ITTO20120057A1 - Macchina di lavaggio - Google Patents

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ITTO20120057A1
ITTO20120057A1 IT000057A ITTO20120057A ITTO20120057A1 IT TO20120057 A1 ITTO20120057 A1 IT TO20120057A1 IT 000057 A IT000057 A IT 000057A IT TO20120057 A ITTO20120057 A IT TO20120057A IT TO20120057 A1 ITTO20120057 A1 IT TO20120057A1
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IT
Italy
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dsâ
switch
machine according
control unit
relay
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Mauro Possanza
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Indesit Co Spa
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Description

“Macchina di lavaggio†,
DESCRIZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce agli elettrodomestici comprendenti una pluralità di carichi elettrici, tra i quali due carichi elettrici a funzionamento alternativo.
Sfondo dell’invenzione
Esempi di elettrodomestici del tipo indicato sono le macchine lavabiancheria e le macchine lavastoviglie, normalmente alimentate in corrente alternata, che presentano tipicamente carichi elettrici che non devono essere attivati contemporaneamente, ovverosia carichi che sono resi attivi in momenti differenti di un medesimo programma di trattamento svolto dalla macchina. Tipici carichi di questo tipo sono una resistenza di riscaldamento ed una pompa di scarico: la resistenza viene attivata per riscaldare il liquido di lavaggio ai fini dell’esecuzione di una fase di trattamento mentre la pompa di scarico à ̈ inattiva; al termine della fase di trattamento considerata il liquido viene poi scaricato, azionando la pompa mentre la resistenza di riscaldamento non à ̈ più attiva.
La pompa di scarico comprende tipicamente un motore elettrico sincrono o asincrono, controllato mediante almeno un triac che à ̈ pilotato da un’unità di controllo per alimentare in modo opportuno gli avvolgimenti e realizzare la commutazione in corrente alternata. Se, per qualsiasi motivo, il motore viene alimentato con corrente continua, i suoi avvolgimenti si surriscaldano rapidamente, con rischio di incendio: questo si verifica, ad esempio, quando il triac si guasta nel cosiddetto "modo diodo", modalità in cui esso si comporta come un diodo ed agisce come un raddrizzatore.
Il controllo della resistenza di riscaldamento à ̈ tipicamente gestito mediante un relà ̈ elettromeccanico, anch’esso pilotato dall’unità di controllo della macchina. Alla resistenza à ̈ solitamente collegato in serie un termo-fusibile, che interviene nel caso in cui la resistenza stessa si surriscaldi: questo può avvenire ad esempio quando - per un qualsiasi malfunzionamento della macchina - la resistenza venga attivata in assenza di liquido di lavaggio nella vasca di trattamento.
Secondo l'attuale stato dell'arte, nelle macchine del tipo indicato à ̈ prevista -anche per ragioni normative - una "doppia sicurezza", finalizzata a fronteggiare l’eventualità di un guasto contemporaneo di due componenti che possano generare una condizione di rischio, ad esempio associato al funzionamento del motore o della resistenza. Un tipico esempio di come viene attualmente realizzata questa funzionalità à ̈ illustrato nella figura 1 allegata. Si noti che tale figura à ̈ estremamente schematica, in quanto volta unicamente ad illustrare il funzionamento generale del circuito: per tale motivo, à ̈ omessa la rappresentazione di ulteriori componenti circuitali normalmente previsti (quale una resistenza in serie alla base del transistor indicato con Q1 o un diodo in parallelo alla bobina del relà ̈ deviatore indicato con DS, nonché simili resistenze, transistor e diodi relativi ai pilotaggi dei relà ̈ indicati con RR e DL).
In tale figura, con L ed N sono indicati i due conduttori di una linea di alimentazione elettrica, che qui si suppongano essere le linee di fase e neutro di una rete di alimentazione in corrente alternata AC. Con P à ̈ indicato il motore della pompa di scarico, mentre con R à ̈ indicata la resistenza di riscaldamento, alla quale à ̈ collegato in serie un termo-fusibile TF. Il circuito include primi e secondi mezzi interruttori che controllano l’alimentazione della resistenza R e del motore P, rispettivamente, e che sono pilotati dall'unità di controllo della macchina, indicata con CU; i primi mezzi interruttori sono costituiti da un relà ̈ RR di tipo normalmente aperto, mentre i secondi mezzi interruttori sono costituiti da triac TR. Con DS à ̈ indicato un deviatore elettrico, costituito da un relà ̈ deviatore, anch'esso pilotato dall’unità di controllo CU mediante un transistor npn Q1, in serie alla bobina del relà ̈ DS. Il relà ̈ deviatore DS à ̈ di tipo monostabile ed ha una posizione di riposo stabile - ossia la posizione che esso assume quando non à ̈ eccitato dal comando di commutazione - che à ̈ quella di chiusura del ramo di circuito relativo alla resistenza R. In altri termini, quindi, il relà ̈ deviatore DS à ̈ commutabile dalla normale condizione di chiusura del ramo di circuito relativo alla resistenza R alla condizione di chiusura del ramo di circuito relativo al motore P.
Con DL à ̈ indicato un ulteriore interruttore controllabile dall’unità CU, che appartiene ad un dispositivo di blocco-porta della macchina e che à ̈ collegato in serie al relà ̈ deviatore DS. Con FB1 ed FB2 sono indicati due circuiti di feedback, atti a fornire all'unità di controllo CU informazioni diagnostiche, relative allo stato di funzionamento del triac TR e del relà ̈ RR, rispettivamente.
In condizioni di normale funzionamento, dopo l’avviamento di un ciclo della macchina, l’interruttore DL à ̈ chiuso. Il relà ̈ DS à ̈ nella sua condizione di riposo stabile, ovvero in chiusura del ramo di circuito della resistenza R; al momento opportuno di un ciclo di lavaggio l’unità di controllo CU comanda la chiusura del relà ̈ RR, in modo da alimentare la resistenza R. Al termine della fase di riscaldamento l’unità di controllo CU comanda l’apertura del relà ̈ RR; in caso di guasto in chiusura del relà ̈ RR (intendendo con guasto in chiusura il fatto che il relà ̈ permane in condizione di chiusura indipendentemente dal comando ricevuto), rilevabile tramite il circuito di feedback FB2, l’unità di controllo CU porta allo stato di conduzione il transistor Q1, in modo da comandare la commutazione del relà ̈ DS e così interrompere l’alimentazione alla resistenza R. Tale possibilità à ̈ consentita dal fatto che – come detto – i due carichi R e P sono a funzionamento alternativo: questo significa che, nel caso descritto, anche se il relà ̈ DS viene comandato per chiudere il ramo di alimentazione del motore P, il motore stesso non à ̈ alimentato, stante la condizione di non conduzione del triac TR. Nel caso in cui, a causa di un ulteriore guasto, il relà ̈ deviatore DS permanga nella sua condizione e non effettui la commutazione, la sicurezza viene garantita dall’intervento del termofusibile TF collegato alla resistenza. Quando invece deve essere alimentato il motore P, sempre in condizioni di corretto funzionamento della macchina, l’unità di controllo CU comanda il relà ̈ DS, tramite il transistor Q1, al momento opportuno di un ciclo di lavaggio, affinché il relà ̈ stesso si porti nella condizione opposta a quella illustrata, ossia di chiusura del ramo di circuito relativo al motore P; l’unità di controllo CU pilota altresì il triac TR.
Come detto, una possibile condizione critica di guasto del triac TR à ̈ quella denominata “modo diodo†. Come spiegato precedentemente, quando si verifica un tale guasto, il triac TR permette il solo passaggio delle semionde positive o negative della tensione di rete. Di fatto, quindi, il motore P viene alimentato in corrente continua: gli avvolgimenti del motore P non sono però in grado di sopportare tale tipo di alimentazione, con ciò surriscaldandosi rapidamente, anche con rischio di incendio.
L’eventuale condizione di guasto in modo diodo del triac TR à ̈ rilevabile dall’unità di controllo CU mediante il circuito di feedback FB1. L’unità CU comanda allora l’apertura dell’interruttore DL e contestualmente la commutazione del relà ̈ DS,in modo da interrompere l’alimentazione al motore P. La casistica di guasto prevede che al più uno tra l’interruttore DL ed il relà ̈ DS possa guastarsi e pertanto si garantisce la disalimentazione del motore P e di conseguenza la messa in sicurezza della macchina. La commutazione del relà ̈ deviatore DS sul ramo della resistenza R, ovvero nella sua normale condizione illustrata in figura, à ̈ resa possibile dal fatto che la resistenza R non viene comunque alimentata, stante la condizione di normale apertura del relà ̈ RR.
Sommario e scopo dell’invenzione
La soluzione circuitale di figura 1, per quanto efficiente ed in grado di garantire le esigenze di “doppia sicurezza†à ̈ relativamente complicata e costosa.
La presente invenzione si propone essenzialmente di fornire una migliorata circuiteria di controllo di due carichi a funzionamento alternativo del tipo di quelli precedentemente esemplificati, ed in particolare di realizzare una disposizione circuitale semplice ed economica, ma comunque in grado di assicurare il necessario doppio grado di sicurezza richiesto dalle normative. Questo ed altri scopi ancora, che risulteranno maggiormente chiari in seguito, sono raggiunti secondo la presente invenzione da una macchina di lavaggio avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1. Caratteristiche preferite dell’invenzione sono indicate nelle sotto-rivendicazioni. Le rivendicazioni costituiscono parte integrante dell'insegnamento tecnico fornito in relazione all’invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Gli scopi, le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione che segue, effettuata con riferimento ai disegni annessi, forniti a puro titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra in forma schematica una parte di un circuito di controllo di una macchina di lavaggio secondo la tecnica nota, in relazione a due carichi elettrici a funzionamento alternativo;
- la figura 2 illustra in forma schematica una parte di un circuito di controllo di una macchina di lavaggio in accordo ad una forma di attuazione dell’invenzione, in relazione a due carichi elettrici a funzionamento alternativo.
Descrizione di forme di attuazione preferite dell’invenzione
Il riferimento ad “una forma di attuazione†all’interno di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura, o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione à ̈ compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, i termini “in una forma di attuazione†e simili, presenti in diverse parti all’interno di questa descrizione, non sono necessariamente tutti riferiti alla stessa forma di attuazione. Inoltre, le particolari configurazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o più forme di attuazione. I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per comodità e non definiscono l’ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione.
Dove non diversamente specificato, all’interno di questa descrizione e delle allegate rivendicazioni, il termine “efficace†, quando riferito al funzionamento di un carico elettrico dell’elettrodomestico, sta ad indicare che tale carico opera compiutamente ai fini dell’esecuzione della funzione ad esso assegnata. In tale ottica, ad esempio con riferimento ad una macchina di lavaggio, il funzionamento efficace di un elemento di riscaldamento implica che tale elemento venga alimentato elettricamente in modo da produrre una data energia termica, atta a causare il riscaldamento di un liquido di lavaggio come previsto da un programma di funzionamento della macchina, onde esplicare la sua funzione ai fini del trattamento di lavaggio. Similmente, nel caso del motore di una pompa di scarico, il funzionamento efficace implica che tale motore sia alimentato elettricamente in modo tale per cui la pompa determini una programmata evacuazione del liquido di lavaggio da una vasca di trattamento della macchina.
In figura 2 à ̈ rappresentato lo schema circuitale di controllo di una macchina di lavaggio secondo l’invenzione, limitatamente alla parte di interesse ai fini della comprensione della presente invenzione. Anche lo schema di figura 2 à ̈ semplificato, similmente a quanto detto in relazione al circuito di figura 1.
Nell’esempio, la macchina di lavaggio à ̈ una lavabiancheria; in figura 2 sono impiegati numeri di riferimento in parte analoghi a quelli di figura 1, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli già sopra descritti. In effetti, come risulterà in seguito, il circuito di figura 2 à ̈ in larga parte simile a quello di figura 1.
In figura 2 L e N indicano due conduttori di una linea di alimentazione elettrica AC, che si suppongano essere il conduttore di fase ed il conduttore di neutro di una rete i in corrente alternata, tramite la quale il circuito à ̈ alimentato. Come da tecnica nota, la macchina comprende una pluralità di carichi elettrici, il cui funzionamento à ̈ controllato mediante l’unità di controllo indicata con CU, particolarmente di tipo a microcontrollore elettronico, che pilota relativi mezzi interruttori controllabili, in accordo ad un programma di funzionamento della macchina.
I suddetti carichi elettrici comprendono un primo carico elettrico ed un secondo carico elettrico a funzionamento alternativo, ovverosia due carichi che, in corrette condizioni di funzionamento della macchina, vengono resi efficaci durante periodi differenti, in base al programma di funzionamento. Con riferimento all’esempio di attuazione preferito qui fornito, il primo carico à ̈ costituito da un elemento riscaldante del liquido di lavaggio, quale la resistenza elettrica indicata con R, mentre il secondo carico elettrico à ̈ costituito dal motore sincrono indicato con P, particolarmente il motore di una pompa di scarico del liquido di lavaggio. La resistenza R ed il motore P sono di tipo comunemente impiegato nel settore. Con TF à ̈ indicato un noto termofusibile di protezione, in serie alla resistenza R.
Il circuito comprende un commutatore monostabile, commutabile dall’unità di controllo CU da una normale condizione di chiusura del ramo di circuito relativo alla pompa P ad una condizione di chiusura del ramo di circuito relativo alla resistenza R. Nell’esempio, il commutatore comprende un relà ̈ deviatore DS’ di tipo monostabile, la cui posizione di riposo stabile à ̈ - come detto - quella di chiusura del ramo di circuito relativo alla pompa P. Di preferenza, il circuito di comando del relà ̈ deviatore DS’ à ̈ a doppio pilotaggio, ovvero l’attivazione del relà ̈ avviene mediante una coppia di circuiti o mezzi di pilotaggio indipendenti tra loro; nell’esempio di attuazione preferita illustrato l’unità di controllo CU genera una coppia di segnali di uscita indipendenti tra loro, che tramite un rispettivo transistor Q1, Q2, forniscono il segnale di comando alla bobina del relà ̈.
Il circuito comprende mezzi interruttori, pilotati dall’unità di controllo CU per controllare l’alimentazione elettrica al motore P, in modo da renderne efficace il funzionamento, quando previsto da un programma di trattamento della macchina, ovvero in tempi diversi rispetto alla resistenza R. Nell’esempio di attuazione illustrato, i suddetti mezzi interruttori comprendono un triac TR, pilotato dall’unità di controllo CU.
Come spiegato precedentemente, i due carichi rappresentati dalla resistenza R e dal motore P sono a funzionamento alternativo. Pertanto, l’unità di controllo CU à ̈ predisposta per pilotare il relà ̈ deviatore DS’, da un lato, ed il triac TR dall’altro lato, in modo tale per cui il funzionamento della resistenza R sia reso efficace durante periodi di funzionamento della macchina differenti dai periodi in cui viene reso efficace il funzionamento del motore P.
Con DL sono indicati ulteriori mezzi interruttori, anch’essi pilotati dall’unità di controllo, collegati in serie al relà ̈ deviatore DS’. Nell’esempio, tali ulteriori mezzi interruttori DL sono costituiti da un interruttore controllabile appartenente ad un dispositivo di blocco-porta della macchina di lavaggio.
Nell’esempio di attuazione, il circuito di controllo comprende poi un circuito di feedback FB1, configurato - in modo di per sé chiaro al tecnico del ramo - per fornire all’unità di controllo CU informazioni diagnostiche relative sia allo stato di funzionamento del triac TR, sia allo stato di funzionamento del relà ̈ deviatore DS.
Come si evince, il circuito di figura 2 in accordo all’invenzione si distingue essenzialmente da quello noto di figura 1 per:
- l’assenza del relà ̈ RR dedicato al controllo dell’alimentazione della resistenza R,
- la posizione di riposo stabile del relà ̈ deviatore DS’, che in questo caso à ̈ la posizione di chiusura del ramo di circuito relativo al motore P, e
- il doppio pilotaggio del relà ̈ deviatore DS.
In questo modo, nella soluzione secondo l’invenzione, il relà ̈ deviatore DS’ viene a costituire l’attuatore della resistenza R, ovvero il mezzo interruttore di controllo della sua alimentazione. Nella tecnica anteriore di figura 1, al contrario, il relà ̈ deviatore DS à ̈ solo impiegato per abilitare o no l’alimentazione della resistenza R, il cui effettivo controllo à ̈ invece demandato al relà ̈ RR.
La forma di attuazione preferita del circuito di figura 1 consente inoltre di eliminare il circuito di feedback FB2 previsto secondo la tecnica nota, essendo lo stato del relà ̈ deviatore DS’ monitorabile mediante il circuito di feedback FB1. Peraltro, in linea di principio, un ulteriore circuito di feedback potrebbe essere dedicato al monitoraggio del relà ̈ deviatore DS’.
Riassumendo, nell’esempio rappresentato, la resistenza R à ̈ collegabile al conduttore L attraverso l’interruttore DL ed il relà ̈ deviatore DS’, con il termo-fusibile TF a valle della resistenza R e connesso all’altro capo al conduttore N. Dall’altro lato, anche il motore P à ̈ collegabile al conduttore L attraverso l’interruttore DL ed il relà ̈ deviatore DS’, con il triac TR a valle del motore P, connesso all’altro capo al conduttore N. L’interruttore DL ed il commutatore rappresentato dal relà ̈ DS’ sono in serie tra loro, a monte di resistenza R e motore P.
Come detto, il funzionamento del motore P e della resistenza R possono essere resi efficaci solo in momenti differenti, con il commutatore rappresentato dal relà ̈ deviatore DS’ che ora costituisce un mezzo interruttore di controllo dell’alimentazione della resistenza R, senza necessità del tradizionale relà ̈ dedicato RR di figura 1.
Nel normale funzionamento della macchina, con l’interruttore DL chiuso, l’unità CU comanda la commutazione del relà ̈ deviatore DS’ dalla sua posizione di riposo stabile (a sinistra, sul ramo del motore P) a quella di alimentazione della resistenza R (a destra, sul ramo della resistenza R) quando, ad un dato momento del programma di funzionamento della macchina, occorre avviare il riscaldamento del liquido di lavaggio. La commutazione del relà ̈ deviatore DS’ à ̈ realizzata dall’unità di controllo CU comandando i mezzi di pilotaggio rappresentati dai transistor Q1 e Q2.
Al termine della fase di riscaldamento l’unità di controllo CU comanda il relà ̈ DS’ in modo da riportalo nella sua condizione di riposo stabile, di chiusura del ramo relativo al motore P e di apertura del ramo relativo alla resistenza R. L’eventuale condizione di guasto del relà ̈ DS’ in chiusura sul ramo della resistenza R à ̈ rilevabile dall’unità CU a causa dell’assenza del segnale del circuito di feedback FB1 che indica la mancata chiusura del relà ̈ DS’ sul ramo della pompa P. La protezione della resistenza R à ̈ garantita dalla presenza del termo-fusibile TF che, surriscaldandosi al di sopra del suo limite di normale funzionamento, si apre e disconnette la resistenza stessa dall’alimentazione; la casistica guasti non prevede infatti di considerare gli effetti di un guasto meccanico del termo-fusibile TF, essendo già stato ipotizzato il guasto meccanico del relà ̈ DS’ e non essendo contemplati due guasti meccanici concomitanti.
Quando invece deve essere resa attiva la pompa, il relà ̈ deviatore DS’ si trova nella sua condizione di riposo stabile, come rappresentata in figura 2, e l’unità di controllo CU pilota il triac TR in modo da rendere attivo il motore M. L’eventuale guasto del triac TR, ad esempio in modo diodo, viene rilevato dall’unità CU mediante il circuito di feedback FB1. L’unità CU può allora comandare l’apertura dell’interruttore DL; in caso di secondo guasto che impedisce tale apertura, rilevabile sempre mediante il circuito di feedback FB1, l’unità CU può comandare la commutazione del relà ̈ deviatore DS’ sul ramo di circuito relativo alla resistenza R, in modo da disalimentare il motore P della pompa; la conseguente accensione della resistenza R avviene comunque in sicurezza, grazie alla presenza del termo-fusibile TF di protezione.
Si noti che l’attivazione della resistenza R come parte della procedura di sicurezza avviene comunque solo a seguito di un doppio guasto sugli altri componenti deputati alla sicurezza, ovvero il triac TR e l’interruttore DL o la relativa circuiteria di pilotaggio.
L’utilizzo di un circuito di comando del commutatore DS’ con doppio pilotaggio garantisce che, per aversi un’accensione indesiderata della resistenza, si debba verificare il contemporaneo guasto di almeno due componenti elettronici inseriti nello stesso circuito di comando.
Nella forma di attuazione preferita dell’invenzione, la doppia circuiteria di pilotaggio del relà ̈ deviatore DS’ à ̈ finalizzata a consentire che, anche in presenza di un singolo guasto elettronico alla circuiteria stessa, il relà ̈ deviatore DS’ risulti controllabile dall’unità di controllo CU. Il circuito à ̈ pertanto immune al singolo guasto elettronico.
Tale circuiteria può essere realizzata con modalità che appaiono chiare alla persona esperta del ramo, ad esempio prevedendo una coppia di dispositivi interruttori, particolarmente a semiconduttore, con pilotaggio indipendente in serie alla bobina di pilotaggio del relà ̈ DS’: il guasto di uno soltanto di tali dispositivi interruttori del circuito di pilotaggio non può produrre la commutazione del relà ̈ e la conseguente alimentazione della resistenza R.
Nell’esempio raffigurato sono allo scopo previsti i due transistor Q1 e Q2, rispettivamente di tipo npn e pnp. Onde causare la commutazione del relà ̈ DS’ nella posizione di alimentazione della resistenza R, entrambi i transistor Q1 e Q2 debbono essere portati dallo stato di interdizione allo stato di conduzione. Se, per un qualsiasi motivo, uno dei due transistor, Q1 o Q2 dovesse guastarsi in conduzione, l’altro transistor rimarrebbe comunque utilizzabile per pilotare il relà ̈ DS’.
Per contro, un’alimentazione indesiderata della resistenza R (ovvero un’indesiderata commutazione del deviatore DS’ sul ramo di circuito della resistenza) potrebbe essere causata dal contemporaneo doppio guasto elettronico del circuito di pilotaggio, ad esempio relativo ai transistor Q1 e Q2: per un tale caso estremamente sfavorevole à ̈ comunque presente il termo-fusibile TF, che interverrebbe disconnettendo la resistenza R e portando in sicurezza la macchina. Viceversa il guasto di uno o di entrambi i transistor Q1 e Q2 nello stato di interdizione non produrrà alcun rischio di alimentazione indesiderata della resistenza R.
Come si vede, rispetto alla tecnica nota di cui alla figura 1, la disposizione di figura 2 consente di eliminare il relà ̈ RR del circuito di figura 1, con la semplice aggiunta - se desiderato - di un più economico transistor Q2, con un conseguente risparmio di costo.
Naturalmente, fermo restando il principio dell’invenzione, i particolari di costruzione e le forme di attuazione potranno ampiamente variare rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio, senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione così come definita nelle rivendicazioni allegate.
L’invenzione à ̈ stata descritta con particolare riferimento ad una macchina lavabiancheria, ma i medesimi concetti sono applicabili anche ad una lavasciuga o anche ad una lavastoviglie, che tipicamente comprendono una resistenza di riscaldamento del liquido di lavaggio ed una pompa di scarico, ovvero due carichi che -che in condizioni di corretto funzionamento della macchina - vengono resi attivi in momenti differenti.
* * * * *

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una macchina di lavaggio comprendente: - una linea di alimentazione elettrica (AC) che comprende un primo conduttore (N) ed un secondo conduttore (L); - una pluralità di carichi elettrici, includenti un elemento di riscaldamento (R) ed un motore (P) di una pompa; - un circuito di controllo che include - un’unità di controllo (CU), - primi mezzi interruttori (DS’), pilotabili dall’unità di controllo (CU) per alimentare l’elemento di riscaldamento (R) collegandolo tra il primo ed il secondo conduttore (L, N); - secondi mezzi interruttori (TR), pilotabili dall’unità di controllo (CU) per alimentare il motore (P) collegandolo tra il primo ed al secondo conduttore (L, N); in cui l’unità di controllo (CU) à ̈ configurata per pilotare i primi mezzi interruttori (DS’) ed i secondi mezzi interruttori (TR) per alimentare l’elemento di riscaldamento (R) durante periodi di funzionamento della macchina differenti da quelli in cui à ̈ alimentato il motore (P); in cui i primi mezzi interruttori comprendono un commutatore monostabile (DS’) commutabile fra - una prima posizione, in cui il motore (P) à ̈ collegato tra il primo ed il secondo conduttore (L, N) attraverso il commutatore monostabile (DS’) in detta prima posizione e detti secondi mezzi interruttori (TR), e - una seconda posizione, in cui l’elemento di riscaldamento (R) à ̈ collegato tra il primo ed il secondo conduttore (L, N) attraverso il commutatore monostabile (DS’) in detta seconda posizione; ed in cui la posizione stabile del commutatore monostabile (DS’) à ̈ la detta prima posizione.
  2. 2. La macchina secondo la rivendicazione 1, in cui il circuito di controllo comprende primi mezzi di pilotaggio (Q1) e secondi mezzi di pilotaggio (Q2), controllabili dall’unità di controllo (CU) per pilotare in modo indipendente il commutatore monostabile (DS’).
  3. 3. La macchina secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui il commutatore monostabile à ̈ un relà ̈ deviatore monostabile (DS’).
  4. 4. La macchina secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 3, in cui i mezzi di pilotaggio comprendono un primo ed un secondo dispositivo interruttore (Q1, Q2), particolarmente a semiconduttore, collegati in serie ai due capì di una bobina del relà ̈ deviatore (DS’).
  5. 5. La macchina secondo la rivendicazione 4, in cui il primo ed il secondo dispositivo interruttore comprendono un primo transistor (Q1) ed un secondo transistor (Q2), particolarmente di tipo npn e pnp, rispettivamente.
  6. 6. La macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i secondi mezzi interruttori comprendono un triac (TR).
  7. 7. La macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il circuito di controllo comprende inoltre terzi mezzi interruttori (DL), commutabili dall’unità di controllo (CU) tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura, nelle quali il commutatore monostabile (DS’) à ̈ collegato oppure non collegato, rispettivamente, tra il primo ed il secondo conduttore (L, N) della linea di alimentazione (AC).
  8. 8. La macchina secondo la rivendicazione 7, in cui i terzi mezzi interruttori (DL) sono parte di un dispositivo blocco-porta della macchina.
  9. 9. La macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il circuito di controllo comprende inoltre un circuito di feedback (FB1) atto a rilevare uno stato di guasto dei secondi mezzi interruttori (TR).
  10. 10. La macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il circuito di controllo comprende inoltre un termo-fusibile (TF) di protezione collegato in serie all’elemento di riscaldamento (R).
  11. 11. La macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che à ̈ una lavabiancheria, una lava-asciugatrice di biancheria o una lavastoviglie, che l’elemento di riscaldamento à ̈ una resistenza di riscaldamento (R; R1) di un liquido di lavaggio e che la pompa à ̈ una pompa di scarico (P) del liquido di lavaggio.
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