ITTV960044A1 - Perfezionamento ad un procedimento per ottenere un pannello di legno nobilitato del tipo con profilo salvagoccia e pannello profilato cosi' - Google Patents

Perfezionamento ad un procedimento per ottenere un pannello di legno nobilitato del tipo con profilo salvagoccia e pannello profilato cosi' Download PDF

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PERFEZIONAMENTO AD UN PROCEDIMENTO PER OTTENERE UN PANNELLO DI LEGNO NOBILITATO, DEL TIPO CON PROFILO SALVAGOCCIA E PANNELLO PROFILATO COSr OTTENUTO.
Il presente trovato ha per oggetto un perfezionamento ad . procedimento per ottenere un pannello di legno nobilitato, del tipo con profilo salvagoccia e pannello profilato così ottenuto.
L'innovazione trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore della produzione, in grandi quantità, di componenti per mobili d'arredamento, ma soprattutto di pannelli profilati per cucine come ad esempio i tops.
Sono ormai noti diversi processi di lavorazione per nobilitare pannelli di legno povero, da utilizzare in luogo del tradizionale massello. Questa tendenza, pare giustificata almeno da due fattori, da un lato si consente di abbattere considerevolmente il costo di produzione trattandosi in genere di pannelli di legno o succedanei di poco pregio, come il truciolare, e quindi dal costo pressoché irrisorio, aumentando la platea del possibile acquirente; dall’altro poiché le proprie caratteristiche strutturali renderebbero fattibili le più svariate lavorazioni e combinazioni sia di forme che di colori. Un terzo vantaggio, non sempre riscontrabile, riguarderebbe il fatto che per merito dell'applicazione di un rivestimento plastico al pannello di supporto, si dovrebbe conferire una maggiore resistenza nel tempo sopràttutto alle infiltrazioni di acqua ed in genere salvaguardando lo stesso dagli effetti negativi provocati dalla presenza di umidità.
Un tipico esempio di nobilitazione di un pannello in legno povero nella realizzazione di componenti per mobili, è costituito dal rivestimento in laminato, i cui processi di esecuzione possono essere così riassunti:
- primi, partendo da soli elementi piani in truciolare (o MDF) grezzi successivamente sagomati, in corrispondenza di uno, due o quattro bordi e ( rivestiti una o due parti piane, in fasi successive e interscambiabili tra loro (postforming e pressatura);
- secondi, partendo da elementi piani ad esempio, in truciolare o MDF già nobilitato con carte melaminiche adatte ad essere piegate o meno, e successivamente scorniciate per ottenere bordi sagomati. Un sistema cosiddetto di preforming e softforming.
Esigenze di mercato, soprattutto per quanto riguarda il comparto del mobile da cucina, hanno diretto e mantenuto l'attenzione degli operatori del settore nei confronti degli aspetti qualitativi dei pannelli piani che costituiscono il ripiano principale, meglio noti come tops. Questi ultimi, costituiscono un semilavorato, il quale, generalmente, viene dapprima commissionato al soggetti terzisti per poi dalle grandi imprese più o meno rinomate, assemblato con i restanti componenti sino all'ottenimento del prodotto finito, la cucina componibile, pronto per essere commercializzato. Un top in questo caso, è costituito da un pannello piano tradizionalmente nobilitato, provvisto lungo la superficie di convenienti aperture, necessarie ad accogliere i relativi accessori, come la rubinetteria, le vasche nonché gli sgocciolatoi. Il bordo longitudinale e complanare del ripiano, rivolto verso l'esterno, è sostanzialmente sporgente rispetto ai sottostanti mobiletti, e può essere ottenuto con una diversa conformazione, anche se tradizionalmente II profilo viene perloppiù richiesto squadrato od alternativamente arrotondato.
Una delie problematiche più ricorrenti nelle comuni cucine provviste di piano di lavoro tradizionale, è il continuo contatto di questo co l'acqua, che incidentalmente può essere versata anche copiosa semplicemente per essere pulito, come lo richiede consuetudine, con panno umido. In entrambi i casi, può accadere che l'eccesso d’acqua tenda defluire verso il bordo del pannello e qui propensa a debordare, soprattutto per effetto del movimento circolare del braccio nell'eseguire la pulizia o semplicemente per asciugare la superficie. Pertanto avremo che l'acqua, unitamente allo sporco, cola Inevitabilmente lungo le pareti delle sottostanti antlne e dei mobiletti, costringendo i! soggetto ad una pulizia più estesa e dettagliata. Secondariamente, l'acqua in alcune soluzioni tende ad infiltrare nel pannello stesso, proprio in corrispondenza del bordo, quest'ultimo da sempre la parte più delicata perchè oggetto di unione tra i diversi fogli di rivestimento. Da ultimo, la presenza di grassi e di altro sporco, che pur debordando non cola essendo maggiormente denso, tende ad accumularsi nella parte inferiore del profilo, aspetto, il più delle volte, traslasciato da colui che pulisce il piano per l'oggettiva scomodità o noncuranza, comportando delle condizioni igieniche non accettabili.
Recentemente, alcune imprese del settore, si sono attivate nella ricerca di soluzioni che potessero ovviare a tali inconvenienti, offrendo un prodotto qualitativamente accettabile. Di conseguenza sono andati via via affermandosi sul mercato due prodotti, ottenuti in linea di massima dalla nobilitazione di un pannello di legno povero i quali risolverebbero agevolmente il problema mediante la realizzazione di un profilo salvagoccia, ottenuto per rialzamento di una estremità longitudinale del detto pannello. I vantaggi sono immediati, l'acqua pur ristagnando, rimane raccolta sul piano, evitando di colare lungo le sottostanti pareti, e comunque di protrarsi oltre il bordo, favorendo nel complesso la totale rimozlon Tale soluzione per invero, era già stata adottata da tempo in taluni piani legno massiccio, essendo facilmente intuibile ed ottenibile con tecnologie note. Nonostante ciò non si è mai ipotizzato di traslarla nei pannelli nobilitati da un lato per l'assenza di originali soluzioni che ne consentissero l'attuazione e dall'altro per l'oggettiva impossibilità realizzativa con le tecniche e conoscenze sino ad allora disponibili.
Una prima soluzione, è consistita nel preventivo rivestimento con del laminato di entrambe le superfici piane del pannello, attuando in una fase successiva, lungo il bordo del medesimo piano, una fresatura, sottostante il foglio di rivestimento che interessasse longitudinalmente lo spigolo superiore del detto bordo. In pratica si ottiene un dente sottosquadra, sottostante il foglio di rivestimento, il quale in un'ulteriore fase viene riempito mediante l'introduzione di un inserto in MDF preventivamente sagomato, per poi completare il rivestimento (con tecnica di postforming) piegando la parte di foglio che è sporgente. La conformazione del listello, nella fattispecie, è tale da prevedere tre lati perpendicolari, di cui due, rispettivamente base ed un fianco a contatto del pannello di truciolare, il terzo lato verticale costituente la parte frontale del bordo, ed un quarto corrispondente alla parte superiore, ottenuto con il piano inclinato, definendo cosi il bordo di contenimento -profilo salvagoccia-. In questa soluzione sono presenti degli inconvenienti, i quali si riferiscono principalmente alla difficoltà e quindi precarietà dell'incollaggio del foglio di rivestimento in corrispondenza della linea di giunzione tra il termine del pannello e l’inizio dei listello. In quest'ara infatti, non si riesce a pressare sufficientemente, costringendo il foglio a restare leggermente sollevato dalla superficie. Anche la capacità di aggrappaggio del collante è fortemente limitata a causa del dislivello non graduale, restando comunque una parte delicata e spesso soggetta ad inestetismi, quali ad esempio il possibile sollevamento del laminato di rivestimento.
Per ovviare a tali problematiche si è imposta sul mercato una soluzione, la quale partendo dalla necessità comune di rialzare il bordo, ha sviluppato un procedimento di realizzazione diverso dal precedente. Più in dettaglio, richiede sempre la predisposizione di un pannello piano in truciolare, sulla superficie del quale si effettua dapprima il rivestimento di entrambe le superficie piane, di cui per quella superiore prevedendo un tratto a sporgere generosamente oltre il bordo ed almeno sufficiente ad effettuare un risvolto di 360°. Questo perchè in fase di postoformatura la linguetta aggettante possa protrarsi in concomitanza con l'estremità del rivestimento della superficie inferiore, e che nella fattispecie termina prima del detto bordo così rivestito. Successivamente alla profilatrice, si effettua sempre sottosquadra una fresata, che conferisce ad entrambi gli spigoli superiore ed inferiore del pannello, una forma arrotondata, per quello superiore restando sottostante la parte aggettante del foglio di rivestimento. Contemporaneamente, viene realizzato un secondo incavo longitudinale, praticato lungo il lato piano e verticale, corrispondente al fianco. La caratteristica di tale lavorazione è quella di ottenere, vista su piano trasversale, una sezione rettangolare, che non tende a restringersi sul fondo dell'incavo ed ottenuta obliquamente, ovvero in direzione dell parte superiore del piano. Quindi, cospargendo di collanti si procede con l'introduzione di un inserto, in pratica una spina che deforma il piano lungo il profilo superiore, sino ad ottenere il rialzo di contenimento di una parte del bordo. Infine si esegue il completamento del ciclo di rivestimento, piegando in un ciclo di postformatura, il foglio superiore lungo il bordo sino all'unione con il foglio di rivestimento sottostante. Gli inconvenienti osservati, riguardano anzitutto la complessità del procedimento esecutivo che pone del problemi di ottimizzazione del ciclo, dall'altro lato, oltre ad una ridotta capacità produttiva, si presenta come un prodotto qualitativamente mediocre.
Infine, sono presenti degli inconvenienti comuni ad entrambe le soluzioni anticipate, fra i quali segnaliamo l’impossibilità di essere razionalmente impilati per consentire il trasporto dal luogo di effettiva produzione al destinatario. E' vero infatti che la presenza del bordo rialzato, costringe necessariamente il produttore, ad impilare i piani l'uno ruotato e dunque inverso all'altro, in modo tale da consentire l'ottimizzazione dell'equilibrio della pila. Tra gli stessi inoltre, per evitare che durante il trasporto a causa delle continue sollecitazioni si verifichino dei possibili danneggiamenti, vengono interposti degli spessoramenti soprattutto a compensazione della considerevole differenza tra le due diverse altezze. In conclusione, poiché le operazioni di carico come pure quelle di prelevamento dei piani, dalla pila per essere poi trasferiti sulla linea di assemblaggio, non prevedono l'intervento di personale, ma vengono eseguite perloppiù meccanicamente, le attuali apparecchiature sono piuttosto complesse ed onerose, anche sotto il profilo della manutenzione, dovendo prevedere dei dispositivi che determinano la rotazione della testa di prelevamento di almeno 180°.
Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante un perfezionamento ad un procedimento per ottenere un pannello in legno nobilitato, del tipo con profilo salvagoccia e pannello profilato cosi ottenuto, in cui un ciclo di lavorazione consiste: - nel predisporre un pannello di legno povero su un banco, ed alla stazione profilatrice, nell'effettuare lungo un bordo dello stesso una fresata longitudinale che Interessi principalmente il lato verticale del piano, ottenendo un lato obliquo con gli spigoli arrotondati;
- nel praticare, anche contestualmente alla fase precedente, una incisione verticale la quale interessa il lato inferiore del pannello di legno;
- e quindi in una stazione di pressatura, procedendo con l'associazione al pannello così profilato ed Inciso, di un foglio di laminato HPL sulla parte superiore del detto pannello sporgendo oltre il bordo dello stesso, nonché in corrispondenza della superficie inferiore prevedendo l'applicazione di un rivestimento di carta bilanciarne;
- nel sottoporre il detto pannello così ottenuto ad una fase di postformatura, piegando oltre il bordo la parte eccedente di laminato HPL e portando a termine l’incisione;
- quindi, nell'introdurre all'interno della sede così incisa e verticalmente, previo applicazione di collante, un inserto essenzialmente conico in MDF che deformi il profilo del pannello, alternativamente effettuando una iniezione di poliuretano ed equivalenti;
- infine, neli'applicare alla base del detto inserto, un sigillante, preferibilmente ottenuto mediante l'Iniezione di un componente poliuretanico;
nel quale l'incisione verticale eseguita, dal basso verso l'alto partendo dal lato inferiore immediatamente sotto il bordo del pannello, presenta:
- almeno un primo tratto perpendicolare, che si estende dall'imboccatura, provvisto di una larghezza maggiore che non il tratto successivo;
- essendo seguito da un tratto di larghezza ridotta rispetto al precedente ed asimmetrico, il quale termina con una estremità conica;
- almeno un dente longitudinale.
In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo II cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti diversi vantaggi. Tra questi è possibile in primo luogo citare il fatto che si ottiene un prodotto dalle discrete caratteristiche qualitative, con II bordo non eccessivamente rialzato, ma di quel tanto che basta per impedire all'acqua eventualmente presente sul piano di debordare oltre lo stesso. Tra le migliorie qualitative partecipa pure la testa longitudinale del pannello, la quale, nel caso di specie, una volta deformata appare perfettamente verticale ed in armonia, non più difforme dalle usuali linee estetiche come accade nelle soluzioni precedenti. Secondariamente, si consente l'attivazione di un più comodo e razionale processo di realizzazione, velocizzando ulteriormente I tempi produttivi con conseguente riduzione dei relativi costi. Da non dimenticare anche il fatto che l'introduzione dal basso vers l'alto dell'inserto, partendo dalla superficie inferiore, consente u maggiore irrobustimento della struttura, riducendo il pericolo di rottura nel punto di minore spessore. Per quanto riguarda la soluzione alternativa, essa si prospetta da un lato maggiormente conveniente della precedente sotto il profilo economico, evitando l'impiego del profilo di MDF, nonché eliminando la relativa fase di introduzione dello stesso, dall'altro lato, consentendo una certa elasticità, è in grado di assorbire le usuali variazioni strutturali e di assestamento del pannello di legno. Infine, si ricorda II fatto che la particolare conformazione del profilo leggermente rialzato, attuato in corrispondenza del bordo, unitamente alla parte scaricata inferiormente, consente l'impilaggio dei tops, l'uno perfettamente sopra l'altro, e tutti volti dal medesimo lato, evitando di ricorrere a complesse apparecchiature di prelievo e di traslazione da un luogo ad un altro.
Questi ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di soluzioni preferenziali di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
La Figura 1. e la Figura 1a., rappresentano rispettivamente una vista laterale del solo pannello di legno da sottoporre a successiva lavorazione in una condizione originaria nonché dì un pannello sempre di legno sottoposto ad una successiva fase di fresatura, ottenendo una precisa sagoma del bordo con una sottostante pre-incisione longitudinale.
La Figura 2., rappresenta una vista laterale del pannello precedente al quale, su entrambe le superfici, vengono applicati dei fogli rivestimento.
La Figura 3., rappresenta una vista sempre laterale del pannello cui alle Figure 1. e 2., in cui viene completata, da un lato, la fase di postformatura e contestualmente l'incisione.
La Figura 4., rappresenta una vista laterale del pannello postformato, lungo il quale, in corrispondenza dell'incisione è stato introdotto un inserto che ne ha deformato il profilo.
La Figura 5., è una vista ancora laterale dell'estremità del pannello cosi deformato, in cui si evidenzia la fase di sigillatura dell'inserto.
Nella Figura 6., è rappresentata una vista di lato ed ingrandita dell'inserto troncoconico da introdurre all'interno della detta incisione.
Le Figure 7. ed 8., rappresentano delle viste schematiche del bordo di due pannelli, in cui per la realizzazione del corrispondente profilo salvagoccia sono state attuate due diverse incisioni;
Le Figure 9. e 10. sono rispettivamente delle viste laterali dei relativi innesti da Introdurre all'interno delle corrispondenti incisioni di cui alle Figure 7. ed 8.
Infine, le Figure 11. e 12., rappresentano visti lateralmente, due profili salvagoccia finiti.
Facendo riferimento anche alle figure, si rileva che un ciclo di lavorazione per ottenere un pannello in legno nobilitato con profilo salvagoccia (A), consiste essenzialmente nel predisporre su di un corrispondente banco, un primo pannello piano di legno povero, nel caso specie truciolare (B). Detto pannello, viene quindi traslato verso valle una stazione profilatrice, la quale, mediante apposito utensile, provvede asportare longitudinalmente del materiale lungo la testa (1) ottenendo una superficie obliqua con gli spigoli, sia superiore che inferiore, arrotondati (2). L'utensile, provvede ad asportare anche una piccola porzione di materiale nell'area (3) che interessa il iato inferiore del pannello (B), ottenendo uno spessore diverso dalla restante superficie del pannello (4). Contemporaneamente, con la predetta fase di asportazione del materiale, viene eseguita una pre-incisione verticale (5), ovvero praticata dal basso verso l'alto partendo dal lato Inferiore immediatamente sotto il bordo (3) del pannello (1), ed avente una sezione trasversale pressoché rettangolare. L'incisione (5) viene leggermente accennata in questa fase, interessando lo spessore del pannello (1) per un breve tratto, per poi essere completata nelle fasi successive.
A questo punto il pannello (B) viene traslato ulteriormente verso valle ad una stazione successiva comprendente una pressa, e nella quale viene applicato, rispettivamente sulla parte superiore, del laminato HPL (6), e sulla parte sottostante della carta bilanciante (7). Più in dettaglio il foglio di laminato (6) sporge generosamente con un linguetta (6') oltre il bordo profilato del pannello (1), mentre la carta bilanciante viene applicata sino a coincidere esattamente con il bordo della scanalatura incisa (5) .
Nella fase che segue, Il bordo del pannello viene quindi postformato, consentendo alla linguetta (6'), piegata lungo lo stesso di sovrapporsi alla testa (1), risvoltare lungo entrambe le parti arrotondate (2), sino ad interessare un breve tratto di fascia longitudinale (3), che si estende dal bordo del pannello (1) sino all'Incisione (5). Contemporaneamente alla fase sopra descritta, sì procede con l'ulteriore incisione della sede (5), che completandola (5") interessa buona parte dello spessore del pannello (B), ed in questo caso, conferendo limitatamente all'estremità (5') una forma pressoché conica.
All'interno della detta sede (5") viene quindi introdotto, previo cospargimento di collante soprattutto in corrisponenza del fondo (5‘), un elemento troncoconico (10). Quest’ultimo, ottenuto preventivamente e preferìbilmente da MDF, costituisce una spina listellare, le cui pareti essendo oblique, una volta introdotto, insistono progressivamente lungo le pareti perpendicolari della sede (5"), sospingendo quindi verso l'esterno e leggermente verso l'aito la parte (b) maggiormente cedevole del pannello (B). Infine, caratteristica della detta spina è quella di essere tronca all'estremità (10'), di modo chè una volta introdotta all'interno delia sede (5"), si arresti prima del fondo (5') che nel caso di specie, per effetto della conicità, può essere semplicemente riempito con del collante poliuretanico (8). In una soluzione alternativa, in luogo dell'Inserimento della spina listellare preferibilmente in MDF (10), all'interno della sede (5) viene iniettato un componente poliuretanico, che in una fase successiva termoreagendo, rinviene sino a provocare una progressiva deformazione controllata e quindi, il sollevamento, della parte (b).
Infine, a conclusione del ciclo, viene iniettato in corrispondenza della base (10") dell'inserto (10), il sigillante (9), il quale oltre ad essere d'aiuto al collante nei trattenere l'inserto all'interno delia sede (5"), tende a compensare la differenza di livello tra il piano definito dalla carta bilanciarne (7) e la superficie adiacente (3) rivestita dal laminato HPL (6).
Una variante al profilo salvagoccia (A), può consistere nel prevedere un profilo salvagoccia del tipo (A')t ottenuto sostanzialmente secondo le fasi dell'insegnamento precedente ma in cui l'incisione verticale eseguita, ovvero praticata dal basso verso l'alto partendo dal lato inferiore immediatamente sotto il bordo (3) del pannello (1), presenta una precipua conformazione. Essa infatti, presenta due larghezze diverse, in cui lungo almeno un primo tratto (11), che si estende dall'imboccatura e per più della metà della profondità dell'intera incisione, è di misura maggiore che non il successivo, essendo seguito da un restringimento asimmetrico (1 V) per terminare con una estremità conica (11"). Al termine del ciclo di incisione, avremo dunque che una parete della stessa sarà pressoché perpendicolare alle superfici rispettivamente superiore ed inferiore del piano interessato, mentre lungo la parete prospiciente (12) sarà ricavato un dente (12'). All'Interno dell'incisione cosi ottenuta, deve, in una fase successiva essere introdotto, forzando a sporgere una porzione di bordo, un innesto corrispondente (C, C). Il detto Innesto, ottenuto preferibilmente in MDF, da un lato (13) richiama la conformazione della parete (12) della detta incisione, mentre dal lato opposto (13') prevede una superficie inclinata di alcuni gradi, ottenendo una rastremazione della parte superiore, per concludere con l'estremità conica (13”) corrispondente alla sagoma negativa (11 ") dell'incisione ottenuta lungo il pannello.
In un ulteriore variante, quale quella ipotizzata dal salvagoccia (A"), la differenza principale consiste nell'avere sostanzialmente diminuito la profondità della prima incisione (11), in modo tale da arretrare il dente (12) verso l'imboccatura della stessa. Ne consegue, che anche il relativo innesto in MDF (C), presenterà la parete (13) con il corrispondente dente spostato maggiormente verso la base del detto innesto.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Perfezionamento ad un procedimento per ottenere un pannello in legno nobilitato, del tipo con profilo salvagoccia e pannello profilato cosi ottenuto, in cui un ciclo di lavorazione consiste: - nel predisporre un pannello di legno povero (B), ed alla stazione profilatrice, nell'effettuare lungo un bordo (b) dello stesso una fresata longitudinale che interessi principalmente il lato verticale (1) del piano, ottenendo un iato obliquo con gli spigoli arrotondati (2); - nel praticare, anche contestualmente alla fase precedente, una incisione verticale (5) la quale interessa il lato inferiore del pannello di legno (B); - e quindi in una stazione di pressatura, procedendo con l'associazione pannello cosi profilato ed inciso, di un foglio di laminato (6) sulla pa superiore del detto pannello (B) sporgendo (6') oltre il bordo dello stes nonché in corrispondenza della superficie inferiore prevedendoX l'applicazione di un carta bilanciarne (7); - nel sottoporre il detto pannello così ottenuto ad una fase di postformatura, piegando oltre il bordo (b) la parte eccedente (6') di laminato HPL e portando a termine (5") l’incisione (5); - quindi, nell'introdurre all'Interno della sede (5") così incisa e verticalmente, un inserto (10) deformando II profilo del pannello; caratterizzato dal fatto che per ottenere un profilo salvagoccia (Α'), si prevede una incisione verticale eseguita, dal basso verso l'alto partendo dal lato inferiore immediatamente sotto il bordo (3) del pannello (1), la quale presenta: - almeno un primo tratto perpendicolare (11 ), che si estende dall'imboccatura, provvisto di una larghezza maggiore che non il tratto successivo; - essendo seguito da un tratto (11’) di larghezza ridotta rispetto al precedente ed asimmetrico, il quale termina con una estremità conica ( 1 1 '') ; - almeno un dente longitudinale (12').
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1., caratterizzato dal fatto che per ottenere un profilo salvagoccia (Α'), si prevede una incisione verticale eseguita, dal basso verso l'alto partendo dal lato inferiore immediatamente sotto il bordo (3) del pannello (1), la quale presenta: - almeno un primo tratto perpendicolare (11), che si esten dall'imboccatura e per più della metà della profondità dell’intera inclslon provvisto di una larghezza maggiore che non il tratto successivo; - essendo seguito da un tratto (11') di larghezza ridotta rispetto al precedente ed asimmetrico, il quale termina con una estremità conica di'); - almeno un dente longitudinale (12‘).
  3. 3. Procedimento secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che per ottenere un profilo salvagoccia (A"), si prevede una Incisione verticale eseguita, dal basso verso l'alto partendo dal lato inferiore immediatamente sotto II bordo (3) del pannello (1), la quale presenta: - almeno un primo tratto perpendicolare (11), che si estende dall'imboccatura per meno della metà della profondità dell'intera incisione, provvisto di una larghezza maggiore che non il tratto successivo; - essendo seguito da un tratto (11') di larghezza ridotta rispetto al precedente ed asimmetrico, il quale termina con una estremità conica ( l i -) ; - almeno un dente longitudinale (12').
  4. 4. Procedimento secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che una parete dell'incisione (11 , 11') è perpendicolare alle superfici, rispettivamente superiore ed inferiore del piano interessato, mentre lungo la parete prospiciente (12) è ricavato un dente (12').
  5. 5. Procedimento secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che all'interno di una incisione, previo cospargimento di collante,? viene introdotto, forzando a sporgere una porzione di bordo, un innesto corrispondente (C, C).
  6. 6. Innesto secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che da un lato (13) richiama la conformazione della parete (12) della detta incisione che prevede un dente (12'), mentre dal lato opposto (13') prevede una superficie inclinata di alcuni gradi, ottenendo una rastremazione della parte superiore, per concludere con l'estremità conica (13") corrispondente alla sagoma negativa (1 Γ) dell'incisione ottenuta lungo il pannello (1).
  7. 7. Procedimento secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno una parete (13') dell'innesto (C, C) essendo obliqua, una volta introdotto nell'incisione (11 , 11'), insiste progressivamente lungo le pareti perpendicolari dell'Incisione (11 , 11'), sospingendo quindi verso l'esterno e leggermente verso l'alto la parte (b) maggiormente cedevole del pannello (Α', A").
  8. 8. Procedimento secondo le rivendicazioni precedenti., caratterizzato dal fatto che l'estremità (11") dell'incisione è riempita con del collante poliuretanico di interposizione (8).
  9. 9. Procedimento secondo le rivendicazioni precedenti., caratterizzato dal fatto che alla base dell’innesto (C, C), viene applicato un sigillante (9), preferibilmente ottenuto mediante l’iniezione di un componente poliuretanico.
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