ITTO20110248A1 - Dispositivo di bloccaggio per elementi tubolari. - Google Patents
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Description
Dispositivo di bloccaggio per elementi tubolari.
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di bloccaggio per elementi tubolari. In particolare, la presente invenzione riguarda un dispositivo di bloccaggio per elementi tubolari, quali ad esempio tubi camicia he si inseriscono in fori del terreno, realizzati per l’installazione di pali da ondazione.
al tubi camicia servono a consolidare le pareti del foro, con funzione di ntifranamento e sono giuntati l’uno all’altro in spezzoni di diversi metri. tubi vengono infilati uno ad uno nel terreno tramite una macchina da erforazione comprendente almeno un’antenna di guida, sostanzialmente erticale ed almeno una testa porta utensile, per movimentare le batterie di erforazione, scorrevoli sull’antenna ed azionate da un meccanismo che mprime un tiro ed una spinta.
n tale testa porta utensile, una tavola rotante viene collegata al primo pezzone di tubo camicia e ne consente la rotazione. Il tubo di rivestimento a lo scopo principale di stabilizzare le pareti dello scavo e di consentire vanzamenti nei terreni particolarmente duri. Il tubo di rivestimento à ̈ anche otato di denti scavanti sul bordo per aggredire il terreno sulla porzione nulare.
’attrezzatura per lo scavo comprende, inoltre, una cabina comandi per un peratore, nella quale sono presenti tutti i manipolatori di azionamento della acchina.
e connessioni fra spezzone e spezzone possono essere di tipo saldato, se a camicia à ̈ a perdere, o tramite giunti di vario tipo se si prevede il recupero el tubo-camicia prima dell’installazione del palo da fondazione. I giunti, aschio e femmina, hanno la peculiarità di essere assemblati l’uno all’altro on relativa facilità ed hanno la capacità di trasmettere nel contempo coppia movimento assiale, ovvero tiro e se necessario anche spinta a tutta la batteria di cui sono componente fondamentale. Essi sono dotati di dispositivi che permettono di trasmettere coppia e spinta forza assiale, fra spezzone e spezzone: nella fattispecie fra lo spezzone di tubo collegato con la tavola rotante e la batteria infissa nel terreno.
Il bloccaggio radiale à ̈ assicurato di norma da profili grecati compenetranti, hiavette, o giunti a baionetta e similari e trasmettono la coppia di rotazione. Il loccaggio assiale à ̈ garantito invece da viti o spine che attraversano gli pessori di entrambi i giunti, e trasmettono il tiro o la spinta. Viti e spine anno di norma piantati od avvitati a mano. Quando il tubo camicia à ̈ ompletamente inserito nel terreno la giunzione con il successivo tubo à ̈ acilmente compiuta a mano, in quanto può essere realizzata a livello del uolo. Invece, la giunzione tra la sommità del tubo camicia ancora da inserire el terreno e la tavola rotante della macchina viene effettuata a diversi metri al suolo. Quindi, gli addetti al loro montaggio devono lavorare in modo comodo ed a quote di diversi metri dal piano campagna. Questa quota à ̈ appresentata dalla lunghezza dello spezzone di tubo che si intende giuntare o smontare) alla (dalla) batteria di tubi camicia infissa nel terreno. Per acilitare e rendere più sicuro il lavoro di coloro che montano e smontano gli ccessori preposti a tenere uniti due spezzoni contigui di tubo-camicia, si ono sviluppati meccanismi meccanici, idraulici o pneumatici che ostituiscono, in tutto od in parte, l’opera dell’uomo. Nell’arte nota tali ispositivi di bloccaggio comprendono cosiddetti “catenacci†che sono mossi on movimento lineare da sorgente di potenza elettrica, idraulica o neumatica
ello specifico nel brevetto DE19621849 e nel brevetto DE3721448 si escrivono catenacci di tipo idraulico in cui il fluido che alimenta il moto ineare dei catenacci viene spostato dalla sorgente generatrice, collocata su na parte statica della macchina, alla zona dei catenacci collocata su parte otante. L’impianto di alimentazione del fluido di potenza à ̈ uno e continuo da parte fissa a rotante e si avvale di giunti idraulici o pneumatici o di contatti elettrici striscianti.
La richiedente ha osservato che in tali sistemi la parte fissa del sistema, i.e. quella associata al telaio della tavola rotante, à ̈ totalmente vincolata a quella rotante del sistema. Se per qualche motivo, le due parti dovessero essere llontanate in senso assiale l’una dall’altra, si andrebbe ad interrompere il lusso del fluido di potenza ed il sistema non sarebbe più in grado di garantire ’infissione, il mantenimento e l’estrazione dei catenacci dalla loro sede. La ealizzazione di trasmissione di potenza tramite fluidi che transitano in giunti otanti richiede inoltre notevole impegno realizzativo, oltreché economico uando collocata in attrezzature che richiedono una luce libera di diametro otevole attorno all’asse di rotazione.
copo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di loccaggio per elementi tubolari rotanti, tramite l’infissione di catenacci che incolano in modo sicuro due semigiunti facenti parte ognuno di uno pezzone di elemento tubolare contiguo all’altro e tramite movimento lineare, enerato da un fluido in pressione o per via magnetica, in cui il collegamento ra la parte fissa del dispositivo e la parte mobile avviene esclusivamente per pinta meccanica generata da contatto fisico tra le due parti.
a manovra non richiede intervento umano nella zona dove sono collocati i atenacci.
gnuna di queste parti mobile e fissa à ̈ sigillata, autonoma ed indipendente ispetto all’altra e comunica con essa con l’interfaccia di piani, appoggiati, pinti od allontanati vicendevolmente.
e due parti del dispositivo posso essere allontanate l’una dall’altra senza lcuna altra conseguenza che quella di “congelare†lo stato dei catenacci ella posizione in cui si trovano al momento della disconnessione. La parte issa del dispositivo cioà ̈ quella montata sulla parte fissa della testa rotante telaio), può essere idraulica, pneumatica od elettrica. La seconda parte, montata sugli organi rotanti, richiede per il suo funzionamento lo spostamento di un fluido, ivi contenuto allo stato di riposo, e che viene messo in pressione tramite la spinta esercitata da organi del dispositivo collocati sulla parte fissa, che entrano in contatto con organi della parte mobile. Per il sopraindicato motivo, la seconda parte deve essere necessariamente idraulica o neumatica.
n aspetto della presente invenzione riguarda un dispositivo avente le aratteristiche della allegata rivendicazione 1.
na forma di realizzazione della presente invenzione, esemplificativa ma non imitativa, Ã ̈ di seguito descritta con riferimento ai disegni allegati che llustrano rispettivamente:
• in figura 1, in vista prospettica la porzione di una macchina perforatrice che presenta il collegamento tra la tavola rotante e un elemento tubolare tramite una prima forma di realizzazione del dispositivo di bloccaggio della presente invenzione;
• in figura 2 il circuito idraulico del dispositivo di figura 1;
• le figure 3a-3e illustrano schematicamente il collegamento tra la tavola rotante e un elemento tubolare tramite una seconda forma di realizzazione del dispositivo di bloccaggio della presente invenzione; • la figura 4 illustra, in vista prospettica, la porzione di una macchina perforatrice che presenta il collegamento tra la tavola rotante e un elemento tubolare secondo una variante della presente invenzione. on riferimento alle citate figure nella porzione della macchina perforatrice llustrata si evidenziano una tavola rotante 1, scorrevole lungo le guide di una orre 2, che supporta gli organi meccanici che pongono in rotazione gli lementi tubolari 3 o accessori di perforazione, attorno all’asse di rotazione 4. l dispositivo di bloccaggio secondo la presente invenzione à ̈ disposto su tale avola rotante e comprende una porzione fissa associata alla parte fissa della avola ed una porzione mobile associata alla parte rotante della tavola.
Ai fini della presente invenzione per parte fissa della tavola (telaio) si intende la parte che à ̈ in grado di muoversi assialmente lungo l’asse di rotazione 4 tramite le guide della torre 2 e non à ̈ rotante.
Ai fini della presente invenzione per parte rotante della tavola si intende la parte di organi meccanici che pongono in rotazione tali elementi tubolari 3. a porzione fissa del dispositivo comprende almeno un attuatore di zionamento 5, ad esempio elettrico, idraulico, o pneumatico, avente asse referibilmente parallelo all’asse di rotazione 4, atto a movimentare un rgano di spinta e contatto con la porzione mobile del dispositivo. Tale orzione mobile comprende almeno un organo di movimentazione di almeno n catenaccio 17 – 17’, che riceve la spinta da detto organo di spinta, quando ssi si trovano a contatto, ed à ̈ atto ad inserire o a disinserire tale almeno un atenaccio in almeno un manicotto di giunzione, definito tra la parte rotante ella tavola e l’elemento tubolare calzati o giuntati l’uno sull’altra.
ale attuatore 5 à ̈ preferibilmente alimentato da tubi o cavi di potenza 6, 6’ ollegati ad un gruppo di potenza della macchina perforatrice; tale organo di pinta comprende un piattello di spinta 7, che viene movimentato all’attuatore lungo l’asse di rotazione per una corsa 8.
referibilmente, l’organo di movimentazione comprende almeno un contro iattello di bloccaggio 9 ed almeno un contro piattello di sbloccaggio 9’, estinati a ricevere la spinta del piattello di spinta 7, ad esempio quando essi iano posti nella posizione in vicinanza dello stesso asse verticale, in modo a inserire o disinserire detto almeno un catenaccio e quindi bloccare o bloccare l’elemento tubolare dalla parte rotante della tavola.
noltre, l’organo di movimentazione à ̈ preferibilmente di tipo idraulico e omprende almeno una prima camera di blocco contenente fluido 10, che iene posta in pressione dal movimento verso il basso del piattello di loccaggio 9, tramite almeno un primo pistone di blocco 11. Almeno una oppia di condotti di blocco 12 e 12’ trasporta il fluido dalla camera di blocco ad almeno una coppia di contrapposte seconde camere di blocco 13 e 13’ di rispettivi cilindri 14 e 14’. La pressione del fluido in tali seconde camere spinge coppie di secondi pistoni 16 e 16’, che a loro volta spingono i catenacci 17 e 17’ lungo canali 18 e 18’, fino ad inserirli in fori 20 del tubo camicia 19 ed a determinare il vincolo tra la porzione rotante 15 della tavola 1 d il tubo camicia stesso 19. A questo proposito, per facilitare la orrispondenza dei fori possono essere presenti elementi di riscontro radiale he assicurano la coassialità dei fori stessi.
lmeno una coppia di valvole di sicurezza 22 o 22’ à ̈ montata in linea sulla oppia di condotti di blocco 12 o 12’ ed assicura la certa e costante chiusura ei catenacci.
’organo di movimentazione comprende almeno una prima camera di sblocco 0’, che viene posta in pressione dal movimento verso il basso del piattello di bloccaggio 9’, tramite almeno un primo pistone di sblocco 11’.
ll’interno di ciascun cilindro 14 o 14’ à ̈ presente una seconda camera di blocco 23 o 23’, disposta dal lato opposto del pistone 16 o 16’ rispetto alla econda camera di blocco 13 o 13’.
lmeno una coppia di condotti di sblocco 21 e 21’ trasporta il fluido dalla rima camera di sblocco alla coppia di contrapposte camere di sblocco 23 e 3’.
a pressione sul contro piattello di sbloccaggio 9’ effettuata dal piattello di pinta 7 trasmette la pressione sul pistone 11’, che determina lo spostamento i fluido dalla prima camera di sblocco 10’ alle seconde camere di sblocco 23 23’. Ciò determina lo spostamento dei secondi pistoni 16 e 16’, in direzione pposta a quella che consente il bloccaggio dei catenacci. I catenacci, in uesto modo, vengono spostati all’indietro nei canali 18 e 18’, fino a bloccare la porzione rotante 15 della tavola 1 sul tubo camicia adiacente 19. lteriori valvole di sicurezza 24 e 24’ montate in linea sui condotti 21 e 21’ ssicurano la certa e costante apertura dei catenacci che sono ora rientrati totalmente nei loro condotti, dopo aver svincolato in maniera sicura e definitiva il tubo camicia 19 dalla parte rotante 15 della tavola 1.
Lo schema idraulico di figura 2 à ̈ suggerito, nel caso in cui il fluido di trasmissione potenza prescelto nell’organo di movimentazione “mobile†sia olio idraulico. Nella soluzione illustrata sia la prima camera di blocco 10 sia la rima camera di sblocco 10’ hanno un doppio pompante con richiamo a molla 5. Inoltre, un serbatoio di compensazione volumi 26 ed almeno un ccumulatore di pressione 27 garantiscono la pressurizzazione dell’impianto n fase di chiusura dei catenacci e la conservazione dell’energia ricevuta ramite la spinta dell’attuatore 5.
na volta che i catenacci siano stati bloccati all’interno dei fori 20, il piattello i spinta 7 viene richiamato per la sua corsa 8, assicurando che ci sia empre, durante le condizioni operative di lavoro, una distanza di sicurezza tra il piattello 7 e il contro piattello 9 o 9’. Da questo momento, gli elementi i tubo camicia possono essere posti in rotazione e spinta o tiro.
el momento in cui sia necessario giuntare un ulteriore elemento di tubo amicia sopra al 19, basterà fermare la rotazione fino a disporre sotto al iattello di spinta 7, non già il conto piattello 9 bensì il contro piattello d bloccaggio 9’, quello destinato all’apertura dei catenacci 17 e 17’. Il piattello i spinta 7, percorrendo la sua intera corsa 8 affonderà per la quantità di blocco 8’. Il sistema provvederà questa volta a mettere in pressione le amere di sblocco 23 e 23’ che spostando i pistoni 16 e 16’ nei cilindri 14 e 4’, disimpegneranno i catenacci.
ella forma di realizzazione illustrata in tutte le figure i catenacci sono due. In articolare essi sono disposti in posizione radiale rispetto alla sezione ell’elemento tubolare nella forma di realizzazione di figura 1, mentre sono in osizione tangenziale alla circonferenza della sezione del manicotto di iunzione nella forma di realizzazione di figure 3a-3e.
Chiaramente nell’ambito della presente invenzione, il numero dei catenacci può aumentare, cosi come anche i componenti 9, 10, 10 (9’, 10’, 11’) della parte secondaria “mobile†sono almeno due, ma potrebbero essere di numero maggiore. In particolare, i catenacci, illustrati in numero di due (perché rappresenta il numero minimo di componenti in equilibrio contrapposto), otrebbero essere anche tre (disposti a 120°) o più, e comunque in numero ufficiente per trasmettere il tiro e la spinta richiesta. Se il numero di atenacci aumenta, questi possono portare forze più ridotte e le loro imensioni possono diminuire a tutto vantaggio della compattezza radiale e elle necessarie predisposizioni sui tubi-camicia e sui loro spessori minimi. catenacci 17 e 17’ sono preferibilmente di forma conica, nella parte ompenetrante i fori 20, 20’ del tubo camicia 19. Gli stessi fori 20, 20’ otranno avere quindi una sede conica di conicità uguale o maggiore di uella dei catenacci 17, allo scopo di agevolare l’estrazione dei catenacci edesimi.
n alternativa a questa soluzione, almeno uno dei due fori, per esempio i 20 e 0’ possono avere una forma ellittica, con un allungamento del foro in irezione orizzontale. Questa particolare conformazione aiuterebbe ’inserimento del chiavistello nella sede e consentirebbe una meno precisa ealizzazione dei fori stessi (in diametro e passo angolare). I catenacci 17 e 7’ potrebbero pertanto essere a forma cilindrica a vantaggio di una zona di ontatto contro lo spessore del tubo 19, molto più alta.
l gioco residuo tra il foro ellittico 20, 20’ e le dimensioni dei catenacci 17, 17’ iene completamente riassorbito dalla prima rotazione di assestamento, resente quando il tubo-camicia entra nella sua operatività .
cilindri 14 e 14’ sono disposti preferibilmente, ma non necessariamente, in enso radiale rispetto all’asse 4, potrebbero essere anche rinviati con everaggi e non essere direttamente collegati.
Nella forma di realizzazione delle figure 3a-3e i cilindri 14 e 14’ sono montati in modo tangenziale rispetto alla circonferenza del manicotto di giunzione tra tubo camicia e parte rotante della tavola.
Una camera torica 29 à ̈ ricavata parzialmente (ad esempio per metà ) nella parte rotante 15 della tavola 1 e parzialmente nel tubo camicia 19. Detta amera può essere a piena circonferenza o a settori, come precisamente appresentato in figura.
l pistone 16 o 16’ sviluppando la sua corsa nel cilindro 14 o 14’ spinge nella amera torica 29 un catenaccio realizzato da un elemento flessibile 28, per sempio a “catena†formata di rulli (o una fune, o una molla…), collegati fra oro ed essendo il primo ad una estremità , in collegamento con lo stelo del istone 16 o 16’. Tali rulli hanno preferibilmente ma non necessariamente ad sse parallelo all’asse di rotazione 4.
a corsa dei pistoni 16 e 16’ nella camera torica 29 fa compiere alla “catena†8 un percorso identificabile sul disegno con l’angolo α. La testa dei rulli omponenti la catena 28, a contatto con le pareti orizzontali della camera orica 29 impediscono gli scorrimenti assiali, rendendoli di fatto e con ssoluta certezza vincolati assialmente.
n figura 4 si illustra una forma di realizzazione alternativa della presente nvenzione in cui l’attuatore 5 sulla parte fissa non porta più il consueto iattello di spinta 7, ma una superficie di appoggio 30, rappresentata in aniera non vincolante come un rullo.
a camera di blocco 10 e quella di sblocco 10’ sono montate, diversamente alla figura 1, orizzontalmente ed in modo tangenziale rispetto all’asse 4. La ressurizzazione del fluido contenuto in tali camere avviene sempre tramite lo corrimento del primo pistone di blocco 11 e sblocco 11’, fissati ai contro iattelli 9 e 9’, la cui superficie di appoggio alla parte scorrevole dell’attuatore à ̈ ora verticale.
Lo scorrimento del rullo 30 in direzione K, sostanzialmente parallela alla direzione dell’asse 4, e la rotazione della parte rotante della tavola, nella direzione R attorno all’asse 4, portano a contatto i componenti 30 e 9 o 9’.
Insistendo con la rotazione R attorno all’asse 4, si genera una spinta della contro piastra 9 o 9’ sul rullo 30 secondo la direzione C-C. Tale spinta sposta l pistone 11 o 11’ nella camera di fluido 10 o 10’ bloccando o sbloccando i atenacci in modo analogo a quanto avviene in figura 1.
na ulteriore variante à ̈ rappresentata dalla forma dei piattelli 7, 9 e 9’. Uno di ssi, per esempio quello di spinta 7, potrebbe essere realizzato con una otella folle supportata dall’attuatore Il contatto tra i piattelli risulterebbe ssere un contatto di tipo volvente (non strisciante come in precedenza) e uesto potrebbe favorire dei movimenti radiali relativi che potrebbero essere ecessari per agevolare l’infissione dei catenacci 17 e 17’, anche quando le uperfici sono a contatto.
l sistema in fase di infissione del catenaccio (quanto il piattello 7 entra in ontatto con il contro piattello 9) viene pressurizzato da una valvola in linea ell’impianto che à ̈ necessaria per incrementare la pressione a monte dei ilindri e che permette inoltre il caricamento dell’accumulatore 27. In questo odo l’energia prodotta viene rilasciata in maniera istantanea producendo un ffetto impulsivo sul movimento dei catenacci che molto più rapidamente ossono entrare nelle corrispettive sedi.
l catenaccio 17 e 17’, normalmente di forma cilindrica potrebbe essere odificato per risultare esso stesso un cilindro attuatore. Sulla parte più sterna in senso radiale, potrebbe essere presente un diametro maggiorato he consentirebbe sia i movimenti di infissione che di estrazione. In questo odo si eliminerebbero i cilindri 16 e 16’.
a forma dei catenacci 17 e 17’ potrebbe anche essere prismatica ed llungata in modo da poter trasmettere anche i carichi trasversali che sorgono dalla trasmissione di coppia, evitando di montare dei riscontri radiali sui tubi-camicia per espletare questa funzione.
I primi cilindri di blocco e sblocco 10, 10’ possono essere singoli come mostrato in figura 1 o anche doppi (o più) come mostrato nello schema 2; essi potrebbero essere disposti anche in orizzontale, in tangenza alla parte otante della tavola. Così facendo il piattello 7 potrebbe essere non più rizzontale ma sostanzialmente verticale e la stessa disposizione dovrebbe ssere presente anche sui contro piattelli 9 e 9’. In particolare almeno uno di ssi (il 7 o il 9 e 9’) potrebbe essere a forma di piastra posizionata arallelamente ad un asse radiale e quello in contrasto essere anche lui a orma di piastra o come detto prima, a rotella per sfruttare l’effetto volvente. a presente invenzione consegue i seguenti vantaggi:
’applicazione permette il montaggio di tubi camicie sotto la tavola rotante in odo automatico, senza l’intervento umano, escluso quello dell’operatore ai omandi.
’impianto di potenza primario “fisso†a bordo macchina, ovvero sul telaio ella tavola rotante, non richiede modifiche invasive. Basta un singolo pistone he rappresenta l’attuatore 5, per rendere idonea qualunque tipo di ttrezzatura di scavo a supportare il dispositivo della presente invenzione. a parte di impianto secondario “mobile†, come da figura 2, à ̈ completamente corporata dalla macchina, à ̈ autonoma, sigillata, indipendente. Tutti i omponenti (serbatoio, cilindri valvole, accumulatore) sono montati sulla arte rotante della batteria e non necessitano di alcun collegamento con il esto dell’attrezzatura. Il fluido che alimenta il sistema secondario può essere iverso da quello che alimenta il sistema primario.
l contatto fra parti fisse e rotanti avviene solamente nei momenti di ggancio/sgancio dei catenacci, per un tempo minimo in proporzione alla urata dell’infissione dei tubi-camicia. Le sollecitazioni generate dal reciproco ontatto fra le due parti sono anch’esse ridotte allo stesso termine di tempo.
Vantaggiosamente, l’applicazione sull’impianto secondario “mobile†può essere di tipo idraulico evitando così le problematiche dei contatti striscianti delle soluzioni note, che non sono compatibili con l’ambiente di lavoro dei presenti macchinari ovvero delle perforatrici.
Claims (2)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di bloccaggio per elementi tubolari ad una macchina perforatrice atta ad inserire nel terreno tali elementi tubolari o tubi camicia, detta macchina perforatrice comprendendo essenzialmente almeno n’antenna di guida ed almeno una testa utensile rotante (1) per ovimentare batterie di perforazione, scorrevoli sull’antenna ed azionate da n meccanismo che imprime un movimento assiale, ale testa rotante comprendendo almeno una parte fissa scorrevole lungo le uide di tale antenna o torre (2), e una parte rotante collegata al primo pezzone di tubo camicia che ne consente la rotazione attorno ad un asse di otazione (4), aratterizzato dal fatto che tale dispositivo di bloccaggio à ̈ disposto su tale avola rotante e comprende una porzione fissa associata ad una parte fissa ella tavola ed una porzione mobile associata ad una parte rotante della avola, dette parti essendo dotate di impianti di alimentazione separati e ndipendenti l’uno dall’altro. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui tale porzione fissa del ispositivo comprende almeno un attuatore di azionamento (5), atto a ovimentare un organo di spinta e contatto con la porzione mobile del ispositivo, tale porzione mobile comprende almeno un organo di ovimentazione, che riceve la spinta da detto organo di spinta, quando essi i trovano a contatto ed à ̈ atto ad inserire o a disinserire almeno un atenaccio (17, 17’) in almeno un manicotto di giunzione, definito tra la parte otante della tavola e l’elemento tubolare calzati o inseriti l’uno sull’altra. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui tale attuatore (5) à ̈ limentato da un gruppo di potenza della macchina perforatrice. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui l’organo di ovimentazione comprende almeno un contro piattello di bloccaggio (9) ed almeno un contro piattello di sbloccaggio (9’), destinati a ricevere la spinta dell’organo di spinta in modo da inserire o disinserire detto almeno un catenaccio e quindi bloccare o sbloccare l’elemento tubolare dalla parte rotante della tavola. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui tale almeno un atenaccio (17,17’) presenta forma conica e si inserisce in almeno un foro 20,20’) di tale tubo camicia (19). Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui tale almeno un atenaccio (17,17’) presenta forma prismatica e si inserisce in almeno un foro 20,20’) di tale tubo camicia (19). Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui tale almeno un atenaccio (17,17’) presenta forma cilindrica e si inserisce in almeno un foro 20,20’) di tale tubo camicia (19). Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui tale almeno un atenaccio à ̈ realizzato da un elemento flessibile (28) che si inserisce in una amera torica (29) ricavata per parzialmente nella parte rotante (15) della avola (1) e parzialmente nel tubo camicia (19). Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui tali contro piattelli di locco (9) e sblocco (9’) ricevono la spinta da tale organo di spinta in una irezione parallela all’asse di rotazione (4). 0 Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui tali contro piattelli di locco (9) e sblocco (9’) ricevono la spinta da tale organo di spinta in una irezione orizzontale tramite la rotazione della parte rotante della tavola. 1 Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui tali catenacci si nseriscono radialmente nel manicotto di giunzione.
- 2 Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui tali catenacci si nseriscono nel manicotto di giunzione in direzione tangenziale alla sua irconferenza. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui l’impianto della parte rotante à ̈ costituito da almeno un serbatoio di compensazione volumi 26 ed almeno un accumulatore di pressione 27 che garantiscono la pressurizzazione dell’impianto in fase di chiusura dei catenacci e la conservazione dell’energia ricevuta tramite la spinta dell’attuatore 5.
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