ITTO20070194A1 - Perfezionamenti nelle tecniche di sincronizzazione per reti di comunicazioni radio-mobili iso-frequenziali simulcast - Google Patents

Perfezionamenti nelle tecniche di sincronizzazione per reti di comunicazioni radio-mobili iso-frequenziali simulcast Download PDF

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ITTO20070194A1
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Description

"Perfezionamenti nelle tecniche di sincronizzazione per reti di comunicazioni radio-mobili iso-frequenziali simulcast"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda il campo delle comunicazioni radio-mobili analogiche e numeriche in una rete iso-frequenziale simulcast {simultaneous broadcast), e specificamente l'aspetto di sincronizzazione in frequenza delle stazioni ripetitrici radio di una rete simulcast.
Le reti simulcast sono oggi molto diffuse, in particolare nella configurazione di infrastrutture per sistemi di radio comunicazioni mobili professionali, poiché garantiscono una copertura radio estesa di un territorio, la qualità dei collegamenti e la fruizione di servizi a valore aggiunto senza richiedere un incremento delle frequenze radio, contrariamente a quanto accade per le soluzioni cellulari la cui architettura richiede un numero elevato di canali radio a disposizione.
I sistemi di radiocomunicazione mobile professionale forniscono servizi di comunicazione (ad esempio fonia, trasmissione dati, radiolocalizzazione) a gruppi chiusi di utenti e rispondono alle esigenze di comunicazione di organizzazioni, pubbliche o private, la cui struttura necessita di collegamenti tra una centrale operativa e unità dislocate sul territorio.
Negli anni è aumentata la domanda di reti di radiocomunicazione pubbliche o ad accesso privato per applicazioni di radiocomunicazione a scopo professionale, ad esempio da parte di forze di pubblica sicurezza, gestori di servizi di pubblica utilità, aziende di trasporti o semplicemente imprese proprietarie di flotte aziendali con la necessità di gestire numerosi dipendenti che operano in mobilità su aree locali, regionali, nazionali.
Le reti simulcast rispondono con semplicità e completezza a queste esigenze, adattandosi molto bene a qualsiasi conformazione orografica del territorio da coprire.
Una rete simulcast è indicativamente mostrata in figura 1, e comprende una stazione "master" collegata attraverso un primo canale (a frequenza f1) a più stazioni radio ripetitrici satelliti o "slave" (o a più stazioni master secondarie, eventualmente con più livelli gerarchici, che collegano numerose stazioni ripetitrici remote) che irradiano simultaneamente il medesimo segnale (e ricevono segnali dai terminali d'utente) su un secondo canale radio comune (a frequenza f2) su rispettive aree di copertura .
Ogni stazione ripetitrice copre una porzione dell 'area di copertura totale della rete. Le aree di copertura delle singole stazioni ripetitrici si possono sovrapporre creando zone in cui un terminale ricetrasmittente mobile riceve contemporaneamente segnali di potenza paragonabile da due o più stazioni .
Per assicurare un corretto funzionamento e buone prestazioni, le reti simulcast necessitano di una accurata sincronizzazione in frequenza. Infatti, in reti simulcast non accuratamente sincronizzate un terminale mobile che riceva segnali da due o più stazioni ripetitrici che abbiano livelli di potenza paragonabili sperimenta una degradazione della qualità del segnale stesso: nel caso di segnale analogico peggiora il rapporto segnalerumore, nel caso di segnale digitale aumentano gli errori sui bit ricevuti peggiorando la Bit Error Rate (BER).
Non è possibile ottenere una accurata sincronizzazione tra le stazioni ripetitrici impiegando oscillatori ad alta stabilità presso ciascuna stazione (reti quasi-sincrone), ed a questa soluzione è stata preferita la possibilità di diffondere un tono di sincronismo dei singoli oscillatori mediante un canale dedicato (ad una frequenza nel campo UHF) .
Ad esempio, il brevetto US 5059 926 risolve il problema della sincronizzazione di frequenza attraverso l'utilizzo di contatori e di un set di segnalazioni dedicate che vengono scambiate periodicamente tra la stazione master e le stazioni slave della rete, in modo che gli oscillatori delle stazioni slave siano sincronizzati all'oscillatore della stazione master.
Questa tecnica non è tuttavia efficiente in quanto presenta lo svantaggio di richiedere un insieme di segnali dedicati per il raggiungimento della sincronizzazione di tutti gli oscillatori. Ciò appesantisce l'utilizzo dei collegamenti radio, sottraendo banda al segnale utile, e rende impossibile eseguire la sincronizzazione quando la rete è impegnata nella trasmissione dì traffico generato dall'utente .
Il brevetto IT 1248 029 a nome della Richiedente descrive un innovativo procedimento di sincronizzazione tramite la frequenza della portante di trasmissione del segnale utile ritrasmesso dalle stazioni ripetitrici ai terminali ricetrasmittenti, modulata in ampiezza o angolarmente, per cui sono utilizzati direttamente i segnali che trasportano il traffico dell'utente senza richiedere segnalazioni aggiuntive.
Ciò rende più efficacemente utilizzabile l'intera banda di trasmissione disponibile per trasmettere informazione utile aumentando la velocità di trasmissione, o fornire nuovi servizi a valore aggiunto .
Scopo della presente invenzione è di fornire un ulteriore perfezionamento per reti simulcast operanti con sincronismo da portante, rendendo estremamente rapida la sincronizzazione in frequenza di un'intera rete, caratteristica vantaggiosa nel trattamento di segnali analogici e fondamentale nel trattamento di segnali digitali.
Secondo la presente invenzione tale scopo viene raggiunto grazie ad una apparecchiatura avente le caratteristiche richiamate nella rivendicazione 1, ed un procedimento avente le caratteristiche richiamate nella rivendicazione 10.
Formano ulteriore oggetto dell’invenzione una stazione ripetitrice ed una rete di comunicazione radio iso-freguenziale simulcast come rivendicato.
In sintesi, la presente invenzione realizza una tecnica di sincronizzazione adatta per reti simulcast con stazioni ripetitrici collegate ad una stazione master via radio ed operanti con modulazione di fase o frequenza, sia analogica che digitale, basata sul recupero preciso di un riferimento di sincronismo dal segnale emesso dalla stazione master. Ciò avviene predisponendo nella stazione ripetitrice un primo anello di regolazione del sincronismo atto a fornire un segnale dì regolazione dell'oscillatore locale della stazione ripetitrice, ed un secondo anello dì regolazione del sincronismo atto a fornire un segnale di compensazione della differenza residua di sincronizzazione tra l'oscillatore locale e l'oscillatore master direttamente allo stadio di trasmissione dei segnali ai terminali d'utente.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione verranno più dettagliatamente esposti nella descrizione particolareggiata seguente di una sua forma di attuazione, data a titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
la figura 1 è una rappresentazione schematica di una rete di comunicazione radio iso-frequenziale simulcast ;
la figura 2 è una rappresentazione schematica dell'architettura circuitale di una stazione ripetitrice della rete di figura 1, con recupero del sincronismo da portante secondo l'invenzione;
la figura 3 è uno schema circuitale di una disposizione di recupero del sincronismo secondo l ' invenzione;
la figura 4 è uno schema di un modulo circuitale di stima dell'offset di frequenza per segnale analogico ;
la figura 5 è uno schema di un modulo circuitale di stima dell'offset di frequenza per segnale digitale ;
la figura 6 è uno schema di un modulo circuitale di regolazione "lenta" del sincronismo;
la figura 7 è uno schema di un modulo circuitale di regolazione "rapida" del sincronismo; e
la figura 8 è una rappresentazione degli effetti di un offset di frequenza sulla portante radio diffusa da una stazione ripetitrice.
In figura 1 è mostrata una configurazione di una rete di comunicazione radio iso-frequenziale simulcast tradizionale N, comprendente una stazione master M ed una pluralità di stazioni ripetitrici slave S, collegate direttamente alla stazione master (come illustrato) o attraverso ulteriori livelli gerarchici di stazioni di ridiffusione per reti più complesse ad estesa copertura territoriale. Ciascuna delle stazioni ripetitrici S presenta un'area di copertura radio A entro la quale può venire a trovarsi un terminale radio-mobile d'utente T.
La stazione Master M è atta a trasmettere segnali alle stazioni ripetitrici slave S attraverso un primo canale ad una prima frequenza fi e le stazioni slave rìdiffondono contemporaneamente lo stesso segnale sulle rispettive zone di copertura A attraverso un secondo canale ad una seconda frequenza f2comune a tutta la rete.
La stazione master ha al suo interno un riferimento di frequenza autonomo e le stazioni slave recuperano il sincronismo dalla stazione master utilizzando il riferimento di portante alla frequenza f1. La tecnica di sincronizzazione è valida con ogni modulazione analogica o digitale, di fase o di frequenza .
In particolare, le modulazioni prese in considerazioni per l'operatività della rete sono la modulazione di frequenza (FM) per segnali analogici e la modulazione di frequenza a 4 livelli {4-FSK, Frequency Shift Keying) per segnali digitali.
Convenientemente, tra le modulazioni digitali è impiegata una modulazione 4-FSK con velocità di trasmissione di 6000 simboli/secondo, poiché le caratteristiche di modulazione di fase continua (CPM, Continuous Phase Modulatìon) multi-lìvello (4 livelli) per trasmissione a pacchetti consentono di ottenere un segnale ad inviluppo costante e ottimizzare l'utilizzo della banda a disposizione.
In figura 2 è mostrata l’architettura circuitale di una stazione ripetitrice slave S nelle parti interessanti gli aspetti di recupero del sincronismo a partire dal segnale proveniente dalla stazione master M.
La stazione comprende un dispositivo ricevitore a radiofrequenza 10 atto ad eseguire la demodulazione del segnale analogico o digitale ricevuto dalla stazione master M, sintonizzato alla frequenza nominale (f1) del collegamento radio verso la stazione master attraverso un rispettivo oscillatore controllato in tensione (VCO) 12.
Al dispositivo ricevitore 10 è accoppiato un dispositivo modulatore I/Q 14 sintonizzato alla frequenza nominale (f2) del collegamento radio verso i terminali d'utente T attraverso un rispettivo oscillatore controllato in tensione (VCO) 16, ed atto ad eseguire la modulazione del segnale da trasmettere ai suddetti terminali. Se il segnale ricevuto e demodulato è analogico, il modulatore 14 esegue una modulazione FM alla frequenza f2- Se il segnale ricevuto e demodulato è digitale, il modulatore 14 esegue una modulazione 4-FSK intorno alla frequenza f2avendo ricostruito la forma d'onda del segnale digitale successivamente alla decodifica dei simboli.
Una disposizione circuitale 18 di recupero del segnale di riferimento di sincronismo è predisposta per ricevere il segnale analogico o digitale emesso dalla stazione master M attraverso il ricevitore 10, ed è atta ad emettere un primo segnale di regolazione di un oscillatore locale 20 della stazione ripetitrice ed un secondo segnale di regolazione del sincronismo fornito al modulatore 14.
L'oscillatore locale 20 è a sua volta accoppiato all'oscillatore controllato in tensione 12 per il sincronismo del ricevitore 10 (ramo di ricezione) ed all'oscillatore controllato in tensione 16 per il sincronismo del modulatore 14 (ramo di trasmissione) .
La disposizione 18 di recupero del sincronismo, illustrata nel dettaglio in figura 3, include un primo modulo 30 di stima dell'offset di frequenza tra un segnale ricevuto di tipo analogico e l'oscillatore 12 di sincronismo del ricevitore, ed un secondo modulo 32 di stima dell'offset di frequenza tra un segnale ricevuto di tipo digitale e l'oscillatore 12 di sincronismo del ricevitore, disposti in parallelo.
Ciascuno dei moduli 30, 32 è accoppiato all’uscita con un modulo circuitale di regolazione "lenta" del sincronismo 40 ed un modulo circuitale di regolazione "rapida" del sincronismo 42, rispettivamente atti ad emettere detto primo segnale di regolazione dell'oscillatore locale 20 e detto secondo segnale di regolazione rapida (residua) al modulatore 14.
Con riferimento alle figure 4 e 5 è mostrata in dettaglio l'architettura circuitale dei moduli di stima dell'offset di frequenza.
Il modulo 30 di stima dell'offset di frequenza per segnali di tipo analogico (figura 4) comprende un circuito rivelatore di segnale analogico 50 e, a valle di esso, un filtro passa-basso 52.
Il modulo 32 di stima dell'offset di frequenza per segnali di tipo digitale (figura 5) comprende un circuito rivelatore di segnale digitale 60 e, a valle di esso, un circuito down-converter 62 per la conversione del segnale in simboli per ogni pacchetto ricevuto, controllato attraverso un circuito dì recupero della temporizzazìone 64. Un circuito sommatore è predisposto a valle del down-converter 62 ed atto a ricevere, ad un ingresso non invertente, i simboli ricevuti di ogni pacchetto e, ad un ingresso invertente, i simboli attesi per lo stesso pacchetto, dedotti attraverso un circuito di rigenerazione di simboli 66, così da effettuarne la differenza. L'uscita del circuito sommatore è infine portata all'ingresso di un circuito 68 di determinazione della media sui simboli, atto a fornire un relativo segnale di stima dell'offset di frequenza .
Con riferimento alle figure 6 e 7 è mostrata in dettaglio l'architettura circuitale dei moduli di regolazione del sincronismo.
Il modulo circuitale di regolazione "lenta" del sincronismo 40 include un dispositivo commutatore 70 atto a commutare tra un primo ed un secondo canale di ingresso, veicolanti rispettivamente i segnali di stima dell’offset di frequenza per segnali analogici e digitali, e a valle di esso, in cascata, un filtro d'anello 72 per il circuito retroazionato ed un convertitore D/A 74 in uscita.
Il modulo circuitale di regolazione "rapida" del sincronismo 42 include un dispositivo commutatore 80 atto a commutare tra un primo ed un secondo canale di ingresso, veicolanti rispettivamente i segnali di stima dell'offset di frequenza per segnali analogici e digitali, ed un circuito moltiplicatore a valle. Sul canale di ingresso per segnali digitali è interposto un filtro passa-basso intelligente 82 i cui poli variano al variare della quantità di pacchetti ricevuti nell'unità di tempo.
Nel funzionamento, la disposizione di recupero del segnale di riferimento di sincronismo 18 utilizza il segnale demodulato in frequenza presente al dispositivo ricevitore 10 per il recupero del segnale di riferimento.
Nel segnale demodulato in frequenza è presente l'informazione di quanto l'oscillatore di riferì mento della stazione ripetitrice è fuori frequenza rispetto alla stazione master. Questa informazione viene stimata da algoritmi di calcolo eseguiti dai moduli di stima dell'offset di frequenza 30, 32 in modo differente a seconda che venga ricevuto un segnale analogico o un segnale digitale.
Il modulo 30 effettua la stima dell'offset di frequenza tra il segnale ricevuto e il segnale emesso dall'oscillatore VCO 12 sulla base di un segnale analogico ricevuto. In dettaglio, esso effettua un filtraggio a banda stretta attorno alla componente continua del segnale demodulato ed il valore calcolato fornisce l'informazione necessaria per stimare l'offset di frequenza.
Il modulo 32 effettua la stima dell'offset di frequenza tra il segnale ricevuto e il segnale emesso dall’oscillatore VCO 12 sulla base di un segnale digitale ricevuto. In dettaglio, per ogni pacchetto ricevuto (composto da n simboli) esso effettua una media in ampiezza dei valori ricevuti ak' rispetto a quelli attesi ak. Se la distribuzione dei simboli akfosse a media nulla, cioè il valore atteso degli akfosse zero {E[ak) =0) , si potrebbe sfruttare la stessa tecnica del segnale analogico, ma poiché E[ak] non è nulla, e cambia tra n pacchetto e il successivo, occorre utilizzare una tecnica differente. La stima viene quindi calcolata effettuando la differenza tra i simboli ricevuti ak' ed i simboli attesi akall'interno di ogni pacchetto. Un’eventuale deviazione in frequenza modifica la posizione dei simboli ricevuti e la media di questo scostamento produce l’informazione da utilizzare per il recupero dell'offset.
Per descrìvere in dettaglio il processo di stima dell'offset di frequenza si prenda in considerazione un segnale modulante, che può essere:
di tipo analogico:
dove fmè la frequenza istantanea del segnale modulante m ( t) ; oppure
di tipo CPM generico:
k
con
dove akrappresentano i simboli e g (t) la forma d'onda dei simboli.
Modulando in frequenza il segnale m (t) la frequenza istantanea della portante è esprimibile nella forma:
dove f0è la frequenza di centro banda e h è un ìndice di modulazione.
La fase φ della portante è modulata dall'integrale di m (t) . In particolare sì può scrivere:
t
dove q>0è la fase iniziale della portante mentre K{è l'indice di modulazione.
Detta A l'ampiezza della portante, il segnale modulato è scrivibile nella forma:
Vale naturalmente la relazione:
per cui la rappresentazione mediante le componenti in fase e quadratura per questo segnale è:
dove
Ipotizzando che nella stazione ripetitrice l'oscillatore di riferimento abbia un errore di frequenza rispetto a quello della stazione master, l'oscillatore VCO 12 del ramo di ricezione determi nerebbe al ricevitore 10 la demodulazione del segnale s (t) con una portante di frequenza f0+Δf0, quindi con una imprecisione in frequenza pari a
Δ fo .
Si otterrebbe così un segnale affetto da errore che si combina con il segnale ricevuto nel seguente modo:
All’uscita del discriminatore di frequenza presente nel ricevitore 10 questa oscillazione residua si traduce in una costante che trasla la componente continua del segnale modulante m (t) .
Si noti che il discriminatore di frequenza può essere realizzato alternativamente come filtro analogico o elaborando digitalmente le componenti in fase (I) ed in quadratura (Q) del segnale.
Se il sistema di ricezione fosse ideale questa componente continua non creerebbe problemi, ma poiché i filtri presentano una banda limitata di funzionamento, un eventuale scostamento Af0(vedasi figura 8) produrrebbe distorsioni sul segnale ricevuto e un offset di frequenza sulla portante radio ridiffusa dai ripetitori.
Le stime dell'offset di frequenza, come sopra richiamato, effettuate dal modulo 30 o 32 vengono portate in ingresso ai moduli 40, 42 di regolazione del sincronismo.
I moduli di regolazione "lenta" e "rapida" del sincronismo 40, 42 sono predisposti per eseguire in parallelo rispettivi algoritmi di calcolo per generare corrispondenti segnali di regolazione dell'oscillatore locale 20 e del modulatore 14.
La stima dell'offset di frequenza viene utilizzata dal modulo di regolazione "lenta" 40 per correggere la tensione di sintonia dell'oscillatore locale 20 interno della stazione ripetitrice, compensando le variazioni di frequenza del riferimento dovute ad invecchiamento del quarzo e a variazioni di temperatura, e mantenendo il segnale a frequenza intermedia (IF) centrato rispetto ai filtri a quarzo presenti nel ricevitore. La regolazione dell'oscillatore locale 20 è quindi sostanzialmente di tipo feed-back e porta l'oscillatore ad oscillare alla frequenza dell'oscillatore di riferimento della stazione master.
La frequenza dell'oscillatore locale 20 viene quindi utilizzata dall'oscillatore VCO 12 del ramo di ricezione per ricavare la frequenza di ricezione del demodulatore del dispositivo ricevitore 10 e dall'oscillatore VCO 16 del ramo di trasmissione per ricavare la frequenza di trasmissione per il modulatore I/Q.
La stima dell'offset di frequenza viene utilizzata dal modulo di regolazione "rapida” 42 per calcolare un valore di compensazione di frequenza che viene utilizzato dal modulatore i/Q per rettificare la propria non corretta frequenza operativa quando l'algoritmo di regolazione "lenta" non ha raggiunto la convergenza.
Nel caso di segnale analogico la stima dell'offset di frequenza è scalata per un fattore f2/f1 per tenere conto delle diverse frequenze dei due oscillatori VCO 12, 16. Nel caso di segnale digitale la stima dell'offset di frequenza presenta un andamento a gradino per il primo pacchetto ricevuto, mentre in caso di trasmissione continua viene mediata su più pacchetti attraverso il filtro passa-basso 82, ed è scalata per il fattore f2/f1 per tenere conto delle diverse frequenze dei due oscillatori VCO 12, 16.
La regolazione del modulatore 14 è dunque sostanzialmente di tipo feed-forward.
Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto è stato descrìtto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito di protezione della presente invenzione definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI l. Disposizione circuitale per la sincronizzazione dei segnali di comunicazione tra una stazione ripetitrice (S) di una rete di comunicazione radio ìso-freguenziale simulcast (N) e terminali d'utente (T) rispetto ad un segnale di riferimento di frequenza universale emesso da una stazione centrale (M) della rete in comunicazione (N) con detta stazione ripetitrice (S), detta disposizione di sincronizzazione comprendendo un circuito oscillatore (20) atto a produrre un segnale di riferimento di frequenza locale per la sintonizzazione di mezzi ricevitori (10) della stazione (S) ad una prima frequenza operativa (fi) di trasmissione dei segnali provenienti dalla stazione centrale (M), e di mezzi trasmettitori (14) della stazione (S) ad una seconda frequenza operativa (f2) di trasmissione dei segnali verso i terminali d'utente (T), la disposizione di sincronizzazione essendo caratterizzata dal fatto che include: mezzi (30; 32) per la determinazione di uno scostamento in frequenza tra detto segnale di riferimento di frequenza universale ricevuto dalla stazione centrale (M) e detto segnale di riferimento di frequenza locale; primi mezzi di regolazione di frequenza (40), atti a sintonizzare detto circuito oscillatore locale (20) con la frequenza di detto segnale di riferimento universale, predisposti per variarne la frequenza di oscillazione sulla base di detto scostamento di frequenza determinato, secondo una prima configurazione di anello di controllo in retroazione; e secondi mezzi di regolazione di frequenza (42) predisposti per fornire a detti mezzi trasmettitori (14) un segnale di compensazione della differenza residua di sincronizzazione tra la frequenza di oscillazione del circuito oscillatore locale (16) rispetto al quale detti mezzi trasmettitori (14) sono sintonizzati e la frequenza del segnale di riferimento universale, in una seconda configurazione di anello di controllo diretto.
  2. 2. Disposizione secondo la rivendicazione 1, in cui detto segnale di riferimento di frequenza universale è un'onda portante di un segnale di comunicazione analogico tra detta stazione centrale (M) e detta stazione ripetitrice (S), modulata angolarmente .
  3. 3. Disposizione secondo la rivendicazione 1, in cui detto segnale di riferimento di frequenza uni versale è un'onda portante dì un segnale di comunicazione digitale tra detta stazione centrale (M) e detta stazione ripetitrice (S), modulata angolarmente .
  4. 4. Disposizione secondo le rivendicazioni 2 e 3, comprendente un primo modulo (30) per la determinazione dì uno scostamento in frequenza di un segnale di comunicazione analogico ed un secondo modulo (32) per la determinazione di uno scostamento in frequenza di un segnale di comunicazione digitale, atti a ricevere in ingresso un rispettivo segnale di comunicazione demodulato.
  5. 5. Disposizione secondo la rivendicazione 4, in cui detto modulo (30) per la determinazione di uno scostamento in frequenza di un segnale di comunicazione analogico comprende un filtro passa-basso (52) atto a effettuare un filtraggio a banda stretta attorno alla componente continua del segnale demodulato .
  6. 6. Disposizione secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui detto modulo (32) per la determinazione di uno scostamento in frequenza di un segnale di comunicazione digitale comprende: mezzi (62) di conversione del segnale digitale in simboli, per ogni pacchetto ricevuto; mezzi di confronto tra una sequenza di simboli ricevuti (ak) di ogni pacchetto ed una corrispondente sequenza di simboli attesi (ak) per lo stesso pacchetto; e mezzi (68) per la determinazione della media di scostamento dei simboli della sequenza.
  7. 7. Disposizione secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui i primi mezzi di regolazione della frequenza (40) comprendono: mezzi commutatori (70) tra un primo canale analogico di ingresso ed un secondo canale digitale di ingresso, veicolanti rispettivamente segnali di stima dello scostamento di frequenza per segnali di comunicazione analogici e digitali; a valle di detti mezzi commutatori (70), un filtro d'anello (72); e mezzi convertitori D/A (74) in cascata a detto filtro (72).
  8. 8. Disposizione secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui i secondi mezzi di regolazione della frequenza (42) comprendono: mezzi commutatori (80) tra un primo canale analogico di ingresso ed un secondo canale digitale di ingresso, veicolanti rispettivamente segnali di stima dello scostamento di frequenza per segnali di comunicazione analogici e digitali; e a valle di detti mezzi commutatori (80), un circuito moltiplicatore per lo scalamento dello scostamento stimato in funzione del rapporto tra dette prima (f1) e seconda (f2) frequenza operativa di trasmissione.
  9. 9. Disposizione secondo la rivendicazione 8, in cui detto canale digitale di ingresso comprende un filtro passa-basso (82).
  10. 10. Procedimento per la sincronizzazione dei segnali di comunicazione tra una stazione ripetitrice (S) di una rete di comunicazione radio isofrequenziale simulcast (N) e terminali d'utente (T) rispetto ad un segnale di riferimento di frequenza universale emesso da una stazione centrale (M) della rete (N) in comunicazione con detta stazione ripetitrice (S), detta disposizione di sincronizzazione comprendendo un circuito oscillatore (20) atto a produrre un segnale di riferimento di frequenza locale per la sintonizzazione di mezzi ricevitori (10) della stazione (S) ad una prima frequenza operativa (f1) di trasmissione dei segnali provenienti dalla stazione centrale (M), e di mezzi trasmettitori (14) della stazione (S) ad una seconda frequenza operativa (f2) dì trasmissione dei segnali verso i terminali d'utente (T), caratterizzato dal fatto che include le operazioni di: determinare uno scostamento in frequenza tra detto segnale di riferimento dì frequenza universale ricevuto dalla stazione centrale (M) e detto segnale di riferimento di frequenza locale; variare la frequenza di oscillazione di detto circuito oscillatore locale (20) sulla base dì detto scostamento di frequenza determinato al fine di sintonizzarlo con la frequenza di detto segnale di riferimento universale, secondo una prima configurazione di anello di controllo in retroazione; e fornire a detti mezzi trasmettitori (14) un segnale di compensazione della differenza residua di sincronizzazione tra la frequenza di oscillazione del circuito oscillatore locale (16) rispetto a cui essi sono sintonizzati e la frequenza del segnale di riferimento universale, in una seconda configurazione di anello di controllo diretto.
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 10, in cui detto segnale di riferimento di frequenza universale è un'onda portante di un segnale dì comunicazione analogico tra detta stazione centrale (M) e detta stazione ripetitrice (S), modulata angolarmente .
  12. 12. Procedimento secondo la rivendicazione 10, in cui detto segnale di riferimento di frequenza universale è un ' onda portante di un segnale di comunicazione digitale tra detta stazione centrale (M) e detta stazione ripetitrice (S), modulata angolarmente .
  13. 13. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 10 a 12, in cui la determinazione di uno scostamento in frequenza di un segnale di comunicazione analogico comprende un filtraggio passabasso a banda stretta attorno alla componente continua del segnale demodulato.
  14. 14. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 10 a 12, in cui la determinazione di uno scostamento in frequenza di un segnale di comunicazione digitale comprende: la conversione del segnale digitale in simboli, per ogni pacchetto ricevuto; il confronto tra una sequenza di simboli ricevuti ( ak ') di ogni pacchetto ed una corrispondente sequenza di simboli attesi (ak.) per lo stesso pacchetto; e la determinazione della media di scostamento dei simboli della sequenza.
  15. 15. Procedimento secondo una qualsiasi delle ri vendicazioni 10 a 14, in cui la sintonizzazione della frequenza di oscillazione del circuito oscillatore locale (20) con la frequenza di detto segnale di riferimento universale comprende: la selezione del canale di ingresso veicolante il segnale di stima dello scostamento di frequenza col segnale di comunicazione, tra un primo canale di ingresso relativo a segnali di comunicazione analogici ed un secondo canale di ingresso relativo a segnali di comunicazione digitali; l'aggancio in frequenza a detto segnale di riferimento universale; e la conversione digitale/analogica dì detto segnale di riferimento universale agganciato.
  16. 16. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 10 a 15, in cui la compensazione della differenza residua di sincronizzazione tra la frequenza di oscillazione del circuito oscillatore locale (20) e la frequenza del segnale di riferimento universale comprende: la selezione del canale di ingresso veicolante il segnale di stima dello scostamento di frequenza col segnale di comunicazione, tra un primo canale di ingresso relativo a segnali di comunicazione analogici ed un secondo canale di ingresso relativo a segnali di comunicazione digitali; e lo scalamento dello scostamento stimato in funzione del rapporto tra dette prima (f1) e seconda (f2) frequenza operativa di trasmissione.
  17. 17. Stazione ripetitrice (S) di una rete di comunicazione radio iso-frequenziale simulcast (N), comprendente una disposizione circuitale secondo le rivendicazioni 1 a 9 per la sincronizzazione dei segnali di comunicazione con terminali d'utente (T) rispetto ad un segnale di riferimento di frequenza universale emesso da una stazióne centrale (M) della rete.
  18. 18. Rete di comunicazione radio iso-frequenziale simulcast (N), comprendente una pluralità di stazioni ripetitrici (S) secondo la rivendicazione 17.
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