato che, a causa della scarsa permeabilità cutanea e della bassa concentrazione delle sostanze chimiche, i dispositivi dopopuntura noti di cui sopra difficilmente sono in grado di risolvere la situazione compromessa che si viene a creare a seguito del trauma sistemico causato dalla puntura.

Ancora, i limiti dei dispositivi dopo-puntura che impiegano sostanze chimiche vengono ampliati da un nutrito elenco di problematiche legate tanto all’effettivo funzionamento delle sostanze basiche impiegate quanto alla reale presenza di molecole in grado di bilanciare l'acidità salivare degli ematologi, senza con ciò danneggiare la zona esposta alla sostanza.

Sono inoltre reperibili in commercio dispositivi dopo-puntura che utilizzano unicamente l’azione del calore per denaturare la proteina anticoagulante e vasodilatante iniettata dall’insetto puntore.

Anche tali dispositivi alternativi non sono scevri di inconvenienti. É stato infatti riscontrato die l’utilizzo esclusivo del calore su una zona già compromessa da una puntura può generare, soprattutto in casi di ipersensibilità cutanea, ulteriori fastidi e risultare quindi svantaggiosa.

Scopo principale della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo ed in metodo dopo-puntura di insetto in grado di superare gli inconvenienti sopra lamentati con riferimento ai dispositivi dopo-puntura noti allo stato della tecnica.

Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo dopo-puntura di insetto, il quale risulti facilmente realizzabile e possa essere prodotto a costi contenuti.

Ancora un altro scopo della presente invenzione è quello di rendere disponibile un dispositivo dopo-puntura di insetto che sia di semplice ed immediato utilizzo da parte di soggetti di tutte le fasce di età, in qualsiasi momento del giorno e durante tutto l’arco dell’anno.

Un altro scopo ancora della presente invenzione è quello di rendere disponibile un dispositivo ed un metodo dopo-puntura di insetto, i quali siano in grado di eliminare antiestetici segni cutanei legati ad una stimolazione continua della zona punta.

Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di rendere disponibile un dispositivo dopo-puntura di insetto, il quale sia di ampia diffusione e reperibile nelle farmacie, nelle parafarmacie, nei supermercati, dai tabaccai e presso qualsiasi altro rivenditore autorizzato.

Di conseguenza, l’invenzione riguarda un dispositivo ed un metodo dopopuntura di insetto secondo le rivendicazioni indipendenti 1 e 17. Caratteristiche preferite sono poi riportate nelle rivendicazioni dipendenti.

In particolare, l’invenzione fornisce, in un suo primo aspetto, un dispositivo dopo-puntura di insetto comprendente: un corpo contenitore; una testa appiicatrice estendentesi da un'estremità del corpo contenitore; ed un serbatoio alloggiato all'interno del corpo contenitore ed atto a contenere una miscela destinata ad essere applicata, tramite la testa appiicatrice, su una parte interessata dalla puntura di insetto.

Il dispositivo si caratterizza per il fatto che la miscela è una miscela di sostanze di origine completamente vegetale e per il fatto che il dispositivo comprende inoltre mezzi riscaldanti, attivabili da mezzi di accensione/spegnimento per riscaldare la parte interessata dalla puntura di insetto prima deH’appiicazione delia miscela.

In questo dispositivo dopo-puntura di insetto, i problemi sopra esposti vengono risolti datazione combinata della miscela di sostanze di origine completamente vegetale e del calore generato dai mezzi riscaldanti. Infatti, l’interazione tra calore e miscela contenuta nel serbatoio presenta l’effetto sinergico di alleviare il prurito, per effetto delle sostanze naturali, nello specifico oli essenziali, presenti nella miscela, velocizzando nel contempo il processo di guarigione e cicatrizzazione della parte lesa, oltre che denaturare completamente le sostanze che causano prurito ed irritazione, così da ottenere, vantaggiosamente, sostanze innocue per il corpo.

Preferibilmente, il dispositivo comprende un'unità di controllo, alloggiata all’interno del corpo contenitore e configurata per riscaldare i mezzi riscaldanti fino ad una temperatura di denaturazione variabile da circa 60°C a circa 90°C. Ciò consente, vantaggiosamente, di incrementare lo scambio termico con la parte interessata dalla puntura, evitando allo stesso tempo possibili ustioni per il soggetto punto.

In una forma di realizzazione alternativa, l’unità dì controllo includente un temporizzatore configurato per mantenere la temperatura di denaturazione per un tempo predeterminato, variabile tra 3 e 10 secondi, preferìbilmente pari a 5 secondi. Ciò consente, vantaggiosamente, di avere un intervallo efficace di esposizione al calore della parte interessata dalla puntura.

Preferibilmente, il dispositivo comprende mezzi di alimentazione dei mezzi riscaldanti, alloggiati all'interno del corpo contenitore e comprendenti una batterìa, più preferìbilmente di tipo ricaricabile.

Preferibilmente, il serbatoio include una valvola di erogazione, preferìbilmente nebulizzazione, di una quantità predefinita della miscela sulla parte interessata dalla puntura, successivamente al riscaldamento di detta parte.

Preferìbilmente, la valvola di erogazione è attivabile dai mezzi di accensione/spegnimento del dispositivo, più preferìbilmente da mezzi di attivazione dedicati.

Preferìbilmente, la quantità predefinita di detta miscela erogata sulla parte interessata dalla puntura è pari a da circa 0,02 a circa 0,05 mi.

Preferìbilmente, il dispositivo comprendente inoltre un elemento isolante alloggiato nel corpo contenitore tra l’unità di controllo ed i mezzi riscaldanti ed atto ad isolare termicamente tra di essi l’unità di controllo ed I mezzi riscaldanti.

In una forma di realizzazione preferita, i mezzi riscaldanti sono costituiti da una resistenze elettrica inserita in un foro longitudinale (34) ricavato in detta testa applicatrice.

In una variante di realizzazione, il dispositivo comprende un tappo di chiusura di un'estremità del corpo contenitore, opposta all’estremità di estensione della testa applicatrice.

Preferibilmente, la miscela è costituita da oli essenziali dispersi in un solvente inerte.

Preferibilmente, gli oli essenziali possono essere selezionati tra: estratto di mimosa, estratto di calendula, estratto di altea, estratto di alcanna, estratto di bugola, estratto di bacche di goji, estratto di ribes nero, estratto di piantaggine lanceolata, estratto di giuggiolo, olio essenziale di lavanda, olio essenziale di blumea e loro combinazioni.

In una variante di realizzazione, la miscela comprende inoltre altri componenti che possono essere selezionati tra: mentii lattato, caglio, siero di latte, vitamina D, vitamina E, acido laluronico e loro combinazioni.

Preferibilmente, la miscela comprende anche un agente antiossidante.

In un suo secondo aspetto, l’invenzione fornisce un metodo dopo-puntuta di insetto comprende le seguenti fasi in sequenza:

a) riscaldare una parte interessata dalla puntura di insetto; ed

b) erogare, sulla parte riscaldata, una quantità predeterminata di una miscela di sostanze di origine completamente vegetale.

Preferibilmente, il metodo comprende una fase di attesa tra la fase di riscaldamento e la fase di erogazione.

Preferibilmente, la parte interessata dalla puntura di insetto viene riscaldata fino ad una temperatura di denaturazione, variabile da circa 60°C a circa 90°C.

Preferibilmente, la quantità predefinita di miscela erogata sulla parte interessata dalla puntura è pari a da circa 0,02 a circa 0,05 mi.

Preferibilmente, la fase di attesa ha una durata compresa tra circa 3 e circa 10 secondi, più preferibilmente 5 secondi.

Preferibilmente, la miscela erogata è costituita da oli essenziali dispersi in un solvente inerte.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione, fatta qui di seguito a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati. Nei disegni:

la Figura 1 è una vista in sezione longitudinale del dispositivo dopopuntura di insetto secondo la presente invenzione;

la Figura 2 è una vista in esploso del dispositivo dopo-puntura di Figura t ; e

la Figura 3 è uno schema a blocchi che illustra il funzionamento del dispositivo dopo-puntura delle Figure 1 e 2.

Con riferimento alle Figure 1 e 2, in esse viene illustrata una fórma di realizzazione preferita di un dispositivo dopo-puntura di insetto secondo la presente invenzione.

Il dispositivo dopo-puntura, indicato in generale con il numero di riferimento 100, comprende un corpo contenitore 10, preferibilmente cilindrico, un tappo 20 di chiusura di un’estremità 12 del corpo contenitore 10 ed una testa applicatrice 30, estendentesi dall’altra estremità 14 del corpo contenitore 10.

11 tappo 20 di chiusura comprende una porzione filettata maschio 22 per l'avvitamento su una corrispondente porzione filettata femmina 11 ricavata in corrispondenza dell'estremità 12 del corpo contenitore 10, internamente al corpo contenitore 10.

Analogamente, la testa applicatrice 30 comprende una porzione filettata maschio 32 per l’avvitamento su una corrispondente porzione filettata femmina 13 ricavata in corrispondenza dell'estremità 14 del corpo contenitore 10, internamente al corpo contenitore 10.

Naturalmente, l'accoppiamento tra il corpo contenitore 10 e, rispettivamente, il tappo 20 e la testa erogatrice 30 può avvenire secondo qualsiasi altra modalità nota adatto allo scopo, ad esempio ad incastro, a pressione e simili.

Il dispositivo 100 comprende inoltre, mezzi riscaldanti 40, alloggiati airintemo del corpo contenitore 10, ed attivabili da mezzi di accensione/spegnimento del dispositivo 100, ad esempio un interruttore 70 previsto esternamente al corpo contenitore 10. Tali mezzi riscaldanti 40 hanno la funzione di riscaldare la parte interessata dalla puntura di insetto, prima dell’applicazione, su detta parte, di una miscela M di sostanze di orìgine completamente vegetale, la quale verrà descrìtta in maggiore dettaglio nel seguito della presente descrizione.

Il riscaldamento preventivo della parte interessata dalia puntura aumenta, vantaggiosamente, la capacità di assorbimento della miscela M, più in particolare degli oli essenziali in essa contenuti, con conseguente riduzione, o totale eliminazione, della sensazione di fastidio creata dal morso.

Inoltre, come già esposto in precedenza, il calore prodotto dai mezzi riscaldanti 40 denatura la proteina anticoagulante e vasodilatante, presente nella saliva dell'insetto e che l’insetto, tipicamente una zanzara, inietta sotto cute.

Come mostrato in maggiore dettaglio in Figura 1, tali mezzi riscaldanti sono costituiti da una resistenza elettrica 40, la quale è accolta in una sede longitudinale 34 ricavata nella testa applicatrìce 30.

La resistenza elettrica 40 viene inoltre, alimentata da rispettivi mezzi di alimentazione, ad esempio una batterìa 42 alloggiata all’interno del corpo contenitore 10. La batteria 42 può essere del tipo rìcaricabile.

Preferìbilmente, la temperatura delia resistenza 40 deve essere mantenuta in un intervallo compreso tra circa 60<D>C e circa 90°C. Una temperatura compresa all'Interno del suddetto intervallo verrà indicata, nei seguito, temperatura di denaturazione TdOT. È stato infatti osservato che la proteina anticoagulante e vasodiiatante iniettata dall’insetto tende a denaturarsi ad una temperatura maggiore di 60°C, mentre, in un tempo breve, una temperatura della resistenza 40 pari a 90°C si è rivelata quella più adatta ad incrementare lo scambio termico con la parte interessata dalla puntura, evitando allo stesso tempo possibili ustioni per il soggetto punto.

A tal fine, il dispositivo 100 comprende un’unità di controllo 44, nella forma di realizzazione mostrata un circuito stampato 44 alloggiato all'interno del corpo contenitore 10 tra il tappo di chiusura 20 e la batterìa 42. Più in particolare, l’unità di controllo 44 è accolta in una sede circolare 16 ricavata nella superfìcie interna del corpo contenitore 10.

A seguito della pressione deH’interuttore 70, l’unità di controllo 44 aziona la resistenza 40 fino al raggiungimento della temperatura di denaturazione Τα,πe mantiene tale temperatura di denaturazione Tdenper un tempo t predeterminato.

A tal fine, l’unità di controllo 44 comprende un temporizzatore, il quale viene attivato quando la resistenza 40 raggiunge la temperatura di denaturazione e consente di mantenere tale temperatura Tdenper il tempo t predeterminato, trascorso il quale la resistenza elettrica 40 si spegne.

Preferìbilmente, il dispositivo 100 comprende inoltre mezzi indicatori, ad esempio un LED ( Ught Emitting Diode) 72, previsti esternamente al corpo contenitore 10 e configurati per accendersi all’atto dell'attivazione del dispositivo 100 e successivamente spegnersi una volta trascorso il tempo t. Lo spegnimento del LED 72 segnala aH’utilizzatore che è il momento di erogare la miscela M sulla parte interessata dalla puntura, come verrà descritto in dettaglio nel seguito.

All’intemo del corpo contenitore 10 è inoltre alloggiato un serbatoio 50 intercambiabile, atto a contenere la miscela M di sostanze di origine completamente vegetale.

In particolare, il serbatoio 50 è disposto, all'interno del corpo contenitore 10, tra la resistenza 40 e la batteria 42, ed è in comunicazione con la testa erogatrice 30 del dispositivo 10 attraverso una valvola di erogazione 52. L’apertura della valvola 52, con conseguente nebulizzazione di una quantità predeterminata della miscela M sulla parte interessata dalla puntura, è comandata dall'interruttore 70 oppure, in una forma di realizzazione alternativa, da mezzi di azionamento dedicati, ad esempio un ulteriore interruttore anch’esso previsto esternamente al corpo contenitore 10.

Un corpo isolante 60 è preferibilmente alloggiato all'interno del corpo contenitore 10 per isolare la batterìa 42 e l’unità di controllo 44 dalla resistenza 40. Si evitano, vantaggiosamente, dannosi riscaldamenti o fusioni di materiale plastico e dispersione di calore, il quale viene così indirizzato esclusivamente sulla parte da trattare. In particolare, nei corpo isolante 60 è ricavata una sede circolare 62, di accoglimento di una porzione terminale della batterìa 42.

La miscela M comprende oli essenziali dispersi in un solvente inerte, tipicamente acqua, estratti di sostanze naturali, almeno uno stabilizzante ed almeno un emulsionante.

Preferìbilmente, la miscela M include anche un agente antiossidante, quale ad esempio acido ascorbico o vitamina C, per stabilizzare ulteriormente gli ingredienti attivi presenti negli oli o estratti vegetali tramite un processo antiossidativo.

Gli oli essenziali, oppure oli eterici, sono sostanze di composizione complessa, presenti sotto forma di minuscole goccioline nei petali dei fiori, nella buccia dei frutti, nella resina e nella corteccia degli alberi e nelle radici delle erbe e piante aromatiche. Nelle piante, oltre a favorire il processo di impollinazione, gli oli essenziali hanno funzione protettiva contro infezioni da batteri, funghi e muffe, favorendo nel contempo la cicatrizzazione dei tessuti vegetali lesionati.

Tali oli essenziali sono dunque prodotti naturali, i quali, una volta estratti, si presentano come sostanze oleose, liquide, volatili e profumate come la pianta da cui provengono.

Non essendo solubili in acqua, la loro miscela viene sciolta in olio, per poi essere sospesa, tramite uno stabilizzante, in acqua.

Ciò consente, vantaggiosamente, di evitare l’uso di alcool come solvente, il quale risulta irritante e causa bruciore, soprattutto su una zona esposta come la cute dopo la puntura di insetto.

Le molecole degli oli essenziali hanno molta affinità con i tessuti del corpo umano, ossia penetrano facilmente nella cute, attraverso i pori della pelle, entrando quindi in circolo attraverso il sangue o tramite la linfa ed il liquido interstiziale.

La funzione degli oli essenziali sospesi nel solvente inerte varia da estratto ad estratto, essendo possibile un'ampia combinazione di detti oli essenziali.

Qui di seguito, viene fornito un elenco di oli e/o estratti essenziali, che possono essere utilizzati nel dispositivo 100 della presente invenzione, con le relative proprietà ed indicazioni.

• Estratto di mimosa: effetto cicatrizzante, antisettico e demnopurificante. Indicato per lesioni della cute, ustioni o eritemi.

• Estratto di calendula: effetto riepitelizzante, cicatrizzante, dermopurificante e repellente per gli insetti. Indicato per trattamento di ustioni o dermatosi.

• Estratto di altea: effetto emolliente, antisettico (disinfettante) e cicatrizzante. Indicato per il trattamento di infezioni.

* Estratto di alcanna: effetto riepitelizzante, cicatrizzante. Indicato per il trattamento di lesioni cutanee.

* Estratto di bugola: azione antisettica e cicatrizzante. Indicato per il trattamento di lesioni cutanee.

* Estratto di bacche di goji: alto contenuto di vitamina C ma anche B. Azione antiossidante, tonicizzante, dermopurificante. Indicato per il trattamento di dermatosi.

* Estratto di ribes nero: azione immunostimolante e dermopurificante. Indicato per il trattamento di dermatosi ma anche per alleviare il prurito.

* Estratto di piantaggine lanceolata: azione emostatica, coagulante, antisettica e dermopurificante. Indicato per il trattamento di infezioni o dermatosi.

*Estratto di giuggiolo comune: contiene vitamina C ed A. Azione emolliente e dermopurificante. Indicato per il trattamento di dermatosi o prurito.

* Olio essenziale di blumea: contiene numerosi altri oli essenziali dalle proprietà benefiche quali linalolo (circa 19 %, molto presente nel legno di rosa) e limonene. Indicato per il trattamento di lesioni cutanee.

<■>Olio essenziale di lavanda: le innumerevoli indagini chimiche sull'olio essenziale di lavanda ne hanno messo in evidenza i componenti, molteplici e diversificati, ognuno dei quali in grado di agire in modo specifico su differenti problemi o sintomi. Fra questi vanno menzionati: il linalìl acetato, il linalolo, il lavandulil acetato, il lavandulo e il cineolo che è fortemente antisettico, dermopurificante e cicatrizzante se applicato su scottature, ferite, piaghe e punture di insetti. Ha inoltre un'azione calmante sul prurito e viene utilizzato per trattare dermatosi.

Preferibilmente, per accrescere l’efficacia delia miscela M, a quesfultima vengono aggiunti altri componenti, anch'essi di origine completamente vegetale, e sempre in basse percentuali, per esempio variabili tra lo 0,01% e l’1%.

Tali componenti aggiuntivi comprendono: mentii lattato, caglio, siero di latte, vitamina D, vitamina E, acido ialuronico e loro combinazioni.

Il mentii lattato è prodotto a partire da due ingredienti naturali, precisamente il mentolo e l'acido lattico. Esso presenta elevata capacità di alleviare il prurito.

Il caglio ha proprietà cicatrizzanti e dermopurificanti ed è particolarmente indicato per lesioni cutanee o dermatosi. Il siero di latte ha proprietà idratanti, nutrienti, emollienti ed umettanti ed è particolarmente indicato per contrastare i segni dei tempo e la secchezza cutanea.

La vitamina D ha il ruolo essenziale di aiutare il calcio a fissarsi nelle ossa. Essa è inoltre in grado di agire in altri distretti del corpo umano quali muscoli, occhi, cuore, polmoni, oppure sulla proliferazione cellulare, in quanto il suo recettore è presente ovunque nel nostro organismo. La vitamina D svolge anche un'importante attività, partecipando alia sintesi delle ceramidi, alla migliore differenziazione delle cellule dello strato corneo ed alla maturazione dei legame che tiene insieme gli strati cutanei: ha quindi azione cicatrizzante.

La vitamina E ha proprietà lenitive, idratanti ed elasticizzanti. Essa è particolarmente efficace nella cura di acne ed eczema, dove favorisce la cicatrizzazione. Contiene il tocoferolo, un potente antiossidante liposolubile.

L'acido ialuronico è il componente naturale dei tessuti connettivi e, nella pelle, svolge un importante ruolo strutturale, assieme a collagene ed elastina. Non presenta controindicazioni e favorisce la cicatrizzazione.

Esempio 1: miscela M

Nella tabella 1 qui di seguito viene fornito un esempio di formulazione della miscela M da utilizzare nel dispositivo 100 secondo l'invenzione.

Tabella 1

Componente Proprietà Prìncipi attivi %

acqua solvente inerte 42,5 peg 40 idrogenater oil solubilizzante 20 peg 6 caprilico caprico emulsionante 5 glicerìde tensioattivo

glicerina umettante 5 disodio cocoanfbdiacetato tensioattivo 5 succo di arancia-limone conservante, 5 antiossidante

mentii lattato rinfrescante 1 olio di calendula officinalis riepitelizzante, sostanza amara non cicatrizzante, definita, acido malico, dermopurificante, glicosidi triterpenid, alcoli dermoprotettivo, triterpenid, steroti, 2 antisettico, carotenoidi, flavonoidi e repellente insetti, cumarìne, olio essenziale, immunostimolante polìsaccarìdi, mucìllaglne,

gomme, resine, fenoli, tannini pirogallici, vitamina C, manganese

otto di semi di seabuck cicatrizzante, olio con acidi grassi insaturi,

antiossidante, vitamina C, carotenoidi, antisettico, triterpeni, starali, flavonoidi, immunostimolante, addi ossalico, citrico, 2 vasoprotettore tartarico, dorogenico,

malico, succinico, tocoferolo, pectine

bromuro di cetrìmonio tensioattivo

cationico in caso

di necessità di 1 mantenere il pH

stabile

disodio edta tampone 1 olio di lavanda antisettico, linalolo, acetato di linaliie,

dermopurificante, limonane, cineolo, canfora, calmante, a-terpineolo, β-odmeni; alcol 0,5 dermoprotettivo, peryiico, tannini, acido antisettivo, ursolico, flavonoidi, sostanze repellente insetti amare

vitamina D cicatrizzante,

antimicrobico,

regolatore di 0,2 melanina, attività

anti cancro, facilita

rilascio endorfine

estratto o succo di bacche antiossidante, amminoacidi in grande di goji dermopuifteante, quantità, pigmenti betaina,

dermoprotettivo, β-carotene, vitamine B1 , B2, 0,1 tonico, antisettico, C, acido nicotinico, cicatrizzante, scopolettna, taurina, minerali immunostimolante, tracce, acido cinnamico, riepitalizzante grassi, zuccheri

per lavanda: linalolo, possibili allergeni Lista B degli allegarti limonene di oli e/o estratti cosmetici: poche 0,1 segnalazioni dai consumatori, basso rischio Naturalmente, le percentuali riportate nella Tabella 1 sono indicative, dal momento che la quantità dei componenti della miscela è potenzialmente variabile a seconda della concentrazione del prodotto acquistato.

Con riferimento alla Figura 3 verrà ora descrìtto il funzionamento del dispositivo 100 dopo-puntura di insetto secondo l'invenzione.

Si assuma che un soggetto sia stato punto da un insetto, ad esempio una comune zanzara.

Come esposto in precedenza, durante la puntura, la zanzara inietta nell’organismo una proteina anticoagulante e vasodilatante, presente nella sua saliva. Tale proteina, essendo estranea all'organismo del soggetto punto, viene rilevata come un antigene e provoca una risposta immunitaria evidente, che si manifesta nella comparsa di un pomfo ed in una sensazione prurito.

Una volta comparso il pomfo, il soggetto punto può utilizzare il dispositivo 100 non solo per alleviare il fastidioso prurìto, ma anche per velocizzare il processo di guarigione e cicatrizzazione della parte interessata dalla puntura.

A tal fine, questi porta la testa erogatrice 30 del dispositivo 100 a contatto con la parte interessata dalla puntura ed attiva il dispositivo 100 azionando l’interruttore 70 (fase S1 ).

A seguito dell’attivazione del dispositivo 100, l’unità di controllo 44 attiva la resistenza 40 fino al raggiungimento della temperatura di denaturazione T^ (fase S2)

Raggiunta la temperatura Tdm(fase S3, SI) l’unità di controllo 44 attiva il temporizzatore 46 (fase S4) cosicché tale temperatura T**, venga mantenuta per un tempo t predeterminato pari a da circa 3 secondi a circa 10 secondi, preferibilmente pari a 5 secondi.

Trascorso il tempo t (fase S5, SI), l’unità di controllo 44 comanda lo spegnimento della resistenza 40 (fase S6), con conseguente spegnimento del LED 72. Ciò consente, vantaggiosamente, di avere un intervallo efficace di esposizione al calore della parte interessata dalla puntura. Infatti, il calore applicato dal dispositivo 100 causa una dilatazione dei pori della pelle, rendendo quindi quest’ultima più permeabile al successivo passaggio delle sostanze contenute nella miscela M.

Una volta scaldata alla temperatura Τ*,η, per il tempo t preimpostato, la parte è quindi pronta a ricevere la miscela M contenuta nel serbatoio 50 del dispositivo 100.

A questo punto, il soggetto può premere nuovamente l'interruttore 70 o, secondo una variante di realizzazione, un ulteriore interruttore anch'esso previsto esternamente al dispositivo 100 (fase S7), con conseguente apertura della valvola 52 del serbatoio 50 e successiva nebulizzazione di una dose predeterminata, preferibilmente pari a 0,02-0,05 mi, della miscela M (fase S8).

Secondo una variante di realizzazione, l’apertura della valvola 52 può essere comandata automaticamente dall’unità di controllo 44, specificatamente dallo spegnimento del temporizzatore, senza che sia necessaria un’ulteriore pressione dell'interruttore 70 da parte del soggetto punto.

La miscela M, e più in particolare gli oli essenziali in essa presenti, penetrano in modo ottimale nella pelle riscaldata, con conseguente riprìstino delle condizioni di “normalità” della parte interessata dalla puntura, ossia sparizione del pomfo. Inoltre, grazie alla presenza, nella miscela M, di mentii lattato, il soggetto punto avverte, sulla pelle, un senso di sollievo e freschezza, che elimina qualsiasi sensazione di fastidio legata al morso della zanzara o all’utilizzo del calore.

Dalla descrizione effettuata sono chiare le caratteristiche del dispositivo e le fasi del metodo dopo-puntura di insetto oggetto della presente invenzione, così come sono chiari i relativi vantaggi.

Delle forme di realizzazione sopra descritte sono possibili ulteriori varianti, senza allontanarsi dall'insegnamento dell'invenzione.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (100) dopo-puntura di insetto comprendente: un corpo contenitore (10); una testa appiicatrìce (30) estendentesi da un'estremità (14) di detto corpo contenitore (10); ed un serbatoio (50) alloggiato all’interno del corpo contenitore (10) ed atto a contenere una miscela (M) destinata ad essere applicata, tramite detta testa appiicatrìce (30), su una parte interessata dalla puntura di insetto; caratterizzato dal fatto che detta miscela ò una miscela (M) di sostanze di origine completamente vegetale e dal fatto che il dispositivo (100) comprende inoltre mezzi riscaldanti (40) ailoggianti all’interno del corpo contenitore (10) ed attivabili da mezzi di accensione/spegnimento (70) di detto dispositivo (100) per riscaldare detta parte interessata dalla puntura di insetto, prima dell’applicazione di detta miscela (M).
2. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente un'unità di controllo (44), alloggiata all’interno di detto corpo contenitore (10) e configurata per riscaldare detti mezzi riscaldanti (40) fino ad una temperatura di denaturazione (T*,,,) variabile da circa 60°C a circa 90°C.
3. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 2, in cui detta unità di controllo (44) include un temporizzatore configurato per mantenere detta temperatura di denaturazione (Tden) per un tempo (t) predeterminato, variabile tra 3 secondi e 10 secondi.
4. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 3, in cui detto tempo (t) predeterminato è pari a 5 secondi.
5. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delie rivendicazioni da 1 a 4, comprendente inoltre mezzi di alimentazione (42) di detti mezzi riscaldanti (40) alloggiati all’interno del corpo contenitore (10) e comprendenti una batteria (42).
6. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto serbatoio (50) include una valvola di erogazione (52) di una quantità predefinita di detta miscela (M) sulla parte interessata dalla puntura, successivamente al riscaldamento di detta parte.
7. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 6, in cui detta quantità predefinita di detta miscela (M) erogata sulla parte interessata dalla puntura è pari a da circa 0,02 a circa 0,05 mi.
8. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui detta valvola di erogazione (52) è attivabile da detti mezzi di accensione/spegnimento (70).
9. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, comprendente inoltre un elemento isolante (60) alloggiato nel corpo contenitore (10) tra detta unità di controllo (44) e detti mezzi riscaldanti (40) ed atto ad isolare termicamente tra di essi detta unità di controllo (44) e detti mezzi riscaldanti (40).
10. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi riscaldanti (40) sono costituiti da una resistenze elettrica (40) inserita in un foro longitudinale (34) ricavato in detta testa appllcatrice (30).
11. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delie rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un tappo (20) di chiusura di un’estremità (12) di detto corpo contenitore (10), opposta all'estremità (14) di estensione di detta testa applicatrice (30).
12. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta miscela (M) è costituita da oli essenziali dispersi in un solvente inerte.
13. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 12, in cui detti oli essenziali possono essere selezionati tra: estratto di mimosa, estratto di calendula, estratto di altea, estratto di alcanna, estratto di bugola, estratto di bacche di goji, estratto di ribes nero, estratto di piantaggine lanceolata, estratto di giuggiolo, olio essenziale di lavanda, olio essenziale di blumea e loro combinazioni.
14. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta miscela (M) comprende inoltre altri componenti che possono essere selezionati tra: mentii lattato, caglio, siero di latte, vitamina D, vitamina E, acido ialuronico e loro combinazioni.
15. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta miscela (M) comprende anche un agente antiossidante.
16. Metodo dopo-puntuta di insetto comprendente le seguenti fasi in sequenza: a) riscaldare (S3) una parte interessata dalla puntura di insetto; ed b) erogare (S8), su detta parte riscaldata, una quantità predefinita di una miscela (M) di sostanze di origine completamente vegetale.
17. Metodo secondo la rivendicazione 16, comprendente una fase (S5) di attesa tra detta fase di riscaldamento (S3) e detta fase di erogazione (S8).
18. Metodo secondo la rivendicazione 16 o 17, in cui detta parte interessata dalla puntura di insetto viene riscaldata fino ad una temperatura di denaturazione (Tden) variabile da circa 60°C a circa 90°C.
19. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 18, in cui detta quantità predefinita di detta miscela (M) erogata sulla parte interessata dalla puntura è pari a da circa 0,02 a circa 0,05 mi.
20. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 19, in cui detta fase di attesa (S5) ha una durata compresa tra circa 3 e circa 10 secondi.
21. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 20, in cui detta miscela (M) erogata è costituita da oli essenziali dispersi in un solvente inerte.