ITUA20164162A1 - Metodo per la verifica di parametri di funzionamento di un dispositivo selezionatore di una macchina per la formazione di molle, e macchina per la formazione di molle - Google Patents

Metodo per la verifica di parametri di funzionamento di un dispositivo selezionatore di una macchina per la formazione di molle, e macchina per la formazione di molle Download PDF

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ITUA20164162A1
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springs
spring
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selector device
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ITUA2016A004162A
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Giuseppe Boschiero
Paolo Boschiero
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Simplex Rapid S R L
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Description

"Metodo per la verifica di parametri di funzionamento di un dispositivo selezionatore di una macchina per la formazione di molle, e macchina per la formazione di molle"
Campo tecnico dell’invenzione
La presente invenzione riguarda un metodo per la verifica di parametri di funzionamento di un dispositivo selezionatore di una macchina per la formazione di molle, ed una macchina per la formazione di molle. La macchina ed il metodo secondo l’invenzione sono idonei all’applicazione a molle elicoidali formate per avvolgimento di un filo, normalmente metallico. Esempi di molle elicoidali includono molle cilindriche, coniche, biconiche, a passo costante o a passo variabile.
Tecnica nota
Le macchine per la formazione di molle, note anche come avvolgitrici per molle, comprendono un dispositivo per la formazione di molle elicoidali comprendente dei rulli di alimentazione che fanno avanzare un filo, normalmente metallico, attraverso una guida, finché questo non raggiunge degli utensili avvolgitori dotati di punte di avvolgimento provviste di canali guidafilo. Le punte di avvolgimento sono disposte in modo tale che, mano a mano che il filo viene alimentato, queste possano deformare il filo affinché questo assuma una forma cilindrica con un diametro corrispondente al diametro della molla, mentre un ulteriore utensile provvede alla generazione di un determinato passo, facendo sì che la molla assuma la conformazione ad elica tipica delle molle di compressione. Quando la molla così formata ha raggiunto la lunghezza e il numero di spire desiderati, un utensile di taglio la separa dal filo non ancora avvolto, che può quindi riprendere ad essere lavorato con le modalità dette per la formazione di una ulteriore molla.
Le molle devono essere realizzate con un passo, un numero di spire ed una lunghezza predefiniti, entro certi limiti di tolleranza.
La macchina comprende inoltre un sistema di visione che effettua una scansione della molla formata, che viene inviata ad un’unità di controllo della macchina stessa per la verifica dei parametri dimensionali della molla.
A valle del dispositivo di formazione, la macchina comprende inoltre un dispositivo selezionatore, che, in base all’esito della verifica dei parametri effettuati dall’unità di controllo, suddivide ciascuna molla formata in due o più gruppi, ad esempio suddivide le molle in un primo gruppo corrispondente a molle che risultano entro le tolleranze predefinite, e in un secondo gruppo comprendente molle fuori tolleranza. Alternativamente, il dispositivo selezionatore può suddividere le molle realizzate in più di due gruppi. Il dispositivo selezionatore, in generale, comprende un ingresso nel quale entrano le molle formate nel dispositivo di formazione, ed almeno due uscite distinte che suddividono le molle in gruppi distinti secondo quanto detto sopra. Una o più palette mobili comandate dall’unità di controllo guidano la molla in ingresso verso l’uscita corrispondente al gruppo cui la molla è destinata.
Tolleranze sempre più stringenti, unite a velocità di produzione sempre più elevate, fanno sì che, con la tecnologia di selezione attuale, aumentino i rischi di errori durante la selezione. Può quindi capitare che una molla fuori tolleranza finisca nel gruppo delle molle ritenute idonee. Pertanto, un lotto di molle ritenute idonee potrebbe in realtà contenere una o più molle fuori tolleranza, risultando quindi per questo integralmente compromesso.
Un ulteriore problema che si può verificare è l’inceppamento di una molla all’interno del dispositivo selezionatore, che può quindi venire danneggiata e successivamente convogliata nel gruppo delle molle idonee.
Ammettendo che l’analisi dimensionale e la conseguente suddivisione delle molle in gruppi della molla siano corrette, quanto detto sopra si verifica essenzialmente a causa della non perfetta sincronizzazione tra la caduta delle molle nel dispositivo selezionatore e la effettiva selezione ad opera del dispositivo selezionatore.
Per ovviare ad un difetto di sincronismo, l’operatore deve agire sui parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore impostati, che comprendono in particolare il ritardo (ossia il tempo che intercorre tra il momento in cui la molla finita si trova nella zona di analisi dimensionale e il momento in cui la molla entra nel dispositivo selezionatore) e la durata della selezione vera e propria (ossia il tempo che intercorre tra il momento in cui la molla entra nel dispositivo selezionatore ed il momento in cui esce dallo stesso).
Ad ogni ciclo di formazione di molle effettuato con i nuovi parametri impostati del dispositivo selezionatore, occorre effettuare una nuova verifica della corretta ripartizione delle molle nei gruppi predefiniti, il che, date le tolleranze ristrette, risulta complesso e oneroso poiché è richiesto in generale l’impiego di strumenti di misura di precisione, tipicamente situati in locali differenti da quelli in cui si trova la macchina avvolgitrice. In ogni caso, queste verifiche non assicurano che i parametri del dispositivo selezionatore impostati siano corretti e perfettamente centrati e che dunque siano tali da evitare il verificarsi di ulteriori errori nella selezione.
Sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di rendere disponibili un metodo per la verifica dei parametri di funzionamento di un dispositivo selezionatore di una macchina per la formazione di molle, ed una macchina per la formazione di molle che consentano di ridurre il rischio di errate selezioni delle molle da parte del dispositivo selezionatore.
Questo ed altri scopi vengono ottenuti mediante un metodo per la verifica di parametri di funzionamento di un dispositivo selezionatore di una macchina per la formazione di molle secondo la rivendicazione 1 ed una macchina per la formazione di molle secondo la rivendicazione 8.
Le rivendicazioni dipendenti definiscono possibili vantaggiose forme di realizzazione dell’invenzione.
Breve descrizione delle figure
Per meglio comprendere l’invenzione ed apprezzarne i vantaggi verranno di seguito descritte alcune sue forme di realizzazione esemplificative non limitative, facendo riferimento alle annesse figure, in cui:
la figura 1 è una vista laterale, parzialmente in sezione, di una molla con l’indicazione di suoi parametri caratteristici;
la figura 2 è una vista schematica in prospettiva di una macchina per la formazione di molle secondo una forma di realizzazione dell’invenzione; la figura 3 è una vista schematica laterale, parzialmente in trasparenza, della macchina di formazione di molle in figura 2;
la figura 4 è una vista schematica frontale, parzialmente in trasparenza di un particolare della macchina di formazione di molle in figura 1;
le figure 5a e 5b è sono viste frontali, parzialmente in trasparenza, di un dispositivo selezionatore di una macchina per la formazione di molle secondo l’invenzione, in due differenti configurazioni d’uso.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
In figura 1 è rappresentata schematicamente una molla elicoidale 2 e sono indicati suoi parametri caratteristici. La molla 2 è realizzata per avvolgimento di un filo 4, normalmente metallico, secondo un’elica (l’asse longitudinale del filo segue l’andamento ad elica). La molla presenta un diametro D, coincidente con il diametro del cilindro sul quale è avvolto l’asse del filo, nel caso di molla elicoidale cilindrica. In questo caso il diametro D è costante. Sono tuttavia possibili differenti geometrie (ad esempio molla conica o biconica) secondo le quali tale diametro D ha un andamento variabile. La molla 2 presenta un passo p, dato dalla distanza tra due spire successive, misurato tra due punti dell’asse longitudinale del filo. Nella molla in figura 1 il passo p è costante, ma sono altresì possibili molle aventi passo variabile.
La molla 2 è caratterizzata da un numero di spire (dette anche spire attive), che partecipano alla formazione della molla, e da spire di estremità.
La molla 2 presenta una lunghezza complessiva L, misurata lungo un asse di sviluppo d’elica A longitudinale, tra le due spire di estremità. La molla 2 presenta inoltre una lunghezza complessiva del filo l che forma la molla.
L’inclinazione delle spire rispetto ad una linea orizzontale è detta angolo di avvolgimento α.
Nel prosieguo della descrizione e nelle annesse rivendicazioni si farà riferimento alla terminologia sopra indicata.
Con riferimento ora alle figure 2-4, una macchina per la formazione di molle secondo l’invenzione è indicata con il riferimento 100.
La macchina 100 comprende un dispositivo 1 per la formazione delle molle. In accordo con una forma di realizzazione, tale dispositivo 1 comprende un sistema per l’alimentazione del filo 4, che, opportunamente deformato, andrà a formare la molla. Il filo 4 viene prelevato ad esempio da una matassa, non illustrata nelle figure. Il sistema di alimentazione 3 comprende preferibilmente una o più coppie di rulli contrapposti 5, 5’ che trascinano il filo ad esempio attraverso un guidafilo 6.
Il dispositivo 1 può comprendere inoltre un sistema avvolgitore 7 per l’avvolgimento del filo 4 alimentato dal sistema di alimentazione. Il sistema avvolgitore 7 ha la funzione di avvolgere il filo 4 secondo una conformazione ad elica sviluppantesi secondo l’asse di sviluppo d’elica A con un diametro predefinito D. Con riferimento alla forma di realizzazione illustrata nelle figure 2-4, l’asse di sviluppo d’elica A risulta perpendicolare al piano nel quale giace il filo che viene alimentato. Il diametro predefinito D viene scelto in fase di impostazione della lavorazione della molla. Tale diametro predefinito D può avere valore costante (in tal caso si forma una molla cilindrica) o può avere un valore variabile lungo l’asse di sviluppo d’elica A (in tal caso si ha una molla ad esempio conica o biconica).
Vantaggiosamente, il sistema avvolgitore 7 comprende uno o più utensili avvolgitori 8 aventi la funzione di avvolgere il filo 4 secondo un’elica. Con riferimento alla forma di realizzazione illustrata nelle figure 2-4, gli utensili avvolgitori 8 sono in numero pari a due e disposti tra loro preferibilmente a 90°. Alternativamente, può essere previsto un numero differente di utensili avvolgi tori 8. Gli utensili avvolgitori 8 sono provvisti di punte di avvolgimento 9 destinate ad entrare in contatto con il filo 4 per piegarlo secondo spire successive, che formeranno le spire della molla. Le punte di avvolgimento 9 sono preferibilmente disposte ad angolo retto rispetto all’asse di sviluppo d’elica A e presentano delle gole (non mostrate nelle figure) alle loro estremità, all’interno delle quali il filo 4 può scorrere longitudinalmente.
Gli utensili avvolgitori 8 sono movimentabili in avvicinamento e in allontanamento rispetto all’asse di sviluppo d’elica A. Il diametro predefinito D della molla che viene formata nel dispositivo 1 dipende dalla posizione degli utensili avvolgitori 8 rispetto all’asse di sviluppo d’elica A. Le punte di avvolgimento 9 sono inoltre girevoli intorno ad assi di avvolgimento W perpendicolari all’asse di sviluppo d’elica A. Lo scopo di tale rotazione è quello di ottenere desiderate caratteristiche di planarità e chiusura delle spire di estremità della molla. Inoltre, la rotazione angolare delle punte di avvolgimento 9 fa subire al filo 4, che scorre nelle gole, un orientamento tale da conferirgli un valore di precarico (detto anche di tensione iniziale) predeterminato. I termini “precarico”/”tensione iniziale” sono da intendersi come la tendenza del filo che forma la molla a mantenere le spire serrate l’una verso l’altra. Ad un elevato precarico corrisponde quindi un’elevata tendenza delle spire a rimanere tra loro serrate.
Il dispositivo 1 può comprendere almeno un utensile di passo conformato per agire sul filo 4 in modo tale che l’elica cilindrica secondo la quale si atteggia il filo stesso grazie al sistema avvolgitore 7 abbia un passo predefinito p, scelto in fase di impostazione della lavorazione. Il passo predefinito p dipende dalla configurazione che viene imposta al o agli utensili di passo. Il passo p, e di conseguenza la configurazione dell’utensile di passo, può essere scelto costante (in tal caso si ottiene una molla a passo costante), oppure a passo variabile lungo l’asse di sviluppo d’elica A (in tal caso si ottiene una molla a passo variabile).
Il dispositivo 1 può essere provvisto di uno o più utensili di passo di differenti tipologie.
Secondo la forma di realizzazione esemplificativa illustrata, il dispositivo 1 comprende un primo utensile di passo 11 provvisto di una estremità 12 disposta ad angolo retto rispetto all’asse di sviluppo d’elica A. L’estremità 12 è conformata in modo tale da inserirsi tra due spire successive, impegnandole, così da imporre al filo 4 il passo predefinito man mano che si formano le spire successive. Il primo utensile di passo 11 è mobile lungo un primo asse di passo P1 perpendicolare all’asse di sviluppo d’asse d’elica A. Spostamenti del primo utensile di passo 11 e della sua estremità 12 lungo il primo asse di passo P1 comportano un cambiamento del passo predefinito della molla in formazione nel dispositivo. Il primo utensile di passo 11 viene talora convenzionalmente denominato utensile di passo verticale.
In alternativa o in aggiunta al primo utensile di passo 11, il dispositivo 1 può comprendere un secondo utensile di passo 13 avente una estremità 14 disposta ad angolo retto rispetto all’asse di sviluppo dell’elica A. L’estremità 14 del secondo utensile di passo è adatta ad agire sul filo 4 in maniera tale da deformare il piano di formatura della spira in fase di avvolgimento del filo per imporgli il passo predefinito p. Il secondo utensile di passo 13 è mobile lungo un asse differente rispetto al primo utensile di passo 11, in particolare esso è mobile lungo un secondo asse di passo P2 orientato parallelamente all’asse di sviluppo dell’elica A. Il passo della molla è correlato alla posizione assunta dal secondo utensile di passo 13 lungo il secondo asse di passo P2. Il secondo utensile di passo 13 viene talora convenzionalmente denominato utensile di passo orizzontale.
In alternativa o in aggiunta, il passo predefinito p della molla può essere imposto mediante le punte di avvolgimento 9 degli utensili avvolgitori 8, mediante loro opportuna rotazione intorno agli assi di avvolgimento W. Le punte di avvolgimento 9 degli utensili avvolgitori 8 possono essere ad esempio impiegate come utensili di passo nel caso di molle di compressione con un valore di passo limitato.
Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende inoltre un utensile di taglio (non mostrato nelle figure) tale da separare la molla formata nel dispositivo 1 dal filo 4 che viene attivato nel sistema avvolgitore 7, una volta che la molla stessa è stata ultimata.
La macchina 100 per la formazione di molle secondo l’invenzione comprende inoltre un sistema di misura 17 configurato per rilevare i parametri di dimensionali di ciascuna molla formata nel dispositivo di formazione. Con riferimento alla forma di realizzazione illustrata nelle figure 2-4, la macchina 100 può comprendere ad esempio un sistema per la rilevazione del raggiungimento della lunghezza totale finale da parte della molla in lavorazione. Ad esempio, tale sistema può comprendere una telecamera 19 ed un illuminatore 20 posti ad una distanza dal sistema di avvolgimento 7 corrispondente alla lunghezza finale impostata per la molla.
La macchina può inoltre ad esempio comprendere una o più ulteriori telecamere (non mostrate nelle figure) atte a trasmettere l’immagine della molla formata all’unità di controllo. Quest’ultima, in base all’immagine ricevuta, è in grado di determinare uno o più dei parametri dimensionali della molla sopra citati, quali il passo e il diametro.
La macchina 100 secondo l’invenzione comprende inoltre un dispositivo selezionatore 22, operativamente disposto a valle del dispositivo di formazione delle molle 1. Con riferimento alle figura 5a e 5b, il dispositivo selezionatore 22 comprende un ingresso 23 nel quale entra ciascuna molla formata nel dispositivo di formazione 1, ed una pluralità di uscite 24’,24’’… verso le quali la sopra citata molla viene convogliata in base alle sue caratteristiche dimensionali. In particolare, il dispositivo selezionatore 22 è configurato per suddividere le molle che entrano attraverso l’ingresso 23 in almeno due gruppi, in particolare in un primo gruppo corrispondente a molle aventi parametri dimensionali (ad esempio la lunghezza) rientranti entro valori di tolleranza predefiniti, ed un secondo gruppo corrispondente a molle aventi parametri dimensionali che si discostano da detti valori dimensionali predefiniti. Le molle del primo gruppo sono idonee, mentre le molle del secondo gruppo sono da considerarsi difettose e quindi da scartare. Naturalmente, il dispositivo selezionatore 22 può suddividere le molle in un numero di gruppi maggiore di due, cui corrisponderanno altrettante uscite. Eventualmente, più di un gruppo può essere destinato alle molle difettose, da scartare, e più di un gruppo può essere destinato alle molle idonee, da conservare. Ad esempio, un gruppo può includere le molle da scartare in quanto troppo lunghe, ed un ulteriore gruppo può includere le molle da scartare in quanto troppo corte. Per quanto riguarda i gruppi delle molle idonee, ad esempio, un gruppo può contenere molle idonee ma tendenzialmente lunghe, ed un ulteriore gruppo può contenere molle idonee ma tendenzialmente corte, da sottoporre a molatura differenziata.
Nel prosieguo ci si riferirà, a titolo esemplificativo per semplicità di comprensione, al caso di due sole uscite 24’ e 24’’ e di selezione delle molle in due soli gruppi: molle idonee in quanto rientranti in limiti di tolleranza predefiniti accettabili, e molle difettose in quanto non rientranti in tali limiti di tolleranza.
In accordo con una possibile forma di realizzazione, la selezione da parte del dispositivo selezionatore 22 avviene mediante una paletta 25 mobile all’interno del dispositivo selezionatore 22 che devia ciascuna molla che proviene dall’ingresso 23 verso l’uscita 24’ o 24’’ corrispondente al gruppo della molla in base ai suoi parametri dimensionali rilevati e analizzati. Tale gruppo, come detto, viene determinato dall’unità di controllo sulla base dell’immagine fornita dalla telecamera 21. La paletta 25 può ad esempio assumere le configurazioni rappresentate rispettivamente in figura 5a e 5b, muovendosi secondo la freccia F. Nella configurazione di figura 5a, la paletta 25 devia le molle in entrata all’ingresso 23 verso l’uscita 24’, mentre nella configurazione di figura 5b, la paletta 25 devia le molle in entrata all’ingresso 23 verso l’uscita 24’’. La paletta 25 può essere ad esempio movimentata da un motore elettrico o da un cilindro o attuatore pneumatico (non mostrati nelle figure) comandati dall’unità di controllo. Si noti che, preferibilmente, la paletta si mantiene normalmente nella posizione tale da convogliare le molle nel secondo gruppo (molle difettose) e si sposta nella posizione tale da convogliare le molle nel primo gruppo (molle idonee) solo quando necessario, per poi riportarsi nella posizione normale al termine della selezione. Si noti inoltre che, secondo una variante realizzativa non illustrata, il dispositivo selezionatore può essere privo della paletta ed effettuare la selezione mediante appositi getti di aria compressa.
Come risulta chiaro, affinché la selezione da parte del dispositivo selezionatore 22 avvenga correttamente, in particolare affinché la paletta 25 inizi e termini i propri movimenti negli istanti corretti, occorre conoscere il tempo esatto che intercorre tra il momento in cui viene terminata l’analisi della molla formata da parte del sistema di misura 17 e il momento in cui la stessa molla raggiunge l’ingresso 23 (tale parametro di funzionamento del dispositivo selezionatore viene indicato comunemente come “ritardo di selezione”), nonché il tempo che intercorre tra il momento in cui la molla entra nell’ingresso 23 e il momento in cui esce da una delle uscite 24’, 24’’ (tale parametro di funzionamento del dispositivo selezionatore viene indicato comunemente come “durata di selezione”). In base al ritardo ed alla durata impostati, la paletta 25 inizierà e terminerà la selezione (ossia la commutazione della propria posizione) in istanti precisi. Se il ritardo e la durata impostati non sono corretti, la paletta 25 si muoverà in momenti sbagliati, con il rischio di convogliare la molle verso il gruppo sbagliato (ad esempio, può essere convogliata verso un certo gruppo la molla precedente o successiva a quella cui si riferisce la selezione) o anche di inceppamento della molla stessa tra la paletta 25 e le pareti del dispositivo selezionatore 22. Si noti che, in particolare, il ritardo di selezione, oltre che dalla distanza tra l’ingresso 23 del dispositivo selezionatore 22 e l’uscita del dispositivo di formazione delle molle 1, può essere influenzato anche da altri fattori, quali getti di aria compressa che vengono impiegati per direzionare o accelerare la caduta della molla nel dispositivo selezionatore, solitamente posizionato ad una quota inferiore rispetto al dispositivo di formazione di molle 1, in modo che la molla formata tenda a raggiungere il dispositivo selezionatore e ad attraversarlo per effetto della gravità.
Pertanto, l’unità di controllo della macchina è configurata in modo tale da realizzare un metodo per la verifica dei parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore 22, includenti in particolare il ritardo e la durata di selezione.
Il metodo secondo l’invenzione, che può essere attuato dalla macchina per la formazione di molle, prevede di comandare il dispositivo di formazione delle molle 1 in modo tale che questo realizzi un lotto di molle di prova (definito TEST), in cui siano presenti almeno alcune molle difettose, ossia con parametri dimensionali che si discostino dai valori di tolleranza accettabili. Il numero n delle molle difettose rispetto al totale delle molle del lotto di prova è noto e predefinito. Inoltre è nota e predefinita la sequenza mediante la quale sono realizzate in successione molle idonee e molle difettose. Il dispositivo di formazione 1 può quindi ad esempio essere impostato per realizzare una molla difettosa ogni m molle idonee. Si noti che, vantaggiosamente, il dispositivo di formazione delle molle 1 è impostato in modo tale che i parametri dimensionali delle molle difettose siano macroscopicamente e visibilmente distanti dai valori nominali, in modo tale che un operatore, anche non esperto, sia in grado di distinguere le molle difettose dalle molle idonee senza dover ricorrere a particolari strumenti di misura.
Inoltre, il dispositivo selezionatore 22 viene impostato secondo dei parametri di funzionamento presunti, in particolare secondo un ritardo ed una durata di selezione presunti.
Quando si avvia la produzione del lotto di molle di prova (TEST), i parametri dimensionali di ciascuna molla formata nel dispositivo di formazione 1 vengono rilevati mediante le immagini acquisite dal sistema di misura 17 ed elaborati dall’unità di controllo. Successivamente, in base a tale elaborazione, l’unità di controllo comanda il dispositivo selezionatore 22 affinché questo suddivida ciascuna delle molle del lotto di prova in un primo gruppo (molle idonee) e in un secondo gruppo (molle difettose).
Per come è stato impostato il dispositivo di formazione delle molle, al termine della produzione del lotto di prova (TEST), se i parametri del dispositivo selezionatore fossero corretti, nel secondo gruppo molle dovrebbero esserci solo le molle volutamente imposte come difettose, di cui è noto il numero n e in cui gli errori dimensionali sono preferibilmente macroscopici così da essere facilmente riconoscibili a occhio nudo dall’operatore.
Il metodo prevede quindi un confronto tra il numero di molle difettose che sono state effettivamente selezionate dal dispositivo selezionatore per il secondo gruppo ed il numero predeterminato di molle difettose n che era stato imposto per il lotto di prova (TEST). Tale confronto può essere realizzato da un operatore, mediante osservazione dei due gruppi di molle e conteggio delle molle presenti in ciascuno di esso.
Se nel secondo gruppo si ritrovano solo e soltanto molle difettose in un numero pari al numero predeterminato di molle difettose n che è stato imposto di produrre al dispositivo di formazione per il lotto di prova (TEST), questo significa che i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore sono corretti.
Se, viceversa, nel secondo gruppo si ritrova un numero di molle difettose differente rispetto al numero predeterminato di molle difettose n che è stato imposto di produrre al dispositivo di formazione per il lotto di prova, oppure una o più molle idonee, questo significa che i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore sono errati, e che quindi questi devono essere modificati.
La modifica dei parametri di funzionamento può essere effettuata dall’operatore agendo ad esempio su un dispositivo di interfaccia utente.
Una volta che i parametri sono stati modificati secondo quanto detto sopra, il metodo viene ripetuto, e dunque viene prodotto un ulteriore lotto di prova (TEST), per verificare se la selezione avviene correttamente con i nuovi parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore. Il metodo viene quindi ripetuto iterativamente fintantoché non viene verificato che la selezione è avvenuta correttamente.
Si noti che, anche qualora il numero delle molle difettose nel secondo gruppo corrispondesse al numero di molle difettose predefinito n per il lotto di prova, esisterebbe comunque la possibilità che i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore, per quanto si siano rivelati corretti per quel lotto di prova, non siano coincidenti con i valori ideali, e che pertanto possano comunque verificarsi errori di selezione nella produzione di molle con questi parametri.
Pertanto, ad ulteriore garanzia di affidabilità e buon funzionamento del dispositivo selezionatore nel tempo, è possibile impostare la macchina affinché produca ulteriori lotti di prova con un numero predeterminato di molle difettose secondo quanto detto per il primo lotto di prova, in cui in ogni lotto di prova ulteriore vengono variati i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore in modo crescente e poi decrescente (o viceversa) a partire dai parametri di funzionamento determinati precedentemente. In questo modo è possibile determinare sperimentalmente i valori limite dei parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore oltre i quali si iniziano a presentare selezioni errate e dunque determinare i valori ottimali, che potranno essere impostati ad esempio come i valori intermedi rispetto ai valori limite riscontrati. Ad esempio, è possibile impostare la durata di selezione come parametro fisso e modificare gradualmente in maniera crescente e poi decrescente (o viceversa) il valore del ritardo fino a determinarne i valori limite superiore ed inferiore corrispondenti alla durata di selezione sopra impostata. Eventualmente, tale operazione può essere ripetuta per differenti valori di durata di selezione.
Si noti inoltre che, specie nel caso in cui le tolleranze dimensionali delle molle siano molto strette, potrebbe capitare che le molle del lotto di prova che dovrebbero essere idonee (ossia le molle del lotto di prova ulteriori rispetto alle molle volutamente difettose) vengano esse stesse prodotte fuori tolleranza dal dispositivo di formazione 1. In questa circostanza, se il dispositivo selezionatore effettua la selezione correttamente, al termine della produzione del lotto di prova nel secondo gruppo si avrebbero sia le n molle volutamente difettose imposte nel lotto di prova, sia le molle appartenenti al gruppo delle molle idonee del lotto di prova che tuttavia sono state accidentalmente prodotte fuori tolleranza. Pertanto, nel secondo gruppo si avrebbe un numero di molle superiore rispetto al numero di molle difettose n impostato per il lotto di prova sebbene il dispositivo selezionatore abbia effettuato la selezione correttamente. Al fine di ovviare a questa situazione, è possibile impostare il dispositivo selezionatore in modo tale che, durante l’esecuzione del lotto di prova, questo selezioni nel primo gruppo (ossia nel gruppo delle molle idonee) anche le molle prodotte accidentalmente fuori tolleranza, in modo tale che la verifica della selezione nel secondo gruppo avvenga esclusivamente sulle molle volutamente difettose. Tale operazione è possibile poiché nel lotto di prova è nota la sequenza con cui vengono prodotte le molle idonee e le molle difettose.
Il metodo sopra descritto può essere implementato ad esempio in un programma per elaboratore direttamente caricabile in una memoria di lavoro di un sistema di elaborazione per realizzare le fasi del metodo stesso. Tale programma per elaboratore può in particolare essere caricato nell’unità di controllo della macchina.
Si noti inoltre che il metodo secondo l’invenzione, oltre che mediante software, può essere implementato mediante dispositivi hardware (ad esempio centraline), o mediante una combinazione di hardware e software.
Dalla descrizione sopra fornita la persona esperta potrà apprezzare come il metodo e la macchina secondo l’invenzione consentano di verificare i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore in maniera semplice e rapida, anche impiegando operatori non particolarmente esperti. Si riduce pertanto il rischio che vengano prodotti lotti di molle contenenti molle difettose.
Alle forme di realizzazione descritte, la persona esperta, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti specifiche, potrà apportare numerose aggiunte, modifiche, o sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza tuttavia uscire dall’ambito delle annesse rivendicazioni.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la verifica di parametri di funzionamento di un dispositivo selezionatore (22) di una macchina (100) per la formazione di molle configurato per suddividere le molle formate da un dispositivo per la formazione di molle (1) di detta macchina (100) per la formazione di molle in almeno un primo gruppo, corrispondente a molle aventi parametri dimensionali rientranti entro valori di tolleranza predefiniti, ed un secondo gruppo, corrispondente a molle aventi parametri dimensionali che si discostano da detti valori di tolleranza predefiniti, detto metodo comprendendo: - impostare il dispositivo (1) per la formazione di molle in modo tale che realizzi un lotto di prova di molle comprendente un numero predeterminato (n) di molle difettose aventi parametri dimensionali che si discostano da detti valori di tolleranza predefiniti, ed un numero predeterminato di molle idonee aventi parametri dimensionali rientranti in detti valori di tolleranza predefiniti; - rilevare i parametri dimensionali di ciascuna molla formata nel dispositivo di formazione (1) mediante un sistema di misura (17) della macchina (100); - suddividere mediante detto dispositivo selezionatore (22) le molle formate dal dispositivo di formazione (1) in detti almeno primo e secondo gruppo; - verificare l’assenza di molle idonee tra le molle selezionate dal dispositivo selezionatore (22) nel secondo gruppo; - confrontare il numero di molle difettose selezionate dal dispositivo selezionatore (22) nel secondo gruppo con detto numero predeterminato di molle difettose (n) impostato per il lotto di prova.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detta fase di suddividere mediante il dispositivo selezionatore (22) le molle formate dal dispositivo di formazione (1) in detti almeno primo e secondo gruppo comprende selezionare nel primo gruppo le molle idonee eventualmente prodotte al di fuori di detti valori di tolleranza predefiniti dal dispositivo per la formazione di molle (1).
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui i parametri dimensionali delle molle difettose impostati per il lotto di prova sono tali che le molle difettose siano visivamente distinguibili dalle molle idonee del lotto di prova da parte di un operatore senza l’impiego di sistemi di misurazione.
  4. 4. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre: modificare i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) se è verificata la presenza di almeno una molla idonea nel secondo gruppo e/o se il numero di molle difettose del secondo gruppo è differente da detto numero predeterminato (n) di molle difettose impostato per il lotto di prova.
  5. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre: approvare i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) se è verificata l’assenza di molle idonee nel secondo gruppo, e se il numero di molle difettose del secondo gruppo coincide con il numero predeterminato (n) di molle difettose impostato per il lotto di prova.
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 5, comprendente inoltre: - impostare il dispositivo di formazione di molle (1) in modo tale che questo realizzi ulteriori lotti di prova di molle, in cui in ciascun lotto di prova ulteriore i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) sono modificati in maniera gradualmente crescente e decrescente nell’intorno dei parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) approvati; - determinare valori limite dei parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) come i parametri di funzionamento più lontani dai valori di funzionamento approvati del dispositivo selezionatore (22) in cui per il rispettivo lotto di molle di prova è verificata l’assenza di molle idonee nel secondo gruppo e in cui il numero di molle difettose del secondo gruppo coincide con il numero predeterminato di molle difettose impostato per il rispettivo lotto di prova; - modificare i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) approvati come valori compresi tra detti valori limite.
  7. 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) comprendono il ritardo di selezione e la durata di selezione.
  8. 8. Macchina (100) per la formazione di molle, comprendente: - un dispositivo (1) per la formazione di molle; - un sistema di misura (17) configurato per rilevare i parametri dimensionali di ciascuna molla formata nel dispositivo di formazione (1); - un dispositivo selezionatore (22) configurato per suddividere le molle formate dal dispositivo di formazione (1) in almeno un primo gruppo, corrispondente a molle aventi parametri dimensionali rientranti entro valori di tolleranza predefiniti, ed un secondo gruppo, corrispondente a molle aventi parametri dimensionali che si discostano da detti valori di tolleranza predefiniti; - un’unità di controllo collegata al dispositivo di formazione (1), al sistema di misura (17), e al dispositivo selezionatore (22) e configurata per comandare il dispositivo selezionatore (22) in modo tale che questo suddivida le molle formate dal dispositivo di formazione (1) in detti almeno primo e secondo gruppo in base ai parametri dimensionali di ciascuna molla formata rilevati dal sistema di misura (17), caratterizzata dal fatto che detta unità di controllo è inoltre configurata per comandare il dispositivo di formazione delle molle (1) in modo tale che questo realizzi un lotto di prova di molle comprendente un numero predeterminato (n) di molle difettose aventi parametri dimensionali che si discostano da detti valori di tolleranza predefiniti, ed un numero predeterminato di molle idonee aventi parametri dimensionali rientranti in detti valori di tolleranza predefiniti.
  9. 9. Macchina (100) per la formazione di molle secondo la rivendicazione 8, in cui detta unità di controllo è inoltre configurata in modo tale da comandare il dispositivo selezionatore (22) affinché questo selezioni nel primo gruppo le molle idonee eventualmente prodotte al di fuori di detti valori di tolleranza predefiniti dal dispositivo per la formazione di molle (1).
  10. 10. Macchina (100) per la formazione di molle secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui detta unità di controllo è inoltre configurata in modo tale da comandare il dispositivo di formazione di molle (1) in modo tale che questo realizzi ulteriori lotti di prova di molle, in cui in ciascun lotto di prova ulteriore i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) sono modificati in maniera gradualmente crescente e decrescente nell’intorno dei parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) approvati.
  11. 11. Macchina (100) per la formazione di molle secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 10, comprendente un dispositivo di interfaccia utente collegato all’unità di controllo e impostabile in modo tale che un operatore possa modificare i parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore (22) mediante detto dispositivo di interfaccia utente.
  12. 12. Macchina (100) per la formazione di molle secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 11, in cui detti parametri di funzionamento del dispositivo selezionatore comprendono il ritardo di selezione e la durata di selezione.
  13. 13. Macchina (100) per la formazione di molle secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 12, in cui i parametri dimensionali delle molle difettose impostati per il lotto di prova sono tali che le molle difettose siano visivamente distinguibili dalle molle idonee del lotto di prova da parte di un operatore senza l’impiego di sistemi di misurazione.
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