ITTO20130847A1 - Apparecchio di cottura domestico - Google Patents

Apparecchio di cottura domestico

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ITTO20130847A1
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IT
Italy
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duct
outlet
muffle
wall
duct body
Prior art date
Application number
IT000847A
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English (en)
Inventor
Vincenzo Giuseppe Colozzo
Fabio Gambardella
Matteo Scoponi
Original Assignee
Indesit Co Spa
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    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24CDOMESTIC STOVES OR RANGES ; DETAILS OF DOMESTIC STOVES OR RANGES, OF GENERAL APPLICATION
    • F24C15/00Details
    • F24C15/32Arrangements of ducts for hot gases, e.g. in or around baking ovens
    • F24C15/322Arrangements of ducts for hot gases, e.g. in or around baking ovens with forced circulation
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24CDOMESTIC STOVES OR RANGES ; DETAILS OF DOMESTIC STOVES OR RANGES, OF GENERAL APPLICATION
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    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Apparecchio di cottura domestico”,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ad un apparecchio di cottura domestico comprendente una camera di cottura, definita da una muffola avente un’uscita fumi in corrispondenza di una sua parete superiore, ed una porta frontale per aprire e chiudere la camera di cottura.
Tecnica anteriore
Apparecchi del tipo citato sono noti e costituiti tipicamente da forni di cottura o cucine comprendenti un forno di cottura.
Tali apparecchi comprendono una struttura portante metallica cui sono associate la muffola delimitante la camera di cottura e la relativa porta frontale. La muffola ha generalmente un’apertura nella sua parete superiore, in corrispondenza della quale è montato un camino per l’espulsione di fumi dalla camera di cottura. In talune soluzioni, al di sopra della parete superiore della muffola si estende un corpo di condotto -generalmente formato in lamiera metallica - che definisce una canalizzazione di mandata, nella quale sfocia il camino fumi. La canalizzazione è conformata in modo da presentare una relativa uscita sostanzialmente in corrispondenza del fronte dell'apparecchio, al di sopra di una porzione superiore della porta. Taluni forni noti comprendono altresì un gruppo di ventilazione, operativamente associato ad un’estremità posteriore al corpo di condotto, in modo da forzare i fumi lungo la canalizzazione di mandata ed espellerli dalla sua uscita, sul fronte dell’apparecchio.
Il ventilatore impiegato è tipicamente un ventilatore tangenziale ad asse orizzontale che, in alcune soluzioni note, ha una chiocciola definente una presa d’aria, per aspirare aria dall’interno della struttura dell’apparecchio, generalmente da una zona retrostante la parete posteriore della muffola. In altre soluzioni note, invece, il corpo di condotto definisce anche una canalizzazione di aspirazione, che si estende inferiormente alla canalizzazione di mandata ed ha un ingresso in corrispondenza del fronte dell'apparecchio, sostanzialmente in corrispondenza della porzione superiore della porta, al di sotto dell'uscita della canalizzazione di mandata. L’estremità opposta della canalizzazione di aspirazione si trova in corrispondenza del ventilatore tangenziale: in tal modo, dell’aria relativamente fresca può essere aspirata anche dall’esterno della struttura dell’apparecchio, in corrispondenza del suo fronte, onde miscelare tale aria con i fumi che escono dalla camera di cottura e con ciò consentire un certo abbattimento della loro temperatura, prima dell’espulsione in corrispondenza del fonte dell’apparecchio.
La suddetta disposizione includente una canalizzazione di aspirazione ed una canalizzazione di mandata è utilizzabile anche per indurre flussi di raffreddamento di aria nella porta del forno, particolarmente quando quest’ultimo ha funzioni di pulizia pirolitica della camera di cottura. In soluzioni di questo tipo il camino fumi è costituito da un corpo tubolare generalmente verticale, fissato alla parete superiore della muffola in corrispondenza di una sua apertura, con l’estremità superiore di tale corpo tubolare che sporge nella canalizzazione di aspirazione, in un punto intermedio di quest'ultima tra il suo ingresso anteriore ed il ventilatore tangenziale. In questo modo l'aria prelevata dal fronte dell'apparecchio attraverso l'ingresso della canalizzazione di aspirazione può essere miscelata con i fumi provenienti dal camino, con la miscela risultante che viene poi espulsa tramite la canalizzazione di mandata, sempre in corrispondenza del fronte dell'apparecchio, al di sopra della porzione superiore della porta. L’aria aspirata dal fronte dell’apparecchio tramite la canalizzazione di aspirazione è convenientemente aria presente in una o più intercapedini della porta frontale dell’apparecchio, che hanno rispettive aperture in corrispondenza della parte superiore della porta: in tal modo, nelle intercapedini è indotto un continuo ricambio d’aria, che consente di ridurre la temperatura della porta nel suo complesso. A tale scopo, in corrispondenza della porzione superiore della porta sono previsti elementi deflettori, configurati per schermare l’ingresso della canalizzazione di aspirazione e le aperture superiori delle intercapedini della porta rispetto all’uscita della canalizzazione di mandata. Una disposizione di questo tipo è nota ad esempio da US 2004/159317 A1, sul quale si basa il preambolo della rivendicazione 1.
I forni di questo tipo, per quanto mediamente efficienti, presentano alcuni inconvenienti che sarebbe auspicabile risolvere.
Un primo inconveniente è legato al posizionamento relativamente distante dell’uscita o camino fumi rispetto al ventilatore tangenziale. In tali condizioni il ventilatore tangenziale non è in grado di generare elevate depressioni nel camino, il quale deve conseguentemente avere un foro di uscita fumi piuttosto grande, con conseguente dispersione di calore. Ciò è anche conseguenza del fatto che il ventilatore tangenziale è solitamente montato nella posizione più arretrata possibile sulla parete superiore della muffola, onde poter aspirare anche aria dalla zona retrostante la muffola, mentre il camino deve essere preferibilmente ubicato sostanzialmente in una zona centrale della suddetta parete superiore, onde esplicare al meglio il suo effetto.
Ulteriore conseguenza di tale disposizione nota è che il corpo di condotto che definisce la canalizzazione di mandata, o la canalizzazione di aspirazione e quella di mandata, deve estendersi praticamente dalla zona posteriore della muffola sino sostanzialmente al fronte dell’apparecchio. Tale circostanza, oltre a determinare problemi di ingombro, implica un significativo impiego di materiale metallico per la realizzazione del corpo di condotto.
Ulteriori inconvenienti pratici derivano dalla necessità di dover accoppiare, in fase di assemblaggio, la chiocciola propria del ventilatore tangenziale, anch’essa solitamente di materiale metallico, al corpo di condotto.
Un altro inconveniente connesso delle soluzioni note riguarda le modalità di realizzazione del camino fumi necessario al collegamento fluidico della camera di cottura alla canalizzazione di mandata o di aspirazione del corpo di condotto. Il camino è quindi realizzato da un elemento tubolare relativamente esteso in altezza, che deve essere montato e fissato alla parete superiore della camera di cottura, in corrispondenza dell’uscita.
Altri inconvenienti sono legati ad un’efficienza relativamente bassa dei sistemi noti in relazione all’effetto di raffreddamento dell’interno della struttura del forno e della sua porta, particolarmente della parte più esterna della porta, quando questa è provvista di più intercapedini.
Sommario e sintesi dell’invenzione
Nei suoi termini generali, la presente invenzione si propone di realizzare un apparecchio di cottura che consenta di superare uno o più dei suddetti inconvenienti della tecnica nota, in modo semplice ed economico. Tali scopi sono raggiunti, secondo la presente invenzione, da un apparecchio di cottura avente le caratteristiche indicate nelle rivendicazioni allegate.
In sintesi, l’invenzione riguarda un apparecchio di cottura domestico, particolarmente un forno, comprendente una camera di cottura definita da una muffola avente un’uscita fumi in corrispondenza di una sua parete superiore, ed una porta frontale con una porzione superiore ed una porzione inferiore, per aprire e chiudere la camera di cottura. L’apparecchio comprende una canalizzazione di mandata, definita da un corpo di condotto che si estende al di sopra della parete superiore della camera di cottura e che definisce un’uscita della canalizzazione di mandata sostanzialmente in corrispondenza del fronte dell’apparecchio, al di sopra di una porzione superiore della porta. La canalizzazione ha altresì una presa d’aria, in comunicazione di fluido con la canalizzazione di mandata, ed un ingresso fumi in una sua parete inferiore, che è in comunicazione di fluido con l’uscita fumi della muffola e con la canalizzazione di mandata. Al corpo di condotto, particolarmente in corrispondenza di una relativa apertura di una sua parete superiore, è operativamente associato un gruppo di ventilazione, in modo da aspirare aria dalla presa d’aria e fumi dall’uscita fumi ed espellere una risultante miscela aria/fumi dall’uscita della canalizzazione di mandata, dove tale gruppo di ventilazione è in corrispondenza di una regione di estremità posteriore del corpo di condotto che è generalmente opposta all’uscita della canalizzazione di mandata.
In accordo all’invenzione, l’apparecchio si caratterizza per il fatto che l’almeno una presa d’aria comprende un passaggio in corrispondenza di una parete superiore del corpo di condotto ed il gruppo di ventilazione comprende un ventilatore radiale -preferibilmente supportato dalla parete superiore del corpo di condotto - avente una girante centrifuga all’interno del corpo di condotto. La girante centrifuga ha una sezione di girante superiore ed una sezione di girante inferiore, predisposte per aspirare aria dal suddetto passaggio e fumi dall’uscita fumi della muffola, rispettivamente, la sezione inferiore della girante centrifuga essendo posizionata sopra l’ingresso fumi del corpo di condotto e disposta sostanzialmente coassiale a tale ingresso fumi ed all’uscita della muffola, in modo tale per cui almeno i fumi sono aspirati dall’uscita fumi sostanzialmente lungo la direzione dell'asse della girante e forzati in una direzione radiale nella canalizzazione di mandata, per essere espulsi dalla relativa uscita in corrispondenza del fronte dell’apparecchio.
La presenza di una girante provvista di una sezione di aspirazione inferiore consente di ottenere un tiraggio praticamente diretto dei fumi da espellere dalla camera di cottura definita dalla muffola. Questo tiraggio diretto, oltre che consentire una migliorata estrazione dei fumi, assicura una costanza di volume dell'aria aspirata dalla camera di cottura, anche con un'uscita fumi di dimensioni più piccola rispetto a quelle usualmente utilizzabili nel caso di sistemi di espulsione fumi basati sull'impiego di un ventilatore tangenziale, consentendo una maggiore flessibilità nel dimensionamento da progetto. Il fatto che il corpo di condotto abbia un passaggio superiore e che la girante centrifuga includa una sezione di aspirazione superiore consente di ottenere un tiraggio di aria anche dalla zona sovrastante il corpo di condotto, onde consentirne un relativo raffreddamento: più particolarmente, quest’aria è aspirata da una regione superiore della struttura dell’apparecchio, onde indurre un flusso di aria di raffreddamento su componenti elettrici che sono ivi solitamente allocati, quali una scheda elettronica di controllo e lo stesso motore del ventilatore. Quest’aria che penetra nella canalizzazione di mandata può essere miscelata con i fumi, con ciò riducendo la loro concentrazione e la loro temperatura.
Il tiraggio diretto dei fumi tramite il ventilatore radiale ha poi il vantaggio di consentire, quando reputato necessario, di installare un elemento di filtraggio in corrispondenza dell’uscita fumi o di un relativo camino, cosa invece attualmente sconsigliata nel caso degli apparecchi noti, proprio in considerazione del ricordato fatto che - anche in assenza di un filtro - un ventilatore tangenziale induce depressioni modeste rispetto ad un’uscita fumi di una muffola.
Un altro vantaggio indotto dalla soluzione proposta è rappresentato dal fatto che il corpo di condotto che definisce la canalizzazione di aspirazione può anche essere meno esteso in lunghezza rispetto ai corpi aventi analoga funzione delle soluzioni note basate sull'impiego di un ventilatore tangenziale: il ventilatore radiale può infatti essere posizionato in corrispondenza di una zona intermedia della parete superiore della muffola, e non nella posizione più arretrata possibile, come nel caso di un ventilatore tangenziale. Ciò si traduce in un risparmio di lamiera metallica e quindi in un minor peso e costo del prodotto finale.
Ulteriore vantaggio indotto dalla soluzione secondo l’invenzione è che il ventilatore radiale non necessita di una propria coclea o chiocciola, come invece tipicamente avviene nel caso dei ventilatori tangenziali. Nel caso dell’invenzione è infatti sufficiente associare ad una relativa apertura della parete superiore del corpo di condotto un semplice supporto del motore del ventilatore, di modo che solo la sua girante si trovi all'interno della canalizzazione di mandata. Di conseguenza, i risparmi di materiale ed il numero di parti da assemblare risulta ridotto, con ulteriori vantaggi di natura produttiva ed economica.
In una forma di attuazione l’apparecchio comprende un camino fumi, almeno una porzione del quale è formata integralmente con almeno una tra la parete inferiore del corpo di condotto e la parete superiore della muffola e che comprende una parte imbutita di detta parete del corpo di condotto o della muffola.
In questo modo sono consentiti un ulteriore risparmio di materiale ed una ulteriore riduzione del numero di componenti da accoppiare, a vantaggio della semplicità di assemblaggio e quindi del costo complessivo dell’apparecchio, particolarmente se si considera che l’intero camino può essere eventualmente ottenuto dalla suddetta parte imbutita inferiore. La presenza della parte imbutita in questione funge anche da elemento distanziale tra la parete superiore della muffola e la parete inferiore del corpo di condotto: per quanto la muffola sia in genere coibentata, questo consente di contenere lo scambio termico tra le parti in questione.
In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa, sostanzialmente in corrispondenza dell’uscita fumi è disposto un elemento di filtraggio.
La presenza di un elemento di filtraggio risulta particolarmente vantaggiosa in quanto consente di ridurre il tenore di sostanze contaminanti aspirate all’interno del corpo di condotto, e quindi i depositi al suo interno e/o la loro possibile espulsione in corrispondenza del fronte dell’apparecchio. Come in precedenza accennato, la presenza di un tale filtro nelle soluzioni note - per quanto fattibile - incide in modo negativo sulle capacità di estrazione dei fumi tramite un ventilatore di tipo tangenziale, tale problematica essendo invece risolta efficacemente nel caso dell’invenzione, grazie al tiraggio diretto dei fumi operato dalla girante centrifuga.
In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa, la parte imbutita della parete superiore della muffola e/o la parte imbutita della parete inferiore del corpo di condotto è conformata per definire almeno parte di un alloggiamento per l’elemento di filtraggio. In tal modo, il montaggio dell’elemento di filtraggio risulta semplificato e preciso.
In un forma di attuazione preferita l’almeno una porzione del camino è formata integralmente con la parete inferiore del corpo di condotto, e tale porzione del camino comprende una parte imbutita di tale parete inferiore, che è generalmente sporgente verso la parete superiore della muffola e che ha una porzione di estremità inferiore in cui è definito l’ingresso fumi del corpo di condotto.
In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa, l’almeno una porzione del camino fumi è formata integralmente con la parete superiore della muffola, con questa porzione del camino che comprende una relativa parte imbutita della parete superiore della muffola, che è generalmente sporgente verso la parete inferiore del corpo di condotto e che ha una porzione di estremità superiore, in corrispondenza della quale è definita l’uscita fumi della muffola.
Quando il camino include parti imbutite del corpo di condotto e della muffola, le relative porzioni di estremità sono preferibilmente affacciate tra loro.
L’intero camino può quindi essere ottenuto tramite semplici operazioni di deformazione di parti in lamiera metallica, rispettivamente del corpo di condotto e della muffola, facendo venire meno la necessità di dover installare uno specifico elemento tubolare che realizza il camino fumi. L’imbutitura inferiore del corpo di condotto può di per sé essere realizzata in modo da formare l’intero camino, e analoga considerazione vale per l’imbutitura della parte superiore della parete della muffola, con i vantaggi che ne derivano, ad esempio in termini di facilità e rapidità di assemblaggio dell’apparecchio. Tale soluzione impone tuttavia imbutiture marcate della parete inferiore del corpo di condotto o della parete superiore della muffola. La formazione del camino in due parti tra loro accoppiate, ciascuna formata integrale con una rispettiva parete del corpo di condotto e della muffola, semplifica la formazione dei componenti in questione, poiché consente di praticare in essi imbutiture non particolarmente profonde.
In una realizzazione di questo tipo, un elemento filtrante può essere disposto con vantaggio tra la porzione di estremità inferiore della suddetta parte imbutita inferiore del corpo di condotto e la porzione di estremità superiore della parte imbutita superiore della muffola. Ovviamente se il camino fumi consta di una sola parte imbutita del corpo di condotto oppure della muffola, rispettivamente, l’elemento filtrante può essere disposto tra tale parte imbutita e la parete superiore della muffola oppure la parete inferiore del corpo di condotto, rispettivamente.
In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa, almeno una tra la porzione di estremità inferiore della parte imbutita inferiore del corpo di condotto e la porzione di estremità superiore della parte imbutita superiore della muffola è conformata per definire almeno parte di un alloggiamento dell’elemento di filtraggio. In tal modo, il montaggio dell’elemento di filtraggio non necessita di relativi elementi di posizionamento aggiuntivi. In tale ottica, vantaggiosamente, ciascuna delle citate due porzioni di estremità citate definisce una relativa parte di un alloggiamento per l’elemento di filtraggio. Anche in questo caso se il camino fumi consta di una sola parte imbutita del corpo di condotto oppure della muffola, la soluzione di realizzare almeno parte dell’alloggiamento per l’elemento filtrante in tale singola parte imbutita è ugualmente utilizzabile con vantaggio.
In una forma di attuazione, tra la parete inferiore ed una parete superiore del corpo di condotto è disposta una parete intermedia, per definire nel corpo di condotto sia la suddetta canalizzazione di mandata che una canalizzazione di aspirazione, che si estende al di sotto della canalizzazione di mandata. In tale realizzazione, l’almeno una presa d’aria comprende un ingresso della canalizzazione di aspirazione che è sostanzialmente in corrispondenza della suddetta porzione superiore della porta, al di sotto dell’uscita della canalizzazione di mandata. La parete intermedia presenta poi un’apertura sostanzialmente coassiale alla girante centrifuga - e quindi sostanzialmente coassiale all’ingresso fumi del corpo di condotto ed all’uscita fumi della muffola - in modo tale per cui il ventilatore radiale aspira nella canalizzazione di mandata sia i fumi provenienti dalla camera di cottura sia aria dall’ingresso della canalizzazione di aspirazione, per poi forzare un risultante flusso miscelato fumi/aria in direzione radiale, nella canalizzazione di mandata, verso la relativa uscita.
Con questa soluzione i fumi estratti dalla camera di cottura possono essere ulteriormente miscelati con aria prelevata in corrispondenza del fronte dell’apparecchio, con ciò riducendo la concentrazione dei fumi che vengono forzati dalla girante nella canalizzazione di mandata e la loro temperatura.
In una forma di attuazione in cui è prevista la suddetta canalizzazione di aspirazione risulta vantaggioso che la porta dell’apparecchio comprenda un pannello di porta esterno, un pannello di porta interno ed almeno un pannello di porta intermedio, con tali pannelli che definiscono tra loro una pluralità di intercapedini generalmente verticali e adiacenti, tra le quali almeno un’intercapedine esterna, in corrispondenza del lato esterno della porta, ed un’intercapedine interna, in corrispondenza del lato interno della porta, prossimo all’imbocco della camera di cottura. Ciascuna intercapedine ha un ingresso inferiore ed un’uscita superiore, in corrispondenza della porzione inferiore e della porzione superiore della porta, rispettivamente, per il transito di un rispettivo flusso di aria di raffreddamento.
In questo modo, l’aria che viene aspirata dall’esterno tramite la canalizzazione di aspirazione può essere aria prelevata da una o più delle suddette intercapedini, con ciò inducendo un flusso continuo di aria all’interno delle stesse, dalle loro aperture inferiori alle loro aperture superiori, che consente di ottenere un effetto di raffreddamento della porta. Si noti che una tale soluzione è applicabile anche al caso di porte con solo un pannello esterno ed un pannello interno, e quindi con una sola intercapedine di raffreddamento, o anche al caso di porte con più di un pannello intermedio, e quindi con due o più intercapedini di raffreddamento intermedie tra quelle esterna ed interna.
In una tale forma di attuazione, non necessariamente in cui la porta definisce una o più intercapedini di raffreddamento, in corrispondenza della porzione superiore della porta possono essere previsti mezzi deflettori, configurati per schermare l’ingresso della canalizzazione di aspirazione dall’uscita della canalizzazione di mandata. I mezzi deflettori adempiono vantaggiosamente la funzione di evitare perturbazioni tra il flusso in ingresso alla canalizzazione di aspirazione ed il flusso in uscita dalla canalizzazione di mandata. Se la porta definisce una o più intercapedini di raffreddamento, i mezzi deflettori possono essere configurati per far sì che l’aria aspirata dal ventilatore radiale dall’ingresso della canalizzazione di aspirazione comprenda aria in uscita dall’uscita superiore di almeno un’intercapedine della porta: in tal modo, nell’almeno un’intercapedine viene indotto un flusso di aria di raffreddamento; in alternativa o in combinazione i mezzi deflettori possono essere configurati per far sì che il flusso miscelato fumi/aria espulso dall’uscita dalla canalizzazione di mandata induca un effetto di tiraggio rispetto ad almeno un’intercapedine della porta, ovverosia causi una differenza di pressione fra il suo ingresso inferiore e la sua uscita superiore che provoca nell’intercapedine stessa un flusso di aria di raffreddamento.
In una realizzazione particolarmente vantaggiosa, in cui la porta include una pluralità di intercapedini di raffreddamento, i suddetti mezzi deflettori sono configurati per schermare l’uscita di almeno una prima intercapedine più prossima alla camera di cottura, particolarmente l’intercapedine interna, dall’uscita di almeno una seconda intercapedine più lontana dalla camera di cottura, particolarmente l’intercapedine esterna. In tal modo si assommano le funzionalità poco sopra descritte, con l’aria aspirata nella canalizzazione di aspirazione che è aria dall’intercapedine più prossima alla camera di cottura e con la miscela espulsa dalla canalizzazione di mandata che induce l’effetto di tiraggio nell’intercapedine più lontana dalla camera di cottura.
Vantaggiosamente, la regione di estremità posteriore del corpo di condotto ha un profilo periferico generalmente arrotondato, in modo da realizzare una chiocciola del ventilatore radiale, nell’ambito della quale è girevole la girante centrifuga. Come in precedenza accennato, con tale soluzione non è necessario prevedere una specifica struttura che circonda la girante centrifuga, che può così essere alloggiata direttamente nel corpo di condotto, particolarmente nella canalizzazione di mandata, in prossimità della sua regione opposta alla relativa uscita.
Di preferenza il corpo di condotto ha forma generalmente complessivamente rastremata verso la sua regione di estremità posteriore, ovverosia è più largo nella sua parte anteriore, in cui è definita l’uscita della canalizzazione di mandata e - quando prevista - l’ingresso della canalizzazione di aspirazione, e comprende un semi-guscio inferiore includente la suddetta parete inferiore ed un semi-guscio superiore includente la suddetta parete superiore del corpo di condotto.
Il ventilatore radiale, ed in particolare la sua girante, ha ingombri in larghezza che possono essere più contenuti rispetto a quelli di un usuale ventilatore tangenziale, a beneficio della riduzione complessiva del materiale costituente il corpo di condotto. I semi-gusci possono essere ottenuti tramite semplici operazioni di deformazione plastica di lamiera metallica, anche in assenza di imbutiture marcate, e poi unite tra loro in modo altrettanto semplice, ad esempio tramite aggraffatura periferica.
La parete intermedia del corpo di condotto ha preferibilmente un profilo in pianta sostanzialmente corrispondente al profilo in pianta del semi-guscio superiore e del semi-guscio inferiore. In tal modo, quando sono previste la canalizzazione di aspirazione e la canalizzazione di mandata, il corpo di condotto può essere formato in modo semplice e rapido, interponendo la parete intermedia ai due semi-gusci prima che questi due vengano resi solidali. In tale ottica, l’aggraffatura periferica sopra citata può essere realizzata in modo che tra i bordi aggraffati dei due semi- gusci sia interposto un bordo periferico di fissaggio della parete intermedia.
In una realizzazione preferita all’interno del corpo di condotto, nell’ambito della canalizzazione di mandata, è previsto un elemento deviatore di flusso, configurato per uniformare il flusso forzato dalla girante centrifuga lungo la canalizzazione di mandata. La presenza del suddetto elemento deviatore di flusso conferisce maggiore efficienza all’azione della girante centrifuga, rendendo più omogeneo il flusso di mandata ed evitandone sbilanciamenti.
Di preferenza l’elemento deviatore di flusso ha due superfici laterali convergenti, che realizzano sostanzialmente un prolungamento di un primo e di un secondo tratto generalmente concavi del fianco del corpo di condotto, rispettivamente, ove tale elemento deviatore di flusso è addossato al fianco in questione in un suo tratto di transizione generalmente convesso che si trova tra il primo tratto ed il secondo tratto, in una posizione compresa tra la girante centrifuga e l’uscita della canalizzazione di mandata. Una tale configurazione risulta estremamente vantaggiosa dal punto di vista fluidodinamico, per i motivi poco sopra esposti, in quanto l’elemento deviatore può avere dimensioni contenute e di struttura elementare. In un siffatta realizzazione, ad esempio, l’elemento deviatore può essere configurato come un semplice corpo plastico con facce superiore ed inferiore approssimativamente triangolari, che vengono rispettivamente addossate ed accoppiate, da un lato, alla parete superiore del corpo di condotto e, dall’altro lato, alla parete inferiore del corpo di condotto oppure alla sua parete intermedia, quando quest’ultima è prevista.
Molto vantaggiosamente il ventilatore radiale può essere supportato dalla parete superiore del corpo di condotto, in corrispondenza di una relativa apertura superiore, a ulteriore vantaggio quanto a riduzione di componenti ed ingombri.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue, effettuata con riferimento ai disegni schematici annessi, nei quali:
- la figura 1 è una vista schematica in elevazione frontale di un apparecchio di cottura secondo la presente invenzione;
- la figura 2 è una sezione schematica secondo l'asse II-II di figura 1;
- la figura 3 è una vista prospettica sezionata dell'apparecchio di figura 1;
- la figura 4 è una vista prospettica schematica di una muffola dell'apparecchio di figura 1, con un relativo corpo di condotto associato alla sua parete superiore;
- la figura 5 è una vista prospettica schematica della muffola di figura 4;
- le figure 6 e 7 sono viste da diverse angolazioni di un corpo di condotto con associato un relativo gruppo di ventilazione;
- la figura 8 è una vista schematica in pianta del corpo di condotto delle figure 6 e 7;
- le figure 9 e 10 sono viste esplose, da diverse angolazioni, del corpo di condotto delle figure 6-7;
- la figura 11 è un dettaglio in maggior scala di figura 2;
- la figura 12 è una sezione schematica simile a quella di figura 11, con un diverso piano di sezione;
- la figura 13 è un dettaglio in maggior scala di figura 3; e
- le figure 14 e 15 sono viste simili a quelle delle figure 9 e 10, ma relative ad un corpo di condotto con relativo gruppo di ventilazione secondo una possibile variante di attuazione della presente invenzione.
Descrizione di forme di attuazione preferite dell’invenzione
Il riferimento ad “una forma di attuazione” nell’ambito di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione è compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, frasi come “in una forma di attuazione” e simili, eventualmente presenti in diversi luoghi di questa descrizione, non sono necessariamente riferite alla stessa forma di attuazione del forno oggetto dell’invenzione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o più forme di attuazione, anche differenti da quelle raffigurate. I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per comodità e non definiscono dunque l’ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione. Inoltre, l’apparecchio di cottura sarà descritto nel seguito limitatamente agli elementi necessari alla comprensione dell’invenzione, dando per scontato che esso include tutti gli altri componenti normalmente noti e necessari per il suo funzionamento.
Riferendosi inizialmente alle figure 1-5, con 1 è indicato nel suo complesso un apparecchio di cottura domestico secondo l’invenzione, qui rappresentato da un forno da incasso. L’invenzione è comunque applicabile anche a forni da libera installazione ed a cucine (ranges) integranti un forno. Il forno 1 ha una struttura portante o carcassa, indicata con 2, al fronte della quale è associato in modo stazionario un pannello comandi 3, comprendente mezzi di comando e/o di visualizzazione per il controllo delle funzioni del forno, tali mezzi non essendo qui rappresentati. Alla parte anteriore della carcassa 2 è associata una porta frontale 4, particolarmente incernierata in una sua regione inferiore, provvista di una maniglia 4a. In una forma di attuazione preferita la struttura della porta 4, preferibilmente almeno in parte metallica, comprende una pluralità di pannelli di porta 4b, 4c, 4d e 4e, che definiscono tra loro una serie di camere di raffreddamento, come descritto in seguito. Il bordo inferiore del pannello comandi 3 e l’estremità superiore della porta 4 sono separati tra loro da uno spazio o interstizio, indicato con G: la presenza di tale interstizio evita che il pannello 3 costituisca un intralcio all’apertura della porta stessa e - come risulterà in seguito - consente il passaggio di almeno un flusso forzato da un ventilatore.
All’interno della carcassa 2 è alloggiata una muffola, indicata complessivamente con 5. La muffola 5 ha un corpo metallico rigido, ad esempio ottenuto da lamiera, avente una parete superiore, una parete inferiore, una parete posteriore e due pareti laterali (una sola visibile), indicate con 5a, 5b, 5c e 5d, rispettivamente. La muffola 5 è di preferenza coibentata tramite un manto di isolamento, di concezione di per sé nota, non rappresentato. Il corpo della muffola 5 definisce una cavità o camera di cottura 6 , che può essere aperta e chiusa frontalmente mediante la porta 4. A tale scopo, alla muffola 5 sono associati mezzi di riscaldamento della camera di cottura, qui non indicati. A tale scopo possono essere ad esempio previste resistenze elettriche, due delle quali parzialmente visibili, una sotto la parete inferiore della muffola e l’altra associata alla sua parete posteriore.
Con 10 è indicato nel suo complesso un corpo di condotto, con associato un gruppo di ventilazione 20, facente parte di un sistema per l'estrazione di fumi dalla camera di cottura 6. Come risulterà in seguito, il corpo di condotto 10 definisce una canalizzazione di mandata, almeno una presa d’aria in comunicazione di fluido con tale canalizzazione di mandata ed eventualmente una canalizzazione di aspirazione.
Riferendosi particolarmente alla figura 4, in essa è visibile il corpo della muffola 5, che può essere formato in un pezzo unico o in più parti fissate tra loro, in lamiera metallica. Alla parete superiore 5a della muffola 5 è associato il corpo di condotto 10, che si estende sopra tale parete approssimativamente parallelamente ad essa, di modo che la sua parte anteriore, qui di larghezza nell’ordine della larghezza della muffola 5, si trovi sostanzialmente in corrispondenza del fronte dell’apparecchio, nei pressi dell’interstizio G e della porzione superiore della porta 4 (si vedano ad esempio le figure 2 e 3). In tale figura non è rappresentato il gruppo di ventilazione 20, ma è visibile un’apertura della parete superiore del corpo 10, presente nella regione posteriore di quest’ultimo, in corrispondenza della quale il gruppo è destinato ad essere montato.
In figura 5 è visibile il solo corpo della muffola 5, nella parete superiore della quale è definita un’uscita fumi 7. L’uscita fumi 7 comprende un foro o apertura passante della parete superiore 5a, che è di preferenza definita in una zona centrale della parete stessa. In una forma di attuazione vantaggiosa, quale quella esemplificata, l’uscita fumi 7 si trova in corrispondenza di una parte imbutita 8 della parete 5a, che è generalmente sporgente verso l’alto: come risulterà in seguito, questa parte imbutita superiore 8 della muffola realizza almeno una porzione di un camino per l’estrazione di fumi dalla camera di cottura 6. In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa, la parte imbutita 8 è conformata in modo da definire un alloggiamento 8a, nel quale è posizionabile almeno in parte un elemento di filtraggio, come in seguito descritto.
Il corpo di condotto 10, con associato il gruppo di ventilazione 20 è visibile in viste diverse nelle figure 6-8. Da tali figure è possibile apprezzare la forma generalmente rastremata del corpo 10, a partire dalla sua parte anteriore verso la sua regione di estremità posteriore, in corrispondenza della quale è montato il gruppo di ventilazione 20.
In una realizzazione preferita, il corpo 10 è formato in più parti, comprendenti un semi-guscio inferiore 11, che definisce la parete inferiore 10a del corpo 10, ed un semi-guscio superiore 12, che definisce la parete superiore 10b del corpo 10. Nella forma di attuazione al momento considerata, il corpo 10 definisce sia una canalizzazione di aspirazione che una canalizzazione di mandata, per cui il corpo stesso comprende preferibilmente una parete intermedia 13, avente un profilo in pianta rastremato che è sostanzialmente corrispondente al profilo in pianta dei semi-gusci 11 e 12. Le varie parti in questione del corpo 10, nonché il gruppo di ventilazione 20, sono ben visibili negli esplosi delle figure 9 e 10.
Come si vede, i semi-gusci 11 e 12 definiscono di preferenza, oltre che le pareti inferiore 10a e superiore 10b, anche rispettive porzioni dei fianchi del corpo 10, tali porzioni dei fianchi essendo qui indicate con 11a e 12a, rispettivamente. I semi-gusci 11, 12 e la parete intermedia 13 sono ottenibili da lamiera metallica, tramite semplici operazioni di tranciatura e stampaggio e/o imbutitura, con modalità di per sé note. Come si nota, di preferenza, i semi-gusci presentano rispettivi bordi periferici, qui non indicati, sporgenti sostanzialmente ortogonalmente dalle porzioni di fianco 11a e 12a, che sono utilizzati per accoppiare tra loro i semi-gusci stessi, con tecnica di per sé nota, ad esempio aggraffatura, saldatura o rivettatura. Vantaggiosamente, quando è prevista anche la parete intermedia 13, essa presenta un rispettivo bordo periferico, non indicato, che viene interposto a quelli dei semi-gusci 11 e 12 ai fini dell’accoppiamento suddetto. A prescindere dalla specifica modalità di accoppiamento, nella configurazione assemblata le facce maggiori opposte della parete 13 sono generalmente affacciate alle pareti inferiore 10a e superiore 10b, di modo che nel corpo 10 risultino definiti sia una canalizzazione di mandata che una canalizzazione di aspirazione, in seguito descritte.
Dalle figure 9 e 10 si nota come, nella regione posteriore del corpo 10, e segnatamente nella sua parete superiore 10b, è definita un’apertura 10c, preferibilmente sostanzialmente circolare, in corrispondenza della quale è destinato ad essere montato il gruppo 20. Dalle stesse figure, nonché dalla figura 7 si nota come nella parete inferiore 10a del corpo 10 è definito un ingresso fumi 10d. L’ingresso fumi 10d del corpo 10 comprende un foro o apertura passante della sua parete 10a, che ha di preferenza – ma non necessariamente – una sezione di passaggio o diametro inferiore rispetto a quello dell’uscita fumi 7 della muffola 5.
In una forma di attuazione vantaggiosa, quale quella esemplificata, l’ingresso fumi 10d si trova in corrispondenza di una parte imbutita 9 della parete 10a che - nella condizione montata del corpo 10 - è generalmente sporgente verso il basso, ovvero verso la parete superiore della muffola 5: come risulterà in seguito, questa parte imbutita inferiore 9 del corpo 10 realizza almeno una porzione di un camino per l’estrazione di fumi dalla camera di cottura 9. In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa, la parte imbutita 9 è conformata in modo da definire un alloggiamento 9a, nel quale è posizionabile almeno in parte un elemento di filtraggio, indicato complessivamente con 14 in figura 9.
La parete intermedia 13 presenta nella sua regione posteriore una rispettiva apertura passante 13a, preferibilmente ma non necessariamente circolare; sempre di preferenza, il diametro dell’apertura 13a è superiore a quello dell’apertura 10d del corpo 10. Nella condizione assemblata del corpo 10, l’apertura 10c della parete superiore 10b è almeno approssimativamente coassiale o comunque allineata all’ingresso fumi 10d della parete inferiore 10a e che, quando la parete intermedia 13 è prevista, anche la relativa apertura 13a è almeno approssimativamente coassiale o comunque allineata all’ingresso fumi 10d, e quindi anche all’apertura 10c.
Ancora dalle figure 9-10 si nota come, in corrispondenza delle estremità anteriori delle pareti 10a e 10b definite dai semi-gusci 11 e 12, nonché della parete intermedia 13, sono previste bugne di posizionamento cooperanti tra loro, svolgenti anche funzioni di distanziali. Nell'esempio di attuazione, il semi-guscio 12 superiore presenta due bugne 12b sporgenti in basso, mentre il semi-guscio inferiore 11 presenta una bugna 11b sporgente in alto, in una posizione generalmente intermedia rispetto alle bugne 12b; dall’altro lato, la parete intermedia 13 presenta due bugne laterali 13b sporgenti in alto, atta a cooperare con le due bugne 12a del semi-guscio superiore 12, nonché una bugna centrale 13c sporgente verso il basso, atta a cooperare con la bugna 11b del semi-guscio inferiore 11. Come detto, queste bugne hanno essenzialmente la funzione di assicurare il posizionamento e la distanza reciproche della parte anteriore dei semi-gusci 11, 12 e della parete 13, onde definire con precisione l’uscita e l’ingresso, rispettivamente delle canalizzazioni di mandata e di aspirazione precedentemente citate. Tali uscita ed ingresso sono visibili ad esempio nelle figure 6 e 7, dove sono indicati con 30a e 31a, rispettivamente.
Il gruppo di ventilazione 20 facente parte del sistema di estrazione dei fumi dalla camera di cottura 6 comprende un ventilatore radiale avente una girante centrifuga, indicati rispettivamente con 21 e 22 nelle figure 9 e 10. Nella forma di attuazione preferita esemplificata, il gruppo 20 include anche una struttura o supporto 23 per il ventilatore 21. Il supporto 23, preferibilmente metallico, ha qui configurazione generalmente anulare, onde poter essere accoppiato e fissato alla parete superiore 10b del corpo 10, in corrispondenza dell’apertura 10c. Di preferenza il diametro dell’apertura 10c è maggiore del diametro della girante 22, onde consentire un agevole inserimento di quest’ultima nell’ambito del corpo 10, in fase produttiva. Nell’esempio illustrato il supporto 23 ha una parte periferica anulare, che poggia ed è fissata sostanzialmente lungo il bordo dell’apertura 10c, ed una serie di montanti sostanzialmente radiali per supportare il motore 24 del ventilatore 21 all’esterno del corpo 10. La parte anulare del supporto 23 è fissata in corrispondenza dell’apertura 10c del corpo 10 preferibilmente tramite organi filettati o rivetti, eventualmente con l’ausilio di staffe. Il motore 24 ha un singolo albero che identifica l’asse di rotazione della girante 22: tale albero, non indicato, sporge in basso dal corpo del motore 24 per sostenere in modo girevole la girante 22 all’interno del corpo 10.
Come già accennato, il corpo 10 ha almeno una presa d’aria, che nell’esempio illustrato comprende almeno un passaggio in corrispondenza della parete superiore 10b del corpo stesso. Nell’esempio, il supporto 23 ha una struttura in parte anulare ed in parte a razze, in modo da definire una serie di passaggi, indicati con 23a nelle figure 6, 8 e 9, che unitamente all’apertura 10c della parete superiore 10b realizzano una presa d’aria superiore.
La girante centrifuga 22 ha una sezione di girante superiore ed una sezione di girante inferiore, predisposta per aspirare aria dal suddetto passaggio e per aspirare fumi dall’uscita fumi 7. In una forma di attuazione, quale quella illustrata nelle figure 9-10, la girante 22 ha una serie di pale sostanzialmente radiali 22a ed una serie di setti 22b che si estendono trasversalmente rispetto all’asse di rotazione della girante stessa, in posizione intermedia ai bordi superiore ed inferiore delle pale 22a. I setti 22b, che possono anche essere sostituiti da un unico setto trasversale alle pale 22a, definiscono quindi nella girante 22 una sezione superiore ed una sezione inferiore. La suddivisione della girante in due diverse sezioni di aspirazioni generalmente coassiali può essere ottenuta anche con una diversa configurazione, ad esempio prevedendo due serie di pale distinte opportunamente conformate ed orientate.
A prescindere dalla realizzazione specifica, la sezione superiore della girante 22 è prevista per richiamare aria dall’esterno del corpo 10 tramite i passaggi 23a, ovverosia da una zona interna della struttura dell’apparecchio che si estende al di sopra della muffola 5. In una tale zona, indicata con S in alcune figure, sono installati componenti elettrici/elettronici dell’apparecchio, tipicamente includenti una scheda elettronica di controllo dell’apparecchio. Nella struttura 2 sono predisposte aperture di ingresso per aria dall’esterno - non visibili -, in modo tale per cui la sezione superiore della girante 22 induce nell’ambito della zona S un flusso d’aria - dalle suddette aperture ai passaggi 23a - che lambisce i suddetti componenti elettrici/elettronici onde raffreddarli. Le suddette aperture di ingresso possono ed esempio essere definite nel pannello 3 e/o in una parete (non rappresentata) che chiude superiormente lo spazio S e/o nei fianchi e/o le retro della struttura 2, o ancora in corrispondenza di zone di giunzione tra le parti suddette. Quest’aria che penetra nel corpo 10 attraverso i passaggi 23a può miscelarsi con i fumi, con ciò riducendo la loro concentrazione e la loro temperatura.
La condizione assemblata del corpo 10, con il gruppo 20, sulla muffola 5 è visibile nelle sezioni di cui alle figure 11 e 12. Si noti che queste sezioni hanno carattere meramente esplicativo e schematico, essendo state costruite artificialmente per evidenziare parti di interesse. In tali figure ben si nota come il corpo di condotto 10 è montato in modo da estendersi al di sopra della parete superiore 5a della muffola 5: All’interno del corpo 10, tramite la parete intermedia 13, sono definite le già citate canalizzazioni di mandata ed aspirazione, indicate con 30 e 31, con i rispettivi uscita 30a ed ingresso 31a sostanzialmente in corrispondenza del fronte dell’apparecchio, dove la canalizzazione di aspirazione 31 si estende al di sotto della canalizzazione di mandata 30. Da tali figure, e particolarmente dalla figura 12 ben si nota come la girante centrifuga 22, ed in particolare la sua sezione inferiore, risulta posizionata sopra l’ingresso fumi 10d del corpo 10, a distanza e sostanzialmente coassiale ad esso ed all’uscita fumi 7 della muffola 5: come si nota, nell’esempio raffigurato, l’asse di rotazione X della girante 22 è sostanzialmente coincidente agli assi dei suddetti ingresso fumi 10d ed uscita fumi 7. L’uscita fumi 7 è in comunicazione di fluido con l’ingresso fumi 10d e con la canalizzazione di mandata 30, tramite l’apertura 13a della parete intermedia 13, che è sostanzialmente in corrispondenza della girante centrifuga 22 e preferibilmente completamente al di sotto della sua sezione inferiore.
In tal modo, i fumi sono aspirati dalla sezione inferiore della girante 22 attraverso la relativa uscita 7 sostanzialmente lungo la direzione dell'asse X della girante stessa, onde essere forzati da quest’ultima in direzione radiale, nella canalizzazione di mandata 30, per essere espulsi poi dalla relativa uscita 30a. Si apprezzerà che i fumi sono aspirati dalla sezione inferiore della girante 22 unitamente ad aria prelevata dall’esterno mediante la canalizzazione di aspirazione 31, il cui ingresso 31a realizza una presa d’aria dall’esterno della struttura 2: in tal modo, nella canalizzazione di mandata 30 è forzato un flusso miscelato fumi/aria, comprensivo anche dell’aria aspirata attraverso i passaggi 23a. Come precedentemente spiegato, l’impiego del ventilatore radiale 22 consente di ottenere importanti vantaggi, in forza dell’effetto di tiraggio diretto che consente – fra le altre cose – di avere un passaggio di uscita fumi anche di dimensioni ristrette e con eventualmente associato un elemento filtrante. A titolo indicativo, il passaggio di uscita dei fumi (foro 10d e/o foro 7) può avere un diametro massimo anche inferiore a 10 mm, ad esempio 8 mm, decisamente inferiore rispetto ai diametri dei tradizionali forni con ventilatore tangenziale provvisti di funzione pirolitica e filtro associato (circa 35 mm) o non provvisti di tale funzionalità (circa 20 mm).
Come detto, il ventilatore è montato nella regione posteriore del corpo 10, che è conformato in modo da realizzare la chiocciola per la girante 22. A tale scopo, come evidenziato nelle figure 6-10, la suddetta regione di estremità posteriore del corpo 10 ha un profilo periferico generalmente arcuato.
Ancora dalle figure 11 e 12 ben si nota come la parte imbutita superiore 8 della muffola 5 e la parte imbutita inferiore 9 del corpo 10 realizzino rispettive parti di un camino fumi, con l’uscita fumi 7 definita in una porzione di estremità superiore della parte imbutita 8 e l’ingresso fumi definito in una porzione di estremità inferiore della parte imbutita 8, tali porzioni di estremità essendo affacciate tra loro. In tal modo, almeno una porzione sostanziale del camino fumi può essere definita integralmente da un componente che deve essere comunque montato sulla muffola, ovverosia il corpo di condotto 10. Molto vantaggiosamente, ciò consente di realizzare anche la restante parte del camino fumi integralmente ad un altro componente che è comunque necessario, ovverosia la muffola 5. La soluzione proposta consente quindi di evitare la produzione ed il montaggio di un distinto elemento tubolare che realizza il camino, come tipicamente avviene nelle soluzioni note. Come precedentemente indicato, l’intero camino potrebbe eventualmente essere ottenuto tramite un’imbutitura più profonda della parete inferiore 10a del corpo di condotto 10 oppure della parete superiore 5a della muffola 5.
In una forma di attuazione, quale quella esemplificata, le suddette porzioni di estremità presentano rispettive parti sostanzialmente piane che si attestano l’una sull’altra e che presentano rispettivi fori – non indicati ma visibili ad esempio nelle figure 5 e 7 – per elementi di reciproco fissaggio, quali ad esempio viti o simili organi filettati.
La figura 12 ben evidenzia come tra la porzione di estremità superiore della parte imbutita 8 e la porzione di estremità inferiore della parte imbutita 9 possa essere operativamente disposto un elemento di filtraggio 14, atto ad contenere l’emissione di sostanze indesiderate dalla camera di cottura. L’elemento di filtraggio 14 può vantaggiosamente essere un filtro ceramico catalitico di concezione di per sé nota, idoneo a catalizzare ossidi di azoto (NOx) al superamento di una temperatura dei fumi superiore a circa 370 °C, che è comunque una temperatura inferiore a quella che è tipicamente assunta dai fumi in uscita dalla muffola 5, nel corso di funzioni di pulizia pirolitica.
Come precedentemente accennato, almeno una delle due parti imbutite 8 e 9, e preferibilmente entrambe, definiscono rispettive porzioni 8a e 9a di un alloggiamento per l’elemento filtrante 14, senza la necessità di specifici componenti aggiuntivi. Nell’esempio, l’elemento di filtraggio è sostanzialmente cilindrico e le relative porzioni 8a e 9a del suo alloggiamento sono quindi essenzialmente cilindriche. Queste porzioni 8a e 9a dell’alloggiamento per l’elemento filtrante 14 sono sostanzialmente in forma di rientranze definite nelle porzioni di estremità delle parti imbutite 8 e 9, rispettivamente.
Ancora nelle figure 11 e 12 ben si nota come il motore 24 del ventilatore 21 sia sostenuto dal supporto 23 sostanzialmente all'esterno del corpo 20, con la sua girante centrifuga 22 completamente alloggiata nella canalizzazione di mandata 30. Il flusso di aria indotto dalla sezione superiore della girante 22, in ingresso ai passaggi 23a, consente di ottenere anche un raffreddamento del motore 24.
In una realizzazione preferita, quale quella esemplificata, all'interno del corpo di condotto 10 è previsto un elemento deviatore di flusso, configurato per uniformare il flusso forzato della girante centrifuga 22 lungo la canalizzazione di mandata 30. Un tale elemento deviatore è indicato nel complesso con 35 nelle figure 8-10. L’elemento deviatore 35 ha due superfici laterali convergenti, indicate con 35a e 35b nelle figure 9 e 10, che realizzano sostanzialmente un prolungamento di un primo e di un secondo tratto generalmente concavi del fianco del corpo di condotto 10, rispettivamente. I suddetti tratti di fianco sono indicati 10e e 10f in figura 8, dalla quale figura si nota altresì come un’altra faccia 35c dell’elemento deviatore 35 è addossata al fianco in questione in un suo tratto di transizione generalmente convesso 10g, che si trova tra il tratti 10e e 10f; dalla stessa figura si nota come l’elemento 35 è posizionato in una zona generalmente compresa tra la girante centrifuga 22 ed il fronte del corpo 10, in cui si trova l’uscita della canalizzazione di mandata. Come già evidenziato, la presenza dell’elemento deviatore 35 risulta vantaggiosa dal punto di vista fluidodinamico, per rendere più omogeneo il flusso spinto dalla girante lungo il condotto di mandata. L’elemento 35 è qui costituito da un corpo di semplice struttura, ad esempio di materiale plastico, le cui facce superiore ed inferiore sono approssimativamente triangolari e destinate ad essere addossate ed accoppiate, da un lato, alla parete superiore 10b del corpo 10 e, dall’altro lato, alla faccia superiore della parete intermedia 13; quando la parete 13 non è presente, come in una attuazione in seguito descritta, la faccia inferiore dell’elemento 35 è addossata ed accoppiata alla parete inferiore 10a del corpo 10. L’altezza dell’elemento 15, ovvero la distanza tra le sue facce superiore ed inferiore, è quindi sostanzialmente corrispondente a quella di una relativa porzione della canalizzazione di mandata 30, ovvero leggermente superiore all’altezza delle pale 22a della girante 22. Di preferenza in una o entrambe le suddette facce superiore ed inferiore dell'elemento deviatore 35 sono previsti impegni sporgenti - non indicati ma visibili nelle figure 9-10, atti a accoppiarsi in modo univoco in rispettive sedi presenti nella parete superiore e nella parete intermedia (oppure nella parete inferiore) del corpo 10, onde assicurare un posizionamento fisso ed univoco dell'elemento deviatore stesso, senza possibilità di errore in fase di assemblaggio.
Nella forma di attuazione esemplificata nelle figure - osservando il corpo di condotto dall'alto, come ad esempio nella vista di figura 8 - la girante 22 è azionata in rotazione in un verso orario, essendo l'elemento deviatore 35 disposto in corrispondenza del fianco sinistro del corpo stesso. Si apprezzerà che, in caso di impiego di un ventilatore con girante a rotazione antioraria, l’elemento deviatore 35 potrà essere posizionato dalla parte opposta, con la relativa porzione posteriore del corpo di condotto che definisce la chiocciola del ventilatore modificata di conseguenza (ossia sostanzialmente con forma speculare a quanto rappresentato in figura 8).
Come indicato nella parte introduttiva della presente descrizione, nell’apparecchio 1 il sistema di estrazione fumi comprensivo del corpo di condotto 10 e del ventilatore 21 è utilizzabile per contribuire al raffreddamento della porta 4.
Come già evidenziato con riferimento alla figura 3, e come visibile anche nelle figure 11, 12 e 13, la porta 4 comprende una serie di pannelli, preferibilmente ma non necessariamente pannelli in vetro trasparente o simile materiale, tra le quali sono definite rispettive intercapedini. Nella forma di attuazione esemplificata nelle figure sono previsti un pannello esterno 4b, un pannello interno 4e e due pannelli intermedi 4c e 4d, che definiscono tra loro tre intercapedini, delle quali una esterna, ossia più lontana dalla camera di cottura 6, una interna, ossia più prossima alla camera di cottura 6, ed una in posizione intermedia. Nelle figure 11-13 l’intercapedine esterna è indicata con 40a, l’intercapedine interna è indicata con 40b e l’intercapedine intermedia è indicata con 40c. In altre forme di attuazione, la porta 4 può comprendere tre soli pannelli, e quindi solo l’intercapedine esterna e l’intercapedine interna, o eventualmente due soli panelli che definiscono tra loro una sola intercapedine. Come apprezzabile dalla figura 2 (in cui sono indicate solo le intercapedini) e dalla figura 3 (in cui sono indicati solo i pannelli), le varie intercapedini previste hanno un ingresso inferiore ed un’uscita superiore, sostanzialmente in corrispondenza della porzione inferiore e della porzione superiore della porta, rispettivamente.
Riferendosi in particolare alle figure 11-13 si nota come l’ingresso 31a della canalizzazione di aspirazione si trova sostanzialmente in corrispondenza della porzione superiore della porta 4 in una posizione generalmente affacciata a tale porzione superiore e prossima alle uscite superiori delle intercapedini 40b-40c; l’uscita 30a della canalizzazione di mandata 30 è invece ad un’altezza superiore rispetto all’ingresso 31a, in posizione generalmente affacciata allo spazio o interstizio G, onde poter espellere direttamente nell’ambiente esterno la miscela fumi/aria.
In corrispondenza della porzione superiore della porta sono previsti mezzi deflettori, indicati complessivamente con 40. Nell’esempio, tali mezzi sono costituiti da un profilo appartenente alla struttura della porta, montato in corrispondenza delle estremità superiori di almeno alcuni dei pannelli di porta (qui i pannelli 4c-4e). Tale profilo 40 ha una base, qui generalmente inclinata in basso verso la camera di cottura, che sovrasta le uscite superiori ad una certa distanza da esse, nonché una serie di sporgenze inferiori di posizionamento relativamente ai pannelli ed alle intercapedini 40b e 40c. La configurazione del profilo 40 è tale per cui almeno la sua parte di base superiore schermi l'ingresso 31a della canalizzazione di aspirazione 31 rispetto all’uscita 30a della canalizzazione di mandata 30, con almeno l’uscita superiore dell’intercapedine interna 40b e l’uscita superiore dell’intercapedine intermedia 40c (se quest’ultima è prevista) che risultano comunque poste in comunicazione di fluido con l’ingresso 31a della canalizzazione di aspirazione 31. In tal modo, come si intuisce, l'aria aspirata dal ventilatore radiale 21 dall'ingresso 31a comprende aria in uscita dall'uscita superiore dell’intercapedine interna 40b e, nel caso esemplificato, anche dall’uscita superiore dell’intercapedine intermedia 40c. In tal modo, l'azione di aspirazione del ventilatore 21 lungo la canalizzazione di aspirazione 31 induce un flusso di aria relativamente fresca, prelevata dagli ingressi delle intercapedini 40b, 40c che si trovano in corrispondenza della parte inferiore della porta. Tale aria fluisce verso l'alto lungo le intercapedini 40b, 40c, con ciò raffreddando la porta 4, nella sua parte generalmente rivolta verso la camera di cottura 6. Quest’aria passa poi nella canalizzazione di aspirazione 31, per miscelarsi ai fumi aspirati dal camino fumi 8-9. I fumi si diluiscono quindi con aria relativamente pura, per poi passare nella canalizzazione di mandata 30. Si apprezzerà che in tal modo si ottiene anche un relativo abbattimento della temperatura dei fumi che attraversano la girante 22 ed una loro diluizione in aria, tale da limitare il deposito di grassi.
Riferendosi all’attuazione esemplificata, i mezzi deflettori qui rappresentati dal profilo 40 sono anche configurati per schermare l'uscita superiore dell’intercapedine esterna 40a rispetto all’uscita superiore dell’intercapedine interna 40b e di quella intermedia, quando prevista. Nel caso esemplificato tale funzionalità è essenzialmente ottenuta dalla parte di base del profilo 40, la cui superficie superiore inclinata è qui impiegata per delimitare un fondo dell’interstizio G in corrispondenza delle intercapedini 40b e 40c; per contro, l’apertura superiore dell’intercapedine esterna 40a si apre sostanzialmente in corrispondenza dell’estremità superiore della porta 4, e quindi dell’interstizio G. In tal modo, il flusso miscelato fumi/aria che è spinto dal ventilatore radiale 21 fuori dall’uscita 30a della canalizzazione di mandata 30 induce un effetto di tiraggio rispetto all’intercapedine esterna 40a, ovverosia induce una differenza di pressione fra il suo ingresso inferiore e la sua uscita superiore. Anche in questo caso, quindi, nell’intercapedine esterna 40a risulta indotto un flusso di aria di raffreddamento relativamente fresca, che percorre l’intercapedine dal suo ingresso inferiore alla sua uscita superiore. Tale flusso di aria, che consente di raffreddare il lato esterno della porta 4, si miscela con il flusso in uscita dalla canalizzazione di mandata 30, con ciò contribuendo anche a ridurre la temperatura di quest’ultimo.
Si apprezzerà che, in una diversa realizzazione, l’effetto di tiraggio ottenibile tramite il flusso in uscita dalla canalizzazione 30 potrebbe essere sfruttato per indurre un flusso di aria anche nell’intercapedine intermedia 40c, nel quale caso il profilo 40 sarà modificato di conseguenza. Come spiegato in precedenza i concetti esposti sono applicabili anche al caso di una porta con due sole intercapedini, ed eventualmente anche nel caso di una porta con una sola intercapedine: in questo ultimo caso il flusso di aria di raffreddamento nell’unica intercapedine può esser indotto tramite il flusso in uscita dalla canalizzazione 30 o dal flusso in ingresso alla canalizzazione 31, quando questa è presente.
La presenza della canalizzazione di aspirazione 31, infatti, per quanto preferibile non è indispensabile ai fini dell’implementazione dell’invenzione. La canalizzazione 31 può essere presente anche in attuazioni in cui la porta dell’apparecchio 1 non presenta intercapedini percorse da relativi flussi di raffreddamento, particolarmente quando si desideri comunque avere una miscelazione dei fumi con aria aspirata dall’esterno dell’apparecchio, prima della relativa espulsione nell’ambiente. Per contro, la canalizzazione 31 può essere assente nel caso suddetto di porte prive di intercapedini percorse da flussi di raffreddamento, o quando comunque il corpo di condotto adempia principalmente a funzionalità di estrazione dei fumi senza loro miscelazione con aria prelevata dall’esterno dell’apparecchio.
In tale ottica, nelle figure 14 e 15 è visibile una variante di realizzazione del corpo di condotto 10, per il caso in cui esso definisca unicamente la canalizzazione di mandata. In tali figure sono impiegati i medesimi numeri di riferimento, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli già sopra descritti.
Nell'esempio di attuazione esemplificato il corpo di condotto presenta in questo caso solo il semi-guscio superiore 12, già precedentemente descritto, ed un semi-guscio inferiore, qui indicato con 11’ che ha configurazione in larga parte corrispondente a quella della parete intermedia 13 precedentemente illustrata: l’unica differenza sostanziale riguarda la presenza della relativa parte inferiore imbutita 9, destinata a realizzare in tutto o in parte il camino fumi. Nel caso illustrato, tale parte imbutita inferiore 9 ha una porzione di estremità inferiore - destinata all’accoppiamento con la porzione di estremità superiore della parte imbutita superiore 8 della muffola 5 - che è priva del relativo alloggiamento per un elemento filtrante. Si apprezzerà comunque che, se desiderato, un tale alloggiamento può essere direttamente formato nel corso dell’operazione di imbutitura della parte 9, come nella forma di attuazione precedentemente illustrata. Si apprezzerà quindi che la produzione di un corpo di condotto includente le canalizzazioni di mandata e di aspirazione e la produzione di un corpo di condotto includente la sola canalizzazione di mandata implica in massima parte operazioni analoghe, le uniche differenze riguardando essenzialmente le modalità di stampaggio/imbutitura del semi-guscio 11’ (peraltro è chiaro che lo stampo impiegato per ottenere la parete 13 può essere opportunamente attrezzato per ottenere il semiguscio 11’).
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche della presente invenzione, così come chiari risultano i suoi vantaggi. È parimenti chiaro che numerose varianti sono possibili per la persona esperta del ramo all'apparecchio di cottura descritto come esempio, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione così come definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un apparecchio di cottura domestico, particolarmente un forno, comprendente una camera di cottura (6), definita da una muffola (5) avente un’uscita fumi (7) in corrispondenza di una sua parete superiore (5a), ed una porta frontale (4), per aprire e chiudere la camera di cottura (6), l’apparecchio (1) inoltre comprendendo: una canalizzazione di mandata (30), definita da un corpo di condotto (10) che si estende al di sopra della parete superiore (5a) della muffola (5), il corpo di condotto (10) avendo un’uscita (30a) della canalizzazione di mandata (30) che è sostanzialmente in corrispondenza di un fronte dell’apparecchio (1), al di sopra di una porzione superiore della porta (4), almeno una presa d’aria (10c, 23a, 31a) in comunicazione di fluido con la canalizzazione di mandata (30), un ingresso fumi (10d) in una parete inferiore (10a) del corpo di condotto (10), che è in comunicazione di fluido con l’uscita fumi (7) della muffola (5) e con la canalizzazione di mandata (30); un gruppo di ventilazione (20), operativamente associato al corpo di condotto (10) in modo da aspirare aria dalla presa d’aria (10c, 23a, 31a) e fumi dall’uscita fumi (7) della muffola (5) ed espellere una risultante miscela aria/fumi dall’uscita (30a) della canalizzazione di mandata (30), il gruppo di ventilazione (20) essendo in una regione di estremità posteriore del corpo di condotto (10) che è generalmente opposta all’uscita (30a) della canalizzazione di mandata (30); l’apparecchio (1) essendo caratterizzato dal fatto che l’almeno una presa d’aria (10c, 23a, 31a) comprende almeno un passaggio (10c, 23a) in corrispondenza di una parete superiore del corpo di condotto (10) e che il gruppo di ventilazione (20) comprende un ventilatore radiale (21) con una sua girante centrifuga (22) all’interno del corpo di condotto (10), in cui la girante centrifuga (22) ha una sezione di girante superiore ed una sezione di girante inferiore, predisposte per aspirare aria dal detto almeno un passaggio (10c, 23a) e fumi dall’uscita fumi (7) della muffola (5), rispettivamente, la sezione inferiore della girante centrifuga (22) essendo posizionata sopra l’ingresso fumi (10d) del corpo di condotto (10) sostanzialmente coassiale ad esso ed all’uscita fumi (7) della muffola (5), in modo tale per cui almeno i fumi sono aspirati dall’uscita fumi (7) sostanzialmente lungo la direzione dell'asse (X) della girante (22) e forzati in una direzione radiale nella canalizzazione di mandata (30) per essere espulsi dalla relativa uscita (30a).
  2. 2. L’apparecchio di cottura secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, comprendente un camino fumi avente almeno una porzione che è formata integralmente con una tra la parete superiore (5a) della muffola (5) e la parete inferiore (10a) del corpo di condotto (10) e che comprende una parte imbutita (8, 9) di detta parete (5a; 10a).
  3. 3. L’apparecchio di cottura secondo la rivendicazione 2, in cui la parte imbutita (8) della parete superiore (5a) della muffola (5) e/o la parte imbutita (9) della parete inferiore (10a) del corpo di condotto (10) è/sono conformata/conformate per definire almeno parte (8a, 9a) di un alloggiamento di un elemento di filtraggio dei fumi (14).
  4. 4. L’apparecchio di cottura secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 3, in cui l’almeno una porzione del camino fumi (8, 9) comprende una parte imbutita (9) della parete inferiore (10a) del corpo di condotto (10) che è generalmente sporgente verso la parete superiore (5a) della muffola (5) e che ha una porzione di estremità inferiore in corrispondenza della quale è definito l’ingresso fumi (10d) del corpo di condotto (10).
  5. 5. L’apparecchio di cottura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-4, in cui l’almeno una porzione del camino fumi (8, 9) comprende una parte imbutita (8) della parete superiore (5a) della muffola (5) che è generalmente sporgente verso la parete inferiore (10a) del corpo di condotto (10) e che ha una porzione di estremità superiore in corrispondenza della quale è definita l’uscita fumi (7) della muffola (5).
  6. 6. L’apparecchio di cottura secondo le rivendicazioni 4 e 5, in cui - tra la porzione di estremità inferiore della parte imbutita (9) della parete inferiore (10a) del corpo di condotto (10) e la porzione di estremità superiore della parte imbutita (8) della parete superiore (5a) della muffola (5) è operativamente disposto un elemento di filtraggio dei fumi (14), e/o - la porzione di estremità inferiore della parte imbutita (9) della parete inferiore (10a) del corpo di condotto (10) e la porzione di estremità superiore della parte imbutita (8) della parete superiore (5a) della muffola (5) sono conformate per definire una rispettiva parte (8a, 9a) di un alloggiamento per un elemento di filtraggio dei fumi (14).
  7. 7. L’apparecchio di cottura secondo la rivendicazione 1, in cui la porta (4) comprende almeno un pannello di porta esterno (4b), un pannello di porta interno (4e) ed un pannello di porta intermedio (4c, 4d), i pannelli di porta (4b-4e) definendo tra loro una pluralità di intercapedini (40a, 40b, 40c), tra le quali almeno un’intercapedine esterna (40a) ed un’intercapedine interna (40b) aventi ciascuna un ingresso inferiore ed un’uscita superiore, in corrispondenza di una porzione inferiore ed una porzione superiore della porta (4), rispettivamente, per il transito di un rispettivo flusso di aria di raffreddamento.
  8. 8. L’apparecchio di cottura secondo la rivendicazione 1, in cui il corpo di condotto (10) ha una parete superiore (10b) ed almeno una parete intermedia (13) tra le sue pareti inferiore e superiore (10a, 10b) e generalmente affacciata ad esse, per definire nel corpo di condotto (10) sia la canalizzazione di mandata (30) che una canalizzazione di aspirazione (31) che si estende al di sotto della canalizzazione di mandata (30); in cui l’almeno una presa d’aria (10c, 23a, 31a) comprende un ingresso (31a) della canalizzazione di aspirazione (31) che è sostanzialmente in corrispondenza della suddetta porzione superiore della porta (4), al di sotto dell’uscita (30a) della canalizzazione di mandata (30); ed in cui la parete intermedia (13) ha un’apertura (13a) sostanzialmente coassiale alla girante centrifuga (22), in modo tale per cui la sezione inferiore della girante centrifuga (22) aspira nella canalizzazione di mandata (30) sia i fumi dall’uscita fumi (7) della muffola (5) sia aria dall’ingresso (31a) della canalizzazione di aspirazione (31), per forzare un risultante flusso miscelato fumi/aria nella canalizzazione di mandata (30) verso la relativa uscita (30a), unitamente all’aria aspirata dalla sezione superiore della girante centrifuga (22) attraverso il detto almeno un passaggio (10c, 23a) in corrispondenza della parete superiore del corpo di condotto (10).
  9. 9. L’apparecchio di cottura secondo le rivendicazioni 7 e 8, in cui in corrispondenza della porzione superire della porta (4) sono previsti mezzi deflettori (40), configurati per schermare l’ingresso (31a) della canalizzazione di aspirazione (30) dall’uscita (30a) della canalizzazione di mandata (30), in modo tale per cui l’aria aspirata dal ventilatore radiale (21) dall’ingresso (31a) della canalizzazione di aspirazione (30) comprende aria in uscita dall’uscita superiore dell’intercapedine interna (40b).
  10. 10. L’apparecchio di cottura secondo la rivendicazione 9, in cui i mezzi deflettori (40) sono inoltre configurati per schermare l’uscita superiore dell’intercapedine interna (40b) dall’uscita superiore dell’intercapedine esterna (40a), in modo tale per cui il suddetto flusso miscelato in uscita dall’uscita (30a) della canalizzazione di mandata (30) produca un effetto di tiraggio rispetto all’intercapedine esterna (40a), ovverosia causi una differenza di pressione fra il suo ingresso inferiore e la sua uscita superiore tale indurre nell’intercapedine un flusso di aria di raffreddamento.
  11. 11. L’apparecchio di cottura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la regione di estremità posteriore del corpo di condotto (10) ha un profilo periferico generalmente arrotondato in modo da realizzare una chiocciola del ventilatore radiale (21), il corpo di condotto (10) avendo preferibilmente forma generalmente rastremata verso la sua regione di estremità posteriore e comprendendo un semi-guscio inferiore (11) includente detta parete inferiore (10a) ed un semi-guscio superiore (12) includente detta parete superiore (10b).
  12. 12. L’apparecchio di cottura secondo la rivendicazione 11, in cui all’interno del corpo di condotto (10), nell’ambito della canalizzazione di mandata (30), è previsto un elemento deviatore di flusso (35) configurato per uniformare il flusso forzato dalla girante centrifuga (22) nella canalizzazione di mandata (30).
  13. 13. L’apparecchio di cottura secondo la rivendicazione 12, in cui l’elemento deviatore di flusso (35) ha due superfici laterali convergenti (35a, 35b), una superficie laterale (35a) realizzando sostanzialmente un prolungamento di un primo tratto generalmente concavo (10e) di un fianco del corpo di condotto (10) e l’altra superficie laterale (35b) realizzando sostanzialmente un prolungamento di un secondo tratto generalmente concavo (10f) del fianco del corpo di condotto (10), l’elemento deviatore di flusso (35) essendo addossato al fianco in un suo tratto di transizione generalmente convesso (10g) tra il primo tratto (10e) ed il secondo tratto (10f), in una posizione compresa tra la girante centrifuga (22) e l’uscita (30a) della canalizzazione di mandata (30).
  14. 14. L’apparecchio di cottura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il ventilatore radiale (21) ha una struttura (23) per il suo supporto in corrispondenza di un’apertura (10c) di una parete superiore (10b) del corpo di condotto (10) che è sostanzialmente coassiale alla girante centrifuga (22), almeno uno tra detta apertura (10c) della parete superiore (10b) e detta struttura (23) definendo il detto almeno un passaggio (10c, 23a).
  15. 15. L’apparecchio di cottura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la girante centrifuga (22) ha una serie di pale sostanzialmente radiali (22a) con un bordo superiore ed un bordo inferiore, ed uno un più setti (22b) che si estendono trasversalmente rispetto ad un asse di rotazione della girante (22) in posizione intermedia ai bordi superiore ed inferiore delle pale (22a), per definire la sezione superiore e la sezione inferiore della girante centrifuga (22).
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