“Unità per la distribuzione di fluidi†⠀ œUnit for the distribution of fluidsâ €
* ;;DESCRIZIONE ;Settore tecnico ;;La presente invenzione si riferisce ad un’unità per la distribuzione di fluidi. ;;Più specificamente l’invenzione si riferisce ad un’unità per la distribuzione di fluidi secondo il preambolo dell’annessa rivendicazione 1. ;;Tecnica nota ;;E’ noto nel settore utilizzare un’unità per la distribuzione di fluidi secondo il preambolo dell’annessa rivendicazione 1. ;;Un esempio di una siffatta unità per la distribuzione di fluidi à ̈ descritto nella domanda di brevetto europeo pubblicata n. EP 1944 554 a nome del medesimo Richiedente. ;;Le unità di distribuzione di fluidi del tipo suddetto trovano frequente applicazione nel settore della cosiddetta domotica, per l’automatizzazione della gestione del calore negli ambienti. Infatti le unità di distribuzione, note nel settore anche con la denominazione commerciale di “satelliti di utenza†(in lingua inglese anche noti come “heating boxes†), comprendono gruppi di tubi, raccordi, valvole e dispositivi idraulici preassemblati e contenuti in un involucro in grado di semplificare la loro installazione negli impianti idraulici domestici. ;;Sintesi dell’invenzione ;Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un’unità di distribuzione di fluidi di tipo migliorato rispetto alla tecnica nota e che nel contempo possa essere prodotto in modo semplice ed economico. ;;Più in dettaglio, uno degli scopi della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un’unità di distribuzione di fluidi di tipo compatto e che abbia buone prestazioni di isolamento termico. ;;Secondo la presente l’invenzione, questo ed altri scopi vengono raggiunti mediante un’unità di distribuzione di fluidi del tipo sopra specificato e definita dalla parte caratterizzante dell’annessa rivendicazione 1. ;;E’ da intendersi che le annesse rivendicazioni costituiscono parte integrante degli insegnamenti tecnici qui forniti nella presente descrizione in merito all’invenzione. ;;Breve descrizione dei disegni ;;Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione appariranno chiari dalla descrizione dettagliata che segue, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento al disegno allegato, in cui: ;- la figura 1 à ̈ una vista in elevazione frontale di una forma di realizzazione esemplificativa di un’unità di distribuzione di fluidi secondo la presente invenzione; e ;- la figura 2 à ̈ una vista in elevazione frontale di una ulteriore forma di realizzazione esemplificativa di un’unità di distribuzione di fluidi secondo la presente invenzione. ;;Descrizione dettagliata dell’invenzione ;Con riferimento alla figura 1, à ̈ indicata con 10 una forma di realizzazione esemplificativa di un’unità per la distribuzione di fluidi secondo la presente invenzione. ;;L’unità 10 comprende un involucro principale 12 che include al suo interno una conduttura di alimentazione 14, un circuito calorifero 16 ed un apparecchio di scambio termico 18. ;;La conduttura di alimentazione 14 comprende un tratto di afflusso 20 predisposto per essere connesso in corrispondenza del suo ingresso con una fonte di acqua sanitaria in pressione, un primo tratto di erogazione 22 destinato ad erogare acqua sanitaria fredda ed un secondo tratto di erogazione 24 destinato ad erogare acqua sanitaria riscaldata. Ad esempio, la fonte di acqua sanitaria in pressione à ̈ una tubazione connessa con la rete di distribuzione idrica. La tubazione può provenire convenientemente da una colonna montante condominiale. ;;Preferibilmente, l’unità 10 comprende un organo di intercettazione, ad esempio una valvola di intercettazione 21, ubicato in corrispondenza dell’ingresso del tratto di afflusso 20 della conduttura di alimentazione 14. Ad esempio, la valvola di intercettazione à ̈ una valvola a sfera 21 di tipo per sé noto. Nell’esempio di realizzazione illustrato, la valvola a sfera 21 à ̈ dotata di una leva di azionamento (non numerata) ruotabile manualmente da un utente e collegata ad un otturatore rotante. ;;Preferibilmente, l’unità 10 comprende inoltre ulteriori organi di intercettazione, ad esempio ulteriori valvole di intercettazione 23 e 25, ubicati in corrispondenza dell’ingresso del primo e rispettivamente del secondo tratto di erogazione 22, 24. Ad esempio, le valvole di intercettazione sono valvole a sfera 23 e 25 di tipo per sé noto. Nell’esempio di realizzazione illustrato, le valvole a sfera 23 e 25 sono rispettivamente di dotate di associate leve di azionamento (non numerate) ruotabili manualmente da un utente. ;;Il circuito calorifero 16 à ̈ predisposto per essere connesso con una fonte di fluido termovettore in pressione. Ad esempio, la fonte di fluido termovettore in pressione à ̈ una tubazione connessa con una caldaia. La tubazione può provenire convenientemente da una colonna montante condominiale. ;;L’apparecchio di scambio termico, preferibilmente uno scambiatore di calore 18, à ̈ collegato alla conduttura di alimentazione 14 ed al circuito calorifero 16 per consentire un trasferimento di calore dal circuito calorifero 16 alla conduttura di alimentazione 14. ;;L’unità 10 comprende un involucro interno 26 realizzato di materiale termicamente isolante. L’involucro interno à ̈ racchiuso all’interno dell’involucro principale 12 ed a sua volta racchiude al suo interno il circuito calorifero 16, lo scambiatore di calore 18, e il secondo tratto di erogazione 22, lasciando invece al suo esterno il primo tratto di erogazione 24 e la porzione del tratto di afflusso 20 ubicata a monte del primo tratto di erogazione 22. ;;Grazie a queste caratteristiche, l’unità 10 consente di evitare un trasferimento indesiderato di calore dal circuito calorifero 16 al primo tratto di erogazione 22. In questo modo, oltre a rendere più efficace il riscaldamento nella conduttura di alimentazione 14 dell’acqua sanitaria riscaldata destinata ad essere erogata dal secondo tratto di erogazione 24, si evita nel contempo che l’acqua sanitaria fredda destinata ad essere erogata dal primo tratto di erogazione 22 subisca un aumento di temperatura, situazione che risulta fastidiosa in particolare durante la stagione estiva. ;;Preferibilmente, l’involucro interno 26 à ̈ realizzato di materiale polimerico avente proprietà termoisolanti, ad esempio di poliuretano espanso. ;;In modo ulteriormente preferito l’involucro interno 26 presenta una forma di scatola o cassetta. ;;In modo preferito, il primo tratto di erogazione 22 e la porzione del tratto di afflusso 20 ubicata a monte del primo tratto di erogazione sono situati in prossimità di una prima faccia laterale 26a dell’involucro interno 26 differente e separata dalla regione attraverso cui sbocca circuito calorifero 16. Questo accorgimento consente di migliorare l’isolamento termico ottenuto con l’utilizzo dell’involucro interno 26. ;;Come visibile nella forma di realizzazione illustrata nella figura 1, il primo tratto di erogazione 22 e almeno la porzione del tratto di afflusso 20 ubicata a monte del primo tratto di erogazione 22 sono disposti sostanzialmente di fronte, e preferibilmente paralleli, alla prima faccia 26a. ;;In modo ulteriormente preferito la porzione del tratto di afflusso 20 ubicata a monte del primo tratto di erogazione 22 à ̈ disposta in una regione compresa fra la prima faccia 26a e il primo tratto di erogazione 22, secondo una direzione sostanzialmente perpendicolare alla prima faccia 26a. ;Preferibilmente il circuito calorifero 16 comprende un tratto di mandata 28 predisposto per essere connesso idraulicamente in ingresso con la fonte di fluido termovettore, ed un tratto di ritorno 30 predisposto per essere connesso idraulicamente in uscita con la fonte di fluido termovettore. Il tratto di mandata 28 à ̈ in grado di immette nel circuito calorifero 16 fluido termovettore avente una temperatura sufficiente per fornire la quantità di calore desiderata alla conduttura di alimentazione 14. Invece il tratto di ritorno 30 à ̈ in grado di restituire il fluido termovettore raffreddato dopo essere stato in relazione di scambio termico con la conduttura di alimentazione 14. Vantaggiosamente, il tratto di mandata 28 e il tratto di ritorno 30 sboccano in corrispondenza di una seconda faccia laterale 26b dell’involucro 26 differente dalla prima faccia 26a, ad esempio orientata in modo sostanzialmente perpendicolare a quest’ultima. Opzionalmente, il tratto di mandata 28 ed il tratto di ritorno 30 sono fra di loro sostanzialmente paralleli. ;;In modo preferito l’unità 10 comprende inoltre un gruppo valvolare 29 ed un organo di intercettazione addizionale, ad esempio una valvola di intercettazione addizionale 31, ubicati in corrispondenza dell’ingresso del tratto di mandata 28 e rispettivamente del tratto di ritorno 30. Ad esempio, la valvola di intercettazione addizionale à ̈ una valvola a sfera 31 di tipo per sé noto. Nell’esempio di realizzazione illustrato, la valvole a sfera 31 à ̈ dotata di un’associata leva di azionamento (non numerata) ruotabile manualmente da un utente. Nella forma di realizzazione illustrata, il gruppo valvolare 29 à ̈ realizzato come descritto nella domanda di brevetto italiano n. TO2010A000903 depositata dallo stesso Richiedente. ;Preferibilmente l’ulteriore valvola di intercettazione 25 attraversa l’involucro interno 26. Più preferibilmente la valvola di intercettazione 25 à ̈ situata dal medesimo lato della seconda faccia laterale 26b dell’involucro interno 26. ;;Preferibilmente il gruppo valvolare 29 e la valvola di intercettazione addizionale 31 attraversano l’involucro interno 26. Più preferibilmente il gruppo valvolare 29 e la valvola di intercettazione addizionale 31 sono situate nella seconda faccia laterale 26b dell’involucro interno 26. ;;Preferibilmente lo scambiatore di calore 18 à ̈ attraversato dalla conduttura di alimentazione 14 in modo tale da essere ubicato idraulicamente a valle del tratto di afflusso 20 ed a monte del secondo tratto di erogazione 24. Più preferibilmente, la conduttura di alimentazione 14 comprende un miscelatore 32 di tipo di per sé noto ad un tecnico del settore, contenuto nell’involucro interno 26 e connesso idraulicamente a monte del secondo tratto di erogazione 24. Nella forma di realizzazione illustrata il miscelatore 32 à ̈ direttamente collegato al secondo tratto di erogazione 24. Inoltre la conduttura di alimentazione 14 comprende un primo ramo di miscelazione 34 ubicato nell’involucro interno 26 e connesso idraulicamente a valle del tratto di afflusso 20 ed a monte del miscelatore 32. Inoltre la conduttura di alimentazione 14 comprende un secondo ramo di miscelazione 36 situato nell’involucro interno 26, connesso idraulicamente a valle del tratto di afflusso 20, attraversante lo scambiatore di calore 18, e connesso idraulicamente a monte del miscelatore 32. ;;Nella forma di realizzazione illustrata il tratto di afflusso 20 si biforca nel primo ramo di miscelazione 34 e nel secondo ramo di miscelazione 36. Ad esempio, il primo ramo di miscelazione 34 ed il secondo ramo di miscelazione 36 sono entrambi interamente contenuti nell’involucro interno 26. ;;Nell’esempio di realizzazione illustrato, il tratto di afflusso 20 si estende per una sua porzione all’esterno dell’involucro interno 26 e successivamente entra nell’involucro interno 26. ;;Preferibilmente l’unità 10 comprende un contatore o totalizzatore per fluidi, ad esempio un contalitri 38, ubicato nella conduttura di alimentazione 14. Nella forma di realizzazione illustrata, il contatore o contalitri 38 à ̈ ubicato nel tratto di afflusso 20 a monte del primo tratto di erogazione 22. Ad esempio, il primo tratto di erogazione 22 passa al di sotto del contatore o contalitri 38. ;Opzionalmente l’unità 10 include un rilevatore di portata, ad esempio un flussostato 40, ubicato nella conduttura di alimentazione 14. Nella forma di realizzazione illustrata, il flussostato 40 à ̈ ubicato nel tratto di afflusso 20 a monte dello scambiatore di calore 18. In modo preferito, il flussostato 40 à ̈ ubicato al di fuori dell’involucro interno 26. ;;Ulteriormente, il circuito calorifero 16 comprende un tratto di distribuzione 41 ubicato a valle del tratto di mandata 28 e predisposto per attraversare lo scambiatore di calore 18, ed un tratto di derivazione di uscita 42 ubicato idraulicamente a valle del tratto di mandata 28 e predisposto per essere connesso a monte di uno o più dispositivi radiatori di un impianto di riscaldamento esterno. Inoltre il circuito calorifero 16 include un dispositivo valvolare di distribuzione 44 predisposto per ripartire in modo controllato la portata di acqua calda primaria entrante nel tratto di mandata 28 fra il tratto di distribuzione 41 ed il tratto di derivazione di uscita 42. Ad esempio, il dispositivo valvolare di distribuzione comprende una valvola distributrice 44 a tre vie, di tipo per sé noto ad un tecnico del settore, connessa a valle del tratto di mandata 28 ed a monte del tratto di distribuzione 41 e del tratto di derivazione di uscita 42. Preferibilmente la suddetta valvola distributrice 44 à ̈ una valvola a sfera azionata da motore, ad esempio del tipo descritto nella domanda di brevetto europeo pubblicata n. EP 1944 535. ;;Chiaramente, il tratto di distribuzione 41, il tratto di derivazione di uscita 42 e il dispositivo valvolare di distribuzione 44 sono contenuti nell’involucro interno 26. ;;Vantaggiosamente l’unità 10 comprende un dispositivo di controllo 46 collegato con il flussostato 40 e con la valvola distributrice 44, e predisposto per controllare tale valvola distributrice 44 in maniera di per sé nota nel settore. Nell’esempio di realizzazione illustrato il dispositivo di controllo 46 à ̈ ubicato esternamente rispetto all’involucro interno 26 ed internamente all’involucro principale 12. ;;Nella forma di realizzazione illustrata, il circuito calorifero 16 comprende un tratto di derivazione di ingresso 48 predisposto per essere connesso idraulicamente a valle del suddetto uno o più dispositivi radiatori dell’impianto di riscaldamento esterno. Il tratto di ritorno 30 à ̈ connesso idraulicamente a valle del tratto di distribuzione 41 uscente dallo scambiatore 18 e del tratto di derivazione di ingresso 48. Preferibilmente il tratto di derivazione di ingresso 48 ed il tratto di distribuzione 41 si collegano al tratto di ritorno 30 attraverso un raccordo a T (non numerato). Preferibilmente il dispositivo di controllo 36 à ̈ predisposto per essere collegato con l’impianto di riscaldamento e per gestire le funzioni di quest’ultimo, ad esempio per controllare i dispositivi radiatori mediante valvole termostatiche, cronotermostati o simili. ;;Nella forma di realizzazione illustrata, il tratto di derivazione di uscita 42 e il tratto di derivazione di ingresso 48 sboccano in corrispondenza di una porzione laterale dell’involucro interno 26 che à ̈ opposta alla prima faccia 26a. Grazie a questo accorgimento à ̈ possibile ottimizzare l’occupazione di spazio contenuto nell’involucro principale 12. Più in dettaglio, il tratto di derivazione di uscita 42 sbocca in corrispondenza di una terza faccia 26c dell’involucro interno 26, e il tratto di derivazione di ingresso 48 sbocca in corrispondenza di una quarta faccia 26d dell’involucro interno 26. Nella forma di realizzazione illustrata, la terza faccia 26c e la quarta faccia 26d sono sostanzialmente parallele fra loro. ;;Vantaggiosamente l’unità 10 include inoltre un raccordo di uscita 43 ubicato a valle del tratto di derivazione di uscita 42 e predisposto per essere collegato idraulicamente a monte del sistema di riscaldamento esterno (ad esempio, a monte dei radiatori). In modo altresì vantaggioso, l’unità 10 include inoltre un raccordo di ingresso 49 ubicato a monte del tratto di derivazione di ingresso 48 e predisposto per essere collegato idraulicamente a valle dell’impianto di riscaldamento esterno (ad esempio, a valle dei radiatori). ;;Preferibilmente il raccordo di uscita 43 giace esternamente sull’involucro interno 26. Più preferibilmente il raccordo di uscita 43 à ̈ ubicato in corrispondenza della terza faccia 26c dell’involucro interno 26. ;Preferibilmente il raccordo di ingresso 49 giace esternamente sull’involucro interno 26. Più preferibilmente il raccordo di ingresso 49 à ̈ ubicato in corrispondenza della quarta faccia 26d dell’involucro interno 26. ;;Preferibilmente, il circuito calorifero 16 include un contacalorie 52 destinato a calcolare il calore consumato dal fluido termovettore per generare acqua sanitaria riscaldata e/o per l’esercizio dell’impianto di riscaldamento. Più in dettaglio il contacalorie 52 à ̈ predisposto per calcolare il calore trasferito allo scambiatore di calore 18 attraverso il tratto di distribuzione 41 e/o all’impianto di riscaldamento esterno attraverso i tratti di derivazione in uscita e in ingresso 42, 48. Ancor più preferibilmente, il contacalorie 52 à ̈ associato con il tratto di ritorno 30, ad esempio ubicato a monte della valvola di intercettazione addizionale 31. Il contacalorie 52 à ̈ contenuto nell’involucro interno 26. ;;Sarà ora brevemente descritto il funzionamento dell’unità 10. ;;La conduttura di alimentazione 14 consente l’afflusso di acqua sanitaria non riscaldata (fredda) attraverso il tratto di afflusso 20 e la relativa valvola di intercettazione 21. Il contalitri 38 provvede a misurare la quantità di acqua sanitaria non riscaldata che entra nell’unità 10. ;;Se l’utente desidera l’erogazione di acqua sanitaria non riscaldata mediante l’apertura di un rubinetto dell’acqua fredda, l’acqua sanitaria viene emessa attraverso il primo tratto di erogazione 22 e la relativa valvola di intercettazione 23. ;;Se l’utente desidera l’erogazione di acqua sanitaria riscaldata mediante l’apertura di un rubinetto dell’acqua calda, viene provocato un flusso attraverso il flussostato 40 che, in modo per sé noto, attraverso l’attivazione del dispositivo di controllo 46 comanda il dispositivo valvolare di distribuzione 44. Secondo logiche di controllo di per sé note, il dispositivo valvolare di distribuzione 44 indirizza un flusso di fluido termovettore dal tratto di mandata 28 al tratto di distribuzione 40 che entra nello scambiatore di calore 18. Contemporaneamente una frazione dell’acqua sanitaria fredda proveniente dal tratto di afflusso 20 ed entrante nell’involucro interno 26 passa attraverso il secondo ramo di miscelazione 36 che entra nello scambiatore di calore 18 ed esce da quest’ultimo per entrare, dopo essere stata riscaldata, nel miscelatore 32. Sempre in modo simultaneo, l’altra frazione dell’acqua sanitaria fredda proveniente dal tratto di afflusso 20 ed entrante nell’involucro interno 26 passa attraverso il primo ramo di miscelazione 34 per entrare direttamente nel miscelatore 32. In questo modo nel miscelatore 32 avviene una miscelazione dei fluidi entranti per portare l’acqua sanitaria alla temperatura desiderata dall’utente, e quindi l’acqua sanitaria riscaldata proveniente dal miscelatore 34 viene erogata attraverso il secondo tratto di erogazione 24 e la relativa valvola di intercettazione 25. ;;Se l’utente desidera attivare il proprio impianto di riscaldamento, il dispositivo di controllo 46 comanda il dispositivo valvolare di distribuzione 44 in modo di per sé noto, affinché esso indirizzi un flusso di fluido termovettore dal tratto di mandata 28 al tratto di derivazione di uscita 42 che à ̈ stato opportunamente connesso con l’impianto di riscaldamento. ;;Nel caso in cui si desideri contemporaneamente erogare acqua sanitaria riscaldata e far funzionare l’impianto di riscaldamento, il dispositivo di controllo 46 comanda il dispositivo valvolare di distribuzione 44 in modo per sé noto per: ;- ottenere una partizione del fluido termovettore suddividendolo in modo controllato fra il tratto di distribuzione 41 e il tratto di derivazione di uscita 42, oppure ;- occludere momentaneamente il tratto di derivazione di uscita 42 per far fluire il fluido termovettore nel tratto di distribuzione 41 per il tempo necessario ad ottenere la temperatura desiderata nel secondo tratto di erogazione 24. ;;Secondo una variante dell’invenzione, à ̈ possibile configurare il dispositivo di controllo 46 in maniera tale per cui, quando l’impianto di riscaldamento à ̈ disattivato, esso mantenga il dispositivo valvolare di distribuzione 44 in una disposizione tale per cui tutto il fluido termovettore proveniente dal tratto di mandata 28 sia sempre deviato verso il tratto di distribuzione 41. In questo modo à ̈ possibile procedere alla generazione di acqua sanitaria riscaldata in tempi molto rapidi, senza influire in maniera significativa sui consumi termici effettivi. ;;La contabilizzazione del consumo termico complessivo viene effettuata dal contacalorie 52. Il fluido termovettore raffeddato per generare acqua sanitaria riscaldata à ̈ in uscita dallo scambiatore di calore 18 attraverso il tratto di distribuzione 41, mentre il fluido termovettore raffreddato per fornire energia termica all’impianto di riscaldamento à ̈ in ingresso nel tratto di derivazione di ingresso 48. Il tratto di distribuzione 41 e il tratto di derivazione di ingresso 48 sboccano entrambi nel tratto di ritorno 30 che termina nel contacalorie 52. In questo modo viene percepita la perdita di calore complessiva nel fluido termovettore dovuta sia all’uso di acqua sanitaria riscaldata sia all’utilizzo dell’impianto di riscaldamento. ;;Con riferimento alla figura 2, à ̈ indicata con 110 un’ulteriore forma di realizzazione di un’unità per la distribuzione di fluidi secondo la presente invenzione. ;;In questa ulteriore forma di realizzazione, ai medesimi numeri di riferimento utilizzati nella forma di realizzazione precedente sono associati elementi e componenti strutturalmente simili od aventi la medesima funzione di quelli della forma di realizzazione precedente. ;;Una delle differenze fra la forma di realizzazione illustrata nelle figura 1 e la forma di realizzazione illustrata nella figura 2, à ̈ data dal fatto che l’unità di distribuzione 110 comprende un (primo) collettore di erogazione 60 connesso idraulicamente a valle del primo tratto di erogazione 22. In questa forma di realizzazione, l’ulteriore valvola di intercettazione 23 à ̈ preferibilmente assente, in quanto il primo tratto di erogazione 22 à ̈ collegato direttamente con il collettore di erogazione 60. Inoltre il collettore di erogazione 60 prevede una pluralità di raccordi di erogazione 62, ciascuno di essi essendo dotato di un idoneo organo di intercettazione, ad esempio una corrispondente valvola di intercettazione 64 eventualmente di tipo a sfera. ;;Preferibilmente il primo collettore di erogazione 60 à ̈ orientato con la sua estensione longitudinale sostanzialmente parallelamente al piano in cui giace la seconda faccia laterale 26b dell’involucro interno 26 e, ancor più preferibilmente, sostanzialmente perpendicolarmente al piano in cui giace la prima faccia laterale 26a. ;In modo ulteriormente preferito, l’unità di distribuzione 110 include altresì un secondo collettore di erogazione 66 connesso idraulicamente a valle del secondo tratto di erogazione 24. In questa forma di realizzazione l’ulteriore valvola di intercettazione 25 à ̈ preferibilmente assente, in quanto il secondo tratto di erogazione 24 à ̈ collegato direttamente con il secondo collettore di erogazione 66. Inoltre il secondo collettore di erogazione 66 prevede una pluralità di raccordi di erogazione 68, ciascuno di essi essendo dotato di un idoneo organo di intercettazione, ad esempio una corrispondente valvola di intercettazione 70 eventualmente di tipo a sfera. ;;Preferibilmente il secondo collettore di erogazione 66 à ̈ orientato con la sua estensione longitudinale sostanzialmente parallelamente al piano in cui giace la seconda faccia laterale 26b e, ancor più preferibilmente, sostanzialmente perpendicolarmente al piano in cui giace la prima faccia laterale 26a. In modo ulteriormente preferito, il secondo collettore di erogazione 66 à ̈ sostanzialmente parallelo al primo collettore di erogazione 60. Nella forma di realizzazione illustrata, il primo ed il secondo collettore di erogazione 60, 66 sono fra di loro distanziati in una direzione sostanzialmente parallela alle facce laterali 26a, 26b, 26c e 26d dell’involucro, e – ad esempio – sono fra di loro affacciati e disposti l’uno al di sopra dell’altro in corrispondenza di almeno un loro tratto longitudinale. ;;Una differenza opzionale fra la forma di realizzazione illustrata nelle figura 1 e la forma di realizzazione illustrata nella figura 2, à ̈ data dal fatto che il primo tratto di erogazione 22 dell’unità di distribuzione di fluidi 110 à ̈ disposto in una regione compresa fra la prima faccia 26a e il primo tratto di erogazione 22 ubicato a monte del primo tratto di erogazione, secondo una direzione sostanzialmente perpendicolare alla prima faccia 26a. Ad esempio, il primo tratto di erogazione 22 passa al di sopra del contatore o contalitri 38. ;;Le caratteristiche tecniche che differenziano fra loro le diverse varianti e forme di realizzazione descritte ed illustrate sono liberamente scambiabili fra loro, laddove compatibili. Ad esempio, come può apprezzare un tecnico del settore alla luce della presente descrizione, in ulteriori varianti di realizzazione l’unità di distribuzione di fluidi 10 in accordo alla prima forma di realizzazione dell’invenzione può presentare il primo tratto di erogazione 22 ubicato in una posizione analoga a quanto mostrato nell’unità di distribuzione di fluidi 110 in accordo alla seconda forma di realizzazione, e viceversa. ;;Naturalmente, fermo restando il principio dell’invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni. ;RIFERIMENTI ALFANUMERICI ;10 Unità per la distribuzione di fluidi (1a forma di realizzazione) ;12 Involucro principale ;14 Conduttura di alimentazione ;16 Circuito calorifero ;18 Apparecchio di scambio termico ;20 Tratto di afflusso ;21 Organo di intercettazione ;22 Primo tratto di erogazione ;23 Ulteriore valvola di intercettazione ;24 Secondo tratto di erogazione ;25 Ulteriore valvola di intercettazione ;26 Involucro interno ;26a Prima faccia laterale dell’involucro interno 26b Seconda faccia laterale dell’involucro interno 26c Terza faccia laterale dell’involcro interno 28 Tratto di mandata del circuito calorifero ;29 Gruppo valvolare ;30 Tratto di ritorno del circuito calorifero ;31 Valvola di intercettazione addizionale ;32 Miscelatore ;34 Primo ramo di miscelazione ;36 Secondo ramo di miscelazione ;38 Contalitri ;40 Flussostato ;41 Tratto di distribuzione ;42 Tratto di derivazione di uscita ;43 Raccordo di uscita ;44 Valvola distributrice ;46 Dispositivo di controllo ;48 Tratto di derivazione di ingresso ;49 Raccordo di ingresso ;52 Contacalorie ;110 Unità per la distribuzione di fluidi (2a forma di realizzazione) ;60 Primo collettore di erogazione ;62 Raccordi di erogazione ;64 Valvole di intercettazione ;66 Secondo collettore di erogazione ;68 Raccordi di erogazione ;70 Valvole di intercettazione * * ;; DESCRIPTION; Technical sector ;; The present invention refers to a unit for the distribution of fluids. ;; More specifically, the invention refers to a unit for the distribution of fluids according to the preamble of the attached claim 1. ;; Prior art ;; It is known in the field to use a unit for the distribution of fluids according to the preamble of the attached claim 1. ;; An example of such a unit for the distribution of fluids is described in the published European patent application n. EP 1944 554 in the name of the same Applicant. ;; The fluid distribution units of the aforementioned type find frequent application in the so-called home automation sector, for the automation of heat management in the rooms. In fact, the distribution units, also known in the sector by the commercial name of â € œsatellites of usersâ € (in English also known as â € œheating boxesâ €), include groups of pipes, fittings, valves and pre-assembled hydraulic devices contained in a casing able to simplify their installation in domestic plumbing systems. Summary of the invention An object of the present invention is to provide a fluid distribution unit of an improved type with respect to the known art and which at the same time can be produced in a simple and economical way. More in detail, one of the purposes of the present invention is to provide a compact fluid distribution unit which has good thermal insulation performance. ;; According to the present invention, this and other purposes are achieved by means of a fluid distribution unit of the type specified above and defined by the characterizing part of the attached claim 1. ;; It is to be understood that the annexed claims form an integral part of the technical teachings provided herein in the present description regarding the invention. ;; Brief description of the drawings ;; Further characteristics and advantages of the invention will appear clear from the detailed description that follows, given purely by way of non-limiting example, with reference to the attached drawing, in which:; - figure 1 is a front elevation view of an exemplary embodiment of a fluid dispensing unit according to the present invention; and - Figure 2 is a front elevation view of a further exemplary embodiment of a fluid dispensing unit according to the present invention. ;; Detailed description of the invention; With reference to Figure 1, 10 indicates an exemplary embodiment of a unit for dispensing fluids according to the present invention. ;; The unit 10 comprises a main casing 12 which includes inside a supply conduit 14, a heating circuit 16 and a heat exchange apparatus 18. ;; The supply conduit 14 comprises an inflow section 20 arranged for being connected at its inlet with a source of pressurized sanitary water, a first delivery section 22 intended to deliver cold sanitary water and a second delivery section 24 intended to deliver heated sanitary water. For example, the source of pressurized sanitary water is a pipe connected to the water distribution network. The piping can conveniently come from a condominium riser. Preferably, the unit 10 comprises an interception member, for example an interception valve 21, located at the inlet of the inflow section 20 of the supply pipe 14. For example, the interception valve is a ball valve 21 of a type known per se. In the example of embodiment illustrated, the ball valve 21 is equipped with an operating lever (not numbered) which can be rotated manually by a user and connected to a rotating shutter. Preferably, the unit 10 also comprises further shut-off members, for example further shut-off valves 23 and 25, located at the inlet of the first and respectively of the second delivery section 22, 24. For example, the shut-off valves are ball valves 23 and 25 of a per se known type. In the illustrated embodiment example, the ball valves 23 and 25 are respectively equipped with associated actuation levers (not numbered) which can be rotated manually by a user. ;; The heating circuit 16 is designed to be connected to a source of pressurized heat transfer fluid. For example, the source of pressurized heat transfer fluid is a pipeline connected to a boiler. The piping can conveniently come from a condominium riser. ;; The heat exchange apparatus, preferably a heat exchanger 18, is connected to the supply pipe 14 and to the heating circuit 16 to allow a transfer of heat from the heating circuit 16 to the supply pipe 14. ;; The unit 10 comprises an internal casing 26 made of thermally insulating material. The internal casing is enclosed inside the main casing 12 and in turn encloses within it the heating circuit 16, the heat exchanger 18, and the second delivery section 22, leaving instead on the outside the first delivery section 24 and the portion of the inflow section 20 located upstream of the first delivery section 22. ;; Thanks to these characteristics, the unit 10 makes it possible to avoid unwanted heat transfer from the heating circuit 16 to the first delivery tract 22. In this way, in addition to making more effective the heating in the supply pipe 14 of the heated sanitary water destined to be delivered by the second delivery tract 24, at the same time it avoids that the cold sanitary water destined to be dispensed from the first dispensing section 22 undergoes an increase in temperature, a situation which is annoying in particular during the summer season. Preferably, the internal casing 26 is made of polymeric material having heat-insulating properties, for example of expanded polyurethane. Further preferably, the inner casing 26 is in the form of a box or cassette. Preferably, the first delivery section 22 and the portion of the inflow section 20 located upstream of the first delivery section are located in proximity to a first side face 26a of the internal casing 26 which is different and separated from the region by which leads to the heating circuit 16. This expedient allows to improve the thermal insulation obtained with the use of the internal casing 26. ;; As can be seen in the embodiment illustrated in Figure 1, the first delivery section 22 and at least the portion of the inflow portion 20 located upstream of the first dispensing portion 22 are arranged substantially opposite, and preferably parallel, to the first face 26a. In a further preferred way, the portion of the inflow portion 20 located upstream of the first dispensing portion 22 is arranged in a region comprised between the first face 26a and the first dispensing portion 22, in a direction substantially perpendicular to the first face 26a. Preferably, the heating circuit 16 comprises a delivery section 28 arranged to be hydraulically connected at the inlet with the heat-carrying fluid source, and a return section 30 arranged to be hydraulically connected at the outlet with the heat-carrying fluid source. The delivery section 28 is capable of introducing heat transfer fluid having a sufficient temperature into the heating circuit 16 to supply the desired quantity of heat to the supply pipe 14. On the other hand, the return section 30 is able to return the cooled heat transfer fluid after having been in a heat exchange relationship with the supply duct 14. Advantageously, the delivery section 28 and the return section 30 open at a second side face 26b of the casing 26 different from the first face 26a, for example oriented substantially perpendicular to the latter. Optionally, the delivery section 28 and the return section 30 are substantially parallel to each other. Preferably, the unit 10 also comprises a valve unit 29 and an additional shut-off member, for example an additional shut-off valve 31, located at the inlet of the delivery section 28 and respectively of the return section 30. For example, the additional shut-off valve is a ball valve 31 of a type known per se. In the example of embodiment illustrated, the ball valve 31 is equipped with an associated operating lever (not numbered) which can be rotated manually by a user. In the illustrated embodiment, the valve unit 29 is made as described in the Italian patent application n. TO2010A000903 filed by the same Applicant. ; Preferably the further shut-off valve 25 passes through the internal casing 26. More preferably the shut-off valve 25 is located on the same side of the second side face 26b of the internal casing 26. ;; Preferably the valve assembly 29 and the additional shut-off valve 31 pass through the internal casing 26. More preferably, the valve assembly 29 and the additional shut-off valve 31 are located in the second side face 26b of the internal casing 26. ;; Preferably the heat exchanger 18 It is crossed by the supply pipe 14 so as to be hydraulically located downstream of the inflow portion 20 and upstream of the second delivery portion 24. More preferably, the supply pipe 14 comprises a mixer 32 of the type per se known to a person skilled in the art, contained in the internal casing 26 and hydraulically connected upstream of the second delivery section action 24. In the embodiment illustrated, the mixer 32 is directly connected to the second delivery section 24. Furthermore, the supply pipe 14 comprises a first mixing branch 34 located in the internal casing 26 and hydraulically connected downstream of the supply section. inflow 20 and upstream of the mixer 32. Furthermore, the supply pipe 14 comprises a second mixing branch 36 located in the internal casing 26, hydraulically connected downstream of the inflow section 20, passing through the heat exchanger 18, and hydraulically connected upstream of the mixer 32. ;; In the illustrated embodiment, the inflow section 20 bifurcates in the first mixing branch 34 and in the second mixing branch 36. For example, the first mixing branch 34 and the second mixing branch 36 both are entirely contained in the internal envelope 26. ;; In the example of embodiment illustrated, the inflow section 20 is east It extends for a portion of it to the outside of the internal casing 26 and subsequently enters the internal casing 26. ;; Preferably the unit 10 comprises a meter or totalizer for fluids, for example a liter-counter 38, located in the pipeline feed section 14. In the illustrated embodiment, the meter or liter-counter 38 is located in the inflow section 20 upstream of the first delivery section 22. For example, the first delivery section 22 passes under the meter or liter-counter 38 Optionally, the unit 10 includes a flow detector, for example a flow switch 40, located in the supply line 14. In the illustrated embodiment, the flow switch 40 is located in the inflow section 20 upstream of the heat exchanger. 18. Preferably, the flow switch 40 is located outside the internal casing 26. Further, the heating circuit 16 comprises a distribution section 41 located downstream of the delivery 28 and arranged to pass through the heat exchanger 18, and an outlet branch section 42 hydraulically located downstream of the delivery section 28 and arranged to be connected upstream of one or more radiator devices of an external heating system. Furthermore, the heating circuit 16 includes a valve distribution device 44 arranged to distribute in a controlled manner the flow of primary hot water entering the delivery section 28 between the distribution section 41 and the outlet branch section 42. For example, the device The distribution valve comprises a three-way distribution valve 44, of a type known per se to a person skilled in the art, connected downstream of the delivery section 28 and upstream of the distribution section 41 and of the outlet branch section 42. Preferably the aforementioned distribution valve 44 is a ball valve operated by a motor, for example of the type described in published European patent application no. EP 1944 535. ;; Clearly, the distribution section 41, the outlet branch section 42 and the valve distribution device 44 are contained in the internal casing 26. ;; Advantageously, the unit 10 comprises a control device 46 connected to the flow switch 40 and to the distribution valve 44, and arranged to control this distribution valve 44 in a manner known per se in the sector. In the illustrated embodiment example, the control device 46 is located externally with respect to the internal casing 26 and internally to the main casing 12. ;; In the illustrated embodiment, the heating circuit 16 comprises a branch section of inlet 48 arranged to be hydraulically connected downstream of the aforementioned one or more radiator devices of the external heating system. The return section 30 is hydraulically connected downstream of the distribution section 41 exiting the exchanger 18 and of the inlet branch section 48. Preferably the inlet branch section 48 and the distribution section 41 are connected to the return section 30 through a T-piece (not numbered). The control device 36 is preferably arranged to be connected to the heating system and to manage the functions of the latter, for example to control the radiator devices by means of thermostatic valves, chronothermostats or the like. In the illustrated embodiment, the outlet branch section 42 and the inlet branch section 48 open at a lateral portion of the inner casing 26 which is opposite to the first face 26a. Thanks to this expedient it is possible to optimize the occupation of space contained in the main casing 12. More in detail, the outlet branch section 42 opens at a third face 26c of the internal casing 26, and the inlet branch section 48 opens at a fourth face 26d of the inner casing 26. In the illustrated embodiment, the third face 26c and the fourth face 26d are substantially parallel to each other. Advantageously, the unit 10 also includes an outlet fitting 43 located downstream of the outlet branch section 42 and arranged to be hydraulically connected upstream of the external heating system (for example, upstream of the radiators). Also advantageously, unit 10 also includes an inlet fitting 49 located upstream of the inlet branch section 48 and designed to be hydraulically connected downstream of the external heating system (for example, downstream of the radiators). ;; Preferably the outlet fitting 43 lies externally on the internal casing 26. More preferably the outlet fitting 43 is located in correspondence with the third face 26c of the internal casing 26.; Preferably the inlet fitting 49 lies externally on the Internal casing 26. More preferably, the inlet fitting 49 is located in correspondence with the fourth face 26d of the internal casing 26. ;; Preferably, the heating circuit 16 includes a calorie counter 52 intended to calculate the heat consumed by the heat transfer fluid to generate heated sanitary water and / or to operate the heating system. More in detail, the calorie counter 52 is designed to calculate the heat transferred to the heat exchanger 18 through the distribution section 41 and / or to the external heating system through the outlet and inlet sections 42, 48. more preferably, the calorie counter 52 is associated with the return section 30, for example located upstream of the additional shut-off valve 31. The calorie counter 52 is contained in the internal casing 26. ;; The operation of the Unit 10. ;; The supply pipe 14 allows the inflow of unheated (cold) sanitary water through the inflow section 20 and the relative interception valve 21. The liter-counter 38 measures the quantity of sanitary water unheated which enters the unit 10. ;; If the user desires the supply of unheated sanitary water by opening a cold water tap, the water is water is emitted through the first delivery section 22 and the relative shut-off valve 23. ;; If the user desires the delivery of domestic hot water by opening a hot water tap, it is a flow through the flow switch 40 which, in a per se known manner, through the activation of the control device 46 commands the valve distribution device 44. According to per se known control logics, the valve distribution device 44 addresses a flow of heat transfer fluid from the delivery section 28 to the distribution section 40 which enters the heat exchanger 18. At the same time, a fraction of the cold sanitary water coming from the inflow section 20 and entering the internal casing 26 passes through the second mixing branch 36 which enters the heat exchanger 18 and exits the latter to enter, after being heated, the mixer 32. Always in mod or simultaneously, the other fraction of the cold sanitary water coming from the inflow section 20 and entering the internal casing 26 passes through the first mixing branch 34 to enter directly into the mixer 32. In this way, in the mixer 32 there is a mixing of the incoming fluids to bring the sanitary water to the temperature desired by the user, and therefore the heated sanitary water coming from the mixer 34 is delivered through the second delivery section 24 and the relative interception valve 25.; ; If the user wishes to activate his own heating system, the control device 46 controls the valve distribution device 44 in a per se known manner, so that it directs a flow of heat transfer fluid from the delivery section 28 to the section outlet 42 which has been suitably connected to the heating system. ;; If it is desired to simultaneously supply heated sanitary water and operate the heating system, the control device 46 controls the valve distribution device 44 in a manner known per se for:; - obtaining a partition of the fluid by dividing it in a controlled manner between the distribution section 41 and the outlet branch section 42, or; - momentarily occlude the outlet branch section 42 to allow the heat transfer fluid to flow in the distribution section 41 for the time necessary to obtain the desired temperature in the second delivery section 24. ;; According to a variant of the invention, it is possible to configure the control device 46 in such a way that, when the heating system is deactivated, it maintains the valve device distribution 44 in such an arrangement that all the heat-carrying fluid coming from the delivery section 28 is always diverted towards the distribution section 41. In this way it is possible to proceed with the generation of heated sanitary water in a very short time, without significantly affecting the actual thermal consumption. ;; The accounting of the total heat consumption is carried out by the calorie counter 52. The cooled heat transfer fluid to generate heated sanitary water comes out of the heat exchanger 18 through the distribution section 41, while the cooled heat transfer fluid to supply thermal energy to the ™ heating system enters the inlet branch section 48. The distribution section 41 and the inlet branch section 48 both lead to the return section 30 which ends in the calorie counter 52. In this way, the loss of overall heat in the heat transfer fluid due both to the use of heated sanitary water and to the use of the heating system. With reference to Figure 2, 110 indicates a further embodiment of a unit for the distribution of fluids according to the present invention. In this further embodiment, elements and components structurally similar or having the same function as those of the previous embodiment are associated with the same reference numbers used in the previous embodiment. One of the differences between the embodiment illustrated in Figure 1 and the embodiment illustrated in Figure 2 is that the distribution unit 110 comprises a (first) delivery manifold 60 hydraulically connected downstream of the first delivery section 22. In this embodiment, the further shut-off valve 23 is preferably absent, since the first delivery section 22 is directly connected to the delivery manifold 60. Furthermore, the delivery manifold 60 provides for a plurality of delivery fittings 62, each of them being equipped with a suitable interception member, for example a corresponding interception valve 64 possibly of the ball type. Preferably, the first delivery manifold 60 is oriented with its longitudinal extension substantially parallel to the plane in which the second side face 26b of the internal casing 26 lies and, even more preferably, substantially perpendicular to the plane in which the first lies lateral face 26a. In a further preferred way, the distribution unit 110 also includes a second delivery manifold 66 hydraulically connected downstream of the second delivery section 24. In this embodiment, the further on-off valve 25 is preferably absent , since the second delivery section 24 is directly connected to the second delivery manifold 66. Furthermore, the second delivery manifold 66 provides for a plurality of delivery connections 68, each of them being equipped with a suitable interception organ, to for example a corresponding shut-off valve 70 possibly of the ball type. Preferably, the second delivery manifold 66 is oriented with its longitudinal extension substantially parallel to the plane in which the second lateral face 26b lies and, even more preferably, substantially perpendicular to the plane in which the first lateral face 26a lies. In a further preferred way, the second delivery manifold 66 is substantially parallel to the first delivery manifold 60. In the illustrated embodiment, the first and second delivery manifolds 60, 66 are spaced apart from each other in a direction substantially parallel to the lateral faces 26a, 26b, 26c and 26d of the envelope, and - for example - are facing each other and arranged one above the other in correspondence of at least one longitudinal section of them. ;; An optional difference between the embodiment illustrated in Figure 1 and the embodiment illustrated in Figure 2 is that the first delivery section 22 of the fluid dispensing unit 110 is arranged in a region comprised between the first face 26a and the first dispensing portion 22 located upstream of the first dispensing portion, in a direction substantially perpendicular to the first face 26a. For example, the first delivery section 22 passes above the meter or liter-counter 38. The technical characteristics that differentiate the various variants and embodiments described and illustrated can be freely exchanged with each other, where compatible. For example, as a person skilled in the art can appreciate in the light of the present description, in further embodiments the fluid distribution unit 10 according to the first embodiment of the invention can have the first delivery section 22 located in a position similar to that shown in the fluid distribution unit 110 according to the second embodiment, and vice versa. ;; Naturally, without prejudice to the principle of the invention, the forms of implementation and details of construction may be widely varied with respect to what has been described and illustrated purely by way of non-limiting example, without thereby departing from the scope of the ™ invention as defined in the attached claims.; ALPHANUMERIC REFERENCES; 10 Units for the distribution of fluids (1st embodiment); 12 Main casing; 14 Supply duct; 16 Heating circuit; 18 Heat exchange apparatus; 20 Inflow section; 21 Shut-off device; 22 First delivery section; 23 Further shut-off valve; 24 Second delivery section; 25 Additional shut-off valve; 26 Internal casing; 26a First side face of the internal casing 26b Second side face of the casing internal 26c Third side face of the internal casing 28 Delivery section of the radiator circuit; 29 Valve unit; 30 Section radiator circuit return; 31 Additional shut-off valve; 32 Mixer; 34 First mixing branch; 36 Second mixing branch; 38 Liter counter; 40 Flow switch; 41 Distribution section; 42 Outlet branch section; 43 Outlet connection; 44 Distribution valve; 46 Control device; 48 Inlet branch section; 49 Inlet fitting; 52 Calorie counter; 110 Fluid distribution unit (2nd embodiment); 60 First delivery manifold; 62 Delivery fittings; 64 Shut-off valves; 66 Second delivery manifold; 68 Delivery connections; 70 Shut-off valves *