ITTV20090083A1 - Unita' scalda fast food interfacciabile con un'apparecchiatura in situ per la distribuzione di fast food e sistema di somministrazione di fast food caldi - Google Patents

Unita' scalda fast food interfacciabile con un'apparecchiatura in situ per la distribuzione di fast food e sistema di somministrazione di fast food caldi Download PDF

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ITTV20090083A1
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fast food
cooking chamber
unit
microwave oven
food
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Stefano Bonet
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Polytechnic Lab Of Res S C A R L
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Description

UNITA’ SCALDA FAST FOOD INTERFACCIABILE CON
UN’APPARECCHIATURA IN SITU PER LA DISTRIBUZIONE DI FAST
FOOD E SISTEMA DI SOMMINISTRAZIONE DI FAST FOOD CALDI
[0001 ] Il presente trovato ha per oggetto un’unità scalda fast food interfacciabile con almeno un’apparecchiatura per la distribuzione di fast food, ove manualmente viene dapprima prelevato il fast food selezionato e previa acquisizione delle informazioni relative al fast food prelevato, introdotto all’interno d’un forno dei modulo scalda fast food.
Campo d’applicazione
[0002] Nella seguente descrizione, il termine fast food, espressione traducibile letteralmente come "cibo veloce", intende indicare una categoria d’alimenti veloce da preparare e da consumare, costituita da una cucina che à ̈ principalmente formata da panini, focacce, fagottini, croissant, hot dog, sandwich, pizze, ma anche da altri cibi derivati ed in genere qualificabili come prodotti di panetteria veloce farciti o meno. La bontà di un panino, ad esempio, non dipende solo dalla qualità intrinseca degli ingredienti, come potrebbe essere il pane, o alle nostre latitudini, l'affettato e le verdure in esso contenuti, ma anche dalla fragranza dell’alimento. Tatto e odore, sono mutevoli, si sà, e non vi à ̈ nulla di meglio per il proprio palato che assaporare un panino od altro fast food caldo piuttosto che freddo, tanto più in quei casi ove, solitamente, ci si trova di passaggio potendosi concedere solo brevi ed estemporanee soste. Questo per dire in sintesi, come certamente sia più apprezzato e certamente migliorativo il servizio che include la capacità di poter somministrare un fast food caldo.
[0003] La vendita e somministrazione di prodotti alimentari e non, per mezzo d’un distributore automatico à ̈ oggi identificata con it termine di vending. Nelle imprese, nei luoghi frequentati da un grande numero di pubblico, come stazioni ferroviarie, aeroporti e quant’altro, mediante i convenzionali distributori automatici vengono erogati prodotti che in maggior quantità sono le bevande calde e le bevande fredde. Negli ultimi anni tuttavia, sì à ̈ constatato un discreto incremento dei consumi e del pubblico con la conseguenza d’una richiesta maggiormente ampia della gamma dei prodotti offerti. Distributori automatici, oggi assai diffusi, che vendono fast food e merende, prodotti freschi (conservati in atmosfera modificata) come panini, tramezzini, focacce, frutta fresca o succhi di frutta senza conservanti, sono presenti ovunque, ma si può affermare ragionevolmente come vi sia volontà di erodere ulteriormente partì di mercato anche alla ristorazione veloce convenzionale come i bar, fast foods, focaccerie e quant’altro attraverso distributori automatici di fast food caldi.
[0004] Nell’ambito della vendita di pasti caldi mediante distributori automatici, sono ben note quelle soluzioni per la distribuzione d’alimenti conservati. Si tratta di macchine che funzionano sia con prodotti surgelati sia refrigerati portati a temperatura di servizio da fornì a microonde presenti all'interno del distributore. Ad esempio, un distributore automatico tipico può comprendere sinteticamente un’area di stoccaggio prodotti conservati a bassa temperatura, mezzi selettivi dì prelevamento dei detti prodotti conservati a bassa temperatura per essere introdotti all’interno d’un forno a microonde, ed infine al termine del processo di cottura, mezzi di erogazione del pasto caldo. Una delle parti maggiormente significative di questo genere di apparecchiatura à ̈ data dal forno a microonde, sostanzialmente composto da una camera di cottura, all'interno della quale vengono indirizzate delle microonde per il tramite d’una o più sorgenti come un magnetron. Un piatto rotante, che generalmente à ̈ posizionato in una posizione centrale rispetto alla base della camera di cottura, ha infine lo scopo di permettere l’appoggio, al di sopra della facciata che guarda verso l’alto, d’un contenitore il quale contiene il cibo o la confezione di cibo da somministrare.
[0005] Quello che dunque si può affermare à ̈ che certamente sono noti distributori automatici che somministrano pasti caldi, primi e secondi, ma anche che apparentemente, ad oggi, non sono sufficientemente diffuse apparecchiature atte alla somministrazione di fast food caldi, come ad esempio i panini, le focacce e quant’altro. D'altra parte sembrerebbe anche di modesto contenuto inventivo la semplice sostituzione, nelPambito delle apparecchiature note ed all’interno del comparto di conservazione, del pasto da somministrare caldo con il fast food, trattandosi di una banale modifica progettuale dell’apparecchiatura, ma non à ̈ certo il caso per cui oggi si propone il presente trovato, giacché esso ha ad oggetto un particolare modulo scalda fast food dedicato ed atto ad essere affiancato alle apparecchiature esistenti in loco che già provvedono alla somministrazione del fast food, ma freddo.
Stato dell’arte
[0006] Nell’ambito dei distributori automatici di prodotti alimentari conservati, nonché dei contenitori di cibo per camera di cottura in un forno a microonde, nonché limitatamente alla conformazione della camera di cottura di un forno a microonde, nonché ancora nei sistemi di lettura ed acquisizione d’informazioni relativi ai prodotti da somministrare, à ̈ stata condotta una ricerca, che ha permesso d'individuare almeno le seguenti anteriorità:
DI JP4005792 (Hara)
D2 W02004075 1 25 (Lupini et al.)
D3 US5147068 (Wright)
D4 US400471 2 (Pond)
D5 CN1372105 (Sun)
D6 DEI 01 14022 (Moebius et al.)
D7 CN1601 187 (Piao)
D8 JP2000255648 (Omae)
[0007] DI E’ un distributore automatico di cibo surgelato. Si pone lo scopo di prevenire il riscaldamento d’una merce diversa da quella venduta, tramite l'inserimento di materiale estraneo, e l’operazione di un forno a microonde senza la previa verifica se si tratta di un prodotto venduto, nonché il suo scongelamento e riscaldamento quando vi à ̈ la verifica che si tratta di merce venduta. Un utilizzatore acquista la merce da un distributore automatico adiacente, e provvede ad attivare un dispositivo di lettura il quale legge il codice a barre o un nastro magnetico solidale sulla merce acquistata in modo tale da discriminare se sì tratta di merce venduta o meno. Quindi provvede all’invio del segnale ad un dispositivo di controllo.
Quando la merce viene verificata come merce effettivamente venduta, il dispositivo di controllo invia un segnale ad un solenoide, il quale provvede al rilascio d’una porta. L’utilizzatore pone la merce nell’apparecchiatura forno a microonde adiacente e chiude la porta. Quando preme il bottone d’avvio, il forno a microonde opera in una condizione di scongelamento/riscaldamento il cui tempo dipende dal tipo di merce.
[0008] D2 suggerisce un distributore d’alimenti caldi. Esso integra un dispositivo di pagamento, un comparto refrigerante, un dispositivo atto alla consegna del cibo surgelato, ed uno o più forni a microonde. I detti forni a microonde comprendono un dispositivo pilota la cui operatività à ̈ regolata sulla base della lettura d’un codice a barre posizionato sull'imballaggio del cibo acquistato.
[0009] D3 à ̈ un distributore automatico composto da più moduli forno, che comprende un'unità di distribuzione di cibo in una confezione la quale ha un codice per controllare il forno a microonde stampato in una predeterminata posizione e che à ̈ leggibile automaticamente quando il prodotto confezionato à ̈ introdotto all’interno del detto forno. L’imballaggio del cibo ha una forma cilindrica e presenta il codice stampato lungo la circonferenza.
[001 0] D4, similmente a D1 , à ̈ la combinazione di un distributore automatico con un forno a microonde. Il forno à ̈ elettricamente collegato al distributore automatico, di modo tale da consentire l’operatività del forno, per un tempo predeterminato, solo dopo che del cibo à ̈ stato venduto dall’adiacente distributore automatico.
[001 1 ] D5, D6 e D7 propongono un forno a microonde con la camera di cottura di forma cilindrica.
[001 2] D8 à ̈ un contenitore per forno a microonde. La forma à ̈ sostanzialmente cilindrica, con una parete di forma circolare ed un fondo, ed in cui sulla parte superiore vi à ̈ un coperchio che chiude il contenitore. Il coperchio à ̈ provvisto d’una pluralità di fori, che in un caso sono chiusi da un’etichetta di materiale adesivo, di modo tale che i detti fori non siano completamente sigillati. Il contenitore à ̈ del tipo atto a contenere prodotti surgelati, conservati e successivamente cotti per il tramite del detto forno a microonde. Quando il processo di cottura à ̈ avviato ed all’interno del contenitore si genera dei vapore in pressione, il vapore fuoriesce dal detto contenitore sollevando l’etichetta e passando attraverso i detti fori praticati nel coperchio.
[001 3] Parimenti noto, à ̈ il codice a matrice di dati o matrix data, il quale consente d’inserire su una superficie minima una serie d’informazioni codificate, leggibili elettronicamente. Tale operazione à ̈ consentita dalia struttura del codice a matrice di dati che, rispetto ad esempio a un codice a barre EAN, à ̈ bidimensionale.
[001 4] In definitiva à ̈ ragionevole ritenere noto:
a) Un apparecchiatura forno a microonde distinta dal distributore automatico d’alimenti, provvista di dispositivo lettore codice a barre; detta apparecchiatura forno a microonde, essendo adiacente ed interfacciata ad un distributore automatico d’alimenti, ove a ciascun alimento à ̈ sigillato un codice a barre; b) Un distributore automatico d’alimenti confezionati che integra uno o più forni a microonde accessibili dall’esterno, un dispositivo di lettura codici a barre, che legge i codici a barre che contengono informazioni circa il tipo di alimento, le dimensioni della confezione ed il tempo di riscaldamento occorrente;
c) Un contenitore cilindrico, anche con coperchio, per camera di cottura d’un forno a microonde, ove il detto contenitore à ̈ in materiale plastico stampato, vetro, ceramica o vetro-ceramica con fori per lo smaltimento dei vapori di cottura;
d) Un forno a microonde, con la camera di cottura di forma cilindrica;
e) il codice a matrice di dati che consente d’inserire su una superficie minima una serie d’informazioni codificate, leggibili elettronicamente;
f) il sistema di somministrazione d’alimenti caldi, consistendo per ('utilizzatore nelle fasi di:
i. selezionare l’alimento;
ii. eseguire il pagamento;
iii. prelevare l’alimento surgelato confezionato;
iv. consentire l’identificazione dell’alimento surgelato attraverso la lettura di codici sulla confezione dell’alimento trasferendo le informazioni ad esse relative ad un dispositivo di controllo del forno a microonde;
V. introdurre l’alimento surgelato e confezionato nel forno a microonde.
Inconvenienti
[001 5] Nell’ambito dei forni a microonde, comunemente impiegati nelle apparecchiature di distribuzione automatica di fast food o dei dispositivi ad esse associati, come nel caso dei forni descritti DI , D2, D4, sia la conformazione della camera di cottura, sia la vaschetta od il contenitore del cibo da scaldare, presentano tutti una conformazione sostanzialmente di pianta rettangolare o quadrata. Questa caratteristica, di fatto, sia per il contenitore che per la conformazione della camera di cottura, o di entrambi, origina un primo inconveniente riferito al fatto che condiziona il dimensionamento contenuto dell’apparecchiatura stessa.
[001 6] Ancora, in merito alla conformazione del contenitore di cibo da scaldare, si può ragionevolmente affermare come a causa della sezione poligonale del vano interno, non sia possibile effettuare una corretta igienizzazione del contenitore stesso. E’ noto infatti, che la presenza di angoli nell’ambito di manufatti per il settore alimentare, costituisce un ottimo ricettacolo di batteri impedendo il trattamento corretto di pulizia quale opera di manutenzione ordinaria. Ciò appare maggiormente necessario oltre che regolamentato da apposite normative, ove si tratti d’apparecchiature per la somministrazione automatica di cibo, come quelle del caso, che sono solitamente strutturate per operare grandi quantità di alimenti, per lunghi periodi e spesso in condizioni ambientali particolari. Lo stesso problema à ̈ riferibile alla conformazione convenzionale della camera di cottura, la quale proprio perché offre superfici con numerosi angoli, di fatto rende problematica l’esecuzione d’una operazione radicale di pulizia, sanitizzazione ed igienizzazione nell’ambito d’una manutenzione ordinaria. Vi à ̈ da dire inoltre che la conformazione e configurazione sia della camera di cottura convenzionale come dei contenitori in essa contenuti, non si presta ad essere agevolmente rimossa.
[001 7] Poiché una delle funzioni richieste ai distributori automatici, à ̈ la somministrazione del classico panino caldo, vi à ̈ da dire che la forma comune dei panini di tal tipo à ̈ a guisa di “baguette†o filoncino di ridotte dimensioni, dunque con una forma oblunga. Ne deriva che il ricorso ad un contenitore tradizionale, ove il panino giace in posizione distesa, non ne permette un riscaldamento omogeneo, offrendo alcune superfici all’effetto scaldante che sono maggiormente esposte piuttosto che altre.
[001 8] È inoltre risaputo che la migliore soluzione per rendere omogeneo il riscaldamento d’alimenti in forni a microonde à ̈ la rotazione degli stessi durante l'azione delle microonde. Nelle soluzioni note, dunque, ed ove previsto, il contenitore indipendentemente dalla forma, appoggia semplicemente sul piatto rotante, ed à ̈ solo ed unicamente con il proprio peso, oltre che con la definizione delle pareti della camera di cottura, che si consente al contenitore con il suo contenuto di ruotare. In realtà può accadere che a causa di fenomeni interdipendenti, quali il poco peso, superfici unte, e quant’altro, il contenitore non ruoti quanto il piatto rotante, o ruoti d’un moto relativo non coerente con quello del piatto rotante. Questa situazione, comporta una cottura non uniforme, disomogenea, a scapito delle caratteristiche organolettiche e di qualità del cibo così somministrato. D3, sembra essere l’unica anteriorità che propone nella propria Figura 3 una camera di cottura di sezione cilindrica, peraltro integrata in un’apparecchiatura più complessa di distribuzione dell’alimento conservato, ma pare una soluzione che non permette la rotazione del cibo da riscaldare con la conseguenza di ottenere un riscaldamento disomogeneo e comunque con tempi eccessivamente lunghi.
[001 9] Nelle soluzioni D1 e D4 sì propone di abbinare al distributore automatico un’apparecchiatura scalda fast food con un solo modulo di forno a microonde che à ̈ interfacciabile con un relativo adiacente distributore automatico. Si può ragionevolmente affermare come, in tal caso, i moduli forno a microonde, siano appositamente dedicati alla tipologia di fast food da riscaldare, dunque studiati appositamente per ogni singolo modello di macchina distributrice. Va da sé che ove s’ipotizzasse la loro sostituzione o adattamento in base ai mutevoli gusti della clientela, richiederebbero un ulteriore e notevole tempo di sviluppo per essere adattate a nuovi tipi e forme di fast food riscaldabili. Inoltre il fatto di rendere disponibile un solo forno per scaldare l’alimento, non consente di soddisfare la necessità contestuale della multiutenza o la necessità plurima di un singolo utilizzatore che desidera la degustazione di più d’un fast food caldo. In questo caso la soluzione proposta da D2 come anche D3, permetterebbe di soddisfare tale esigenza, tuttavia la predisposizione di più moduli forni à ̈ in questo caso legata ad una apparecchiatura complessa, nel senso che à ̈ una funzione offerta da una singola apparecchiatura che comprende integrati il distributore automatico ed il forno. In altre parole, nelle soluzioni note non si offre la possibilità di interfacciare ad un distributore convenzionale di fast food un’unità scalda fast food aggiuntiva che per il tramite di più forni sìa in grado di soddisfare contemporaneamente più esigenze riferite ad un singolo individuo o ad una multiutenza. Peraltro la configurazione di 02 come anche di D3 pone il problema di DI e D4 relativamente al fatto che i moduli forno essendo integrati nell’apparecchiatura complessa, sono studiati appositamente per ogni singolo modello di macchina distributrice e quindi ove possibile, richiederebbero, come si à ̈ già rilevato, un ulteriore e notevole tempo di sviluppo per essere adattati a nuovi tipi e forme di fast food riscaldabili, [0020] Nelle soluzioni da 01 a D4 viene menzionato uno scanner per la lettura del codice a barre, sia esterno che interno alia camera di cottura. Il codice a barre, monodimensionale, convenzionalmente utilizzato sull'incarto dell’alimento, contiene un numero limitato d’informazioni e questo di fatto pone dei limiti ail’utilizzo dedicato del forno, in particolare con riferimento alla funzione dello specifico programma di cottura o ricetta, che notoriamente varia in funzione del fast food selezionato ed introdotto nel forno a microonde. Allo stesso modo, tale circostanza pone dei limiti nella scelta e gestione della tipologia di confezione ed in particolare dell’incarto.
[0021 ] Ancora un inconveniente, riguarda il fatto che nei forni a microonde, soprattutto quelli del tipo atti ad impiegare due magnetrons, non à ̈ possibile rilevare ad oggi alcun calo di potenza, a cui consegue un riscaldamento parziale quantomeno inefficace dei fast food. In altre parole, il cattivo o buon funzionamento del forno, per il fatto che ad esempio uno solo dei due magnetrons à ̈ attivo, à ̈ rilevabile solamente dall’intervento del manutentore, il quale può eventualmente constatare il problema.
[0022] Da tutto quanto sopraesposto, vi à ̈ la necessità per le imprese, particolarmente del settore, di individuare delle soluzioni alternative, maggiormente efficaci, rispetto alle soluzioni sino ad ora in essere. Uno scopo del presente trovato à ̈ anche quello di ovviare ai descritti inconvenienti.
Breve descrizione del trovato
[0023] Questo ed altri scopi vengono raggiunti con il presente trovato secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni risolvendo i problemi esposti mediante un’unità scalda fast food interfacciabile con una apparecchiatura in situ per la distribuzione di fast food; detta unità essendo costituita da una struttura atta a contenere almeno un modulo forno a microonde ed uno scanner per la lettura d’un codice a matrice di dati presente sulla confezione del fast food, ed in cui la camera di cottura del modulo forno a microonde che ha una conformazione circolare à ̈ accessibile attraverso uno sportellino anteriore con all’interno un contenitore cilindrico rimovibile composto da una base circolare ed una parete di sezione circolare, la detta parete perpendicolare rispetto alla detta base, in cui in corrispondenza della parete sono ricavati fori che mettono in comunicazione l’ambiente interno del contenitore con l’ambiente esterno; detta base, presenta una sede d’accoppiamento che à ̈ controsagomata rispetto ad una porzione maschio rotante a guisa di chiave d’impegno sporgente rispetto al fondo della camera di cottura, di modo tale da rendere solidale la base del contenitore con la porzione maschio rotante. Un sensore à ̈ atto a rilevare la potenza generata dai magnetron all’interno della camera di cottura, in modo tale da originare un segnale d’avviso visibile sul display dell’apparecchiatura ed intervenire sull’unità logica del modulo forno a microonde in modo tale da compensare la riduzione di potenza con un aumento del tempo di riscaldamento del fast food. Il sistema di somministrazione d’alimenti caldi, consistendo per l’utilizzatore nelle fasi di selezionare il fast food, eseguire il pagamento o viceversa, prelevare l’alimento conservato e confezionato dal distributore automatico adiacente il modulo forno a microonde, consentire l’identificazione del fast food attraverso la lettura di codici a matrice di dati riportati sulla confezione dell’alimento trasferendo le informazioni ad esso relative ad un dispositivo di controllo del forno a microonde, introdurre l’alimento conservato e confezionato nel forno a microonde, chiudere manualmente il portellino che delimita l’accesso alla camera di cottura del forno a microonde ed attendere il rilascio del detto portellino.
Scopi
[0024] In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto ha consentito di raggiungere un considerevole progresso tecnico, vengono conseguiti alcuni scopi e vantaggi.
[0025] Un primo scopo dell’oggetto del presente trovato à ̈ stato quello di ottimizzare l'area a disposizione della camera di cottura nel forno a microonde, quindi contenendo complessivamente le dimensioni del modulo forno a microonde e dell’unità scalda fast food. Inoltre, grazie alla conformazione del contenitore cilindrico nella camera di cottura, si à ̈ incrementata notevolmente la capacità d’essere igienizzata, evitando in particolare superfici di difficile accesso, come gli angoli, che, in camera di cottura, possono creare ricettacolo di sporcizia e proliferazione batterica.
[0026] Un secondo scopo à ̈ consistito nel rendere maggiormente omogeneo il riscaldamento del fast food nel forno a microonde provvisto di dispositivo atto a determinare la rotazione degli stessi durante l'azione delle microonde. In effetti, non à ̈ noto un contenitore rotante di forma cilindrica, igienizzabile in maniera periodica e caratterizzato da un sistema estremamente semplice d’accoppiamento al meccanismo di rotazione, in altre parole al piatto rotante, il quale può essere comodamente previsto sul fondo di ogni modulo forno a microonde corrispondente all’unità scalda fast food interfacciabile alle comuni apparecchiature per la distribuzione automatica di fast food cconservati.
[0027] Un terzo scopo consiste nel proporre un contenitore cilindrico specialmente per il fabbisogno di moduli a forni a microonde atti a riscaldare rapidamente panini e fast food simili, i quali vengono generalmente dispensati da macchine di distribuzione automatica e vending distinte dall’unità scalda fast food. In questo modo il contenitore cilindrico può essere rimosso rapidamente dalla sede di rotazione provvista nel fondo della cavità cilindrica del sistema riscaldante a microonde per consentire la sostituzione immediata di tale cilindro, allo scopo di provvedere un rimpiazzo con un contenitore cilindrico uguale, il quale à ̈ stato igienizzato e sigillato per rimpiazzare quello usato durante la fase di manutenzione precedente dell’unità scalda fast food summenzionata. In tale modo si garantisce una maggiore e costante igiene, soprattutto per quanto riguarda la sezione riscaldante a microonde.
[0028] Sempre in riferimento alla conformazione cilindrica del contenitore, essa garantisce inoltre il contenimento d’eventuali liquidi e semi-solidi che potrebbero contaminare altre parti vitali del sistema di riscaldamento a microonde e causare mal funzionamenti di varie tipologie. Per quanto riguarda la presenza dei fori ricavati in corrispondenza della parete, la disposizione di questi, consente la fuoriuscita dei vapori di cottura, circostanza agevolata dalla presenza di fori anche in corrispondenza dell’eventuale coperchio che chiude l’imboccatura del contenitore cilindrico.
[0029] La previsione d’un sensore atto a rilevare la potenza generata dai magnetron all’interno della camera di cottura, il quale comunica con l’unità logica che controlla il forno, permette sempre di avere un riscaldamento ottimale del fast food, oltre che di agevolare l’intervento del manutentore. Ancora, l’impiego di un codice a matrice di dati sulla confezione del fast food da scaldare, permette di implementare significativamente le informazioni acquisibili dall’unità logica che controlla l’unità scalda fast food, la cui elaborazione dei dati permette la gestione di un razionale ed economico sistema scalda fast food.
[0030] In definitiva, s’à ̈ reso possibile ricavare un’unità scalda fast food con almeno un modulo forno microonde, che offre la possibilità di abbinare, anche in unica struttura di contenimento, più moduli di tale forno, in cascata o serie, implementando la capacità di riscaldamento multiplo e rapido dei fast food erogati anche da un unico distributore master, dal buon contenuto tecnologico, riproducibile a costi contenuti. Questi ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di soluzioni preferenziali di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici ailegati, i cui particolari d’esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
Contenuto dei disegni
Figura 1 à ̈ una vista d'assieme d’una prima soluzione d’unità scalda fast food che integra un singolo forno a microonde, ove detta unità à ̈ interfacciata con un’apparecchiatura per la distribuzione di fast food;
Figura 2 à ̈ una vista del contenitore cilindrico da posizionare all’interno della camera di cottura di Figura 3 d’un modulo forno a microonde; Figura 3 à ̈ una vista della camera di cottura del forno a microonde del modulo di cui in Figura 1 ;
Figura 4 Ã ̈ una vista delia camera di cottura obliqua del modulo forno a microonde con un diverso orientamento rispetto a quello verticale di Figura 3;
Figura 5 à ̈ una vista schematica d’un modulo forno a microonde con il relativo impianto che genera microonde all’interno del forno a microonde;
Figura 6 à ̈ una vista d’assieme d’una seconda soluzione d’unità scalda fast food, che integra più d’un modulo forno a microonde, interfacciato con un’apparecchiatura per la distribuzione dì fast food;
Figura 7 à ̈ una vista schematica d’un modulo forno a microonde per unità scalda fast food del tipo di Figura 6, il quale modulo forno a microonde ha il portellino scorrevole d’accesso alla camera di cottura in posizione chiuso;
Figura 8 à ̈ una vista schematica d’un modulo forno a microonde per unità scalda fast food del tipo di Figura 6, il quale modulo forno a microonde ha il portellino scorrevole d’accesso alla camera di cottura in posizione aperta.
Esempio di realizzazione del trovato
[0031 ] Un’apparecchiatura per la distribuzione automatica di fast food (10), come ad esempio fast food freschi, refrigerati, congelati o surgelati e contenuti in incarti ad atmosfera modificata atti ad essere riscaldati, tramite microonde, à ̈ composta, in un caso, da un corpo macchina ( 100) comprendente un sistema di selezione e pagamento (1 10) per l’erogazione di fast food, tipicamente a spirale o coclea distributrice, un gruppo frigorifero o refrigerante che espone i prodotti per il tramite d’una vetrina refrigerata (120), un sistema d’erogazione e prelevamento manuale dei fast food attraverso un cassetto d’erogazione (130) (Figg. 1 , 6). Al distributore automatico dì fast food (10) à ̈ interfacciato per il collegamento dei dati, anche wireless, un’unità scalda fast food (20, 30) che comprende almeno un modulo forno a microonde (200a, 200b) (Figg. 5, 7), ciascuno provvisto d’almeno due magnetrons (201 , 202), un dispositivo estrattore di vapore/fumi (203), ed una camera di cottura (210, 220) all’interno della quale camera di cottura (210, 220) à ̈ introdotto concentricamente un contenitore cilindrico rotante (300). Ancora più in dettaglio, il modulo forno a microonde (200a, 200b) à ̈ del tipo provvisto di almeno un sensore, atto a rilevare la potenza generata dai magnetron (201 , 202) all'interno della camera di cottura. Il detto sensore à ̈ in comunicazione con l’unità logica di controllo dell’unità scalda fast food (20, 30), dì modo tale da rilevare eventuali variazioni di potenza derivanti dal cattivo o non funzionamento dei detti magnetron (201 , 202).
[0032] In Figura 3, una prima camera di cottura (210) à ̈ composta da una parete semicircolare (21 1 ) verticale, con un fondo (212), ed un imboccatura superiore (213). La parete (21 1 ) à ̈ sostanzialmente aperta longitudinalmente ed à ̈ richiudibile per il tramite di uno sportellino (214) che à ̈ solidale con il fondo (212), al quale à ̈ unito esternamente un motoriduttore (400) di modo tale da far sporgere dal lato interno del fondo (212) una chiave poligonale rotante (401 ). Lo sportellino (214) che à ̈ apribile a ribalta, risulta incernierato inferiormente rispetto alla struttura della camera di cottura (210). Dal fondo (212) sporge verso l'interno della camera di cottura (210), la detta chiave poligonale rotante (401 ) che impegna la sede d’accoppiamento controsagomata (303) della base (301 ) del contenitore (300). In corrispondenza della parete (21 1 ), dal lato opposto rispetto allo sportellino (214), sono ricavate due finestre (21 5) d’ingresso microonde allineate longitudinalmente e che non si guardano l’una con l’altra, tra le quali à ̈ ricavata un’area provvista di fori (21 6) per l’estrazione dei vapori e fumi, distante dal fondo (212) della camera di cottura (210). All’interno della camera di cottura (210), viene ad essere introdotto dall’alto in modo rimovibile ed attraverso l’imboccatura (213), il detto contenitore cilindrico (300) (Fig. 2) il quale à ̈ atto a contenere il fast food da scaldare confezionato nell’incarto. Il contenitore cilindrico (300), che viene ad essere appoggiato in prossimità de! fondo (212) della camera di cottura (210), à ̈ in materiale plastico ed à ̈ composto da una base circolare (301 ), ed una parete circolare (302) perpendicolare rispetto alla detta base circolare (301 ). La base circolare (301 ), presenta in corrispondenza dell’interfaccia d'accoppiamento alla chiave poligonale (401 ) del motoriduttore (400) che sporge rispetto al fondo (212) della camera di cottura (210), almeno una corrispondente sede d’accoppiamento (303) che à ̈ di sezione poligonale essendo controsagomata rispetto alla porzione sporgente della chiave poligonale (401 ) del motoriduttore (400), e che nell’esempio illustrato (Fig. 2) à ̈ costituita da una sede femmina di forma a croce. In corrispondenza della parete (302) del contenitore cilindrico (300), distanti dalla base (301 ), sono ricavate delle aperture, sotto forma di fori (304), almeno in parte coincidenti con i fori (216) della camera di cottura (210) i quali possono essere disposti lungo il perimetro o distribuiti localmente, che essendo passanti attraverso lo spessore della parete (302) mettono in comunicazione l’interno del contenitore cilindrico (300) con l’esterno, al fine di permettere l’evacuazione dei vapori e fumi cottura.
[0033] In modo esemplificativo, il modulo forno a microonde (200a) (Fig. 5), à ̈ installato nell’unità scalda fast food (20) di Figura 1. L’unità scalda fast food (20) à ̈ rappresentata con un solo modulo forno a microonde (200a), con l’accesso rivolto verso la parte anteriore, dal medesimo lato d’esibizione dei fast food del distributore automatico di fast food (10). L’unità scalda fast food (20), che può essere strutturata in modo tale da offrire dal medesimo lato più moduli forno a microonde (200a) collegati tra loro in serie o in cascata, à ̈ altresì provvista d’almeno uno scanner (21 ), anche per ciascun modulo forno microonde (200a), ed un eventuale display (22). L’accesso alla camera di cottura (210) lo si ottiene per il tramite del portellino incernierato a ribalta (214), lasciando lo spazio utile per introdurre all'interno del contenitore cilindrico (300) il fast food da scaldare completo del suo incarto.
[0034] In Figura 4, à ̈ rappresentata una diversa soluzione di camera di cottura (220), che nel caso di specie à ̈ integrata nel modulo forno microonde (200b). Più in dettaglio la camera di cottura (220) ha una configurazione a guisa di cilindro, con la parte superiore aperta con funzione d’imboccatura (221 ), una parete (222) avente sezione circolare, in corrispondenza delia quale sono ricavate due finestre (21 5) d’ingresso microonde allineate longitudinalmente e che non si guardano l’una con l’altra, tra le quali à ̈ ricavata un’area provvista di fori (21 6) per l’estrazione dei vapori e fumi, distante dal fondo (223) della camera di cottura (220). Anche in tal caso, in corrispondenza del fondo (223) à ̈ impegnato un motoriduttore (400), con passante rispetto al fondo (223), l’albero al quale à ̈ calettata la chiave d’impegno (401 ), ed in corrispondenza della quale viene ad essere vincolato, in modo rimovibile, la base (301 ) del contenitore cilindrico (300), che viene ad essere introdotto e sfilato attraverso l’imboccatura (221 ). Diversamente dalla camera di cottura (210), la quale nel modulo (200a) à ̈ orientata verticalmente rispetto alla unità scalda fast food (20), la camera di cottura (220) nell’ unità scalda fast food (30) (Fig. 6), può assumere una posizione obliqua (Figura 8), in modo tale da offrire l'imboccatura (221 ) aperta in corrispondenza del vano d’accesso (500) del modulo (200b), richiuso da un scorrevole a ghigliottina (510) (Figg. 7, 8).
[003 5] Il modulo forno a microonde (200b), che integra la camera di cottura obliqua (220), à ̈ atto ad essere incorporato in un’unità scalda fast food (30) (Fig. 6) unitamente ad altrettanti moduli forno microonde (200b), collegati in cascata o in serie, e che nella rappresentazione di Figura 6, sono illustrati allineati verticalmente. L’unità scalda fast food (30), à ̈ interfacciata con il distributore automatico di fast food (10), ed à ̈ del tipo provvista d’almeno uno scanner (31 ) che serve ciascuno dei tre moduli forno a microonde (200b) ed un eventuale display (32). L’apertura dello sportellino (510) (Fig. 7) del vano di accesso (500) alla camera di cottura (220) del modulo forno microonde (200b), si ottiene facendo scorrere verso l’alto lo sportellino (510) (Fig. 8) in modo tale da avere predisposta l’imboccatura (221 ) della camera di cottura (220) reclinata verso l’utilizzatore.
[0036] Operativamente, il distributore automatico di fast food (10) à ̈ caricato con fast food refrigerati, congelati o surgelati e contenuti in incarti ad atmosfera modificata atti ad essere riscaldati. In corrispondenza di ciascun incarto à ̈ riprodotto o applicato un codice a matrice di dati, nel quale vengono codificate buona parte delle informazioni utili e relative all’alimento somministrato, ad esempio: tipo di pane, se baguette o a fette, integrale o altro, e composizione quale ad esempio: formaggio, salumi, insalata, etcc.., data e luogo di confezionamento, data di scadenza, “ricetta†intesa come modalità di riscaldamento dell’alimento che considera un ciclo di trattamento con indicazione di tempo e temperatura. Una volta che l’utente ha effettuato la selezione del fast food desiderato, ed effettuato il pagamento tramite mezzi convenzionali, il fast food viene erogato attraverso il cassetto erogatore (130) e da qui prelevato per essere manualmente trasferito in corrispondenza dell’unità scalda fast food (20, 30) la quale à ̈ interfacciata con il distributore automatico di fast food (10). L’utente impugnando il fast food incartato, provvede a lambire lo scanner (31 , 21 ), passandoci sopra l’incarto, di modo che le informazioni ad esso relative vengano ad essere acquisite dall’unità logica che gestisce l’unità scalda fast food (20, 30). In questo modo, almeno alcune delle informazioni appaiono attraverso il display eventuale (22, 32) dell’unità scalda fast food (20, 30) o anche direttamente sul display (1 10) del sistema dì selezione e pagamento, che può essere del tipo touch screen del distributore automatico (10), L’unità logica integra il dispositivo di controllo che provvede alla gestione di almeno l’unità scalda fast food (20, 30) e determina una prima funzione di discrimine, che può valutare la conformità della data di scadenza del fast food incartato elaborando i dati relativi alla “ricetta†ad esso relativa, con riguardo alle modalità del ciclo di riscaldamento, come temperatura e tempo e provvedendo a dare indicazione dì quale à ̈ il modulo forno a microonde (200a, 200b) abilitato. Ove si verificasse la lettura d’un dato come ad esempio la data di scadenza non coerente, l’unità scalda fast food (20, 30) non si attiva, visualizzando l'informazione sul display (22, 32). Diversamente, una volta ricevuta Pinformazione positiva ed elaborato i dati, l’unità scalda fast food (20, 30) provvede al rilascio del portellino (214, 510) del modulo forno a microonde (200a, 200b) abilitato, permettendo l’inserimento del fast food nella relativa camera di cottura (210, 220). Nei caso di più moduli forno a microonde (200a, 200b) presenti nell’unità scalda fast food (20, 30), verrà visualizzato un segnale luminoso in corrispondenza del modulo forno a microonde (200a, 200b) che à ̈ abilitato, oltre che evidenziare l’informazione numerica sul display (22, 32), in modo tale da impedire da parte dell’utilizzatore l’errata individuazione. Una volta introdotto il fast food nella camera di cottura (210, 220), si provvede manualmente a richiudere il portellino (214, 510) che, una volta accostato, viene ad essere bloccato, ed attiva per il tramite di un sensore di presenza il ciclo di riscaldo secondo la modalità prevista. Al termine della fase di riscaldo del fast food, un segnale luminoso e/o acustico anche in concorso con le informazioni del display (22, 32), avviserà l’utilizzatore, permettendo contemporaneamente la riapertura del portellino (214, 510) ed il prelievo del fast food caldo. Nel caso in cui si verificasse un malfunzionamento del modulo forno a microonde (200a, 200b) abilitato, durante la fase di riscaldo del fast food, rilevando per il tramite di almeno un sensore una potenza inferiore ad una soglia prestabilita della potenza generata dai magnetron (201 , 202) aH’interno della camera di cottura (210, 220), l’unità logica dell’unità scalda fast food (20, 30) che controlla anche il modulo forno a microonde (200a, 200b) abilitato provvederà ad adeguare il tempo di riscaldamento della misura necessaria a compensare la perdita di potenza evidenziando contemporaneamente il problema sul display (22, 32).
Legenda
(10) distributore automatico di fast food
(100) corpo macchina
(1 10) sistema di selezione e pagamento per l’erogazione di fast food (120) vetrina refrigerata
(130) cassetto d’erogazione fast food
(20, 30) unità scalda fast food
(21 , 31 ) scanner
(22, 32) display
(200a, 200b) modulo forno a microonde
(201 , 202) magnetrons
(203) dispositivo estrattore di vapore/fumi
(210, 220) camera di cottura
(300) contenitore cilindrico rotante
(301 ) base
(302) parete circolare
(303) sede d’accoppiamento controsagomata
(21 1 ) parete semicircolare
(212) fondo
(213) imboccatura superiore
(214) sportellino a ribalta
(215) finestre d’ingresso microonde
(216) fori
(221 ) imboccatura
(222) parete circolare
(223) fondo
(400) motoriduttore
(401 ) chiave poligonale
(500) vano d’accesso
(510) portellino scorrevole a ghigliottina

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 7. Unità scalda fast food (20, 30), interfacciabile con un'apparecchiatura per la distribuzione di fast food (10) del tipo refrigerati, congelati o surgelati e contenuti in incarti ad atmosfera modificata atti ad essere riscaldati, tramite microonde, composta da un corpo macchina (100) con un sistema di selezione e pagamento (1 10) per l’erogazione di fast food, un gruppo frigorifero o refrigerante che espone i prodotti per il tramite d’una vetrina refrigerata (120), un sistema d’erogazione e prelevamento manuale dei fast food attraverso un cassetto d’erogazione (1 30); in cui detta unità scalda fast food (20, 30) del tipo costituita da una struttura atta a contenere un modulo forno a microonde à ̈ caratterizzata dal fatto che comprende uno scanner (21 , 31 ) per la lettura d’un codice a matrice di dati presente sulla confezione del fast food, ed in cui la camera di cottura (210, 220) del modulo forno a microonde (200a, 200b) che ha una conformazione circolare à ̈ accessibile attraverso uno sportellino anteriore (214, 510) con all'interno un contenitore cilindrico (300) rimovibile il quale in corrispondenza del fondo (301 ), presenta una sede d’accoppiamento (303) che à ̈ controsagomata rispetto ad una porzione maschio rotante (401 ) a guisa di chiave d'impegno sporgente rispetto al fondo (212, 223) della camera di cottura (210, 220), di modo tale da rendere solidale la base (301 ) del contenitore cilindrico (300) con la porzione maschio rotante (401 ). Z. Unità scalda fast food (20, 30), interfacciabile con un'apparecchiatura per la distribuzione di fast food (10) secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che almeno un modulo forno a microonde (200a, 200b) ha la camera di cottura (210, 220) con introdotto concentricamente un contenitore cilindrico rotante (300), ove la detta camera di cottura (210, 220) à ̈ riscaldata per il tramite d’almeno due magnetron (201 , 202), ed in cui detto modulo forno a microonde (200a, 200b) ha un dispositivo estrattore di vapore/fumi (203), ed almeno un sensore, atto a rilevare la potenza generata dai magnetron (201 , 202) all'interno della camera di cottura (210, 220), detto sensore à ̈ in comunicazione con l'unità logica di controllo dell’unità scalda fast food (20, 30), di modo tale da rilevare eventuali variazioni di potenza derivanti dal cattivo o non funzionamento dei detti magnetron (201 , 202). 3. Unità scalda fast food (20, 30), interfacciabile con un'apparecchiatura per la distribuzione di fast food (10) secondo la rivendicazione 1 e 2, caratterizzata dal fatto che nella camera di cottura (210, 220) del modulo forno a microonde (200a, 200b), à ̈ posizionato il contenitore cilindrico (300), che viene ad essere appoggiato in prossimità dei fondo (212, 223) della camera di cottura (210, 220), detto contenitore cilindrico (300) con una base circolare (301 ), ed una parete circolare (302) perpendicolare rispetto alla detta base circolare (301 ), in cui la base circolare (301 ), presenta in corrispondenza dell'interfaccia d’accoppiamento alla chiave poligonale (401 ) del motorìduttore (400) che sporge rispetto al fondo (21 2, 223) della camera di cottura (210), almeno una corrispondente sede d’accoppiamento (303) che à ̈ di sezione poligonale essendo controsagomata rispetto alla porzione sporgente della chiave poligonale (401 ) del motoriduttore (400), ed in cui in corrispondenza della parete (302) del contenitore cilindrico (300), distanti dalla base (301 ), sono ricavate delle aperture, sotto forma di fori (304) passanti attraverso lo spessore della parete (302). 4. Unità scalda fast food (20, 30), interfacciabile con un’apparecchiatura per la distribuzione di fast food (10) secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende almeno due moduli forno a microonde (200a, 200b). 5. Unità scalda fast food (20, 30), interfacciabile con un'apparecchiatura per la distribuzione di fast food (10) secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende un display (32, 22). 6. Unità scalda fast food (20, 30), interfacciabile con un'apparecchiatura per la distribuzione di fast food (10) secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la camera di cottura (210) ha una parete semicircolare (21 1 ) verticale, con un fondo (21 2), ed un imboccatura superiore (213); in cui la parete (21 1 ) à ̈ aperta longitudinalmente ed à ̈ richi udibile per il tramite di uno sportellino (214) che à ̈ solidale con il fondo (212), a! quale à ̈ unito il motoriduttore (400), di modo che lo sportellino (214) che à ̈ apribile a ribalta, risulta incernierato inferiormente rispetto alla struttura della camera di cottura (210), ed ancora in cui dal fondo (212) sporge verso l'interno della camera di cottura (210), la chiave poligonale (401 ) del motoriduttore (400) che impegna la sede d’accoppiamento controsagomata (303) della base (301 ) dei contenitore (300). 7. Unità scalda fast food (20, 30), interfacciabile con un'apparecchiatura per la distribuzione di fast food (10) secondo le rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che la camera di cottura (220) ha una configurazione a guisa di cilindro, con la parte superiore aperta con funzione d’imboccatura (221 ), una parete (222) avente sezione circolare, ed un fondo (223) al quale à ̈ impegnato il motoriduttore (400), con passante rispetto al fondo (223), l’albero al quale à ̈ calettata la chiave d’impegno (401 ), ed in corrispondenza della quale viene ad essere vincolato, in modo rimovibile, la base (301 ) del contenitore cilindrico (300), che viene ad essere introdotto e sfilato attraverso rimboccatura (221 ), ed ancora in cui la camera di cottura (220) nel modulo (200b) à ̈ in una posizione obliqua in modo tale da offrire l’imboccatura (221 ) aperta in corrispondenza del vano d’accesso (500) dei modulo (200b), richiuso da un portellino scorrevole a ghigliottina (510), 8. Unità scalda fast food (20, 30), interfacciabile con un'apparecchiatura per la distribuzione di fast food (10) secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che in corrispondenza della parete (21 1 , 222) della camera di cottura (210, 220) avente sezione circolare, sono ricavate due finestre (215) d’ingresso microonde allineate longitudinalmente e che non si guardano l’una con l’altra, tra le quali à ̈ ricavata un’area provvista di fori (216) per l’estrazione dei vapori e fumi, distante dal fondo (212, 223) delia camera di cottura (210, 220). 9. Sistema di somministrazione di fast food caldi, con un’unità scalda fast food (20, 30) secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che richiede un distributore automatico di fast food (10), interfacciato alla detta unità scalda fast food (20, 30), caricato con fast food refrigerati, congelati o surgelati e contenuti in incarti ad atmosfera modificata atti ad essere riscaldati con, in corrispondenza di ciascun incarto, un codice a matrice di dati, nel quale vengono codificate le informazioni utili e relative all’alimento somministrato, di modo tale che l’utente segua le seguenti fasi: a) selezione del fast food desiderato nel distributore automatico dì fast food (10), ed effettuato il pagamento tramite mezzi convenzionali, effettui il prelevamento manuale del fast food erogato; b) passaggio manuale del fast food incartato, in corrispondenza dello scanner (31 , 21 ), dì modo che le informazioni ad esso relative vengano ad essere acquisite dall’unità logica che gestisce l’unità scalda fast food (20, 30); c) ricevuta l’informazione positiva ed elaborato i dati, l’unità logica dell’unità scalda fast food (20, 30) provvede al rilascio del portellino (214, 510) del modulo forno a microonde (200a, 200b) abilitato, permettendo l’inserimento manuale del fast food nella relativa camera di cottura (210, 220) abilitata; d) chiusura manuale del portellino (214, 510) che, una volta accostato, viene ad essere bloccato, ed attiva per il tramite di un sensore di presenza il ciclo di riscaldo secondo la modalità di ricetta prevista; e) al termine della fase di riscaldo del fast food, un segnale luminoso e/o acustico avviserà l’utilizzatore, permettendo contemporaneamente la riapertura del portellino (214, 510) ed il prelievo del fast food caldo.
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