ITTO20130977A1 - Sistema di telecontrollo per un apparecchio elettromedicale, in particolare un defibrillatore automatico esterno - Google Patents

Sistema di telecontrollo per un apparecchio elettromedicale, in particolare un defibrillatore automatico esterno

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ITTO20130977A1
ITTO20130977A1 IT000977A ITTO20130977A ITTO20130977A1 IT TO20130977 A1 ITTO20130977 A1 IT TO20130977A1 IT 000977 A IT000977 A IT 000977A IT TO20130977 A ITTO20130977 A IT TO20130977A IT TO20130977 A1 ITTO20130977 A1 IT TO20130977A1
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IT
Italy
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remote control
electro
medical device
light radiation
activation circuit
Prior art date
Application number
IT000977A
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Inventor
Christian Misuraca
Mario Emilio Verquera
Alberto Zibordi
Original Assignee
Iredeem S R L
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61NELECTROTHERAPY; MAGNETOTHERAPY; RADIATION THERAPY; ULTRASOUND THERAPY
    • A61N1/00Electrotherapy; Circuits therefor
    • A61N1/02Details
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
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    • A61N1/00Electrotherapy; Circuits therefor
    • A61N1/18Applying electric currents by contact electrodes
    • A61N1/32Applying electric currents by contact electrodes alternating or intermittent currents
    • A61N1/38Applying electric currents by contact electrodes alternating or intermittent currents for producing shock effects
    • A61N1/39Heart defibrillators
    • A61N1/3925Monitoring; Protecting

Description

DESCRIZIONE
“SISTEMA DI TELECONTROLLO PER UN APPARECCHIO ELETTROMEDICALE, IN PARTICOLARE UN DEFIBRILLATORE AUTOMATICO ESTERNO”
La presente invenzione è relativa ad un sistema di telecontrollo per un apparecchio elettromedicale; in particolare, la seguente trattazione farà riferimento, senza per questo perdere in generalità, ad un sistema per il telecontrollo di un defibrillatore, più precisamente del tipo automatico esterno (DAE).
In tempi recenti si sta diffondendo, per ragioni di sicurezza e per garantire rapidità di intervento in situazioni di emergenza, l’utilizzo di apparecchi elettromedicali in generici ambienti esterni, ovvero in luoghi generalmente non adibiti a trattamenti medici, e da parte di personale non medico e non avente un addestramento specifico.
Ad esempio, all’interno di locali pubblici, specialmente se adibiti ad uso sportivo, quali palestre o piscine, vengono installati apparecchi defibrillatori automatici, atti a consentire operazioni di rianimazione di emergenza. Tali apparecchi defibrillatori automatici sono generalmente posizionati in apposite teche, o alloggiamenti a parete, da cui possano essere prelevati ed utilizzati all’occorrenza.
Un’esigenza particolarmente sentita, relativamente a tali apparecchi elettromedicali, è quella di garantirne il corretto funzionamento nel momento in cui il loro utilizzo sia richiesto. Il soddisfacimento di tale esigenza non è tuttavia agevole, dato il loro posizionamento in pubblico, anche all’aperto, essendo dunque soggetti a possibili manomissioni ed in alcuni casi agli agenti atmosferici, ed in virtù inoltre dei prolungati periodi di inutilizzo, che possono ad esempio comportare l’esaurimento di una relativa sorgente di alimentazione elettrica autonoma, o l’insorgere di problematiche elettriche o meccaniche di varia natura.
Per ovviare a tali problemi, e per garantire in maniera continuativa le funzionalità attese degli apparecchi elettromedicali, sono state pertanto proposte soluzioni di telecontrollo, atte a consentire un monitoraggio ed un controllo automatico degli stessi apparecchi elettromedicali, in particolare a distanza, da postazione remota.
Una soluzione di telecontrollo è descritta ad esempio nella domanda di brevetto WO 2011/048286 A1 ed implementata nel dispositivo denominato DOC®, commercializzato dalla azienda BST - Butler Safe Technologies e descritto all’indirizzo internet www.doc-saves-lives.com.
Il sistema di telecontrollo in questione, illustrato nelle figure 1 e 2 ed indicato in generale con il numero di riferimento 1, comprende un involucro 2, rigido e conformato a guscio, che è montato in maniera fissa su un apparecchio elettromedicale 3, in particolare un defibrillatore automatico esterno, tramite viti, graffe, colla o altri elementi di fissaggio.
L’involucro 2 comprende due semi-porzioni, una porzione anteriore 2a ed una porzione posteriore 2b, che si accoppiano ad incastro sull’apparecchio elettromedicale 3 e presentano conformazione a cornice; la porzione anteriore 2a, in particolare, si dispone intorno ad un’interfaccia utente dello stesso apparecchio elettromedicale 3.
La porzione anteriore 2a dell’involucro 2 definisce inoltre con la porzione posteriore 2b una sede 5, atta ad ospitare in maniera rilasciabile un dispositivo di telecontrollo 6, dotato di una sorgente di alimentazione elettrica autonoma (ad esempio una batteria del tipo ricaricabile).
Il sistema di telecontrollo 1 comprende inoltre un sensore di luce 8, illustrato schematicamente, portato internamente dall’involucro 2 ed operativamente accoppiato al dispositivo di telecontrollo 6.
Il sensore di luce 8 rileva il segnale luminoso emesso, in uso, da un LED di stato 9a (Light Emitting Diode - diodo ad emissione di luce), illustrato schematicamente, dell’apparecchio elettromedicale 3. Le caratteristiche di tale segnale luminoso sono funzione della condizione operativa dell’apparecchio elettromedicale 3, e possono indicare: un malfunzionamento, rappresentato ad esempio da uno stato di batteria scarica; uno stato operativo di stand-by; o uno stato operativo di utilizzo (con relativi elettrodi applicati ad un paziente) dello stesso apparecchio elettromedicale 3.
Il segnale luminoso è ricevuto da un’unità di controllo del dispositivo di telecontrollo 6, che, sulla base dello stesso segnale, determina la condizione operativa dell’apparecchio elettromedicale 3.
L’unità di controllo riceve inoltre, da un accelerometro integrato nel dispositivo di telecontrollo 6, un segnale di movimento, indicativo dello spostamento dell’apparecchio elettromedicale 3 (in seguito, ad esempio, alla sua rimozione da un relativo alloggiamento a parete, per un suo utilizzo in una condizione di emergenza).
In funzione della condizione operativa determinata e del segnale di movimento, l’unità di gestione comanda un modulo di comunicazione del dispositivo di telecontrollo 6 per emettere, tramite una relativa antenna, una comunicazione radio verso una postazione remota di sorveglianza. Tale comunicazione radio include la trasmissione di informazioni sulla condizione operativa determinata.
Il modulo di comunicazione è dotato di una scheda SIM (Subscriber Identity Module), per l’accesso alla rete cellulare, e di un opportuno trasmettitore/ricevitore cellulare.
La postazione remota di sorveglianza, tramite la comunicazione radio, è messa a conoscenza della condizione operativa dell’apparecchio elettromedicale 3, ed in risposta a tale comunicazione può attivare opportune segnalazioni o azioni di emergenza.
In particolare, nel caso in cui si riveli una condizione di utilizzo di emergenza dell’apparecchio elettromedicale 3, la postazione remota di sorveglianza è in grado di instaurare una comunicazione audio attraverso la rete cellulare per guidare in tempo reale un operatore dello stesso apparecchio elettromedicale 3; a tal fine, il modulo di comunicazione del dispositivo di telecontrollo 6 è dotato di microfono ed altoparlante.
Inoltre, la postazione remota di sorveglianza può comandare l’intervento di personale specializzato sul luogo in cui si è verificata la condizione di emergenza, la cui ubicazione viene determinata tramite un modulo di localizzazione, ad esempio satellitare GPS (Global Positioning System) dello stesso dispositivo di telecontrollo 6.
Pur presentando numerose caratteristiche vantaggiose, il sistema di telecontrollo 1 soffre di alcune problematiche.
In particolare, l’involucro 2, durante un utilizzo, in condizioni di emergenza, dell’apparecchio elettromedicale 3 costituisce un elemento aggiuntivo, che può intralciare il normale impiego dello stesso apparecchio elettromedicale 3, compromettendone ad esempio l’ergonomia e la facilità e comodità d’uso.
La presenza dell’involucro 2 e del relativo dispositivo di telecontrollo 6 può interferire in generale con le caratteristiche elettriche e meccaniche dell’apparecchio elettromedicale 3, potendo eventualmente compromettere i requisiti di sicurezza (particolarmente stringenti nel caso di questa tipologia di apparecchi) e/o di compatibilità elettromagnetica.
In particolare, l’involucro 2, data la sua conformazione, nasconde, quando accoppiato all’apparecchio elettromedicale 3, il LED di stato 9a che indica eventuali malfunzionamenti dello stesso apparecchio elettromedicale 3. Di conseguenza, l’operatore non può avere alcun riscontro diretto in merito alla funzionalità dell’apparecchio elettromedicale 3, nel caso in cui il dispositivo di telecontrollo 6 sia guasto o scarico.
A questo riguardo, è stato inoltre verificato che la batteria del dispositivo di telecontrollo 6 non è in grado di garantire una autonomia elevata, necessitando di frequenti ricariche dalla rete elettrica (o da altra sorgente di alimentazione elettrica esterna). Di conseguenza, non è infrequente la possibilità che si verifichi una condizione in cui il dispositivo di telecontrollo 6 non operi in modo corretto, a causa di uno stato di batteria scarica.
Scopo della presente invenzione è dunque quello di fornire un sistema di telecontrollo per un apparecchio elettromedicale, che consenta di superare, in tutto o almeno in parte, le problematiche associate alle soluzioni note.
Secondo la presente invenzione viene pertanto fornito un sistema di telecontrollo, come definito nelle rivendicazioni allegate.
Per una migliore comprensione della presente invenzione, ne vengono ora descritte forme di realizzazione preferite, a puro titolo di esempio non limitativo e con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la figura 1 è una vista prospettica in esploso di un sistema di telecontrollo di tipo noto, per un apparecchio elettromedicale;
- la figura 2 è una vista prospettica del sistema di telecontrollo di figura 1, montato sull’apparecchio elettromedicale;
- la figura 3 è uno schema a blocchi di un sistema di telecontrollo per un apparecchio elettromedicale, secondo un aspetto della presente soluzione;
- la figura 4 è un diagramma di flusso relativo ad operazioni svolte da un circuito di attivazione del sistema di telecontrollo di figura 3;
- la figura 5 è uno schema a blocchi di un dispositivo di telecontrollo del sistema di telecontrollo di figura 3;
- la figura 6 è un diagramma di flusso relativo ad operazioni svolte dal dispositivo di telecontrollo di figura 5;
- la figura 7 è una vista prospettica di una custodia alloggiante il sistema di telecontrollo di figura 3, in una configurazione aperta;
- la figura 8 è una vista prospettica di componenti del sistema di telecontrollo di figura 3; e
- la figura 9 è una vista prospettica della custodia alloggiante il sistema di telecontrollo di figura 3, in una configurazione chiusa.
Con riferimento alla figura 3, viene ora descritto un sistema di telecontrollo, indicato in generale con 10, per un apparecchio elettromedicale, ad esempio per un defibrillatore, in particolare del tipo automatico esterno.
Il sistema di telecontrollo 10 comprende un sensore di stato 12, configurato per rilevare un’informazione associata ad uno stato operativo dell’apparecchio elettromedicale.
L’apparecchio elettromedicale può essere ad esempio dotato di un LED di stato, che emette un segnale luminoso indicativo di uno stato operativo dell’apparecchio stesso, quale: un malfunzionamento, rappresentato ad esempio da uno stato di batteria scarica (a cui corrisponde lo spegnimento del LED di stato); uno stato operativo di stand-by (a cui corrisponde un lampeggio ad intermittenza del LED di stato, con un certo intervallo o periodicità); o uno stato operativo di utilizzo dello stesso apparecchio elettromedicale, con relativi elettrodi applicati ad un paziente (a cui corrisponde un’accensione continuativa nel tempo del LED di stato).
Il sensore di stato 12 può in tal caso comprendere un rilevatore di luce, quale ad esempio un fotodiodo o altro genere di foto-rilevatore, disposto in modo tale da rilevare il segnale luminoso emesso dal LED di stato dell’apparecchio elettromedicale.
Il sistema di telecontrollo 10 comprende inoltre: un dispositivo di telecontrollo 14; un circuito di attivazione 15, accoppiato operativamente al dispositivo di telecontrollo 14; ed un modulo di alimentazione 16.
Il modulo di alimentazione 16 comprende: una batteria 17, ad esempio del tipo al Litio, fornente ad esempio una tensione di uscita pari a 3,6 V ed avente una capacità elevata, ad esempio pari a 26 Ah; ed un circuito di regolazione di tensione 18, collegato elettricamente alla batteria 17 per regolarne una tensione di uscita Vout.
Il dispositivo di telecontrollo 14 ha le funzionalità di: localizzare geograficamente il sistema stesso e l’apparecchio elettromedicale a cui è associato; instaurare una comunicazione di dati e, all’occorrenza vocale, con una postazione di sorveglianza remota, un centro di assistenza o un centro servizi; e, in particolare, inviare alla postazione di sorveglianza remota dati di posizione e dati relativi a condizioni o parametri di utilizzo dell’apparecchio elettromedicale (tra cui eventuali guasti, stati operativi, anomalie di funzionamento).
Il sistema di telecontrollo 10 comprende inoltre: un modulo microfono/altoparlante 19, che è accoppiato operativamente al dispositivo di telecontrollo 14, per consentire ad un operatore l’esecuzione di una comunicazione vocale, ad esempio con la suddetta postazione di sorveglianza remota; ed un elemento emettitore di luce 9b, ad esempio del tipo a LED, la cui funzione sarà chiarita in seguito.
Secondo un aspetto della presente soluzione, il circuito di attivazione 15 è alimentato elettricamente, in maniera indipendente, dal modulo di alimentazione 16, ed è configurato per rilevare uno stato operativo dell’apparecchio elettromedicale ed inviare al dispositivo di telecontrollo 14 un segnale di stato indicativo dello stato operativo rilevato.
Lo stesso segnale di stato, o un differente ed ulteriore segnale di attivazione (cosiddetto segnale di interrupt) opportunamente generato, è utilizzato per risvegliare le funzioni del dispositivo di telecontrollo 14 da uno stato di riposo o stand-by, a ridotto consumo energetico (cosiddetta funzione di wake up), al rilevamento di determinate condizioni operative dell’apparecchio elettromedicale.
In particolare, il circuito di attivazione 15 è configurato per risvegliare il dispositivo di telecontrollo 14 al rilevamento di particolari eventi, ed inoltre per inviare messaggi con codifiche ben definite, tali da consentire allo stesso dispositivo di telecontrollo 14 di discriminare la natura degli eventi rilevati.
In maggiore dettaglio, il circuito di attivazione 15 comprende un’unità di elaborazione 20, includente ad esempio un microcontrollore, un microprocessore o analogo elemento di elaborazione digitale, che è collegata al sensore di stato 12, per ricevere l’informazione associata allo stato operativo dell’apparecchio elettromedicale, ad esempio in funzione del segnale luminoso rilevato dal relativo foto-rilevatore.
Il circuito di attivazione 15 comprende inoltre un sensore accelerometrico 22, in particolare del tipo triassiale (ovvero in grado di rilevare accelerazioni agenti lungo ciascuna di tre direzioni definenti una terna di assi ortogonali).
L’unità di elaborazione 20 riceve in ingresso i segnali di accelerazione rilevati dal sensore accelerometrico 22, indicativi di spostamenti associati all’apparecchio elettromedicale (dovuti, ad esempio, alla sua rimozione da un relativo alloggiamento, per un suo utilizzo in una condizione di emergenza).
Il circuito di attivazione 15 comprende inoltre uno stadio di pilotaggio 26, comandato dall’unità di elaborazione 20 e configurato per generare un opportuno segnale di pilotaggio per l’elemento emettitore di luce 9b del sistema di telecontrollo 10.
In particolare, per ragioni che saranno chiarite in seguito, l’elemento emettitore di luce 9b viene pilotato in modo da emettere un segnale luminoso del tutto equivalente a quello emesso da un LED di stato dell’apparecchio elettromedicale che viene monitorato (ad esempio, avendo lo stesso andamento ad intermittenza, le stesse caratteristiche luminose, ecc.), fungendo dunque da ripetitore dello stesso segnale luminoso.
In uso, si faccia riferimento anche alla figura 4, l’unità di elaborazione 20 acquisisce ed elabora i segnali di accelerazione ed il segnale di stato (fase 30) e, in funzione di tali segnali, determina l’occorrenza di eventi che richiedono l’attivazione del dispositivo di telecontrollo 14 (fase 31).
Tali eventi possono ad esempio comprendere uno o più dei seguenti:
- un guasto dell’apparecchio elettromedicale (fase 32), a cui corrisponde ad esempio l’assenza di segnale luminoso ricevuto, o un andamento irregolare, non atteso, dello stesso segnale luminoso all’interno di un dato intervallo temporale;
- uno stato di movimento associato all’apparecchio elettromedicale (fase 33), tale movimento avendo determinate caratteristiche, ad esempio indicative dello spostamento del’apparecchio elettromedicale da una sede in cui normalmente è alloggiato in condizione di riposo o di stand-by, ed essendo associato a segnali di accelerazione rilevati, aventi determinate caratteristiche attese; o
- un utilizzo dell’apparecchio elettromedicale (fase 34), a cui corrisponde ad esempio la presenza continuativa del segnale luminoso per una durata maggiore di un dato intervallo temporale (il segnale luminoso rilevato essendo in tal caso associato alla luce ambientale, per l’apertura di una custodia in cui è alloggiato l’apparecchio elettromedicale, come sarà chiarito in dettaglio in seguito).
In seguito alla determinazione dell’occorrenza di uno degli eventi sopra riportati, l’unità di elaborazione 20 genera un segnale di interrupt INT, fase 36, destinato ad essere ricevuto dal dispositivo di telecontrollo 14 per determinarne il risveglio, ed inoltre un segnale di informazione INF, che porta l’informazione relativa alla tipologia di evento rilevato, anch’esso destinato ad essere ricevuto dal dispositivo di telecontrollo 14.
In maggiore dettaglio, secondo un aspetto della presente soluzione, l’unità di elaborazione 20 è configurata per memorizzare ed eseguire un programma per elaboratore (cosiddetto “firmware”) che prevede di: determinare una condizione di movimento dell’apparecchio elettromedicale, in funzione delle caratteristiche (ad esempio in termini di ampiezza e frequenza) dei segnali di accelerazione acquisiti dal sensore accelerometrico 22; e, in seguito alla determinazione della condizione di movimento, eseguire un’elaborazione ed un filtraggio dei segnali di accelerazione acquisiti dal sensore accelerometrico 22, mediante un opportuno algoritmo di elaborazione e filtraggio.
Tale algoritmo di elaborazione e filtraggio, sulla base della analisi di medie realizzate su una serie di acquisizioni campione o di prova effettuate durante il movimento, valuta se il tipo di movimento rilevato (in termini ad esempio dell’entità e della durata) possa essere imputabile ad un reale spostamento dell’apparecchio elettromedicale per il suo utilizzo (ad esempio, ad un prelevamento dello stesso apparecchio elettromedicale dalla sua sede di alloggiamento), oppure possa essere imputabile a vibrazioni, scosse temporanee subite dall’apparecchio elettromedicale (in generale, a eventi spuri di rumore).
Soltanto nel caso in cui determini la presenza di un effettivo spostamento, l’unità di elaborazione 20 procede alla generazione del segnale di interrupt INT e del segnale di informazione INF, nella suddetta fase 36.
In caso contrario, ed in generale nel caso in cui non venga rilevato un evento significativo, l’unità di elaborazione 20 scarta le acquisizioni dei segnali di accelerazione e di stato, in quanto non ritenute rilevanti, ritornando alla fase 30 per l’acquisizione di nuovi campioni degli stessi segnali.
Facendo ora riferimento alla figura 5, viene descritta in maggiore dettaglio l’architettura del dispositivo di telecontrollo 14.
Tale dispositivo di telecontrollo 14 comprende: un’unità di controllo 40, includente ad esempio un microcontrollore, un microprocessore o un analogo elemento di elaborazione digitale, destinata ad essere accoppiata elettricamente all’unità di elaborazione 20 del circuito di attivazione 15 per ricevere il segnale di interrupt INT ed il segnale di informazione INF.
Il dispositivo di telecontrollo 14 comprende inoltre un modulo di localizzazione 41, ad esempio satellitare di tipo GPS (Global Positioning System), operativamente accoppiato all’unità di controllo 40; ed un modulo di comunicazione 42, controllato dall’unità di controllo 40 ed accoppiato ad un’antenna 43, per trasmettere/ricevere comunicazioni radio verso/da una postazione remota di sorveglianza, indicata schematicamente con 45. Le informazioni trasmesse includono le informazioni sugli eventi associati all’apparecchio elettromedicale, rilevati e segnalati dal circuito di attivazione 15, e/o informazioni di localizzazione, che l’unità di controllo 40 ottiene dal modulo di localizzazione 41.
Il modulo di comunicazione 42 può essere dotato di una scheda SIM (Subscriber Identity Module), per l’accesso alla rete cellulare, e di un opportuno trasmettitore/ricevitore cellulare.
Il modulo di comunicazione 42 è inoltre operativamente accoppiato al modulo microfono/altoparlante 19, per consentire una comunicazione vocale tra l’operatore dell’apparecchio elettromedicale e la postazione di sorveglianza 45.
Il dispositivo di telecontrollo 14 comprende una sorgente di alimentazione interna 48, ad esempio del tipo agli ioni di Litio, avente una capacità ridotta, ad esempio pari a 1100 mA/h (molto inferiore rispetto alla capacità della batteria 17 del modulo di alimentazione 18); la sorgente di alimentazione interna 48 alimenta l’unità di controllo 40, il modulo di localizzazione 41 ed il modulo di comunicazione 42, in condizione di funzionamento.
Il dispositivo di telecontrollo 14 comprende inoltre un involucro 49 (mostrato schematicamente in figura 5), che racchiude ed alloggia i componenti precedentemente elencati, costituendone una protezione ed un’interfaccia nei confronti dell’ambiente esterno.
In uso, si faccia anche riferimento alla figura 6, con il sistema di telecontrollo 10 operativo (acceso, o alimentato elettricamente), l’unità di controllo 40 rimane normalmente in una condizione di attesa (o “stand-by”), di risparmio energetico (fase 50), in cui controlla in uno stato spento o disattivato (cooperando opportunamente con la sorgente di alimentazione interna 48) entrambi i moduli di localizzazione e di comunicazione 41, 42, fino a quando non riceve il segnale di interrupt INT dal circuito di attivazione 15 (fase 51).
Come precedentemente evidenziato, tale segnale di interrupt INT è indicativo del rilevamento di un evento prefissato associato all’apparecchio elettromedicale, quale ad esempio un guasto, un funzionamento anomalo o l’utilizzo dello stesso apparecchio elettromedicale in una condizione di emergenza. Il segnale di interrupt INT può essere vantaggiosamente ricevuto in corrispondenza di un ingresso di interruzione del microprocessore o microcontrollore dell’unità di controllo 40.
Successivamente al ricevimento del segnale di interrupt INT, l’unità di controllo 40 elabora il segnale di informazioni INF (fase 52), per determinare la tipologia dell’evento rilevato dal circuito di attivazione 15, ed implementa di conseguenza opportune azioni di telecontrollo (fase 53). Tali azioni di telecontrollo, come precedentemente evidenziato, possono ad esempio includere; l’invio/ricezione di informazioni alla/dalla postazione di sorveglianza 45 e/o l’instaurazione di una comunicazione vocale con un operatore dell’apparecchio elettromedicale tramite il modulo di comunicazione 42 del dispositivo di telecontrollo 14.
Secondo un aspetto particolare della presente soluzione, che viene ora discusso con riferimento alle figure 7, 8 e 9, il sistema di telecontrollo 10 comprende inoltre una custodia 60, atta ad alloggiare l’apparecchio elettromedicale, qui indicato nuovamente con 3, e congiuntamente gli altri elementi costitutivi dello stesso sistema di telecontrollo 10, vale a dire: il sensore di stato 12; il dispositivo di telecontrollo 14; il circuito di attivazione 15; il modulo di alimentazione 18; e l’elemento emettitore di luce 9b.
In particolare, la custodia 60 presenta una conformazione a valigia, avente due metà, una metà inferiore 60a ed una metà superiore 60b, accoppiate ad esempio tramite una cerniera 61, che si estende lungo un rispettivo perimetro, o bordo, ad eccezione di una porzione di giunzione 63; entrambe le metà inferiore e superiore 60a, 60b presentano una conformazione a vasca, avendo un fondo e pareti laterali definenti un incavo ed almeno una sede (in alternativa, le due metà possono essere accoppiate mediante un diverso sistema di accoppiamento, ad esempio del tipo “a strappo”).
In particolare, la metà inferiore 60a è configurata per alloggiare l’apparecchio elettromedicale 3, il quale viene posizionato in modo da presentare una faccia superiore, che porta una relativa interfaccia utente ed inoltre il LED di stato 9a, disposta a distanza dal fondo della stessa metà inferiore 60a.
La metà superiore 60b è conformata (presentando opportuni setti e pareti di separazione, indicati in generale con 65), per definire: una prima sede 66a, destinata ad alloggiare la batteria 17 del modulo di alimentazione 16; una seconda sede 66b, destinata ad alloggiare il sensore di stato 12, in modo tale che il relativo rilevatore di luce sia disposto a distanza del fondo della metà superiore 60b, affacciato al LED di stato 9a quando le metà inferiore e superiore 60a, 60b della custodia 60 sono accoppiate tra loro (ovvero, quando la custodia è chiusa, condizione illustrata in figura 9); ed una terza sede 66c, destinata ad alloggiare un contenitore (“box”) 68.
La seconda sede 66b è inoltre destinata ad alloggiare, in posizione adiacente al fondo della metà superiore 60b, l’elemento emettitore di luce 9b (come illustrato in figura 9); lo stesso fondo della metà superiore 60b presenta, in corrispondenza di tale elemento emettitore di luce 9b, una finestra 69 (si veda in particolare la stessa figura 9), attraverso la quale l’elemento emettitore di luce 9b emette una radiazione luminosa, in modo tale che risulti visibile dall’esterno della custodia 60.
Vantaggiosamente, tale caratteristica consente ad un utente di monitorare lo stato operativo dell’apparecchio elettromedicale 3 senza dover aprire la custodia 60 o rimuovere la stessa custodia 60 da una sede in cui è alloggiata, potendo infatti osservare il segnale luminoso emesso dall’elemento emettitore di luce 9b, che, come precedentemente evidenziato, replica il segnale luminoso emesso dal LED di stato 9a dello stesso apparecchio elettromedicale 3.
In maggiore dettaglio, si faccia riferimento anche alla figura 8, il contenitore 68 disposto nella terza sede 66c è configurato per alloggiare al suo interno: il dispositivo di localizzazione 14 (come mostrato in figura 7); il circuito di attivazione 15 (mostrato schematicamente); il circuito di regolazione di tensione 18 del modulo di alimentazione 16; ed il modulo microfono/altoparlante 19.
In particolare, il contenitore 68 presenta una conformazione genericamente a parallelepipedo, con una faccia principale anteriore 68a ed una faccia principale posteriore 68b (illustrata parzialmente rimossa in figura 8, in modo tale da mostrare l’interno dello stesso contenitore 68), quest’ultima destinata ad essere posizionata a contatto del fondo della metà superiore 60b della custodia 60.
La faccia principale anteriore 68a presenta una finestra 69, in corrispondenza della quale si affaccia l’involucro 49 del dispositivo di telecontrollo 14, in modo tale da rivolgere una rispettiva interfaccia utente (comprensiva ad esempio di tasti, pulsanti e LED di stato) verso l’esterno dello stesso contenitore 68.
Il contenitore 68 porta inoltre: un primo connettore 70a, atto a ricevere un primo cavo di collegamento 71a per il collegamento elettrico con la batteria 17, che trasporta il segnale di alimentazione Va1; un secondo connettore 70b, atto a ricevere un secondo cavo di collegamento 71b, per il collegamento elettrico con il sensore di stato 12 e con l’elemento emettitore di luce 9b; ed un interruttore 72, azionabile per comandare l’accensione selettiva del sistema di telecontrollo 10 da parte di un operatore.
All’interno del contenitore 68, opportuni elementi di collegamento elettrico, indicati in generale con 73 (e non tutti illustrati in figura 8), collegano inoltre: il primo connettore 70a al circuito di regolazione di tensione 18 del modulo di alimentazione 16; il circuito di regolazione 18 al circuito di attivazione 15; il circuito di attivazione 15 al dispositivo di telecontrollo 14 ed al secondo connettore 70b (non illustrato nella stessa figura 8); ed il dispositivo di telecontrollo 14 al modulo microfono/altoparlante 19.
Convenientemente, come mostrato nella figura 7, un elemento di chiusura 74, avente conformazione a paratia, fissato ad una parete laterale interna della metà superiore 60b della custodia 60, è disponibile al di sopra del fondo della stessa metà superiore 60b, per coprire ed evitare la fuoriuscita della batteria 17 e del contenitore 68.
In particolare, si evince da quanto descritto che il sensore accelerometrico 22 del circuito di attivazione 15 risulta di fatto solidale alla custodia 60 del sistema di telecontrollo 10, in particolare alla metà superiore 60b della stessa custodia 60.
Pertanto, in questa forma di realizzazione, i segnali di accelerazione generati dallo stesso sensore accelerometrico 22 risultano indicativi dello spostamento della custodia 60, ad esempio per la sua rimozione da un relativo alloggiamento, e/o dell’apertura della stessa custodia 60, con l’allontanamento della metà superiore 60b dalla metà inferiore 60a della stessa custodia 60.
Vantaggiosamente, l’unità di elaborazione 20 del circuito di attivazione 15 è dunque configurata per elaborare tali segnali di accelerazione, con la possibilità inoltre di discriminare tra eventi di spostamento della custodia 60 o eventi di apertura della stessa custodia 60, generando corrispondenti informazioni per il dispositivo di telecontrollo 14 (tramite il segnale di informazione INF).
Inoltre, in questa forma di realizzazione, il sensore di stato 12, quando la custodia 60 è aperta, ovvero quando la metà superiore 60b non è affacciata alla metà inferiore 60a, rileva una condizione di luce continuativa, e genera pertanto un segnale di stato avente nel tempo un andamento costante, o in ogni caso non nullo. Tale caratteristica del segnale di stato può dunque essere rilevata dall’unità di elaborazione 20 del circuito di attivazione 15 come prova del possibile utilizzo dell’apparecchio elettromedicale 3.
I vantaggi della soluzione descritta emergono in maniera evidente dalla discussione precedente.
In particolare, si sottolinea il fatto che il sistema di telecontrollo 10 non è montato sull’apparecchio elettromedicale 3 di cui esegue il monitoraggio e la sorveglianza, come in soluzioni tradizionali, e dunque non interferisce in alcun modo con lo stesso apparecchio elettromedicale 3, non alterandone le caratteristiche meccaniche e/o elettriche. Infatti, l’apparecchio elettromedicale 3 è alloggiato nella custodia 60, da cui può essere estratto ed utilizzato dall’operatore senza alcun intralcio o elemento addizionale.
Il sistema di telecontrollo 10 non ostacola neppure il rilevamento da parte dell’operatore dello stato di funzionamento dell’apparecchio elettromedicale 3; il LED di stato 9a dello stesso apparecchio elettromedicale 3 non solo è visibile una volta aperta la custodia 60, ma è anche replicato esternamente alla stessa custodia 60, tramite l’elemento emettitore di luce 9b pilotato dal sistema di telecontrollo 10.
Inoltre, l’autonomia del sistema di telecontrollo 10 risulta notevolmente aumentata rispetto a soluzioni di telecontrollo note.
Infatti, il solo circuito di attivazione 15 risulta attivo in maniera temporalmente continuativa, per il monitoraggio dei segnali di accelerazione e di stato, mentre il dispositivo di telecontrollo 14 si trova normalmente in condizione di stand-by a bassissimo consumo energetico, venendo risvegliato, e dunque assorbendo energia dalla relativa sorgente di alimentazione interna 48, solamente al rilevamento di eventi predeterminati da parte del circuito di attivazione 15.
Test condotti dalla Richiedente hanno dimostrato che il modulo di alimentazione 16 è in grado di assicurare l’alimentazione elettrica del circuito di attivazione 15, e dunque il corretto funzionamento del sistema di telecontrollo 10, senza richiedere ricariche da sorgenti di alimentazione esterne, per periodi temporali prolungati, ad esempio per un periodo di 30 mesi.
Un ulteriore vantaggio della presente soluzione è rappresentato dalla accuratezza con cui gli eventi associati all’apparecchio elettromedicale 3 vengono rilevati, grazie alla presenza del circuito di attivazione 15, separato ed indipendente dal dispositivo di telecontrollo 14.
Il sistema di telecontrollo 10 è inoltre configurato per consentire l’utilizzo di dispositivi di telecontrollo 14 anche di tipo noto, eventualmente già presenti sul mercato, prevedendo una opportuna interfaccia elettrica con il circuito di attivazione 15.
Risulta infine chiaro che a quanto qui descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito di protezione della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate.
In particolare, si sottolinea nuovamente il fatto che il sistema di telecontrollo 10 può essere vantaggiosamente utilizzato per la sorveglianza ed il controllo remoto di svariate tipologie di apparecchi elettromedicali, in aggiunta ad un defibrillatore automatico esterno, a cui in precedenza si è fatto specifico riferimento, in generale per il controllo di apparecchi elettromedicali il cui stato di funzionamento è indicato da un LED di stato (o analogo elemento indicatore).

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di telecontrollo (10) per un apparecchio elettromedicale (3), comprendente: un dispositivo di telecontrollo (14), configurato in modo da eseguire almeno un’operazione di telecontrollo di detto apparecchio elettromedicale (3) al rilevamento di almeno un evento predeterminato associato a detto apparecchio elettromedicale (3), caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di telecontrollo (14) è normalmente configurato in una condizione di riposo, o di stand-by, a ridotto consumo energetico; e dal fatto di comprendere un circuito di attivazione (15), distinto da, ed accoppiato operativamente a, detto dispositivo di telecontrollo (14), configurato in modo da rilevare detto evento predeterminato e risvegliare detto dispositivo di telecontrollo (14) così che esca da detta condizione di riposo e attivi detta operazione di telecontrollo.
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, in cui detto dispositivo di telecontrollo (14) comprende una unità di controllo (40), ed in cui detto circuito di attivazione (15) comprende una propria unità di elaborazione (20), distinta ed indipendente da detta unità di controllo (40), e configurata in modo da generare un segnale di attivazione (INT) per detta unità di controllo (40), atto a risvegliare detta unità di controllo (40) da detta condizione di riposo.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 2, in cui detto segnale di attivazione (INT) è un segnale di interruzione, atto ad essere ricevuto da detta unità di controllo (40) su un relativo ingresso di interruzione.
  4. 4. Sistema secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il dispositivo di telecontrollo (14) è dotato di un proprio involucro (49) che racchiude ed alloggia detta unità di controllo (40); ed in cui detta unità di elaborazione (20) di detto circuito di attivazione (15) è esterna a detto involucro (49).
  5. 5. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-4, in cui detto circuito di attivazione (14) integra un sensore di accelerazione (22), configurato in modo da rilevare spostamenti associati a detto apparecchio elettromedicale (3); ed in cui detta unità di elaborazione (20) è configurata in modo da elaborare segnali di accelerazione ricevuti da detto sensore di accelerazione (22) per generare detto segnale di attivazione (INT).
  6. 6. Sistema secondo la rivendicazione 5, in cui detta unità di elaborazione (20) è configurata in modo da elaborare detti segnali di accelerazione per discriminare detti spostamenti, da segnali di rumore.
  7. 7. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-6, comprendente inoltre un sensore di stato (12), configurato in modo da rilevare uno stato operativo di detto apparecchio elettromedicale (3), ed operativamente accoppiato a detto circuito di attivazione (15); ed in cui detta unità di elaborazione (20) di detto circuito di attivazione (15) è configurata per generare detto segnale di attivazione (INT) anche in funzione dello stato operativo rilevato da detto sensore di stato (12).
  8. 8. Sistema secondo la rivendicazione 7, in cui detto sensore di stato (12) comprende un rilevatore di radiazione luminosa, atto a rilevare un’emissione di radiazione luminosa proveniente da un primo emettitore di radiazione luminosa (9a) portato da detto apparecchio elettromedicale (3), indicativa dello stato operativo dello stesso apparecchio elettromedicale (3).
  9. 9. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un modulo di alimentazione (16), includente una batteria (17), operativamente accoppiato a detto circuito di attivazione (15) per fornire alimentazione elettrica allo stesso circuito di attivazione (15); in cui detto dispositivo di telecontrollo (14) è dotato di una rispettiva sorgente di alimentazione (48), distinta rispetto a detta batteria (17).
  10. 10. Sistema secondo la rivendicazione 9, in cui detta rispettiva sorgente di alimentazione (48) include una rispettiva batteria interna, avente capacità inferiore alla batteria (17) di detto modulo di alimentazione (16).
  11. 11. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre una custodia (60), atta ad alloggiare detto apparecchio elettromedicale (3); in cui detta custodia (60) presenta una conformazione a valigetta, avente due metà accoppiabili: una prima metà (60a), configurata per alloggiare detto apparecchio elettromedicale (3); ed una seconda metà (60b), accoppiabile a detta prima metà (60a) in modo da chiudersi al di sopra della stessa prima metà (60a), atta ad alloggiare detto dispositivo di telecontrollo (14) e detto circuito di attivazione (15).
  12. 12. Sistema secondo la rivendicazione 11, comprendente inoltre: un sensore di stato (12), dotato di un rilevatore di radiazione luminosa, configurato in modo da rilevare una prima emissione di radiazione luminosa proveniente da un primo emettitore di radiazione luminosa (9a) portato da detto apparecchio elettromedicale (3), indicativa dello stato operativo dello stesso apparecchio elettromedicale (3); ed un secondo emettitore di radiazione luminosa (9b), portato dalla seconda metà (60b) di detta custodia (60) ed atto ad essere pilotato in modo da emettere una seconda emissione di radiazione luminosa, corrispondente a detta prima radiazione luminosa; in cui detta custodia (60) presenta una finestra (69) in corrispondenza di detta seconda metà (60b), atta a consentire l’emissione della seconda radiazione luminosa emessa da detto secondo emettitore di radiazione luminosa (9b) verso l’esterno di detta custodia (60).
  13. 13. Sistema secondo la rivendicazione 12, in cui detto circuito di attivazione (15) è configurato in modo da pilotare detto secondo emettitore di radiazione luminosa (9b) per emettere detta seconda emissione di radiazione luminosa, in maniera corrispondente a detta prima radiazione luminosa.
  14. 14. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 11-13, comprendente un contenitore (68), alloggiante al suo interno detto circuito di attivazione (15) ed avente una superficie esterna (68a) definente una sede (69) per detto dispositivo di telecontrollo (14); in cui detta seconda metà (60b) di detta custodia (60) è configurata per alloggiare detto contenitore (68).
  15. 15. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta operazione di telecontrollo eseguita da detto dispositivo di telecontrollo (14) comprende una tra: la localizzazione geografica di detto apparecchio elettromedicale (3); l’instaurazione di una comunicazione via radio di dati e/o vocale con una postazione remota (45); l’invio alla postazione remota (45) di dati di posizione e di parametri operativi associati a detto apparecchio elettromedicale (3).
  16. 16. Custodia (60), conformata a valigetta, configurata in modo da alloggiare un sistema di telecontrollo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, e, congiuntamente, un apparecchio elettromedicale (3).
  17. 17. Custodia secondo la rivendicazione 16, in cui detto apparecchio elettromedicale (3) è un defibrillatore automatico esterno.
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