ITTO20130959A1

ITTO20130959A1 - Lettino polifunzionale

Info

Publication number: ITTO20130959A1
Application number: IT000959A
Authority: IT
Inventors: Roberto Biancofiore
Original assignee: Innersee S R L
Priority date: 2013-11-26
Filing date: 2013-11-26
Publication date: 2015-05-27
Also published as: US20170135492A1; CA2931436A1; EP3073868A1; WO2015079381A1; EP3073868B1

Description

“Lettino polifunzionale”

TESTO DELLA DESCRIZIONE

Campo dell'invenzione

La presente invenzione si riferisce ai lettini polifunzionali, in particolare del tipo atto all'impiego in centri benessere o in centri medici.

Tecnica nota

Sono disponibili nell'ambito della tecnica nota numerosi esempi di lettini polifunzionali per l'impiego in centri benessere o centri medici. Tali lettini presentano in generale una struttura che consiste in un basamento portante un telaio (sul quale è ricevuto l’utente) costituito da più segmenti articolati fra loro e la cui posizione relativa è variabile affinché il telaio possa assumere diverse configurazioni.

Veduto che il telaio è concepito e progettato perché vi si adagi un utente, le diverse configurazioni sono associate generalmente a diverse posture del corpo dell’utente, corrispondenti a diversi trattamenti somministrati.

Tuttavia, in molti casi la commutazione della configurazione del telaio, ad esempio per passare da una posizione supina o prona a una posizione in misura variabile seduta (ad esempio con schiena rialzata, gambe rialzate o entrambe) può non essere sufficiente per la corretta e completa somministrazione di un determinato trattamento. In particolare, vi sono alcuni trattamenti che prevedono la somministrazione di agenti attivi, stimoli sonori oppure stimoli visivi (o una combinazione di due o più delle specie anzidette), che richiedono quindi l'utilizzo di attrezzature aggiuntive. Tali attrezzature possono comprendere, ad esempio, maschere per aerosol oppure diffusori acustici (eventualmente prevedendo in alternativa l'utilizzo di cuffie audio) oppure occhiali di tipo analogo a quelli utilizzati per simulazioni in realtà virtuale.

È quindi evidente che in tali circostanze la somministrazione del trattamento può non essere del tutto confortevole per l'utente in quanto l’area del lettino in corrispondenza della quale viene ricevuto il capo dell'utente risulta densamente popolata di dispositivi esterni che, seppure funzionali alla somministrazione del trattamento, possono intralciare e/o limitare i movimenti dell'utente.

Nel caso di un impiego in campo medico, ad esempio un trattamento mediante aerosol, la presenza di una mascherina per aerosol e di tubi per l'alimentazione della mascherina può portare a un'insofferenza da parte del paziente a causa dell’evidente limitazione dei movimenti del capo, il che può rendere il trattamento più difficile da tollerare.

Il problema è, per certi versi, ulteriormente amplificato nell’ambito delle applicazioni per centri benessere o simili, in cui le esigenze di confort sono alla base stessa della somministrazione del trattamento. Oltretutto vi è indubitabilmente una presenza di dispositivi esterni in numero decisamente più elevato in ragione del maggior numero di stimoli generalmente previsti dai protocolli di trattamento. Nell’ipotesi di avere dispositivi esterni per la diffusione di fragranze e per la diffusione di melodie musicali o segnali audio binaurali, che necessitano dell’utilizzo di cuffie audio, nonché dispositivi esterni per la stimolazione visiva, è evidente che il trattamento può nei fatti risultare molto distante dalle aspettative dell’utente in termini di benessere.

Scopo dell'invenzione

Lo scopo dell'invenzione è quello di fornire un lettino polifunzionale in cui sia possibile somministrare un trattamento (tanto di stimolazione del corpo, quanto di stimolazione della mente) all'utente garantendo la massima libertà di movimento all’operatore che segue il trattamento e il massimo confort possibile all’utente che riceve il trattamento.

Sintesi dell'invenzione

Lo scopo dell'invenzione è raggiunto da un lettino polifunzionale avente le caratteristiche formanti oggetto di una o più delle rivendicazioni che seguono, le quali formano parte integrante dell'insegnamento tecnico qui somministrato in relazione all'invenzione.

In particolare, lo scopo dell'invenzione è raggiunto da un lettino polifunzionale includente:

- un basamento,

- un telaio supportato da detto basamento

in cui:

- detto telaio è configurato per accogliere un utente e include una regione di estremità in corrispondenza della quale, quando un utente è adagiato sul lettino, è ricevuto il capo dell'utente stesso,

- il lettino include un primo e un secondo modulo di diffusione siti in corrispondenza di detta regione di estremità e configurati per la diffusione di almeno uno fra un agente attivo, un segnale sonoro, e un segnale visivo, ciascuno di detti moduli di diffusione essendo mobile tra una posizione di riposo e una posizione di lavoro, in cui in detta posizione di lavoro detti moduli di diffusione sono rivolti all’indirizzo del capo dell'utente.

Breve descrizione delle figure

L'invenzione verrà ora descritta con riferimento alle figure annesse, date a puro titolo di esempio non limitativo, in cui:

- la figura 1 è una vista prospettica di un lettino polifunzionale in base a varie forme di esecuzione preferite dell'invenzione e illustrante il lettino in una prima configurazione,

- la figura 2 corrisponde alla figura 1 ma illustra il lettino in una seconda configurazione,

- la figura 3 è una vista in sezione secondo la traccia III-III di figura 2,

- la figura 4 è una vista corrispondente alla figura 3 ma illustrante un esempio di stimolazione ottica,

- le figure 5 e 6 sono viste di dettaglio in prospettiva secondo, rispettivamente, la freccia V di figura 1 e VI di figura 2,

- la figura 6A è una vista in sezione secondo la traccia VI-VI di figura 5,

- la figura 7 è una vista prospettica parzialmente esplosa di un assieme funzionale indicato con la freccia VII in figura 2,

- la figura 7A è una vista in sezione secondo la traccia VII/A-VII/A di figura 7, mentre la figura 7B è una vista in sezione secondo la traccia VII/B-VII/B di figura 7,

- le figure 8, 8A, 8B sono analoghe alle figure 7, 7A, 7B ma si riferiscono a una variante dell’assieme funzionale anzidetto (le tracce per la sezione sono, tuttavia, VIII/A-VIII/A e VIII/B-VIII/B),

- la figura 8C è una vista in sezione secondo la traccia VIII/C-VIII/C di figura 8,

- la figura 9 è una vista corrispondente alla figura 6 ma riferita alla somministrazione di un trattamento a un utente, e

- la figura 10 è una vista secondo la freccia IX di figura 8.

Descrizione dettagliata di forme di esecuzione preferite dell'invenzione

In figura 1 il numero di riferimento 1 indica nel complesso un lettino polifunzionale in base a varie forme di esecuzione preferite dell'invenzione. Il lettino 1 include un basamento 2 e un telaio 4 supportato dal basamento 2. Con riferimento alle figure 1 a 3, il basamento 2 include una piastra di base 5 dotata di piedini di stabilizzazione 5A configurati per l’appoggio al suolo e sulla quale sono installati un primo e un secondo montante telescopico 6, 8. I montanti telescopici 6, 8 sono inoltre connessi a un’ulteriore piastra 10 che supporta il telaio 4.

Una mensola 12 si estende a ponte fra i montanti telescopici 6 ed 8 e include un ripiano 12A utile per contenere oggetti quali asciugamani, prodotti cosmetici, prodotti medicali o attrezzature varie.

I montanti telescopici 6, 8 sono azionabili fra una posizione ritratta, illustrata in figura 3, e una posizione estratta (non illustrata) in modo da variare l'altezza da terra della piastra di supporto 10 e conseguentemente del telaio 4.

Il telaio 4 include due o più segmenti fra loro articolati, la cui posizione relativa è variabile per ottenere differenti configurazioni del telaio 4 stesso. Nella forma di esecuzione preferita qui considerata il telaio 4 include quattro segmenti articolati fra loro e indicati con i numeri di riferimento 14, 16, 18, 20. Di questi, il segmento 16 è fisso e fissato alla piastra 10, mentre per quanto riguarda gli altri seguenti:

- il segmento 14 è articolato al segmento 16 attorno ad un asse trasversale X1,

- il segmento 18 è articolato rispetto al segmento 16 attorno a un asse trasversale X2 parallelo all'asse X1, e - il segmento 20 è articolato rispetto al segmento 18 attorno a un asse trasversale X3 parallelo all'asse X2.

La movimentazione dei segmenti 14, 18, 20 è demandata ad un'unità di azionamento includente un castello 22 fissato al di sotto della piastra 10 in un'area compresa fra i montanti telescopici 6 ed 8, e un primo e un secondo attuatore lineare 24, 26.

Il castello 22 reca un primo e un secondo elemento di cerniera definenti rispettivi assi di cerniera X4, X5, aventi anch'essi orientamento trasversale, i quali sono inoltre paralleli fra loro e paralleli agli assi X1-X3. Gli elementi di cerniera anzidetti fungono da punto di collegamento per corrispondenti elementi di cerniera provvisti su rispettive prime estremità degli attuatori lineari 24 e 26. Di preferenza, tali attuatori sono di tipo elettromeccanico con cinematismo a vite e madrevite. Le seconde estremità degli attuatori 24 e 26 sono invece incernierate, rispettivamente, al segmento 14 e al segmento 20 attorno ad assi di cerniera X6, X7, anch'essi trasversali, paralleli fra loro e paralleli a tutti gli assi precedentemente menzionati.

Con riferimento in particolare alle figure 5 e 6, all'interno del perimetro del telaio 4 definito dalla successione dei segmenti 14 a 20 sono disposte piastre S che realizzano una superficie di sostegno per il corpo dell'utente. Tale superficie comprende di preferenza una sequenza di piastre S in numero pari ai segmenti 14-20 e ad essi fissate. In tal modo ciascuna piastra S segue i movimenti del segmento 14-20 cui essa è accoppiata dando origine a varie configurazioni della superficie che accoglie il corpo dell’utente.

Sulle piastre S possono inoltre essere installati una pluralità di dispositivi comprendenti, fra l'altro (in combinazione o in alternativa a seconda delle esigenze):

- una pluralità di bande ST includenti una pluralità di sorgenti luminose, in particolare sorgenti di luce LED policrome o sorgenti luminose di tipo RGB o RGBW,

- una pluralità di resistenze a tappeto che fungono da elementi di riscaldamento per uno o più cuscini imbottiti CSH adagiati sulla sequenza di piastre S per sopportare l’utente/paziente,

- una pluralità di trasduttori tattili, preferibilmente di tipo vibrazionale, configurati per la stimolazione tattile di un utente/paziente.

Il cuscini CSH possono essere imbottiti con un liquido o un gel permeabili alla luce visibile (in modo che la radiazione luminosa emessa dalle sorgenti ST attraversi i cuscini CSH e venga fruita dall’utente) o con gommapiuma o altro materiale in schiuma (ad esempio schiuma a memoria di forma), eventualmente rivestiti di pelle.

In quest’ultima eventualità le bande ST non sono strettamente necessarie in quanto le imbottiture non potrebbero garantire la permeabilità alla luce (o comunque non potrebbe consentirlo il rivestimento); tuttavia può essere conveniente comunque installare le bande ST in quanto i cuscini CSH sono di per sé un componente intercambiabile.

Scendendo in maggiore dettaglio nella struttura del telaio 4, il segmento 14 include una regione di estremità, indicata nel suo complesso con il riferimento H e corrispondente anche a una regione di estremità del telaio 4. La regione di estremità H è configurata per accogliere il capo di un utente che si adagia sul lettino 1.

In corrispondenza della regione di estremità H, da parti opposte in senso trasversale, sono installati un primo e un secondo modulo di diffusione 28, 30, fra loro identici dal punto di vista funzionale ma strutturalmente speculari in quanto – come si vedrà nel seguito – la loro disposizione è tale per cui essi devono trovarsi da parti opposte rispetto al capo di un utente adagiato sul lettino 1.

Il primo e il secondo modulo di diffusione 28, 30 sono mobili fra una posizione di riposo e una posizione di lavoro; in particolare, nella forma di esecuzione preferita qui illustrata ciascun modulo di diffusione 28, 30 è girevole attorno a un rispettivo asse di rotazione X28, X30, ove gli assi X28 e X30 sono complanari e convergenti fra loro. Al fine di consentire tale oscillazione, ciascun modulo di diffusione 28, 30 è installato su di una rispettiva aletta mobile WL28, WL30, naturalmente oscillanti attorno agli assi X28, X30. L’ampiezza della rotazione delle alette WL28 e WL30 comandabile attorno agli assi X28 e X30 è compresa nell’intervallo 0°-90°.

Le alette WL28 e WL30 hanno di preferenza forma triangolare rettangolare con ipotenusa parallela all’asse X28 o X30 (corrispondentemente) e incorporano i moduli di diffusione 28, 30 in corrispondenza dell'angolo retto fra i cateti.

Le alette WL28 e WL30 sono azionate in rotazione tramite attuatori elettromeccanici (visibili in figura 6A), di preferenza nuovamente del tipo a vite e madrevite con sistema a leva per consentire l’escursione corretta delle alette. In particolare, con riferimento alla figura 6A, a ciascuna delle alette 28, 30 è associato un attuatore elettromeccanico lineare indicato con il numero di riferimento A28, A30 rispettivamente. Una prima estremità degli attuatori A28, A30 è incernierata alla piastra S sita in corrispondenza del segmento 14 attorno ad assi X28A, X30A rispettivamente, mentre una seconda estremità degli attuatori A28, A30 (di preferenza l’estremità di uno stelo di essi) è incernierata a corrispondente una staffa di collegamento BR28, BR30 attorno a un asse X28B, X30B fissate alle corrispondenti alette WL 28.

Ulteriori dettagli in merito alla struttura della regione di estremità H, in particolare dei moduli di diffusione 28, 30 verranno forniti nel seguito.

È inoltre integrato nel segmento 14, nuovamente in corrispondenza della regione di estremità H, un dispositivo per la proiezione di immagini indicato globalmente col numero di riferimento 32, di per sé noto, e consistente in un proiettore il cui fascio luminoso incide su uno o più specchi per la proiezione di immagini statiche o filmati che devono essere visualizzati da parte dell’utente, ad esempio tramite uno schermo SC posto al di sopra del lettino 1.

All'estremità opposta del telaio 4, in particolare sul segmento 20, è provvisto un pannello di controllo 34 operativamente connesso a un'unità elettronica di controllo (non visibile) configurata per pilotare tutti gli attuatori a bordo del lettino 1, il dispositivo di proiezione 32 e i moduli di diffusione 28, 30. Nella forma di esecuzione preferita oggetto delle figure il pannello di controllo è indicato con il numero di riferimento 34 e comprende uno schermo a sfioramento installato su un pannello basculante 36, girevole attorno a un asse trasversale e parallelo agli assi X1-X7. Il pannello di controllo 34 assolve quindi la funzione di interfaccia uomo-macchina.

Verrà ora descritta in dettaglio la struttura dei moduli di diffusione 28, 30, in particolare per quel che concerne la forma di esecuzione preferita oggetto delle figure.

Con riferimento alla figura 7, in una prima forma di esecuzione preferita ciascun modulo di diffusione 28, 30 (qui è illustrato nello specifico il modulo 28 ma – come indica il riferimento 30 fra parentesi- la descrizione è applicabile perfettamente anche all’altro modulo di diffusione) comprende un corpo di base 38 avente includente una prima cavità 40 e una seconda cavità 42. Il corpo di base 38 include inoltre una superficie dorsale 38* sagomata in modo convesso verso l’esterno al fine di impedire la caduta accidentale di oggetti nella fuga che separa il modulo 28, 30 dal perimetro del segmento 14 durante la rotazione dei moduli 28, 30, la quale sarebbe scoperta nel caso in cui la parete 38* fosse piana. Oltretutto la conformazione della superficie 38* minimizza il rischio di pizzicamento delle dita di un operatore/medico che somministra il trattamento, nonché dello stesso utente/paziente.

La prima e la seconda cavità 40, 42 possono essere realizzate all'interno di un unico corpo scatolato che definisce il corpo di base 38 oppure possono essere realizzate su corpi scatolati indipendenti, come nella forma di esecuzione preferita qui illustrata, che vengono uniti a formare il corpo di base 38.

La cavità 40 ha forma generalmente parallelepipeda chiusa sul fondo e sfociante alla sommità in una superficie inclinata e funge da alloggiamento per un dispositivo diffusore di agenti attivi. Con il termine “agente attivo” si intende una qualsiasi sostanza in grado di interagire con il corpo umano, anche ad – esempio – con la semplice stimolazione di un recettore. Sono in tal modo incluse nella categoria le sostanze con proprietà terapeutiche in senso stretto (ad esempio i farmaci) e le sostanze dotate proprietà terapeutiche in senso lato (essenzialmente di tipo non farmacologico, ad esempio profumi o aromi per trattamenti di benessere) o prive di proprietà terapeutiche.

In generale, la struttura di base di un dispositivo diffusore di agente attivo per l’utilizzo nei moduli di diffusione 28, 30 è del tipo includente uno o più canali, ciascuno dei quali comunica con un corrispondente ventilatore configurato per l’invio di una portata di aria all’interno di esso, e in cui in ciascun canale è alloggiata una cartuccia contenente l’agente attivo.

Nella forma di esecuzione preferita qui illustrata, il diffusore di agente attivo è un diffusore di fragranze realizzato nel modo seguente.

All’interno della cavità 40 viene alloggiato un primo elemento a cartuccia 44 nel quale sono ricavati tre condotti di flusso 44A, 44B, 44C. Ciascun condotto di flusso 44A, 44B, 44C include una sezione di ingresso I e una sezione di uscita O situate su superfici ortogonali fra loro, fra le quali si sviluppano pareti a geometria generalmente curvilinea.

Nella cavità 40 è inoltre inserito un secondo elemento a cartuccia 46 di forma parallelepipeda, il quale reca all'interno di esso tre condotti di flusso 46A, 46B, 46C aventi la medesima sezione di passaggio che contraddistingue le sezioni di uscita O dei condotti 44A-44C e configurati come prolungamento dei condotti 44A-44C stessi, come peraltro visibile dalle linee a tratto e punto che illustrano l’assemblaggio della cartuccia 46 all'interno della cavità 40.

Quando inserito nella cavità 40, l’elemento a cartuccia 46 fa riscontro contro l’elemento 44 e di preferenza viene guidato tramite un risalto 47 che si impegna in modo scorrevole in una gola 40* provvista sulla parete della cavità 40. All'interno di ciascuno condotto 46A, 46B, 46C è inserita una cartuccia F1, F2, F3 (rispettivamente) contenente una o più fragranze/aromi. Si tenga presente, tuttavia, che è possibile l’utilizzo di cartucce F1-F3 caricate con altri agenti attivi, ad esempio prodotti medicali. Ciascun cartuccia F1, F2, F3 è fissata all'interno del corrispondente condotto 46A, 46B, 46C in modo rimovibile, ad esempio all’interno di una nicchia a parete (vedere a tal proposito la sezione della figura 7A.

Le cartucce F1-F3 possono inoltre essere caricate con la medesima fragranza/aroma (o in generale agente attivo) o con fragranze/aromi (o in generale agenti attivi) differenti a seconda delle esigenze. I vantaggi appariranno ad ogni modo più chiari nel seguito.

Gli elementi a cartuccia 46, 44 sono chiusi a pacco nella cavità 40 tramite un coperchio 48 il quale reca anch’esso condotti a pareti curve indicati con i numeri di riferimento 48A, 48B, 48C. Tali condotti costituiscono, rispettivamente, il prolungamento della sequenza dei condotti 44A e 46A, 44B e 46B, 44C e 46C, come illustrato nuovamente dalle linee a tratto e punto. Il coperchio 48 è inoltre di preferenza rivestito alla sommità da uno strato perforato 50 che maschera le aperture dei condotti 48A-48C all'esterno ed è nel contempo permeabile all'aria. Sono ad ogni modo possibili forme di esecuzione in cui lo strato perforato 50 è assente: in tal caso rimane unicamente il coperchio 48 con esposizione all’aria libera delle aperture dei condotti 48A-C.

Tre ventilatori centrifughi 52A, 52B, 52C sono fissati al corpo di base 38 in modo tale che le rispettive bocche di mandata siano in vista di e collegate alle sezioni di ingresso I dei canali 44A, 44B, 44C rispettivamente. Di preferenza i ventilatori centrifughi 52A-52C sono installati in un'area compresa fra le cavità 40 e 42.

Tali ventilatori sono di tipo noto e includono di preferenza una bocca di aspirazione assiale situata su un piano ortogonale a un asse di rotazione X52 delle rispettive giranti e una bocca di mandata tangenziale che è congiunta (avendo la medesima area di passaggio) con la sezione di ingresso I di un corrispondente condotto 44A, 44B, 44C.

Con riferimento alla figure 7 e 7A, all'interno della cavità 42 è disposta una piastra a “V” indicata con il numero di riferimento 54- la piastra a “V” 54 è installata in modo che uno dei due lembi della sagoma a “V” risulti parallelo e a contatto con le pareti della cavità 42, mentre l’altro lembo si posizioni in modo da offrire all’esterno una superficie inclinata 54*, sulla quale è montato un diffusore acustico SP, ad esempio un comune diffusore di tipo magnetodinamico.

La gola definita dalla piastra 54 è inoltre chiusa inferiormente tramite un radiatore passivo 56, che migliora la resa sonora del diffusore SP nella gamma delle basse frequenze.

Al culmine del corpo di base 38, in corrispondenza dell'interfaccia con la piastra a “V” 54, è provvista una banda 58 includente una pluralità di sorgenti luminose, di preferenza di tipo LED cromatico (policromo). Alla sommità del complesso costituito dall’attuatore acustico SP e dalla banda 58 è inoltre disposto un coperchio 60, con struttura analoga al coperchio 48 (ossia di preferenza provvista di un rivestimento a struttura aperturata permeabile all’aria o , in alternativa, privo di rivestimento con struttura aperturata con conseguente esposizione all’aria libera delle aperture dei condotti 48A’-C’) e disposto a filo con esso.

Verranno ora dettagliati alcuni parametri geometrici caratteristici dei moduli di diffusione 28, 30.

Per quanto concerne i condotti 48A-48C, il raggio di curvatura delle pareti, indicato con R nella figura 7A, è compreso nell’intervallo 5-85 mm, di preferenza 28-50 mm, di preferenza 33-45 mm. La piastra a “V” 54 e in particolare la superficie 54* sulla quale è installato il diffusore acustico SP è inclinata rispetto all'orizzontale di un angolo α54compreso nell'intervallo 0° e 45°.

Infine, un piano 58* della banda 58, sul quale sono installate le sorgenti luminose a LED (o analogamente di tipo RGB o altra sorgente) è inclinato rispetto all'orizzontale di un angolo α58compreso nell'intervallo 0° e 90°.

Di preferenza gli angoli α54e α58non sono scelti identici fra loro in quanto, come si vedrà più diffusamente nel seguito, essi devono essere ottimizzati in funzione della posizione dei recettori in grado di captare gli stimoli da essi inviati, vale a dire occhi e orecchie.

Per tale ragione, è possibile indicare anche un intervallo angolare entro il quale ricade un angolo di inclinazione fra le due superfici , la 54* e il piano 58* ove si trovano le sorgenti luminose della banda 58. Il modulo dell’angolo fra le due superfici, indicato con α* in figura 7B, è definito dalla differenza α54-α58ed è compreso generalmente nell’intervallo 5°-20°, preferibilmente 8°.

Anche la scelta dei raggi di curvatura R delle pareti dei condotti 48A-48C è operata in modo tale che il flusso d’aria sfociante da essi investa nel modo più mirato possibile il naso dell’utente, come si vedrà più diffusamente nel seguito. A tal proposito, nella forma di esecuzione preferita qui illustrata i condotti 48A, 48B, 48C hanno ciascuno un rispettivo raggio di curvatura RA, RB, RCscelti nell’intervallo 20-60 mm, con RA< RB< RC, e scelti di preferenza con tali valori: RA=28mm, RB=33mm, RC=45mm.

Con riferimento alla figura 8, verrà ora descritta una seconda forma di esecuzione preferita dei moduli di diffusione, indicati ora con i riferimenti 28’, 30’ (qui è illustrato nello specifico il modulo 28’ ma – come indica il riferimento 30’ fra parentesi- la descrizione è applicabile perfettamente anche all’altro modulo di diffusione). Tutti i componenti identici oppure omologhi a quelli precedentemente descritti sono indicati con i medesimi numeri di riferimento. Il modulo di diffusione 28’ comprende un corpo di base 38’ includente una prima cavità 40’ e la seconda cavità 42.

La prima e la seconda cavità 40’, 42 possono essere realizzate all'interno di un unico corpo scatolato che definisce il corpo di base 38’ oppure possono essere realizzate su corpi scatolati indipendenti, come nella forma di esecuzione preferita qui illustrata, che vengono uniti a formare il corpo di base 38’. Il corpo di base 38’ include inoltre una superficie dorsale 38*’ sagomata in modo convesso verso l’esterno al fine di impedire la caduta accidentale di oggetti nella fuga che separa il modulo 28’, 30’ dal perimetro del segmento 14 durante la rotazione dei moduli 28’, 30’, la quale sarebbe scoperta nel caso in cui la parete 38*’ fosse piana.

La cavità 40’ ha forma generalmente parallelepipeda chiusa sul fondo e sfociante alla sommità in una superficie inclinata e funge da alloggiamento per un dispositivo diffusore di agenti attivi. La struttura di base del dispositivo diffusore di agente attivo per l’utilizzo nei moduli di diffusione 28’, 30’ è – analogamente ai moduli 28, 30 - del tipo includente uno o più canali, ciascuno dei quali comunica con un corrispondente ventilatore configurato per l’invio di una portata di aria all’interno di esso. Tuttavia, come si vedrà più avanti, in questa forma di esecuzione ciascun canale è di tipo sdoppiato per consentire l’alloggiamento di una cartuccia contenente un agente attivo allo stato solido e una cartuccia contenente un agente attivo allo stato liquido, e in cui inoltre le due porzioni di ciascun canale sono comunicanti fra loro per consentire il mescolamento dei due tipi di agente attivo.

All’interno della cavità 40’ viene alloggiato un primo elemento a cartuccia 44’ nel quale sono ricavati tre condotti di flusso 44A’, 44B’, 44C’. Ciascun condotto di flusso 44A’, 44B’, 44C’ include una sezione di ingresso I e una sezione di uscita O situate su superfici ortogonali fra loro, fra le quali si sviluppano pareti a geometria generalmente curvilinea.

Nella cavità 40’ è inoltre inserito un secondo elemento a cartuccia 46’ di forma parallelepipeda, il quale reca all'interno di esso tre condotti di flusso, ciascuno sdoppiato in due condotti paralleli 46A’ e 460A’, 46B’ e 460B’, 46C’ e 460C’. I condotti 46A’-46C’ hanno la medesima sezione di passaggio che contraddistingue le sezioni di uscita O dei condotti 44A’-44C’ e sono configurati come prolungamento dei condotti 44A-44C stessi. I condotti 460A’-460C’ sono separati fra loro ma comunicanti con i condotti – rispettivamente - 44A’-44C’ attraverso una prima e una seconda luce di passaggio H1A, H2A.

Quando inserito nella cavità 40, l’elemento a cartuccia 46 fa riscontro contro l’elemento 44 e di preferenza viene guidato tramite un risalto 47 che si impegna in modo scorrevole in una gola 40*’ provvista sulla parete della cavità 40’. All'interno di ciascun condotto 46A’, 46B’, 46C’ è inserita la cartuccia F1, F2, F3 (rispettivamente) contenente uno o più fragranze allo stato solido. Si tenga presente, tuttavia, che è possibile l’utilizzo di cartucce F1-F3 caricate con altri agenti attivi, ad esempio prodotti medicali. Ciascun cartuccia F1, F2, F3 è fissata all'interno del corrispondente condotto 46A’, 46B’, 46C’ in modo rimovibile, ad esempio all’interno di una nicchia a parete (vedere a tal proposito la sezione della figura 8A.

Le cartucce F1-F3 possono inoltre essere caricate con la medesima fragranza/aroma (o in generale agente attivo) o con fragranze/aromi (o in generale agenti attivi) differenti a seconda delle esigenze.

Nei condotti 460A’-460C’ sono invece alloggiate tre fiale di fragranza F1L, F2L, F3L allo stato liquido.

Gli elementi a cartuccia 46’, 44’ sono chiusi a pacco nella cavità 40’ tramite un coperchio 48’ il quale reca anch’esso condotti a pareti curve indicati con i numeri di riferimento 48A’, 48B’, 48C’. Tali condotti costituiscono, rispettivamente, il prolungamento della sequenza dei condotti 44A’ e 46A’, 44B’ e 46B’, 44C’ e 46C’. Per quanto riguarda la geometria dei condotti 48, e in particolare i valori del raggio di curvatura degli stessi, valgono in tal caso i medesimi valori già forniti rispetto ai condotti 48A-48C. In particolare, il raggio di curvatura è compreso nell’intervallo 5-85 mm, preferibilmente 28-50 mm, preferibilmente 33-45 mm.

Inoltre, nella forma di esecuzione preferita qui illustrata i condotti 48A’, 48B’, 48C’ hanno ciascuno un rispettivo raggio di curvatura RA’, RB’, RC’ scelti nell’intervallo 20-60 mm, con RA’ < RB’ < RC’, e scelti di preferenza con tali valori: RA’=28mm, RB’=33mm, RC’=45mm.

Il coperchio 48’ è inoltre rivestito alla sommità da uno strato perforato 50’ che maschera le aperture dei condotti 48A’-48C’ all'esterno ed è nel contempo permeabile all'aria. Si osservi che i condotti 460A’-460C’ non comunicano direttamente con i condotti 44-46-48 (A-C), ma per il tramite dei fori H1A, H2A (come risulterà chiaro nel seguito.

Ciascuno dei moduli 28’, 30’ include inoltre i tre ventilatori centrifughi 52A, 52B, 52C fissati al corpo di base 38 in modo tale che le rispettive bocche di mandata siano in vista di e collegate alle sezioni di ingresso I dei canali 44A’, 44B’, 44C’ rispettivamente. Di preferenza i ventilatori centrifughi 52A-52C sono installati in un'area compresa fra le cavità 40’ e 42.

La struttura della cavità 42, ivi inclusi i componenti disposti all’interno di essa, non varia rispetto ai moduli 28, 30: la descrizione della cavità 42 già sviluppata in precedenza si applica completamente ai moduli 28’, 30’. anche le modalità di installazione dei moduli 28’, 30’ sulle alette WL28 e WL 30, come pure il loro azionamento (posizioni di riposo e di lavoro, angolo di rotazione attorno agli assi X28 e X30) è identico a quanto già descritto e a quanto verrà descritto per i moduli 28, 30.

Il funzionamento del lettino 1 è il seguente.

Il lettino 1 è di tipo polifunzionale in quanto esso si presta tanto alla somministrazione di trattamenti con azione essenzialmente meccanica, ad esempio massaggi per fisioterapia o massaggi rilassanti di vario genere, quanto per la somministrazione di trattamenti con azione terapeutica, ad esempio mediante somministrazione di un agente attivo (ad esempio aerosol oppure, in campo non medico, profumi e aromi) e/o stimoli visivi o acustici.

L’estrema flessibilità del lettino 1 è garantita dalla presenza dei moduli di diffusione 28, 30, che sono in grado di svolgere una larghissima quota delle funzioni normalmente assolte da dispositivi esterni utilizzabili in combinazione con un lettino di tipo noto. Il fatto che essi siano di tipo mobile consente inoltre di migliorare l’ergonomia, l’efficacia del trattamento, e garantisce all’operatore che effettua il trattamento la massima operabilità.

Quale che sia il trattamento somministrato, un utente U (figure 9 e 10) deve essere fatto adagiare sul lettino 1 in modo che abbia il capo, indicato con il riferimento HE, posizionato in corrispondenza della regione di estremità H. in tal modo, veduta la posizione delle alette WL28 e WL30 e dei moduli di diffusione 28, 30 da parti opposte della regione di estremità h, il capo HE si troverà compreso fra i moduli di diffusione 28, 30 e le alette WL28 e WL30.

I moduli di diffusione sono mobili fra una posizione di riposo e una posizione di lavoro mediante oscillazione attorno agli assi X28, X30.

Nella posizione di riposo le alette WL28, WL30 si trovano sostanzialmente a filo con la piastra S accoppiata al segmento 14, mentre i moduli di diffusione 28, 30 si trovano sostanzialmente a filo con il telaio 4, ossia con gli elementi perimetrali del segmento 14. Per maggior chiarezza la posizione di riposo delle alette WL28 e WL30 e dei moduli di diffusione 28, 30 è illustrata in figura 5.

Si osservi che in generale la posizione di riposo dei moduli di diffusione 28, 30 è associata a una configurazione allineata dei segmenti 14, 16, 18, 20 che compongono il telaio 4, la quale è funzionale all’assunzione da parte dell’utente di una posizione prona o supina per la somministrazione di un trattamento di massaggio.

Con tale posizione delle alette WL28, Wl30 e dei moduli di diffusione 28, 30 l’area di lavoro – in corrispondenza della regione di estremità H - per l’operatore che somministra il trattamento all’utente risulta essere estremamente razionale e pulita. Il fatto che i componenti summenzionati siano posizionati a filo con le strutture adiacenti garantisce l’assenza di spigoli e altre potenziali fonti di impatto, sia per l’utente, sia per l’operatore.

Nella posizione di lavoro le alette WL28, WL30 e i moduli di diffusione 28, 30 vengono movimentati attorno agli assi X28, X30 in modo da disporli orientati all’indirizzo del capo HE dell’utente U che si trova adagiato sul lettino 1.

La posizione di lavoro anzidetta è illustrata nelle figure 6, 9 e 10.

Si apprezzerà peraltro che in generale la posizione di lavoro anzidetta è associata a una configurazione a livelli sfalsati del telaio 4 (vedere ad esempio le figure 3 e 4), ottenibile azionando gli attuatori 24, 26 tramite il pannello di controllo 34 oppure mediante comando remoto (filo comando, telecomando, pedaliera). Tale configurazione è funzionale al raggiungimento di una postura in una certa misura seduta e si caratterizza per l’inclinazione del segmento 14 e del segmento 18 rispetto al segmento 16, mentre il segmento 20 rimane sostanzialmente in posizione orizzontale. Di preferenza, l’inclinazione rispetto all’orizzontale del segmento 14, cui è associata la schiena dell’utente U, è in generale variabile nel campo 0°-45° (ove il valore 0° corrisponde alla configurazione di figura 1).

Naturalmente la configurazione esemplificativa di cui alle figure 3 e 4 può essere variata a piacimento agendo sugli attuatori 24, 26.

Con il supporto delle figure 4, 9 e 10 verranno ora descritte le modalità di somministrazione di un trattamento con azione terapeutica di tipo non farmacologico. La descrizione che segue è sviluppata con riferimento a un trattamento somministrabile mediante i moduli 28, 30 nella configurazione qui descritta (e oggetto delle figure 7, 7A, 7B), che li rende in grado di fornire stimoli olfattivi, visivi e acustici, ma naturalmente la somministrazione dei tre tipi di stimolo può essere del tutto indipendente e possono essere previste forme di esecuzione in cui la dotazione dei moduli 28, 30 è meno ricca, per cui si presta a somministrare trattamenti caratterizzati da un numero inferiore di stimoli. Nel trattamento qui descritto è di preferenza prevista, in abbinamento, un’ulteriore stimolazione mediante il dispositivo di proiezione 32, mediante i trasduttori tattili installati sulle piastre S e, qualora il lettino sia equipaggiato con i cuscini CSH, anche mediante le bande di sorgenti luminose ST.

Si tenga inoltre presente che in campi di applicazione totalmente differenti, ad esempio quello ospedaliero, in luogo delle stimolazioni sopra elencate può essere prevista come stimolazione principale quella uditiva: nel caso – ad esempio – di pazienti in coma, è possibile diffondere attraverso i diffusori SP la voce registrata di parenti, familiari o altre persone care, in modo da aumentare le possibilità di uscita dallo stato comatoso.

L’utente U viene fatto adagiare sul lettino 1, che può avere il telaio 4 indifferentemente nella configurazione di figura 1 o di figura 2, in modo che il capo HE risulti posizionato in corrispondenza della regione di estremità H, fra le alette WL28 e WL30 e fra i moduli 28, 30.

L'utente U inoltre si adagia sui cuscini CSH, al cui condizionamento termico è possibile provvedere tramite le resistenze a tappeto disposte sulle piastre S, producendo un riscaldamento in misura variabile in modo da garantire sempre il miglior livello di confort possibile all'utente. Le bande di sorgenti luminose ST installate sulle piastre S possono inoltre creare effetti luminosi intesi a generare una particolare sensazione e/o un particolare coinvolgimento emotivo nell’utente, a condizione di scegliere i materiali dei cuscini CSH e l’imbottitura (acqua o gel) con caratteristiche di permeabilità alla luce visibile.

Portando i moduli di diffusione 28, 30 in posizione di lavoro (figure 9 e 10) è possibile dare inizio a una stimolazione topica, in particolare interessante il capo HE dell’utente U. La movimentazione dei moduli di diffusione è gestita attraverso il pannello di controllo 34, il quale comunica con l’unità elettronica di controllo del lettino 1 che controlla tutti gli attuatori di esso, in particolare quelli preposti alla movimentazione dei moduli 28, 30. In alternativa si può sfruttare un comando remoto (filo comando, telecomando, pedaliera).

L’unità elettronica di controllo che governa il lettino 1 include una pluralità di protocolli di trattamento/terapia in essa memorizzati e selezionabili attraverso il pannello di controllo 34. A tali protocolli di trattamento/terapia corrispondono diverse combinazioni di stimolazioni visive, acustiche e olfattive. Tradotto in pratica, ciò risulta in altrettante combinazioni di comandi impartiti a

i) ventilatori centrifughi 52A-C, responsabili della stimolazione olfattiva. I ventilatori 52A-C quali inviano aria nelle sequenza di condotti 46 (A, B, C)-48 (A, B, C) lambendo le cartucce F1, F2, F3 in modo da portare in sospensione nella corrente fluida le particelle di aroma/profumo intrappolate nelle cartucce F1-F3 e diffonderle verso il naso dell’utente attraverso i condotti 48. ciascun ventilatore centrifugo 52A-C può essere azionato in modo completamente indipendente al fine di regolare l’intensità della stimolazione olfattiva e di creare miscele di fragranze in cui – eventualmente – rendere prevalente l’uno o l’altro aroma: ciò essenzialmente variando la velocità di rotazione e la portata da essi elaborata;

ii) Bande di sorgenti luminose 58 ed ST, responsabili di parte della stimolazione visiva. Il colore, l’intensità e l’eventuale intermittenza delle sorgenti luminose possono essere variate a piacimento per via elettronica.

iii) diffusori acustici SP, responsabili della stimolazione acustica. In particolare è possibile selezionare le frequenze e i suoni da riprodurre, regolare il volume di riproduzione e l’equalizzazione del suono; le tracce audio possono essere convenientemente memorizzate nell’unità di controllo del lettino 1 oppure su una memoria di massa removibile e interfacciabile con l’unità di controllo stessa.

Con riferimento al punto i) di cui sopra, nel caso in cui il lettino 1 sia equipaggiato con i moduli di diffusione 28’, 30’, è possibile disporre di ancora un ulteriore grado di libertà nella stimolazione olfattiva dell’utente che riceve il trattamento. In particolare, con riferimento alle figura 8C, la portata d’aria inviata dai ventilatori centrifughi 52A-C entro la sequenza di condotti 44’-46’-48’ fluisce anche all’interno dei condotti 460A’-C’ (attraverso i fori H1A) contenenti le fiale F1L-F3L. Il deflusso dell’aria nei condotti 460A’-C’ lambisce l’imboccatura dei flaconi e crea una depressione che risucchia la fragranza liquida all’esterno nebulizzandola (in modo almeno grossolanamente assimilabile al principio di funzionamento di un carburatore per un motore a combustione interna). La corrente fluida con gocce nebulizzate di fragranza in sospensione fuoriesce dai condotti 460A’-C’ attraverso i fori H2A e si avvia (vedere il percorso in figura 8C) verso i condotti 48A’-, aggregandosi alla portata d’aria che porta in sospensione particelle solide di fragranza erose dalle cartucce F1-F3.

È in tal modo possibile non solo aggiungere ulteriori tre fragranze alla miscela (il totale è ora di sei fragranze) ma è anche possibile miscelare fragranze allo stato solido e allo stato liquido, sfruttandone i rispettivi vantaggi.

Per quanto riguarda la stimolazione visiva, i protocolli di trattamento memorizzati nell’unità di controllo comprendono anche corrispondenti istruzioni per la gestione del dispositivo di proiezione 32, che è parte integrante del sistema di stimolazione visiva del lettino 1.

Più in generale, quando viene attivato un protocollo di trattamento specifico fra quelli disponibili, viene realizzata l’inizializzazione e la gestione di diverse attività tra le quali:

i) l’attivazione e movimentazione dei servomeccanismi che comandano le parti mobili del lettino 1, compresi i servomeccanismi che agiscono sulle alette WL28, WL30; in questo modo si gestisce il mantenimento delle alette a filo con il segmento 14 quando l’operatore/medico agisce sul corpo dell’utente/paziente e il successivo spostamento delle stesse in posizione di lavoro quando il lettino 1 entra in una modalità completamente “sensoriale”. Il tutto avviene con tempi predefiniti e con escursioni e velocità pure predefinite,

ii) l’interazione fra le fragranze e/o il dosaggio delle medesime e/o la loro miscelazione ove ve ne sia la necessità,

iii) la regolazione del livello di volume audio, di frequenze audio, di vibrazioni tattili sia in termini di ampiezza, sia in termini di frequenza e fase (modulazione completa),

iv) l’accensione e lo spegnimento del dispositivo per la proiezione di immagini 32 ed evocazione di scenari visivi e uditivi selezionati nella memoria di massa a bordo del lettino; l’accensione del dispositivo di proiezione 32 è inoltre preferibilmente comandata in modo da minimizzare il consumo energetico;

v) la fotostimolazione RGB o RGBW (sorgenti luminose ST, nonché – eventualmente – sorgenti luminose 58) con modulazione in frequenza, cromia, ampiezza e fase; la cromia delle bande RGB o RGBW può essere variata sia nell’ambito del medesimo colore, sia su più colori sequenzialmente (effetto onda);

vi) la regolazione della temperatura dei cuscini CSH; si osservi ad ogni modo che ciò è anche impostabile manualmente dall’operatore in funzione delle necessità.

Le operazioni di cui sopra sono eseguite in maniera del tutto autonoma e vengono inizializzate e compiute in base al tipo di protocollo scelto dall’operatore/medico. Come accennato, e con riferimento alle figure 9, 10, la scelta degli angoli α54e α58, dei raggi R dei condotti 48A-48C e- non ultimo – dell’angolo di rotazione attorno agli assi X28 e X30 necessario per portare i moduli 28, 30 in posizione di lavoro (compreso di preferenza fra 0° e 90°) è operata in modo da garantire che gli stimoli olfattivi (indicati con il riferimento SS), visivi (indicati con il riferimento VS) e acustici (indicati con il riferimento AS) incidano nel modo più preciso e mirato possibile sul recettore corrispondente, vale a dire naso, occhi, orecchie.

In altre parole, ciascun modulo di diffusione 28, 30 (o 28’, 30’) includa più “porzioni attive” (ossia le porzioni che recano i vari dispositivi di stimolazione – il diffusore di fragranze, il diffusore acustico SP e le sorgenti luminose della banda 58 -) che hanno un orientamento tale per cui, quando il modulo 28, 30 (o 28’, 30’) è in posizione di lavoro, lo stimolo da esse emesso incida in modo mirato su un corrispondente recettore del corpo umano.

Si apprezzerà quindi come il lettino 1 in base all'invenzione consenta di raggiungere significativi risultati in termini di qualità del trattamento poiché è possibile somministrare tutte le stimolazioni senza intralcio alcuno da parte di cavi, mascherine o altri dispositivi esterni che possono circondare la testa dell’utente e che possono eventualmente transitare al di sopra del suo corpo, come invece accade con i lettini di tipo noto.

Nel lettino 1 in base all’invenzione la maggior parte delle sorgenti di stimolo (se non la totalità) sono racchiuse nei moduli di diffusione 28, 30 che si posizionano lateralmente rispetto al capo (e al corpo) dell’utente senza intralciarne i movimenti e senza limitarli.

Naturalmente il lettino 1 può essere adattato a esigenze specifiche semplicemente variandone l’equipaggiamento, e in particolare la dotazione dei moduli di diffusione 28, 30. In generale, nel lettino 1 in base all’invenzione i moduli di diffusione 28, 30 possono essere configurati per la diffusione di almeno uno fra un agente attivo, un segnale sonoro, e un segnale visivo.

Per tale ragione possono essere previste forme di esecuzione in cui i moduli 28, 30 includano un'unica sorgente di stimolazione fra quelle precedentemente descritte: ad esempio qualora il lettino 1 venga impiegato per la somministrazione di trattamenti per via aerea può essere sufficiente il solo sistema di condotti e ventilatori centrifughi precedentemente descritto. In tal caso, in luogo delle fragranze, le cartucce F1, F2, F3 saranno caricate con un agente farmacologicamente attivo (ad esempio una composizione per aerosol), che giungerebbe in modo preciso e controllato alle vie aeree del paziente grazie alla scelta dei parametri geometrici secondo le modalità descritte.

Per tali applicazioni è possibile prevedere un unico ventilatore centrifugo ed elementi a cartuccia 44, 46 (nonché il tappo 48) a unico condotto, poiché generalmente è unico l’agente attivo da somministrare. Tuttavia, se vi fosse la necessità di somministrare una miscela di farmaci per via aerea, questa potrebbe essere ottenuta con le medesime modalità con le quali vengono ottenute le miscele di aromi precedentemente descritte.

Anche la presenza del dispositivo di proiezione 32 può essere di per sé opzionale, nella fattispecie qualora essa non sia richiesta dal trattamento specifico che deve essere somministrato tramite l'ausilio del lettino polifunzionale 1.

Indipendentemente dalla dotazione di strumenti rimane ferma la notevolissima ergonomia dell'intero sistema sia per chi riceve il trattamento, sia per un operatore/medico che si trovasse a dover somministrare il trattamento a un paziente/utente: questo grazie alla struttura estremamente pulita e razionale del lettino 1, in ambedue le posizioni (di riposo e lavoro) dei moduli 28, 30 (e 28’, 30’). L’azionamento dei moduli 28, 30 (e 28’, 30’) può inoltre essere completamente automatizzato in funzione delle modalità con cui l’operatore/medico decide di intervenire sull’utente/paziente: a tal proposito, possono essere previsti dei protocolli di azionamento specifici per i soli moduli 28, 30 (e 28’, 30’).

Naturalmente, i particolari di costruzione e le forme di esecuzione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio, senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione. Si apprezzerà quindi che le forme di esecuzione qui descritte sono da intendersi come esemplificative ma non limitative e sono in particolare possibili forme di esecuzione che includono combinazioni diverse di parti da quelle qui illustrate e combinazioni di componenti che non includono tutti i componenti qui illustrati.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Lettino polifunzionale (1) includente: - un basamento (2), - un telaio (4) supportato da detto basamento (2) in cui: - detto telaio (4) è configurato per accogliere un utente (U) e include una regione di estremità (H) in corrispondenza della quale, quando un utente (U) è adagiato sul lettino (1), è ricevuto il capo (HE) dell'utente stesso (U), - il lettino (1) include un primo e un secondo modulo di diffusione (28, 30; 28’, 30’) siti in corrispondenza di detta regione di estremità (H) e configurati per la diffusione di almeno uno fra un agente attivo, un segnale sonoro, e un segnale visivo, ciascuno di detti moduli di diffusione (28, 30; 28’, 30’) essendo mobile tra una posizione di riposo e una posizione di lavoro, in cui in detta posizione di lavoro detti moduli di diffusione (28, 30; 28’, 30’) sono rivolti all’indirizzo del capo (HE) dell'utente (U).
2. Lettino polifunzionale (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti moduli di diffusione (28, 30; 28’, 30’) sono disposti da parti opposte di detta regione di estremità (H) cosicché, quando un utente (U) è adagiato sul lettino (1), il capo (HE) dell’utente (U) si trova compreso fra i moduli di diffusione (28, 30; 28’, 30’).
3. Lettino polifunzionale (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 o 2, in cui ciascuno di detti moduli di diffusione (28, 30; 28’, 30’) è installato su una aletta (WL28, WL30) girevole attorno a un rispettivo asse di rotazione (X28, X30) fra detta posizione di riposo e detta posizione di lavoro, in cui gli assi di rotazione (X28, X30) di dette alette (WL28, WL30) sono convergenti fra loro.
4. Lettino polifunzionale (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui ciascun modulo di diffusione (28, 30; 28’, 30’) include almeno uno fra un diffusore acustico (SP), un diffusore di agente attivo (52A, 52B, 52C, 44A, 44B, 44C, 46A, 46B, 46C, 48A, 48B, 48C; 44A’, 44B’, 44C’, 46A’, 46B’, 46C’, 48A’, 48B’, 48C’, 460A’, 460B’, 460C’) e una banda di sorgenti luminose (58).
5. Lettino polifunzionale (1) secondo la rivendicazione 4, in cui ciascun modulo di diffusione (28, 30; 28’, 30’) include detto diffusore acustico (SP), detto diffusore di agente attivo, in particolare un diffusore di fragranze (52A, 52B, 52C, 44A, 44B, 44C, 46A, 46B, 46C, 48A, 48B, 48C; 44A’, 44B’, 44C’, 46A’, 46B’, 46C’, 48A’, 48B’, 48C’, 460A’, 460B’, 460C’) e detta banda di sorgenti luminose (58), detto diffusore acustico (SP) e detta banda di sorgenti luminose (58) essendo installati su superfici (54*, 58*) non complanari e inclinate fra loro di un angolo (α*) compreso fra 5° e 20°, preferibilmente pari a 8°.
6. Lettino polifunzionale (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detto diffusore di fragranze ((52A, 52B, 52C, 44A, 44B, 44C, 46A, 46B, 46C, 48A, 48B, 48C; 44A’, 44B’, 44C’, 46A’, 46B’, 46C’, 48A’, 48B’, 48C’, 460A’, 460B’, 460C’) include uno o più canali (44A, 44B, 44C; 46A, 46B, 46C; 48A, 48B, 48C; 44A’, 44B’, 44C’, 46A’, 46B’, 46C’, 48A’, 48B’, 48C’, 460A’, 460B’, 460C’), ciascuno dei quali comunicante con un corrispondente ventilatore (52A, 52B, 52C) configurato per l’invio di una portata di aria all’interno di esso, in cui in ciascun canale è alloggiata una cartuccia (F1, F2, F3; F1L, F2L, F3L) contenente uno o più aromi.
7. Lettino polifunzionale (1) secondo la rivendicazione 6, in cui ciascun canale è di tipo sdoppiato (46A’, 46B’, 46C’, 460A’, 460B’, 460C’) includente una prima porzione (46A’, 46B’, 46C’) e una seconda porzione (460A’, 460B’, 460C’), in cui in ciascuna prima porzione (46A’, 46B’, 46C’) è alloggiata una cartuccia di fragranza allo stato solido (F1, F2, F3) mentre in ciascuna seconda porzione è alloggiata una fiala di fragranza allo stato liquido (F1L, F2L, F3L), in cui le due porzioni di ciascun canale sono comunicanti fra loro in modo da consentire il mescolamento delle fragranze allo stato solido e liquido trascinati dalla portata d’aria inviata da ciascuno dei ventilatori (52A, 52B, 52C).
8. Lettino polifunzionale (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto telaio include una pluralità di segmenti articolati (14, 16, 18, 20) movimentabili per ottenere differenti configurazioni di detto lettino (1), detto telaio (4) includendo una superficie atta a ricevere un utente (U) definita da una pluralità di piastre (S), ciascuna fissata a un corrispondente segmento articolato, in cui ciascuna piastra (S) reca una o più bande di sorgenti luminose (ST).
9. Lettino polifunzionale (1) secondo la rivendicazione 8, includente inoltre uno o più cuscini imbottiti (CSH), preferibilmente con imbottitura trasparente alla luce emessa da dette bande di sorgenti luminose (ST), adagiati sulle piastre (S) definenti la superficie atta a ricevere l’utente (U), in cui dette piastre (S) recano inoltre una o più resistenze a tappeto per il condizionamento termico di detti cuscini (CSH).
10. Modulo di diffusione (28, 30; 28’, 30’) per l’impiego in un lettino polifunzionale (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, il modulo di diffusione (28, 30; 28’, 30’) essendo provvisto di dispositivi di stimolazione includenti: - un diffusore di agente attivo (52A, 52B, 52C, 44A, 44B, 44C, 46A, 46B, 46C, 48A, 48B, 48C; 44A’, 44B’, 44C’, 46A’, 46B’, 46C’, 48A’, 48B’, 48C’, 460A’, 460B’, 460C’), - un diffusore acustico (SP), - una pluralità di sorgenti luminose (58), in cui ciascuno di detti dispositivi di stimolazione (52A, 52B, 52C, 44A, 44B, 44C, 46A, 46B, 46C, 48A, 48B, 48C; 44A’, 44B’, 44C’, 46A’, 46B’, 46C’, 48A’, 48B’, 48C’, 460A’, 460B’, 460C’; SP; 58) è installato su una porzione attiva (54*, 58*) del modulo di diffusione (28, 30; 28’, 30’) orientata in modo tale per cui, quando il modulo di diffusione è in posizione di lavoro, lo stimolo (SS, AS, VS) emesso da esso incide in modo mirato su un corrispondente recettore del corpo umano.