ITTV20130084A1 - Rullo per la laminazione a caldo di vergelle ed affini e macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini provvista di tale rullo - Google Patents
Rullo per la laminazione a caldo di vergelle ed affini e macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini provvista di tale rulloInfo
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Description
DESCRIZIONE
“RULLO PER LA LAMINAZIONE A CALDO DI VERGELLE ED AFFINI E MACCHINA PER LA LAMINAZIONE A CALDO DI VERGELLE ED AFFINI PROVVISTA DI TALE RULLOâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un rullo per la laminazione a caldo di vergelle ed affini e ad una macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini provvista di tale rullo.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad un rullo per la laminazione a caldo di tondini da cemento armato e ad una macchina per la laminazione a caldo di tondini da cemento armato. Impiego a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento, senza per questo perdere in generalità .
Come à ̈ noto, i tondini da cemento armato vengono ottenuti sottoponendo una vergella di acciaio a sezione grosso modo circolare ad un procedimento di laminazione a caldo che causa una riduzione progressiva della sezione nominale della vergella.
Le linee di laminazione a caldo che vengono utilizzate per eseguire questa particolare lavorazione metallurgica sono solitamente formate da un congruo numero di macchine di laminazione a rulli, tradizionalmente chiamate gabbie di laminazione, che sono posizionate in successione una di seguito all’altra lungo il percorso di avanzamento della vergella, in modo tale che ciascuna macchina di laminazione sia in grado di provocare una leggera riduzione della sezione nominale della vergella mentre quest’ultima avanza lungo la linea di laminazione.
Più in dettaglio, ciascuna macchina di laminazione à ̈ dotata di due rulli di laminazione contrapposti e controrotanti, che sono disposti in posizione speculare da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella, paralleli e leggermente distanziati uno dall’altro, in modo tale da delimitare tra di loro una strozzatura all’interno della quale viene fatta passare a forza la vergella da laminare a caldo; e di un grosso motore elettrico od idraulico che à ̈ in grado di trascinare in rotazione i due rulli attorno ai rispettivi assi longitudinali di riferimento con la stessa velocità di rotazione.
Ovviamente la larghezza della strozzatura, ossia la distanza minima tra le superfici periferiche dei rulli di laminazione, si riduce progressivamente lungo il percorso
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Matteo BELLEMO (Iscrizione Albo nr.842/B) di avanzamento della vergella, in modo tale che ciascuna coppia di rulli di laminazione sia in grado di deformare e stirare la vergella provocando una leggera riduzione della sezione nominale della medesima.
Nelle macchine di laminazione a rulli più recenti, in particolare, i due rulli di laminazione sono calettati in modo rigido sulle estremità di due alberi di supporto controrotanti che sono disposti in posizione speculare da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella, localmente sostanzialmente perpendicolari allo stesso percorso di avanzamento, e sono collegati al motore elettrico od idraulico tramite una cascata di ingranaggi che consente al motore di trascinare in rotazione i due alberi di supporto uno in senso opposto all’altro, con identica velocità angolare.
Per poter resistere alle sollecitazioni meccaniche e termiche tipiche di un procedimento di laminazione a caldo, ciascun rullo di laminazione à ̈ invece solitamente costituito da un blocco monolitico di carburo di tungsteno di forma cilindrica, che à ̈ dotato di un grosso foro centrale passante il quale à ̈ dimensionato in modo tale da consentire di calzare/infilare il rullo di laminazione sull’estremità del corrispondente albero di supporto.
Purtroppo il carburo di tungsteno che viene impiegato per realizzare i rulli di laminazione à ̈ un materiale molto duro e resistente all’abrasione, ma anche estremamente fragile, per cui il rullo di laminazione non può essere calettato in modo rigido sull’albero di supporto tramite spine di bloccaggio, accoppiamenti tra settori dentati o altri sistemi di accoppiamento con interferenza, perché l’utilizzo di questi sistemi di accoppiamento provocherebbe, durante il normale funzionamento della macchina, la formazione di piccole fessurazioni del materiale che portano rapidamente alla frantumazione del rullo di laminazione.
Per questa ragione, nelle gabbie di laminazione attualmente sul mercato, il calettamento del rullo di laminazione sulla estremità dell’albero di supporto avviene per attrito, interponendo tra il rullo di laminazione e l’albero di supporto una bussola di centraggio e calettamento a profilo interno troncoconico, che à ̈ strutturata in modo tale da ingranare su una corona dentata ricavata sul corpo dell’albero di supporto e contemporaneamente conficcarsi/piantarsi tra il rullo di laminazione ed una porzione troncoconica dell’albero di supporto, così da grippare contro la superficie interna del rullo di laminazione rendendo il blocco monolitico di carburo di tungsteno angolarmente solidale al corpo dell’albero di supporto.
Visto che qualsiasi slittamento tra il rullo di laminazione e la bussola di calettamento potrebbe portare alla rottura del rullo di laminazione, la bussola di centraggio e calettamento, per impedire qualsiasi slittamento tra il rullo di laminazione e la bussola di bloccaggio, à ̈ inoltre premuta/spinta con forza contro il rullo di laminazione da un pacco di molle a tazza opportunamente precaricate, che sono calzate sull’albero di supporto in modo tale da essere interposte tra il bordo anulare della bussola di centraggio che sporge dal foro del rullo di laminazione, ed un grosso dado di riscontro che, a sua volta, à ̈ avvitato direttamente sull’estremità dell’albero di supporto, di fianco al rullo di laminazione.
Ovviamente variando la distanza tra la bussola ed il dado di riscontro à ̈ possibile regolare il precarico delle molle a tazza, e quindi la forza applicata sulla bussola di centraggio e calettamento.
Purtroppo la coppia torcente che normalmente viene trasmessa dall’albero di supporto al rullo di laminazione ha valori molto elevati, per cui le molle a tazza devono esercitare sulla bussola di centraggio e calettamento una spinta assiale elevatissima. Spinta assiale che ovviamente deve essere contrastata dal dado di riscontro con tutti problemi che questo comporta.
Nelle macchine di laminazione a rulli attualmente sul mercato, infatti, la coppia di serraggio che deve essere applicata al dado di riscontro può arrivare a 40.000 kgm, valore raggiungibile solo avvitando il dado di riscontro sulla porzione di estremità dell’albero di supporto con l’ausilio di grandi avvitatori idraulici che, a causa del peso e delle dimensioni, devono essere maneggiati con molta cautela. Di conseguenza la sostituzione periodica dei rulli di laminazione di un’intera linea di laminazione a caldo diviene un’operazione particolarmente lunga e laboriosa che causa lunghi tempi di fermo macchina, ed incide significativamente suo costi di produzione dei tondini da cemento armato.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ridurre drasticamente i tempi di sostituzione dei rulli di laminazione, così da aumentare la produttività oraria della linea di laminazione a caldo.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzata una macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini come definita nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni da essa dipendenti.
Secondo la presente invenzione viene inoltre realizzato un rullo per la laminazione a caldo di vergelle ed affini come definito nella rivendicazione 14 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni da essa dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di una macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini realizzata secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista in sezione della parte superiore della macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini illustrata in figura 1, con parti asportate per chiarezza;
- la figura 3 Ã ̈ una vista prospettica esplosa della parte superiore della macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini illustrata in figura 2, con parti asportate per chiarezza; mentre
- la figura 4 Ã ̈ una vista in pianta di uno dei rulli di laminazione della macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini illustrata nelle figura 1, 2 e 3.
Con riferimento alle figure 1, 2, e 3, con il numero 1 Ã ̈ indicata nel suo complesso una macchina per la laminazione a caldo di vergelle e altri semilavorati siderurgici similari, che trova utilizzo particolarmente vantaggioso nella produzione di tondini di acciaio da cemento armato.
Più in dettaglio, la macchina 1 à ̈ strutturata per poter laminare a caldo una vergella 2 o altro semilavorato siderurgico similare che attraversa la macchina seguendo una percorso di avanzamento p localmente sostanzialmente rettilineo.
La macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini 1 comprende essenzialmente: una carcassa portante esterna 3 preferibilmente, ma non necessariamente, di forma sostanzialmente parallelepipeda, che à ̈ posizionata a ridosso del percorso p di avanzamento della vergella; e due alberi di supporto 4 rotanti che sono fissati/montati in modo assialmente girevole nella carcassa portante 3, e sporgono a sbalzo dalla carcassa portante 3 in posizione sostanzialmente speculare da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella p, rimanendo localmente paralleli ed affacciati tra loro e sostanzialmente perpendicolari al percorso di avanzamento della vergella p, in modo tale da disporre le rispettive porzioni di estremità 4a in posizione sostanzialmente speculare da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella p.
In altre parole, i due alberi di supporto 4 sono disposti da bande opposte del percorso p di avanzamento della vergella, con i rispettivi assi longitudinali A di riferimento paralleli ed affacciati tra loro e localmente sostanzialmente perpendicolari al percorso di avanzamento della vergella p, in modo tale da collocare le rispettive porzioni di estremità 4a in posizione sostanzialmente speculare da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella p.
I due alberi di supporto 4 sono inoltre in grado di rotare attorno ai rispettivi assi longitudinali A di riferimento uno in senso opposto all’altro, sostanzialmente con identica velocità angolare.
Più in dettaglio, la macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini 1 à ̈ preferibilmente dotata di una cascata di ingranaggi (non illustrata) che à ̈ alloggiata all’interno della carcassa portante 3, ed à ̈ strutturata in modo tale da collegare i due alberi di supporto 4 ad uno stesso motore di trascinamento (non illustrato) preferibilmente ma non necessariamente, di tipo elettrico od idraulico, in modo tale da consentire a tale motore di poter trascinare in rotazione contemporaneamente i due alberi di supporto 4 attorno ai rispettivi assi longitudinali di riferimento A uno in senso opposto all’altro, sostanzialmente con identica velocità angolare.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, la macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini 1 inoltre comprende due rulli di laminazione 6 contrapposti e controrotanti, di forma sostanzialmente cilindrica, che sono dotati di un foro centrale passante 6a, e sono calzati/ calettati ciascuno sulla porzione di estremità 4a di un rispettivo albero di supporto 4, in modo tale da essere perfettamente coassiali ciascuno all’asse longitudinale A del corrispondente albero di supporto 4.
I due rulli di laminazione 6 sono pertanto disposti, in posizione speculare, da bande opposte del percorso di avanzamento p della vergella, localmente sostanzialmente paralleli ed affacciati tra loro e con i rispettivi assi longitudinali localmente sostanzialmente perpendicolari al percorso p di avanzamento della vergella, e sono inoltre dimensionati in modo tale da delimitare, tra di loro ed in corrispondenza del percorso p di avanzamento delle vergelle, una strozzatura all’interno della quale viene fatta passare a forza la vergella 2 da laminare a caldo.
Più in dettaglio, ciascun rullo di laminazione 6 à ̈ costituito da un blocco monolitico 6 di carburo di tungsteno di forma sostanzialmente cilindrica, che à ̈ dotato di un foro centrale passante 6a di forma sostanzialmente cilindrica il quale ha un diametro tale da consentire di calzare il blocco monolitico 6 di carburo di tungsteno sulla porzione di estremità 4a dell’albero di supporto 4.
Con riferimento alle figure 2 e 3, in particolare, la porzione di estremità 4a di ciascun albero di supporto 4 à ̈ preferibilmente dotata di un profilo sostanzialmente troncoconico convergente verso l’estremità distale dello stesso albero, e la macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini 1 comprende anche due bussole di centraggio e calettamento 7 che sono preferibilmente dotate di un profilo interno troncoconico, e ciascuna delle quali à ̈ calzata sulla porzione di estremità 4a di un rispettivo albero di supporto 4, tra l’albero di supporto 4 ed il relativo rullo di laminazione 6, ed strutturata in modo tale da ingranare direttamente sull’albero di supporto 4 in modo tale da essere angolarmente solidale all’albero di supporto 4, e contemporaneamente anche in modo tale da potersi inserire/incuneare tra l’albero di supporto 4 ed il rullo di laminazione 6, così da centrare il rullo di laminazione 6 sull’albero di supporto 4 ed inoltre rendere il rullo di laminazione 6 angolarmente solidale al corpo dell’albero di supporto 4.
Nell’esempio illustrato, in particolare, ciascun albero di supporto 4 à ̈ preferibilmente dotato di un codolo sporgente 4b che si prolunga a sbalzo dalla porzione di estremità 4a dell’albero di supporto 4, rimanendo perfettamente coassiale all’asse longitudinale A dello stesso albero, e ciascuna bussola di centraggio e calettamento 7 à ̈ strutturata in modo tale da ingranare su di una corona dentata 8 preferibilmente a denti diritti, che à ̈ ricavata sul corpo dell’albero di supporto 4 grosso modo alla base del codolo sporgente 4b.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato ciascuna bussola di centraggio e calettamento 7 ha una lunghezza complessiva superiore a quella della porzione di estremità 4a dell’albero di supporto 4, in modo tale da sporgere a sbalzo dal rullo di laminazione 6 verso l’estremità distale dell’albero di supporto 4, così da cingere/coprire anche almeno una parte del codolo sporgente 4b, ed à ̈ inoltre provvista, lungo il tratto del foro centrale passante che à ̈ direttamente affacciato al codolo sporgente 4b, di una corona dentata 9 interna che à ̈ strutturata in modo tale da poter ingranare direttamente nella corona dentata 8 dell’albero di supporto 4.
In aggiunta, la parte interna troncoconica della bussola di centraggio e calettamento 7 ha preferibilmente un grado di conicità inferiore rispetto alla porzione di estremità 4a a profilo troncoconico dell’albero di supporto 4, in modo tale che il corpo della bussola 7 sia costretto ad espandersi contro il rullo di laminazione 6, quando la bussola di centraggio e calettamento 7 viene conficcata/ piantata a forza sulla porzione di estremità 4a dell’albero di supporto 4, provocando il grippaggio della bussola 7 contro la superficie interna del rullo di laminazione 6.
Con riferimento alle figure 2, 3 e 4, ciascuna bussola di centraggio e calettamento 7 à ̈ inoltre dotata di una flangia anulare 11 a profilo loboidale eccentrico, che sporge a sbalzo dalla superficie cilindrica esterna della bussola 7 in corrispondenza di una delle due imboccature del foro centrale passante 6a del rullo di laminazione 6 (ossia in corrispondenza di una delle due basi del rullo di laminazione 6), giace su di un piano di riferimento ortogonale all’asse longitudinale della bussola di centraggio e calettamento 7 (e quindi anche localmente ortogonale all’asse longitudinale A dell’albero di supporto 4), ed à ̈ atta ad impegnare una corrispondente scanalatura anulare 6b che, a sua volta, à ̈ realizzata sul corpo del rullo di laminazione 6 in corrispondenza dell’imboccatura del foro centrale passante 6a del rullo (ossia direttamente sulla base del rullo di laminazione 6), ed ha una forma complementare a quella della flangia anulare esterna 11 della bussola 7 in modo tale da rendere la bussola di centraggio e calettamento 7 angolarmente solidale al rullo di laminazione 6.
In altre parole, con riferimento alle figure 3 e 4, ciascun rullo di laminazione 6 presenta, sulla base direttamente affacciata alla flangia anulare 11, una scanalatura anulare 6b con profilo loboidale eccentrico, che à ̈ realizzata sul corpo del rullo di laminazione 6 in corrispondenza della imboccatura del foro centrale passante 6a, ed ha una forma sostanzialmente complementare a quella della flangia anulare esterna 11 della bussola di centraggio e calettamento 7, in modo tale da essere impegnata dalla flangia anulare 11 a profilo loboidale della bussola 7.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il profilo del bordo periferico esterno della flangia anulare 11 della bussola di centraggio e calettamento 7 à ̈ preferibilmente definito da una linea curva chiusa che ha un raggio di curvatura r variabile il quale, per uno o più tratti, à ̈ eccentrico rispetto (ossia non intersecante) all’asse longitudinale della bussola 7, a sua volta coincidente con l’asse longitudinale A dell’albero di supporto 4.
Preferibilmente la flangia anulare 11 della bussola di centraggio e calettamento 7 à ̈ inoltre sagomata/profilata in modo tale che il suo baricentro sia posizionato in corrispondenza dell’asse longitudinale della bussola di centraggio e calettamento 7, a sua volta coincidente con l’asse longitudinale A dell’albero di supporto 4.
Similmente la scanalatura anulare 6b del rullo di laminazione 6 à ̈ preferibilmente sagomata/profilata in modo tale che il suo baricentro sia posizionato in corrispondenza dell’asse longitudinale del rullo di laminazione 6, a sua volta coincidente con l’asse longitudinale A dell’albero di supporto 4.
Con riferimento alla figura 4, similmente alla flangia anulare 11 della bussola 7, nell’esempio illustrato il profilo del bordo periferico esterno della scanalatura anulare 6b che à ̈ realizzata sulla base del rullo di laminazione 6, in corrispondenza della imboccatura del foro centrale passante 6a dello stesso rullo, à ̈ preferibilmente definito da una linea curva chiusa che ha un raggio di curvatura r variabile il quale, per uno o più tratti, à ̈ eccentrico rispetto (ossia non intersecante) all’asse longitudinale del rullo di laminazione 6, a sua volta coincidente con l’asse longitudinale A dell’albero di supporto 4.
Il profilo del bordo periferico esterno della scanalatura anulare 6b à ̈ inoltre sostanzialmente identico al profilo del bordo periferico esterno della flangia anulare 11 della bussola di centraggio e calettamento 7.
Con riferimento alle figure 3 e 4, nell’esempio illustrato, in particolare, la flangia anulare 11 della bussola di centraggio e calettamento 7 e la scanalatura anulare 6b che à ̈ realizzata sulla base del rullo di laminazione 6, hanno una forma sostanzialmente ellittica, con i due fuochi disposti, in posizione speculare, da bande opposte rispettivamente dell’asse longitudinale della bussola 7 e dell’asse longitudinale del rullo di laminazione 6, in uso coincidenti con l’asse longitudinale A dell’albero di supporto 4.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, la macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini 1 comprende infine, per ciascuna bussola di centraggio e calettamento 7, un rispettivo dispositivo di bloccaggio rimovibile 12 che à ̈ strutturato in modo tale da trattenere stabilmente la bussola di centraggio e calettamento 7 calzata/infilata sulla porzione di estremità 4a dell’albero di supporto 4, tra l’albero di supporto 4 ed il rullo di laminazione 6, con la flangia anulare esterna 11 della bussola 7 inserita/ innestata nella scanalatura anulare 6b del rullo di laminazione 6.
Nell’esempio illustrato, in particolare, ciascun dispositivo di bloccaggio 12 preferibilmente comprende: un dado di riscontro 13 preferibilmente a forma sostanzialmente di tazza o campana, che à ̈ avvitato direttamente su di una porzione filettata dell’estremità distale dell’albero di supporto 4, o meglio del codolo sporgente 4b dell’albero di supporto 4; ed un pacco di molle a tazza 14 precompresse o altri organi elastici similari, che sono calzate sulla estremità distale dell’albero di supporto 4, o meglio sul codolo sporgente 4b dell’albero di supporto 4, in modo tale da interporsi tra il corpo del dado di riscontro 13 e la bussola di centraggio e calettamento 7, così da poter premere e trattenere la bussola di centraggio e calettamento 7 stabilmente in battuta sul rullo di laminazione 6, con la flangia anulare esterna 11 della bussola 7 innestata all’interno della scanalatura anulare 6b del rullo di laminazione 6.
Più in dettaglio, con riferimento alla figura 2, nell’esempio illustrato il pacco di molle a tazza 14 à ̈ preferibilmente calzato sull’estremità libera della bussola di centraggio e calettamento 7, in battuta su di uno spallamento anulare sporgente 15 che à ̈ presente sulla superficie esterna della bussola 7; mentre la parte centrale del dado di riscontro 13 à ̈ strutturata/sagomata in modo tale da calzare in modo telescopico sulla estremità libera della bussola 7, così da poter arrivare in battuta sul pacco di molle a tazza 14 calzato sulla stessa estremità della bussola 7 e poi comprimere il pacco di molle a tazza 14 contro lo spallamento anulare sporgente 15 della bussola di centraggio e calettamento 7.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, preferibilmente ciascun dispositivo di bloccaggio 12 à ̈ inoltre dotato di un manicotto protettivo 16 sostanzialmente cilindrico che à ̈ sagomato/strutturato in modo tale da essere calzato sull’albero di supporto 4 con il bordo anulare inferiore 16a del manicotto in battuta sulla base del rullo di laminazione 6 dove à ̈ realizzata la scanalatura anulare 6b, e con il bordo anulare superiore 16b del manicotto in battuta sul dado di riscontro 13, in modo tale da circondare e proteggere il pacco di molle a tazza 14.
In altre parole, il manicotto protettivo 16 à ̈ sagomato/strutturato in modo tale da essere calzato sulla porzione della bussola 7 che sporge a sbalzo dal rullo di laminazione 6 verso l’estremità distale dell’albero di supporto 4, con il bordo anulare inferiore 16a del manicotto in battuta sulla base del rullo di laminazione 6 dove à ̈ realizzata la scanalatura anulare 6b, e con il bordo anulare superiore 16b del manicotto in battuta sul dado di riscontro 13.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato, il manicotto protettivo 16 à ̈ preferibilmente sagomato/strutturato in modo tale da disporre il bordo anulare inferiore 16a del manicotto in battuta sulla base del rullo di laminazione 6, all’esterno della scanalatura anulare 6b, in modo tale da circondare e coprire la zona di accoppiamento tra la bussola di centraggio e calettamento 7 ed il rullo di laminazione 6.
Il bordo anulare superiore 16b del manicotto 16 à ̈ invece preferibilmente sagomato in modo tale da potersi accoppiare con il bordo perimetrale del dado di riscontro 13 sostanzialmente per tutta la lunghezza, in modo tale da coprire e proteggere il pacco di molle a tazza 14 calzato sull’estremità libera della bussola di centraggio e calettamento 7.
In aggiunta, il manicotto 16 à ̈ anche preferibilmente sagomato/strutturato in modo tale da poter ingranare direttamente sulla porzione della bussola 7 che sporge a sbalzo all’esterno del rullo di laminazione 6, in modo tale da essere angolarmente solidale alla bussola di centraggio e calettamento 7.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il manicotto 16 à ̈ preferibilmente strutturato in modo tale da poter ingranare su di una corona dentata 17 preferibilmente a denti diritti, che à ̈ realizzata sulla superficie esterna della bussola 7, tra la flangia anulare esterna 11 della bussola 7 e lo spallamento anulare 15.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato il manicotto 16 presenta, lungo una tratto del suo foro centrale passante, una corona dentata 18 interna che à ̈ strutturata in modo tale da poter ingranare direttamente nella corona dentata 17 della bussola di centraggio e calettamento 7.
Con riferimento alla figura 2, preferibilmente la macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini 1 comprende infine, lungo ciascun albero di supporto 4, un elemento anulare reggispinta 20 che à ̈ calzato sul tratto dell’albero di supporto 4 che à ̈ immediatamente adiacente alla porzione di estremità 4a dell’albero di supporto 4, senza possibilità di ulteriore spostamento assiale lungo il medesimo albero di supporto 4, in modo tale da disporsi in battuta sulla base del rullo di laminazione 6 priva della scanalatura anulare 6b, ed impedire che il rullo di laminazione 6 possa disallinearsi rispetto alla porzione di estremità 4a troncoconica dell’albero di supporto 4.
In altre parole, l’elemento anulare reggispinta 20 à ̈ calzato sull’albero di supporto 4 di fianco al rullo di laminazione 6 ed alla bussola di centraggio e calettamento 7, dalla parte opposta rispetto al codolo sporgente 4b, senza alcuna possibilità di spostarsi lungo l’albero di supporto 4 in direzione opposta alla porzione di estremità 4a, in modo tale da sorreggere e mantenere il rullo di laminazione 6 in posizione sulla porzione di estremità 4a troncoconica dell’albero di supporto 4.
Il funzionamento della macchina per la laminazione a caldo delle vergelle ed affini 1 Ã ̈ facilmente desumibile da quanto sopra descritto, e non necessita quindi di ulteriori spiegazioni.
Per quanto riguarda invece l’accoppiamento tra il rullo di laminazione 6 e la bussola di centraggio e calettamento 7, prove sperimentali hanno evidenziato che la particolare forma della flangia anulare 11 esterna della bussola di centraggio e calettamento 7 e della scanalatura anulare 6b presente sulla base del rullo di laminazione 6, consentono di rendere il rullo di laminazione 6 angolarmente solidale alla bussola di centraggio e calettamento 7, senza che le sollecitazioni meccaniche che si generano tra i due componenti durante il normale funzionamento della macchina 1, possano provocare, nel materiale che forma il rullo di laminazione 6, delle fessurazioni in grado di portare alla frantumazione del rullo di laminazione 6.
I vantaggi derivanti dalla particolare struttura del rullo di laminazione 6 e della bussola di centraggio e calettamento 7 sono notevoli.
I due dispositivi di bloccaggio 12, infatti, ora devono limitarsi a trattenere in posizione le due bussole di centraggio e calettamento 7 senza dover esercitare delle spinte assiali particolarmente elevate, perché il bloccaggio del rullo di laminazione sulla bussola di centraggio e calettamento 7 non avviene più per attrito. Di conseguenza la coppia di serraggio da applicare sui dadi di riscontro 13 ha valori inferiori di almeno due ordini di grandezza rispetto a quelli richiesti dagli attuali sistemi di bloccaggio dei rulli di laminazione, che possono essere facilmente raggiunti con normali chiavi inglesi.
Questa possibilità rende superfluo l’utilizzo degli avvitatori idraulici e consente di ridurre drasticamente i tempi di sostituzione dei rulli di laminazione, semplificando enormemente le operazioni di manutenzione della linea di laminazione a caldo.
Risulta infine chiaro che alla macchina per la laminazione a caldo delle vergelle ed affini 1 ed al rullo di laminazione 6 possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, in una diversa forma di realizzazione meno sofisticata il dispositivo di bloccaggio 12 potrebbe comprendere un corpo a tazza strutturato/sagomato in modo tale da essere calzato direttamente sull’estremità distale dell’albero di supporto 4, o meglio sul codolo sporgente 4b dell’albero di supporto 4, e da disporre il suo bordo perimetrale in battuta sulla base del rullo di laminazione 6 dove à ̈ realizzata la scanalatura anulare 6b, all’esterno della medesima scanalatura anulare 6b; ed uno o più viti di ancoraggio che impegno in modo passante il fondo del corpo a tazza e poi si avvitano nel corpo dell’albero di supporto 4, o meglio nel codolo sporgente 4b dell’albero di supporto 4, in modo tale da bloccare il corpo a tazza in modo rigido sull’estremità distale dell’albero di supporto 4, o meglio sul codolo sporgente 4b dell’albero di supporto 4.
In un’altra forma di realizzazione, inoltre, il rullo di laminazione 6, anziché essere realizzato in carburo di tungsteno, potrebbe essere anche costituito da un blocco monolitico 6 di ghisa o di acciaio speciale ad alta resistenza, sempre di forma sostanzialmente cilindrica e sempre dotato di un foro centrale passante 6a di forma cilindrica con diametro tale da consentire di calzare il blocco monolitico 6 di ghisa sulla porzione di estremità 4a troncoconica dell’albero di supporto 4.
Claims (17)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1. Macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini (1) che à ̈ atta a laminare a caldo una vergella o similare (2) in avanzamento lungo un percorso di avanzano (p) prestabilito, e che comprende: ― due alberi di supporto (4) controrotanti che sono disposti da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella (p), con i rispettivi assi longitudinali (A) paralleli ed affacciati tra loro e localmente sostanzialmente perpendicolari al percorso di avanzamento della vergella (p), in modo tale da disporre rispettive porzioni di estremità (4a) in posizione sostanzialmente speculare da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella (p); ― due rulli di laminazione (6) che sono dotati di un foro centrale passante (6a), e sono calzati ciascuno su di un rispettivo albero di supporto (4), in corrispondenza della porzione di estremità (4a) del medesimo albero di supporto (4); e ― due bussole di centraggio e calettamento (7), ciascuna delle quali à ̈ calzata sulla porzione di estremità (4a) di un rispettivo albero di supporto (4), tra l’albero di supporto (4) ed il relativo rullo di laminazione (6), ed strutturata in modo tale da ingranare sull’albero di supporto (4) in modo tale da essere angolarmente solidale a detto albero di supporto (4), ed in modo tale da potersi inserire/incuneare tra l’albero di supporto (4) ed il rullo di laminazione (6) così da centrare il rullo di laminazione (6) sull’albero di supporto (4) ed inoltre rendere il rullo di laminazione (6) angolarmente solidale al corpo dell’albero di supporto (4); la macchina per la laminazione a caldo di vergelle ed affini (1) essendo caratterizzata dal fatto che ciascuna bussola di centraggio e calettamento (7) à ̈ dotata di una flangia anulare (11) a profilo loboidale eccentrico, che sporge a sbalzo dalla superficie esterna della bussola (7) in corrispondenza di una delle due imboccature del foro centrale passante (6a) del rullo di laminazione (6), e dal fatto che ciascun rullo di laminazione presenta, sulla base affacciata alla flangia anulare (11) della bussola (7), una corrispondente scanalatura anulare (6b) con profilo loboidale eccentrico, che à ̈ realizzata sul corpo del rullo di laminazione (6) in corrispondenza dell’imboccatura del foro centrale passante (6a) del rullo, ed ha una forma complementare a quella della flangia anulare (11) della bussola di centraggio e calettamento (7) in modo tale da essere impegnata dalla flangia anulare (11) di detta bussola (7).
- 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il profilo del bordo periferico esterno della flangia anulare (11) della bussola di centraggio e calettamento (7) à ̈ definito da una linea curva chiusa che ha un raggio di curvatura (r) variabile il quale, per uno o più tratti, à ̈ eccentrico rispetto all’asse longitudinale (A) della bussola (7).
- 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che il profilo del bordo periferico esterno della scanalatura anulare (6b) del rullo di laminazione (6) à ̈ definito da una linea curva chiusa che ha un raggio di curvatura (r) variabile il quale, per uno o più tratti, à ̈ eccentrico rispetto all’asse longitudinale (A) del rullo di laminazione (6).
- 4. Macchina secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che il profilo del bordo periferico esterno della scanalatura anulare (6b) Ã ̈ sostanzialmente identico al profilo del bordo periferico esterno della flangia anulare (11) della bussola di centraggio e calettamento (7).
- 5. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le porzioni di estremità (4a) dei due alberi di supporto (4) hanno un profilo sostanzialmente troncoconico, e che le due bussole di centraggio e calettamento (7) sono dotate internamente di un profilo troncoconico.
- 6. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la flangia anulare (11) della bussola di centraggio e calettamento (7) à ̈ sagomata/profilata in modo tale che il suo baricentro sia posizionato in corrispondenza dell’asse longitudinale (A) della bussola di centraggio e calettamento (7).
- 7. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la scanalatura anulare (6b) del rullo di laminazione (6) à ̈ preferibilmente sagomata/profilata in modo tale che il suo baricentro sia posizionato in corrispondenza dell’asse longitudinale (A) del rullo di laminazione (6).
- 8. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la flangia anulare (11) della bussola di centraggio e calettamento (7) e la scanalatura anulare (6b) del rullo di laminazione (6), hanno una forma sostanzialmente ellittica.
- 9. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di essere inoltre provvista di una carcassa portante esterna (3) che à ̈ posizionata a ridosso del percorso di avanzamento della vergella (p); i due alberi di supporto (4) essendo montati in modo assialmente girevole sulla carcassa portante (3) in modo tale da sporgere a sbalzo dalla carcassa portante (3) in posizione sostanzialmente speculare da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella (p), così da disporre le rispettive porzioni di estremità (4a) in posizione sostanzialmente speculare da bande opposte del percorso di avanzamento della vergella (p).
- 10. Macchina secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto di comprendere anche una cascata di ingranaggi che à ̈ alloggiata all’interno della carcassa portante (3), ed à ̈ strutturata in modo tale da collegare i due alberi di supporto (4) ad uno stesso motore di trascinamento, in modo tale da consentire a tale motore di poter trascinare in rotazione contemporaneamente i due alberi di supporto (4) attorno ai rispettivi assi longitudinali (A) uno in senso opposto all’altro, sostanzialmente con identica velocità angolare.
- 11. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere anche, per ciascuna bussola di centraggio e calettamento (7), un rispettivo dispositivo di bloccaggio rimovibile (12) che à ̈ strutturato in modo tale da trattenere stabilmente la bussola di centraggio e calettamento (7) calzata/infilata sulla porzione di estremità (4a) dell’albero di supporto (4), tra l’albero di supporto (4) ed il rullo di laminazione (6), con la flangia anulare (11) della bussola (7) inserita/innestata nella scanalatura anulare (6b) del rullo di laminazione (6).
- 12. Macchina secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che il dispositivo di bloccaggio rimovibile (12) comprendere un dado di riscontro (13) che à ̈ avvitato direttamente sull’estremità distale (4b) dell’albero di supporto (4), e mezzi elastici (14) i quali sono calzati sulla estremità distale (4b) dell’albero di supporto (4) in modo tale da interporsi tra il corpo del dado di riscontro (13) e la bussola di centraggio e calettamento (7), così da poter premere e trattenere la bussola di centraggio e calettamento (7) stabilmente in battuta sul rullo di laminazione (6).
- 13. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascun rullo di laminazione (6) à ̈ costituito da un blocco monolitico di carburo di tungsteno (6) di forma sostanzialmente cilindrica, che à ̈ dotato di un foro centrale passante (6a) con un diametro tale da consentire di calzare il blocco monolitico di carburo di tungsteno (6) sulla porzione di estremità (4a) dell’albero di supporto (4).
- 14. Rullo (6) per la laminazione a caldo di vergelle ed affini comprendente un blocco monolitico di materiale ad alta resistenza (6) di forma sostanzialmente cilindrica, il quale à ̈ dotato di un foro centrale passante (6a) atto a consentire di calzare il blocco monolitico di materiale ad alta resistenza (6) sul di un albero di supporto (4); detto rullo essendo caratterizzato dal fatto che detto blocco monolitico di materiale ad alta resistenza (6) presenta, su una delle due basi, una scanalatura anulare (6b) con profilo loboidale eccentrico, che à ̈ realizzata sul corpo del blocco monolitico di materiale ad alta resistenza (6) in corrispondenza dell’imboccatura del foro centrale passante (6a).
- 15. Rullo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che il profilo del bordo periferico esterno della scanalatura anulare (6b) del blocco monolitico di materiale ad alta resistenza (6) à ̈ definito da una linea curva chiusa che ha un raggio di curvatura (r) variabile il quale, per uno o più tratti, à ̈ eccentrico rispetto all’asse longitudinale (A) del blocco monolitico di materiale ad alta resistenza (6).
- 16. Rullo secondo la rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto che la scanalatura anulare (6b) con profilo loboidale eccentrico ha forma sostanzialmente ellittica.
- 17. Rullo secondo la rivendicazione 14, 15, o 16, caratterizzato dal fatto che il blocco monolitico di materiale ad alta resistenza (6) Ã ̈ un blocco monolitico di carburo di tungsteno (6) di forma sostanzialmente cilindrica.
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