ITTO960362A1 - Macchina fotografica per stereoscopia. - Google Patents

Macchina fotografica per stereoscopia. Download PDF

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ITTO960362A1
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Minoru Inaba
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Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale avente per titolo "MACCHINA FOTOGRAFICA PER STEREOSCOPIA"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una macchina fotografica per stereoscopia, e più precisamente una macchina fotografica per stereoscopia di tipo reflex avente un mirino perfezionato.
E' nota una macchina fotografica per stereoscopia di tipo reflex che monta, su un corpo di macchina fotografica, due sistemi ottici di macchina fotografica reflex a singolo obiettivo (o lente). Il mirino di una macchina fotografica per stereoscopia di tipo reflex di questo genere, utilizza un pentaprisma della macchina reflex a singolo obiettivo. Tuttavia, come è ben noto, il pentaprisma richiede una lavorazione di precisione ed è molto costoso da produrre, facendo così aumentare il costo della macchina per stereoscopia che utilizza due prismi a cinque facce o pentaprismi .
Inoltre, la struttura con due mirini disposti in parallelo, in modo che l'immagine di mirino possa essere vista da entrambi gli occhi, non consente necessariamente una visione comoda da parte dell'utilizzatore. Essendo limitato dal diametro esterno dalla lente e dalle dimensioni del meccanismo di montaggio delle lenti, quando in particolare il passo tra i due sistemi ottici è maggiore della distanza (circa 63,5 mm) tra gli occhi, riesce difficile all'utilizzatore guardare contemporaneamente attraverso i due mirini della macchina fotografica per stereoscopia. In molti casi, la fotografia viene quindi scattata guardando attraverso l'uno o l'altro dei mirini. In altre parole, spesso l'mmagine non viene inquadrata attraverso l'altro mirino, e accade spesso che nella fotografia venga fotografato un ostacolo, oppure che la fotografia risulti difettosa a seguito di gocce di pioggia o polvere che aderiscono ad una delle lenti.
Si rende quindi necessario risolvere il sopra menzionato problema tecnico, in modo da poter inquadrare le due immagini focali destra e sinistra attraverso un solo mirino, rendendo così agevole la conferma delle immagini e semplice il funzionamento della macchina fotografica, ed in modo che il mirino abbia una costruzione semplice, così da contribuire alla riduzione dei costi. Lo scopo della presente invenzione è quindi quello di risolvere il sopramenzionato problema tecnico .
Per conseguire lo scopo sopra menzionato, la presente invenzione prevede una macchina fotografica per stereoscopia di tipo reflex, comprendente due sistemi ottici, destro e sinistro, di una macchina fotografica reflex a singolo obiettivo, ciascun sistema comprendendo una lente, uno specchio per sistema reflex ed un prisma montati su un corpo di macchina fotografica per consentire l’osservazione, attraverso gli specchi reflex e i prismi, delle immagini incidenti sulle lenti destra e sinistra, in cui è previsto un prisma composito per sintetizzare una immagine diritta, rovesciando simmetricamente le mezze immagini esterne da destra verso sinistra, all'interno dei campi fotografati dalle lenti destra e sinistra, così che le mezze immagini esterne all'interno dei campi fotografati dalle lenti destra e sinistra possano essere osservate con un occhio solo.
L'invenzione prevede inoltre una macchina fotografica per stereoscopia in cui la distanza tra i centri delle lenti destra e sinistra è regolabile liberamente, e con un meccanismo di interconnessione disposto tra un meccanismo di regolazione del fuoco ed un meccanismo per regolare la distanza tra i centri delle lenti, così che i campi fotografati dalle lenti destra e sinistra corrispondano sempre fra loro alla distanza focale.
La Figura 1 è una vista frontale di una macchina fotografica per stereoscopia secondo la rivendicazione 1;
la Figura 2 mostra un prisma nella macchina fotografica per stereoscopia di Figura 1, in cui la Figura 2(a) è una vista posteriore, la Figura 2(b) è una vista in pianta, la Figura 2(c) è una vista frontale, la Figura 2(d) è una vista di fondo, la Figura 2(e) è una vista secondo la linea A-A di Figura 2(b), e la Figura 2(f) è una vista laterale;
la Figura 3 è un disegno che illustra la relazione tra le dimensioni del prisma ed il passo dei vetri smerigliati;
la Figura 4 è una vista in prospettiva del prisma di Figura 2;
la Figura 5 illustra un'altra forma realizzativa del prisma, in cui la Figura 5(a) è una vista in pianta, la Figura 5(b) è una vista frontale, la Figura 5(c) è una vista di fondo, la Figura 5(d) è una vista posteriore, la Figura 5(e) è una vista secondo la linea A-A di Figura 5 (b), e la Figura 5(f) è una vista laterale;
la Figura 6 è una vista in prospettiva del prisma di Figura 5;
la Figura 7 è una vista frontale della macchina fotografica per stereoscopia secondo un'altra forma realizzativa della rivendicazione 1;
la Figura 8 mostra un prisma nella macchina fotografica per stereoscopia di Figura 7, in cui la Figura 8(a) è una vista in pianta, la Figura 8(b) è una vista frontale, la Figura 8(c) è una vista di fondo, la Figura 8(d) è una vista posteriore, la Figura 8(e) è una vista secondo la linea A-A di Figura 8(b), e la Figura 8(f) è una vista laterale,·
la Figura 9 è un disegno che illustra la disposizione del prisma e dello specchio reflex nella macchina fotografica per stereoscopia di Figura 7;
la Figura 10 è una vista in prospetiva che illustra la disposizione del prisma e dello specchio reflex nella macchina fotografica per stereoscopia di Figura 7;
la Figura 11 è un disegno di una ulteriore forma realizzatila della macchina fotografica per stereoscopia di Figura 7, che illustra la disposizione del prisma e dello specchio reflex,·
la Figura 12 è un disegno che illustra i campi fotografati e i campi inquadrati attraverso il mirino della macchina fotografica per stereoscopia mostrata in Figura 1;
la Figura 13 è una vista frontale della macchina fotografica per stereoscopia di Figura 2;
la Figura 14 è un disegno che illustra un meccanismo di regolazione del fuoco ed un meccanismo per regolare la distanza tra i centri delle lenti nella macchina fotografica per stereoscopia della rivendicazione 2;
la Figura 15 è un disegno che illustra la relazione tra la regolazione del fuoco e la regolazione della distanza tra i centri delle lenti in una macchina fotografica per stereoscopia secondo la rivendicazione 2;
la Figura 16 è una rappresentazione di un soggetto da fotografare, in cui la Figura 16(a) è un disegno schematico del soggetto, e le Figure 16(b), 16(c) e 16(d) moatrano le immagini inquadrate nel mirino;
le Figure 17(a), 17(b) e 17(c) sono disegni schematici che illustrano le immagini di un soggetto inquadrate nel mirino; e
la Figura 18 è una vista frontale di una pellicola che illustra la posizione delle immagini riprese dalla macchina fotografica per stereoscopia.
Verranno ora descritte dettagliatamente forme realizzative della presente invenzione. La Figura 1 mostra una macchina fotografica per stereoscopia l in cui un telaio scorrevole l è montato su un corpo di camera 2 in modo da muoversi avanti e indietro, e due lenti 4 e 5 sono montate di fronte al telaio scorrevole 3. Ruotando la manopola 6 di regolazione del fuoco, il telaio scorrevole 3 si sposta avanti e indietro attraverso un meccanismo di regolazione (non mostrato), quale un meccanismo a vite di avanzamento oppure un meccanismo a camma, in modo da regolare i fuochi delle lenti 4 e 5.
I raggi luminosi che raggiungono le lenti 4 e 5 vengono riflessi verso l'alto dagli specchi reflex 7 e 8 per formare immagini sui vetri smerigliati 9 e 10. Un prisma composito 11 è disposto sui vetri smerigliati 9 e 10, e le immagini sui vetri smerigliati destro e sinistro possono essere osservate attraverso un oculare 12. Il riferimento numerico 13 indica il pulsante di scatto ed un otturatore piano focale (non mostrato) è disposto dietro agli specchi reflex 7 e 8. E' desiderabile che il passo o distanza tra i centri delle lenti 4 e 5 sia di circa 63,5 mm, corrispondente alla distanza tra gli occhi.
Il prisma 1 è realizzato in una resina ottica oppure in un vetro ottico, e comprende due prismi a riflessione totale formati simmetricamente come una struttura unitaria. Con riferimento alla Figura 2, due unità prismatiche 15L e 15R con riflessione a 90°, per l'introduzione dei raggi luminosi dalla direzione inferiore, sono collegate alle mezze porzioni esterne 14L e 14R dei piani di incidenza di due unità prismatiche con riflessione a 180°, che sono collegate in parallelo. Le mezze porzioni interne delle unità prismatiche 14L e 14R formano un piano di proiezione continuo 16.
Con riferimento alla Figura 3, il passo o distanza P2 tra gli spigoli delle unità prismatiche 14L e 14R con riflessione a 180° del prisma 11 è pari a metà del passo P1 tra i centri delle immagini destra e sinistra, e la larghezza totale W è leggermente maggiore del passo P1 tra le immagini.
Con riferimento alla Figura 4, il prisma 11 è costruito in modo che i piani di incidenza delle unità prismatiche 15L e 15R con riflessione totale a 90° siano disposte sui vetri smerigliati destro e sinistro, affacciati alle mezze regioni o metà interne dei vetri smerigliati 9 e 10, così che i raggi di luce incidenti sulle unità prismatiche 15L e 15R con riflessione a 90°, provenienti dal basso vengano completamente riflessi tre volte, emergendo dal piano di proiezione 16 secondo la direzione orizzontale.
Le immagini rovesciate e invertite da destra a sinistra, dopo l'attraversamento delle lenti 4 e 5, vengono rovesciate dagli specchi reflex 7 e 8 e, sui vetri smerigliati 9 e 10 si formano immagini diritte, invertite da destra a sinistra. Le immagini delle mezze porzioni interne dei vetri smerigliati destro e sinistro 9 e 10 vengono simmetricamente invertite da destra verso sinistra, ossia le mezze porzioni esterne dei campi fotografati dalle lenti destra e sinistra 4 e 5 vengono simmetricamente invertite da destra verso sinistra dal prisma li. Pertanto, l'immagine diritta della mezza porzione esterna nel campo fotografato dalla lente sinistra 5 viene proiettata sulla mezza porzione sinistra del piano di proiezione 16 del prisma 11, e l'immagine diritta della mezza porzione esterna nel campo fotografato dalla lente destra 4 viene proiettata sulla mezza porzione destra del piano di proiezione 16, così da formare una immagine. I vetri smerigliati 9 e 10 non devono avere le stesse dimensioni dell'immagine, ma possono avere dimensioni uguali, oppure leggermente superiori, a quelle del piano di incidenza del prisma che ha dimensioni quasi pari a metà dell'immagine.
Le Figure 5 e 6 illustrano un'altra forma realizzativa del prisma. A differenza del prisma 11 mostrato nella Figura 2, in questo prisma 21 le mezze porzioni interne dei piani di proiezione delle unità prismatiche 23L e 23R con riflessione a 180°, sono collegate alle mezze porzioni destra e sinistra dell'unità prismatica 22 con riflessione a 90°. Analogamente a quanto avviene nel prisma 11 mostrato in Figura 2, i raggi di luce vengono riflessi completamente tre volte. Il passo tra gli spigoli delle unità prismatiche 23L e 23R con riflessione a 180°, e la larghezza totale sono gli stessi di quelli del prisma 11.
Con riferimento alla Figura 6, le immagini delle mezze porzioni interne dei vetri smerigliati destro e sinistro 9 e 10 incidono sui semipiani esterni di incidenza delle unità prismatiche 23L e 23R a 180° del prisma 21 montato sui vetri smerigliati 9 e 10, e vengono completamente riflesse tre volte dai piani di riflessione RPl, RP2 ed RP3, così da proiettare una immagine diritta sul piano di proiezione centrale 24, l'immagine diritta essendo costruita dalle mezze immagini destra e sinistra.
I piani di incidenza dei prismi 11, 21 rivolti verso gli specchi reflex 7 e 8 possono essere resi opachi per formare piani focali in forma di vetro molato, eliminando così i vetri smerigliati 9 e 10. Inoltre, dell'alluminio o simile può essere depositato sui piani di riflessione RPl, RP2 ed RP3 dei prismi 11, 21 e 34 per formare superfici a specchio.
Le Figure da 7 a 10 illustrano una ulteriore forma realizzativa . Il meccanismo di regolazione del fuoco di una macchina fotografica per stereoscopia 31, mostrato in Figura 7, è uguale a quello della macchina per stereoscopia l di Figura 1, ma il meccanismo del mirino è costituito dagli specchi reflex verticali 32 e 33 che ruotano nella direzione orizzontale, e da un prisma 34 inserito tra gli specchi reflex destro e sinistro 32 e 33.
Con riferimento alla Figura 8, il prisma 34 ha una forma in cui le unità prismatiche 36L e 36R con riflessione a 90° sono collegate alle mezze porzioni destra e sinistra dei piani di incidenza inferiori di una unità prismatica 35 con riflessione da 180°, che sposta il cammino luminoso della luce incidente e della luce riflessa parallelamente alla direzione superiore ed inferiore. I piani di incidenza delle unità prismatiche 36L e 36R con riflessione a 90° sono piani verticali rivolti verso l'esterno e lateralmente. Con riferimento alla Figura 9, inoltre, la larghezza totale w del prisma 34 è pari a metà del passo PI tra i centri delle immagini esposte destra e sinistra della macchina fotografica per stereoscopia.
Gli specchi reflex verticali 32 e 33 disposti sulla destra e sulla sinistra del prisma 34 ruotano nella direzione orizzontale attornio a perni 32a e 33a, mostrati in Figura 10 come centri di rotazione. Al momento dello scatto, gli specchi reflex verticali 32 e 33 ruotano, dalla posizione di attesa verso il piano laterale del prisma 34, di 45° rispetto all'asse principale della luce, e arretrano dal cammino ottico che collega le lenti 4 e 5 alla superficie della pellicola.
Quando gli specchi reflex verticali 32 e 33 sono nella posizione di riposo, le immagini delle mezze porzioni esterne nei campi fotografati dalle lenti destra e sinistra 4 e 5 vengono invertiti da destra verso sinistra, dagli specchi reflex 32 e 33, e incidono sulle unità prismatiche 36L e 36R con riflessione a 90° del prisma 34. Con riferimento alla Figura 10, le immagini vengono riflesse completamente 3 volte, dai piani di riflessione RP1 delle unità prismatiche 36L e 36R con riflessione a 90°, e dai piani di riflessione RP2 ed RP3 dell'unità prismatica 35 con riflessione a 180°. Sul piano di proiezione superiore 37 dell'unità prismatica 35 con riflessione a 180°, compare una immagine aerea, formata da una immagine diritta della mezza porzione esterna nel campo fotografato dalla lente sinistra·5, e da una immagine diritta della mezza porzione esterna nel campo fotografato dalla lente destra 4.
Nella macchina fotografica per stereoscopia 31, il prisma 34 è inserito tra le immagini esposte destra e sinistra, rendendo possibile una considerevole diminuzione dell'altezza della macchina fotografica. Se i piani di incidenza delle unità prismatiche 36L e 36R con riflessione a 90° del prisma 34 sono opacizzate per formare piani focali, il fuoco può essere regolato osservando le immagini reali focalizzate sui piani focali, e si agevola la regolazione del fuoco.
La Figura 11 illustra una ulteriore forma realizzativa della macchina fotografica per stereoscopia 31, in cui le immagini esposte sono disposte in modo da posizionare due altri quadri di immagine tra una coppia di immagini destra e sinistra P1L e P1R sulla pellicola. In questo caso, gli specchi reflex verticali 32 e 33 sono disposti lontani dai piani del prisma 34. Pertanto, come mostrato in Figura il, i vetri smerigliati 38 e 39 sono posizionati tra gli specchi reflex 32, 33 e il prisma 34, e pertanto l'immagine sui vetri smerigliati incidono sul prisma 34. L'immagine nel mirino diventa più luminosa e facile da vedere, se le lenti di condensatore 40 e 41 sono poste sul retro dei vetri smerigliati 38 e 39.
Come mostrato in Figura 12, le lenti destra e sinistra 4 e 5 della macchina fotografica per stereoscopia 1, 31 sono disposte in parallelo, con i loro assi sui centri delle immagini esposte, così che i campi fotografati corrispondano all'infinito. Inoltre, l'utilizzatore vede una immagine di mirino costruita dalle mezze porzioni esterne dei campi visivi delle lenti destra e sinistra 4 e 5. Conseguentemente, le regioni centrali sono al di fuoti del campo visivo, le regioni centrali essendo rivolte verso i centri destro e sinistro dei campi fotografati, mantenendo tra le lenti 4, 5 una distanza pari al passo P1, ed uguale al passo P1 tra i centri delle immagini esposte destra e sinistra. Tuttavia, il campo non visibile è costituito da una stretta regione rettilinea, e quasi nessun soggetto risulta nascosto in questo campo, ad eccezione del caso in cui un oggetto viene fotografato da vicino. Inoltre, inclinando la macchina fotografica per stereoscopia in direzione orizzontale, l'oggetto diventa visibile nell'intero campo fotografato quando si scattano le fotografie .
La Figura 13 illustra la macchina fotografica per stereoscopia 51 della rivendicazione 2. Come nella macchina fotografica per stereoscopia 1 sopra considerata, un telaio scorrevole 53 è montato su un corpo di camera 52 con possibilità di scorrimento avanti e indietro. Sulla superficie anteriore del telaio scorrevole 53 è montata simmetricamente una coppia di portalenti 54 e 55, su cui sono applicate le lenti 4 e 5. Sopra i vetri smerigliati 9 e 10 sono disposti un prisma il o 21, ed un oculare 12, come nella macchina fotografica per stereoscopia l di Figura ι. i portalente destro e sinistro 54 e 55 sono montati sul telaio scorrevole 53 con possibilità di spostamento verso destra e verso sinistra, e la distanza tra i portalente 54 e 55 può essere aumentata e ridotta in modo simmetrico verso destra e sinistra, tramite un meccanismo a vite di avanzamento.
La Figura 14 illustra un meccanismo di regolazione del fuoco ed un meccanismo per regolare la distanza tra i centri delle lenti. Una vite di avanzamento 56, montata in direzione orizzontale su una porzione frontale del telaio scorrevole 53, è dotata di una filettatura sinistrorsa 56a sul lato sinistro, e di una filettatura destrorsa 56b avvitata sul lato destro. Una porzione filettata internamente 54a del portalente sinistro 54 impegna la filettatura sinistrorsa 56a, e una porzione filettata internamente 55a del portalente destro 55 impegna la filettatura destrorsa 56b, di modo che i portalente 54 e 55 possano essere spostati, in un intervallo prestabilito, nella direzione di avvicinamento reciproco tra la lente destra 5 e la lente sinistra 4, da posizioni in cui il passo tra i centri delle lenti destra e sinistra è uguale al passo tra le immagini esposte destra e sinistra.
Un albero a camme 57 è montato posteriormente sul telaio scorrevole 53, e porta una camma 58 per regolare il fuoco fissata ad entrambe le estremità. Il telaio scorrevole 53 viene spinto indietro (verso l'alto in Figura 14) da una una molla (non mostrata), così che le camme 58 vengano spinte su superfici di riscontro del corpo di camera 52. Il telaio scorrevole 53 scorre avanti e indietro per erffetto della rotazione dell'albero a camme 57.
La vite di avanzamento 56 e l'albero a camme 57 sono accoppiati tramite ingranaggi cilindrici 59 e 60. Facendo ruotare una manopola di regolazione 61, fissata ad una estremità della vite di avanzamento 56, i portalente 54, 55 ed il telaio scorrevole 53 si muovono restando vincolati fra loro, così da regolare i fuochi e la distanza tra i centri delle lenti.
La Figura 15 illustra la relazione tra il fuoco della lente e la distanza tra i centri delle lenti. Si supponga di utilizzare un pezzo di lente sottile, e che:
Distanza focale della lente-------------f
Distanza tra l'oggetto e il punto principale della lente - L Distanza tra fuoco della lente e posizione di formazione dell'immagine - Δif.
Pertanto, vale la relazione e, come conseguenza, la distanza tra il punto principale della lente e la superficie della pellicola diventa: f Δif.
Inoltre, se il passo tra le superfici di esposizione destra e sinistra della macchina fotografica per stereoscopia è P1, l'entità dello spostamento Si delle lenti destra e sinistra per portare la corrispondenza tra i campi fotografati destro e sinistro è data da:
In altre parole, le lenti destra e sinistra possono essere spostate nella direzione di avvicinamento reciproco di una quantità di spostamento Si, calcolata tramite l'equazione che precede, diminuendo la distanza L tra l'oggetto e il punto principale della lente.
Conseguentemente, il passo della vite di avanzamento 56 e la forma delle camme 58 vengono determinati in modo da soddisfare la sopra menzionata equazione. In altre parole, il telaio scorrevole 53 si sposta per effetto delle camme 58 rispetto ai portalente 54 e 55, i quali si spostano in proporzione all'angolo di rotazione della manopola di regolazione 61, e viene spostato di una quantità che aumenta esponenzialmente al diminuire della distanza di scatto, portando in corrospondenza reciproca i campi fotografati destro e sinistro, indipendentemente dalla distanza di scatto.
Viene così corretta automaticamente la parallasse del soggetto, indipendentemente dalla distanza di scatto, e il soggetto alla distanza focale viene fotografato su entrambi le immagini destra e sinistra quasi nella stessa posizione. Pertanto, montando la pellicola su un telaio per diapositive stereoscopiche, non esiste quasi necessità di correggere la parallasse regolando il passo della pellicola. Ciò rende ulteriormente possibile la diminuzione delle porzioni di non sovrapposizione delle immagini destra e sinistra che devono essere schermate dalle finestre del telaio per diapositive e si possono così ottenere diapositive per stereoscopia con ridotta perdita di immagine.
E' inoltre possibile formare, come struttura unitaria, tutte le porzioni in movimento, comprese le lenti 4, 5, i portalenti 54, 55 e il telaio scorrevole 53, escluso il corpo di macchina fotografica 52 mostrato in Figura 14, consentendo così l 'interscambiabilità dell'unità a lenti. Ciò rende possibile l'impiego di unità di lenti con diverse distanze focali, progettando il passo della vite di avanzamento e la forma delle camme in modo da corrispondere alle distanze focali delle lenti.
Nella sopra menzionata macchina fotografica per stereoscopia 51, guardando attraverso l'oculare 12, si può avere una conferma della avvenuta correzione della parallasse. La Figura 16(a) mostra un soggetto, e le Figure 16(b), 16(c) e 16(d) mostrano le immagini viste attraverso l'oculare. Quando la macchina fotografica per stereoscopia viene ruotata in direzione orizzontale, in modo da posizionare il soggetto mostrato in Figura 16(a) al centro dell'immagine, il soggetto che si trova a fuoco viene posizionato su un punto di intersezione dei campi visivi dei prisma destro e sinistro, e appare con la sua forma reale, come mostrato in Figura 16(b). L'oggetto più lontano del fuoco, ossia il più lontano del punto di intersezione dei campi visivi dei prismi destro e sinistro, appare allargato, come mostrato in Figura 16(c). L'oggetto più lontano si presenta come una doppia immagine suddivisa in una parte destra e sinistra. Quando invece il soggetto è più vicino del punto di intersezione dei campi visivi dei prismi destro e sinistro, la porzione che è entrata nell 'angolo morto centrale viene mascherata, come descritto in precedenza, e appare come ristretta, come mostrato in Figura 16(d) . Ruotando la manopola di regolazione 61 in mdo che il soggetto in una vista ravvicinata nell'immagine di oculare appaia con la sua forma reale, è possibile scattare una fotografia con una adatta correzione della parallasse.
A seconda dell'oggetto, inoltre, la parallasse può non essere facilmente corretta e il fuoco può non essere regolato agevolmente. In particolare, quando il soggetto è una linea verticale o una linea orizzontale può essere difficile determinare lo stato del fuoco e della parallasse. In tal caso, la macchina per stereoscopia dovrebbe essere inclinata rispetto all'orizzontale sia verso destra che verso sinistra per garantire una situazione di fuoco regolato.
La Figura 17 riporta 1'immagine di obiettivo quando la macchina fotografica per stereoscopia è inclinata rispetto all'orizzontale verso destra o verso sinistra. In condizioni do focalizzazione , il soggetto rettilineo appare in modo continuo, come mostrato in Figura 17(a). Quando il soggetto è più lontano della posizione focale, le immagini destra e sinistra si spostano nella direzione di allontanamento reciproco, così da tagliare il soggetto rettilineo in corrispondenza del centro, come mostrato in Figura 17(b). Quando il soggetto è più vicino della posizione focale, i soggetti destro e sinistro si avvicinano. Anche in questo caso, il soggetto rettilineo viene tagliato al centro, rendendo facile la regolazione del fuoco e la valutazione della idonea correzione o meno della parallasse.
Nella macchina fotografica per stereoscopia della rivendicazione 1 precedentemente menzionata, esistono campi visivi non sovrapposti sui lati esterni delle immagini fotografate destra e sinistra, e queste porzioni non sovrapposte sono mascherate dal telaio di finestra del telaietto per diapositive stereoscopiche in modo consueto.
Nella macchina fotografica per stereoscopia 51 della rivendicazione 2, la parallasse viene corretta essendo legata alla regolazione del fuoco, e le porzioni non sovrapposte quasi non si formano sulle immagini destra e sinistra. Tuttavia, quando viene scattata un'immagine in una situazione in cui il soggetto principale a fuoco è lontano e la correzione della parallasse per il soggetto ravvicinato (primo piano) è insufficiente, può spesso diventare necessaria la correzione della parallasse mascherando i lati esterni delle pellicole di immagine destra e sinistra quando queste sono montate in modo consueto.
La Figura 18 illustra la disposizione delle immagini nella macchina fotografica per stereoscopia proposta, alla luce delle; caratteristiche della macchina fotografica per stereoscopia che richiede correzione della parallasse al momento del montaggio. Poiché i bordi dell'immagine della pellicola F vengono mascherati durante il montaggio, non è previsto alcuno spazio libero tra le immagini sulla pellicola,-ossia le immagini esposte sono posizionate in modo che lo scatto avvenga con le immagini adiacenti a contatto reciproco. Ciò consente di rendere massima l'area di immagine effettiva con un passo limitato delle immagini.
La presente invenzione non è assolutamente limitata alle forme realizzative sopra menzionate, ma può essere modificata in una varietà di modi nell'ambito tecnico dell'invenzione, come ad esempio applicando la costruzione di mirino per macchina fotografica per stereoscopia mostrata nelle Figure da 7 a 11 alla macchina fotografica per stereoscopia 51 di Figura 13, e si sottolinea che la presente invenzione comprende naturalmente tali forme realizzative modificate.
Con la macchina fotografica per stereoscopia della presente invenzione descritta dettagliatamente in quanto precede, attraverso un singolo mirino viene osservata una immagine sintetizzata dalla combinazione di mezze porzioni delle immagini destra e sinistra. Pertanto, diventa più agevole esaminare l'immagine e far funzionare la macchina fotografica per stereoscopia rispetto ad una macchina fotografica per stereoscopia equipaggiata con due mirini. Inoltre, il costo di fabbricazione del mirino può essere ridotto rispetto alle macchine fotografiche sterescopiche e convenzionali dotate di due pentaprismi, e la macchina per stereoscopia di tipo reflex può essere offerta ad un prezzo ridotto.
Nella macchina fotografica per stereoscopia della rivendicazione 2, inoltre, la correzione della parallasse e la regolazione del fuoco possono essere valutate in base all'immagine fornita dal mirino. Conseguentemente, si può scattare una immagine in modo da ottenere il massimo effetto stereoscopico, eliminando contemporaneamente la perdita di immagine .

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina fotografica per stereoscopia, di tipo reflex, comprendente due sistemi ottici destro e sinistro di una macchina fotografica reflex a singolo obiettivo, ciascuno comprendente una lente, uno specchio reflex ed un prisma che sono montati su un corpo di macchina fotografica, per consentire l'osservazione delle immagini incidenti sulle lenti destra e sinistra attraverso gli specchi reflex ed i prismi, in cui è previsto un prisma composito per formare una immagine diritta invertendo simmetricamente da destra a sinistra le mezze immagini esterne comprese nei campi fotografati dalle lenti destra e sinistra, così da poter osservare con un solo occhio le mezze immagini esterne all'interno dei campi fotografati dalle lenti destra e sinistra.
  2. 2. Macchina fotografica per stereoscopia secondo la rivendicazione 1, in cui la distanza tra i centri delle lenti destra e sinistra è regolata liberamente, ed un meccanismo di interconnessione è disposto tra un meccanismo di regolazione del fuoco ed un meccanismo per regolare la distanza tra i centri delle lenti, in modo da portare i campi fotografati dalle lenti destra e sinistra alla distanza focale sempre in accordo tra loro.
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IT96TO000362A IT1285084B1 (it) 1996-05-06 1996-05-06 Macchina fotografica per stereoscopia.

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IT1285084B1 (it) 1998-06-03
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