ITSV20000032A1 - Procedimento per la fabbricazione ed il fissaggio di una staffa di fissaggio per candele di accensione di caldaie o simili staffa di fissagg - Google Patents

Procedimento per la fabbricazione ed il fissaggio di una staffa di fissaggio per candele di accensione di caldaie o simili staffa di fissagg Download PDF

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DESCRIZIONE dell'Invenzione industriale dal titolo: "Procedimento per la fabbricazione ed il fissaggio di una staffa di fissaggio per candele di accensione di caldaie o simili, staffa di fissaggio per dette candele di accensione e stampo per la realizzazione della stessa."
TESTO DELLA DESCRIZIONE
L'invenzione ha per oggetto un procedimento per la fabbricazione ed il fissaggio di una staffa di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili, il procedimento prevedendo la realizzazione di una staffa metallica con un foro atto all'alloggiamento della candela, e prevedendo che detta staffa venga serrata contro il corpo in ceramica della candela mediante deformazione della staffa medesima nella zona che circonda il foro d'alloggiamento, in modo tale da addossare/spingere il materiale metallico contro la parete in ceramica. L'invenzione ha anche per oggetto una staffa del tipo sopra descritto ed uno stampo per la fabbricazione della stessa.
E' noto l'utilizzo di staffe del tipo sopradescritto per il fissaggio di elettrodi rivestiti con ceramica, cosiddette candelette, nell'ambito di dispositivi quali bruciatori, caldaie, o simili. Dette candele servono per la generazione di scintille d'accensione, ad esempio, di combustibili liquidi o gassosi. Dette candele comprendono generalmente un elemento ceramico dì rivestimento, di forma oblunga, in genere cilindrica, di isolamento termico ed elettrico, in cui è incorporato un elemento conduttore metallico che sporge esternamente allo stesso su ambedue le estremità. Ad una estremità viene collegato il conduttore elettrico, mentre all'estremità opposta viene generata la scintilla. La candela deve essere retta saldamente in una ben determinata posizione, in particolare ad una distanza prestabilita e costante nel tempo dall ' elemento di massa .
Le staffe di fissaggio attualmente note comprendono generalmente una piastrina metallica, in particolare piatta, con un foro per la vite di fissaggio sulla caldaia, ed un ulteriore foro d'alloggiamento della candela. L'elettrodo viene inserito nel foro d'alloggiamento e quindi viene dato un colpo di coniatura o cianfrinatura sulla staffa nella zona anulare che circonda il foro, utilizzando un punzone ed una matrice tubolari. In questo modo si creano dedle incisioni tutto intorno al foro d'alloggiamento, che riducono localmente lo spessore della staffa, ed il materiale metallico viene spinto verso l'interno del foro contro la parete in ceramica, andando a serrare l'elettrodo con una predeterminata e costante forza di serraggio.
Questa tipologia di fissaggio presenta alcuni inconvenienti. La misura del diametro del rivestimento di ceramica può non essere perfettamente costante da candela a candela ma, nell'ambito di inevitabili tolleranze di fabbricazione, può presentare delle piccole variazioni, in genere dell'ordine di pochi decimi di millimetro, in più od in meno rispetto al dovuto. La forza di serraggio è calcolata in modo da tenere conto di tali tolleranze, ossia in modo tale da garantire il serraggio anche nei casi in cui il diametro del corpo in ceramica è sui valori minimi dell'intervallo di tolleranza, per cui in taluni casi, in particolare con combinazioni sfavorevoli delle reali dimensioni del diametro della candela (massimo della tolleranza) e del diametro del foro (minimo della tolleranza), essa può risultare eccessiva e tale da provocare la fessurazione o la rottura della ceramica. Questo fatto può portare all'eliminazione diretta di intere partite di candele. Oppure le fessurazioni possono non verificarsi nella fase di serraggio della staffa o verificarsi e non essere immediatamente visibili (fratture chiuse) e manifestarsi in condizioni d'uso, a causa dei violenti shock termici a cui la candela è sottoposta, con la generazione di indesiderate correnti parassite che si liberano attraverso le fessure e con le conseguenti perdite di carico. Nei casi più seri, la ceramica può rompersi completamente. Il verificarsi dei suddetti inconvenienti all'interno della caldaia, come è facilmente intuibile, costituisce un inconveniente ancora più grave, poiché provoca un grave disagio a carico dell'utente e nuoce pesantemente all'immagine dell'azienda produttrice. La tipologia di fissaggio testé descritta può presentare un ulteriore inconveniente. La staffa in genere deve essere fissata in posizione ortogonale rispetto all'asse della candela. Detta ortogonalità è garantita dal contatto fra la superficie cilindrica interna del foro d'alloggiamento e la superficie esterna del corpo in ceramica. Tuttavia, l'estensione assiale di tale superficie di contatto è molto ridotta e pari sostanzialmente allo spessore della staffa, per cui risulta difficile assicurare la perfetta ortogonalità fra staffa e candela con la conseguenza frequente di un errato posizionamento di questa all'interno della caldaia. Per tutti questi motivi la staffa deve essere relativamente spessa, ossia per distribuire la pressione di serraggio su una superficie cilindrica maggiore per proteggere la ceramica e per garantire l'ortogonalità.
Per ovviare ai sopraddetti inconvenienti, un'altra nota tipologia di fissaggio prevede la realizzazione sulla staffa, in corrispondenza del foro d'alloggiamento della candela, di un elemento cilindrico con estensione assiale maggiore dello spessore della staffa, coassiale al foro, e che si raccorda col bordo di questo tramite un breve tratto conicamente svasato, a guisa dì imbuto. Viene previsto un ulteriore elemento cilindrico a guisa di anellino di protezione, aperto assialmente, che viene calzato sul corpo in ceramica della candela. L'elemento ad imbuto viene forzato assialmente sull'anellino che, deformandosi elasticamente verso l'interno, serra il corpo della candela, mantenendola in posizione ortogonale rispetto alla staffa e proteggendo la ceramica da un eventuale sovraserraggio provocato dalle già citate tolleranze nella misura del suo diametro. Nonostante questo secondo metodo di fissaggio non presenti gli inconvenienti del primo, in quanto la superficie di contatto e di serraggio fra staffa e candela è molto maggiore, tuttavia provoca un aggravio di costi a causa della maggiore complessità costruttiva della staffa e della presenza dell'anellino di serraggio. Inoltre, la distanza fra una delle due estremità dell'elettrodo e la staffa, che è collegata a massa, diminuisce, a causa della maggiore estensione assiale dell'elemento ad imbuto, e negli elettrodi corti questa può diventare critica e, soprattutto in presenza di altissime tensioni, può provocare correnti di dispersione.
Un ulteriore stato dell'arte prevede la realizzazione di un corpo di ceramica sagomato, formato ad esempio da due tratti cilindrici coassiali e di diametro differente raccordati fra loro da una svasatura anulare. La staffa è simile alla forma esecutiva precedente, ma non è previsto l'anellino di serraggio. La staffa viene calzata sulla ceramica e forzata assialmente contro la superficie svasata in modo tale da ottenere il serraggio. Anche in questo caso, tuttavia, si verifica un avvicinamento della staffa metallica ad una estremità dell'elettrodo, a causa dell'estensione assiale del tratto cilindrico d'inserimento. Inoltre vi è un vincolo di posizionamento della staffa sulla candela, che deve essere fissata in corrispondenza della svasatura. Per questa ragione non è possibile adattare lo stesso tipo di candela a differenti situazioni, ed è necessario prevedere un diverso tipo di candela per ciascuna tipologia di prodotto, con evidenti inconvenienti di produzione e di stoccaggio.
La presente invenzione si propone di superare l'insieme degli inconvenienti sopradescritti, e di consentire la realizzazione di una staffa del tipo descritto all'inizio, tale da garantire un corretto fissaggio ortogonale della stessa sulla candela, tenendo conto delle tolleranze, ed operando in modo preciso sul serraggio senza superare la forza di compressione sostenibile dalla ceramica stessa. Deve inoltre essere garantita la massima libertà di posizionamento assiale della staffa sull'elettrodo, e la staffa deve presentare una minima estensione o sporgenza assiale, con riferimento all'asse della candela. Ulteriore scopo è evitare la necessità di sagomature sul corpo della candela, che provocherebbero i sopracitati vincoli di posizionamento della staffa.
L'invenzione consegue gli scopi suesposti grazie ad una staffa del tipo descritto all'inizio in cui la zona del bordo del foro d'alloggiamento della candela, prima dell'accoppiamento con guesta, viene preventivamente sagomata in modo tale da creare una zona di compensazione e di recupero della pressione radiale di serraggio che eventualmente eccede un valore prestabilito di pressione per il corretto serraggio della staffa.
Prima dell'accoppiamento con la candela, la zona del bordo del foro d'alloggiamento di questa può essere sagomata in modo tale da generare una superficie interna di contatto con il corpo in ceramica della candela che è complementare alla sezione esterna della stessa (generalmente cilindrica). Tale superficie presenta un'estensione assiale tale da garantire l'ortogonalità fra la staffa e la candela, e comunque vantaggiosamente maggiore dello spessore della staffa.
Prima dell'accoppiamento con la candela, la zona del bordo del foro d'alloggiamento di questa viene sagomata o deformata in modo tale da generare un bordo, continuo o discontinuo, con una sezione trasversale a canale, in particolare ad U od a V.
La sezione trasversale di detto bordo a canale può comprendere un ramo libero radialmente interno che forma il tratto di superficie di contatto sostanzialmente complementare alla sezione del corpo in ceramica della candela (generalmente cilindrico) e destinato al contatto ed al serraggio del detto corpo in ceramica della candela. Detta sezione può ulteriormente comprendere un ramo radialmente esterno di raccordo ad una piastra anulare periferica che si raccorda a sua volta, ovvero è parte, della restante parte di staffa. Detti due rami sono interdistanziati fra loro in una certa misura.
Il serraggio della staffa sulla candela può essere effettuato mediante inserimento della candela nel foro d'alloggiamento della staffa e successiva compressione assiale della staffa stessa, con riferimento all'asse della candela, e conseguente deformazione almeno della zona del bordo con sezione a canale in modo tale da serrare il ramo radialmente interno di guesto contro il corpo in ceramica della candela, mantenendo tuttavia detto ramo interno sempre ad una certa distanza dal ramo esterno.
Durante la fase di compressione assiale della staffa e di deformazione del bordo a canale del foro d'alloggiamento della candela, può essere previsto il contenimento radiale verso l'esterno almeno del ramo radialmente esterno del bordo con sezione a canale.
In alternativa od in combinazione, può essere previsto il contenimento assiale almeno della piastra anulare periferica che costituisce parte del resto della staffa.
In ulteriore alternativa o combinazione, può essere previsto il contenimento radiale verso l'esterno anche del ramo radialmente interno del bordo con sezione a canale.
In ulteriore alternativa o combinazione può essere contenuto radialmente verso l'esterno anche il bordo periferico esterno della staffa.
In ulteriore alternativa o combinazione, può essere contenuta assialmente anche la zona di raccordo fra i due rami del bordo a canale.
Secondo una prima forma esecutiva di staffa, in fase di fabbricazione della stessa, la zona del bordo a canale può essere sagomata o deformata in modo tale per cui il ramo radialmente interno risulta più lungo del ramo radialmente esterno, ed in modo tale per cui l'estremità libera del ramo radialmente interno sporge oltre la superficie della piastra piana anulare della staffa, sulla faccia di piastra rivolta in direzione concorde alla concavità del bordo a canale
All'atto del serraggio della staffa, può essere provocata una deformazione sia assiale che radiale del bordo a canale del foro d'alloggiamento, in particolare con un aumento della profondità del canale.
Nel dettaglio, il bordo a canale può essere deformato in modo tale per cui la distanza fra l'estremità libera del ramo radialmente interno e la superficie della piastra anulare piana diminuisce, ed il ramo radialmente interno viene forzato contro il corpo della candela. In particolare, detta estremità può essere portata allo stesso livello della piastra.
Ancora più in particolare, il bordo a canale può essere deformato in modo tale da assumere una sezione trasversale sostanzialmente a guisa di trapezio rettangolo, con il lato perpendicolare alle basi a contatto con il corpo in ceramica della candela e la base minore che costituisce la parete di fondo del canale.
Questa prima tipologia di fissaggio viene ottenuta mediante un particolare tipo di stampo, anch'esso oggetto della presente invenzione, che verrà descritto in dettaglio nell'illustrazione delle figure. Esso svolge la funzione di comprimere assialmente il bordo a canale provocandone la deformazione, e di trattenere radialmente verso l'esterno il ramo libero esterno ed assialmente la piastra e la zona di raccordo fra i due rami, forzando così il ramo libero interno contro la ceramica. Il bordo a canale svolge in questo modo la funzione di polmone di compensazione delle forze di serraggio che eccedono un valore prestabilito sopportabile dalla ceramica.
Secondo un'altra forma esecutiva di staffa, durante la fabbricazione della stessa, la piastra piana anulare può essere deformata in modo tale da formare, radialmente all'esterno del bordo a canale del foro d'alloggiamento, almeno una deformazione anulare continua con sezione ad U od a V, concentrica rispetto al foro d'alloggiamento della candela. Detta deformazione è costituita, su una faccia della piastra, da una scanalatura anulare concava e, sulla faccia opposta, da un coincidente risalto anulare convesso.
Il bordo con sezione a canale del foro d'alloggiamento e la deformazione anulare che lo circonda possono venire realizzati con convessità orientate in direzioni opposte oppure concordi fra loro.
All'atto del serraggio della staffa sulla candela, detta deformazione anulare continua viene appiattita, generando così una pressione della staffa in direzione ortogonale rispetto all'asse della candela ed il serraggio del ramo radialmente interno del canale ad U contro la superficie in ceramica della candela. Anche in questo caso viene prevista una particolare tipologia di stampo, anch'essa oggetto della presente invenzione, che verrà descritta in dettaglio nell'illustrazione delle figure. Esso svolge la funzione di comprimere assialmente la staffa, ed in particolare la piastra, provocandone la deformazione, e di trattenere radialmente verso l'esterno il ramo libero esterno ed assialmente la piastra e la zona di raccordo fra i due rami, forzando così il ramo libero interno contro la ceramica. Un eventuale sovraserraggio dovuto alle tolleranze di fabbricazione del corpo in ceramica può facilmente essere compensato da una riduzione dell'ampiezza radiale del canale, che svolge in questo modo la funzione di polmone di compensazione delle forze di serraggio che eccedono un valore prestabilito.
Secondo una variante esecutiva, sulla superficie della deformazione anulare continua possono essere ricavate una, due o più sfinestrature d'indebolimento, disposte secondo un ordine prestabilito.
Oppure la deformazione anulare può essere realizzata discontinua, in particolare costituita da una successione di un numero predeterminato dì deformazioni con estensione ad arco di cerchio, alternati a zone piane od a deformazioni con estensione ad arco di cerchio con convessità orientata in direzione opposta.
Oppure le deformazioni con estensione ad arco dì cerchio possono essere alternate ad aperture o sfinestrature, secondo un ordine prestabilito .
Come apparirà con maggiore evidenza nell'illustrazione delle figure, le due tipologie di fissaggio testé descritte possono essere combinate fra loro, realizzando, ove desiderato, una staffa che presenta in combinazione le caratteristiche della prima forma esecutiva e quelle della seconda.
I vantaggi della presente invenzione appaiono evidenti da quanto sopra esposto e consistono nel fatto di consentire la realizzazione di una staffa del tipo descritto all'inizio, tale da garantire un corretto fissaggio ortogonale sulla candela grazie alla estensione assiale della superficie interna del bordo a canale. Inoltre è possibile tenere conto delle tolleranze del diametro della candela, operando in modo preciso sul serraggio senza superare la forza di compressione sostenibile dalla ceramica stessa. Viene inoltre garantita la massima libertà di posizionamento assiale della staffa sull'elettrodo, e la staffa presenta una minima estensione o sporgenza assiale, con riferimento all'asse della candela. Inoltre si evita la necessità di sagomature sulla candela, con i sopracitati vincoli di posizionamento della staffa. Da ultimo, secondo un perfezionamento, è possibile realizzare il foro d'alloggiamento con un diametro tale per cui, in condizione infilata della candela e grazie ad una certa elasticità del bordo a canale, si formi un minimo di accoppiamento preventivo per attrito fra la staffa e questa, che mantenga in posizione la candela ed agevoli l'operazione di serraggio, mantenendola in posizione .
Le ulteriori caratteristiche ed i perfezionamenti dell'invenzione sono oggetto delle sottorivendicazioni.
Le caratteristiche dell'invenzione ed i vantaggi da essa derivanti appariranno con maggiore evidenza dalla seguente descrizione dettagliata delle figure allegate, in cui:
La fig. 1 illustra una vista in sezione di una prima forma esecutiva della staffa secondo l'invenzione, in condizione applicata sulla candela ma non ancora serrata.
La fig. 2 illustra la fase di serraggio della staffa della fig. 1, utilizzando una prima tipologia di stampo (metà di sinistra della figura) ed una seconda tipologia di stampo (metà di destra).
La fig. 3 illustra una vista in sezione di una seconda forma esecutiva della staffa secondo l'invenzione, in condizione applicata sulla candela ma non ancora serrata.
La fig. 4 illustra la fase di serraggio della staffa della fig. 3, utilizzando una prima tipologia di stampo (metà di sinistra della figura) ed una seconda tipologia di stampo (metà di destra).
La fig. 5 illustra una vista in pianta di una staffa secondo le figg. 1 e 2, in cui il ramo radialmente interno del bordo a canale è formato da tre segmenti separati da un intaglio l'uno dall'altro.
Le figg. 6 a 8 illustrano una variante esecutiva della staffa secondo l'invenzione in tre posizioni di cui una iniziale aperta, una intermedia di bloccaggio preventivo sul corpo della candeletta e la terza di serraggio .
La fig. 9 illustra una variante della condizione di serraggio della staffa secondo la fig. 8.
La fig. 10 illustra la variante della fig. 9 con le due estremità fra loro serrate ripiegate contro la parete esterna della fascetta
Le figg. 11 a 14 illustrano schematicamente un esempio esecutivo di un utensile manuale di serraggio della staffa secondo le figg. 6 a 9 rispettivamente nella condizione iniziale prima del serraggio ed in varia posizioni fino alla condizione finale del serraggio, essendo stato omesso il corpo della candela.
Con riferimento alla fig. 1, una prima forma esecutiva della staffa secondo l'invenzione comprende una parte sostanzialmente piana a guisa di piastra 1 anulare che si raccorda alla restante parte di staffa (non illustrata) la guale presenta almeno un foro di passaggio della vite di fissaggio della staffa sulla caldaia. In una forma esecutiva preferita la staffa è completamente piana. La staffa comprende ulteriormente un foro 2 d'alloggiamento della candela 3, di forma complementare alla sezione esterna del corpo 3 in ceramica di questa. In genere detto rivestimento in ceramica 3 è cilindrico, per cui il foro 2 d'alloggiamento è circolare e, in condizione non serrata della staffa, presenta un diametro interno leggermente maggiore del diametro esterno della candela 3, in modo tale per cui questa possa agevolmente esservi infilata dentro.
La zona del bordo del foro 2 è sagomata in modo tale da presentare un bordo, continuo o discontinuo, con una sezione trasversale a canale 4, in particolare ad U.
La sezione trasversale di detto bordo 4 a canale comprende un ramo libero 104 radialmente interno che forma una superficie cilindrica destinata al contatto ed al serraggio del corpo in ceramica della candela 3, ed un ramo radialmente esterno 304 che si raccorda alla piastra anulare 1, che si raccorda a sua volta, ovvero è parte, del resto della staffa.
Con riferimento alla fig. 2 (metà di sinistra) lo stampo di serraggio comprende due elementi, preferibilmente tubolari cilindrici, cosiddetti punzone 5 e matrice 6. Essi presentano un diametro interno leggermente maggiore rispetto al diametro della candela 3, e presentano ciascuno una superficie di compressione 105, 106 destinata ad operare su una faccia della staffa. La superficie 105 del punzone 5 opera sulla faccia di staffa su cui il bordo 4 a canale presenta concavità, mentre la superficie 106 della matrice 6 opera sulla faccia opposta.
La superficie 105 di compressione del punzone 5 è piana, e tale da sovrapporsi sia alla piastra 1 anulare esterna che alle estremità di entrambi i rami 104, 304 del bordo 4 a canale, mentre la superficie 106 della matrice 6 presenta un gradino anulare radialmente interno 7 atto ad accogliere il bordo 4 a canale sul lato del ramo radialmente esterno 304 e sul lato della zona di raccordo 404 fra i due rami 104, 304. Detto gradino 7 presenta una sezione trasversale a trapezio rettangolo, con il lato inclinato 107 rivolto verso l'esterno e la base minore 207 rivolta in direzione opposta al punzone 5. Il gradino 7 può essere previsto con una sezione differente da quella descritta, od essere completamente assente. In questo caso la matrice 6 avrebbe un diametro interno maggiore e tale da operare solamente sulla faccia di piastra 1 rivolta verso di essa ed eventualmente sulla superficie esterna del ramo esterno 304.
Il gradino 7 è costituito da due superfici anulari 107, 207. La superficie 107, all'atto del serraggio della staffa sulla candela 3, trattiene il ramo 304, in modo tale da impedirne il divaricamento in direzione radiale esterna, mentre la superficie 207 trattiene la zona 404 di raccordo in direzione assiale, con riferimento all'asse della candela 3.
All'atto del serraggio, la superficie 105 del punzone 5 comprime assialmente il bordo 4 a canale agendo sull'estremità 504 del ramo interno 104 portandola progressivamente allo stesso livello della piastra 1. Il bordo 4 si deforma ed il canale si approfondisce. Il ramo esterno 304 viene a contatto con la superficie 107 della matrice 6, mentre la zona 404 di raccordo viene a contatto con la superficie 207 della matrice 6 ed il bordo assume una sezione sostanzialmente complementare a quella del gradino 7. Il ramo interno 104 viene forzato contro la parete esterna della candela 3, in quanto le altre parti 304, 404 del bordo 4 vengono trattenute dal gradino 7, e la serra in posizione tramite la superficie cilindrica di contatto del ramo 104.
Col procedimento appena descritto si viene a creare una zona di compensazione e di recupero della pressione radiale sulla ceramica che eventualmente eccede un valore prestabilito di pressione per il corretto serraggio della staffa, e tale zona è costituita dal bordo a canale .
Con riferimento alla metà di destra della fig. 2, un perfezionamento vantaggioso del punzone 5 prevede che la sua superficie 105 di compressione presenti un elemento sporgente anulare 205 di sagomatura dell'incavo 8 formato dal bordo 4 a canale. In particolare è prevista una cresta 205 anulare con sezione a trapezio rettangolo, con base minore rivolta verso la matrice 6 ed il lato perpendicolare 305 rivolto verso il ramo radialmente interno 104 del bordo 4 a canale. In fase di serraggio della staffa, la cresta 205 penetra all'interno dell'incavo 8, lo deforma aumentandone la profondità e contestualmente trattiene radialmente verso l'esterno il ramo radialmente interno 104 del bordo 4 a canale, per un contatto ottimale della superficie anulare interna di questo con la superficie della candela 3.
Secondo un ulteriore perfezionamento vantaggioso (fig. 2 metà di destra), la matrice 6 può presentare un bordo periferico esterno 9, continuo o discontinuo, che sporge in direzione del punzone 5, di trattenimento della staffa in direzione radiale esterna, durante la fase di compressione assiale della stessa, e che agisce sul bordo perimetrale della staffa stessa.
Con riferimento adesso alla fig. 3, .viene illustrata una seconda forma esecutiva della staffa secondo l'invenzione prima del serraggio sulla candela 3. In questo caso la piastra 1 presenta un'estensione radiale maggiore che nel caso precedente. A questo proposito vi è da notare che la prima forma esecutiva descritta in precedenza è particolarmente adatta a quelle situazioni in cui la piastra 1 deve presentare una limitata estensione radiale, ad esempio per motivi d'ingombro all'interno della caldaia.
Tornando alla seconda forma esecutiva, la piastra 1 presenta, radialmente all'esterno del bordo 4 a canale del foro 2 d'alloggiamento, una deformazione anulare continua con sezione ad U. Essa è concentrica rispetto al foro 2 d'alloggiamento ed è costituita, sulla faccia di piastra 1 rivolta in direzione della convessità del bordo 4, da una scanalatura 101 anulare concava e, sulla faccia opposta, da un coincidente risalto 201 anulare convesso. Il bordo 4 a canale presenta, almeno nella fase che precede il serraggio, una profondità maggiore rispetto al caso precedente, e le estremità dei due rami 104, 304 giacciono entrambe allo stesso livello della piastra 1.
Con riferimento alla metà di sinistra della fig.
4, è prevista una seconda forma esecutiva di stampo, che prevede un punzone 5 tubolare provvisto di una superficie di compressione piana 105, ed una matrice o la cui superficie di compressione 106 presenta un gradino anulare 7 con sezione rettangolare che serve ad accogliere la convessità del bordo 4 ed a trattenerne il ramo esterno 304 radialmente verso l'esterno, e la zona di raccordo 404 fra i due rami 104, 304 in direzione assiale, con riferimento all'asse della candela 3. Anche in guesto caso il gradino 7 può essere assente, e la matrice 6 può presentare un aspetto tubolare con superfici di contenimento solamente della piastra 1 e del ramo 304 radialmente esterno.
Nella fase di serraggio, la staffa, ed in particolare la piastra 1 viene compressa assialmente fra le superfici 105 e 106 che vengono avvicinate reciprocamente, con l'effetto di un appiattimento della deformazione anulare 101, 201. Viene in tal modo generata una pressione della staffa in direzione ortogonale rispetto all'asse della candela 3 che provoca il serraggio del ramo radialmente interno 104 del bordo a canale 4 contro la superficie in ceramica della candela. Eventuali tolleranze possono essere recuperate da una riduzione in ampiezza del canale 4. E' possibile ulteriormente prevedere la combinazione di una staffa secondo la fig. 3 con un metodo di fissaggio mediante coniatura tradizionale. In guesto caso piastra 1 è piana, e la pressione in direzione ortogonale all'asse della candela 3 viene provocata dalla creazione mediante coniatura di avvallamenti sulla piastra 1 tutto intorno al bordo 4 a canale. Il conseguente assottigliamento del materiale della piastra 1 crea la compressione radiale sul bordo 4 a canale schiacciando il ramo interno 104 di questo contro la candela 3.
Con riferimento alla metà di destra della fig. 4, anche in questo caso la matrice 6 può presentare un bordo esterno 9 anulare che sporge in direzione del punzone 5 per il trattenimento della piastra 1 in direzione radiale esterna, in corrispondenza del bordo periferico della piastra 1 stessa. Infatti la piastra anulare 1 è realizzata a guisa di corona circolare la cui ampiezza radiale aumenta con l'appiattimento della deformazione anulare 101, 201. E' vantaggioso il contenimento verso l'esterno di tale aumento per migliorare l'effetto di compressione in direzione ortogonale rispetto all' asse della candela 3.
La fig. 5 illustra una variante esecutiva della staffa secondo le figg. 1 e 2. In questo caso, il ramo radialmente interno di contatto contro la candeletta 3 è discontinua. Degli intagli 10 separano fra loro tre segmenti 104', 104'', 104''' del detto ramo. E' possibile prevedere anche solamente due o più di tre segmenti. Nell'esempio illustrato gli intagli si estendono radialmente solamente per lo spessore di parete del detto ramo interno. Ciò non deve essere inteso limitativamente. Gli intagli possono eventualmente anche estendersi almeno parzialmente nella zona del fondo del bordo a canale 4.
Gli intagli separano fra loro in una certa misura prestabilita i segmenti 104', 104'', 104''' e consentono durante la compressione nello stampo di serraggio una estensione di sfogo del materiale in senso circonferenziale garantendo un migliore serraggio del ramo interno del bordo a canale contro la candeletta 3. Inoltre, in caso di sollecitazioni termiche gli intagli 10 consentono anche di recuperare la dilatazione termica senza che questa venga ad influire sulla forza di serraggio del corpo della candeletta. Ovviamente anche se non specificatamente illustrato e descritto gli intagli possono anche essere previsti nella forma esecutiva secondo le figg. 3 e 4 in combinazione con qualsivoglia delle caratteristiche descritte e prevìste per questa forma esecutiva.
Le figg. 6 a 10 illustrano una variante esecutiva della staffa in cui il bordo del foro 2 di allpggiamento e serraggio della candeletta 3 è realizzato a guisa di fascetta di serraggio 22. La fascetta ,di serraggio è realizzata ondulata. La forma delle ondulazioni orientate parallelamente all'asse del foro 2 può variare a seconda delle esigenze ed essere semplicemente sinusoidale oppure composta da segmenti esterni sinusoidali e segmenti interni a guisa di settore di cerchio come illustrato.
La fascetta 20 è realizzata aperta in particolare in una zona diametralmente opposta alla restante parte di staffa e le due estremità 22 e 23 portano o sono sagomate a guisa di mezzi d'aggancio recirpoco. In particolare le due estremità sono costituite da due appendici radiali esterne di cui una è una semplice linguetta e l'altra è realizzata con sezione ad U orientata radialmente e con l'apertura rivolta verso il centro della fascetta 20. In questo modo è possibile fissare la fascetta 20 provvisoriamente e preventivamente in posizione sulla candeletta prima del vero e proprio serraggio grazie ad un impegno ad incastro od aggancio dell'estremità 22 nell'estremità 23. Il serraggio sulla candeletta ha luogo grazie ad una coppia di ganasce concave contrapposte con centro del raggio di curvatura concentrico rispetto all'asse del foro, almeno nella condizione chiusa l'una contro l'altra delle dette due ganasce 21. Il raggio di curvatura è intermedio fra quello esterno della candeletta e/o interno della fascetta 20 in condizione serrata e quello esterno della fascetta 20 in condizione non ancora serrata in misura tale da generare una forza prestabilita di serraggio. Le ondulazioni fungono in questo caso da mezzi di assorbimento e compensazione delle tolleranze e delle eventuali variazioni dimensionali termiche come dilatazioni o ritiri.
In condizione serrata, l'estremità ad U 23 viene o completamente appiattia contro l'estremità 22 (fig.9) oppure solo schiacciata all'estremità libera del ramo libero della U (fig. 8).
Le gansce 21 sono sagomate in modo tale, per cui in condizione di massima chiusura due contrapposte superfici 121 vanno a schiacciare le estremità fra loro impegnate 22 e 23.
Le ganasce 21 possono fare parte di un utensile a guisa di pinza come quello illustrato nelle figure 11 a 14 od essere montate su cursori di compressione contrapposti spostabili l'uno contro l'altro da mezzi di azionamento in una macchina automatizzata.
Secondo una ulteriore caratteristica, dopo la compressione con le ganasce 21, le due estremità 22 e 23 fra loro schiacciate vengono ulteriormente ripiegate contro la parete esterna della fascetta 20 e ciò preferibilmente nella direzione della freccia R e come illustrato nella fig. 10 con riferimento non limitativo alla sola variante della fig. 9, cioè sulla parte terminale associata alla linguetta 22. In questo modo, la linguetta 22 ulteriormente piegata ad angolo rende ancora più saldo e sicuro l'aggancio contro disimpegni accidentali .
Naturalmente l'invenzione non è limitata alle forme esecutive testé descritte ed illustrate, ma può essere ampiamente variata, senza per questo abbandonare il principio informatore sopra esposto ed a seguito rivendicato .

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la fabbricazione ed il fissaggio di una staffa di fissaggio per candele (3) di accensione di caldaie o simili, il procedimento prevedendo la realizzazione di una staffa metallica con un foro (2) atto all'alloggiamento della candela (3), e prevedendo che detta staffa venga serrata contro il corpo in ceramica della candela (3) mediante deformazione della staffa medesima nella zona che circonda il foro (2) d'alloggiamento, in modo tale da addossare/spingere il materiale contro la parete in ceramica, caratterizzato dal fatto che la zona del bordo (4) del foro (2) d'alloggiamento della candela (3), prima dell'accoppiamento con questa, viene preventivamente sagomata in modo tale da creare una zona (4) di compensazione e di recupero della pressione radiale di serraggio che eventualmente eccede un valore prestabilito di pressione per il corretto serraggio della staffa-2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, prima dell'accoppiamento con la candela (3), la zona del bordo (4) del foro (2) d'alloggiamento di questa viene sagomata in modo tale da generare una superficie interna di contatto con il corpo in ceramica della candela (3) che è complementare alla sezione esterna della stessa (generalmente cilindrica), e che presenta un'estensione assiale tale da garantire l'ortogonalità fra la staffa e la candela (3), e comunque maggiore dello spessore della staffa. 3. Procedimento secondo le rivendicazioni 1 e 2 caratterizzato dal fatto che, prima dell'accoppiamento con la candela (3), la zona del bordo del foro (2) d'alloggiamento di questa viene sagomata o deformata in modo tale da generare un bordo, continuo o discontinuo, con una sezione trasversale a canale (4), in particolare ad U od a V. 4. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la sezione trasversale di detto bordo (4) a canale comprende un ramo libero radialmente interno (104) che forma il tratto di superficie di contatto sostanzialmente complementare alla sezione del corpo in ceramica della candela (3) (generalmente cilindrico) e destinato al contatto ed al serraggio del detto corpo in ceramica della candela (3), ed un ramo radialmente esterno (304) di raccordo ad una piastra (1) anulare piana periferica che si raccorda a sua volta alla restante parte di staffa, essendo detti due rami (104, 304) interdistanziati fra loro in una certa misura. 5. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il serraggio della staffa sulla candela (3) viene effettuato mediante inserimento della candela (3) nel foro (2) d'alloggiamento della staffa e successiva compressione assiale della staffa stessa, con riferimento all'asse della candela (3), e conseguente deformazione almeno della zona del bordo (4) con sezione a canale in modo tale da serrare il ramo radialmente interno (104) di questo contro il corpo in ceramica della candela (3), mantenendo tuttavia detto ramo interno (104) sempre ad una certa distanza dal ramo esterno (304). 6. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, durante la fase di compressione assiale della staffa e di deformazione del bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento della candela (3), è previsto il contenimento radiale verso l'esterno almeno del ramo radialmente esterno (304) del bordo(4) con sezione a canale. 7. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, durante la fase di compressione assiale della staffa e di deformazione del bordo (4) a canale del foro d'alloggiamento (2) della candela (3), è previsto il contenimento assiale almeno della piastra (1) anulare piana periferica. 8. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, in fase di compressione assiale della staffa e di deformazione del bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento, viene contenuto radialmente verso l'esterno anche il ramo radialmente interno (104) del bordo (4) con sezione a canale. 9. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, in fase di compressione assiale della staffa e di deformazione del bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento, viene contenuto radialmente verso l'esterno anche il bordo periferico esterno della piastra (1). 10. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, in fase di compressione assiale della staffa e di deformazione del bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento, viene contenuta assialmente anche la zona di raccordo (404) fra i due rami (104, 304) del bordo (4) a canale. 11. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, durante la fabbricazione della staffa, la zona del bordo (4) a canale viene sagomata o deformata in modo tale per cui il ramo radialmente interno (104) risulta più lungo del ramo radialmente esterno (304), ed in modo tale per cui l'estremità libera (504) del ramo radialmente interno (104) sporge oltre la superficie della piastra (1) piana anulare periferica della staffa, sulla faccia di piastra (1) rivolta in direzione concorde alla concavità (8) del bordo (4) a canale. 12. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, all'atto del serraggio della staffa, viene provocata una deformazione sia assiale che radiale del bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento, in particolare con un aumento della profondità del canale (8). 13. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, all'atto del serraggio della staffa, il bordo (4) a canale viene deformato in modo tale per cui la distanza fra l'estremità libera (504) del ramo radialmente interno (104) e la superficie della piastra (1) anulare periferica piana della staffa diminuisce, in particolare detta estremità (504) viene portata allo stesso livello della piastra (1). 14. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, all'atto del serraggio, il bordo (4) a canale viene deformato in modo tale da assumere una sezione trasversale sostanzialmente a guisa di trapezio rettangolo, essendo il lato perpendicolare alle basi a contatto con il corpo in ceramica della candela (3), e la base minore che costituisce la parete di fondo del canale (8)' 15. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, durante la fabbricazione della staffa, la piastra (1) piana periferica della staffa viene deformata in modo tale da formare, radialmente all'esterno del bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento, almeno una deformazione anulare continua con sezione ad U od a V, concentrica rispetto al foro (2) d'alloggiamento della candela (3) e costituita, su una faccia della piastra (1), da una scanalatura (101) anulare concava e, sulla faccia opposta, da un coincidente risalto (201) anula- re convesso. 16. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il bordo (4) con sezione a canale del foro (2) d'alloggiamento e la deformazione anulare (101, 201) che lo circonda vengono realizzati con convessità orientate in direzioni opposte oppure concordi fra loro 17. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, all'atto del serraggio della staffa sulla candela (3), detta deformazione anulare (101, 201) continua viene appiattita generando così una pressione della staffa in direzione ortogonale rispetto all'asse della candela (3) ed il serraggio del ramo radialmente interno (104) del canale (4) ad U contro la superficie in ceramica della candela (3). 18. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che sulla superficie della deformazione (101, 201) anulare continua vengono ricavate una, due o più aperture o sfinestrature d'indebolimento, disposte secondo un ordine prestabilito. 19. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che prevede la realizzazione di una deformazione anulare (101, 201) discontinua, che in particolare è costituita da una successione di un numero predeterminato di deformazioni con estensione ad arco di cerchio, alternati a zone piane od a deformazioni con estensione ad arco di cerchio con convessità orientata in direzione opposta. 20. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la deformazione anulare discontinua (101, 201) è costituita da una successione di un numero predeterminato di deformazioni con estensione ad arco di cerchio alternati ad aperture o sfinestrature, secondo un ordine prestabilito. 21. Procedimento secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il ramo libero radialmente interno (104) del bordo a canale (4) è discontinuo ed è formato da due, tre o più settori (104', 104'', 104''') che si completano fra loro generando la sezione anulare, in particolare circolare del detto ramo libero interno (104). 22. Procedimento secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che prevede un lieve interstizio fra i singoli settori (104', 104'', 104'''). 23. Procedimento secondo le rivendicazioni 21 o 22, caratterizzato dal fatto che anche la parete di fondo del bordo a canale (104) è suddivisa in settori corrispondenti a quelli del ramo libero radialmente interno (104', 104'', 104''' 24. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il bordo del foro (2) è realizzato a guisa di fascetta di serraggio (20) che viene provvista di ondulazioni in senso assiale del foro (2). 25. Procedimento secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che prevede il serraggio deila detta fascetta ondulata (20) sul corpo della candeletta mediante compressione delle ondulazioni con due utensili contrapposti arcuati, concavi. 26. Procedimento secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che il raggio di curvatura dei due utensili (21) concavi corrisponde al raggio di curvatura concentrico rispetto all'asse del foro e di diametro intermedio fra quello interno e quello esterno delle ondulazioni. 27. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 24 a 26, caratterizzato dal fatto che gli utensili (21) sono costituiti sia da una pinza manuale che da due o più punzoni contrapposti. 28. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 24 a 27, caratterizzato dal fatto che il bordo del foro a guisa di fascetta (20) è aperto in posizione opposta all'estremità di attacco della staffa e le due estremità dell'apertura (22, 23) sono a guisa di elementi d'aggancio preventivo. 29. Procedimento secondo la rivendicazione 28, caratterizzato dal fatto che le dette due estremità (22, 23) d'aggancio preventivo vengono bloccate fra loro a pressione contestualmente al serraggio del bordo a guisa di fascetta ondulata (20). 30. Procedimento secondo la rivendicazione 29, caratterizzato dal fatto che le due estremità (22, 23) d'aggancio preventivo sono costituite da estensioni radiali impegnabili l'una nell'altra venendo quella esterna serrata contro quella interna nonché venendo successivamente le dette due estremità ripiegate contro la parete esterna del bordo (20) a guisa di fascetta . 31. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 28 a 30, caratterizzata dal fatto che una estremità (22) a guisa di prolungamento radiale esterno del bordo a fascetta (20), mentre l'altra (23) è costituita da una estremità sagomata a guisa di canale o sostanzialmente ad U e piegata in direzione radiale, nonché con il lato aperto rivolto verso l'asse del bordo del foro (2) a guisa di fascetta ondulata. 32. Staffa o piastra di fissaggio per candele (3) d'accensione di caldaie o simili, comprendente un foro (2) d'alloggiamento del corpo in ceramica della candela (3), e venendo detta staffa serrata contro il corpo in ceramica della candela (3) mediante deformazione della staffa medesima nella zona che circonda il foro (2) d'alloggiamento, in modo tale da addossare/spingere il materiale contro la parete (3) in ceramica, caratterizzata dal fatto che la zona del bordo (4) del foro (2) d'alloggiamento della candela (3) è sagomata in modo tale da creare una zona di compensazione e di recupero della pressione radiale di serraggio che eccede eventualmente un valore prestabilito di pressione per il corretto serraggio della staffa. 33. Staffa secondo la rivendicazione 32, caratterizzata dal fatto che la zona del bordo (4) del foro (2) d'alloggiamento della candela (3) è sagomata in modo tale da presentare una superficie interna di contatto con il corpo in ceramica della candela (3) che è complementare alla sezione esterna della stessa (generalmente cilindrica), e che presenta un'estensione assiale tale da garantire l'ortogonalità fra la staffa e la candela (3), e comunque maggiore dello spessore della staffa . 34. Staffa secondo le rivendicazioni 32 e 33, caratterizzata dal fatto che la zona del bordo (4) del foro (2) d'alloggiamento della candela (3) è sagomata in modo tale da generare un bordo, continuo o discontinuo, con una sezione trasversale a canale (4), ad U od a V. 35. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 32 a 34, caratterizzata dal fatto che la sezione trasversale di detto bordo (4) a canale comprende un ramo libero radialmente interno (104) che forma il tratto di superficie di contatto sostanzialmente complementare alla sezione del corpo in ceramica della candela (3) (generalmente cilindrico) e destinato al contatto ed al serraggio del corpo in ceramica della candela (3), ed un ramo radialmente esterno (304) di raccordo ad una piastra anulare (1) piana periferica che si raccorda a sua volta alla restante parte di staffa, essendo detti due rami (104, 304) interdistanziati fra loro in una certa misura. 36. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 32 a 35, caratterizzata dal fatto che, prima del serraggio mediante compressione assiale (con riferimento all'asse della candela (3) di accensione), il ramo radialmente interno (104) del bordo (4) con sezione a canale è più lungo del ramo radialmente esterno (304), in modo tale per cui l'estremità libera (504) del ramo radialmente interno (104) sporge oltre la superficie della piastra (1) piana anulare periferica della staffa, sulla faccia di piastra (1) rivolta in direzione concorde alla concavità del bordo (4) a canale . 37. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 32 a 36, caratterizzata dal fatto che, prima del serraggio mediante compressione assiale (con riferimento all'asse della candela (3), la piastra (1) piana periferica della staffa presenta, radialmente all'esterno del bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento, almeno una deformazione anulare continua con sezione ad U od a V, concentrica rispetto al foro (2) d'alloggiamento della candela (3) e costituita, su una faccia della piastra (1), da una scanalatura (101) anulare concava e, sulla faccia opposta, da un coincidente risalto (201) anulare convesso. 38. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 32 a 37, caratterizzata dal fatto che il bordo (4) con sezione a canale del foro (2) d'alloggiamento e la deformazione anulare (101, 201) che lo circonda presentano convessità orientate in direzioni opposte oppure concordi fra loro. 39. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 32 a 38, caratterizzata dal fatto che la superficie della deformazione (101, 201) anulare continua presenta una, due o più aperture o sfinestrature d'indebolimento, disposte secondo un ordine prestabilito. 40. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 32 a 39, caratterizzata dal fatto che la deformazione (101, 201) anulare è discontinua, in particolare è costituita da una successione di un numero predeterminato di deformazioni con estensione ad arco di cerchio, alternati a zone piane od a deformazioni con estensione ad arco di cerchio con convessità orientata in direzione opposta. 41. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 32 a 40, caratterizzata dal fatto che la deformazione (101, 201) anulare discontinua è costituita da una successione di un numero predeterminato di deformazioni con estensione ad arco di cerchio alternati ad aperture o sfinestrature, secondo un ordine prestabilito. 42. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che il ramo libero radialmente interno (104) del bordo a canale (4) è discontinuo ed è formato da due, tre o più settori (104', 104'', 104''') che si completano fra loro generando la sezione anulare, in particolare circolare del detto ramo libero interno ( 104 ) . 43. Staffa secondo la rivendicazione 42, caratterizzata dal fatto che prevede un lieve interstizio fra i singoli settori (104', 104'', 104'''). 44. Staffa secondo le rivendicazioni 42 o 43, caratterizzata di fatto che anche la parete di fondo del bordo a canale (104) è suddivisa in settori corrispondenti a quelli del ramo libero radialmente interno (104', 104'', 104' " ). 45. Staffa secondo la rivendicazione 32, caratterizzata dal fatto che il bordo del foro (2) è realizzato a guisa di fascetta di serraggio (20) che viene provvista di ondulazioni in senso assiale del foro (2). 46. Staffa secondo la rivendicazione 25, caratterizzata dal fatto che prevede il serraggio della detta fascetta ondulata (20) sul corpo della candeletta mediante compressione delle ondulazioni con due utensili contrapposti arcuati, concavi. 47. Staffa secondo le rivendicazioni 45 o 46, caratterizzata dal fatto che il bordo del foro a guisa di fascetta (20) è aperto in posizione opposta all'estremità di attacco della staffa e le due estremità dell'apertura (22, 23) sono a guisa di elementi d' aggancio preventivo . 48. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 45 a 47, caratterizzata dal fatto che le dette due estremità (22, 23) d'aggancio preventivo vengono bloccate fra loro a pressione contestualmente al serraggio del bordo a guisa di fascetta ondulata (20) 49. Staffa secondo una o più delle rivendicazioni 45 a 48, caratterizzata dal fatto che le due estremità (22, 23) d'aggancio preventivo sono costituite da estensioni radiali impegnabili l'una nell'altra venendo quella esterna serrata contro quella interna nonché venendo successivamente le dette due estremità ripiegate contro la parete esterna del bordo (20) a guisa di fascetta . 50. Staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 45 a 49, caratterizzata dal fatto che una estremità (22) a guisa di prolungamento radiale esterno del bordo a fascetta (20), mentre l'altra (23) è costituita da una estremità sagomata a guisa di canale o sostanzialmente ad U e piegata in direzione radiale, nonché con il lato aperto rivolto verso l'asse del bordo del foro (2) a guisa di fascetta ondulta . 51. Stampo per il fissaggio di una staffa per candele d'accensione secondo una o più delle rivendicazioni 32 a 44, mediante il procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 1 a 23, caratterizzato dal fatto che comprende due elementi, preferibilmente cilindrici, cosiddetti punzone (5) e matrice (6), che presentano un diametro interno leggermente maggiore rispetto al diametro della candela (3), e che sono provvisti ciascuno di una superficie (105, 106) di compressione destinata ad operare su una faccia della staffa . 52. Stampo secondo la rivendicazione 51, caratterizzato dal fatto che la superficie (105) di compressione del punzone (5) opera sul lato di staffa su cui il bordo (4) a canale presenta concavità, mentre la superficie (106) di compressione della matrice (6) opera sulla faccia opposta. 53. Stampo secondo le rivendicazioni 51 o 52, caratterizzato dal fatto che la superficie (105) di compressione del punzone (5) è piana, e tale da sovrapporsi sia alla piastra (1) anulare esterna che alle estremità di entrambi i rami (104, 304) del bordo (4) a canale, mentre la matrice (6) presenta un gradino (7) anulare interno atto ad accogliere almeno in parte il bordo (4) a canale sul lato del ramo (304) radialmente esterno, in modo tale da impedirne il divaricamento in direzione radiale esterna. 54. Stampo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 51 a 53, caratterizzato dal fatto che il gradino (7) previsto sulla superficie (106) di compressione della matrice (6) è tale da impedire la deformazione del bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento della staffa anche in direzione assiale, con riferimento all'asse della candela (3). 55. Stampo secondo una o più vendicazioni 42 a 45, caratterizzato dal fatto che il gradino (7) previsto sulla superficie (106) di compressione della matrice (6) presenta una sezione trasversale rettangolare, oppure esso può presentare una sezione a trapezio rettangolo, con la base maggiore rivolta verso il punzone (5) ed il lato perpendicolare rivolto verso la candela (3). 56. Stampo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 51 a 55, caratterizzato dal fatto che la superficie (105) di compressione del punzone (5) presenta un elemento (205) sporgente anulare di sagomatura dell'incavo (8) formato dal bordo (4) a canale del foro (2) d'alloggiamento della candela (3), e di trattenimento radiale verso l'esterno del ramo radialmente interno (104) di detto bordo (4) a canale. 57. Stampo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 51 a 56, caratterizzato dal fatto che detto elemento sporgente è costituito da una cresta (205) anulare con sezione a trapezio rettangolo, con base minore rivolta verso la matrice (6) ed il lato perpendicolare rivolto verso il ramo (104) radialmente interno del bordo (4) a canale. 58. Stampo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 51 a 57, caratterizzato dal fatto che la matrice (6) presenta un bordo (9) esterno sporgente in direzione del punzone (5), continuo o discontinuo, di trattenimento della piastra (1) in direzione radiale esterna. 59. Stampo per il fissaggio della staffa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 45 a 50 e secondo il procedimento di una o più delle rivendicazioni 1 e 24 a 31, caratterizzato dal fatto che comprende almeno due contrapposti elementi (21) spostabili in direzione radiale verso il centro del foro (2) e nei due sensi i quali elementi presentano una superficie di compressione del bordo del foro a guisa di fascetta ondulata (20) concave. 60. Stampo secondo la rivendicazione 59 caratterizzato dal fatto che i due elementi (21) sono due ganasce di un utensile manuale o meccanico a pinza. 61. Stampo secondo la rivendicazione 59, caratterizzato dal fatto che gli almeno due elementi (21) sono punzoni azionati a scorrimento su opportune guide in modo meccanizzato. 62. Stampo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 59 a 61, caratterizzato dal fatto che il raggio di curvatura dei due utensili (21) concavi corrisponde al raggio di curvatura concentrico rispetto all'asse del foro e di diametro intermedio fra quello interno e quello esterno delle ondulazioni. 63. Stampo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 59 a 62, caratterizzato dal fatto che i due o più elementi (21) comprendono superfici di serraggio di estensioni radiali (22, 23) di aggancio preventivo della fascetta (20) realizzata aperta e che sono previste alle due estremità della detta apertura. 64. Procedimento per la fabbricazione ed il fissaggio di una staffa di fissaggio per candele di accensione di caldaie o simili, staffa di fissaggio per dette candele di accensione e stampo per la realizzazione delle stesse, in tutto od in parte, come descritto, illustrato, e per gli scopi suesposti.
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