ITTV990072A1 - Lastra rinforzata in conglomerato di granulato di materiale lapideo legato con legante cementizio e struttura reticolare di rinforzo - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE dell’ invenzione industriale
La presente invenzione riguarda un nuovo manufatto in forma di lastra o mattonella utile per pavimentazioni e rivestimenti di edifici ed il relativo procedimento di fabbricazione.
In anni recenti hanno avuto notevole sviluppo i processi tecnologici per la produzione di manufatti in lastre basati su granulati di materiali lapidei (particolarmente marmo, granito e simili) e su un legante, di natura cementizia oppure a base di una resina sintetica.
Tali processi da un lato consentono di utilizzare il materiale di risulta che rimane dopo l’escavazione di blocchi di materiali lapidei naturali, e dall’altro lato consentono di realizzare materiali in lastre utili per gli stessi impieghi dei materiali lapidei naturali ottenendo al tempo stesso lastre di dimensioni molto più grandi di quelle ottenibili dai blocchi scavati naturalmente, dotate di migliori proprietà meccaniche e di una uniformità e costanza di proprietà estetiche inimmaginabili nel caso dei materiali in lastra di origine naturale. Tra questi procedimenti è degno di nota il procedimento descritto nel brevetto italiano n. 1.288.569, (al quale si rimanda per ragguagli più completi) e nel quale si prepara una miscela iniziale costituita da un granulato di materiale lapideo naturale, avente granulometria selezionata entro un intervallo prestabilito, e da un impasto legante composto da un legante cementizio, acqua e da un fluidificante per impasti cementizi, componenti questi presenti in rapporti prefissati tra loro e con riferimento al rapporto di vuoto nel granulato.
Con questo impasto viene riempito uno stampo formatore, preferibilmente sotto forma di un vassoio nel quale la miscela viene versata fino ad ottenere uno strato di spessore costante e prestabilito, dopo di che il vassoio viene sottoposto a due fasi consistenti in:
(i) disaerazione sotto un vuoto molto spinto dell’ordine di almeno 720 mmHg per un tempo molto breve ma sufficiente a realizzare una disaerazione sostanzialmente completa delle cavità interstiziali e ad allontanare l’aria rimasta eventualmente inglobata nella miscela di partenza, e
(ii) applicazione di un moto vibratorio di frequenza compresa tra 2000 e 4800 MH sotto un vuoto meno spinto, non inferiore comunque a 680 mmHg, e per un tempo di almeno 60 secondi.
Lo stampo formatore viene quindi trasferito ad una fase di presa iniziale del manufatto, dopo di che la lastra viene conservata su apposite scaffalature fino a completamento dell’indurimento.
Con questo processo si ottengono manufatti in lastre aventi eccellenti proprietà meccaniche, superiori a quelle di lastre dello stesso materiale lapideo dal quale è formato il granulato della miscela iniziale e con eccellenti caratteristiche estetiche.
Anche se con questo processo si ottengono manufatti in lastre di spessore limitato e decisamente inferiore a quello delle lastre di materiale lapideo naturale, sussiste in ogni caso una problematicità nel montaggio in opera finale, problema questo comune a qualsiasi materiale lapideo in lastre, particolarmente per l’uso come rivestimento di pareti.
Pertanto uno scopo della presente invenzione è quello di realizzare un manufatto in lastre con il procedimento precedentemente ricordato nei suoi aspetti essenziali che sia anche predisposto con mezzi idonei al successivo montaggio in opera per il rivestimento di pareti.
Un secondo problema che accompagna tutti i manufatti in lastre di materiale lapideo è quello del loro montaggio in opera come rivestimenti di pareti in zone sismiche, poiché nel caso di terremoti la rottura della lastra da origine a frammenti che si distaccano singolarmente e, cadendo, costituiscono un pericolo molto grave per le persone che accidentalmente si trovano in prossimità od all'interno dell’edificio.
Pertanto un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare manufatti in lastre del tipo precedentemente menzionato in cui siano predisposti mezzi atti a evitare o quanto meno limitare la rottura in frammenti ed il distacco di questi ultimi dal resto della lastra in caso di eventi sismici od anche di rotture determinate da altre cause.
Questi ed altri scopi vengono conseguiti con una lastra realizzata con il procedimento del brevetto italiano precedentemente identificato e sopra sinteticamente riassunto, caratterizzata dal fatto che nel suo spessore è inglobata in fase di fabbricazione una struttura reticolare comprendente una pluralità di blocchetti ad asse principale perpendicolare al piano delle superimi principali della lastra ed elementi lineari di collegamento tra i blocchetti giacenti in un piano parallelo a detto piano delle superimi principali della lastra, detti blocchetti avendo un’estremità affiorante in corrispondenza della faccia posteriore della lastra.
Nella forma di realizzazione preferita della lastra secondo la presente invenzione detti blocchetti sono di forma cilindrica ed in materiale resistente alla corrosione, come acciaio inossidabile, e detti elementi lineari di collegamento consistono in tondini anch’essi in materiale resistente alla corrosione, come appunto acciaio inossidabile.
Preferibilmente la superficie di detti blocchetti o cilindretti affiorante in corrispondenza della faccia posteriore della lastra reca un foro, preferibilmente a fondo cieco ed ancor più preferibilmente filettato per l’inserimento di elementi di ancoraggio in sede di montaggio in opera.
Nella realizzazione della lastra precedentemente definita nel procedimento di produzione precedentemente delineato dopo la fase di preparazione della miscela iniziale, la stessa viene versata in uno stampo formatore o vassoio nel quale è stata precedentemente predisposta la struttura di rinforzo ed ancoraggio precedentemente definita.
Nella forma di realizzazione preferita della presente invenzione la struttura reticolare costituita da blocchetti ed elementi lineari di collegamento è completata da elementi rimuovibili, ad esempio staffe sagomate ad L, che appoggiandosi sui bordi perimetrali del vassoio o stampo formatore oltre a posizionare la struttura reticolare la mantengono sollevata dal fondo del vassoio, fondo che nella lastra ultimata corrisponde alla faccia della lastra destinata a rimanere in vista.
Gli aspetti peculiari ed i vantaggi della presente invenzione appariranno più chiaramente dalla descrizione dettagliata che segue di una forma di realizzazione preferita, fatta in relazione ai disegni allegati in cui:
la fig. 1 è una vista prospettica della struttura reticolare di rinforzo della lastra nella condizione in cui viene inserita nel vassoio o stampo formatore; la fig. 2 mostra anch’essa prospetticamente un vassoio o stampo formatore; la fig. 3 è una vista in sezione parziale trasversale di un vassoio formatore contenente la struttura reticolare di rinforzo ed uno strato di miscela iniziale prima delle fasi di processo, e
la fig. 4 è una sezione della lastra finita pronta per il montaggio in opera. Riferendosi alla fig. 1 è mostrata la struttura di reticolare di rinforzo comprendente quattro cilindretti 10, in materiale resistente alla corrosione e preferibilmente in acciaio inossidabile.
I cilindretti 10 sono uniti tra loro da elementi lineari sotto forma di tondini 12, anch’essi in materiale resistente alla corrosione e preferibilmente in acciaio inossidabile.
I tondini 12 sono fissati permanentemente ai cilindretti 10 e sono passanti rispetto agli stessi, per cui una porzione 14 sporge al di la di ciascun cilindretto. All’estremità libera di ciascuna porzione 14 è fissata rimuovibilmente una staffa 16, sagomata ad L, staffa che preferibilmente è ancorata ad un cappuccio o manicotto terminale 18 fissato alla detta estremità libera di ciascuna porzione di tondino 14. I cappucci 18 hanno una funzione di centraggio della struttura reticolare nel vassoio di formatura come successivamente chiarito.
Sia le staffe 16 che i cappùcci 18 sono preferibilmente realizzati in materiale plastico o gomma.
Ciascun cilindretto 10 presenta inoltre un foro assiale 20, preferibilmente a fondo cieco, aperto verso la faccia del cilindretto che nella lastra finale sarà disposta a livello con la faccia posteriore della lastra stessa per lo scopo successivamente spiegato.
Preferibilmente il foro 20 è internamente filettato. In alternativa esso può essere predisposto con altri mezzi di ancoraggio per la fase di montaggio in opera. Ad esempio in luogo dei fori 20 possono essere previsti perni o ganci di ancoraggio idonei per il montaggio in opera tinaie.
La struttura reticolare realizzata come mostrato in fig. 1 viene utilizzata in fase di formatura delle lastre con il procedimento precedentemente menzionato con le modalità qui di seguito esposte in relazione a quanto mostrato nelle figure 2, 3 e 4.
In fig. 2 è mostrato uno stampo formatore sotto forma di vassoio 22, dotato di bordi perimetrali 24.
Prima di procedere al versamento della miscela di partenza nel vassoio 22 con lo spessore desiderato si dispone la struttura di fig. 1 con le staffe ad L 16 appoggiate sui bordi perimetrali 24 ed i cappucci 18 sono appoggiati contro le pareti del vassoio.
Le staffe ad L sono dimensionate in modo che, appoggiandole sui bordi predetti, la struttura reticolare risulti sollevata di una distanza prestabilita rispetto al fondo 26 del vassoio 22 e la faccia 21 dei cilindretti in cui si aprono i fori 20 sia posizionata ad una distanza prefissata al di sotto del bordo 24 del vassoio 22. A quest’ultimo risultato concorre anche l’appoggio dei cappucci 18 contro le pareti interne del vassoio.
A questo punto, (dopo che, mediante elementi di schermatura temporanea come ad esempio tappi di gomma 23 dello spessore di 2-3 mm., si è schermato il foro intemo dei cilindretti 10), si procede alla fase di versamento della miscela od impasto di granulato e legante cementizio secondo il procedimento del già citato brevetto italiano in quantità tale che alla fine del processo rimpasto risulta livellato ad una quota superiore di circa 2 mm.
rispetto alle facce 21 dei cilindretti 10.
I vassoi in questa condizione vengono trasferiti alle fasi successive del procedimento precedentemente ricordato e, quando sono terminate le fasi di presa ed indurimento, si procede all’estrazione della lastra ultimata dal vassoio, procedendo quindi alle operazioni finali di finitura ed approntamento della lastra per il montaggio in opera.
A tale scopo, dopo aver rimosso le staffe 16 ad L si effettuano le operazioni finali quali:
1. si calibra il sottofondo con asportazione di una parte dei tappi inseriti nei fori 20;
2. si calibra e si leviga la faccia della lastra destinata a rimanere in vista, corrispondente a quella a contatto con il fondo del vassoio formatore 22, provvedendo anche ad asportare i residui dei tappi dai fori 20;
3. si calibra il fianco laterale della lastra, operazione nella quale si asporta anche la parte in vista dei cappucci di gomma o materiale plastico 18; e
4. si procede alla bisellatura degli spigoli in vista della lastra.
A questo punto la lastra è pronta per la posa in opera, per la quale si sfruttano i fori filettati ed a fondo cieco 20, ai quali vengono accoppiati dispositivi di fissaggio come ad esempio ganci di ancoraggio 30.
Dalla descrizione precedente è facile apprezzare che con la presente invenzione si ottengono importanti vantaggi quali:
a) facilità e sicurezza di montaggio in opera delle lastre ottenute;
b) maggiore resistenza meccanica dovuta alla presenza della struttura reticolare di rinforzo;
c) utilizzabilità delle lastre anche in zone sismiche e comunque una loro maggiore sicurezza contro il distacco di frammenti, trattenuti dalla struttura reticolare.
La presente invenzione è stata descritta in relazione ad una forma di realizzazione preferita, ma modifiche e varianti concettualmente e meccanicamente equivalenti sono possibili e prevedibili, senza uscire dal suo ambito.
Ad esempio in luogo dei cilindretti 10 si possono utilizzare elementi di altra forma, ad esempio parallelepipedi.
Inoltre è possibile prevedere elementi lineari di collegamento disposti secondo le diagonali di ciascun quadrato unitario di struttura reticolare. La struttura reticolare può avere dimensioni adattate alla grandezza della lastra da realizzare e quindi essere realizzata in multipli di un elemento di base, quale quello mostrato nella figura 1.
Inoltre i cappucci 18 possono essere sagomati e dimensionati in modo da attestarsi contro i fianchi interni, di regola inclinati, del vassoio 22 contribuendo a mantenere in posizione fissa e stabile la struttura reticolare. A loro volta le staffe ad L 16 possono essere sagomate o completate in modo da includere anche ulteriori elementi di ancoraggio in fase di montaggio in opera, nel qual caso, ovviamente si omette la fase di rimozione delle stesse quando si procede alle operazioni di finitura della lastra.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Lastra realizzata con il procedimento dei brevetto italiano 1.288.569, precedentemente identificato e sopra sinteticamente riassunto, caratterizzata dal fatto che nel suo spessore è inglobata in fase di fabbricazione una struttura reticolare comprendente una pluralità di blocchetti ad asse principale perpendicolare al piano delle superfici principali della lastra ed elementi lineari collegamento tra i blocchetti giacenti in un piano parallelo a detto piano delle superfici principali della lastra, detti blocchetti avendo un’estremità affiorante in corrispondenza della faccia posteriore della lastra.
  2. 2. Lastra secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti blocchetti e detti elementi lineari di collegamento sono in materiale resistente alla corrosione.
  3. 3. Lastra secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti blocchetti e detti elementi lineari di collegamento sono in acciaio inossidabile.
  4. 4. Lastra secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti blocchetti e detti elementi lineari di collegamento sono rispettivamente in forma di cilindretti e di tondini.
  5. 5. Lastra secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti cilindretti e detti tondini di collegamento sono in acciaio inossidabile
  6. 6. Lastra secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti blocchetti presentano mezzi di ancoraggio per il montaggio finale in opera della lastra ottenuta.
  7. 7. Lastra secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di ancoraggio consistono in un foro assiale, che si apre nella faccia del blocchetto rivolta verso la faccia posteriore della lastra finale.
  8. 8. Lastra secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti fori assiali sono a fondo cieco e internamente filettati.
  9. 9. Struttura lineare di rinforzo per lastre realizzate secondo il procedimento del brevetto italiano n. 1288.569, caratterizzata dal comprendere i componenti della rivendicazione 1 unitamente ad elementi a staffa sagomati in modo da appoggiarsi sui bordi perimetrali dello stampo formatore mantenendo detti blocchetti in posizione prestabilita all’interno dello stampo o vassoio formatore, posizione nella quale detti blocchetti sono distanziati di una distanza prestabilita rispetto al fondo dei detto stampo e le facce di detti blocchetti in cui si aprono detti fori si trovano a distanza prestabilita rispetto al bordo del vassoio stesso.
  10. 10. Struttura lineare di rinforzo secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detti elementi lineari o tondini si estendono al di la di ciascun blocchetto con una porzione alla cui estremità sono montati cappucci o manicotti in materiale plastico o gomma ai quali sono fissate dette staffe ad
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