ITTO20130497A1 - Trappola per la cattura di animali, in particolare per muridi - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione industriale dal titolo:

“TRAPPOLA PER LA CATTURA DI ANIMALI, IN PARTICOLARE PER MURIDIâ€

La presente invenzione à ̈ relativa ad una trappola per la cattura di animali, in particolare per muridi, quali ad esempio topi e ratti.

Dal modello di utilità italiano TO2011U000044 à ̈ nota una trappola che à ̈ provvista di una vasca contenente un liquido, di un’esca e di una piattaforma orizzontale, la quale à ̈ disposta al di sopra della vasca ed à ̈ costituita da due botole. Tali botole possono inclinarsi attorno a rispettivi assi orizzontali per effetto del peso di un topo, quando quest’ultimo sale sulla piattaforma alla ricerca dell’esca. In questo modo, il topo, scivolando sulle botole inclinate, cade nella vasca sottostante, dove muore per annegamento.

Le botole, dopo la cattura del topo, ritornano nella loro posizione orizzontale originaria, l’una per effetto di un contrappeso e l’altra per effetto di una molla. In questo modo, à ̈ possibile catturare un numero relativamente elevato di topi prima di dover svuotare e riempire nuovamente la vasca.

Nel caso di ratti, le trappole del tipo appena descritto non sempre riescono a catturare l’animale, in quanto quest’ultimo talvolta riesce a riconoscere quando la prima botola inizia ad inclinarsi e quindi individua il pericolo. Pertanto, il ratto torna indietro verso l’ingresso della trappola senza cadere nella vasca sottostante e può rilasciare ferormoni indicativi di tale pericolo, pregiudicando altre eventuali catture.

Inoltre, nel caso di animali di dimensioni elevate, à ̈ opportuno realizzare una botola relativamente lunga, vista la normale grandezza dell’animale, per riuscire a sbilanciare la botola, ma in questo modo la trappola diventa decisamente ingombrante.

D’altra parte, nel caso di topi di piccole dimensioni, il loro peso talvolta non à ̈ sufficiente a far inclinare le botole, ad esempio a causa di attriti dovuti ad umidità, ruggine, sporcizia che possono accumularsi tra le botole e la struttura fissa della trappola. In questi casi, i topi riescono a mangiare l’esca senza essere catturati, per cui la trappola deve essere controllata periodicamente per verificare se l’esca deve essere reintegrata nella trappola, causando così indesiderati costi e tempi di manutenzione.

Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare una trappola per la cattura di animali, in particolare per muridi, la quale consenta di risolvere in maniera semplice ed economica i problemi sopra esposti e, in particolare, consenta di ottenere una elevata probabilità di cattura senza necessità di fare manutenzione alla trappola stessa.

Secondo la presente invenzione viene realizzata una trappola per la cattura di animali, in particolare per muridi, come definita dalla rivendicazione 1.

L'invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

- la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica che mostra, con parti asportate per chiarezza, una preferita forma di attuazione della trappola per la cattura di animali, in particolare per muridi secondo la presente invenzione; e

- le figure 2 e 3 mostrano, in scala ingrandita, due dettagli della figura 1, secondo una prospettiva dal basso e rispettivamente una prospettiva laterale; e - le figure 4 e 5 sono diverse prospettive che mostrano, con parti asportate per chiarezza, una variante della trappola di figura 1.

Nella figura 1, con 1 Ã ̈ indicata una trappola per la cattura di animali, in particolare per la cattura di topi o ratti.

La trappola 1 comprende una vasca 2 inferiore ed una passerella o piattaforma 3 superiore disposti in un involucro 4 (parzialmente illustrato). La vasca 2 à ̈ sufficientemente ampia da accogliere un insieme di muridi che possono essere catturati l’uno dopo l’altro.

Preferibilmente, la vasca 2 contiene un liquido (non illustrato), che provoca l’annegamento dei muridi catturati e ha agenti conservanti atti ad evitare che tali muridi imputridiscano. Vantaggiosamente, la vasca 2 à ̈ asportabile dall’involucro 4 in modo non illustrato, per poter cambiare il liquido e rimuovere i muridi morti per annegamento. In alternativa, la trappola 1 à ̈ di tipo “usa-e-getta†.

La passerella 3 definisce il pavimento di un passaggio 8, il quale si estende lungo una direzione 9 longitudinale ed à ̈ relativamente stretto, in modo da lasciare passare un solo muride alla volta lungo la direzione 9 ed impedire al muride di girarsi per tornare indietro, una volta entrato nel passaggio 8.

Il passaggio 8 à ̈ definito da un vicolo cieco che parte da un ingresso 10 e termina in un’area di estremità 12, in cui à ̈ predisposto un contenitore 13 per un’esca, descritto più in dettaglio nel seguito.

La passerella 3 à ̈ mobile da una configurazione chiusa verso una configurazione aperta (non illustrata) per effetto del peso del muride, in modo da lasciarlo cadere per gravità nella vasca 2. La passerella 3 à ̈ costituita da due botole 14,15 definite da rispettivi pannelli o pareti, disposte in posizioni che sono sostanzialmente allineate lungo la direzione 9.

La botola 14 à ̈ la prima, a partire dall’ingresso 10, ed à ̈ girevole attorno ad un asse 16 fisso orizzontale, ortogonale alla direzione 9, in quanto à ̈ accoppiata all’involucro 4 tramite una cerniera.

Preferibilmente, la botola 14 à ̈ definita da un bilanciere, ossia comprende due porzioni 18,19 che sono diametralmente opposte rispetto all’asse 16. La porzione 18 à ̈ rivolta verso l’ingresso 10 ed à ̈ relativamente pesante, ad esempio perché comprende un contrappeso (visibile nella variante delle figure 4 e 5), per cui il baricentro della botola 14 à ̈ spostato verso l’ingresso 10 rispetto all’asse 16. Grazie al proprio peso, in condizioni di riposo (ossia senza la presenza di muridi sulla passerella 3) la porzione 18 tende automaticamente a portare e mantenere la passerella 3 nella configurazione chiusa. Uno spallamento di fine corsa (non illustrato) à ̈ previsto per fermare la rotazione verso il basso della porzione 18, in una posizione sostanzialmente orizzontale che corrisponde alla suddetta configurazione chiusa.

Quando la passerella 3 invece si apre, la botola 14 si inclina con la porzione 19 rivolta verso il basso, in modo da lasciare cadere il muride nella vasca 2. Eventualmente, anche la porzione 19 potrebbe essere provvista di un peso addizionale, ad esempio attaccato tramite un magnete alla faccia inferiore, in modo da calibrare al meglio l’apertura della passerella 3 in funzione del peso o della taglia degli animali da catturare.

Secondo un aspetto preferito della presente invenzione, l’ingresso 10 à ̈ definito da una apertura realizzata direttamente attraverso la porzione 18, in modo da ridurre le dimensioni longitudinali dell’involucro 4 a parità di lunghezza della passerella 3.

Per quanto riguarda la botola 15, quest’ultima termina con una porzione 20 che à ̈ accoppiata alla porzione 19, ad esempio tramite una cerniera 23, in modo da poter ruotare attorno ad un asse 22 parallelo all’asse 16 rispetto alla botola 14.

Come visibile in figura 2, all’estremità opposta rispetto all’asse 16 ed alla porzione 20, la botola 15 comprende una porzione 21 che supporta un dispositivo di attacco 24, configurato in modo da accoppiarsi o agganciarsi ad un dispositivo di ritenzione 25, fisso rispetto all’involucro 4 e/o al contenitore 13, quando la passerella 3 à ̈ disposta nella configurazione chiusa. In particolare, il dispositivo di attacco 24 à ̈ definito da due denti o ganci 26, i quali sporgono in sensi opposti dalla porzione 21 in direzione parallela all’asse 22. Nel contempo, il dispositivo di ritenzione 25 à ̈ definito da due alette 27, le quali sono fisse, si estendono a sbalzo verso il basso, sono distanziate l’una dall’altra, parallelamente agli assi 16 e 22, in modo da lasciare uno spazio per ospitare con gioco la porzione 21 quando la passerella 3 à ̈ disposta nella configurazione chiusa, e sono distanziate longitudinalmente da una parete verticale posteriore 28 dell’involucro 4 in modo da lasciare uno spazio per l’inserimento dei denti 26 quando la passerella 3 si chiude. Nella configurazione chiusa, infatti, i denti 26 vanno ad appoggiarsi su una superficie posteriore delle alette 27, che à ̈ affacciata alla parete 28.

L’accoppiamento tra i denti 26 e la superficie posteriore delle alette 27 definisce un aggancio, configurato in modo da trattenere la passerella 3 nella configurazione chiusa quando il muride arriva sulla porzione 19. Infatti, grazie al vincolo definito dalla cerniera 23, quando un muride à ̈ disposto sulla porzione 19, parte del suo peso viene trasferito alla botola 15, la quale esercita una trazione diretta dalla porzione 19 alle alette 27. Questa trazione corrisponde ad un forzamento sostanzialmente longitudinale dei denti 26 contro la superficie posteriore delle alette 27, e questo forzamento provoca un impuntamento in direzione verticale, che impedisce ai denti 26 di scendere.

Come visibile dalla figura 1, nella configurazione chiusa la botola 15 à ̈ inclinata leggermente verso l’alto (andando dalla porzione 20 alla porzione 21), ad esempio con un angolo di circa 10°-15° rispetto all’orizzontale e/o con un angolo di circa 160°-170° rispetto al piano della botola 14, per meglio sostenere la botola 14 stessa nella sua posizione sostanzialmente orizzontale.

La passerella 3 non si apre fino a quando il muride va ad appoggiare il proprio peso direttamente sulla botola 15. Infatti, in questa condizione la trazione esercitata dalla botola 15 e quindi il forzamento dei denti 26 contro le alette 27 diminuiscono. Nel contempo, la pressione sulla botola 15 tende a fare ruotare quest’ultima verso il basso rispetto alla porzione 19. In risposta a questa variazione delle forze agenti sulla botola 15, i denti 26 si sganciano automaticamente dalle alette 27.

Dopo lo sgancio dei denti 26, sotto il peso del muride le botole 14 e 15 ruotano insieme attorno all’asse 16 verso la configurazione aperta, in modo da formare uno spazio vuoto tra la porzione 21 e la parete 28 in cui lasciare cadere il muride nella vasca 2.

Dopo la caduta, il peso della porzione 18 à ̈ sufficiente a riportare automaticamente l’intera passerella 3 nella configurazione chiusa. Le lunghezze e l’angolazione delle botole 14,15 sono stabilite a progetto in modo da provocare il riaggancio automatico dei denti 26 dietro alle alette 27 al termine del sollevamento della passerella 3.

Come mostrato in figura 3, preferibilmente la passerella 3 comprende un elemento di ritorno elastico 29 avente una posizione ed un precarico tali da ripristinare un angolo prefissato attorno all’asse 22 tra le botole 14,15 quando non interviene più alcun peso sulla botola 15, in particolare per favorire il riaggancio. Ad esempio, l’elemento di ritorno elastico 29 à ̈ definito da una molla elicoidale metallica disposta in corrispondenza della cerniera 23. L’angolo prefissato tra le botole 14,15 nella condizione di riposo à ̈ definito dall’appoggio del bordo della porzione 20 sulla faccia superiore della porzione 19.

Secondo una alternativa non illustrata, l’elemento di ritorno elastico 29 à ̈ sostituito da un elemento di ritorno a contrappeso, in un braccio della botola 15, la quale viene realizzata, in quanto caso, sotto forma di bilanciere incernierato attorno all’asse 22.

Secondo una variante non illustrata, la botola 15 à ̈ supportata da un braccio, il quale à ̈ disposto al di sotto della botola 15 e ha una estremità posteriore incernierata all’involucro 4 attorno ad un asse fisso. La porzione 20 à ̈ separata dalla porzione 19 e rimane adiacente a quest’ultima solamente nella configurazione chiusa, in quanto si allontana dalla botola 14 ruotando verso il basso, verso la parete 28 durante l’apertura della passerella 3, in modo da formare uno spazio vuoto tra le porzioni 19 e 20 dove il muride cade. Preferibilmente, il braccio à ̈ incernierato alla botola 15, ed à ̈ previsto un elemento di ritorno per portare la botola 15 in una posizione angolare prefissata rispetto a tale braccio in condizioni di riposo.

In questa variante, un leverismo vincola il suddetto braccio alla porzione 19 in modo da scaricare sul dispositivo di ritenzione 25 le forze dovute al peso di un muride quando tale muride poggia sulla porzione 19. Quando il muride arriva ad appoggiare il proprio peso sulla porzione 21, quest’ultima à ̈ soggetta ad una spinta verso il basso rispetto al braccio sottostante, con conseguente sgancio dal dispositivo di ritenzione 24.

Dopo la caduta del muride nella vasca 2, il peso della porzione 18 à ̈ sufficiente a riportare la botola 14 nella sua posizione sostanzialmente orizzontale ed a tirare verso l’alto la botola 15, tramite il vincolo definito dal leverismo e dal braccio sopra descritti.

Nella variante mostrata nelle figure 4 e 5, la trappola 1 differisce dalla soluzione della figura 1 per il fatto che il dispositivo di attacco 24 à ̈ definito dal bordo di un’apertura 31, realizzata come foro passante nella porzione 21. Nel contempo, il dispositivo di ritenzione 25 à ̈ definito da un perno fisso 33, il quale à ̈ sostanzialmente verticale e si estende a sbalzo verso il basso, ad esempio a partire dal contenitore 13, in posizione distanziata longitudinalmente dalla parete 28, in modo da lasciare lo spazio per l’inserimento del bordo terminale della porzione 21 durante il sollevamento della passerella 3.

Come accennato sopra e come visibile nelle figure allegate, il contenitore 13 à ̈ disposto in posizione fissa davanti alla parete 28, e ha un alloggiamento 41 che, in uso, ospita l’esca. Secondo un aspetto preferito della presente invenzione, il contenitore 13 comprende un riparo 43, il quale separa l’alloggiamento 41 dall’area di estremità 12 del passaggio 8 ed impedisce ai muridi di accedere all’esca quando la piattaforma 3 rimane nella sua configurazione chiusa, nei casi in cui il peso del muride non à ̈ sufficiente a far aprire la passerella 3 e/o c’à ̈ eccessivo attrito nei movimenti della passerella 3.

Il riparo 43 à ̈ definito da una parete provvista di fori 44 che consentono comunque ai muridi di percepire la presenza dell’esca quando entrano nel passaggio 8.

Secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione, come visibile nella figura 1, l’area di estremità 12 comunica con l’esterno attraverso i fori 44 ed attraverso una o più aperture 46, realizzate nella parete 28 ed in una parete posteriore del contenitore 13.

Le aperture 46 sono allineate con i fori 44 e con il passaggio 8 parallelamente alla direzione 9 in modo da generare una via d’uscita agli ultrasuoni che normalmente emettono i muridi, in modo da fornire l’impressione che il passaggio 8 non sia un vicolo cieco, ma abbia uno sbocco al fondo. In questo modo, i fori 44 e le aperture 46 forniscono indirettamente un falso segnale sulla sicurezza del passaggio 8 in modo da aumentare le probabilità di cattura.

Vantaggiosamente, secondo una variante non illustrata, i fori 44 e le aperture 46 sono definiti da rispettive reti che sostituiscono la parete 43 e la parete posteriore del contenitore 13.

Secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione, la trappola 1 comprende una mangiatoia 48, definita da un alloggiamento addizionale disposto di fianco alla botola 14. La mangiatoia 48 à ̈ atta a contenere mangime per i muridi ed à ̈ accessibile senza ostacoli ed in modo permanente, attraverso un’apertura realizzata in una delle pareti laterali 49 del passaggio 8. In questo modo, il capo branco (ossia il muride più anziano, che solitamente perlustra il territorio in cerca di cibo) ed alcuni muridi possono entrare nel passaggio 8, cibarsi dalla mangiatoia 48 ed uscire dopo essersi sfamati, senza arrivare alla botola 15 e quindi senza provocare l’apertura della passerella 3. In questo modo, questi primi muridi rilasciano ferormoni che segnalano al resto della famiglia murina la presenza di cibo “sicuro†. Una volta terminato il mangime nella mangiatoia 48, i muridi percepiscono che à ̈ ancora presente del mangime al fondo del passaggio 8, ossia l’esca del contenitore 13, per cui vanno avanti fino ad arrivare sulla botola 15, ma la sua pressione provoca l’apertura della passerella 3 e quindi la cattura, come sopra descritto.

La presenza della mangiatoia 48, pertanto, à ̈ importante per riuscire ad avere, nel passaggio 8, ferormoni che segnalino la presenza di cibo “sicuro†e quindi catturare tutta la colonia murina da disinfestare, altrimenti le catture si potrebbero limitare ad un solo esemplare, che cadendo nella vasca 2 rilascerebbe solo ferormoni indicativi di pericolo, pregiudicando il resto delle catture. In particolare, la mangiatoia 48 non richiede alcun intervento manuale, ad esempio per bloccare o sbloccare la passerella 3, in quanto à ̈ disposta di fianco ad una parte della botola 14 che non si inclina, grazie al peso della porzione 18 e/o grazie all’accoppiamento del dispositivo di attacco 24. Come indicato sopra, solamente dopo aver terminato il mangime della mangiatoia 48 i muridi sono tentati nell’andare avanti nel passaggio 8 per mangiare dal contenitore 13 e, di conseguenza, cadere nella vasca 2.

Da quanto precede appare evidente come le probabilità di cattura dei muridi sono decisamente più elevate rispetto alle soluzioni note.

Innanzi tutto, i dispositivi 24,25, insieme al vincolo tra le botole 14 e 15, consentono di trattenere in posizione sostanzialmente orizzontale la botola 14 anche quando la porzione 19 à ̈ sottoposta al peso di un muride. Il muride percepisce un pericolo solamente quando arriva alla botola 15 e la fa inclinare, ma à ̈ ormai distante dall’ingresso 10, per cui molto difficilmente riesce a tornare indietro e a salvarsi.

Inoltre, come spiegato sopra, la presenza delle aperture 46 e/o della mangiatoia 48 definiscono dei falsi indizi che rassicurano i muridi sull’assenza di pericoli.

Nel contempo, la trappola 1 non richiede particolari operazioni di manutenzione. In particolare, non à ̈ necessario reintegrare l’esca nel contenitore 13, grazie al riparo 43.

Da quanto precede appare, infine, evidente che alla trappola 1 descritta ed illustrata possono essere apportate modifiche e varianti che non esulano dal campo di protezione della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate.

In particolare, il dispositivo di attacco 24 potrebbe essere definito da due ganci, che sporgono verso l’alto dai bordi laterali della porzione 21, mentre il dispositivo di ritenzione 25 potrebbe essere definito da due perni che sporgono nel passaggio 8 rispettivamente dalle pareti laterali 49.

L’azione di trattenimento verticale tra i dispositivi 24,25 può essere definita da un accoppiamento ad attrito oppure da un accoppiamento magnetico, invece che da un aggancio vero e proprio: tale accoppiamento magnetico potrebbe essere definito da un magnete permanente, oppure da un elettromagnete che à ̈ alimentato da una piccola batteria ed à ̈ disattivato quando un muride aziona involontariamente un corrispondente interruttore mentre percorre la botola 15.

Inoltre, l’azione di trattenimento verticale tra i dispositivi 24,25 potrebbe essere integrata con una ulteriore azione di trattenimento, localizzata direttamente tra la botola 14 e le pareti laterali 49.

In alternativa o in combinazione al ritorno provocato dal peso della porzione 18, potrebbero essere previsti uno o più molle, agenti sulle botole 14,15 (o sul suddetto leverismo), per riportare la passerella 3 nella configurazione chiusa (in questo caso la porzione 18 potrebbe essere anche assente). Il precarico di queste molle, e/o la posizione dell’asse 16 (e quindi il braccio di leva della porzione 18) e/o il peso della porzione 18 possono essere regolabili, in modo da calibrare il movimento delle botole 14,15.

La vasca potrebbe essere definita da un alloggiamento privo di liquido ed essere utilizzata per la cattura di animali diversi dai muridi.

Infine, anche se non previsto dalle rivendicazioni allegate, la presenza della mangiatoia 48, la presenza del riparo 43, la presenza delle aperture 46 ed il fatto di ricavare l’ingresso 10 nella porzione 18, definiscono potenziali elementi innovativi, che possono essere impiegati vantaggiosamente anche in associazione ad altri tipi di passerelle, ad esempio a passerelle aventi un’unica botola o a passerelle aventi due botole che sono svincolate l’una dall’altra e/o sono prive del dispositivo di attacco 24.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI 1.- Trappola (1) per la cattura di animali, in particolare per muridi, comprendente: - una vasca (2); - un passaggio (8) estendendesi a partire da un ingresso (10) lungo una direzione longitudinale (9) al di sopra di detta vasca (2); - un contenitore (13) disposto al fondo di detto passaggio (8) ed atto a contenere un’esca; - una passerella (3) mobile tra una configurazione chiusa, in cui definisce un pavimento di detto passaggio (8), ed una configurazione aperta, in cui lascia cadere un animale da detto passaggio in detta vasca (2); detta passerella (3) comprendendo: a) una prima botola (14) incernierata attorno ad un primo asse di rotazione (16), che à ̈ fisso, orizzontale ed ortogonale alla detta direzione longitudinale (9), in modo da ruotare tra una posizione sostanzialmente orizzontale, corrispondente alla configurazione chiusa, ed una posizione inclinata, corrispondente alla configurazione aperta; b) primi mezzi di ritorno (18) esercitanti una azione per portare e mantenere la detta passerella (3) nella configurazione chiusa; c) una seconda botola (15), la quale à ̈ disposta dopo la detta prima botola (14) lungo detta direzione longitudinale (9); caratterizzata dal fatto che detta passerella (3) comprende, inoltre: - mezzi di vincolo (23), che collegano detta seconda botola (15) a detta prima botola (14) in modo da fornire libertà di rotazione relativa tra dette prima e seconda botola (14,15) e trasferire, a detta seconda botola (15), forze verso il basso dovute ad un peso che poggia, in uso, sulla detta prima botola (14); - mezzi di attacco (24) che collegano detta seconda botola (15) a mezzi di ritenzione fissi (25) in modo da sostenere detta prima botola (14) nella sua posizione sostanzialmente orizzontale nonostante detto peso; detti mezzi di attacco (24) essendo rilasciabili in risposta ad un appoggio del detto peso su detta seconda botola (15). 2.- Trappola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta seconda botola (15) comprende una prima ed una seconda porzione terminale (20,21) opposte tra loro; detta prima porzione terminale (20) essendo adiacente a detta prima botola (14) almeno nella configurazione chiusa; detta seconda porzione terminale (21) supportando detti mezzi di attacco (24). 3.- Trappola secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta seconda botola (15) ha una superficie superiore piana che, in una condizione di riposo, à ̈ inclinata verso l’alto, andando da detta prima porzione terminale (20) verso detta seconda porzione terminale (21). 4.- Trappola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di vincolo sono definiti da una cerniera (23) attorno ad un secondo asse di rotazione (22) parallelo e distanziato rispetto a detto primo asse (16). 5.- Trappola secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta passerella (3) comprende secondi mezzi di ritorno (29) esercitanti una azione per avere, in una condizione di riposo, un angolo prefissato attorno a detto secondo asse (22) tra le dette prima e seconda botola (14,15). 6.- Trappola secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di ritorno sono definiti da una molla (29). 7.- Trappola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di ritenzione fissi (25) comprendono almeno un elemento (27;33) che sporge a sbalzo verso il basso. 8.- Trappola secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di attacco (24) sono definiti dal bordo di una apertura (31) realizzata nella detta seconda botola (15). 9.- Trappola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta prima botola (14) à ̈ definita da un bilanciere comprendente una prima ed una seconda porzione (18,19) diametralmente opposte rispetto a detto primo asse (16); detto ingresso (10) essendo definito da una apertura realizzata in detta prima porzione (18). 10.- Trappola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una mangiatoia (48), atta a contenere mangime, accessibile da detto passaggio (8) e disposta di fianco ad una porzione della prima botola (14). 11.- Trappola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto contenitore (13) ha un alloggiamento (41) per detta esca e comprende un riparo (43), il quale separa detto passaggio (8) da detto alloggiamento (41), in modo da rendere inaccessibile detta esca, e ha almeno un foro (44). 12.- Trappola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, in corrispondenza di detto contenitore (13), detto passaggio (8) comunica con l’ambiente esterno attraverso almeno una apertura (44,46), che à ̈ allineata con detto passaggio (8) parallelamente a detta direzione longitudinale (9).