ITTO20010692A1 - Dispositivo elettroluminescente organico basato sull'emissione di ecciplessi od elettroplessi e sua realizzazione. - Google Patents

Dispositivo elettroluminescente organico basato sull'emissione di ecciplessi od elettroplessi e sua realizzazione. Download PDF

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ITTO20010692A1
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Massimo Cocchi
Gabriele Giro
Valeria Fattori
Marco Piergiulio Di
Jan Kalinowski
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Consiglio Nazionale Ricerche
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Description

D E S C R IZ IO N E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad un dispositivo elettroluminescente organico basato sull’emissione di ecciplessi od elettroplessi ad alta resa di emissione.
Nel campo dei dispositivi elettroluminescenti organici (OLED) sono stati recentemente proposti dei dispositivi elettroluminescenti organici utilizzanti ecciplessi, i quali sono formati da un materiale per il trasporto di cariche negative e da un materiale per il trasporto di cariche positive, per remissione di radiazioni luminose. In particolare, è noto l’utilizzo di dispositivi elettroluminescenti comprendenti un anodo ed un catodo fra i quali è disposto uno strato intermedio di materiale organico, il quale comprende una miscela del materiale organico per il trasporto di cariche positive e del materiale organico per il trasporto di cariche negative. Benché ulteriori forme d’attuazione di questo tipo di dispositivi prevedano l’inserimento di ulteriori strati di materiale organico, la presenza dello strato intermedio, all' interno del quale vengono a formarsi gli ecciplessi, è sempre stata considerata essenziale per il funzionamento di questo tipo di OLED.
La presenza dello strato intermedio misto, compreso fra l’anodo e il catodo rende dispositivi di questo tipo costosi e di difficile realizzazione, in particolare, in considerazione del fatto che lo strato intermedio viene solitamente ottenuto mediante una operazione relativamente complessa e difficile, ovvero una contemporanea sublimazione di due sostanze dalle caratteristiche fisico-chimiche tra loro differenti.
Scopo della presente invenzione è di fornire un dispositivo elettroluminescente organico, il quale sia privo degli inconvenienti sopra descritti e sia, quindi, di facile ed economica realizzazione.
Secondo la presente invenzione viene fornito un dispositivo elettroluminescente organico basato sull’emissione di ecciplessi od elettroplessi; il dispositivo elettroluminescente organico includendo sostanzialmente un anodo, un catodo, un primo strato, il · quale comprende almeno un materiale organico per il trasporto cariche positive ed è disposto a contatto dell’anodo, ed un secondo strato, il quale comprende almeno un materiale organico per il trasporto di cariche negative ed è disposto a contatto del detto catodo e del detto primo strato; il detto materiale organico per il trasporto di cariche negative ed il detto materiale organico per il trasporto di cariche positive essendo atti a formare tra loro degli ecciplessi o degli elettroplessi.
Qui e nel testo che segue l’espressione “includendo sostanzialmente ” non significa che il dispositivo elettroluminescente organico non può comprendere altri costituenti, ma significa che non è presente tra l’anodo ed il catodo uno strato che comprende una miscela del materiale organico per il trasporto di cariche negative e del materiale organico per il trasporto di cariche positive.
Nel dispositivo sopra definito è possibile che si creino delle correnti di fuga, le quali non contribuiscono all’emissione delle radiazioni elettromagnetiche e sono dovute soprattutto a delle correnti positive (ovvero a cessioni di lacune elettroniche tra molecole adiacenti) che partono dall’anodo, attraversano il primo ed il secondo strato e si scaricano al catodo. Il passaggio di carica tra il primo ed il secondo strato avviene come conseguenza di un salto elettronico dall’HOMO del materiale organico per il trasporto di cariche negative all’ HOMO (nel quale è presente una lacuna elettronica) del materiale organico per il trasporto di cariche positive. Queste correnti, oltre a diminuire l’efficienza degli OLED, innalzano la temperatura provocando alterazioni morfologiche del primo e del secondo strato con il conseguente danneggiamento del dispositivo.
Per tale motivo, preferibilmente, il detto materiale organico per il trasporto di cariche negative presenta un primo potenziale di ionizzazione ed il detto materiale organico per il trasporto di cariche positive presenta un secondo potenziale di ionizzazione; il primo potenziale di ionizzazione essendo superiore di almeno 0,7 elettronvolt al secondo potenziale di ionizzazione.
Inoltre è possibile, anche se con relativamente minore facilità, che si creino delle correnti di fuga, le quali non contribuiscono all’emissione delle radiazioni elettromagnetiche e sono dovute soprattutto a delle correnti negative (ovvero passaggi di elettroni tra molecole adiacenti) che partono dal catodo, attraversano il secondo ed il primo strato e si scaricano all’anodo. Il passaggio di carica tra secondo e primo strato avviene, in questo caso, come conseguenza di un salto elettronico dal LUMO del materiale organico per il trasporto di cariche negative al LUMO del materiale organico per il trasporto di cariche positive.
Anche le correnti negative oltre a diminuire l’efficienza degli OLED innalzano la temperatura provocando alterazioni morfologiche del primo e del secondo strato con il conseguente danneggiamento del dispositivo.
Di conseguenza secondo una preferita forma di attuazione, il detto materiale organico per il trasporto di cariche negative presenta una prima affinità elettronica ed il detto materiale organico per il trasporto di cariche positive presenta una seconda affinità elettronica; la prima affinità elettronica essendo superiore di almeno 0,4 elettronvolt alla seconda affinità elettronica.
La presente invenzione è, inoltre, relativa ad un metodo per la realizzazione di un dispositivo elettroluminescente organico.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per la realizzazione di un dispositivo elettroluminescente organico basato sull’ emissione di ecciplessi od elettroplessi; il metodo includendo sostanzialmente le fasi di depositare su un anodo un primo strato comprendente almeno un materiale organico per il trasporto di cariche positive; di depositare sul detto primo strato un secondo strato comprendente un materiale organico per il trasporto di cariche negative; di posizionare sul detto secondo strato un catodo; il materiale organico per il trasporto di cariche negative ed il materiale organico per il trasporto di cariche positive essendo atti a formare tra loro degli ecciplessi o degli elettroplessi.
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano alcuni esempi di attuazione non limitativi, in cui:
la figura 1 è una sezione trasversale di una prima forma d’attuazione del dispositivo secondo la presente invenzione;
la figura 2 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, di un particolare di ima seconda forma d’attuazione del dispositivo secondo la presente invenzione;
la figura 3 illustra uno spettro di emissione di un dispositivo realizzato secondo l’esempio 1;
la figura 4 è un grafico sperimentale raffigurante la funzione intensità di elettroluminescenza - tensione applicata e la funzione densità di corrente - tensione applicata di un dispositivo realizzato secondo l’esempio 1; e
la figura 5 è un grafico sperimentale raffigurante la funzione efficienza di un dispositivo - tensione applicata realizzato secondo l’esempio 1.
Con riferimento alla figura 1, con 1 è indicato nel suo complesso un dispositivo elettroluminescente organico comprendente un anodo 2 ed un catodo 3 tra loro separati da uno strato 4 di un materiale organico per il trasporto di cariche positive 5 e da uno strato 6 di un materiale organico per il trasporto di cariche negative 7 tra loro a contatto, ma sostanzialmente completamente separati. Il materiale organico per il trasporto di cariche positive 5 è atto a combinarsi con il materiale organico per il trasporto di cariche negative 7 in modo da formare degli ecciplessi o degli elettroplessi, i quali decadendo da un loro stato elettricamente eccitato sono atti ad emettere radiazioni elettromagnetiche .
Il catodo 3 e l’anodo 2 sono collegati (in modo noto e schematicamente illustrato) ad un generatore 8 di corrente esterno, il quale è atto ad indurre una differenza di potenziale fra il catodo 3 e l’anodo 2.
Lo strato 4 è atto a trasferire vacanze elettroniche, le quali sono causate, in uso, dai processi ossidativi che avvengono all’ anodo 2, dall’anodo 2 verso lo strato 6. Lo strato 4 è disposto a contatto dell’anodo 2 stesso e dello strato 6, in modo da essere posizionato da banda opposta del catodo 3 rispetto allo strato 4.
Lo strato 6 è atto a trasferire elettroni provenienti dal catodo 3 verso lo strato 4 ed è disposto a contatto del catodo 3 e da banda opposta dell’anodo 2 rispetto allo strato 4.
Un substrato 9 di vetro è disposto da banda opposta dello strato 4 rispetto all’anodo 2 e fornisce un supporto meccanico all’anodo 2, il quale presenta uno strato relativamente sottile di un materiale con un’alta funzione di lavoro, ad esempio Ossido di Stagno ed Indio (ITO). A questo riguardo, è importante sottolineare che sia l’anodo 2 che il substrato 9 di vetro, essendo trasparenti, permettono il passaggio della luce.
Il catodo 3 è dotato di una relativamente uno strato, il quale è di un materiale con bassa funzione di lavoro, ad esempio calcio, ed è disposto sotto uno strato di argento 10.
In uso, il generatore 8 di corrente viene azionato in modo da generare una differenza di potenziale fra l’anodo 2 e il catodo 3. Le vacanze elettroniche che si creano in corrispondenza dell’anodo 2 nel materiale per il trasporto di cariche positive 5 si trasferiscono a causa del campo elettrico generatosi tra il catodo 3 e l’anodo 2 sino ad un interfaccia 11 definito dagli strati 4 e 6 . Analogamente, gli elettroni ceduti dal catodo al materiale per il trasporto di carica negativa 7 si trasferiscono attraverso lo strato 6 fino all’ interfaccia 11.
A questo punto, i cationi molecolari dello strato 4 e gli anioni molecolari dello strato 6 si combinano all’interfaccia in modo da formare degli ecciplessi o degli elettroplessi, vale a dire una combinazione di almeno due molecole in uno stato eccitato, i quali decadono dissociandosi nelle molecole costituenti ed emettendo radiazioni elettromagnetiche.
Da quanto sopra esposto si evince che la selezione dei materiali organici per il trasporto di cariche negative e per il trasporto di cariche positive deve essere effettuata con cura. In particolare, il materiale organici per il trasporto di cariche positive 5 ed il materiale per il trasporto di cariche negative 7 devono essere scelti in modo da essere atti a formare tra loro degli ecciplessi o degli elettroplessi.
Per migliorare il rendimento del dispositivo elettroluminescente organico 1 è preferibile che il materiale organico per il trasporto di cariche negative abbia il potenziale di ionizzazione superiore di almeno 0,7 elettronvolt al potenziale di ionizzazione del materiale organico per il trasporto di cariche positive. In tale maniera, gli elettroni presenti sull’HOMO del materiale organico per il trasposto di cariche negative 7, che è disposto in corrispondenza dell’ interfaccia 11, sostanzialmente non riescono a passare sullHOMO, del materiale organico per il trasporto di cariche positive 5, che è disposto all’interfaccia 11.
E inoltre preferibile che la affinità elettronica del materiale organico per il trasporto di cariche negative 7 sia superiore di almeno 0,4 elettronvolt all’ affinità elettronica del materiale organico per il trasporto di cariche positive 5. Analogamente a quanto accade per le cariche positive, in tale maniera, gli elettroni provenienti dal catodo presenti sul LUMO del materiale per il trasporto di cariche negative 7, che è disposto all’interfaccia 11, non riescono sostanzialmente a passare sul LUMO del materiale organico per il trasporto di cariche positive 5, il quale è disposto all’interfaccia 11.
Scegliendo in questa maniera i materiali organici per il trasporto di cariche negative 7 e di cariche positive 5 si limitano sostanzialmente delle correnti di fuga, le quali non contribuiscono all’emissione delle radiazioni elettromagnetiche
Preferibilmente, il materiale organico per il trasporto di cariche negative 7 viene selezionato in modo che la sua affinità elettronica sia relativamente vicina alla funzione lavoro del materiale di cui il catodo è sostanzialmente costituito ed il materiale per il trasporto di cariche positive 5 viene selezionato in modo che il suo potenziale di ionizzazione sia relativamente vicino alla funzione di lavoro del materiale di cui l’anodo è sostanzialmente costituito.
Il materiale organico per il trasporto di cariche positive 5 comprende, preferibilmente, una ammina aromatica terziaria la quale è atta a trasferire cariche positive e soddisfa la formula di struttura (I):
(I)
in cui T<1 >e T<2 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dall’altro una ammina terziaria; ed in cui A rappresenta un gruppo arilico. Con l’espressione “ciascuno indipendentemente dall’altro” si intende il fatto che T<1 >e T<2 >possono essere tra loro identici o diversi.
Preferibilmente, T<1 >e T<2 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dall’altro, una ammina terziaria che soddisfa la formula di struttura (II) o la formula di struttura (III):
(Π) , (I);
in cui R e R , rappresentano, ciascuno indipendentemente dall’altro, un gruppo alchilico, un gruppo alcolico o un atomo di idrogeno; ed in cui Ar<1 >ed Ar<2 >rappresentano, ciascuno in maniera indipendente dall’altro, un gruppo arilico.
Ar<1 >ed Ar<2>, preferibilmente, rappresentano, in maniera indipendente uno dallaltro, una funzionalità che soddisfa una la formula di struttura (IV), (V), (VI), (VII), (VITI), (IX) o (X):
in cui R<3>, R<4 >, R<5>, R<6>, R<7>, R<9 >, R<10 >e R<11 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, un gruppo alchilico, un gruppo alcolico, o un atomo di idrogeno; e in cui S<1>, S<2>, S<3 >e S<4 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, la funzionalità (XI), (XII), (ΧΠΙ) o
in cui R<12>, R<13>, R<14>, R<15>, R<16>, e R<17 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, un gruppo alchilico, un gruppo alcolico o un atomo di idrogeno.
Il materiale organico per il trasporto di cariche negative 7 comprende, preferibilmente, un ossidiazolo che soddisfa la formula di struttura (XV) o un triazolo che soddisfa la formula di struttura (XVI):
in cui E<1>, E<2>, E<3>, E<4 >ed E<5 >sono, ciascuno indipendentemente dagli altri, un gruppo arilico.
E<1>, E<2>, E<3>, E<4 >ed E<5 >rappresentano, preferibilmente, ciascuno indipendentemente dagli altri, un sostituente che soddisfa la formula di struttura (XVII), (XVIII), (XIX), (XX), (XXI), (XXII), (XXIII), (XXIV), (XXV), (XXVI) o (XXVII):
in cui R<18>, R<19>, R<20>, R<21>, R<22>, R<23>, R<24>, e R<25 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, un gruppo alchilico, un gruppo alcolico o un atomo di idrogeno; e in cui e in cui S<5>, S<6>, S<7>, S<8>, S<9>, S<10>, S<11>, S<12>, S<13>, S<14>, S<15>, S<16 >e S<17 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, una funzionalità che soddisfa la formula di struttura (XXVIII),
in cui R<25>, R<26>, R<27>, R<28>, R<29>, e R<30 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, un gruppo alchilico, un gruppo alcolico o un atomo di idrogeno.
La variante illustrata nella figura 2 è relativa ad un dispositivo 12 elettroluminescente organico simile al dispositivo 1 e le cui parti sono contrassegnate con gli stessi numeri di riferimento che contraddistinguono le corrispondenti parti del dispositivo di controllo 1.
Il dispositivo 12 differisce dal dispositivo 1 sostanzialmente per il fatto che, nel dispositivo 12, sono presenti una pluralità di anodi 2 e di catodi 3 aventi la forma di parallelepipedi a base rettangolare; i catodi 3 giacendo su un piano diverso e parallelo al piano sul quale giacciono gli anodi 2. Gli strati 4 e 6 sono disposti compresi fra i due piani. Gli assi longitudinali dei catodi 3 sono tra loro paralleli e trasversali agli assi longitudinali degli anodi 2. In tale maniera i catodi 3 sovrapponendosi agli anodi 2 definiscono una pluralità di zone 13, ciascuna delle quali può illuminarsi singolarmente ed indipendentemente dalle altre.
Ulteriori caratteristiche della presente invenzione risulteranno dalla descrizione che segue di alcuni esempi non limitativi al dispositivo 1 elettroluminescente organico.
Esempio 1
Un dispositivo elettroluminescente organico è stato preparato nella seguente maniera.
Una lastra di vetro ricoperta da uno strato di ossido di stagno ed indio, che ha uno spessore di circa 100 nm ed è sostanzialmente trasparente, è stata pulita immergendola in una soluzione bollente di acetone ed alcool e riponendola, successivamente, per circa trenta minuti in una lavatrice ad ultrasuoni.
A questo punto i seguenti strati sono stati depositati, in successione, uno sull’ altro, per sublimazione in un evaporatore ad alto vuoto ed alla pressione di 8x10<-4 >Pa, sulla lastra di vetro ricoperta: uno strato di 4,4’,4”-Tri(N,N-difenil-ammino)-trifenilammina (TDATA) dello spessore di 60nm; uno strato dello spessore di 60 nm di 3 -(4 -difenilil)-4-fenil-5-ter-butilfenil-l,2,4-triazolo (PBD); uno strato di calcio dello spessore di 25 nm; uno strato di argento dello spessore di 100 nm.
Si noti che il potenziale di ionizzazione e l' affinità elettronica del TDATA sono sostanzialmente compresi fra 5 eV e 5,1 eV e, rispettivamente, 1,5 eV e 1,9 eV. Il potenziale di ionizzazione e l'affinità elettronica del PBD sono circa 6,3 eV e, rispettivamente, 2,8 eV. Di conseguenza, in valore assoluto, le differenze fra i potenziali di ionizzazione e fra le affinità elettroniche del TDATA e del PBD sono di circa 1,2 eV e, rispettivamente, 1,1 eV.
Il dispositivo così ottenuto, avente una superficie attiva di 0,07 cm , è stato testato in condizioni ambientali di laboratorio (ovvero con una temperatura compresa fra i 20° C e i 24° C e con un umidità compresa fra il 55% ed il 65%) ed ha mostrato una emissione elettromagnetica nel verde avente uno spettro illustrato dalla figura 3. Le curve ricavate sperimentalmente dall’ utilizzo di tale dispositivo e rappresentanti l’intensità di elettroluminescenza e la densità di corrente in finizione della tensione applicata sono illustrate nella figura 4. La curva ricavata sperimentalmente dall’ utilizzo di tale dispositivo rappresentante l’efficienza in funzione della tensione applicata è illustrata nella figura 5.
Esempio 2
Un dispositivo elettroluminescente organico è stato preparato in modo sostanzialmente identico al dispositivo elettroluminescente organico dell’esempio 1 eccetto per il fatto che invece dello strato di TDATA è stato depositato uno strato 4,4’,4”-Tri(carbazol-9-il)-trifenilammina (TCTA).
Si noti che il potenziale di ionizzazione e l’affinità elettronica del TCTA sono circa pari a 5,6 eV e, rispettivamente, 2, 3-1, 9 eV. Il potenziale di ionizzazione e l’affinità elettronica del PBD sono circa 6,3 eV e, rispettivamente, 2,8 eV. Di conseguenza, in valore assoluto, le differenze fra i potenziali di ionizzazione e fra le affinità elettloniche del TCTA e del PBD sono di circa 0,7 eV e, rispettivamente, 0,5 eV. Il dispositivo così ottenuto, avente una superficie attiva di 0,07 cm<2>, è stato testato in condizioni ambientali di laboratorio (ovvero con una temperatura compresa fra i 20° C e i 24° C e con un umidità compresa fra il 55% ed il 65%) ed ha mostrato una emissione elettromagnetica nel blu- viola.
Esempio 3
Un dispositivo elettroluminescente organico è stato preparato in modo sostanzialmente identico al dispositivo elettroluminescente organico dell’esempio 2 eccetto per il fatto che invece dello strato di TCTA è stato depositato uno strato di 4,4’,4”-Tri(N-3-metilfenil-N-fenilammino)-trifenilammina (M-TDATA). Si noti che il potenziale di ionizzazione e l’affinità elettronica del M-TDATA sono sostanzialmente compresi fra 5 eV e 5,1 eV e, rispettivamente, 1,5 eV e 1,9 eV. Il potenziale di ionizzazione e l’affinità elettronica del PBD sono circa 6,3 eV e, rispettivamente, 2,8 eV.
Di conseguenza, in valore assoluto, le differenze fra i potenziali di ionizzazione e fra le affinità elettroniche del M-TDATA e del PBD sono di circa 1,2 eV e, rispettivamente, 1,1 eV.
Il dispositivo così ottenuto avente una superficie attiva di 0,07 cm<2 >è stato testato in condizioni ambientali di laboratorio (ovvero con una temperatura compresa fra i 20° C e i 24° C e con un umidità compresa fra il 55% ed il 65%) ed ha mostrato una emissione elettromagnetica nel verde sostanzialmente identica alla emissione dell’esempio 1.
Esempio 4
Un dispositivo elettroluminescente organico è stato preparato in modo sostanzialmente identico al dispositivo elettroluminescente organico dell’esempio 1 eccetto per il fatto che invece dello strato di TDATA è stato depositato uno strato misto di TDATA e policarbonato.
Il dispositivo così ottenuto, avente una superficie attiva di 0,07 cm , è stato testato in condizioni ambientali di laboratorio (ovvero con una temperatura compresa fra i 20° C e i 24° C e con un umidità compresa fra il 55% ed il 65%) ed ha mostrato una emissione elettromagnetica nel verde sostanzialmente identica alla emissione dell’ esempio 1.
Esempio 5
Un dispositivo elettroluminescente organico è stato preparato in modo sostanzialmente identico al dispositivo elettroluminescente organico dell’esempio 1 eccetto per il fatto che invece dello strato di PBD è stato depositato uno strato di 3,5-bi(4-ter-butil-fenil)-4-fenil-triazolo (TAZ) . Il dispositivo così ottenuto, avente una superficie attiva di 0,07 cm , è stato testato in condizioni ambientali di laboratorio (ovvero con una temperatura compresa fra i 20° C e i 24° C e con un umidità compresa fra il 55% ed il 65%) ed ha mostrato una emissione elettromagnetica nel verde.

Claims (12)

  1. R I V E ND I C A Z I O N I 1.- Dispositivo (1) elettroluminescente organico basato sull’ emissione di ecciplessi od elettroplessi; il dispositivo (1) elettroluminescente organico includendo sostanzialmente un anodo (2), un catodo (3), un primo strato (4), il quale comprende almeno un materiale organico per il trasporto cariche positive (5) ed è disposto a contatto dell’ anodo (2), ed un secondo strato (6), il quale comprende almeno un materiale organico per il trasporto di cariche negative (7) ed è disposto a contatto del detto catodo (3) e del detto primo strato (4); il detto materiale organico per il trasporto di cariche negative (7) ed il detto materiale organico per il trasporto di cariche positive (5) essendo atti a formare tra loro degli ecciplessi o degli elettroplessi.
  2. 2 Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui il detto anodo (2) è sostanzialmente trasparente.
  3. 3.- Dispositivo secondo la rivendicazione 2, e comprendente un substrato (9) trasparente disposto a contatto del detto anodo (2).
  4. 4 Dispositivo secondo la-rivendicazione 2 o 3, in cui il detto anodo (2) comprende ossidi di stagno ed indio (ITO).
  5. 5.- Dispositivo secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui il detto substrato (9) trasparente è un foglio di vetro.
  6. 6 - Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto materiale organico per il trasporto di cariche negative (7) presenta un primo potenziale di ionizzazione ed il detto materiale organico per il trasporto di cariche positive (8) presenta un secondo potenziale di ionizzazione; il primo potenziale di ionizzazione essendo superiore di almeno 0,7 elettronvolt al secondo potenziale di ionizzazione.
  7. 7.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto materiale organico per il trasporto di cariche negative (7) presenta una prima affinità elettronica ed il detto materiale organico per il trasporto di cariche positive (5) presenta una seconda affinità elettronica; la prima affinità elettronica essendo superiore di almeno 0,4 elettronvolt alla seconda affinità elettronica.
  8. 8.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto materiale per il trasporto di cariche positive (5) è sostanzialmente costituito da una ammina aromatica terziaria per il trasporto di cariche positive; la ammina aromatica terziaria soddisfacendo la formula di struttura:
    in cui T<1 >e T<2 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dall’ altro, una ammina terziaria; e in cui A rappresenta un gruppo arilico.
  9. 9.- Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui T<1 >e T<2 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dall’altro, una ammina terziaria che soddisfa una formula di struttura scelta nel gruppo consistente in:
    m cui R 1 e R 2 , rappresentano, ciascuno indipendentemente dall’altro, uno a scelta fra: - un gruppo alchilico, - un gruppo alcolico, o - un atomo di idrogeno. in cui Ar<1 >ed Ar<2 >rappresentano, ciascuno in maniera indipendente dall’altro, un gruppo arilico.
  10. 10.- Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui Ar<1 >ed Ar<2 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dall’altro, una funzionalità che soddisfa una formula di struttura scelta nel gruppo consistente in:
    in cui R<3>, R<4>, R<5>, R<6>, R<7>, R<9>, R<10 >e R<11 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, uno a scelta fra: - un gruppo alchilico, - un gruppo alcolico, o - un atomo di idrogeno; e in cui S<1>, S<2>, S<3 >e S<4 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, una funzionalità scelta nel gruppo consistente in:
    in cui R<12>, R<13>, R<14>, R<15>, R<16>, e R<17 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, una a scelta fra: - un gruppo alchilico, - un gruppo alcolico, o - un atomo di idrogeno.
  11. 11.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni dalla 8 alla 10, in cui A rappresenta un gruppo arilico che soddisfa una formula di struttura scelta nel gruppo consistente in:
  12. 12.- Dispositivo secondo uiiardelle rivendicazioni dalla 8 alla 11, in cui la detta ammina aromatica terziaria è scelta nel gruppo consistente in - 4,4’,4”-Tri(N-3-metilfenil-N-fenil-ammino)-trifenilammina (M-TDATA), - 4,4<,>,4<, ,>-Tri(N,N-difenil-ammino)-trifenilammina (TDATA), o - 4,4<,>,4”-Tri(carbazol-9-il)-trifenilammina (TCTA). 13.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto materiale per il trasporto di cariche negative (7) è essenzialmente costituito da un composto eterociclico che soddisfa una a scelta fra le formule di struttura:
    in cui E<1>, E<2>, E<3>, E<4 >ed E<5 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, un gruppo arilico. 14.- Dispositivo secondo la rivendicazione 13, in cui E<1>, E<2>, E<3>, E<4 >ed E<5 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, un sostituente che soddisfa una a scelta fra le seguenti le formule di struttura:
    n cui R<18>, R<19>, R<20>, R<21>, R<22>, R<23 >, R<24 >e R<25 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, uno a scelta fra: - un gruppo alchilico, - un gruppo alcolico, o - un atomo di idrogeno; e in cui e in cui S<5>, S<6>, S<7>, S<8>, S<9>, S<10>, S<11>, S<12>, S<13>, S<14>, S<15>, S<16 >e S<17 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, una funzionalità che soddisfa una^a scelta fra le seguenti formule di struttura: in cui R<25>, R<26>, R<27>, R<28>, R<29>, e R<30 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dagli altri, una a scelta fra: - un gruppo alchilico, - un gruppo alcolico, 0 - un atomo di idrogeno. 16.- Dispositivo secondo la rivendicazione 13 o 14, in cui il detto composto eterociclico è scelto nel gruppo consistente in: - il 3,5-bi(4-ter-butil-fenil)-4-fenil-triazolo (TAZ), o - 3-(4-difenilil)-4-fenil-5-ter-butilfenil-l,2,4-triazolo (PBD). 17.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto catodo (3) comprende un metallo scelto nel gruppo consistente in: - metalli alcalini, o - metalli alcalino terrosi. 18.- Metodo per la realizzazione di un dispositivo (1) elettroluminescente organico basato sull’ emissione di ecciplessi od elettroplessi; il metodo includendo sostanzialmente le fasi di depositare su un anodo (2) un primo strato (4) comprendente almeno un materiale organico per il trasporto di cariche positive (5); di depositare sul detto primo strato (4) un secondo strato (6) comprendente un materiale organico per il trasporto di cariche negative (7); di posizionare sul detto secondo strato (6) un catodo (3); il materiale organico per il trasporto di cariche negative (7) ed il materiale organico per il trasporto di cariche positive (5) essendo atti a formare tra loro degli ecciplessi o degli elettroplessi. 19.- Metodo secondo la rivendicazione 18,lrrcui il detto materiale organico per il trasporto di carica positiva (5) e del detto materiale organico per il trasporto di carica negativa (6) sono scelti in modo da ottenere selettivamente una prefissata lunghezza d’onda dell’ emissione degli ecciplessi o degli elettroplessi. 20.- Metodo secondo la rivendicazione 18 o 19, e comprendente la fase di posizionare il detto anodo (2) su un substrato (9) trasparente. 21.- Metodo secondo una delle rivendicazione dalla 18 alla 20, in cui il detto materiale organico per il trasporto di cariche negative (7) presenta un primo potenziale di ionizzazione ed il detto materiale organico per il trasporto di cariche positive (5) presenta un secondo potenziale di ionizzazione; il primo potenziale di ionizzazione essendo superiore di almeno 0,7 elettronvolt al secondo potenziale di ionizzazione. 22.- Metodo secondo una delle rivendicazioni dalla 18 alla 21, in cui il detto materiale organico per il trasporto di cariche negative (7) presenta una prima affinità elettronica ed il detto materiale organico per il trasporto di cariche positive (5) presenta una seconda affinità elettronica; la prima affinità elettronica essendo superiore di almeno 0,4 elettronvolt alla secondo affinità elettronica. 23.- Metodo secondo una delle rivendicazioni dalla 18 alla 22, in cui il detto materiale per il trasporto di cariche positive (5) è sostanzialmente costituito da una ammina aromatica terziaria per il trasporto di cariche positive; la ammina aromatica terziaria soddisfacendo la formula di struttura: in cui T<1 >e T<2 >rappresentano, ciascuno indipendentemente dall’altro, una ammina terziaria; e in cui A rappresenta un gruppo arilico. 24.- Metodo secondo una delle rivendicazioni dalla 18 alla 23, in cui il detto materiale per il trasporto di cariche negative (7) è sostanzialmente costituito da un composto eterociclico che soddisfa una a scelta fra le formule di struttura: in cui E<1>, E<2>, E<3>, E<4 >ed E<5 >sono, ciascuno indipendentemente dagli altri, un gruppo arilico.
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