ITTO20130991A1 - Gruppo attuatore per la movimentazione di un organo operativo in una macchina per la formatura di articoli di vetro - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione industriale dal titolo: “GRUPPO ATTUATORE PER LA MOVIMENTAZIONE DI UN ORGANO OPERATIVO IN UNA MACCHINA PER LA FORMATURA DI ARTICOLI DI VETRO”

La presente invenzione è relativa ad un gruppo attuatore per la movimentazione di un organo operativo di una macchina per la formatura di articoli di vetro.

In particolare, la presente invenzione è relativa ad un gruppo attuatore, ad esempio, del tipo illustrato in figura 1A, per spostare di moto rototraslatorio un organo operativo, in genere, e nel particolare esempio descritto un imbuto o un tampone o ancora una testa soffiante di una macchina I.S. di formatura di articoli di vetro, rispettivamente per convogliare una goccia di vetro all’interno di uno stampo di formatura dell’articolo di vetro, per chiudere una apertura superiore di ingresso dello stesso stampo di formatura e per insufflare aria nella cavità interna dell’articolo di vetro in formatura e fargli assumere la forma finale.

Il moto rototraslatorio di cui sopra viene ottenuto combinando una traslazione lungo un asse verticale da e verso lo stampo di formatura ed una rotazione attorno all’asse verticale stesso da e verso una posizione operativa, in cui il tampone, l’imbuto o la testa soffiante sono accoppiati allo stampo di formatura.

Nello specifico, con riferimento alla figura 1A, con G è indicato un generico gruppo di movimentazione noto, il quale si estende attraverso un cassone L della macchina e comprende un telaio fisso T, un albero M di supporto dell’organo operativo N ed accoppiato al telaio fisso coassialmente all’asse verticale, un attuatore lineare B per traslare l’albero lungo l’asse verticale, un dispositivo C a camma e punteria per ruotare l’albero attorno allo stesso asse verticale e disposto al di sotto dell’attuatore lineare B ed una cartuccia D idraulica di smorzamento per frenare l’organo operativo quando questo è disposto in prossimità della sua posizione sollevata di finecorsa lungo l’asse verticale. Lo smorzamento lungo il tratto prossimo alla posizione abbassata di fine corsa viene, invece, effettuato controllando l’attuatore pneumatico variando, ad esempio, la sezione di passaggio di un condotto di scarico dell’aria compressa.

La cartuccia idraulica di smorzamento è disposta al di sopra e, comunque, in prossimità dell’attuatore lineare e, in alcuni casi come nel caso illustrato, anche del cassone ed è collegata ad un proprio circuito idraulico dedicato H esterno al gruppo.

Il dispositivo a camma e punteria è, invece, disposto al di sotto dell’attuatore lineare e comprende una camma fissa definita da una scanalatura ricavata su una parete laterale di un corpo tubolare ed un elemento di punteria sporgente radialmente a sbalzo da una porzione terminale inferiore libera dell’albero e tuffante all’interno del corpo tubolare.

Il dispositivo a camma è lubrificato mediante olio di lubrificazione contenuto in una camera a volume variabile, un cui ingresso superiore è attraversato dalla citata porzione terminale che è, a sua volta, accoppiata al corpo tubolare stesso mediante l’interposizione di una guarnizione di tenuta circondante la porzione terminale stessa.

Sebbene universalmente utilizzati, i gruppi attuatori noti del tipo sopra descritto risultano essere scarsamente soddisfacenti sia da un punto di vista funzionale, sia per quanto concerne la sicurezza degli ambienti di lavoro.

Quanto precede è, in parte, conseguente alla tipologia di cartucce smorzanti utilizzate e nello specifico al fatto che queste devono necessariamente essere alimentate da un circuito dedicato esterno di liquido operativo, che, notoriamente, presenta un elevato grado di infiammabilità. Nonostante siano previste barriere termiche isolanti, il circuito esterno è comunque disposto in un ambiente ad elevata temperatura per effetto della vicinanza con gli stampi e conseguentemente di elevata pericolosità in caso di perdite o rotture improvvise che spesso generano incendi a bordo macchina.

La pericolosità di cui sopra è poi accentuata nei casi in cui la cartuccia è anch’essa disposta all’esterno del cassone e quanto più prossima agli stampi.

Inoltre, per effetto della disposizione del dispositivo a camma e punteria all’estremità inferiore del gruppo, durante il movimento di salita e discesa dell’albero, la porzione terminale tuffante dell’albero stesso genera delle significative variazioni di pressione e di volume all’interno della citata camera dove è presente l’olio lubrificante ed innesca, inevitabilmente, fenomeni di pompaggio che portano ad un progressivo svuotamento della camera in quanto l’olio esce attraverso la guarnizione di tenuta e, risalendo l’albero, entra all’interno del cilindro pneumatico, in alcuni casi, e trafila all’esterno del gruppo, in altri.

Oltre a questo, la disposizione dell’elemento di punteria all’estremità libera tuffante dell’albero ed i limitati spazi a disposizione rende impossibile supportare i carichi radiali trasmessi dall’elemento di punteria stessa all’albero mediante cuscinetti e/o boccole di supporto, per cui la porzione terminale dell’albero lavora sempre a sbalzo con inevitabili anomale usure dell’assieme camma/punteria.

Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un gruppo attuatore per la movimentazione di un organo operativo, il quale permetta di risolvere in maniera semplice ed economica i problemi sopra esposti e risulti, in particolare, efficiente, sicuro e compatto.

Secondo la presente invenzione viene realizzato un gruppo attuatore per la movimentazione di un organo operativo, come rivendicato nella rivendicazione 1.

L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

la figura 1 illustra, in elevazione laterale e parzialmente in sezione, una preferita forma di attuazione del gruppo attuatore realizzato secondo i dettami della presente invenzione;

la figura 2 illustra, in sezione ed in scala fortemente ingrandita, un particolare della figura 1; e

le figure 3 e 4 sono figure analoghe alla figure 2 ed illustrano il gruppo della figura 1 in due diverse condizioni funzionali.

Nella figura 1, con 1 è indicata, nel suo complesso, una macchina per la formatura di articoli di vetro, generalmente nota come macchina I.S.. La macchina 1 comprende un cassone meccanismi 2 noto ed uno stampo 3 di formatura, anch’esso di per sé noto e non descritto in dettaglio, disposto al di sopra del cassone 2 e presentante un ingresso 4 per una goccia di vetro.

La macchina 1 comprende, inoltre, organi operativi 5, di per sé noti, tra cui un imbuto 5’ per l’inserimento della goccia di vetro nello stampo 3 attraverso l’ingresso 4, un tampone 5” di chiusura dello stesso ingresso 4 quando la goccia è all’interno dello stampo 3 ed una testa soffiante 5”’, per deformare la massa di vetro ospitata nello stampo. Nella macchina 1, gli organi operativi 5 sono movimentati tra una posizione sollevata di riposo distanziata dallo stampo 3 ed una posizione abbassata operativa di accoppiamento allo stampo 3 stesso tramite rispettivi gruppi 6 di movimentazione fra loro indipendenti, uno solo dei quali è illustrato in figura 1 per chiarezza. I gruppi 6 sono concettualmente e funzionalmente uguali fra loro. Ciascun gruppo 6 comprende un proprio telaio o involucro 8 cavo di attacco al cassone 2. Il telaio 8 si estende all’interno del cassone 2 attraverso una parete superiore 9 del cassone 2 stesso, il quale a seconda delle applicazioni, comprende o meno una piastra di spessoramento 13.

Ciascun gruppo 6 comprende, inoltre, un albero 10 di supporto e movimentazione, il quale è, convenientemente realizzato in un sol pezzo, supporta il relativo organo operativo 5 in modo di per sè noto, ad esempio mediante una mensola 11, ed è accoppiato al relativo telaio fisso 8 per traslare e ruotare attorno ad un proprio asse 12 verticale. Con specifico riferimento alla figura 1, il telaio 8 comprende un piattello anulare 18 che si appoggia sulla piastra 13 ed un corpo tubolare 15, il quale si estende al di sotto della piastra 13 attraverso aperture passanti della piastra 13 e della parete 9 coassialmente all’asse 12 e presenta una flangia radiale esterna superiore accoppiata alla parete 9 in assenza della piastra 13 o alla piastra 13 stessa, come nel caso illustrato.

Il telaio 8 comprende, poi, un corpo tubolare 16 di guida estendentesi verso l’alto dal corpo 15 oltre la piastra 13 o la parete 9 in assenza della piastra 13 e presentante una flangia radiale esterna inferiore forzata contro il corpo 15 dal piattello anulare 18 che è accoppiato alla piastra 13 o alla parete 9 tramite viti serraggio, non visibili nelle figure allegate.

L’albero 10 comprende una porzione intermedia 19 accoppiata al corpo 16 di guida in maniera girevole ed assialmente scorrevole e termina inferiormente con una porzione terminale 20 accoppiata, sempre in maniera girevole e assialmente scorrevole, ad un ulteriore corpo 22 di guida bloccato sul corpo 15 in maniera rilasciabile.

Il corpo 22 di guida chiude inferiormente il corpo tubolare 15 e delimita con il corpo 15 stesso una camera 24 (figura 1) alloggiante un assieme 25 a camma e punteria per ruotare l’albero 10 attorno all’asse 12 secondo un profilo di moto di per sé noto.

L’assieme 25 comprende una camma fissa 26 di guida definita, nel caso specifico, da una scanalatura ricavata su una superficie interna della parete laterale del corpo 15 e da un elemento 27 di punteria definito da un rullo ortogonale all’asse 12 e sporgente radialmente a sbalzo dall’albero 10 stesso. La camera 24 ospita un liquido di lubrificazione dell’assieme 25 a camma e punteria.

Sempre con riferimento alla figura 1, la porzione terminale 20 comprende, a sua volta, un tratto superiore pieno ed un tratto terminale 29 inferiore cavo.

Il tratto terminale 29 definisce uno stelo cavo di un martinetto 30 pneumatico per traslare l’albero 10 lungo l’asse 12 in sensi opposti e spostare l’organo operativo 5 tra le citate posizioni di riposo e operativa.

Il martinetto 30 comprende una camicia 31, una cui porzione terminale superiore circonda ed è stabilmente collegata al corpo 22 di guida a tenuta di fluido ed una cui porzione terminale opposta è chiusa da una testa 32, convenientemente, integrale alla camicia 31.

Il corpo 22 di guida, la camicia 31 e la testa 32 delimitano fra loro una camera 33, nella quale scorre a tenuta un pistone 34 del martinetto 30 solidalmente collegato ad una estremità inferiore libera del tratto terminale 29.

Sempre con riferimento alla figura 1, e, in particolare alla figura 2, il tratto terminale o stelo 29 alloggia completamente una cartuccia idraulica 35 di smorzamento o stabilizzazione del moto atta a controllare lo spostamento dell’albero 10 e quindi dell’organo operativo 5.

Con riferimento alla figura 2, la cartuccia idraulica 35 comprende, a sua volta, un corpo 36 a bicchiere rovesciato ed un tappo 36A superiore di chiusura a tenuta di fluido adiacente al tratto 28. Il corpo 36 a bicchiere comprende, a sua volta, una parete 37 di fondo inserita a tenuta in una estremità libera del tratto 29 ed una porzione tubolare 38 interna al tratto 29 stesso e coassiale all’asse 12. Convenientemente, la parete 37 di fondo presenta una flangia radiale 39 disposta in battuta contro una superficie inferiore del pistone 34 e solidalmente collegata al pistone 34 stesso mediante viti.

La porzione 36 a bicchiere delimita, unitamente al tappo 36A una camera 41 cilindrica e con i tratti 28 e 29, una camera anulare 42. La camera 41 comunica con la camera anulare 42 attraverso due serie di fori calibrati, indicate con 44 e 45. La serie 44 di fori è disposta in posizione accostata alla parete 37 di fondo e presenta una pluralità di fori 44A estendentisi ortogonalmente all’asse 12 e presentanti diametri decrescenti verso la parete 37 stessa. La serie 45 di fori è, invece, disposta in posizione accostata al tappo 36A e presenta una pluralità di fori 45A estendentisi ortogonalmente all’asse 12 e presentanti diametri decrescenti verso il tappo 36A stesso.

Sempre con riferimento alla figura 2, la camera 42 comunica con la camera 24 attraverso un condotto 47 ricavato all’interno del tratto 28 dell’albero 10. Il condotto 47 definisce, unitamente alle camere 24, 41 e 42 ed ai fori 44A e 45A, un circuito idraulico chiuso 48 percorso dal citato liquido di lubrificazione che, nel gruppo 6 descritto, assolve la duplice funzione di liquido di lubrificazione dell’assieme 25 a camma e punteria e di liquido operativo di controllo e stabilizzazione del moto dell’albero 10.

Ancora con riferimento, alla figura 2, il circuito idraulico chiuso 48, si estende completamente all’interno dell’involucro 8 e, ad eccezione della camera 24, tutto all’interno di una superficie cilindrica 10A che, nel caso specifico delimita esternamente sia lo stelo 29 che l’albero 10.

La cartuccia idraulica 35 comprende, infine, uno stantuffo 50, il quale scorre a tenuta di fluido all’interno della camera cilindrica 41 e suddivide la camera 41 stessa in due camere a volume variabile, indicate con 51 e 52 e chiaramente visibili in figura 3. Lo stantuffo 50 è solidalmente collegato ad una estremità superiore di uno stelo 53 coassiale all’asse 12 e presenta una estremità opposta stabilmente collegata alla parete 32 di fondo, convenientemente mediante una vite 55.

Le cartuccia 35 comprende, infine, una valvola 56 di non ritorno a sfera, convenientemente ricavata all’interno dello stantuffo 50 ed atta a permettere il libero transito del liquido dalla camera 52 verso la camera 51 e ad impedire il transito dello stesso liquido dalla camera 51 verso la camera 52.

In uso, il martinetto 30 sposta in sensi opposti l’albero 10 lungo l’asse 12, l’assieme 25 a camma e punteria ruota l’albero 10 attorno all’asse 12 mentre la cartuccia idraulica 35 controlla con continuità, ossia in ogni istante dello spostamento ed indipendentemente dal senso di spostamento, la legge di moto dell’albero 10 e quindi dell’organo 5. In altre parole, la cartuccia idraulica 35 controlla la velocità del pistone 34 sia nella fase di discesa dell’organo 5 verso lo stampo 3, che nella fase di allontanamento dell’organo 5 dallo stampo 3 stesso evitando che nelle camere superiore ed inferiore del cilindro pneumatico 30 si generino contropressioni e che l’organo 5 sia assoggettato a brusche accelerazioni o decelerazioni, a stati vibratori e/o ad urti a fine corsa.

Quanto precede è conseguente al fatto che la cartuccia idraulica 35 comprende le due serie 44 e 45 di fori attraversati dal liquido operativo e selettivamente e progressivamente chiusi dal pistone 34 quando l’organo 5 è disposto in prossimità delle citate posizioni operativa e di riposo e dal fatto che i fori 44A e 45A di ciascuna serie di fori 44 e 45 sono fori calibrati e di diametro decrescente verso i punti morti. In questo modo, lo smorzamento aumenta negli ultimi tratti del movimento sia in discesa che in salita per effetto della progressiva diminuzione della sezione di passaggio del liquido operativo, mentre nel restante tratto intermedio è possibile mantenere una velocità di traslazione pressocchè costante e comunque proprio la velocità di traslazione prevista in fase di progetto indipendentemente dalla legge di moto prevista.

Evitando rallentamenti o arresti dell’albero 10 e la formazione di stati vibratori in qualsiasi punto del percorso di spostamento risulta, poi, possibile definire profili di movimento tali da ridurre i tempi di spostamento in entrambi i sensi e quindi il tempo ciclo.

La disposizione della cartuccia 35 lungo l’asse 12 di spostamento dell’albero 10 e, comunque, all’interno dello stelo 29 del martinetto pneumatico 31 che, in pratica, costituisce un prolungamento dello stesso albero 10, permette, da un lato, di realizzare un gruppo attuatore estremamente compatto e quindi adatto ad essere utilizzato su qualsiasi tipologia di macchina e sostituibile ai tradizionali gruppi attuatori già operanti sulle macchine note e, dall’altro, un gruppo attuatore, il cui dispositivo idraulico di smorzamento è protetto dagli agenti esterni e da emissioni termiche. La coassialità tra la cartuccia 35 e l’asse 12 impedisce, poi, la trasmissione di momenti flettenti al pistone 34 che può, pertanto, essere alleggerito in quanto meno sollecitato o sollecitato solo assialmente.

Oltre a questo, la disposizione della cartuccia 35 all’estremità assiale inferiore del gruppo 1 agevola sensibilmente le normali operazioni di manutenzione e/o sostituzione della cartuccia 35 stessa che possono essere realizzate mediante semplice sfilamento/inserimento assiale della cartuccia 35 nello stelo 29.

Il fatto, invece, di disporre la cartuccia 35 di smorzamento al di sotto dell’assieme 25 a camma e punteria permette di alimentare la cartuccia 35 utilizzando non più un liquido dedicato ma lo stesso olio di lubrificazione dell’assieme 25 a camma e punteria. In pratica, quindi, il circuito di alimentazione del liquido operativo previsto nelle soluzioni note per alimentare il dispositivo smorzante viene eliminato, e sostituito con un circuito chiuso completamente alloggiato nell’involucro 8 con evidenti vantaggi in termini di costi sia costruttivi, che di manutenzione e di sicurezza per gli operatori addetti alla macchina.

Parallelamente, essendo la cartuccia 35 descritta uno smorzatore idraulico che lavora con legge di smorzamento ad andamento pressoché lineare migliora sensibilmente il controllo della velocità dell’organo operativo in entrambi i sensi di moto.

Il fatto poi che il liquido operativo/di lubrificazione circoli in un circuito chiuso e di limitata estensione permette, non solo, di ridurre la massa di liquido circolante ma di proteggere il liquido circolante stesso da fonti di calore presenti a bordo macchina e da rischi di incendio senza la necessità di realizzare barriere termiche dedicate o complessi circuiti di convogliamento.

Oltre a questo, nel gruppo 6 descritto, l’intera massa di liquido operativo/ di lubrificazione è posta all’interno del cassone 2, ossia lontano dallo stampo 3, dove è presente l’aria ventilata di raffreddamento della macchina e dello stesso stampo che coopera quindi anche al raffreddamento del gruppo 6.

Ancora, il fatto di supportare la parte intermeda 19 a cui è accoppiato l’elemento 27 di punteria mediante una coppia di guide ricavate nei corpi 16 e 22 e disposte da parti assiali opposte dell’elemento 27 di punteria, riduce drasticamente e di un ordine di grandezza l’entità delle deformazioni subite dell’albero. Infatti, a differenza delle soluzioni note, l’albero non lavora più a sbalzo ma viene guidato su entrambe le estremità rendendo, pertanto, fluido e stabile lo scorrimento dell’elemento 27 a punteria sulla camma 26. Questo si traduce in un aumento della vita operativa dell’assieme 25 per effetto della minore usura delle parti in moto relativo, ed una notevole riduzione delle vibrazioni sul gruppo 6 descritto e di conseguenza sull’organo operativo 5.

Essendo, infine, costante la sezione della porzione 19 che attraversa la camera 24, il volume dell’olio presente nella camera 24 stessa rimane costante durante la traslazione dell’albero 10. Infatti, rispetto alle soluzioni note, dove l’albero è tuffante, la costanza di sezione evita sovrappressioni o depressioni all’interno della camera 24, nella quale il liquido operativo/di lubrificazione è sempre assicurato. Da quanto precede appare evidente che al gruppo 6 descritto possono essere apportate modifiche e varianti.

In particolare, diverse da quelle descritte a titolo di esempio possono essere le serie di fori, le caratteristiche geometriche e dimensionali di fori 44A e 45A stessi nonché la loro disposizione lungo l’asse 12. In particolare, potrebbe essere prevista una sola delle due serie 44 e 45 di fori descritte.

Inoltre, la cartuccia 35 potrebbe essere sempre alloggiata nell’albero 10 o nello stelo 29 del pistone ma in posizione eccentrica rispetto all’asse 12, così come lo stelo 29 potrebbe non essere definito dal prolungamento dell’albero 10 ma, ad esempio, da una porzione distinta e collegata all’albero in posizione coassiale o meno all’asse 12.

Inoltre, il circuito idraulico 48 comune potrebbe essere realizzato in maniera diversa da quella indicata ed utilizzare almeno un condotto o un tratto di tubazione esterni all’albero 10.

Da ultimo, l’assieme a camma e punteria potrebbe essere costruttivamente diverso da quello descritto.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo attuatore per movimentazione di un organo operativo in una macchina per la formatura di articoli di vetro, il gruppo comprendendo un involucro di attacco atto ad essere fissato ad una struttura di supporto della macchina; un albero di supporto dell’organo operativo ed accoppiato al detto involucro di attacco per traslare e ruotare attorno ad un proprio asse fisso; un martinetto pneumatico per spostare il detto albero lungo il detto asse e comprendente uno stelo collegato al detto albero ed un pistone; un dispositivo a camma e punteria per ruotare in sensi opposti l’albero attorno al detto asse; il dispositivo comprendendo una camera ed un assieme a camma e punteria ospitato in detta camera e lubrificato da un liquido lubrificante presente in detta camera; e mezzi idraulici di stabilizzazione del moto del detto albero di supporto e comprendenti un liquido operativo; caratterizzato dal fatto che la detta camera ed i detti mezzi idraulici di stabilizzazione costituiscono parte di un unico circuito idraulico chiuso di circolazione di un liquido lubrificante e operativo comune al detto dispositivo a camma e punteria ed ai detti mezzi idraulici di stabilizzazione.
2. 2. Gruppo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto circuito idraulico chiuso è completamente alloggiato in detto involucro di attacco.
3. 3. Gruppo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il detto circuito idraulico chiuso è completamente alloggiato in un cassone della detta macchina.
4. 4. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato del fatto che il detto dispositivo a camma e punteria è disposto lungo il detto albero tra un punto di attacco del detto martinetto pneumatico ed punto di attacco del detto organo operativo al detto albero.
5. 5. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto circuito idraulico chiuso comprende un unico condotto di collegamento della detta camera ai detti mezzi idraulici di stabilizzazione.
6. 6. Gruppo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il detto condotto si estende completamente all’interno del detto albero.
7. 7. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto dispositivo a camma e punteria comprende una camma fissata al detto corpo tubolare di attacco ed un elemento di punteria portato da una porzione intermedia del detto albero; primi e secondi mezzi di guida del detto albero essendo disposti lungo il detto asse da parti assiali opposte del detto elemento di punteria per guidare la detta porzione intermedia.
8. 8. Gruppo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il detto albero presenta una sezione costante tra i detti primi e secondi mezzi di guida.
9. 9. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi idraulici di stabilizzazione sono alloggiati in detto attuatore pneumatico.
10. 10. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi idraulici di stabilizzazione sono alloggiati in una porzione cava del detto albero. 11. 11.- Gruppo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi idraulici di stabilizzazione comprendono una cartuccia smorzante idraulica, a sua volta, comprendente una testa di chiusura collegata a tenuta di fluido alla detta porzione cava; una camicia collegata a tenuta di fluido a detta testa di chiusura e delimitante con la detta porzione cava una prima camera anulare e con la testa di chiusura una seconda camera entrambe ospitanti il detto liquido lubrificante e operativo; ed uno stantuffo fisso rispetto al detto telaio di attacco e mobile rispetto a detta camicia nella detta seconda camera; il detto stantuffo fisso suddividendo la detta seconda camera in due camere a volume variabile; la detta camicia comprendendo fori passanti calibrati di comunicazione della detta prima camera con almeno una delle dette camere a volume variabile e chiudibili da detto stantuffo durante lo spostamento del detto albero; le dette camere ed i detti fori calibrati costituendo parte del detto circuito idraulico chiuso. 12.- Gruppo secondo la rivendicazione 10 o 11, caratterizzato dal fatto che la detta porzione cava presenta una apertura assiale di inserimento/estrazione della detta cartuccia.