ITTO20060280A1 - Macchina lavabiancheria con dispensatore di agenti di lavaggio - Google Patents

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ITTO20060280A1
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IT
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basket
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tank
washing
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IT000280A
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Dino Bongini
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Indesit Co Spa
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    • D06FLAUNDERING, DRYING, IRONING, PRESSING OR FOLDING TEXTILE ARTICLES
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    • D06F39/024Devices for adding soap or other washing agents mounted on the agitator or the rotating drum; Free body dispensers
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo:
“Macchina lavabiancheria con dispensatore di agenti di lavaggio”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad ima macchina lavabiancheria con almeno un dispensatore di agenti di lavaggio.
L’effettuazione di un ciclo di lavaggio da parte di una macchina lavabiancheria presuppone l’impiego di sostanze detergenti, in polvere o liquide, ed eventuali ulteriori sostanze, come ammorbidenti, profumanti o altri additivi. Tali sostanze vengono qui genericamente definite come “agenti di lavaggio”.
Nelle lavabiancheria di tipo più comune, a caricamento dall’alto, la distribuzione degli agenti di lavaggio è realizzata mediante un dispositivo dispensatore che comprende un contenitore a cassetto suddiviso in una serie di scomparii affiancati, ciascuno dei quali destinato ad essere caricato con una dose di un agente di lavaggio, da erogarsi in una rispettiva fase di un ciclo di funzionamento della macchina. Il contenitore a cassetto è alloggiato scorrevolmente in un vano, che si apre sulla parte frontale del mobile della macchina ed ha un fondo a tramoggia in comunicazione di fluido (aria e liquido) con la vasca di lavaggio, in cui è montato girevole il cesto per la biancheria. Il contenitore a cassetto è spostabile rispetto al suddetto vano tra una posizione estratta, per il caricamento degli agenti di lavaggio desiderati nei vari scomparii, ed una posizione ritratta, in cui ciascuno degli scomparii è suscettibile di essere attraversato da un flusso di acqua volto a trascinare in vasca il rispettivo agente di lavaggio. In funzione della tipologia e quantità del carico di biancheria da lavare l'utente seleziona un programma o ciclo di lavaggio e provvede a caricare nei vari scomparii del contenitore a cassetto le dosi consigliate degli agenti di lavaggio richiesti. Al momento opportuno del ciclo l'acqua da immettere nella vasca di lavaggio della macchina viene fatta transitare selettivamente attraverso i vari scomparii, tramite sistemi comprendenti elettro- valvole o un ugello mobile, comandati mediante l’unità di controllo della macchina, di tipo elettronico e/o elettromeccanico. In altri termini, quindi, in base al programma selezionato, ed a seconda delle fasi di lavaggio raggiunte, unità di controllo provvede a far prelevare in tempi opportuni i diversi agenti di lavaggio dai relativi scomparii del contenitore a cassetto.
I dispositivi dispensatori del tipo indicato sono generalmente ingombranti, a causa delle dimensioni del contenitore a cassetto, e quindi del relativo vano a tramoggia. Va rilevato che, onde garantire flussi e sfiati aria adeguati, nonché evitare malfunzionamenti dovuti a possibili grumi di detergente, il contenitore a tramoggia occupa spesso un volume che è addirittura doppio rispetto al contenitore a cassetto. Tali ingombri, associati alla necessità di allocare il dispensatore in una posizione possibilmente ergonomica, limitano le possibilità di sfruttamento ottimale degli spazi all’ interno del mobile, rendendo problematica l’allocazione di altri componenti funzionali della macchina. Tale problema è ad esempio sentito nelle macchine che, a parità di dimensioni del mobile, hanno vasca e cesto di capacità accresciuta rispetto alle lavabiancheria più comuni, onde consentire il trattamento di quantità di biancheria superiori a 5 kg. Simili problemi si hanno anche nel caso di lavabiancheria a caricamento frontale in cui, per motivi di ergonomia, l’asse di rotazione del cesto è inclinato rispetto all’orizzontale, oppure nelle lavabiancheria in cui il cosiddetto gruppo oscillante della macchina risulta montato entro il mobile in posizione più elevata rispetto al normale: in tali soluzioni la parte superiore della vasca e/o i contrappesi ad essa associati risultano relativamente prossimi alla parete superiore del mobile, imponendo lo spostamento del dispensatore in altra posizione.
Gli inconvenienti sopra menzionati sono ridotti nelle soluzioni in cui il dispensatore è concepito per il montaggio in corrispondenza del bordo deirapertura frontale della vasca di lavaggio, ad esempio come descritto in EP-A-1.445.368. Tali dispensatori, per quanto di funzionamento complessivamente preciso ed affidabile, sono di realizzazione relativamente complicata e costosa. Nel caso di macchine con cesto di capacità normale, ossia nell’ordine dei 5 kg, la presenza del dispensatore può inoltre rendere difficoltose le operazioni di carico e scarico della biancheria.
La presente invenzione di propone principalmente di risolvere gli inconvenienti sopra esposti, tramite una macchina lavabiancheria dotata di un dispensatore di agenti di lavaggio di impiego semplice e comodo, di funzionamento preciso ed affidabile, di agevole realizzazione e di costo contenuto.
Questi ed altri scopi ancora sono raggiunti, secondo la presente invenzione, da una macchina lavabiancheria, in particolare a caricamento frontale, avente le caratteristiche indicate nelle rivendicazioni allegate.
Le rivendicazioni costituiscono parte integrante dell’insegnamento tecnico qui fornito in relazione all’invenzione. In estrema sintesi, l’invenzione riguarda in via principale la soluzione che prevede di equipaggiare una macchina lavabiancheria, del tipo con cesto girevole secondo un asse sostanzialmente orizzontale oppure inclinato sino a circa 25° rispetto all’orizzontale, con almeno un dispensatore avente un contenitore per uno o più agenti di lavaggio, il quale contenitore che è montato sul cesto porta-biancheria. Il contenitore risulta in tal modo girevole con il cesto, particolarmente in modo da essere portato ciclicamente a contatto, e preferibilmente almeno parzialmente immerso, con il liquido di trattamento che, durante il funzionamento della macchina, si trova nella regione inferiore della vasca. Preferibilmente il suddetto contenitore è vincolato al cesto in modo spostabile tra una posizione operativa, in cui il contenitore è rientrato rispetto alla vasca, in posizione bloccata, ed una posizione inoperativa, in cui il contenitore sporge almeno parzialmente all’esterno del cesto e dalla vasca. In tale ottica il contenitore può essere vantaggiosamente associato al cesto in modo scorrevole ed essere conformato sostanzialmente a cassetto, per assumere una posizione estratta ed una posizione ritratta rispetto ad un relativo alloggiamento. Nella forma di attuazione ritenuta preferenziale il contenitore è montato in corrispondenza di una parete circonferenziale del cesto ed il suddetto alloggiamento è almeno in parte definito da un corpo che realizza almeno parte di un elemento per il trascinamento e/o l’agitazione della biancheria all’intemo del cesto stesso. Il contenitore può comprendere almeno imo tra un vano aperto, per ottenere l’erogazione nella vasca del relativo agente di lavaggio almeno in parte per gravità, a seguito della rotazione del cesto, ed un recipiente al quale è funzionalmente associata una disposizione di erogazione, commutabile tra una condizione di apertura ed ima condizione di chiusura nel corso di una fase o passo intermedio del ciclo di funzionamento della macchina. La disposizione di erogazione può comprendere mezzi valvolari predisposti per assumere una rispettiva posizione di apertura quando il cesto raggiunge una velocità di rotazione superiore ad una soglia sostanzialmente predeterminata, oppure essere parte di una disposizione ad azionamento elettromagnetico, o ancora basata sull’impiego di un attuatore sensibile alla temperatura del liquido di trattamento, quale un attuatore termico o a memoria di forma. Preferibilmente il contenitore include almeno sia il suddetto vano aperto che il suddetto recipiente, o comunque è predisposto per essere caricato con almeno due agenti di lavaggio che debbono essere erogati in fasi operative distinte di un medesimo ciclo di lavaggio eseguito dalla macchina.
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dai disegni annessi, fomiti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
- le figure 1 e 2 sono viste frontali schematiche di una lavabiancheria secondo Γ invenzione, con una porta di caricamento in posizione chiusa ed aperta, rispettivamente;
- la figura 3 è una vista schematica in prospettiva della lavabiancheria nella condizione di figura 2, con un rispettivo contenitore di agenti di lavaggio in posizione estratta;
- la figura 4 è una vista schematica in prospettiva di una possibile realizzazione di un gruppo oscillante della lavabiancheria delle figure 1-3, con porta chiusa;
- le figure 5 e 6 sono, rispettivamente, un sezione secondo la linea V-V di figura 1 ed una vista schematica in prospettiva del gruppo oscillante della macchina, con porta aperta e contenitore di agenti di lavaggio in posizione ritratta;
- le figure 7 e 8 sono, rispettivamente, un sezione secondo la linea VII- VII di figura 2 ed una vista schematica in prospettiva del gruppo oscillante della macchina, con porta aperta e contenitore di agenti di lavaggio in posizione estratta;
- le figure 9, 10 e 11 sono dettagli, in scala maggiore, delle figure 5, 7 e 8, rispettivamente;
- la figura 12 è un dettaglio in maggior scala di figura 9, in una condizione di chiusura di mezzi valvolari del contenitore di agenti di lavaggio;
- la figura 13 è una sezione di dettaglio simile a quella di figura 12, con i suddetti mezzi valvolari in ima condizione di apertura.
Con particolare riferimento alle figure 1-3, con 1 è indicata nel suo complesso una macchina lavabiancheria secondo Γ invenzione, avente un mobile 2, ad esempio in lamiera, che comprende una parete frontale 2a; nel caso esemplificato la parete 2a ha una regione inferiore sostanzialmente verticale ed una regione superiore leggermente inclinata, in cui è formata un’apertura 3, di forma leggermente oblunga verticalmente. Sulla parete 2a è montato un quadro comandi, rappresentato schematicamente nelle sole figure 1 e 2, dove è indicato con 4, comprendente ad esempio un display -eventualmente di tipo touch-screen - ed alcuni tasti di comando; al quadro comandi è associata un’unità di controllo della macchina 1, particolarmente del tipo a microprocessore.
Nel seguito verranno descritti unicamente i componenti della macchina 1 utili alla comprensione della presente invenzione, dando per scontato che la macchina stessa comprende tutti gli altri elementi di per sé noti necessari per il suo normale funzionamento, quali mezzi valvolari e condotti per il caricamento di acqua in vasca, mezzi sensori di livello, resistenza di riscaldamento dell’acqua, pompa e condotto di scarico, eventuale sicurezza antiallagamento, eccetera.
All’intemo del mobile 2 è previsto un cosiddetto gruppo oscillante, alcuni componenti del quale sono visibili in figura 4. Il gruppo oscillante comprende una vasca di lavaggio 5, ad esempio in plastica o in acciaio inox, avente una rispettiva base 5a o flangie laterali, per l’attacco delle estremità superiori di ammortizzatori portanti, rappresentati schematicamente ed indicati con 6; le estremità inferiori degli ammortizzatori 6 sono invece assicurate ad un basamento inferiore del mobile 2, non rappresentato, di concezione di per sé nota. Nel caso illustrato sono previsti quattro ammortizzatori 6, ma tale numero deve intendersi puramente esemplificativo, in quanto il gruppo oscillante potrebbe essere sostenuto anche da soli due ammortizzatori e/o prevedere anche elementi elastici, in forma di molle, ancorati tra la regione superiore della vasca 5 e la regione superiore del mobile 2. D gruppo oscillante comprende ulteriormente un componente strutturale 7, fissato in corrispondenza della parete frontale della vasca 5 e fungente da contrappeso; nell’esempio illustrato l’elemento 7 ha forma generalmente anulare, con un rispetto passaggio avente sezione conforme ad un’apertura frontale della vasca, in seguito descritta. Con 8 è indicata nel complesso una porta della macchina 1 che, in un una realizzazione preferita dell 'invenzione, appartiene al gruppo oscillante: in particolare, nell’esempio illustrato, la porta 8 è associata al componente 7, tramite una cerniera indicata schematicamente con 9.
Il gruppo oscillante comprende inoltre un cesto o tamburo per la biancheria, indicato nel complesso con 10, ad esempio nelle figure 2 e 3, preferibilmente formato in acciaio inox. Come visibile anche nelle figure 5 e 7, il cesto 10 presenta una parete circonferenziale IOa dotata di fori - non rappresentati - per il passaggio del liquido di lavaggio/risciacquo, un fondello o parete posteriore 10b ed una parete frontale 10c, in cui è formata un’apertura principale di accesso, indicata con 10c’, per il carico e lo scarico della biancheria. Come si nota nelle figure 5 e 7, la parete frontale 10c del cesto ha una regione centrale generalmente svasata verso l’esterno, in modo da sporgere nell’ambito della parete frontale 5a della vasca 5, anch’essa avente forma parzialmente svasata verso l’esterno, in cui è formata una rispettiva apertura, non indicata.
Il gruppo oscillante comprende ulteriormente un motore elettrico 11, ancorato alla base 5a della vasca 5 ed operativo per porre in rotazione il cesto 10 tramite una trasmissione a cinghia 12 e pulegge 13, 14 (figure 5 e 7). Come da tecnica nota, la puleggia 14 è calettata ad un albero 15, solidale ad una crociera 16 fissata al fondello 10b del cesto 10 e passante in un mozzo montato nella parete posteriore della vasca 5. In una possibile realizzazione alternativa i mezzi motori della macchina 1 possono essere rappresentati da un motore elettrico a trazione diretta o “in asse”, ossia avente un rotore associato all’albero del cesto ed uno statore portato dalla parete posteriore della vasca o dalla relativa crociera (si veda, a puro titolo esemplificativo di una tale tecnica, il documento US2005146235).
Come visibile nelle figure 5 e 7, nel caso illustrato il gruppo oscillante è predisposto in modo tale per cui il cesto ruoti secondo un asse, indicato con X, che è di poco inclinato rispetto all’orizzontale; in generale l’angolo può essere indicativamente compreso tra 0 e 25°, preferibilmente tra circa 5° e 13°, e molto preferibilmente tra all’incirca 8° ± 2°, al fine di agevolare l’ergonomia della macchina per quanto riguarda le operazioni di caricamento e scarico della biancheria rispetto al cesto 10: tale caratteristica deve comunque intendersi come una semplice opzione, e quindi l’asse di rotazione del cesto 10 potrebbe essere orizzontale.
Airintemo del cesto 10 sono previsti mezzi trascinatori, destinati a produrre l’agitazione della biancheria nel corso della rotazione del cesto stesso. Nel caso illustrato sono previsti tre trascinatori, indicati con 17 e 18, ad esempio nelle figure 2, 3 e 5-8. Come da tecnica nota, i trascinatori sono previsti entro il cesto 10, in corrispondenza della parete circonferenziale 10a, ed hanno un profilo esposto sostanzialmente a V, o comunque comprendente due pareti longitudinali opposte che convergono tra loro sostanzialmente in direzione del centro del cesto. I trascinatori 17, 18 possono essere formati direttamente tramite sagomatura della parete circonferenziale 10a oppure configurati come componenti fissati al cesto 10. In tale ottica, nella forma di attuazione preferita dell’invenzione, almeno il trascinatore 18 (ed eventualmente ogni trascinatore 17, 18) è formato in materia plastica stampata ed assicurato alla parete circonferenziale 10a e/o alle pareti frontale e posteriore 10b, 10c del cesto, con modalità e mezzi di per sé noti. I trascinatori 17, 18, internamente cavi, si estendono preferibilmente per Γ intera profondità del cesto 10, ossia tra rispettive regioni periferiche delle pareti 10b e 10c del cesto 10.
Il gruppo oscillante comprende poi una guarnizione, indicata con 19, formata ad esempio in elastomero ed associata alla parete frontale della vasca 5.
La macchina 1 comprende ulteriormente un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio. Secondo l’aspetto principale dell’invenzione, il dispensatore comprende un contenitore per agenti di lavaggio che è montato sul cesto 10 ed è girevole con esso attorno all’asse X. Nella forma di attuazione illustrata il suddetto contenitore, indicato nel complesso con 20 nelle figure, è sostanzialmente configurato a cassetto ed è vincolato al cesto per poter assumere una posizione inoperativa, o di caricamento, ed una posizione operativa, o di erogazione. Il contenitore 20 illustrato è montato scorrevole in un relativo alloggiamento che, nella forma di attuazione attualmente preferenziale, è almeno in parte ricavato in uno dei trascinatori, e precisamente il trascinatore indicato con 18 nelle figure. Va precisato a questo riguardo che la parete frontale 10c del cesto 10 presenta un rispettivo passaggio, indicato con 10c” in figura 11, formato in corrispondenza dell’ estremità anteriore del trascinatore 18, che è aperta; la parete 10c del cesto è dotata di opportuna risbordatura in corrispondenza del passaggio 10c”.
Come detto, il trascinatore è interamente cavo e può quindi ospitare il contenitore 20: in questo modo, come visibile particolarmente nelle figure 7-8 e 10, il contenitore 20 può essere almeno parzialmente estratto dal trascinatore 18, attraverso il passaggio 10c”, per sporgere frontalmente dal cesto 10 e dalla vasca 5. A tale scopo, l’apertura prevista nella parete frontale 5a della vasca 5 ha forma e/o dimensioni tali da consentire l’accesso sia all’intemo del cesto 10 che alla parte frontale del contenitore 20. La direzione di scorrimento del contenitore 20 è sostanzialmente parallela o leggermente inclinata rispetto all’asse di rotazione X del cesto (si noti che, nell’esempio non limitativo illustrato, la parete circonferenziale 20a del cesto a cui è fissato il trascinatore 18 è leggermente troncoconica, con diametro minore in corrispondenza del fondello 10b, per cui la direzione di scorrimento del contenitore 20 non è esattamente parallela all’asse X).
Con particolare riferimento alla figura 11 , il contenitore 20 comprende un corpo principale 21, formato vantaggiosamente in materia plastica stampata. Preferibilmente il corpo 21 ha sezione conforme a quella del trascinatore 18, e quindi essenzialmente triangolare o a trapezio, o comunque contraddistinta da due pareti laterali longitudinalmente estese, una delle quali indicata con 2 la, che convergono essenzialmente in direzione del centro del cesto 10; il corpo 21 ha inoltre una parete frontale, indicata con 21b, direttamente accessibile da un utilizzatore quando la porta 8 della macchina 1 è in posizione di apertura (si veda a riferimento la figura 6). Le pareti 21 a del corpo 21 sono dotate di guide longitudinali, indicate con 21c in figura 11, operativamente accoppiate in rispettive guide formate all’intemo del corpo del trascinatore 18; una di tali guide è indicata con 18a nelle figure 9 e 10.
Il corpo 21 ha lunghezza inferiore a quella del relativo trascinatore 18 ed è preferibilmente concepito per contenere almeno due diversi agenti di lavaggio, intesi anche come due dosi di un medesimo agente di lavaggio da erogarsi in fasi operative diverse di uno stesso ciclo di funzionamento della macchina. Nel caso esemplificato, il corpo 21 definisce un vano anteriore 22, costituito da ima semplice cavità, aperta nella parte del corpo 21 affacciatesi sulla parete circonferenziale 10a del cesto 10. Nel corpo 21 è inoltre previsto un recipiente posteriore, indicato complessivamente con 23, che comprende uno sportellino di accesso, indicato con 24; come visibile nelle figure 9 e 10, lo sportellino 24 è incernierato in un punto 24a al corpo 21; tra il corpo 21 e lo sportellino 24 si estende inoltre una molla 25, che sollecita lo sportellino stesso in ima rispettiva posizione di apertura (figure 10 e 11). Al recipiente 23 è operativamente associata almeno parte di una disposizione di erogazione, indicata nel complesso con 26 nelle figure 9 e 10, commutabile tra una condizione di apertura ed una condizione di chiusura nel corso del funzionamento della macchina 1, come risulterà in seguito.
Nella forma di attuazione illustrata il vano 22 è destinato ad essere caricato con un’ detersivo di lavaggio, in polvere o liquido, mentre il recipiente 23 è destinato ad essere caricato con un additivo liquido, quale un ammorbidente.
Il dispensatore della macchina secondo l’invenzione è inoltre dotato di mezzi di bloccaggio, commutabili tra una condizione di impegno ed una condizione di rilascio, dove nella condizione di impegno il contenitore 20 è mantenuto nella posizione ritratta entro il trascinatore 18 e nella condizione di rilascio il contenitore 20 può essere spostato tra tale posizione ritratta e la relativa posizione estratta. I suddetti mezzi di bloccaggio non sono illustrati, in quanto i medesimi possono essere di qualsiasi tipologia nota allo scopo, quali ad esempio un semplice chiavistello oppure un meccanismo di aggancio/sgancio montato sul corpo 21 ed azionabile tramite un pulsmte. Nella forma di realizzazione preferita, tali mezzi di bloccaggio comprendono un meccanismo di tipo cosiddetto push-push, ossia commutabile a spinta, agendo in particolare sulla parete frontale 21b del corpo del contenitore 20. 1 meccanismi del tipo indicato sono in sé ben noti in molte varianti e non richiedono in questa sede una specifica descrizione; qui basti precisare che il meccanismo push-push può essere ad esempio del tipo comunemente impiegato in abbinamento a cassetti scorrevoli e comprendere una molla, indicata con 27 nelle figure 9 e 10, tendente a spingere il cont enitore 20 verso la rispettiva posizione estratta.
Quando il meccanismo push-push viene commutato nella rispettiva posizione di rilascio, la molla 27 causa la fuoriuscita parziale del contenitore 20 attraverso il passaggio 10c” di figura 11; il contenitore 20 viene poi tirato manualmente dall· utilizzatore nella suddetta posizione estratta, visibile ad esempio in figura 10. Nel corso del movimento di estrazione l’azione della molla 25 causa l’apertura dello sportellino 24; lo sportellino 24 presenta appendici superiori, indicate con 24b nelle figure 9-11, suscettibili di cooperare in scorrimento sul bordo dell’apertura frontale della vasca 5 o altra superficie fissa, ad esempio del trascinatore; in questo modo, il movimento angolare di apertura dello sportellino 24 avviene gradualmente, man mano che il contenitore 20 viene estratto dal trascinatore 18; si apprezzerà, per converso, che quanto il contenitore 20 viene spinto verso l’interno del trascinatore 18, le appendici 24b, cooperando con il bordo dell’apertura della vasca 5 o altra superficie, determinano un movimento “automatico” di chiusura dello sportellino 24.
Tra lo sportellino 24 ed il corpo 21 possono essere convenientemente previsti mezzi di tenuta, quale una guarnizione; i mezzi di accesso all’interno del recipiente 23 possono essere di tipo diverso da quello esemplificato, ad esempio un tappo awitabile o con innesto a baionetta, come nei dispensatori di brillantante per lavastoviglie.
Nella forma di attuazione esemplificata nelle figure la parete frontale 21b del contenitore 20 è accessibile solo quando il cesto 10 si trova in ima posizione angolare sostanzialmente predefinita all’interno della vasca 5. A tale scopo, e come si intuisce ad esempio dalle figure 2, 3, 6, 8 e 11, l’apertura frontale della vasca 5 ha una parte prevalente, sostanzialmente circolare e coassiale all’apertura del cesto, ed un’estensione laterale, che si sviluppa in direzione sostanzialmente radiale, proprio per consimtire di accedere al fronte del contenitore 20 e permetterne lo spostamento tra le rispettive posizioni estratta e ritratta (la sagoma dell’apertura della vasca 5 corrisponde sostanzialmente a quella definita dalla guarnizione indicata con 19). Nel caso esemplificato la suddetta estensione dell 'apertura della vasca 5 si trova, sostanzialmente, in corrispondenza del punto morto superiore del cesto 10, ma tale posizione non deve intendersi come limitativa.
La guarnizione 19 sostanzialmente circoscrive la regione della parete frontale 5a in è formata l’apertura della vasca 5, che consente l’accesso al cesto 10 ed al cont enitore 20. Tale guarnizione 19 è destinata ad operare in tenuta rispetto alla porta 8, qui solidale al gruppo oscillante, al fine di evitare la fuoriuscita dalla vasca 5 del liquido di trattamento. Stante la particolare sagoma dell’apertura frontale della vasca e della guarnizione 19, anche la porta 8 può presentare ima parte principale, indicata con 8a nelle figure, sostanzialmente circolare e coassiale all’apertura del cesto 10, e un’ astensione radiale, indicata con 8b.
La macchina 1 secondo l’invenzione è impiegata e funziona in modo genialmente noto, ad eccezione delle modalità di caricamento ed erogazione degli agenti di lavaggio. Un esempio non limitativo di tali modalità è qui di seguito fornito, con riferimento ad un ciclo che comprende
- una fase di lavaggio, in cui si prevede di utilizzare un detersivo caricato nel vancf 22;
- una prima fase di risciacquo intermedio in cui non si introducono agenti di lavaggio, seguita da un breve passo di rotazione del cesto a velocità tale da determinare l’erogazione di un ammorbidente contenuto nel recipiente 23; e
- una fase di risciacquo finale, in cui rammorbidente e l’acqua caricata in vasca si miscelano.
Si supponga di esser nella condizione illustrata in figura 3, in cui la porta 8 è aperta ed il contenitore 20 è nella rispettiva posizione di caricamento degli agenti di lavaggio. Dopo aver immesso il detersivo nel vano 22 e rammorbidente nel recipiente 23, l’utilizzatore spinge il contenitore 20 verso l’interno della sua sede, rappresentata dal trascinatore 18, sino ad ottenere la commutazione del suddetto meccanismo pushpush. Come spiegato, lo scorrimento del contenitore 20 determina la chiusura dello sportellino 24 e la commutazione del meccanismo blocca il contenitore nella posizione ritratta. Dopo aver caricato la biancheria nel cesto 10 e chiuso la porta 8, l’utilizzatore accende la macchina 1 e seleziona il desiderato ciclo di lavaggio, agendo sul quadro comandi 4. L’unità di controllo abilita quindi il caricamento nella vasca 5 dell’acqua, proveniente dalla rete di alimentazione idrica a cui la macchina 1 è collegata, sino al raggiungimento di un livello predefinito, controllato in modo noto, ad esempio con un pressostato, non rappresentato; i mezzi per il caricamento di acqua in vasca, comprendenti ad esempio almeno un’elettro-valvola ed un tubo flessibile, sono stati solo schematizzati nelle figure 5 e 7, dove sono indicati complessivamente con 29. Nel corso del caricamento dell’acqua, o al suo termine, l’unità di controllo comanda il motore 11 in modo da produrre la rotazione del cesto 10.
Nel corso della rotazione del cesto 10 il detersivo è libero di uscire dal vano 22, prevalentemente per gravità. Si noti che la parete circonferenziale 10a del cesto presenta fori o passaggi anche in corrispondenza della regione in cui è fissato il trascinatore 18, e che lo stesso trascinatore 18 può essere dotato di fori e passaggi nelle sue pareti rivolte verso l’interno del cesto: in questo modo il detersivo è libero di passare in vasca, onde miscelarsi con l’acqua caricata. Per effetto della rotazione, ad ogni giro del cesto 10 il trascinatore 18 ed il contenitore 20 vengono temporaneamente immersi, almeno parzialmente, nel bagno presente sul fondo della vasca 5: in questo modo è assicurata la completa asportazione del detersivo dall’ interno del trascinatore e dal vano 22, nonché la relativa pulizia. La fase di lavaggio del ciclo prosegue in modo noto, ad esempio con rotazioni alternate del cesto a velocità relativamente bassa, ad esempio compresa tra 40-60 giri al minuto (rpm) ed eventuali pause.
Al termine della fase di lavaggio il liquido viene scaricato dalla vasca 5 e l’unità di controllo comanda il motore 11 ai fini dell’effettuazione di un passo di distribuzione del carico, seguito da un fase di centrifugazione a media velocità, ad esempio a 700 rpm, con concomitante attivazione della pompa di scarico, non rappresentata. A ciò segue il caricamento di acqua pulita in vasca e la successiva effettuazione di una prima fase di risciacquo, con modalità in sé note, senza impiego di agenti di lavaggio; al termine di tale primo risciacquo, l’acqua viene scaricata, viene realizzato un passo di distribuzione e poi una fase di centrifugazione più spinta della precedente, ad esempio a 800 rpm, sempre con pompa di scarico attiva.
A questo punto, prima o dopo l’avvio del caricamento di acqua per un l’effettuazione di un secondo risciacquo, l’unità di controllo comanda il motore 11 al fine di portare temporaneamente il cesto 10 ad una velocità di rotazione, ad esempio di circa 900 rpm, che è superiore ad una soglia sostanzialmente predefinita, che qui si supponga essere di circa 850 rpm. Secondo una forma vantaggiosa dell’invenzione, tale passo di rotazione del cesto a 900 rpm - che ha luogo con pompa di scarico inattiva ed è eventualmente preceduto da un relativo passo di distribuzione - è volto a provocare la commutazione della disposizione indicata con 26 nelle figure 9 e 10, ovvero causare l’erogazione dell’ammorbidente.Un esempio di disposizione di erogazione è visibile in dettaglio nelle figure 12 e 13, rispettivamente in condizione chiusa e condizione aperta.
Nell’esempio illustrato la disposizione 26 comprende essenzialmente una camera, indicata complessivamente con 30 in figura 13, formata nel corpo del contenitore 20. La camera 30 ha un ingresso 31, che realizza una sede di valvola, in comunicazione di fluido con l’intemo del recipiente 23, ed un’uscita 32, che mette la camera stessa in comunicazione con l’esterno del contenitore 20. Entro la camera 30 è prevista una massa, che nell’esempio illustrato è rappresentata da un organo otturatore 33 di forma sferica, destinato a cooperare con la sede di valvola costituita dall’ingresso 31; nella camera 30 è poi prevista una molla 34, operativa per sollecitare l’otturatore 33 nella posizione di chiusura dell’ingresso 31 (figura 12), in direzione contraria alla forza centrifuga agente sull’otturatore stesso nel corso della rotazione del cesto. Nel funzionamento la molla 34 viene compressa allorquando la forza centrifuga agente sull’otturatore 33 è maggiore della forza di reazione elastica della molla; a tale scopo la molla 34 è evidentemente calibrata in funzione della massa rappresentata dall’otturatore 33, in fase di progetto. La condizione di compressione della molla 33 si ottiene quando il cesto 10 raggiunge una velocità superiore alla suddetta soglia sostanzialmente predefinita che, come detto, nell’esempio citato è pari a circa 850 rpm (naturalmente la massa spostabile tramite forza centrifuga potrebbe essere realizzata da un componente diverso dall’otturatore, ma associato a quest’ultimo).
In sostanza, nel corso del suddetto passo di rotazione a 900 rpm, si ottiene il raggiungimento della condizione di figura 13, in cui l’otturatore 33 assume una posizione nella camera 30 tale per cui l’ingresso 31 e l’uscita 32 comunicano direttamente, e P ammorbidente può così fuoriuscire dal recipiente 23. La rotazione a velocità superiore a 850 rpm viene mantenuta per un tempo necessario a garantire l’erogazione completa dell’ammorbidente (ad esempio la rotazione a 900 rpm può protrarsi per circa 10-15 secondi); l’espulsione dell’ammorbidente dal recipiente 23 è evidentemente agevolata dall’effetto centrifuga. Va da sé che in questo modo il sistema può essere concepito per erogare anche solo una parte del contenuto del recipiente 23, variando la durata del passo a velocità superiore a 850 rpm. Come risulterà in seguito, in accordo a possibili varianti, la disposizione di erogazione associata al recipiente 23 può comprendere un meccanismo bistabile od un sistema di sgancio di un mezzo di occlusione, quale uno sportellino o simile.
L’ammorbidente erogato passa quindi nella cavità del trascinatore 18 per poi miscelarsi, nel corso della rotazione del cesto 10, con l’acqua da utilizzarsi per la seconda fase di risciacquo. Quella parte di ammorbidente che eventualmente viene “spruzzata” per forza centrifuga sulla parete periferica della vasca 5 tende naturalmente a fluire verso la regione inferiore della vasca stessa; peraltro possono essere previsti brevi impulsi di rotazione del cesto a velocità relativamente elevata nel corso del risciacquo, onde determinare la formazione di un anello d’acqua, tra cesto e vasca, che garantisce lo sfruttamento dell’intera quantità di ammorbidente erogata.
Il secondo risciacquo prosegue con modalità note e termina con uno scarico del liquido utilizzato; a ciò seguono almeno un passo di distribuzione ed ima fase finale di centrifugazione ad alta velocità, ad esempio a 1.200 rpm o più, con pompa di scarico attiva, che conclude il ciclo di trattamento in senso stretto della biancheria.
Va precisato che l’unità di controllo della macchina è predisposta per eseguire il suddetto passo a 900 rpm, volto a causare l’erogazione dell’ammorbidente, al momento opportuno, anche nel caso in cui il ciclo selezionato dall’utilizzatore non preveda fasi di centrifugazione spinta ed anche nel caso in cui l’utilizzatore abbia impostato inizialmente l’opzione di esclusione delle centrifughe o di riduzione delle velocità di centrifugazione previste dal ciclo standard. Naturalmente le velocità sopra indicate hanno solo scopo esemplificativo e non limitativo del funzionamento della disposizione 26.
In ima forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell’invenzione la macchina 1 è predisposta in modo tale per cui, termine del ciclo di trattamento, il cesto 10 venga portato in modo automatico nella posizione angolare predefinita che consente l’accesso al contenitore 20.
Il posizionamento automatico può essere ottenuto con modalità e mezzi simili a quelli impiegati su talune macchine lavabiancheria a carica dall’alto con cesto ad asse orizzontale. Allo scopo possono essere previsti mezzi sensori della posizione angolare del cesto, ad esempio di tipo ottico (si veda, a puro titolo esemplificativo di una tale tecnica, il documento EP-A-0401734) o ad effetto di Hall, eventualmente integrati nel motore. In sostanza, in un tale sistema basato su mezzi sensori, al termine del ciclo l’unità di controllo della macchina 1 comanda una rotazione molto lenta del cesto (pochi giri al minuto) e, quando i mezzi sensori rilevano il raggiungimento della posizione angolare predefinita per il cesto 10, il motore 11 viene disattivato. In alternativa, il sistema di posizionamento automatico può comprendere un dispositivo elettromeccanico predisposto per bloccare il cesto quando questo raggiunge la posizione angolare predefinita (si veda, a puro titolo esemplificativo di una tale tecnica, il documento EP-A- 1041186). In sostanza, anche in questo caso, al termine del ciclo l’unità di controllo della macchina 1 comanda una rotazione molto lenta del cesto e toglie al contempo alimentazione elettrica ad un attuatore del suddetto dispositivo elettromeccanico, in modo che un perno del dispositivo stesso possa essere premuto da ima molla sulla superficie di un organo esterno della vasca ma connesso al cesto 10 e girevole con esso (ad esempio la puleggia 14). Tale organo girevole è dotato di una tacca, in cui il suddetto perno si impegna quando il cesto 10 raggiunge la posizione angolare predefinita, bloccandone la rotazione; il movimento del perno causa inoltre la commutazione di un microinterruttore o simile, con l’unità di controllo che toglie di conseguenza alimentazione al motore 11. All’avvio di un nuovo ciclo di lavaggio l’unità di controllo provvede poi ad alimentare nuovamente l’attuatore del dispositivo elettromeccanico, che causa Γ arretramento del suddetto perno in contrasto all’azione della relativa molla: in questo modo il perno si libera dalla tacca citata, onde consentire la successiva rotazione del cesto, quando il motore 11 viene alimentato ai fini del lavaggio.
A prescindere dall’implementazione specifica scelta per i mezzi di posizionamento automatizzato, il cesto 10 viene portato in una condizione assimilabile a quella visibile in figura 6, in cui la parete frontale del contenitore 20 è accessibile dopo l’apertura della porta 8. L’utilizzatore può quindi scaricare la biancheria dalla macchina 1, ed eventualmente caricare nuova biancheria da lavare. Ai fini del caricamento degli agenti di lavaggio, ed anche con il cesto carico di biancheria, l 'utilizzatore deve semplicemente premere frontalmente sul contenitore 20, onde causare la commutazione del meccanismo di bloccaggio push-push: il contenitore viene quindi estratto, in parte tramite la molla 27 ed in parte manualmente: si è quindi ritornati alla condizione di figura 3.
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche della presente invenzione, così come chiari risultano i suoi vantaggi.
Il montaggio del contenitore per gli agenti di lavaggio sul cesto consente di recuperare spazio utile all 'interno del mobile della macchina, che può essere reso disponibile per il posizionamento di altri componenti funzionali. Inoltre il fatto che, nell’ attuazione preferita, il contenitore sia alloggiabile in un organo (un trascinatore) che deve essere comunque previsto, evita di sottrarre spazio anche aU’intemo del cesto. Il dispensatore descritto risulta di costruzione semplice ed economica ed il suo impiego è agevole per l 'utilizzatore, sostanzialmente assimilabile a quello dei cassetti dei dispositivi tradizionali, per quello che riguarda le operazioni di caricamento degli agenti di lavaggio. Il dispensatore è in posizione vantaggiosa dal punto di vista dell’ ergonomia; inoltre, nella soluzione rappresentata e grazie all’ inclinazione del gruppo oscillante, la posizione del dispensatore rispetto all’apertura di vasca e cesto è tale per cui eventuali tracimazioni o simili dell 'ammorbidente - causate da errori dell’utilizzatore nel corso del relativo caricamento - ricadano verso l’interno del cesto stesso.
Il circuito idraulico e di alimentazione con acqua della macchina risultano semplificati rispetto alla tecnica anteriore, facendo inoltre venir meno la necessità dei sistemi deviatori di flusso e dei condotti a sifone tipici dei dispensatori a cassetto di tipo noto; in tale ottica va sottolineato come l’invenzione consenta di eliminare quelle parti non lavabili dei dispensatori a cassetto noti (contenitore a tramoggia e relativo tubo di collegamento alla vasca) tipicamente allocate nella zona alta della macchina, su cui insistono vapori che nel tempo portano a formazioni di muffe, deposito di batteri, eccetera: l’invenzione si dimostra quindi vantaggiosa anche dal punto di vista igienico.
Altro vantaggio aggiuntivo dell 'invenzione è rappresentato dal fatto che il dispensatore descritto è di tipo perfettamente auto-pulente, in virtù dei ripetuti passaggi di almeno parte del trascinatore 18 e del contenitore 20 nel bagno presente sul fondo vasca (si consideri che, in un ciclo di lavaggio di media durata, le rotazioni compiute dal cesto sono più di 2.000, in buona parte effettuate con liquido in vasca).
È chiaro che numerose varianti sono possibili alla macchina lavabiancheria descritta come esempio, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti nell’idea inventiva, così come è chiaro che nella pratica attuazione dell’invenzione, forme, dimensioni, materiali e componenti impiegati potranno essere diversi da quelli in precedenza indicati a titolo d’esempio, e sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.
In precedenza è stata descrìtta una macchina lavabiancherìa a caricamento frontale, ma l’invenzione è applicabile anche alle macchine a carica dall’alto di tipo europeo, ossia aventi un cesto girevole secondo un asse orizzontale. Come è noto, nelle macchine di questo tipo l’apertura del cesto è formata nella relativa parete circonferenziale ed in corrispondenza di tale apertura è previsto uno sportello; tale sportello comprende tipicamente almeno un lembo o flap, incernierato in modo da essere aperto verso l’esterno del cesto. Nell’implementazione più semplice dell’invenzione su una macchina a carica dall’alto, ad una parte interna dello sportello del cesto può quindi essere fissato un corpo plastico, ad esempio di forma simile al trascinatore 18, per l’alloggiamento del contenitore 20; tali corpo e contenitore hanno preferibilmente lunghezza minore rispetto agli omologhi componenti della macchina 1 qui illustrata, ma sono ad essi concettualmente simili. In tale implementazione, quindi, quando il suddetto lembo dello sportello viene aperto, il corpo di alloggiamento diventa accessibile ed il contenitore 20 può essere portato nella rispettiva posizione estratta, con modalità sostanzialmente simili quelle in precedenza esemplificate; per il resto il funzionamento del dispensatore e della macchina a carica dall’alto è simile a quello sopra descritto.
La disposizione di erogazione commutabile associata al recipiente 23 potrebbe essere di tipo diverso da quella esemplificata. Una possibilità in tal senso, utilizzabile ad esempio nel caso di macchine con vasca in plastica, è quella dotare il corpo 21 di una valvola azionabile tramite un elettromagnete posto esternamente alla vasca. In tale caso la valvola può comprendere un otturatore mantenuto in posizione di chiusura da una molla, ed all’ otturatore è associato un elemento ferromagnetico suscettibile di essere attratto dal citato elettromagnete, vincendo la reazione della molla. In questa implementazione, quando si desidera erogare il contenuto del recipiente 23, il cesto viene portato ad assumere una posizione angolare in cui il trascinatore 18 risulta sostanzialmente allineato all’ elettromagnete (i mezzi per ottenere tale posizionamento sono concettualmente simili a quelli precedentemente descritti); al raggiungimento di tale posizione l’elettromagnete viene alimentato, in modo da attrarre l’elemento ferromagnetico, e quindi determinare il passaggio dell’otturatore in una rispettiva posizione di apertura, che consente la fuoriuscita del contenuto del recipiente 23. Dopo un tempo ritenuto sufficiente all’erogazione della dose di ammorbidente, l’elettromagnete può essere disabilitato. Naturalmente nella variante proposta l’elemento ferromagnetico può essere sostituito da un magnete permanente. La disposizione può anche essere implementata sfruttando il fenomeno di repulsione magnetica, anziché di attrazione. E’ parimenti chiaro che l’elemento ferromagnetico o il magnete permanente potrebbe essere operativamente associato ad un organo di commutazione di un meccanismo bistabile, ossia suscettibile di mantenere due posizioni stabili. In questo caso un breve impulso di alimentazione dell’elettromagnete, anche durante una rotazione relativamente lenta del cesto, è sufficiente per consentire al meccanismo di passare dalla sua prima posizione (ad esempio in cui una valvola è mantenuta chiusa) alla seconda posizione (in cui la valvola è invece mantenuta aperta).
L’elemento ferromagnetico o il magnete può essere associato ad un dispositivo diverso da una valvola, quale un sistema di aggancio di uno sportellino scorrevole, sollecitato in posizione di apertura da una molla, che sostituisce lo sportellino ribaltabile 24 precedentemente descritto. In questo caso il breve impulso di alimentazione dell’elettromagnete determina lo sgancio dello sportellino, che scorre in apertura grazie all’azione della relativa molla, consentendo l’erogazione del contenuto del recipiente 23. Si apprezzerà quindi che, con tale variante, il recipiente 23 può essere previsto per contenere anche un agente di lavaggio in forma solida o pulverulenta. E’ parimenti chiaro che un sistema di sgancio del tipo indicato, per uno sportellino scorrevole o ribaltabile, può essere commutato sfruttando la forza centrifuga, secondo il principio precedentemente descritto con riferimento alle figure 12 e 13; lo stesso principio può anche essere impiegato per produrre la commutazione di un meccanismo bistabile, ai fini poco sopra citati. L’impiego di un meccanismo bistabile o di un sistema di sgancio dei tipi menzionati consente di mantenere aperto il recipiente 23 dopo l’erogazione dell’agente di lavaggio, e quindi la pulizia del recipiente stesso da parte del liquido presente in vasca, nel corso delle rotazioni del cesto.
In accordo ad un’altra possibile realizzazione la commutazione di una disposizione di erogazione per il recipiente 23 può essere ottenuta tramite un attuatore in posizione fissa all’ esterno della vasca ed un meccanismo commutabile a spinta associato al contenitore 20. A tale scopo può essere impiegato ad esempio un attuatore termo-elettrico, avente un albero o perno a movimento assiale suscettibile di sporgere all’interno della vasca 5, in un relativo passaggio dotato di idonei mezzi di tenuta. In tale realizzazione, dopo che il cesto è stato portato in una posizione predefinita (ad esempio nei modi già sopra spiegati), l’attuatore viene alimentato, in modo che il relativo albero si muova assialmente sino a produrre la commutazione o lo sgancio del citato meccanismo del contenitore 20, che consente l’apertura del relativo recipiente. Dopo rarretramento dell’albero suddetto, il cesto viene poi portato in rotazione normale, per ottenere l’erogazione dell’agente di lavaggio e la pulizia del recipiente.
In accordo ad una ulteriore possibile realizzazione il corpo 20 può essere equipaggiato con una disposizione di erogazione commutabile tramite mezzi atuatoti sensibili alla temperatura di un fluido presente in vasca, quale ad esempio un attuatore in materiale a memoria di forma, un attuatore a bimetallo o un attuatore di tipo termico, in sé ben noti. Ad esempio, nel caso di impiego di un attuatore termico (si veda a semplice riferimento EP-A-0 940 577) montato sul contenitore 20, il calore del liquido di lavaggio può essere sfruttato per far variare di volume un materiale presente in un corpo dell’ attuatore stesso (quale una cera o un alcool), in modo da causare lo spostamento di un pistone o simile organo di attuazione; nel caso di attuatore con materiale a memoria di forma, il calore del fluido che giunge a contatto con il materiale a memoria di forma causa una deformazione del materiale stesso, così consentendo di ottenere un’attuazione, e lo stesso principio vale nel caso di elemento a bimetallo. Un attuatore termo-sensibile della tipologia indicata può quindi essere utilizzato per produrre l’apertura di una valvola o di un sistema di sgancio di uno sportellino o simile, associato al recipiente di interesse; l’ attuatore sarà evidentemente progettato per intervenire al superamento di una certa soglia di temperatura del fluido, sicuramente raggiunta nel corso della fase del ciclo in cui deve essere effettuata l’erogazione (ad esempio durante la fase di lavaggio in senso stretto, nel corso della quale è impiegata acqua calda).
contenitore 20 potrebbe essere predisposto senza vano 22 e con un unico recipiente 23, oppure con almeno due recipienti 23 per rispettivi agenti di lavaggio (intesi anche come dosi di un medesimo agente di lavaggio da erogarsi in fasi operative diverse di uno stesso ciclo di funzionamento della macchina) o ancora con combinazioni di un vano 22 e più di un recipiente 23. Come già accennato, ad esempio, in un vano 22 potrebbe essere contenuta una dose di detersivo in polvere per Γ effettuazione di una fase di prelavaggio, in un primo recipiente 23 con sportello scorrevole potrebbe essere contenuta una dose del medesimo detersivo in polvere, ma per l’effettuazione della fase di lavaggio in senso stretto, e in un secondo recipiente 23, sempre con sportellino scorrevole o con la disposizione di erogazione 26 delle figure 12, 13, potrebbe essere contenuto un ammorbidente liquido. E’ chiaro che, in caso di più recipienti 23, i relativi meccanismi di sgancio-sportellino o i mezzi valvolari saranno commutabili in modo diverso: ad esempio, la disposizione del primo recipiente 23 potrà essere dotata di un attuatore termo-sensibile, mentre la disposizione del secondo recipiente 23 potrà essere azionata tramite forza centrifuga o con sistema ad elettromagnete. Nel caso in cui entrambi i recipienti prevedano una disposizione commutabile tramite forza centrifuga, le velocità di rotazione del cesto saranno differenti per produrre le due erogazioni (la soglia di velocità che causa l’erogazione dell’ ammorbidente sarà evidentemente più elevata rispetto alla soglia che deve essere superata per causare l’erogazione del detersivo di lavaggio).
Il cesto potrebbe eventualmente comprendere il solo trascinatore 18, con il relativo contenitore 20. Il posizionamento motorizzato del cesto nella posizione che consente l’acceso al contenitore 20 potrebbe anche essere attivabile manualmente dall’utilizzatore, ad esempio tramite un mezzo di comando previsto sul quadro 4.
Nell’esempio in precedenza illustrato la posizione predefinita che consente l’accesso al contenitore 20 è sostanzialmente in corrispondenza del punto morto superiore del cesto 10, ma come detto tale caratteristica non deve intendersi limitativa. In accordo ad una possibile variante, infatti, la posizione predefinita è spostata lateralmente, ad esempio sino a circa -45° oppure 45° rispetto al punto morto superiore, con semplici modifiche di forma al contenitore 20 e posizione del passaggio 10c”. In tale variante, la porta 8 potrebbe avere forma sostanzialmente rettangolare ed i mezzi di interfaccia utente, rappresentati dal quadro 4, potrebbero essere in posizione centrale, nella regione superiore della parete 2a del mobile 2.

Claims (31)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina lavabiancheria, particolarmente a caricamento frontale, avente un mobile (2) che alloggia un gruppo oscillante, il gruppo oscillante comprendendo almeno una vasca di lavaggio (5) ed un cesto per la biancheria (10), il cesto (10) essendo girevole nella vasca (5) secondo un asse (X) sostanzialmente orizzontale o inclinato rispetto all’orizzontale sino a circa 25°, la macchina (1) comprendendo inoltre - mezzi di caricamento di liquido (28), per ottenere un bagno di trattamento della biancheria in una regione inferiore della vasca (5), - mezzi motori (11), per azionare il cesto (10) in rotazione, - un sistema di controllo (4), e - un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio che include un contenitore (20) per almeno un agente di lavaggio, caratterizzata dal fatto che il contenitore (20) è montato sul cesto (10) ed è girevole con esso attorno a detto asse (X), particolarmente in modo da essere portato ciclicamente a contatto con il detto bagno di trattamento.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui il contenitore (20) è montato scorrevole in una relativa sede (18), tra una posizione inoperativa o estratta ed una posizione operativo o ritratta, la sede essendo almeno in pare realizzata da un elemento (18) per il trascinamento e/o l’agitazione della biancheria, previsto in corrispondenza di una parete periferica (10a) del cesto (10).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 e/o 2, in cui il contenitore (20) è predisposto per essere caricato con almeno due diversi agenti di lavaggio, anche intesi come due dosi di un medesimo agente di lavaggio, e per erogare i detti almeno due agenti di lavaggio in momenti o fasi operative diverse di un medesimo ciclo di funzionamento della macchina (1).
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 1 , in cui il contenitore (20) è vincolato al cesto (10) in modo spostabile tra una posizione operativa, in cui il contenitore (20) è rientrato rispetto alla vasca (5), ed una posizione inoperativa, in cui il contenitore (20) sporge almeno parzialmente all’esterno del cesto (10) e dalla vasca (5).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4, in cui il contenitore (20) è associato scorrevolmente al cesto (10), la direzione di scorrimento essendo in particolare sostanzialmente parallela a detto asse (X).
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 5, in cui il contenitore (20) è conformato sostanzialmente a cassetto, scorrevole tra una posizione estratta ed ima posizione ritratta rispetto ad una relativa sede (10), nella posizione estratta il contenitore (20) essendo almeno in parte accessibile per consentire il caricamento di un agente di lavaggio.
  7. 7. Macchina secondo almeno ima delle rivendicazioni da 4 a 6, in cui il contenitore (20) è montato in corrispondenza di una parete circonferenziale (10a) del cesto (10), preferibilmente all’intemo del cesto medesimo ovvero in posizione interna alla circonferenza individuata da detta parete (10a).
  8. 8. Macchina secondo le rivendicazioni 6 e 7, in cui la sede è almeno in parte definita da un corpo (18) fissato a, o formato in, detta parete circonferenziale (10a).
  9. 9. Macchina secondo la rivendicazione 8, in cui il detto corpo (18) è longitudinalmente esteso e realizza almeno parte di un elemento per il trascinamento e/o l’agitazione della biancheria aU’intemo del cesto (10), il corpo (18) estendendosi preferibilmente tra due pareti di estremità (10b, 10c) del cesto (10).
  10. 10. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore (20) comprende almeno un vano (22) suscettibile di essere caricato con un agente di lavaggio quando il contenitore (20) è in detta posizione inoperativa, oppure estratta, e successivamente consentire l’erogazione verso la vasca (5) dell’agente di lavaggio stesso prevalentemente per gravità, a seguito della rotazione del cesto (10), quando il contenitore (20) è in detta posizione operativa, oppure ritratta.
  11. 11. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore (20) comprende almeno un recipiente (23) suscettibile di essere caricato con un agente di lavaggio quando il contenitore (20) è in detta posizione inoperativa, oppure estratta, al recipiente (20) essendo operativamente associata una disposizione di erogazione (26) commutabile tra una condizione di apertura ed ima condizione di chiusura nel corso di un ciclo di funzionamento della macchina (1).
  12. 12. Macchina secondo la rivendicazione 11, in cui detta disposizione comprende mezzi valvolari (30-34) predisposti per assumere una rispettiva posizione di apertura quando il cesto (10) raggiunge una velocità di rotazione superiore ad una soglia sostanzialmente predeterminata.
  13. 13. Macchina secondo la rivendicazione 12, in cui detti mezzi valvolari (30-34) comprendono almeno una massa (33), preferibilmente di forma sferica e fungente da otturatore, sollecitata da una molla calibrata (34) in direzione contraria alla forza centrifuga agente sulla massa stessa nel corso della rotazione del cesto (10).
  14. 14. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre mezzi di bloccaggio, commutabili tra una condizione di impegno ed una condizione di rilascio, nella condizione di impegno il contenitore (20) essendo mantenuto in detta posizione operativa, oppure ritratta, e nella condizione di rilascio il contenitore (20) essendo spostabile tra detta posizione operativa, oppure ritratta, e detta posizione inoperativa, oppure estratta.
  15. 15. Macchina secondo la rivendicazione 14, in cui i mezzi di bloccaggio comprendono un cinematismo di tipo puh-push, ossia commutabile a spinta.
  16. 16. Macchina secondo almeno una della rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore (20) è suscettibile di essere portato in detta posizione inoperativa, oppure estratta, quando il cesto (10) si trova in una rispettiva posizione angolare sostanzialmente predefinita alFintemo della vasca (5).
  17. 17. Macchina secondo la rivendicazione 2 oppure la rivendicazione 7, in cui il cesto (10) ha una parete frontale (10c), dove sono formate un’apertura (10c’) di carico/scarico della biancheria ed un passaggio (10c”) attraverso il quale il contenitore (20) è spostabile verso l’esterno, rispettivamente l’interno, del cesto (10), l’apertura (10c’) ed il passaggio (10c”) essendo preferibilmente distinti tra loro.
  18. 18. Macchina secondo la rivendicazione 2 oppure la rivendicazione 7, in cui la vasca (5) ha una parete frontale (5a) dotata di un’apertura per l’accesso ad una parte (21b) del contenitore (20) ed al cesto (10).
  19. 19. Macchina secondo le rivendicazioni 16 e 17, in cui l’apertura della parete frontale della vasca (5) ha - una parte prevalente, sostanzialmente coassiale all’apertura (10c’) della parete frontale (10c) del cesto (10), e - un’estensione laterale, che si sviluppa in direzione sostanzialmente radiale dalla parte prevalente, per consentire l’accesso a detta parte (21b) del contenitore (20) e lo spostamento del contenitore (20) tra dette posizioni inoperativa, o estratta, ed operativa, o ritratta, quando il cesto (10) è in detta posizione angolare sostanzialmente predefinita.
  20. 20. Macchina secondo la rivendicazione 18, il cui sulla parete frontale della vasca (5) è montata una guarnizione (18) che circoscrive ima regione della parete stessa in cui è formata la relativa apertura per l’accesso al cesto (10) e a detta parte (21b) del contenitore (20).
  21. 21. Macchina secondo la rivendicazione 18, comprendente inoltre una porta (8) per occludere Γ apertura della parete frontale della vasca (5), la porta appartenendo al gruppo oscillante.
  22. 22. Macchina secondo la rivendicazione 21, il cui il gruppo oscillante comprende almeno un elemento strutturale (7), preferibilmente di forma sostanzialmente anulare e fungente da contrappeso, fissato frontalmente alla vasca (5), la porta (8) essendo incernierata al detto elemento strutturale (7).
  23. 23. Macchina secondo la rivendicazione 16, comprendente inoltre mezzi per portare in modo automatizzato il cesto (10) in detta posizione angolare sostanzialmente predefinita, detti mezzi comprendendo in particolare almeno uno tra mezzi rilevatori di posizione del cesto ed un dispositivo elettromeccanico di blocco della rotazione del cesto.
  24. 24. Macchina secondo la rivendicazione 2 oppure la rivendicazione 8, in cui almeno imo tra il contenitore (20) ed il detto corpo (18) ha due pareti longitudinali (21b) convergenti tra loro verso l’intemo del cesto (10).
  25. 25. Macchina secondo la rivendicazione 11, in cui detto recipiente (23) ha un rispettivo mezzo di accesso (24), onde consentire il caricamento dell’agente di lavaggio nel recipiente stesso, il mezzo di accesso comprendendo in particolare uno sportello (24) sollecitato in una rispettiva posizione di apertura da un elemento elastico (25).
  26. 26. Macchina secondo la rivendicazione 11 , in cui la disposizione di erogazione comprende un elettromagnete aH’estemo della vasca (5) ed un meccanismo associato al contenitore (20), che include almeno uno tra un elemento ferromagnetico ed un magnete permanente suscettibile di essere spostato tramite un campo magnetico generato dall’ elettromagnete.
  27. 27. Macchina secondo la rivendicazione 11, in cui la disposizione di erogazione comprende un attuatore all’esterno della vasca (5) ed un meccanismo associato al contenitore (20), l’attuatore avendo un organo spostabile verso Γ interno della vasca per produrre una commutazione del detto meccanismo.
  28. 28. Macchina secondo la rivendicazione 11, in cui la disposizione di erogazione comprende un attuatore termo-sensibile associato al contenitore (20) ed azionabile in funzione di una temperatura di un fluido presente in vasca.
  29. 29. Macchina secondo la rivendicazione 11, in cui la disposizione di erogazione comprende un meccanismo bistabile associato al contenitore (20).
  30. 30. Macchina secondo la rivendicazione 11 , in cui la disposizione di erogazione comprende un meccanismo di sgancio di un mezzo di occlusione (24) associato ad un recipiente del contenitore (20).
  31. 31. Macchina lavabiancheria, secondo gli insegnamento della presente descrizione e dei disegni annessi.
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