ITTO20010551A1 - Organi di controllo del flusso in materiale duro per apparecchi idraulici. - Google Patents

Organi di controllo del flusso in materiale duro per apparecchi idraulici. Download PDF

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ITTO20010551A1
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Francesco Knapp
Alfons Knapp
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Description

DESCRIZIONE
dell'Invenzione Industriale avente per titolo
ORGANI DI CONTROLLO DEL FLUSSO IN MATERIALE DURO
PER APPARECCHI IDRAULICI
La presente invenzione ha per oggetto delle piastre in materiale duro, destinate ad essere usate come organi di controllo del flusso in apparecchi idraulici.
Attualmente, in molti generi di apparecchi idraulici, come rubinetti, rubinetti miscelatori, rubinetti termostatici, rubinetti progressivi, deviatori, suddivisori di flusso ed altri, vengono usate come organi di controllo del flusso delle piastre in materiale duro. Queste piastre sono realizzate in ceramica, in carburo di silicio od in altri analoghi materiali trattati mediante sinterizzazione o simili procedimenti di consolidamento ad alta temperatura, poi una loro superficie viene lavorata con alto grado di finitura, cioè viene lappata. Due piastre di questo tipo, una fissa ed una mobile, poste con le loro superfici lappate a mutuo contatto, realizzano un'ottima tenuta idraulica e sono quindi suscettibili di essere usate come organi di controllo di un flusso. A questo scopo le piastre vengono realizzate con apposite conformazioni periferiche ole con incavature od aperture attraversanti opportunamente sagomate. Tuttavìa, nelle realizzazioni note, queste piastre in materiale duro presentano alcuni problemi.
In considerazione del loro procedimento di fabbricazione, a queste piastre vengono generalmente impartite solo conformazioni relativamente semplici, ed in particolare sarebbe difficile e costoso assegnare ad esse le conformazioni relativamente complesse necessarie per poter cooperare direttamente con organi specifici di un apparecchio idraulico, come l'involucro di una cartuccia o gli organi di guida e di manovra. Per conseguenza, ogni piastra in materiale duro viene accoppiata con un apposito organo di sopporto od organo ausiliario, particolarmente, per la piastra fissa, un fondello dotato delle conformazioni occorrenti per ospitare la piastra fissa e per cooperare con l'involucro di una cartuccia e col corpo di un apparecchio idraulico contenente la cartuccia, e per la piastra mobile una slitta, dotata delle conformazioni occorrenti per ospitare la piastra mobile e per cooperare con gli organi di guida e di comando della cartuccia (a questo riguardo si veda per esempio il Brevetto Europeo n° 0.362.041). Questi organi di sopporto sono generalmente realizzati in materia plastica e possono quindi ricevere senza difficoltà le conformazioni necessarie, da una parte, per accogliere una piastra in materiale duro, e d'altra parte per cooperare con altri componenti di un apparecchio idraulico. Ma la necessità di provvedere simili organi di sopporto e Je guarnizioni occorrenti tra essi e le piastre in materiale duro comporta un aumento del numero di parti componenti l'apparecchio, e gravi difficoltà ed oneri per effettuare un montaggio interamente strumentale dei componenti. Ne conseguono difficoltà di realizzazione e maggiori costi.
Inoltre, la presenza di questi organi di sopporto comporta un aumento dell'ingombro in altezza di una cartuccia; ciò rappresenta sempre un inconveniente, ed in certi casi tale inconveniente diviene grave.
Le aperture di passaggio per il flusso, presentate dalle piastre, soffrono gravi limitazioni e non possono essere progettate liberamente; per esempio, difficilmente esse possono presentare ridotto spessore, essere separate da ridotti spessori di materiale, o presentare forti variazioni di sezione secondo lo spessore della piastra, che sarebbero utili per raccordare le aperture di passaggio cooperanti con un'altra piastra con le aperture di ingresso e di uscita per l'acqua.
In particolare, è difficile realizzare in queste piastre delle sedi profonde per il contenimento di guarnizioni, e le guarnizioni contenute in sedi poco profonde possono facilmente essere espulse da una sovrapressione. Per poter impiegare guarnizioni adeguatamente contenute si ricorre talvolta all'impiego di organi addizionali di ritegno delle guarnizioni (si veda per esempio il Brevetto Europeo n° 0.647.807). A maggior ragione, è quasi impossibile realizzare nelle piastre in materiale duro le sedi profonde occorrenti per il contenimento di guarnizioni dinamiche a manicotto (si veda per esempio il brevetto statunitense n° 5.111.842).
Così pure, sarebbe difficile realizzare delle conformazioni comportanti piccoli perni o lamelle, per smorzare meccanicamente la turbolenza e la rumorosità di un flusso; simili conformazioni vengono assegnate ad altri componenti dell'apparecchio oppure a specifici componenti aggiuntivi (si veda per esempio il Brevetto Italiano n° 1.156.920). A questo riguardo è possibile, sia pure con difficoltà, realizzare nelle piastre delle conformazioni relativamente semplici, a gradini (come secondo il brevetto statunitense n° 3.433.264), che peraltro presentano una ridotta efficacia.
Del pari, sarebbe pressoché impossibile realizzare direttamente nelle piastre dure delle sedi profonde, suscettibili di ospitare a tenuta delle capsule in materiale cedevole destinate a smorzare pneumaticamente le vibrazioni, le rapide variazioni cicliche di pressione e la rumorosità di un flusso.
Inoltre, in considerazione dei procedimenti di fabbricazione di queste piastre, che sono soggette a notevoli deformazioni ed a ritiri non esattamente prevedibili, le piastre finite presentano forti tolleranze nella geometrìa e nelle quote delle loro conformazioni. Anche in considerazione delle gravi tolleranze di geometrìa, le piastre non potrebbero cooperare direttamente in modo affidabile con altri organi degli apparecchi idraulici, diversi dagli appositi sopporti, e persino la loro inserzione nei sopporti presenta talora delle difficoltà. Inoltre le tolleranze dimensionali, che si sommano a quelle degli altri componenti dell'apparecchio, conducono alla necessità di provvedere dei mezzi per compensare le tolleranze complessive dell'apparecchio. Per esempio, una cartuccia per rubinetto dotata di queste piastre non può essere fissata nella sua sede semplicemente serrando a fondo un coperchio, perché in questo modo la pressione realizzata al contatto tra le piastre potrebbe subire eccessive variazioni tra un apparecchio ed un altro, da un valore insufficiente per assicurare la tenuta, ad un valore tale da bloccare i movimenti reciproci. Diviene quasi sempre necessario effettuare il serraggio del coperchio che trattiene la cartuccia utilizzando una chiave dinamometrica od affidandosi alla particolare sensibilità di un operatore. Ciò introduce ulteriori difficoltà al montaggio strumentale di una cartuccia nel corpo di un rubinetto.
Inoltre, le superfici non lappate delle piastre realizzate secondo i procedimenti noti non presentano superfici di rugosità sufficientemente ridotta per poter cooperare con efficace tenuta con capsule di smorzamento, con guarnizioni dinamiche, come certe guarnizioni a manicotto, o con guarnizioni applicate con limitata pressione, ma solamente con guarnizioni statiche efficacemente serrate.
Ancora, la necessità di sottoporre le piastre dure ad elevate temperature durante la loro fabbricazione rende difficile od impossibile l'incorporazione in esse di lubrificanti solidi suscettibili di ridurre il loro coefficiente di attrito, e specialmente l'attrito di primo distacco.
Infine, il procedimento di produzione delle piastre dure note è alquanto difficoltoso e costoso, e dà luogo ad una rapida usura degli stampi di formatura.
Uno scopo della presente invenzione è pertanto quello di rendere possibile la realizzazione di piastre in materiale duro che siano esenti dagli inconvenienti accennati, o che li presentino in misura sostanzialmente ridotta.
L'invenzione si basa sulla constatazione del fatto che esistono materiali, che peraltro non sono mai stati impiegati per la costruzione delle piastre considerate, i quali presentano una durezza e caratteristiche strutturali tali da permetterne la lappatura, necessaria per la tenuta idraulica, ma nello stesso tempo sono suscettibili di essere formati con procedimenti economici, anche con conformazioni molto complesse, e subendo durante la loro produzione deformazioni trascurabili e ritiri prevedibili con precisione. Si tratta dei polimeri sintetici detti termoindurenti, quali specialmente le resine fenoliche, carbammidiche, melamminiche e simili.
Questi materiali possono essere formati in stampi sotto pressione, a temperature moderate e con ridotta usura degli stampi, e quindi in modo economico, ed essi subiscono deformazioni trascurabili e ritiri prevedibili con esattezza, cosicché è possibile impiegarli per la realizzazione di pezzi di forme anche molto complesse, purché presentanti una superficie piana esente da aggetti, suscettibile di essere lavorata mediante lappatura per costituire una superficie di tenuta destinata a cooperare con un'altra superficie lappata. Le conformazioni di tutte le altre parti dei pezzi possono essere progettate con molta libertà, in modo da poter cooperare direttamente con qualunque organo di un apparecchio idraulico. Ne consegue la possibilità di omettere gli appositi organi di sopporto per le piastre in materiale duro e le guarnizioni aggiuntive necessarie, e come sarà spiegato più avanti ne conseguono anche molti altri vantaggi.
Pertanto, l'oggetto della presente invenzione è una piastra in materiale duro, presentante almeno una superficie piana priva di aggetti lavorata mediante lappatura ad alto grado di finitura, e destinata ad essere usata come organo di controllo del flusso in un apparecchio idraulico, caratterizzata dal fatto: di essere costituita da un polimero sintetico termoindurente; di essere realizzata mediante stampaggio; e di presentare nelle regioni diverse da detta almeno una superficie piana delle conformazioni suscettibili di cooperare direttamente con organi specifici di un apparecchio idraulico.
Preferibilmente detto polimero sintetico termoindurente è scelto nel gruppo comprendente le resine fenoliche, carbammidiche e melamminiche.
Secondo una particolarità dell'invenzione, detto polimero sintetico termoindurente può essere miscelato con un lubrificante solido suscettibile di ridurre il coefficiente di attrito e specialmente l'attrito di primo distacco, senza peraltro ostacolare l'operazione di lappatura. Tra i lubrificanti solidi adatti per questo impiego si possono citare il tetrafluoroetilene, il fenantrene, le ftalocianine, la grafite, il solfuro di molibdeno, il talco e la bentonite.
In particolare, una tale piastra, destinata ad essere usata come organo fisso di controllo del flusso presenta, nelle regioni diverse da detta almeno una superficie piana, le conformazioni caratteristiche di un fondello suscettibile di essere direttamente collegato all'involucro di una cartuccia e di cooperare direttamente con una parte fissa di un apparecchio idraulico.
D'altra parte, una tale piastra destinata ad essere usata come organo mobile di controllo del flusso presenta, nelle regioni diverse da detta almeno una superficie piana, le conformazioni caratteristiche di una slitta suscettibile di cooperare direttamente con organi di guida e con organi di manovra di una cartuccia.
In corrispondenza della superficie piana lappata, la piastra può presentare incavature variamente conformate di guida del flusso, ole aperture attraversanti liberamente progettate, anche di ridotto spessore o/e separate da ridotti spessori di materiale. Le aperture di passaggio possono presentare forti variazioni di sezione secondo lo spessore della piastra, cosi da sostituire i raccordi abitualmente realizzati nei sopporti delle piastre.
Le conformazioni delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata possono comprendere organi di collegamento ole di agganciamento destinati a cooperare con parti fisse della cartuccia, superfici di guida o/e di accoppiamento destinate a cooperare con parti fisse o mobili della cartuccia, superfici lisce, sebbene non lavorate, atte a cooperare con guarnizioni statiche o dinamiche, incavature o rilievi di considerevole profondità adatti ad ospitare delle guarnizioni inserite o direttamente formate in o su di essi, e cavità aventi altri scopi.
Sia in corrispondenza delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata, che in incavature previste nella superficie piana lappata, la piastra può presentare conformazioni simili a lamelle o perni, costituenti smorzatori meccanici della rumorosità di un flusso, sedi profonde adatte a ricevere capsule di smorzamento pneumatico della rumorosità di un flusso e, per le piastre fisse, sedi destinate a ricevere l'inserzione di organi di posizionamento.
Come si comprende, grazie a queste caratteristiche od a parte di esse, una coppia di piastre secondo l'invenzione, od anche una sola piastra secondo l'invenzione costituente coppia con una piastra in materiale duro secondo la tecnica precedente, può essere realizzata in forme complesse con procedimenti sostanzialmente semplici ed economici, e può essere usata per costituire degli organi di controllo del flusso di un apparecchio idraulico adatti a cooperare direttamente con altri organi dell'apparecchio, permettendo di evitare del tutto gli abituali sopporti delle piastre, di semplificare drasticamente la struttura dell'apparecchio e di ridurne il numero di componenti e le dimensioni. In particolare, queste piastre possono presentare delle sedi profonde per il contenimento di guarnizioni, sia guarnizioni normali che guarnizioni dinamiche a manicotto, o/e per il contenimento di capsule in materiale cedevole costituenti degli smorzatori pneumatici, o per altri scopi. Queste piastre possono altresì comportare piccoli perni o lamelle, costituenti degli smorzatori meccanici. Le piastre sono soggette a deformazioni praticamente nulle ed a ritiri esattamente prevedibili, cosicché esse presentano tolleranze dimensionali molto limitate, che possono rendere superflui i mezzi per la compensazione delle tolleranze complessive dell'apparecchio, di modo che una cartuccia per apparecchio idraulico dotata di queste piastre può essere fissata nella sua sede semplicemente serrando a fondo un coperchio, ciò che ne semplifica radicalmente il montaggio. Con l'uso di stampi accuratamente lavorati, le superfici non lappate delle piastre realizzate secondo l'invenzione possono presentare superfici di rugosità sufficientemente ridotta per poter cooperare direttamente con le guarnizioni dinamiche o con guarnizioni applicate con limitata pressione. Il fatta di poter incorporare nel materiale costituente le piastre dure dei lubrificanti solidi permette di ridurre il loro coefficiente di attrito e specialmente l'attrito di primo distacco.
La libertà di progettazione delle piastre secondo l'invenzione può anche essere sfruttata costituendo con esse delle coppie di piastre aventi caratteristiche rispettivamente differenti, per esempio costituite da polimeri differenti o/e incorporanti lubrificanti solidi differenti, oppure una sola di esse incorporante un lubrificante soli-do, od ancora è possibile utilizzare una piastra secondo l'invenzione cooperante con una piastra in materiale duro secondo la tecnica precedente.
Un vantaggio aggiuntivo offerto dall'impiego di polimeri termoindurenti per la formazione delle piastre secondo l'invenzione risiede nel fatto che questi polimeri offrono ai depositi di calcare un'aderenza molto limitata.
Queste ed altre caratteristiche, scopi e vantaggi dell'oggetto della presente invenzione appariranno più chiaramente dalla seguente descrizione di alcune forme di realizzazione, costituenti degli esempi non limitativi, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
Le figure 1 a 9 illustrano in sezione diversi esempi di cartucce per rubinetto miscelatore a monocomando utilizzanti le piastre secondo l'invenzione.
La figura 10 mostra una vista dal basso della piastra fissa secondo la figura 5. La figura 11 mostra una vista dall'alto della piastra fissa secondo la figura 7. La figura 12 illustra in sezione un rubinetto miscelatore a monocomando comprendente una cartuccia realizzata con piastre secondo l'invenzione.
Gli esempi rappresentati si riferiscono a cartucce per rubinetti miscelatori a monocomando, cioè ad una delle applicazioni più frequenti dell'invenzione, ma si deve intendere che questa può trovare applicazione in cartucce destinate a qualunque tipo di apparecchio idraulico, nonché anche ad apparecchi idraulici di tipo non a cartuccia.
Con riferimento alle figure 1 a 9 e 12, una cartuccia per rubinetto miscelatore a monocomando comprende, nelle forme esemplificative rappresentate, un involucro 1 che termina inferiormente con uno spallamento di ritegno 2, un coperchio 3 agganciato a scatto elastico per mezzo di denti 4 ad aperture dell'involucro 1 , una ghiera 5 girevolmente insediata nel coperchio 3, una leva di manovra 6 con organo interno di comando 7, imperniata per mezzo di un asse 8 alla ghiera girevole 5, una piastra operativamente fissa 9 ed una piastra operativamente mobile 10. Secondo l'invenzione, queste piastre 9 e 10, che sono destinate, in modo ben noto, per mezzo di incavature ed aperture opportunamente conformate, a fungere da organi di controllo del flusso, sono realizzate mediante stampaggio di un polimero sintetico termoindurente e successiva lappatura delle superfici piane delle piastre, che nella condizione montata si trovano a mutuo contatto.
In modo ben noto nella tecnica, per mezzo della leva 6, che può essere manovrata in oscillazione ed in rotazione, possono essere impartiti alla piastra mobile 10 degli spostamenti di traslazione e di rotazione rispetto alla piastra fissa 9, per controllare, grazie alle opportune conformazioni di incavature ed aperture di queste piastre, la portata di acqua miscelata erogata ed il rapporto di miscelazione tra acqua fredda ed acqua calda.
Con riferimento alla figura 12v una cartuccia del genere qui esemplificato è destinata ad essere introdotta nel corpo 11 di un apparecchio idraulico, in questo esempio un rubinetto miscelatore a monocomando che, nella forma della figura 12, è provvisto di un becco di erogazione 12 (mentre in altri casi l'erogazione ha luogo attraverso una tubazione); al corpo 11 del rubinetto arrivano due condutture di acqua rispettivamente fredda e calda, una sola delle quali, 13, è visibile nella figura 12. Il corpo 11 del rubinetto è chiuso superiormente da un coperchio 14, per esempio avvitato, destinato a trattenere in posizione operativa la cartuccia.
Come si osserva nelle figure 1 a 9 e 12, la piastra operativamente fissa 9 possiede un bordino superiore sporgente 15 destinato a cooperare con lo spallamento di ritegno 2, ed essa è montata nell'involucro 1 semplicemente ìnfilandovela prima dell'introduzione degli altri componenti. Questo modo di montaggio particolarmente vantaggioso, specialmente per un montaggio strumentale, è reso possibile, da una parte, grazie alla possibilità di assegnare alla piastra fissa secondo l'invenzione conformazioni particolari come il bordino 15, e d'altra parte grazie alle ridotte tolleranze di forma e di dimensioni che si possono ottenere per le piastre, e che consentono un efficace accoppiamento della piastra fissa 9 con l'involucro 1 della cartuccia. È questa una delle ragioni per cui può essere omesso un apposito organo di sopporto in forma di fondello per la piastra fissa secondo l'invenzione.
Inoltre, la piastra fissa 9 presenta, come di consueto, delle aperture attraversanti 18 opportunamente sagomate, destinate a stabilire le comunicazioni controllate tra gli ingressi e l'uscita delle acque. Queste parti non sono generalmente modificate dall'applicazione dell'invenzione, eccetto che le loro forme possono essere scelte dal progettista con maggior libertà. Per esempio, per regolarizzare il flusso, ciascuna apertura attraversante 18 della piastra fissa può essere costituita da una pluralità di-aperture strette, separate da sottili setti di materiale, che potrebbero essere realizzati solo con difficoltà e costi elevati secondo la tecnica precedente.
Da parte sua, la piastra mobile 10, come mostrano le figure 1 , 3 ad 8 e 12, presenta essa stessa una sede cooperante con l'organo interno di comando 7 della leva di manovra 6. Alternativamente, come mostrano le figure 2 e 9, La piastra mobile 10 può essere conformata per ricevere una guarnizione 16 che presenta una sede cooperante con l'organo interno di comando 7 della leva di manovra 6. La guarnizione 16 serve principalmente per permettere l'impiego di una stessa piastra fissa 10 in presenza di organi di comando 7 di diversa conformazione. Infatti questi organi di comando possono, per esempio, avere la forma di dischi piatti, come rappresentati, oppure di perni. Inoltre la guarnizione 16 può vantaggiosamente presentare un effetto antifrizione. Anche in questo caso, le vantaggiose conformazioni descritte sono rese facilmente realizzabili, da una parte, grazie alla possibilità di assegnare alla piastra mobile secondo l'invenzione delle conformazioni difficilmente realizzabili nelle piastre secondo la tecnica precedente, e d'altra parte grazie alle ridotte tolleranze di forma e di dimensioni che si possono ottenere per le piastre, e che consentono un efficace accoppiamento della piastra mobile 10 con l'organo di comando 7 della cartuccia o con la guarnizione 16. È questa una delle ragioni per cui può essere omesso un apposito organo di sopporto in forma di slitta per la piastra mobile secondo l'invenzione.
Inoltre, la piastra mobile 10 presenta, come di consueto, un'incavatura 17 opportunamente sagomata, destinata a stabilire le comunicazioni tra le aperture attraversanti 18 della piastra fissa 9. Queste parti non sono generalmente modificate dall'applicazione dell'invenzione, eccetto che le loro forme possono essere scelte dal progettista con maggior libertà. Si deve inoltre intendere che le incavature sagomate 17 della piastra mobile 10 possono essere sostituite da aperture attraversanti o le da una particolare profilatura della periferìa della piastra, secondo insegnamenti della tecnica nota.
Come mostrano le figure 1 e 2, la piastra fissa 9 può presentare delle sedi sufficientemente incavate per contenere delle guarnizioni 19. Queste sedi possono anche assumere grande profondità, come mostrano le figure 5, 6 e 12, per contenere guarnizioni molto alte 20, particolarmente sicure contro il pericolo di espulsione e suscettibili di assumere anche la funzione di compensazione delle tolleranze di lavorazione; esse possono avere conformazioni complesse, come mostra per esempio la figura 10.
Le sedi per guarnizioni praticate nella piastra fissa 9 possono anche assumere grandi dimensioni per ospitare una guarnizione dinamica a manicotto 21 , come mostra la figura 7, o per ospitare delle guarnizioni 22 dotate di tubetti interni 23 di irrigidimento, come mostra la figura 9.
Alternativamente, come mostrano le figure 3, 4 e 8, la piastra fissa 9 può presentare degli accentuati rilievi sui quali possono essere inserite, o direttamente stampate, delle guarnizioni 24. Queste guarnizioni, come si osserva dalle figure citate, possono estendersi in modo da agire anche radialmente oltre che assialmente, ed in tal modo rendono superfluo l'impiego di apposite guarnizioni radiali, quando una tenuta radiale è necessaria.
Come mostrano le figure 6, 7 e 12, la piastra fissa 9 può inoltre presentare delle svasature 25, anche molto estese, che ne modificano la sezione da punto a punto secondo lo spessore della piastra, così da ottimizzare il raccordo tra le aperture che cooperano con la piastra mobile e le aperture di ingresso e di uscita, funzione che sinora veniva affidata al fondello di sopporto della piastra fissa.
Da parte sua, la piastra mobile 10, come mostra la figura 7, può presentare nella sua incavatura 17 delle conformazioni 26 a perni o lamelle, costituenti uno smorzatore meccanico della rumorosità del flusso; ed essa può anche presentare una vasta sede per il contenimento di una capsula 27 per lo smorzamento pneumatico della rumorosità del flusso, come mostra la figura 8.
Come mostra la figura 10, la piastra fissa 9 può presentare una o più sedi 29 destinate a ricevere dei perni di posizionamento. Queste sedi 29 possono essere realizzate in numero superiore a quello richiesto per i perni di posizionamento, i quali così possono ricevere posizioni differenziate secondo le diverse esigenze di applicazione o le diverse richieste dei committenti.
La libertà di progettazione delle forme delle piastre secondo l'invenzione permette anche, ove lo si ritenga opportuno, di realizzare in esse delle cavità, più o meno estese, come quelle 30 rappresentate nella figura 5. Queste cavità servono specialmente per localizzare l'azione degli estrattori, impiegati nello stampaggio, in regioni in cui le tracce ed i rilievi che essi generalmente lasciano sul pezzo non portano disturbo. Inoltre queste cavità permettono di mantenere relativamente uniformi gli spessori del pezzo stampato, prevenendo deformazioni dovute al ritiro, costituiscono degli spazi di contenimento per un grasso lubrificante, e riducono il consumo di materiale.
Grazie alla possibilità di ottenere un grado assai basso di rugosità anche nelle superfici non meccanicamente lavorate delle piastre, quando è necessario stabilire una tenuta tra la piastra fissa 9 e l'involucro 1 della cartuccia si possono usare delle guarnizioni 28 semplicemente infilate, come mostrano le figure 5 a 7 e 12.
Si noterà dall'osservazione delle figure che tutti i componenti di una cartuceia possono essere montati introducendoli nell'involucro nel corretto ordine dall'alto, concludendo il montaggio con l'inserzione del’ coperchio 3. Risulta dunque molto fa-Cile meccanizzare il montaggio della cartuccia. Si noterà anche che è possibile, con l'impiego di molti componenti comuni e la scelta di pochi componenti particolari, comporre cartucce di tipo differente, per esempio cartucce di tipo chiuso (cioè con uscita attraverso una tubazione) come mostrano le figure 1 a 3, 5 e 9, oppure di tipo aperto (cioè con uscita laterale) come mostrano le figure 4, 6 a 8 e 12, e cartucce aventi funzioni particolari, come è stato descritto.
Grazie al possibile rispetto di strette tolleranze, ed anche alla possibilità di impiegare guarnizioni di elevato spessore suscettibili di compensare queste tolleranze, con un corretto dimensionamento delle parti si può assicurare la possibilità di fissare la cartuccia in un corpo di apparecchio idraulico (come quello di figura 12) e contro il suo fondo, semplicemente serrandone a fondo il coperchio, e pertanto con un'operazione facile e sicura, che può essere eseguita da mano d'opera non particolarmente esperta, oppure può essere meccanizzata.
L'impiego di piastre secondo l'invenzione permette di ridurre il numero di guarnizioni occorrenti e, in generale, il numero di componenti e l'ingombro in altezza di una cartuccia.
La possibilità di scegliere in un campo relativamente ampio la composizione del materiale costituente le piastre e gli eventuali additivi introdotti in esso permette di ottenere piastre aventi caratteristiche differenti, che possono essere adeguate a diverse applicazioni, e questa possibilità è ulteriormente ampliata dalla possibilità di costituire delle coppie con piastre aventi composizioni ed eventuali additivi differenti, ed anche di costituire delle coppie con una piastra secondo l'invenzione ed una piastra realizzata secondo la tecnica precedente.
Si deve intendere che l'invenzione non è limitata alle forme di realizzazione descritte ed illustrate come esempi. Parecchie modificazioni sono state indicate nel corso della descrizione, e molte altre sono alla portata del tecnico del ramo. Per esempio, mentre nella presente descrizione e nelle rivendicazioni si è parlato di piastre destinate ad una cartuccia, si deve intendere che le piastre stesse possono anche essere utilizzate in un apparecchio idraulico non di tipo a cartuccia, le corrispondenti parti della cartuccia destinate a cooperare con le piastre essendo in tal caso sostituite dalle parti corrispondenti della struttura dell'apparecchio. Queste ed altre modificazioni ed ogni sostituzione con equivalenti tecnici possono essere apportate a quanto descritto ed illustrato, senza per questo dipartirsi dall'ambito dell'invenzione e dalla portata del presente brevetto.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Piastra in materiale duro, presentante almeno una superficie piana priva di aggetti lavorata mediante lappatura ad alto grado di finitura, e destinata ad essere usata come organo di controllo del flusso in un apparecchio idraulico, caratterizzata dal fatto: di essere costituita da un polimero sintetico termoindurente; di essere realizzata mediante stampaggio; e di presentare nelle regioni diverse da detta almeno una superficie piana delle conformazioni suscettibili di cooperare direttamente con organi specifici di un apparecchio idraulico.
  2. 2 . Piastra in materiale duro secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto polimero sintetico termoindurente è scelto nel gruppo comprendente le resine fenoliche, carbammidiche e melamminiche.
  3. 3 . Piastra in materiale duro secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detto polimero sintetico termoindurente è miscelato con un lubrificante solido suscettibile di ridurre il coefficiente di attrito e l'attrito di primo distacco, senza peraltro ostacolare l'operazione di lappatura.
  4. 4 . Piastra in materiale duro secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto lubrificante solido è scelto nel gruppo comprendente il tetrafluoroetilene, il fenantrene, le ftalocianine, la grafite, il solfuro di molibdeno, il talco e la bentonite.
  5. 5 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, destinata ad essere usata come organo fisso di controllo del flusso, caratterizzata dal fatto che presenta, nelle regioni diverse da detta almeno una superficie piana, le conformazioni caratteristiche di un fondello suscettibile di essere direttamente collegato all'involucro di una cartuccia e di cooperare direttamente con una parte fissa di un apparecchio idraulico.
  6. 6 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, destinata ad essere usata come organo mobile di controllo del flusso, caratterizzata dal fatto che presenta, nelle regioni diverse da detta almeno una superficie piana, le conformazioni caratteristiche di una slitta suscettibile di cooperare direttamente con organi di guida e con organi di manovra di una cartuccia.
  7. 7 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, destinata ad essere usata come organo mobile di controllo del flusso, caratterizzata dal fatto che presenta, nelle regioni diverse da detta almeno una superficie piana, conformazioni adeguate per ricevere una guarnizione suscettibile di cooperare direttamente con organi di guida e con organi di manovra di una cartuccia.
  8. 8 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, In corrispondenza della superficie piana lappata, presenta incavature variamente conformate di guida del flusso, o/e aperture attraversanti liberamente progettate.
  9. 9 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le conformazioni delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata comprendono organi di collegamento o/e di agganciamento destinati a cooperare con parti fisse della cartuccia.
  10. 10 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le conformazioni delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata comprendono superfici di guida o/e di accoppiamento destinate a cooperare con parti fisse o mobili della cartuccia.
  11. 11 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le conformazioni delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata comprendono delle superfici lisce, sebbene non lavorate, atte a cooperare con capsule di smorzamento o con guarnizioni statiche o dinamiche.
  12. 12 . Piastra in materiale duro secondò almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le conformazioni delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata comprendono incavature o rilievi di considerevole profondità, adatti a ricevere delle guarnizioni inserite o direttamente formate in o su di essi ed eventualmente adatte ad agire secondo diverse direzioni.
  13. 13 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le conformazioni delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata comprendono conformazioni di raccordo destinate ad ottimizzare il passaggio tra aperture di ingresso e di uscita dei fluidi e le corrispondenti aperture di controllo presentate dalle piastre.
  14. 14 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le conformazioni delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata comprendono delle cavità serventi per localizzare l'azione degli estrattori, per mantenere relativamente uniformi gli spessori del pezzo stampato e per formare degli spazi di contenimento per un grasso lubrificante.
  15. 15 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che in corrispondenza delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata, o/e in incavature predisposte nella superficie piana lappata, la piastra presenta conformazioni simili a lamelle o perni, costituenti smorzatori meccanici della rumorosità di un flusso.
  16. 16 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che in corrispondenza delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata, o/e in incavature predisposte nella superficie piana lappata, la piastra presenta sedi profonde adatte a ricevere capsule di smorzamento pneumatico della rumorosità di un flusso.
  17. 17 . Piastra in materiale duro secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che in corrispondenza delle regioni della piastra differenti dalla superficie piana lappata, o/e in incavature predisposte nella superficie piana lappata, la piastra presenta delle sedi destinate a ricevere l'inserzione di organi di posizionamento.
  18. 18 . Coppia di piastre cooperanti per un apparecchio idraulico, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le due piastre che la compongono sono costituite da polimeri differenti, o/e contengono lubrificanti solidi differenti.
  19. 19 . Coppia di piastre cooperanti per un apparecchio idraulico, caratterizzata dal fatto che solo una delle piastre che la compongono è realizzata secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, mentre l'altra piastra è realizzata secondo una tecnica tradizionale.
  20. 20 . Organo di controllo del flusso, e coppia di tali organi, per un apparecchio idraulico, caratterizzati dalle particolarità, disposizioni e funzionamento, quali appaiono dalla descrizione sopraestesa e dai disegni annessi, o sostituiti da loro equivalenti tecnici, presi nel loro insieme, nelle loro varie combinazioni o separatamente.
  21. 21 . Apparecchio idraulico, o cartuccia per apparecchio idraulico, caratterizzati dal fatto di comprendere uno o più organi di controllo del flusso secondo almeno una delle rivendicazioni che precedono.
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