ITTO20080134A1 - Sistema valvolare, particolarmente per il controllo dell'erogazione di un fluido da una sorgente di alimentazione ad un apparecchio utilizzatore - Google Patents

Sistema valvolare, particolarmente per il controllo dell'erogazione di un fluido da una sorgente di alimentazione ad un apparecchio utilizzatore Download PDF

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ITTO20080134A1
ITTO20080134A1 IT000134A ITTO20080134A ITTO20080134A1 IT TO20080134 A1 ITTO20080134 A1 IT TO20080134A1 IT 000134 A IT000134 A IT 000134A IT TO20080134 A ITTO20080134 A IT TO20080134A IT TO20080134 A1 ITTO20080134 A1 IT TO20080134A1
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IT
Italy
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valve
shut
valve system
valve seat
modulation
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IT000134A
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Giosue Capizzi
Roberto Corbo
Pont Paolo Da
Luca Garetto
Mauro Marangon
Giovanni Sammartinaro
Pietro Villani
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Elbi Int Spa
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    • F16K31/00Actuating devices; Operating means; Releasing devices
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal tìtolo: "Sistema valvolare, particolarmente per il controllo dell'erogazione di un fluido da una sorgente di alimentazione ad un apparecchio utilizzatore"
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce a un sistema valvolare, particolarmente per il controllo dell'erogazione di un fluido da una sorgente di alimentazione ad un apparecchio utilizzatore
Più specificamente l'invenzione si riferisce a un sistema valvolare secondo il preambolo dell'annessa rivendicazione 1.
Uno scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema valvolare che sia di tipo perfezionato, che sia tecnicamente affidabile e che nel contempo possa essere prodotto in modo semplice ed economico.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti secondo la presente 1'invenzione mediante un sistema valvo-lare del tipo sopra specificato e definita dalla parte caratterizzante dell'annessa rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione appariranno chiari dalla descrizione dettagliata che segue, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista prospettica di una forma di realizzazione esemplificativa di un sistema valvolare secondo l'invenzione;
la figura 2 è una vista in elevazione frontale del sistema valvolare della figura 1;
la figura 3 è una vista esplosa del sistema valvolare secondo l'invenzione;
la figura 4 è una vista sezionata lungo la linea IV-IV della figura 2;
la figura 5 è una vista ingrandita dei particolari indicati con la linea V-V della figura 4; e
le figure da 6 a 9 rappresentano viste schematiche di una sequenza di configurazioni operative che può assumere il sistema valvolare illustrato nelle figure precedenti;
la figura 10 è una rappresentazione che ìlluetra una curva caratteristica esemplificativa della portata di fluido passante attraverso il sistema valvolare espressa in funzione dell'intensità di una corrente di eccitazione; e
la figura 11 è un diagramma rappresentativo dello schema fluidico del sistema valvolare secondo 1'invenzione .
Nella descrizione dettagliata che segue termini o espressioni come "assiale" o "assialmente", "radiale" o "radialmente", "verso l'interno" e "verso l'esterno" si intendono riferiti all'asse centrale A-A illustrato nella figura 4.
Con riferimento in particolare alle figure da 1 a 5 è indicata con 10 una forma di realizzazione esemplificativa del sistema valvolare secondo l’invenzione. Tale sistema valvolare 10 è idoneo a controllare l'erogazione di un fluido da una sorgente di alimentazione ad un apparecchio utilizzatore. In modo particolarmente vantaggioso il sistema valvolare 10 è destinato all'impiego per il controllo dell'erogazione di un gas in un dispositivo dì alimentazione di un bruciatore.
Con riferimento in particolare alla figura 3, il sistema valvolare 10 comprende un involucro 12 includente un dispositivo valvolare di ingresso 14, un dispositivo attuatore elettromagnetico 16, e un dispositivo valvolare di uscita 18.
Con riferimento in particolare alle figure 3 e 4 è visibile che l'involucro 12 è esemplificativamente formato da un primo corpo contenitore 12a dì forma sostanzialmente parallelepipeda cava e connesso ad un coperchio 12b sostanzialmente rettangolare mediante viti di fissaggio 20. Fra il contenitore 12a e il coperchio 12b è opportunamente interposta una guarnizione di tenuta 22.
Il coperchio I2b dell'involucro 12 comprende un raccordo di ingresso 24, mentre all'estremità opposta del contenitore 12a è ubicato un raccordo di uscita 26. Il raccordo di ingresso 24 e il raccordo di uscita 26 sono destinati a ricevere un flusso di fluido dalla sorgente di alimentazione esterna (non illustrata) e rispettivamente ad erogare tale flusso di fluido ad un apparecchio utilizzatore {non illustrato) . Nell'imboccatura del raccordo di ingresso 24 è anche installato un filtro 28.
Come meglio visibile nelle figure 4 e 5, Il raccordo di ingresso 24 è in comunicazione di fluido mediante il primo dispositivo valvolare 14 con un tratto intermedio 30, il quale a sua volta comunica attraverso il secondo dispositivo valvolare 18 con il raccordo di uscita 26.
Con riferimento in particolare alla figure 3 e 4, il primo dispositivo valvolare 14 comprende preferibilmente un primo gruppo mobile 32, un secondo gruppo mobile 34, e una prima molla di chiusura 36 e una molla dì otturazione 38.
Con riferimento in particolare alle figure 4 e 5, il primo gruppo mobile 32 comprende preferibilmente un elemento a calice esterno 40, un elemento a calice interno 42 e uno stelo di comando 44.
L'elemento a calice esterno 40 presenta una forma scampanata e cava, presentante ad un'estremità assiale una prima porzione di appoggio 46 sostanzialmente planare che si estende radialmente. All'altra estremità assiale, l’elemento a calice esterno 40 si allarga in una porzione flangiata esterna 48 rivolta verso l’esterno. Lo stelo di comando 44 è montato coassiale con la porzione di appoggio 46.
L'elemento a calice interno 42 presenta altresì una forma scampanata e cava, tuttavia comprende internamente una porzione a puntale 50 che reca in prossimità di una sua estremità distale una superficie otturatrice di modulazione 50a di forma sostanzialmente tronco- conica . La porzione a puntale 50 presenta inoltre una cavità assiale 51 in cui è accolto lo stelo di comando 44. L'estremità distale 44a dello stelo di comando 44 è in appoggio contro il fondo 51a della cavità 51. Intorno all'estremità distale del puntale 50 è fissata stabilmente una rondella 53.
Analogamente all'elemento a calice esterno 40, l'elemento a calice interno 42 include inoltre ad un'estremità assiale una seconda porzione di appoggio 52 che si estende radialmente verso l'esterno dalla porzione a puntale 50 ed ha forma sostanzialmente planare. All'altra estremità assiale, l'elemento a calice interno 42 si allarga ad una seconda porzione flangiata 54 recante una prima superficie otturatrice di intercettazione 54a.
Nell'assemblaggio l'elemento a calice esterno 40 e l'elemento a calice interno 42 sono reciprocamente in battuta con le rispettive porzioni di appoggio 46 e 52.
Lo stelo di comando 44 presenta una porzione diametralmente allargata 44b che è interposta in una nicchia 56 ricavata fra le porzioni di appoggio 46 e 52 dell'elemento a calice esterno 40 e l’elemento a calice interno 42.
Il secondo gruppo mobile 34 comprende un manicotto 58 con un cavità assiale allineata con l'elemento a calice interno 42. Il manicotto 58 presenta esternamente in un suo tratto assialmente intermedio un primo spallamento 60 radialmente esterno in cui è inserita una guarnizione di tenuta periferica 62. Il manicotto 58 alloggia e guida in scorrimento al suo interno il puntale 50 e a sua volta è parzialmente inserito con possibilità di scorrimento relativo nell'elemento a calice interno 42 nell'interstizio anulare interposto fra tale puntale 50 e la seconda porzione flangiata 54. Fra la seconda porzione di appoggio 52 e il primo spallamento 60 è interposta la molla di otturazione 38.
Da parte opposta a quella rivolta verso l'elemento a calice interno 42, il manicotto 58 presenta inoltre una rastremazione ogivale 65 che offre in corrispondenza della sua estremità un secondo spallamento 63 radialmente più interno rispetto al primo spallamento 60. Ulteriormente la rastremazione ogivale 65 presenta una cavità assiale in cui è ricavata una prima sede valvolare di modulazione 64 associata alla prima superficie otturatrice di modulazione 50a, mentre una faccia rivolta assialmente della guarnizione di tenuta 62 offre una prima sede valvolare di intercettazione 62a per la prima superficie otturatrice di intercettazione 54a.
La rastremazione ogivale 65 presenta inoltre una superficie laterale radialmente esterna che definisce una seconda superficie otturatrice di modulazione 65a, il cui funzionamento sarà chiarito nel seguito della presente descrizione. Ulteriormente dalla rastremazione ogivale 65 si dipartono, da posizioni diametralmente opposte, tre estremità astiformi 68 (di cui soltanto due sono visibili) che confluiscono in una corona anulare di guida 66.
Il coperchio 12b presenta internamente un perno troncoconico 70 che nel montaggio attraversa un'apertura assiale definita nella corona anulare di guida 66. Preferibilmente ma non necessariamente, fra la rondella 53 e il perno troncoconico 70 è interposta una molla di contrasto 72 che contribuisce a mantenere nelle rispettive posizioni relative il puntale 50 e il manicotto 58.
Il coperchio 12b comprende ulteriormente pareti tubolari 74 che circondano il perno troncoconico 70 e che sono destinate a guidare in scorrimento assiale il manicotto 58. Le pareti interne tubolari 74 offrono una seconda sede valvolare di intercettazione 76 definita in corrispondenza della loro estremità assiale che nel montaggio è rivolta verso la guarnizione di tenuta 62. Quindi su una faccia opposta alla prima sede valvolare di intercettazio-ne 62a, la guarnizione di tenuta 62 reca una seconda superficie otturatrice 62b che è idonea ad andare in battuta contro la seconda sede valvolare dì intercettazione 76.
Ulteriormente le pareti tubolari 74 presentano una seconda sede valvolare di modulazione 77 formata dalla loro superficie radialmente interna che è operativamente affacciata alla seconda superficie otturatrice di modulazione 65a offerta della rastremazione ogivale 65 del manicotto.
Come sarà chiaro nel seguito della presente descrizione, il primo dispositivo valvolare 14 è in grado di ottenere una regolazione modulata del flusso di fluido proveniente dal raccordo di ingresso 24 e diretto verso il tratto intermedio 30.
Con riferimento in particolare alle figure 3 e 4, il dispositivo attuatore elettromagnetico 16 è contenuto a tenuta di fluido all'interno del tratto intermedio 30 e comprende un elemento tubolare 78 presentante una porzione allargata 80 calzata intorno alle pareti interne tubolari 74 del coperchio I2a dell<1>involucro 12 mediante una prima guarnizione di tenuta 82, e una porzione ristretta 84.
Il dispositivo attuatore 16 comprende inoltre un primo ed un secondo nucleo di materiale ferromagnetico 86 e 88 alloggiati nella porzione ristretta 84 e separati a tenuta di fluido da una porzione di arresto fissa 90. La porzione ristretta 84 è circondata da una bobina di induzione 92 annegata in un corpo cavo 93 e pertanto chiusa a tenuta rispetto al tratto intermedio 30. Il corpo cavo 93 è fissato al contenitore I2b attraverso mezzi di ancoraggio 95 (figure 3 e 4) di per sé noti.
Al primo nucleo 86 è fissato stabilmente lo stelo di comando 44, mentre fra il secondo nucleo 88 e la porzione di arresto 90 è interposta una seconda molla di chiusura 94. Si noti che in un tratto mediano della porzione di arresto fissa 90 è ubicata una seconda guarnizione dì tenuta 91 interposta fra la superficie esterna di tale porzione di arresto 90 e la superficie interna dell'elemento tubolare 78.
La prima e seconda guarnizione di tenuta 82, 91 contribuiscono ad impedire un passaggio di fluido indesiderato attraverso l'elemento tubolare 78 secondo la direzione individuata dall'asse A-A.
Il dispositivo valvolare di uscita 18 comprende un otturatore di uscita 96 con un supporto metallico di sostegno 97 montati sul secondo nucleo 88 e una sede valvolare di uscita 98 ricavata nell'involucro 12 e affacciata al raccordo di uscita 26. Quindi, il dispositivo valvolare di uscita 18 consente l'intercettazione (del tipo "on-off") del fluido proveniente dal tratto intermedio 30 e diretto nel raccordo di uscita 26.
Come visibile nelle figure da l a 5, il primo e secondo nucleo 86, 88 sono spostabili all'interno del elemento tubolare 78 in direzione del medesimo asse A-A (figura 4) ed in versi opposti.
Il dispositivo attuatore 16 è connesso ad un dispositivo di controllo esterno (non illustrato) in grado di modulare opportunamente l'intensità I della corrente di eccitazione fluente nella bobina 92.
Nelle figure da 6 a 9 sarà ora descritto il funzionamento del dispositivo valvolare 10 illustrato nelle figure precedenti. Tali figure mostrano schematicamente il dispositivo valvolare 10 al solo scopo di illustrare le sue diverse configurazioni operative e pertanto possono presentare alcune lievi differenze strutturali rispetto alle figure da 1 a 5, che tuttavìa non alterano le sue modalità di funzionamento.
Con riferimento alla figura 6, il dispositivo valvolare 10 è mostrato in una configurazione completamente chiusa, in cui il primo e il secondo di-spositivo valvolare 14 e 18 sono entrambi in una condizione di chiusura completa {rappresentata an-che nelle le figure 4 e 5).
In tale condizione, la prima molla di chiusura 36 sospinge il primo gruppo mobile 32 in modo tale che la superficie otturatrice di intercettazione 54a sia in battuta con la sede valvolare di intercettazione 62a offerta dalla guarnizione di tenuta 62.
A sua volta, il primo gruppo mobile 32 sospinge la guarnizione di tenuta 62 che dispone la superficie otturatrice principale di ingresso 62b in battuta contro la sede valvolare principale di ingresso 76.
Inoltre la seconda molla di chiusura 94 trattiene l'otturatore di uscita 96 sulla rispettiva sede valvolare di uscita 98.
Di conseguenza, il fluido entrante nel raccordo di ingresso 24 non è in grado di accedere al tratto intermedio 30 e quest'ultimo non è in comunicazione di fluido con il raccordo di uscita 26.
Con riferimento alla figura 7, il sistema vai volare 10 è illustrato in una configurazione preliminare di apertura, in cui il dispositivo valvolare di ingresso 14 è nella condizione di chiusura completa, mentre il dispositivo valvolare di uscita 18 è in una condizione di apertura completa.
In tale situazione, la bobina di induzione 92 è attraversata da una corrente elettrica avente un<1>intensità I inferiore ad una prima soglia di erogazione li (si veda anche la figura 10).
Da una parte, l'intensità I<Ii della corrente elettrica è sufficiente a eccitare il secondo nucleo 88, spostandolo da una posizione estratta (figure 4, 5 e 6) ad una posizione retratta (figura 7) vincendo la forza elastica di richiamo opposta dalla seconda molla di chiusura 94 . In questo modo l'otturatore di uscita 96 viene richiamato e sollevato dalla sede valvolare di uscita 98 mettendo in comunicazione di fluido il tratto intermedio 30 con il raccordo di uscita 26.
Dall<1>altra parte tale intensità I<Ii risulta insufficiente affinché il primo nucleo 86 si sposti, in quanto la prima molla di chiusura 36 è dimensionata opportunamente in modo tale da opporre una forza elastica di richiamo maggiore di quella esercitata dalla seconda molla di chiusura 94 e superiore alla forza elettromagnetica agente sul primo nucleo 86. Quindi viene impedito il passaggio di fluido fra il raccordo di ingresso 24 e il tratto intermedio 30.
Con riferimento alla figura 8, il sistema valvolare 10 è illustrato in una prima configurazione di apertura modulata, in cui il dispositivo valvolare di ingresso 14 è in una prima condizione di apertura modulata e il dispositivo valvolare di uscita 18 è in una condizione di apertura completa.
In tale situazione, la bobina di induzione 92 è attraversata da una corrente elettrica I avente un'intensità I superiore alla prima soglia di erogazione li, ma inferiore ad una seconda soglia di erogazione l2(si veda la figura 10}.
Rispetto a quanto avviene nella configurazione preliminare dì apertura, l'intensità Ii<I<I2risulta sufficiente affinché il primo nucleo 86 si sposti da una posizione estratta (figure 4, 5, 6 e 7) ad una posizione parzialmente retratta (figura 8) in quanto il dimensionamento della prima molla di chiusura 3 6 è selezionato in maniera tale per cui la forza elettromagnetica agente sul primo nucleo 86 vinca la forza elastica di richiamo esercitata dalla prima molla di chiusura 36.
Di conseguenza lo stelo di comando 44, solidale in traslazione al primo nucleo 86, trascina il ca-lice eterno 40 grazie alla battuta della porzione allargata 44b sulla porzione di appoggio 46. In questo modo la prima superficie otturatrice di intercettazione 54a sì solleva dalla prima sede valvolare di intercettazione 62a offerta dalla guarnizione dì tenuta 62, mentre la prima superficie otturatrice di modulazione 50a si allontana dalla prima sede valvolare di modulazione 64. Contemporaneamente la molla di otturazione 38 continua ad esercitare una pressione sul primo spallamento 60 e mantiene la seconda superficie otturatrice di intercettazione 62b sulla seconda sede valvolare di intercettazione 76.
In questo modo il fluido proveniente dal raccordo di ingresso 24 fluisce radialmente verso l'interno nell'interstizio formato in tale configurazione di apertura modulata fra il primo e secondo gruppo mobile 14 e 18. Operativamente il fluido passa inizialmente attraverso una prima luce anulare maggiore avente una sezione di passaggio fissa e formata fra la prima superficie otturatrice di intercettazione 54a e la prima sede valvolare di intercettazione 62a. Successivamente il fluido passa attraverso una seconda luce anulare minore avente una sezione modulabile a seconda della corsa del primo nucleo 86 e formata fra la prima superficie otturatrice di modulazione 50a e la prima sede val-volare di modulazione 64.
Di conseguenza il fluido esce radialmente verso l'esterno dal manicotto 58 nel tratto intermedio 30 ed è libero di passare attraverso il raccordo di uscita 26.
In sintesi, per azione del dispositivo valvolare di ingresso 16, il fluido proveniente dal raccordo di ingresso 24 subisce svariati cambi di direzione nel suo percorso all'interno dell'involucro 12 rispetto alla direzione individuata dall'asse A-A.
La modulazione della portata del fluido che attraversa il primo dispositivo valvolare 14 è funzione della corrente che attraversa la bobina di induzione 92. Infatti l'intensità Ii<l<I2della corrente è correlata all'entità dello spostamento della prima superficie otturatrice di modulazione 50a dalla prima sede valvolare di modulazione 64.
Osservando le figure 10 e il, si nota che la portata di fluido Φ che attraversa il primo dispositivo valvolare 14 è funzione della corrente I, seguendo un primo tratto di caratteristica Ci cre-scente all'aumentare dell'intensità della corrente I. Nel primo tratto di caratteristica Ci si nota che per valori dell'intensità di corrente
la portata di fluido Φ aumenta secondo un tasso di incremento In tale esempio di realizzazione il primo tratto di caratteristica Ciè sostanzialmente rettilineo, tuttavia andamento è da considerarsi puramente indicativo e non tassativo. E' desiderabile ottenere un valore del tasso di incremento ki che sia più ridotto possibile e un'ampiezza dell'intervallo I1<I<I2che sia più ampia possibile, in modo da poter ottenere una maggiore "sensibilità" nel controllo della portata di fluido Φ.
Quando l'intensità I di corrente viene incrementata fino a raggiungere la seconda soglia di erogazione l2, il primo gruppo mobile 32 sì dispone in modo tale per cui la rondella si 53 si trova in appoggio contro il secondo sballamento 63 realizzato nella rastremazione ogivale 65 del manicotto 58.
Con riferimento alla figura 9, il sistema valvolare 10 è illustrato in una seconda configurazione di apertura modulata, in cui il primo dispositivo valvolare 14 è in una seconda condizione di apertura modulata e il secondo dispositivo valvolare 18 è in una condizione di apertura completa.
In tale situazione la bobina di induzione 92 è attraversata da una corrente elettrica I avente un'intensità I superiore alla seconda soglia di erogazione I2. Rispetto a guanto avviene nella configurazione di apertura modulata, l'intensità I>I≥consente di trascinare il primo gruppo mobile 32 oltre la porzione parzialmente retratta del primo nucleo 86 illustrata nella figura 8. Grazie all'appoggio fra la rondella 53 e il secondo spallamento 63, il secondo gruppo mobile 34 è solidale in traslazione con il primo gruppo mobile 32 e pertanto la seconda superficie otturatrice di intercettazione 62b, offerta dalla guarnizione di tenuta 62, si solleva dalla seconda sede valvolare di intercettazione 76.
In questo modo il fluido proveniente dal raccordo di ingresso 24, oltre a fluire nell’interstizio formato fra il primo e secondo gruppo mobile 32 e 34, può attraversare una terza luce presente fra la seconda superficie otturatrice di intercettazione 62b, offerta dalla guarnizione di tenuta 62, e la seconda sede valvolare di intercettazione 76. Successivamente il fluido passa attraverso una quarta luce presente fra la seconda superficie otturatrice di modulazione 65a, offerta dalla rastre-mazione ogivale 65 del manicotto 58, e la seconda sede valvolare di modulazione 77. In modo analogo a quanto avviene nella configurazione operativa illustrata nella figura 8, questa quarta luce permette di modulare la portata dì fluido Φ in funzione dell'intensità di corrente I.
Osservando le figure 10 e 11 sì nota che, per valori dell'intensità di corrente I>l2, la portata di fluido Φ segue un secondo tratto di caratteristica C2crescente all'aumentare dell'intensità della corrente I. Si noti che, come nel caso del primo tratto di caratteristica Ci,l'andamento del secondo tratto di caratteristica C2è da considerarsi puramente indicativo e non tassativo.
Dall'esame del secondo tratto di caratteristica si percepisce che la portata di fluido Φ aumenta secondo un tasso di incremento k2, maggiore del primo tasse di incremento ki associato al primo tratto di caratteristica C2. Tale situazione è dovuta al fatto che, nella seconda condizione di apertura modulata, la sezione della quarta luce presente fra la seconda superficie otturatrice di modulazione 65a e la seconda sede valvolare di modulazione 77 risulta proporzionalmente maggiore rispetto alla seconda luce esistente fra la prima superficie otturatrice di modulazione 50a e la prima sede valvolare di modulazione 64.
Pertanto tale sistema valvolare 10 può essere portato in due differenti condizioni di apertura modulata. Nella prima condizione di apertura modulata illustrata nella figura 8 si può apprezzare che il sistema valvolare 10 consente di regolare in maniera più precisa e sensibile la portata di fluido passante fra il raccordo di ingresso 24 e il raccordo di uscita 26. Invece nella seconda condizione di apertura modulata mostrata nella figura 9, si comprende che il sistema valvolare 10 permette una regolazione "meno sensibile" della portata di fluido rispetto a quanto avviene per la prima condizione di apertura modulata.
Quando il dispositivo attuatore elettromagnetico 16 viene diseccitato, il sistema valvolare 10 si riporta nella iniziale configurazione di chiusura completa mostrata nelle figure da 4 a 6, per azione delle molle 36, 48 e 94.
In ulteriori varianti di realizzazione può essere previsto che il dispositivo attuatore 16 non sia contenuto all'interno del tratto intermedio 30, ma che sia montato all'esterno dell'involucro 12.
Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.

Claims (25)

  1. RIVENDICAZIONI l. Sistema valvolare (10), particolarmente per il controllo dell'erogazione di un fluido da una sorgente di alimentazione ad un apparecchio utilizzatore; detto sistema comprendendo: un involucro (12) includente un raccordo di ingresso (24) e un raccordo di uscita (26) destinati a ricevere un flusso di fluido in ingresso e rispettivamente ad erogare detto flusso di fluido in uscita; e un tratto intermedio (30) in comunicazione di fluido con il raccordo di ingresso (24) e il raccordo di uscita (26); mezzi valvolari di ingresso e di uscita (14, 18) interposti fra il raccordo di ingresso (24) e il tratto intermedio (30) e rispettivamente fra il tratto intermedio (30) e il raccordo di uscita (26); e mezzi attuatori elettromagnetici (16) predisposti per essere attraversati da una corrente elettrica di eccitazione avente un'intensità (I) modulabile in modo tale per cui i mezzi attuatori (16) dispongono i mezzi valvolari di ingresso (14) in una condizione di apertura modulata, in cui detta portata di fluido (Φ) è crescente all'aumentare dell'intensità (I) di detta corrente; detto sistema valvolare (10) essendo caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori elettromagnetici {16} sono predisposti per essere attivati da una corrente avente un'intensità (I) modulabile in un primo e secondo intervallo di valori in cui detti mezzi attuatori (16) azionano i mezzi valvolari di ingresso (14) rispettivamente in una prima e seconda condizione di apertura modulata, in cui detta portata di fluido (Φ) è variata seguendo rispettivamente un primo e un secondo tratto di caratteristica {C1(· C2)crescenti all'alimentare dell'intensità (I) di detta corrente.
  2. 2. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo e secondo tratto di caratteristica (Ci; C2) sono crescenti in base rispettivamente ad un primo e secondo tasso di incremento (ki; k2); detto primo tasso di incremento (kj essendo minore di detto secondo tasso di incremento (k2).
  3. 3. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui i mezzi valvolari di ingresso (14) comprendono un primo e un secondo gruppo mobile (32, 34) cooperanti fra di loro, e primi mezzi elastici di chiusura {36) tendenti a trattenere il primo e secondo gruppo mobile (32, 34) in una condizione di chiusura completa.
  4. 4. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 3, in cui il primo (32) e secondo gruppo mobile (34) sono montati reciprocamente scorrevoli.
  5. 5. Sistema secondo la rivendicazione 4, in cui il primo (32) e secondo gruppo mobile (34) sono montati coassiali l'uno con l'altro.
  6. 6. Sistema valvolare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui il primo gruppo mobile (32) definisce una prima superficie otturatrice dì intercettazione (54a), e il secondo gruppo mobile (34) definisce una prima sede valvolare di intercettazione (62a); detti primi mezzi elastici di chiusura (36) tendendo a sospingere la prima superficie otturatrice di intercettazione (54a) contro la prima sede valvolare di intercettazione (62a).
  7. 7. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 6, in cui detti mezzi attuatori (16) sollevano la superficie otturatrice di intercettazione (54a) dalla prima sede valvolare di intercettazione (62a) quando l'intensità (I) dì corrente è superiore ad un primo valore di soglia minima (li) idoneo a contrastare l'azione della prima molla di chiusura {36}.
  8. 8. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui il primo gruppo mobile (32) definisce inoltre una prima superficie otturatrice di modulazione (50a) e il secondo gruppo mobile (34) definisce una prima sede valvolare di modulazione (64); detti primi mezzi elastici di chiusura (36) tendendo a ridurre distanza fra la prima superficie otturatrice di modulazione (50a) e la prima sede valvolare di modulazione (64).
  9. 9. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 8, in cui detti mezzi attuatori (16) distanziano la prima superficie otturatrice di modulazione (50a) dalla prima sede valvolare di modulazione (64), e modulano la portata di fluido (Φ) secondo detto primo tratto di caratteristica (Ci) quando detta intensità di corrente (I) è compresa fra un primo valore dì soglia minima (li) e un secondo valore di soglia massima (I2).
  10. 10. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui il secondo gruppo mobile (34) definisce inoltre una seconda superficie otturatrice di intercettazione (62b) e l'involucro (12) definisce una seconda sede valvolare di intercettazione (76); detti mezzi valvolari di ingresso (14) comprendendo inoltre secondi mezzi elastici di chiusura (38) tendenti a trattenere la seconda superficie otturatrice di intercettazione (62b) contro la seconda sede valvolare di intercettazione (76).
  11. 11. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 10, in cui la prima sede valvolare di intercettazione (62a) è solidale con la seconda superficie otturatrice di intercettazione (62b).
  12. 12. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 10 o li, in cui detti mezzi secondi mezzi elastici di chiusura (38) sono interposti fra il primo e secondo gruppo mobile (32, 34).
  13. 13. Sistema valvolare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 10, il e 12, in cui il primo gruppo mobile (32) trascina la seconda superficie otturatrice di intercettazione (62b) in sollevamento dalla seconda sede valvolare di intercettazione (76) quando i mezzi attuatori (16) sono attraversati da una corrente di intensità (I} superiore ad un secondo valore di soglia massima (I2).
  14. 14. Sistema valvolare secondo una qualsiasi delle rivendicazione 12 o 13, in cui il secondo gruppo mobile (32) definisce inoltre una seconda superficie otturatrice di modulazione (65a) e l'involucro (12) definisce una seconda sede valvolare di modulezione (77); detti primi mezzi elastici di chiusura (36) tendendo a ridurre la distanza fra la se-conda superficie otturatrice di modulazione (65a) e seconda sede valvolare di modulazione (77).
  15. 15. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 14, in cui detti mezzi attuatori (16) distanziano la seconda superficie otturatrice di modulazione (65a) dalla seconda sede valvolare di modulazione (77) e modulano la portata di fluido (Φ) seguendo il secondo tratto di caratteristica (C2) quando l'intensità di corrente (I) è superiore a detto valore di soglia massima (I2).
  16. 16. Sistema valvolare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 15, in cui la prima superficie otturatrice di intercettazione (54a) e la prima sede valvolare di intercettazione (62a) sono ubicate a monte rispetto alla prima superficie otturatrice di modulazione (50a) e l'associata prima sede valvolare di modulazione (64).
  17. 17. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 16, in cui la prima superficie otturatrice di intercettazione (54a) e la prima sede valvolare di intercettazione (62a) sono ubicate in posizione radialmente esterna rispetto alla prima superficie otturatrice di modulazione (50a) e l'associata prima sede valvolare di modulazione (64).
  18. 18. Sistema valvolare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 17, in cui la seconda superficie otturatrice di intercettazione (62b) e la seconda sede valvolare dì intercettazione (76) sono ubicate a monte rispetto alla seconda superficie otturatrice di modulazione (65a) e l'associata seconda sede valvolare di modulazione (77).
  19. 19. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 18, in cui la seconda superfìcie otturatrice di intercettazione (62b) e la seconda sede valvolare di intercettazione (76) sono ubicate in posizione radialmente esterna rispetto alla seconda superficie otturatrice di modulazione (65a) e l'associata seconda sede valvolare di modulazione (77).
  20. 20 . Sistema valvolare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi attuatori elettromagnetici (16) sono ubicati internamente a tenuta di fluido nel tratto intermedio (30) dell'involucro (12).
  21. 21. Sistema valvolare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 19, in cui i mezzi attuatori elettromagnetici (16) sono ubicati esternamente al tratto intermedio dell'involucro (12).
  22. 22. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 20 ο 21, in cui i mezzi attuatori (16) comprendono un solenoide (92) destinato ad essere percorso da detta corrente di eccitazione, e un primo nucleo ferromagnetico (86) circondato dal solenoide (92) ed idoneo ad assumere una posizione estratta, in cui esso non è attivato dal solenoide (92) e dispone i mezzi valvolari di ingresso (14) in una condizione di chiusura completa, ed una pluralità di posizioni retratte, in cui esso è attivato dal solenoide (92) e dispone i mezzi valvolari di ingresso (14) nella prima o seconda condizione di apertura modulata.
  23. 23 . Sistema valvolare secondo la rivendicazione 22, in cui i mezzi attuatori (16) comprendono inoltre un secondo nucleo ferromagnetico (88) avvolto dal solenoide (92) e predisposto per comandare i mezzi valvolari di uscita (18).
  24. 24. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 23, in cui il primo (86) e il secondo nucleo (88) sono spostabili in versi opposti nella medesima direzione (A-A).
  25. 25. Sistema valvolare secondo la rivendicazione 24, in cui il primo (86) e il secondo nucleo (88) sono assialmente distanziati a tenuta di fluido da un elemento di arresto fisso (90).
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