ITTV20100026A1 - Elemento costruttivo adatto ad essere utilizzato per la costruzione di pareti modulari - Google Patents

Elemento costruttivo adatto ad essere utilizzato per la costruzione di pareti modulari Download PDF

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ITTV20100026A1
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IT
Italy
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construction element
support
construction
modular wall
stone material
Prior art date
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IT000026A
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Inventor
Giovanni Riccardo Parcianello
Original Assignee
Rife Snc Di Parcianello Giovanni & C
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04CSTRUCTURAL ELEMENTS; BUILDING MATERIALS
    • E04C1/00Building elements of block or other shape for the construction of parts of buildings
    • E04C1/42Building elements of block or other shape for the construction of parts of buildings of glass or other transparent material

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Architecture (AREA)
  • Civil Engineering (AREA)
  • Structural Engineering (AREA)
  • Panels For Use In Building Construction (AREA)

Description

Descrizione dell’invenzione industriale a
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un elemento costruttivo dotato di superfici a vista decorate.
La presente invenzione si riferisce anche alle pareti o ai divisori ottenibili tramite la composizione di detti elementi costruttivi.
Recentemente vi è stata un’evoluzione della concezione della divisione degli spazi all’interno di un’abitazione, di un ufficio o di un locale adibito ad uso commerciale, che ha reso di fatto non più rigida e schematica, come in passato, la suddivisione tra i vari ambienti.
Sempre più frequentemente, infatti, si ricorre all’utilizzo di pareti divisorie, fisse o mobili, che consentono di variare la suddivisione dei vari spazi, in accordo con le differenti esigenze funzionali e di gusto dei differenti utilizzatori.
Generalmente le pareti divisorie vengono realizzate con lastre in cartongesso fissate con appositi mezzi di fissaggio ad una struttura portante costituita da profili metallici o di legno.
Le pareti in cartongesso possono avere differenti spessori e possono essere tinteggiate o ricoperte con qualsiasi tipo di rivestimento, ad esempio piastrelle.
La messa in opera di tali pareti, così come il trasporto e l’assemblaggio dei singoli elementi costitutivi, talvolta è di difficile esecuzione, e richiede quindi l’intervento di personale qualificato. Inoltre, pur ricorrendo ad opportuni rivestimenti, non sempre tali pareti divisorie presentano un’estetica soddisfacente.
Per migliorare la finitura di tali pareti talvolta si ricorre all’utilizzo di rivestimenti in marmo.
Tali rivestimenti pur rendendo più pregevole l’estetica della parete divisoria su cui sono applicati, non risolvono del tutto i problemi sopramenzionati, dal momento che, oltre a richiedere l’intervento di personale qualificato, comportano per l’utente anche dei costi aggiuntivi.
Le piastrelle o le lastre di rivestimento in marmo, inoltre, sono piuttosto fragili e pertanto devono essere maneggiate con particolare cautela.
Per evitare fessurazioni o rotture, i rivestimenti in marmo vengono forniti generalmente con spessori non inferiori ad 1 centimetro.
Tali spessori consentono di ottenere piastrelle o lastre maggiormente resistenti agli sforzi e agli urti, ma impediscono generalmente di ottenere rivestimenti in grado di far filtrare la luce emessa da un’eventuale fonte luminosa posizionata all’interno della parete divisoria in cartongesso.
Inoltre, i rivestimenti in marmo di tale spessore appesantiscono la struttura su cui vengono applicati, richiedendo che la struttura portante venga irrobustita adeguatamente per sopportare tale carico aggiuntivo.
Alternativamente, una parete divisoria può essere realizzata, in modo tradizionale, utilizzando mattoni forati o altri tipi di laterizi.Tale tipologia di parete richiede l’intervento di manodopera qualificata e comporta sicuramente dei costi aggiuntivi rispetto alle usuali pareti divisorie in cartongesso.
La parete in mattoni inoltre, se da un lato consente di ottenere delle migliori finiture estetiche, dall’altro limita la possibilità di variare la suddivisione dei vari spazi.
E’ evidente, infatti, come non siano agevoli, nel caso si voglia spostare la posizione di una simile parete divisoria, né l’abbattimento né la successiva ricostruzione in una posizione differente.
In particolare, le pareti di tipo noto, sia in cartongesso sia in mattoni, non possono essere smontate e ricomposte in una posizione differente, ma devono essere letteralmente demolite e ricostruite. Il materiale impiegato nella vecchia parete deve essere quindi smaltito e del nuovo materiale deve essere comprato per la costruzione della nuova parete.
Inoltre, tali pareti possono essere illuminate unicamente con delle sorgenti di illuminazione posizionate in corrispondenza della superficie esterna. A causa della loro struttura massiva, infatti, non è possibile illuminarle ponendo al loro interno una fonte luminosa.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di superare almeno parzialmente gli inconvenienti della tecnica nota.
In particolare, un compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile un elemento costruttivo che sia facilmente assemblabile da parte di un utente.
Un altro compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile una parete divisoria modulare che possa essere messa in opera da personale non qualificato.
Un ulteriore compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile una parete divisoria modulare che sia dal punto di vista estetico particolarmente attraente e che abbia un costo accessibile così da poter trovare una larga diffusione d’impiego.
Un ulteriore compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile elementi costruttivi che possano essere montati per formare una parete divisoria e che possano poi essere smontati e rimontati più volte in configurazioni differenti per formare altre pareti divisorie.
Un ulteriore compito della presente invenzione è quello di rendere disponibile una parete divisoria modulare che possa essere internamente illuminata creando un effetto scenografico particolarmente gradevole.
Lo scopo e i compiti sopra indicati sono raggiunti da un elemento costruttivo in accordo con quanto rivendicato nella rivendicazione 1 e da una parete modulare in accordo con quanto rivendicato nella rivendicazione 14.
Le caratteristiche e gli ulteriori vantaggi dell’invenzione risulteranno dalla descrizione, fatta qui di seguito, di alcuni esempi di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati in cui:
- la figura 1 rappresenta schematicamente una vista in esploso di un componente dell’elemento costruttivo secondo l’invenzione;
- la figura 2 rappresenta schematicamente una vista laterale del componente di figura 1;
- la figura 3 rappresenta schematicamente la sezione lungo il piano di traccia III-III di figura 2;
- la figura 4 rappresenta schematicamente la vista prospettica di un elemento costruttivo secondo l’invenzione;
- la figura 5 rappresenta schematicamente la vista prospettica di una parete modulare ottenuta assemblando tra loro una pluralità di elementi costruttivi simili a quello di figura 4;
- la figura 6 rappresenta schematicamente un particolare della sezione lungo il piano di traccia VI-VI di figura 5.
Con riferimento alle figure allegate, la presente invenzione si riferisce ad un elemento costruttivo 100, utilizzabile per la costruzione di pareti o di divisori modulari 200.
Nella descrizione che verrà fatta di seguito come piano di appoggio si definisce il piano individuato dal pavimento dell’ambiente o della stanza all’interno del quale è posizionato l’elemento costruttivo 100.
In particolare, con “superiore” verrà individuata la parte dell’elemento costruttivo o dei suoi singoli componenti che, in uso, si trova relativamente più distante dal piano di appoggio, mentre con “inferiore” verrà individuata la parte dell’elemento costruttivo o dei suoi singoli elementi che, in uso, si trova relativamente più prossima al piano di appoggio.
Inoltre, assumendo come punto di vista quello di un ipotetico osservatore posto di fronte all’elemento costruttivo modulare, con “anteriore” verrà individuata la parte dell’elemento costruttivo o dei suoi singoli componenti che, in uso, si trova relativamente più prossima all’osservatore, mentre con “posteriore” si farà riferimento alla parte dell’elemento costruttivo o dei suoi singoli componenti che, in uso, si trova relativamente più distante dall’osservatore.
Infine, con superficie destinata “ad essere esposta alla vista” si intende una superficie che, una volta messa in opera, non necessita di essere movimentata per essere visibile agli occhi di un ipotetico osservatore posto nelle vicinanze della superficie stessa. Inoltre, le superfici adatte ad essere esposte comprendono preferibilmente una finitura gradevole alla vista e al tatto.
Infine, con elemento cavo si intende un elemento avente la propria struttura prevalentemente concentrata in prossimità delle proprie superfici esterne, in cui cioè gran parte della struttura complessiva di tale elemento è confinata nelle adiacenze delle superfici esterne dell’elemento stesso.
Viene altresì incluso in tale definizione anche un elemento comprendente uno o più sotto elementi strutturali adatti a definire una o più cavità o intercapedini all’interno del volume occupato dall’elemento stesso.
Con riferimento alle figure allegate, l’elemento costruttivo 100 comprende almeno due superfici di rivestimento 10 destinate, in uso, ad essere esposte alla vista e mezzi di sostegno 50, 55.
Detti mezzi di sostegno 50, 55 sono adatti a collegare tra loro dette superfici di rivestimento 10 e a collegare l’elemento costruttivo 100 ad altri elementi costruttivi 100 ad esso analoghi.
In accordo con l’invenzione, l’elemento costruttivo 100 è cavo.
Inoltre, l’elemento costruttivo 100 si caratterizza per il fatto che ciascuna superficie di rivestimento 10 comprende una lastra sottile di materiale lapideo 20 supportata da uno strato di supporto 30.
Le superfici di rivestimento 10 possono avere forme e dimensioni differenti, ad esempio possono essere rettangolari, triangolari, quadrate o romboidali. Le forme geometriche delle superfici di rivestimento sono preferibilmente scelte in modo da ottenere una tassellatura, in modo cioè da ricoprire il piano della parete con una o più figure ripetute, senza sovrapposizioni né vuoti.
Inoltre, mediante l’utilizzo di opportuni mezzi di sostegno 50, 55, possono assumere differenti orientazioni nello spazio, cioè ad esempio possono essere sostenute una parallela rispetto all’altra oppure possono essere sostenute perpendicolari al piano d’appoggio ma posizionate su piani tra loro incidenti.
Nella forma di realizzazione preferita le superfici di rivestimento 10 comprese nell’elemento costruttivo 100 hanno uguali dimensioni e sono di forma rettangolare e vengono posizionate una di fronte all’altra.
In tale forma di realizzazione preferita, i mezzi di sostegno 50, 55 collegano le superfici di rivestimento 10 così che sia uniforme la distanza tra le stesse. In questo caso l’elemento costruttivo 100 è assimilabile nel suo complesso ad un parallelepipedo cavo (vedi figura 4).
I mezzi di sostegno 50, 55 consentono di mantenere spaziate tra loro le superficie di rivestimento 10 e nello stesso tempo contribuiscono a dare solidità alla struttura complessiva dell’elemento 100 che, come sopra menzionato, è prevalentemente concentrata in prossimità delle due superfici di rivestimento 10.
Così come le superfici di rivestimento 10, anche i mezzi di sostegno 50, 55 possono avere dimensioni, forme e spessori differenti e possono essere realizzati in differenti materiali.
E’ ovvio che migliori sono le proprietà meccaniche di tali mezzi di sostegno 50, 55, quali ad esempio resistenza a compressione e a taglio, migliori sono le caratteristiche meccaniche dell’intero elemento 100.
I mezzi di sostegno 50, 55 comprendono primi mezzi di sostegno 50 e secondi mezzi di sotegno 55.
I primi mezzi di sostegno 50 consentono di accoppiare tra loro, mediante noti mezzi di fissaggio 44, 45, i rispettivi profili superiori ed i rispettivi profili inferiori delle superfici di rivestimento 10.
Come evidenziato nella figura 4, nella forma di realizzazione preferita, a fissaggio completato, i primi mezzi di sostegno 50 assumono una posizione sostanzialmente parallela al piano d’appoggio.
Preferibilmente i primi mezzi di sostegno 50 sono disposti in modo tale da non chiudere completamente la superficie inferiore e superiore dell’elemento costruttivo 100, ma in modo tale da consentire all’utente di avere accesso, con le mani e/o con eventuali utensili, all’interno del volume delimitato dalle superfici di rivestimento 10.
Tuttavia, nel caso in cui anche la superficie superiore dell’elemento costruttivo 100 sia destinata ad essere esposta alla vista, i primi mezzi di sostegno 50 preferibilmente vengono posizionati in modo da chiudere completamente tale superficie assicurando di conseguenza una migliore finitura dell’elemento costruttivo 100 stesso.
In tal caso, nella forma di realizzazione preferita, i primi mezzi di sostegno 50 possono avere una superficie esterna decorata. Tale superficie decorata può avere una struttura analoga a quella delle superfici di rivestimento 10 dell’elemento costruttivo 100 e cioè può comprendere una lastra sottile di materiale lapideo 20 e uno strato di supporto 30. La lastra sottile di materiale lapideo 20 e lo strato di supporto 30 possono essere entrambi almeno parzialmente traslucidi. Oppure, la superficie decorata dei primi mezzi di sostegno 50 può essere costituita da un’unica lastra di materiale lapideo di vario spessore. Infine, sempre facendo riferimento al caso in cui la superficie superiore dell’elemento costruttivo 100 sia esposta alla vista, i primi mezzi di sostegno 50 possono essere realizzati in legno pregiato.
A loro volta, in modo in sé noto, i secondi mezzi di sostegno 55 consentono di accoppiare tra loro, mediante mezzi di fissaggio 44, 45, i profili laterali delle superfici di rivestimento 10 del singolo elemento costruttivo 100.
Nella forma di realizzazione preferita, a fissaggio completato, i secondi mezzi di sostegno 55 sono sostanzialmente perpendicolari al piano d’appoggio.
Anch’essi preferibilmente sono disposti in modo tale da non chiudere completamente le superfici laterali dell’elemento costruttivo 100, ma in modo tale da garantire all’utente di poter accedere anche dai lati all’interno dell’elemento costruttivo 100.
Come descritto in precedenza relativamente ai primi mezzi di sostegno 50, anche i secondi mezzi di sostegno 55 possono essere posizionati in modo da chiudere completamente la superficie laterale. Ciò è tipicamente utile nel caso in cui la superficie laterale dell’elemento costruttivo 100 sia destinata ad essere esposta alla vista, necessitando di conseguenza di una migliore finitura dell’elemento stesso.
Anche i secondi mezzi di sostegno 55, pertanto, potranno avere in questo caso, una superficie esterna decorata. Tale superficie decorata può avere una struttura analoga a quella delle due superfici di rivestimento 10. Tale superficie può cioè comprendere una lastra sottile di materiale lapideo 20 ed uno strato di supporto 30. La lastra sottile di materiale lapideo 20 e lo strato di supporto 30 possono essere entrambi almeno parzialmente traslucidi. Oppure tale superficie decorata può essere costituita da un’unica lastra di marmo di vario spessore. Infine, sempre facendo riferimento al caso in cui la superficie laterale dell’elemento costruttivo 100 sia esposta alla vista, i primi mezzi di sostegno 50 possono essere realizzati in legno pregiato.
Come anticipato, l’elemento costruttivo 100 si caratterizza per il fatto che, come mostrato nelle figure 1-3, le almeno due superfici di rivestimento 10 comprendono una lastra sottile 20 di materiale lapideo supportato da uno strato di supporto 30. Sia la lastra di materiale lapideo 20 che lo strato di supporto 30 possono essere almeno parzialmente traslucidi.
Con materiale lapideo si intende una pietra naturale o un materiale artificiale simile alla pietra, cioè avente l’aspetto e le proprietà meccaniche della pietra.
Nella forma preferita di realizzazione tale materiale lapideo sarà scelto all’interno del gruppo dei marmi. In accordo con altre forme di realizzazione, il materiale lapideo potrà invece comprendere altre pietre naturali come ad esempio travertino, ardesia, onice, porfido, granito o tufo. In accordo con ancora altre forme di realizzazione, il materiale lapideo potrà invece comprendere pietre artificiali.
Con lastra sottile, invece, si intende una lastra avente lo spessore totale inferiore a 10 millimetri, preferibilmente compreso tra 2 e 6 millimetri.
Con corpo o superficie traslucida si intende un corpo o una superficie dotata di una trasparenza che consente di far passare la luce e di distinguere la forma di un oggetto posto dietro di esso/essa ma non i contorni.
Con riferimento ad una forma di realizzazione della presente invenzione, si può notare come una superficie di rivestimento 10 comprendente una lastra lapidea 20 e uno strato di supporto 30, entrambi almeno parzialmente traslucidi, possa essere considerata nel suo insieme almeno parzialmente traslucida.
Questa caratteristica tecnica rende la superficie di rivestimento 10 particolarmente attraente dal punto di vista estetico. Inoltre, la superficie di rivestimento 10 traslucida è anche in grado di far filtrare verso l’esterno la luce prodotta da un’eventuale sorgente luminosa posta all’interno dell’elemento 100.
Lo strato di supporto 30 viene applicato sulla superficie interna della lastra di materiale lapideo 20 ed ha il compito di assicurare a quest’ultima la necessaria resistenza strutturale.
Lo strato di supporto 30 nella forma di realizzazione preferita è almeno parzialmente traslucido e consiste in uno strato di vetroresina dello spessore di 1-2 millimetri.
Come materiale di supporto può essere utilizzato anche il policarbonato o il vetro. In quest’ultimo caso, lo spessore dello strato di supporto 30 potrà ovviamente essere maggiore.
Lo strato di supporto 30 e la lastra di materiale lapideo sono preferibilmente collegati tra loro per mezzo di un adesivo strutturale, di tipo in sé noto, che consenta una sufficiente robustezza complessiva.
Come mostrato dettagliatamente nelle figure 1-3, in corrispondenza del perimetro esterno dello strato di supporto 30 delle superfici di rivestimento 10, sul lato non a contatto con la lastra di materiale lapideo 20, possono essere applicati, in modo noto, mezzi di accoppiamento 40.
Mediante tali mezzi di accoppiamento 40 le superfici di rivestimento 10 possono essere accoppiate ai mezzi di sostegno 50, 55.
Nella forma di realizzazione preferita detti mezzi di accoppiamento 40 consistono in profili sagomati ad L e realizzati in policarbonato.
Detti profili 40 presentano lungo tutta la loro superficie una pluralità di fori di fissaggio 42 adatti ad essere impegnati dai mezzi di fissaggio 44, 45 per mezzo dei quali le lastre di rivestimento 10 vengono accoppiate ai primi mezzi di sostegno 50 e ai secondi mezzi di sostegno 55.
Vantaggiosamente, come schematicamente mostrato nelle figure 5 e 6, i mezzi di sostegno 50, 55 sono adatti a collegare l’elemento costruttivo 100 ad altri elementi costruttivi 100 ad esso analoghi.
In tal modo è possibile realizzare pareti o divisori modulari 200 aventi come modulo base proprio l’elemento costruttivo 100. Infatti, ponendo uno di fianco all’altro o uno sopra l’altro più elementi costruttivi 100 è possibile ottenere pareti modulari 200 di varia lunghezza ed altezza.
Nella figura 6, viene rappresentata schematicamente la modalità con cui due elementi costruttivi 100 possono essere fissati uno sopra l’altro.
Detti elementi costruttivi 100 vengono dapprima posizionati in modo da far combaciare i profili esterni delle rispettive superfici inferiori e superiori, allineando tra loro i fori 42 dei rispettivi mezzi di accoppiamento 40.
Successivamente, tramite ad esempio l’utilizzo di una vite 44’ in corrispondenza di ogni foro 42, è possibile fissare tra loro il primo mezzo di sostegno superiore 50’’ di un elemento costruttivo 100 con il primo mezzo di sostegno inferiore 50’ dell’elemento costruttivo 100 sopra posizionato, rendendo di fatto solidali detti elementi costruttivi 100.
Come sottolineato in precedenza, l’elemento costruttivo 100 è cavo e il descritto posizionamento dei primi mezzi di sostegno 50 e dei secondi mezzi di sostegno 55 consente un facile accesso all’interno dell’elemento costruttivo 100.
Di conseguenza risulta piuttosto agevole, anche per personale non qualificato, sia il corretto posizionamento dei mezzi di fissaggio 44, 45 sia il successivo fissaggio degli stessi.
Inoltre, va notato come la struttura cava dell’elemento costruttivo 100 e i ridotti spessori delle lastre di rivestimento 10, dei primi mezzi di sostegno 50 e dei secondi mezzi di sostegno 55, contribuiscano a far si che l’elemento costruttivo 100 abbia un peso minimo. In particolare, a parità di dimensioni, l’elemento costruttivo 100 avrà un peso nettamente inferiore rispetto ad altri noti elementi costruttivi, senza che per questo ne vengano inficiate le caratteristiche meccaniche.
Il ridotto peso dell’elemento costruttivo 100 permette di eliminare il rischio che le superfici di rivestimento 10 possano essere soggette, per effetto del peso dei corpi soprastanti, a pericolose flessioni o deformazioni.
Con riferimento sempre alla figura 6, va comunque notato che l’accoppiamento degli elementi costruttivi 100 in corrispondenza degli elementi di accoppiamento 40 consente di concentrare su quest’ultimi gran parte del peso degli elementi costruttivi 100 soprastanti. Gli elementi di accoppiamento sono, infatti, più resistenti sia della lastra lapidea che dello strato di supporto.
In modo analogo a quanto sopra descritto, può essere realizzato il fissaggio di due elementi costruttivi 100 posti uno di fianco all’altro. In questo caso tramite i mezzi di fissaggio 44, 45 verranno tra loro fissati i secondi mezzi di sostegno 55 delle superfici laterali degli elementi costruttivi 100.
Nel caso in cui vengano sovrapposti ed affiancati l’uno all’altro più elementi costruttivi 100, come ad esempio nella parete modulare 200 schematizzata nella figura 5, è preferibile prevedere l’utilizzo di un’intelaiatura di sostegno 70, 72.
Detta intelaiatura 70 viene posizionata all’interno dei singoli elementi costruttivi 100 e consente di migliorare la stabilità strutturale della parete modulare 200.
Nella forma di realizzazione preferita, l’intelaiatura di sostegno è costituita da uno o più tubi metallici 70 giuntabili l’uno all’altro che si sviluppano lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare al piano d’appoggio.
Ciascuno di detti tubi metallici 70 comprende preferibilmente una pluralità di spezzoni di altezza pari all’altezza dell’elemento costruttivo 100 all’interno del quale sono posizionati; tali spezzoni vengono tra loro giuntati durante il collegamento dei vari elementi costruttivi 100 della parete modulare 200.
La giunzione tra gli spezzoni dei tubi può essere realizzata tramite bulloni oppure innesti a baionetta.
Per garantire che i tubi di sostegno 70 siano solidali all’elemento costruttivo 100 all’interno del quale sono posizionati, si può prevedere l’utilizzo di mezzi di sostegno 50 o 55 dotati di opportuni elementi di fissaggio.
In questo modo, fissando i tubi di sostegno 70 ai mezzi di sostegno 50 o 55, a cui a loro volta sono fissate le superfici di rivestimento 10, si riduce il rischio che la parete modulare 200 possa gravare eccessivamente sugli elementi costruttivi 100 posti alla base.
I tubi di sostegno 70, infatti, possono creare un percorso di trasmissione supplementare per le forze di compressione esercitate daI peso dei vari elementi costruttivi 100, in modo da scaricarle direttamente sul piano d’appoggio anziché sugli elementi costruttivi sottostanti.
Viene così garantito che le superfici di rivestimento 10 non siano sottoposte a sforzi di compressione tali da danneggiare la lastra sottile di materiale lapideo 20 e lo strato di supporto 30.
Inoltre, i tubi di sostegno 70 riducono il rischio che la parete modulare possa subire dei disassamenti a seguito di urti accidentali provocati da persone o cose.
Preferibilmente, le estremità inferiori dei tubi di sostegno 70, che vengono a poggiare sul piano d’appoggio della parete modulare 200, verranno fissati in modo noto al piano d’appoggio stesso.
Nel caso in cui la parete modulare 200 si debba estendere in altezza sino ad arrivare in prossimità del soffitto dell’ambiente all’interno del quale è posizionata, è opportuno lasciare alcuni centimetri di spazio tra il soffitto e le superfici superiori degli elementi costruttivi della parete modulare 200 posti più in alto.
Tale spazio garantisce all’utente una certa area di manovra per poter correttamente posizionare e fissare tra loro i tubi di sostegno 70. Le estremità superiori di tali tubi potranno eventualmente essere fissate in modo noto al soffitto.
Detto spazio potrà eventualmente essere chiuso con una striscia di materiale, di lunghezza pari alla lunghezza dell’intera parete, rimuovibilmente collegata all’estremità superiore della parete modulare 200.
Nel caso in cui la parete modulare 200 sia particolarmente larga, cioè sia costituita da più file di elementi costruttivi 100 posizionate una di fianco all’altra, è preferibile che l’intelaiatura di sostegno comprenda anche dei tubi metallici di sostegno 72 che si estendono in direzione sostanzialmente parallela al piano d’appoggio. In tal caso, per consentire il collegamento di tali tubi di sostegno 72 di due elementi costruttivi 100 adiacenti, verranno utilizzati secondi mezzi di sostegno 55 forati.
Detti tubi di sostegno 72, anch’essi comprendenti preferibilmente spezzoni giuntabili l’uno all’altro, possono essere collegati ai tubi di sostegno 70 in modo noto, ad esempio mediante raccordi del tipo comunemente detto “innocenti”.
Anche in questo caso, si può prevedere che le estremità dei tubi di sostegno 72 degli elementi costruttivi a contatto con la parete di sostegno, su cui viene eventualmente poggiata la parete modulare 200, vengano fissate in modo noto alla parete di sostegno stessa.
La presenza della struttura di sostegno 70, 72 oltre ad irrobustire la struttura della parete modulare 200 consente anche di ottenere più agevolmente all’interno della parete modulare 200 degli spazi liberi 202, degli spazi cioè non occupati da elementi costruttivi 100.
Grazie alla struttura 70, 72 sarà, infatti, possibile sostenere agevolmente gli elementi costruttivi 100 che si trovano sopra gli spazi liberi 202.
Tali spazi liberi 202 potranno vantaggiosamente essere utilizzati per posizionare all’interno della parete modulare 200 degli accessori quali cassetiere, ante o per fungere da piano di appoggio per suppellettili o dispositivi elettronici quali televisori e hi-fi.
Si può notare, pertanto, come la predisposizione degli spazi liberi 202 all’interno della parete modulare 200 consenta, vantaggiosamente rispetto alle note pareti in cartongesso o in mattoni, di sfruttare anche lo spazio occupato dalla parete stessa.
Come descritto in precedenza, le superfici di rivestimento 10 degli elementi costruttivi 100 oggetto dell’invenzione si caratterizzano per il fatto che comprendono una lastra sottile di materiale lapideo 20 supportata da uno strato di supporto 30.
L’elemento costruttivo 100 può, ovviamente, comprendere due superfici di rivestimento 10 realizzate con differenti materiali lapidei.
Inoltre, nel caso in cui si voglia illuminare dall’interno l’elemento costruttivo 100, non è necessario che entrambe le due superfici di rivestimento 10 siano almeno parzialmente traslucide.
Per far filtrare verso l’esterno la luce prodotta da un’eventuale fonte di illuminazione posta all’interno dell’elemento costruttivo 100 è sufficiente, infatti, che sia almeno parzialmente traslucida una delle due superfici di rivestimento 10.
In tal caso, anche la parete modulare 200, comprendente una pluralità di elementi costruttivi 100 dotati di una o più superfici di rivestimento almeno parzialmente traslucide, può essere nel suo insieme illuminata dall’interno da una o più sorgenti luminose, garantendo un effetto scenografico particolarmente gradevole.
Nella forma di realizzazione preferita l’illuminazione della parete modulare 200 viene effettuata mediante led opportunamente disposti all’interno delle cavità dei vari elementi costruttivi 100 di cui è composta la parete 200.
Preferibilmente detti led vengono collegati tra loro, ad esempio mediante fili o piccole catene. Questo consente un loro più agevole posizionamento all’interno della parete modulare 200 ma, eventualmente, anche una loro più facile rimozione, nel caso in cui, ad esempio, uno o più dei led debbano essere sostituiti.
Nel caso in cui la parete modulare 200 si debba estendere in altezza sino ad arrivare in prossimità del soffitto dell’ambiente all’interno del quale è posizionata, l’accesso ai fili o alle catene su cui sono fissati i led potrà avvenire sfruttando lo spazio eventualmente lasciato libero tra il soffitto e le superfici superiori degli elementi costruttivi della parete modulare 200 posti più in alto.
Si deve notare che l’elemento costruttivo 100 oggetto della presente invenzione e la parete modulare 200 ottenibile mediante la composizione di tale elemento sono anche adatti all’uso esterno.
Inotre, va notato come l’elemento costruttivo 100 possa essere fornito disassemblato nei suoi singoli componenti, cioè superfici di rivestimento 10 e mezzi di sostegno 50, 55, consentendone un più agevole imballo e trasporto.
Sia il singolo elemento costruttivo 100 che la parete modulare 200, infatti, grazie alla loro semplificata struttura possono essere facilmente messi in opera anche da personale non qualificato.
Inoltre, gli elementi costruttivi 100 che costituiscono una parete modulare 200 secondo l’invenzione possono essere facilmente smontati e rimontati più volte in modo da formare pareti con configurazioni differenti.
In conclusione, dalla descrizione che precede appare chiaro come l’elemento costruttivo 100 e la parete modulare 200 secondo l’invenzione presentino caratteristiche tali da rimediare vantaggiosamente ai problemi ed inconvenienti della tecnica anteriore.
Alle forme di realizzazione dell’elemento costruttivo 100 e della parete modulare 200 descritte sopra la persona esperta potrà, al fine di soddisfare specifiche esigenze, apportare modifiche e/o sostituzioni di elementi descritti con elementi equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito delle rivendicazioni allegate.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento costruttivo (100), comprendente: almeno due superfici di rivestimento (10) destinate, in uso, ad essere esposte alla vista; e mezzi di sostegno (50, 55) che collegano tra loro dette superfici di rivestimento (10) e adatti a collegare l’elemento costruttivo (100) ad altri elementi costruttivi (100) ad esso analoghi; caratterizzato dal fatto che l’elemento costruttivo (100) è cavo e dal fatto che ciascuna superficie di rivestimento (10) comprende una lastra sottile di materiale lapideo (20) supportata da uno strato di supporto (30).
  2. 2. Elemento costruttivo (100) secondo la rivendicazione 1, in cui la lastra sottile di materiale lapideo (20) e lo strato di supporto (30) di almeno una delle due superfici di rivestimento (10) sono almeno parzialmente traslucidi.
  3. 3. Elemento costruttivo (100) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui le almeno due superfici di rivestimento (10) hanno uguale forma e dimensioni.
  4. 4. Elemento costruttivo (100) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui le almeno due superfici di rivestimento (10) sono di forma rettangolare e vengono posizionate una di fronte all’altra.
  5. 5. Elemento costruttivo (100) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui i mezzi di sostegno (50, 55) collegano le almeno due superfici di rivestimento (10) così che sia uniforme la distanza tra dette almeno due superfici di rivestimento (10).
  6. 6. Elemento costruttivo (100) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui il materiale lapideo almeno parzialmente traslucido di cui è composta la lastra sottile (20) viene scelto all’interno del gruppo dei materiali marmorei.
  7. 7. Elemento costruttivo (100) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui la lastra sottile di materiale lapideo (20) ha uno spessore totale inferiore a 10 milimetri, preferibilmente compreso tra 2 e 6 millimetri.
  8. 8. Elemento costruttivo (100) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui lo strato di supporto (30) almeno parzialmente traslucido comprende uno strato di vetroresina.
  9. 9. Elemento costruttivo (100) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui lo strato di supporto (30) ha uno spessore compreso tra 1 e 2 millimetri.
  10. 10. Elemento costruttivo (100) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui, in corrispondenza del perimetro esterno dello strato di supporto (30) delle almeno due superfici di rivestimento (10), sul lato non a contatto con la lastra di materiale lapideo (20), vengono applicati mezzi di accoppiamento (40).
  11. 11. Elemento costruttivo (100) secondo la rivendicazione 10, in cui detti mezzi di accoppiamento (40) comprendono profili sagomati ad L.
  12. 12. Elemento costruttivo secondo la rivendicazione 10 o 11, in cui dette almeno due superfici di rivestimento (10) vengono accoppiate ai mezzi di sostegno (50, 55) per mezzo di detti mezzi di accoppiamento (40).
  13. 13. Elemento costruttivo secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di sostegno (50, 55) comprendono primi mezzi di sostegno (50) e secondi mezzi di sostegno (55), i primi mezzi di sostegno (50) essendo adatti ad accoppiare tra loro i rispettivi profili superiori ed i rispettivi profili inferiori di dette almeno due superfici di rivestimento (10) e i secondi mezzi di sostegno (55) essendo adatti ad accoppiare tra loro i profili laterali di dette almeno due superfici di rivestimento (10).
  14. 14. Elemento costruttivo secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di sostegno (50, 55) sono adatti ad essere esposti alla vista comprendendo una superficie esterna decorata; detta superficie decorata comprendendo una lastra sottile di materiale lapideo (20) ed uno strato di supporto (30), entrambi almeno parzialmente traslucidi.
  15. 15. Parete modulare (200) comprendente una pluralità di elementi costruttivi (100) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni.
  16. 16. Parete modulare (200) secondo la rivendicazione 15, comprendente un’intelaiatura di sostegno (70, 72) adatta ad incrementare la stabilità strutturale della parete modulare (200).
  17. 17. Parete modulare (200) secondo la rivendicazione 16, in cui detta intelaiatura di sostegno (70, 72) comprende una pluralità di tubi metallici giuntabili uno all’altro.
  18. 18. Parete modulare (200) secondo una qualsiasi rivendicazione da 15 a 17, comprendente al suo interno una o più sorgenti luminose.
  19. 19. Parete modulare (200) secondo la rivendicazione 18, in cui detta una o più sorgenti luminose comprendono led collegati tra loro mediante fili o piccole catene.
  20. 20. Parete modulare (200) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 15 a 19, in cui detta intelaiatura di sostegno (70, 72) è fissata ai mezzi di sostegno (50, 55).
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