ITTV20090202A1 - Montatura per occhiali - Google Patents

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ITTV20090202A1
ITTV20090202A1 IT000202A ITTV20090202A ITTV20090202A1 IT TV20090202 A1 ITTV20090202 A1 IT TV20090202A1 IT 000202 A IT000202 A IT 000202A IT TV20090202 A ITTV20090202 A IT TV20090202A IT TV20090202 A1 ITTV20090202 A1 IT TV20090202A1
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Guido Franchin
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Sgm S R L
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    • G02OPTICS
    • G02CSPECTACLES; SUNGLASSES OR GOGGLES INSOFAR AS THEY HAVE THE SAME FEATURES AS SPECTACLES; CONTACT LENSES
    • G02C5/00Constructions of non-optical parts
    • G02C5/14Side-members
    • G02C5/20Side-members adjustable, e.g. telescopic

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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“MONTATURA PER OCCHIALIâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad una montatura per occhiali.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad una montatura per occhiali di tipo scomponibile, a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come à ̈ noto, gli occhiali sono dei dispositivi ottici costituiti da una coppia di lenti in materiale trasparente, e da un telaio di supporto, tradizionalmente chiamato “montatura†, che à ̈ strutturato in modo tale da supportare stabilmente le lenti, e da posizionare le lenti di fronte agli occhi dell’utilizzatore quando l’utilizzatore calza l’occhiale.
La montatura à ̈ normalmente realizzata in materiale plastico e/o metallico, ed à ̈ solitamente composta da una parte frontale che supporta direttamente le lenti ed à ̈ atta ad essere posizionata a cavallo del naso, all’altezza degli occhi; e da due stanghette laterali che si estendono a sbalzo dalla parte frontale, da bande opposte della medesima, rimanendo parallele e distanziate tra loro, in modo tale da disporsi in appoggio sulle orecchie della persona che calza gli occhiali per conferire stabilità laterale alla parte frontale.
Nella maggior parte dei casi, la parte frontale della montatura à ̈ formata da un ponticello o archetto centrale che à ̈ strutturato in modo tale da essere posizionato a cavallo del naso, in appoggio sul medesimo, e da due cerchi porta-lenti laterali che sono posizionati da bande opposte del ponticello, in modo tale da essere allineati ciascuno ad un rispettivo occhio dell’utilizzatore, e sono strutturati in modo tale da ospitare e trattenere al proprio interno ciascuno una rispettiva lente dell’occhiale.
Più in dettaglio, i due cerchi porta-lenti sono fissati al ponticello centrale in modo tale da formare un corpo rigido, e le stanghette laterali sono fissate direttamente sui fianchi laterali dei due cerchi porta-lenti, dalla parte opposta del ponticello centrale, tramite delle cerniere di collegamento che sono strutturate in modo tale da permettere alle due stanghette di ruotare attorno a rispettivi assi di rotazione che sono paralleli ed affacciati tra loro e localmente sostanzialmente paralleli al piano di giacitura della parte frontale della montatura. Nel caso delle montature di tipo scomponibile, la parte frontale e/o le stanghette laterali sono inoltre suddivise in una serie di segmenti separati ed indipendenti tra loro, che sono atti ad essere reciprocamente accoppiati in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, tramite appositi giunti meccanici a scatto strutturati per consentire l’accoppiamento ed il disaccoppiamento rapido dei segmenti.
Ciascun segmento, inoltre, può essere strutturato in modo tale da essere facilmente sostituito con un nuovo segmento di forma uguale o similare, eventualmente anche di colore diverso, in modo tale da permettere all’utilizzatore di variare a piacere l’estetica della montatura.
Purtroppo i giunti meccanici attualmente in uso sono relativamente costosi da realizzare e tendono a rompersi con facilità se usati in modo troppo sbrigativo, con tutti i problemi che questo comporta per i produttori di questo particolare tipo di montature.
Scopo della presente invenzione à ̈ quindi quello di realizzare dei giunti meccanici per montature che siano più robusti ed economici da realizzare rispetto a quelli attualmente in uso, senza però pregiudicarne la praticità d’uso.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzata una montatura per occhiali come definita nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra in vista assonometrica una montatura per occhiali realizzata secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista laterale della montatura di figura 1 in scala ingrandita e parzialmente in esploso, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza;
- le figure 3 e 4 illustrano, da diversi punti di vista e con parti in sezione e parti asportate per chiarezza, uno dei giunti meccanici impiegati nella montatura di figura 1; mentre
- la figura 5 illustra, in vista assonometrica e con parti asportate per chiarezza, una variante realizzativa del giunto meccanico illustrato nelle figure 3 e 4.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 à ̈ indicata nel suo complesso una montatura per occhiali, che può essere utilizzata per supportare indifferentemente lenti trasparenti per la correzione di difetti alla vista e/o lenti oscurate per la protezione degli occhi dall’azione dei raggi solari.
La montatura 1 per occhiali comprende una parte frontale 2 che à ̈ strutturata in modo tale da supportare direttamente le lenti (non illustrate), ed à ̈ atta ad essere posizionata a cavallo del naso, all’altezza degli occhi; e due stanghette laterali 3 che si estendono a sbalzo dalla parte frontale 2, da bande opposte della medesima, rimanendo sostanzialmente parallele e distanziate tra loro, in modo tale da disporsi in appoggio sulle orecchie della persona che calza la montatura 1 per conferire stabilità laterale alla parte frontale 2. La parte frontale 2 della montatura e le due stanghette laterali 3 sono realizzate preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale plastico e/o metallico.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la parte frontale 2 della montatura à ̈ formata da un ponticello o archetto 4 centrale che à ̈ strutturato in modo tale da essere posizionato a cavallo del naso, in appoggio sul medesimo; e da due cerchi porta-lenti 5 laterali che sono posizionati da bande opposte del ponticello 4, in modo tale da essere allineati ciascuno ad un rispettivo occhio dell’utilizzatore, e sono strutturati in modo tale da ospitare e trattenere al proprio interno ciascuno una rispettiva lente (non illustrata) dell’occhiale.
Più in dettaglio, i due cerchi porta-lenti 5 sono fissati al ponticello 4 in modo tale da formare preferibilmente, ma non necessariamente, un corpo rigido monolitico, mentre le due stanghette laterali 3 sono fissate sulla periferia dei due cerchi porta-lenti 5, dalla parte opposta del ponticello 4, tramite una coppia di cerniere di collegamento 6 che, a loro volta, sono strutturate in modo tale da permettere alle due stanghette laterali 3 di ruotare attorno a rispettivi assi A di rotazione che sono localmente sostanzialmente paralleli ed affacciati tra loro, e sostanzialmente perpendicolari agli assi longitudinali L delle stanghette. Gli assi A di rotazione delle due cerniere di collegamento 6, inoltre, sono localmente sostanzialmente paralleli al piano di giacitura della parte frontale 2 della montatura 1.
Più in dettaglio, le due cerniere di collegamento 6 sono posizionate in corrispondenza dei fianchi laterali esterni 5a dei due cerchi porta-lenti 5, tradizionalmente chiamati “musetti†5a della montatura, e le estremità prossimali delle due stanghette laterali 3 sono fissate in modo rigido alle cerniere di collegamento 6, in modo tale che ciascuna stanghetta laterale 3 possa ruotare liberamente attorno all’asse A, tra una posizione eretta (vedi figura 1) in cui la stanghetta laterale 3 si estende a sbalzo dal relativo fianco laterale esterno o musetto 5a rimanendo localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di giacitura della parte frontale 2 della montatura, ed una posizione ripiegata in cui la stanghetta laterale 3 à ̈ adagiata sulla parte frontale 2 della montatura, rimanendo localmente sostanzialmente parallela al piano di giacitura di quest’ultima.
In altre parole, gli assi A di articolazione delle due cerniere di collegamento 6 sono disposti paralleli ed affacciati tra loro, in corrispondenza dei fianchi laterali esterni 5a dei due cerchi porta-lenti 5 o musetti 5a della montatura, e le due stanghette laterali 3 sono ripiegabili dall’utilizzatore sulla parte frontale 2 della montatura.
L’estremità distale delle due stanghette laterali 3 à ̈ invece preferibilmente, ma non necessariamente, sagomata sostanzialmente a forma di banana, in modo tale da poggiare e cingere parzialmente il padiglione dell’orecchio, così da impedire alla parte frontale 2 della montature di scivolare in avanti sul naso.
Con riferimento alla figura 2, diversamente dalle montature attualmente conosciute, ciascuna delle due stanghette laterali 3 à ̈ suddivisa in almeno due segmenti completamente separati ed indipendenti tra loro, ed à ̈ provvista di un giunto meccanico di collegamento che à ̈ strutturato in modo tale da poter accoppiare in due segmenti tra loro in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile. In altre parole, le due stanghette laterali 3 della montatura 1 hanno una struttura scomponibile.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato ciascuna delle due stanghette laterali 3 à ̈ composta essenzialmente da un fusto 7 oblungo principale e da un’appendice terminale 8, posizionati uno di seguito all’altro lungo l’asse longitudinale L della stanghetta, a partire dalla cerniera di collegamento 6. L’estremità prossimale 7a del fusto 7 definisce l’estremità prossimale della stanghetta laterale 3, ed à ̈ fissata alla cerniera di collegamento 6; mentre l’appendice terminale 8 à ̈ fissata sull’estremità distale 7b del fusto 7 mediante un giunto meccanico 9 con sistema di aggancio a scatto, che à ̈ strutturato in modo tale da poter accoppiare in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, l’estremità prossimale 8a dell’appendice terminale 8 con l’estremità distale 7b del fusto 7.
Nel’esempio illustrato, in particolare, il fusto 7 à ̈ costituito da un profilato rettilineo 7 in materiale plastico a sezione variabile, che si estende parallelamente all’asse longitudinale L della stanghetta, a partire dalla cerniera di collegamento 6; mentre l’appendice terminale 8 à ̈ costituita da una barra 8 in materiale plastico, che à ̈ piegata sostanzialmente a forma di banana, in modo tale da poter cingere parzialmente il padiglione dell’orecchio quando l’utilizzatore calza la montatura 1.
Con riferimento alle figure 2, 3 e 4, il giunto meccanico 9 che à ̈ atto a collegare l’estremità prossimale 8a dell’appendice terminale 8 con l’estremità distale 7b del fusto 7, à ̈ invece composto da un elemento maschio 10 e da un elemento femmina 11, che sono fissati in modo rigido e preferibilmente, ma non necessariamente, inamovibile, uno sull’estremità prossimale 8a dell’appendice terminale 8 e l’altro sull’estremità distale 7b del fusto 7. L’elemento maschio 10 e l’elemento femmina 11 sono entrambi realizzati in materiale metallico, e sono strutturati in modo tale da potersi accoppiare uno all’altro in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, con deformazione elastica di un elemento sull’altro.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato l’elemento maschio 10 à ̈ fissato in modo rigido ed inamovibile sull’estremità distale 7b del fusto 7, mentre l’elemento femmina 11 à ̈ fissato in modo rigido ed inamovibile sull’estremità prossimale 8a dell’appendice terminale 8.
Ovviamente, à ̈ anche possibile posizionare l’elemento maschio 10 sull’estremità prossimale 8a dell’appendice terminale 8 e l’elemento femmina 11 sull’estremità distale 7b del fusto 7.
Con riferimento alle figure 3 e 4, l’elemento maschio 10 à ̈ costituito da un perno 10 oblungo in materiale metallico che à ̈ dotato di un tronco o stelo 10a di ancoraggio posteriore, che à ̈ appositamente strutturato per essere annegato o piantato a forza nel corpo del fusto 7 o dell’appendice terminale 8; e di una testa di accoppiamento 10b anteriore che si prolunga a sbalzo dallo stelo 10a, e termina in una linguetta o appendice piana 12 sporgente ed a forma sostanzialmente di forchetta biforcuta.
Più in dettaglio, la linguetta o appendice piana 12 à ̈ sagomata in modo tale che i due rebbi 12a della forchetta formino tra di loro una gola 13 oblunga che presenta, in prossimità dell’ingresso, una strozzatura 13a atta a delimitare, alle proprie spalle, un’asola o svasamento di forma sostanzialmente loboidale.
In particolare, con riferimento alla figura 3, i due rebbi 12a dell’appendice piana 12 sono preferibilmente, ma non necessariamente, sagomati in modo tale da definire, lungo la gola 13, un tratto iniziale 13’ a profilo convergente, ed un tratto terminale 13†a profilo lobulare che coincide sostanzialmente con il fondo della gola 13. La strozzatura 13a à ̈ ovviamente collocata tra il tratto iniziale 13’ ed il tratto terminale 13†.
Nell’esempio illustrato, in particolare, lo stelo 10a e l’appendice piana 12 della testa di accoppiamento 10b sono preferibilmente, ma non necessariamente, ricavati direttamente su di una unica piattina 10 in materiale metallico di congruo spessore, che forma quindi l’intero elemento maschio 10 del giunto meccanico 9.
In altre parole, l’elemento maschio 10 à ̈ costituito da una piattina 10 in materiale metallico di spessore prestabilito, e l’appendice piana 12 à ̈ ricavata su di un fianco laterale di tale piattina.
Con riferimento alle figure 3 e 4, l’elemento femmina 11 à ̈ invece costituito da un perno 11 oblungo in materiale metallico che à ̈ dotato di un tronco o stelo 11a di ancoraggio posteriore, appositamente strutturato per essere annegato o piantato a forza nel corpo del fusto 7 o dell’appendice terminale 8; e di una testa di accoppiamento 11b anteriore che si prolunga a sbalzo dallo stelo 11a, ed à ̈ dotata di una fessura frontale 16 che à ̈ atta ad essere impegnata dall’appendice piana 12, e che termina in una sede a tasca 17 interna a forma sostanzialmente di tridente, che ricalca in negativo la forma dell’appendice piana 12 presente sulla testa di accoppiamento 10b dell’elemento maschio 10.
Più in dettaglio, la testa di accoppiamento 11b à ̈ strutturata in modo tale da presentare, all’interno della sede a tasca 17, una protuberanza centrale 17a oblunga che si prolunga a sbalzo dal fondo della sede a tasca 17 verso la fessura frontale 16, ed à ̈ sagomata in modo tale da ricalcare la forma della gola 13 dell’appendice piana 12; e due protuberanze laterali 17b che si prolungano a sbalzo dal fondo della sede a tasca 17 verso la fessura frontale 16, da bande opposte della protuberanza centrale 17a, e sono profilati in modo tale da intercettare le estremità dei due rebbi 12a dell’appendice piana 12 e poi chiudere i due rebbi 12a contro la protuberanza centrale 17a, così da consentire all’appendice piana 12 di abbracciare completamente la protuberanza centrale 17a dopo la divaricazione elastica dei rebbi 12a necessaria per permettere alla protuberanza centrale 17a di superare la strozzatura 13a e penetrare completamente all’interno della gola oblunga 13.
Nella fattispecie, con riferimento alle figure 2 e 3, la protuberanza centrale 17a à ̈ sagomata in modo tale da presentare una porzione iniziale 17’ a profilo convergente che ha una forma sostanzialmente complementare a quella del tratto iniziale 13’ della gola 13, ed una porzione terminale 17†a profilo lobulare che ha una forma sostanzialmente complementare a quella del tratto terminale 13†della gola 13.
Le protuberanze laterali 17b, invece, affiancano il solo tratto iniziale 17’ della protuberanza centrale 17a, ed hanno preferibilmente, ma non necessariamente, un profilo rastremato verso i fianchi laterali della sede a tasca 17, in modo tale da definire due piani inclinati p di scivolamento contro i quali si portano in battuta e scorrono le estremità dei due rebbi 12a dell’appendice piana 12.
Nell’esempio illustrato, inoltre, le estremità dei due rebbi 12a dell’appendice piana 12 hanno gli spigoli esterni opportunamente smussati in modo tale da agevolare lo scivolamento dei rebbi 12a lungo i due piani inclinati p ricavati sulle protuberanze laterali 17b.
Con riferimento alle figure 3 e 4, nell’esempio illustrato la testa di accoppiamento 11b dell’elemento femmina 11 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, formata da tre piastre piane di materiale metallico di congruo spessore, che sono impaccate e fissate una sull’altra preferibilmente, ma non necessariamente, mediante bulloni passanti, in modo tale da formare un corpo di forma sostanzialmente parallelepipeda.
La piastra centrale 18 ha uno spessore che approssima per eccesso lo spessore della piattina che forma l’elemento maschio 10, e quindi lo spessore dell’appendice piana 12, ed ha un fianco laterale sagomato sostanzialmente a forma di tridente in modo tale da formare il fondo della sede a tasca 17. In altre parole, il fianco laterale anteriore della piastra centrale 18 à ̈ sagomato in modo tale da formare la protuberanza centrale 17a e le due protuberanze laterali 17b presenti all’interno della sede a tasca 17.
Le due piastre laterali 19, invece, sono posizionate in battuta sulla piastra centrale 18, da bande opposte del fianco laterale sagomato sostanzialmente a forma di tridente, in modo tale da delimitare lateralmente la sede a tasca 17, e sono atte a portarsi in battuta sulle due facce dell’appendice piana 12 dell’elemento maschio 10, in modo tale da mantenere l’appendice piana 12 sempre perfettamente complanare alla piastra centrale 18.
Inoltre, con riferimento alle figure 3 e 4, in corrispondenza del fianco laterale posteriore, la piastra centrale 18 si prolunga a sbalzo oltre le due piastre laterali 19, in modo tale da formare anche lo stelo 11a dell’elemento femmina 11.
In altre parole, lo stelo 11a, la protuberanza centrale 17a e le due protuberanze laterali 17b sono preferibilmente, ma non necessariamente, ricavati direttamente su di una piattina 18 in materiale metallico di spessore sostanzialmente uguale allo spessore della piattina che forma l’intero elemento maschio 10.
In aggiunta a quanto sopra scritto, con riferimento alla figura 2, l’estremità prossimale 7a del fusto 7 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, collegata alla cerniera di collegamento 6 in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, per mezzo di un secondo giunto meccanico con sistema di aggancio a scatto, che ha preferibilmente, ma non necessariamente, una struttura sostanzialmente uguale a quella del giunto meccanico 9 già descritto.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il giunto meccanico che à ̈ atto a collegare l’estremità prossimale 7a del fusto 7 con la cerniera di collegamento 6, di seguito indicato con il numero 9’, differisce dal giunto meccanico 9 per il fatto che l’elemento maschio 10 forma un corpo unico con la cerniera di collegamento 6.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato, la testa di accoppiamento 10b dell’elemento maschio 10 forma un corpo unico con uno dei due cardini della cerniera di collegamento 6. Ovviamente, analogamente a quanto avviene per il giunto meccanico 9, anche la testa di accoppiamento 10b del giunto meccanico 9’ termina con una linguetta o appendice piana 12 sporgente, a forma sostanzialmente di forchetta biforcuta, la quale à ̈ sagomata in modo tale che i due rebbi 12a della forchetta formino tra di loro una gola 13 oblunga che presenta, in prossimità dell’ingresso, una strozzatura 13a atta a delimitare, sul fondo della gola 3, un’asola o svasamento di forma sostanzialmente loboidale.
Il funzionamento dei giunti meccanici 9 e 9’ à ̈ facilmente desumibile da quanto sopra descritto, e non necessità di ulteriori spiegazioni. Se non per precisare che i due rebbi 12 presenti sull’appendice piana 12 della testa di accoppiamento 10b si divaricano in modo elastico, quando l’appendice piana 12 viene inserita a forza nella fessura frontale 16 per andare ad occupare la sottostante la sede a tasca 17 della testa di accoppiamento 11b, e poi si serrano sulla protuberanza centrale 17a.
I vantaggi derivanti dalla particolare struttura dei giunti meccanici 9 e 9’ sono evidenti. I giunti meccanici 9 e 9’ sono molto più economici da realizzare rispetto ai giunti meccanici a scatto attualmente noti, offrendo inoltre una robustezza ed una praticità d’uso superiore a quelle dei giunti meccanici tradizionali.
Risulta infine chiaro che alla montatura 1 per occhiali ed ai giunti meccanici 9 e 9’ sopra descritti possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, con riferimento alla variante illustrata in figura 5, lo stelo 10a dell’elemento maschio 10 e/o lo stelo 11a dell’elemento femmina 11 posso essere sagomati per essere infilati all’interno di apposite fenditure rettilinee trasversali (non illustrate) ricavate nelle estremità dei due componenti in materiale metallico da collegare tra loro, ed essere ivi bloccati in modo rigido tramite bulloni passanti, rivetti o punti di saldatura.
In questa variante, la testa di aggancio 11b dell’elemento femmina 11 può essere costituita dalla sola piastra centrale 18 che, in questo caso, à ̈ completamente inserita all’interno della fenditura presente nell’estremità del componente in materiale metallico da giuntare.
Ovviamente, la larghezza della fenditura (non illustrata) realizzata nel componente in materiale metallico deve approssimare per eccesso lo spessore della piastra centrale 18, in modo tale che le due pareti del componente in materiale metallico che delimitano la fenditura, possano anche mantenere l’appendice piana 12 della testa di accoppiamento 10b complanare alla piastra centrale 18 che forma l’elemento femmina 11.
In altre parole, la sede a tasca 17 Ã ̈ delimitata dalla porzione a tridente della piastra centrale 18 e dalle due pareti del componente in materiale metallico che delimitano la fenditura in cui la piastra centrale 18 Ã ̈ inserita.
In una diversa forma di realizzazione, anche il ponticello o archetto 4 centrale della montatura 1 può essere suddiviso in due segmenti completamente separati ed indipendenti tra loro, che sono atti ad essere reciprocamente accoppiati in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, attraverso un terzo giunto meccanico che ha una struttura sostanzialmente uguale a quella del giunti meccanici 9 o 9’ già descritti.
In questa forma di realizzazione, inoltre, ciascuna delle due metà del ponticello o archetto 4 centrale può essere vantaggiosamente realizzata in pezzo unico con un rispettivo cerchio porta-lenti 5 della parte frontale 2.

Claims (15)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Montatura (1) per occhiali formata da una parte frontale (2) che à ̈ strutturata in modo tale da supportare le lenti ed à ̈ atta ad essere posizionata a cavallo del naso, e da due stanghette laterali (3) che si estendono a sbalzo dalla parte frontale (2), da bande opposte della medesima, in modo tale da disporsi in appoggio sulle orecchie della persona che calza la montatura (1); detta montatura essendo inoltre suddivisa in almeno due segmenti (3, 6; 7, 8) tra loro separabili, ed essendo provvista di almeno un giunto meccanico (9, 9’) di collegamento il quale à ̈ strutturato in modo tale da poter accoppiare in due segmenti (3, 6; 7, 8) tra loro in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile; la montatura essendo caratterizzata dal fatto - che il giunto meccanico (9, 9’) di collegamento à ̈ composto da un elemento maschio (10) e da un elemento femmina (11), che sono strutturati per accoppiarsi reciprocamente in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, e sono posizionati sui due segmenti (3, 6; 7, 8) da accoppiare; - che l’elemento maschio (10) à ̈ dotato di una testa di accoppiamento (10b) anteriore che termina in una appendice piana (12) sporgente a forma sostanzialmente di forchetta biforcuta, e - che l’elemento femmina (11) à ̈ dotato di una testa di accoppiamento (11b) anteriore che, a sua volta, à ̈ provvista di una fessura frontale (16) che à ̈ atta ad essere impegnata dall’appendice piana (12) presente sulla testa di accoppiamento (10b) dell’elemento maschio (10), e che termina in una sede a tasca (17) interna che sostanzialmente ricalca in negativo la forma di detta appendice piana (12).
  2. 2. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l’appendice piana (12) della testa di accoppiamento (10b) dell’elemento maschio (10) à ̈ sagomata in modo tale che i due rebbi (12a) della forchetta formino tra di loro una gola (13) oblunga che presenta una strozzatura (13a) atta a delimitare, alle proprie spalle, uno svasamento di forma sostanzialmente loboidale.
  3. 3. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che la testa di accoppiamento (11b) dell’elemento femmina (11) à ̈ strutturata in modo tale da presentare, all’interno della sede a tasca (17), una protuberanza centrale (17a) oblunga che si prolunga a sbalzo dal fondo della sede a tasca (17) verso la fessura frontale (16), ed à ̈ sagomata in modo tale da ricalcare la forma della gola (13) dell’appendice piana (12).
  4. 4. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che la testa di accoppiamento (11b) dell’elemento femmina (11) à ̈ strutturata in modo tale da presentare, all’interno della sede a tasca (17), anche due protuberanze laterali (17b) che si prolungano a sbalzo dal fondo della sede a tasca (17) verso la fessura frontale (16), da bande opposte della protuberanza centrale (17a); detti protuberanze laterali (17b) essendo profilate in modo tale da intercettare le estremità dei due rebbi (12a) dell’appendice piana (12) e poi chiudere detti rebbi (12a) contro la protuberanza centrale (17a).
  5. 5. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, caratterizzata dal fatto che i due rebbi (12a) dell’appendice piana (12) sono sagomati in modo tale da definire, nella detta gola (13), un tratto iniziale (13’) a profilo convergente, ed un tratto terminale (13†) a profilo lobulare che coincide sostanzialmente con il fondo della gola (13).
  6. 6. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 4 e 5, caratterizzata dal fatto che la protuberanza centrale (17a) à ̈ sagomata in modo tale da presentare una porzione iniziale (17’) a profilo convergente che ha una forma sostanzialmente complementare a quella del tratto iniziale (13’) della gola (13) presente nell’appendice piana (12), ed una porzione terminale (17†) a profilo lobulare che ha una forma sostanzialmente complementare a quella del tratto terminale (13†) della medesima gola (13); le protuberanze laterali (17b) essendo posizionate da bande opposte del solo tratto iniziale (17’) della protuberanza centrale (17a).
  7. 7. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che le protuberanze laterali (17b) hanno un profilo rastremato verso i fianchi laterali della sede a tasca (17).
  8. 8. Montatura per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’elemento maschio (10) à ̈ costituito da una piattina (10) di spessore prestabilito, e che l’appendice piana (12) à ̈ ricavata su di un fianco laterale di detta piattina.
  9. 9. Montatura per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la testa di accoppiamento (11b) dell’elemento femmina (11) comprende una piastra centrale (18) che ha uno spessore che approssima per eccesso lo spessore dell’appendice piana (12) dell’elemento maschio (10), e ha un fianco laterale sagomato sostanzialmente a forma di tridente in modo tale da formare il fondo della sede a tasca (17).
  10. 10. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che la testa di accoppiamento (11b) dell’elemento femmina (11) comprende anche due piastre laterali (19) che sono fissate in battuta sulla piastra centrale (18), da bande opposte del fianco laterale della piastra centrale (18) sagomato sostanzialmente a forma di tridente, in modo tale da delimitare lateralmente la sede a tasca (17).
  11. 11. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che il segmento (3, 6; 7, 8) da accoppiare à ̈ provvisto di una fenditura e che la piattina (10) che forma detto elemento maschio (10) à ̈ inserita stabilmente in detta fenditura.
  12. 12. Montatura per occhiali secondo la rivendicazione 9 o 10, caratterizzata dal fatto che il segmento (3, 6; 7, 8) da accoppiare à ̈ provvisto di una fenditura e che la piastra centrale (18) della testa di accoppiamento (11b) dell’elemento femmina (11) à ̈ inserita stabilmente in detta fenditura.
  13. 13. Montatura per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzata dal fatto che l’elemento maschio (10) à ̈ dotato di uno stelo (10a) di ancoraggio posteriore, che à ̈ strutturato per essere annegato o piantato a forza nel corpo del segmento (3, 6; 7, 8) da accoppiare, e che la testa di accoppiamento (10b) anteriore che si prolunga a sbalzo da detto stelo (10a), e termina nella detta appendice piana (12).
  14. 14. Montatura per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzata dal fatto che l’elemento femmina (11) à ̈ dotato di uno stelo (11a) di ancoraggio posteriore, che à ̈ strutturato per essere annegato o piantato a forza nel corpo del segmento (3, 6; 7, 8) da accoppiare, e che la testa di accoppiamento (11b) anteriore che si prolunga a sbalzo da detto da detto stelo (11a).
  15. 15. Montatura per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’elemento maschio (10) e l’elemento femmina (11) sono realizzati in materiale metallico.
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