ITSA20100010A1 - Sistemi e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato mediante qualsivoglia procedimento, in energia meccanica e/o elettrica, senza rilasciare alcun tipo di inquinamento, con la dilatazione nonchè contrazione termica dei liquidi, ottenuta m - Google Patents

Sistemi e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato mediante qualsivoglia procedimento, in energia meccanica e/o elettrica, senza rilasciare alcun tipo di inquinamento, con la dilatazione nonchè contrazione termica dei liquidi, ottenuta m Download PDF

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Description

“Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato mediante qualsivoglia procedimento, in energia meccanica e/o elettrica, senza rilasciare alcun tipo di inquinamento, con la dilatazione nonché contrazione termica dei liquidi, ottenuta mediante somministrazione e sottrazione di calore in modo alternato in un adatto contenitore.
Descrizione:
Oggetto della presente invenzione e un sistema atto alla produzione di energia meccanica e/o elettrica, attraverso la trasformazione di calore prodotto o accumulato, utilizzando dispositivi semplici ed economici e atti ad essere impiegati su larga scala onde ottenere quantità di energia commisurata alla richiesta sempre crescente, salvaguardando l'ambiente senza inquinare nella fase di trasformazione dell’energia e nella fase di dismissione degli impianti in quanto costruiti con materiale riciclabile.
Risultano noti, disponibili ed in libera vendita, sistemi di accumulo del calore come ad esempio i pannelli solari termici che consentono con un modesto investimento, riscaldare grandi quantità di acqua, senza bisogno di bruciare alcun combustibile. Allo stesso modo sono disponibili ed in libera vendita, impianti a concentrazione solare mediante parabole speculari, capaci di riscaldare un fluido circolante {spesso glicole), fino a temperature molto elevate per poi cedere il calore prodotto, attraverso scambiatori di calore affinché venga utilizzato mediante varie applicazioni che vanno dalla produzione di energia elettrica (previa produzione di vapore) a quella di acqua sanitaria.
Sono state progettate varie centrali di produzione di energia con il suddetto metodo, da realizzarsi preferibilmente ai tropici, spesso nei deserti, ove le sole cose che abbondano sono costituite dal sole, nonché da spazio inutilizzato. Uno degli svantaggi di tale metodo à ̈ costituito dal fatto che necessita di spazi e condizioni che si trovano solo lontano dalle città, quindi l’energia prodotta va trasportata fino al luogo di utilizzo, con tutti i problemi ed il gravame di spese connesse con tale aspetto dì realizzazione.
Oggi, risulta possibile costruire abitazioni ben isolate che abbisognano di quantità ridotte di energia per essere riscaldate, raffrescate e per ulteriori fabbisogni, tuttavia non si può dimenticare che la maggioranza di case e palazzi che costituiscono gli agglomerati urbani di tutte le città del mondo, sono costituite da costruzioni carenti sul piano dell’isolamento termico, che necessitano di energia in quantità superiore per soddisfare le proprie necessità, pertanto, in attesa che tutte le case del mondo posano usufruire delle nuove tecniche costruttive virtuose, sarebbe estremamente benvenuta una tecnologia capace di ottenere energia come quella proposta dai sottoscritti inventori, studiata per essere applicata presso tutte le costruzioni ivi comprese quelle carenti sul piano dell'isolamento termico, contribuendo a soddisfare in parte, o ove possibile, anche totalmente, la loro fame di energia, possibilmente senza bruciare nulla, senza incidere in alcun modo su ambiente al pari degli impianti fotovoltaici ma più efficienti e capaci di funzionare anche senza soie, in grado di produrre maggiore quantità di energia a parità di spazio occupato, con impatto visivo inferiore, a costo più conveniente e senza il problema di dover smaltire, alla fine della fine operativa dell’impianto, sostanze difficoltose da smaltire, in quanto realizzato solo con materiali perfettamente riciclabili.
Il metodo dì accumulo di calore da trasformare in energia mediante i dispositivi di cui si richiede il presente brevetto, si avvale quindi preferenzialmente di calore prodotto attraverso utilizzo dì un impianto solare termico di qualsivoglia tipologia, forma o struttura, sia a pannelli che mediante concentratore a parabola in libera vendita, sin qui asserviti alla produzione di acqua sanitaria ma nulla osta avvalersi anche di altri sistemi naturali come la geotermia o di ulteriori sistemi di produzione di calore come ad esempio il gas naturale, metano, biomasse o altro metodo a basso impatto ambientale, da utilizzarsi quando sono esaurite le scorte di acqua calda gratis prodotta mediante impianti solari termici o in emergenza quando non sono disponibili i predetti impianti solari termici.
In particolare, l'impianto solare termico a pannelli, ormai alla portata di molti per il costo esiguo, si à ̈ rivelato un sistema molto efficiente e installando una coppia di pannelli solari termici di grandezza standard, si riesce a sopperire alle esigenze di acqua sanitaria di una intera famiglia di 4 persone per quasi tutto il periodo dell’anno con un rapporto costo/ beneficio sin qui, ineguagliato, senza spendere nulla se non il costo dell’impianto stesso. Va comunque ricordato che uno dei problemi connesso alla produzione di acqua calda con pannelli solari termici, à ̈ costituito dal fatto che soprattutto in estate e soprattutto nei paesi più caldi, la temperatura dell’acqua può eccedere dai limiti di sicurezza dell’impianto e normalmente, si sopperisce all'inconveniente, con la fuoriuscita di acqua troppo calda, permettendo ad acqua fredda di entrare nell’impianto, riportandolo nei limiti di sicurezza. Naturalmente può capitare che nell’arco di un fine settimana in cui la famiglia si dovesse allontanare dall'abitazione o nell’arco di una pur breve vacanza, senza nessuno che utilizza e che consuma l’acqua calda, il sistema di sicurezza à ̈ costretto continuamente ad immettere acqua fredda nel sistema con notevole dispendio di risorse naturali, per evitare che possa esplodere il tutto per l'eccesso di pressione dovuto al continuo ed eccessivo riscaldamento del fluido utilizzato. Anche al fine di evitare tutti gli inconvenienti sopra elencati à ̈ possibile utilizzare il sistema appresso descritto che ha la prerogativa di non consentire impianto solare dì raggiungere criticità esplosive, trasformando nel contempo il calore in eccesso, in energia da cedere alla rete pubblica mediante scambio sul posto o anche da utilizzarsi per illuminazione e/o altri usi domestici o industriali. Per ottenere tale risultato, occorrerà dotare l’impianto di un termostato che prima del raggiungimento di temperature critiche come sono quelle oltre i 99°, consenta un prelievo di acqua calda da far pervenire ad un serbatoio di accumulo da asservire al sistema di trasformazione dell’energia termica in elettrica appresso descritto. Naturalmente à ̈ altresì possibile e preferibile, asservire al sistema di trasformazione proposto dai sottoscritti richiedenti, un impianto solare termico a pannelli, a concentrazione a parabola o di qualsiasi altro tipo con lo scopo principale di produrre energia meccanica e/o elettrica, secondo la priorità del momento.
In particolare, il sistema oggetto della presente invenzione, à ̈ in grado dì sfruttare la capacità di dilatazione termica posseduta da tutti i materiali e quindi anche dai liquidi che inoltre, possiedono anche quella della incomprimibilità che opportunamente utilizzata, costituisce una risorsa preziosa nella produzione di energia, come i sottoscritti richiedenti hanno avuto occasione di sperimentare attraverso la realizzazione di un prototipo dell’apparecchiatura descritta.
Essa consta di un contenitore di qualsivoglia forma o dimensione reso perfettamente stagno, raffigurato nella tavola allegata in Fig. 1 alla lettera A, all'interno del quale i sottoscritti richiedenti hanno preventivamente inserito un liquido con un elevato coefficiente di dilatazione termica. Internamente al contenitore A, à ̈ stata immessa una serpentina con lo scopo di apportare o asportare calore al liquido ivi presente ma naturalmente à ̈ possibile utilizzare un diverso tipo di scambiatore di calore, o anche una fiamma diretta, una resistenza o altro e per il raffreddamento, un qualsiasi sistema di refrigerazione. Apportando calore al liquido presente nel contenitore stagno A, si determina la sua dilatazione termica, conseguentemente, la pressione interno dei contenitore A, aumenterà fino ad azionare un pistone idraulico B come rappresentato in Fig. 2, collegato direttamente o anche indirettamente al serbatoio stagno. Viceversa, asportando calore, corrisponderà il raffreddamento del liquido, che ritornerà al suo stato iniziale. Nel caso del dispositivo sperimentale realizzato dai sottoscritti richiedenti, per facilitare il rientro del pistone à ̈ stato utilizzato un contrappeso C, che pur ostacolandone la fuoriuscita, lo aiuta a rientrare vincendo le perdite di impianto.
Vantaggio principale del sistema, basato sulla dilatazione nonché sulla incomprimibilità dei liquidi, consiste nel fatto che attraverso il procedimento illustrato à ̈ possìbile esercitare spinte fino al limite di rottura degli apparati, avvalendosi preferibilmente di calore ottenuto da sistemi di produzione di energia alternativi, cioà ̈ gratis. Naturalmente nulla osta approvvigionarsi di calore anche attraverso altre fonti. Il dimensionamento de impianto si ottiene semplicemente dimensionando: 1) la capacità del serbatoio A; 2) il dispositivo idraulico necessario B; 3) la quantità di liquido rapportata alla sua capacità di dilatazione termica (differente per ogni sostanza); 4) un moltiplicatore di giri capace di diminuire la coppia e aumentare la velocità in uscita dallo stesso, come ad esempio quello delia fig. 3.
Descrizione del prototipo sperimentale:
Dalla tavola appresso riportata, à ̈ possibile verificare i coefficienti di dilatazione termica di alcuni liquidi, ciò non toglie di considerare altri liquidi con caratteristiche diverse:
Materiale λ (°0<'>’)
Acetone 14.9 * IO<-4>
Acqua 2,1 * IO<4>
Alcool 11,2 * IO<-4>
Benzolo 12,4 * IO<*4>
Glicerina 5,1 * I O<'4>
Mercurio 1,82 * I O<-4>
Petrolio 9.5 * IO<-4>
Benzina 9,6 * IO<'4>
Aria 3,67 * I O<'3>
Elio 3,665 * IO<'3>
Olio d’oliva 0,74 * IO<'3>
Pertanto, riscaldando uno dei liquidi sopra riportati, esso occuperà un volume maggiore, in base al proprio coefficiente di dilatazione termica, cosicché, se lo introduciamo in un contenitore munito di pistone idraulico e sottoponiamo il liquido a riscaldamento, si avrà che con l’aumentare del volume, il pistone idraulico sarà spinto fuori. In applicazione di tale principio, i sottoscritti hanno preparato un apparato di prova predisponendo un contenitore cilindrico ermetico A contenente gasolio, ai cui interno à ̈ stata predisposta una serpentina realizzata con un tubicino di rame avente la funzione di scambiatore di calore. Il recipiente ermetico é stato collegato al pistone idraulico B, munito di contrappeso C, per favorirne il rientro al momento del raffreddamento de! liquido contenuto al suo interno.
Facendo passare acqua calda attraverso il tubicino di rame, si ha il riscaldamento del liquido contenuto nel contenitore ermetico A. Nella prova sperimentale si à ̈ ottenuta la completa fuoriuscita del pistone idraulico per una escursione di circa 20 cm, con una spinta apparentemente non contrastabile in alcun modo. Prima della completa fuoriuscita del pistone idraulico, i sottoscritti hanno inviato acqua fredda alla serpentina contenuta nel contenitore stagno pieno di gasolio. Con il raffreddarsi del liquido e anche grazie al contrappeso C applicato al vertice del pistone montato verticalmente, si à ̈ ottenuto il suo rientro. Avendo verificato che l’esperimento à ̈ riproducibile a volontà e cioà ̈ che ad ogni apporto di calore del liquido in A, corrisponde la fuoriuscita del pistone e viceversa ad ogni asporto di calore dal liquido in A, corrisponde il rientro del pistone idraulico, si à ̈ ritenuto di utilizzare questo principio realizzando il seguente dispositivo di conversione dell’energia termica in meccanica e poi in energia elettrica: Il pistone idraulico raffigurato come in B alla tavola allegata, spinge una piastra alla quale à ̈ stata fissata una catena D, perfettamente accoppiata con una ruota dentata raffigurata in E, dotata di frizione in grado di trasmettere il moto soltanto quando ruota in un verso, pertanto, nell’altro verso gira a vuoto, il sistema piastra C e catena D, sotto l’azione del pistone, imprime una rotazione alla ruota dentata E che a sua volta à ̈ collegata ad un qualsiasi sistema di moltiplicazione dei giri, anche del tipo utilizzato dai sottoscritti, schematicamente raffigurato in Fig. 3, invece, in fase di retrazione del pistone idraulico, la frizione delia ruota dentata E, non consente alla stessa di trasmettere alcun movimento al sistema di moltiplicazione di giri che continuerà a muoversi per inerzia. Naturalmente à ̈ possibile moltiplicare il numero dei giri finché necessario, fino a che i sistemi idraulici sono in grado di resistere alle sollecitazioni meccaniche che si vengono a creare. All’ultima ruota à ̈ stato accoppiato un generatore G che ha permesso di constatare la perfetta riuscita del procedimento, con l’accensione di varie lampadine ed apparecchi di consumo.
Per trasformare il moto traslatorio in moto rotatorio si possono utilizzare diversi meccanismi. Possiamo ricordare a tal proposito che sono in libera vendita vari sistemi come ad esempio: sistema biella-manovella; a ttuatori lineari a cremagliera e pignone; sistema a leva con cricchetto; sistemi elettrici e/o elettronici; ecc., Successivamente occorrerà moltiplicare il movimento rotatorio ottenuto attraverso dispositivi in libera vendita come ad esempio : moltiplicatori di giri; Sistemi di leve; sistemi idraulici; sistemi elettrici e/o elettronici; altri. Occorrerà infine accoppiare il tutto ad utilizzatori di qualsiasi tipo.
Risulta possibile, inoltre, accoppiare vari pistoni idraulici collegati allo stesso contenitore A, spingenti lo stesso e/o diversi sistemi di trasformazione del moto lineare in moto circolare; Viceversa, l'accoppiamento di più sistemi indipendenti contenitore-pistone, permette di ottenere una unità di maggiore potenza meccanica e/o elettrica. È palese che sono possibili innumerevoli combinazioni di applicazione del sistema contenitore-pistone. Nel caso che più contenitori-pistone agiscano sullo stesso utilizzatore, al fine di ottimizzare il sistema, occorrerà preoccuparsi di sincronizzare l’espansione dei liquidi mediante somministrazione di acqua calda o fredda, in modo da non creare espansioni contrapposte se ciò à ̈ indesiderato. Naturalmente à ̈ possibile ottenere il movimento di rotazione anche diversamente da quanto sopra illustrato ed à ̈ possibile altresì, anche predisporre più pistoni idraulici che concorrono alla medesima rotazione ma in modo indipendente in modo da non contrastarsi mai anche se non perfettamente sincronizzati, infatti, nell’esempio riportato alle Fìg. 4 e 5, avremo, una serie di pistoni che concorrono a movimentare io stesso apparato utilizzatore. Nel caso illustrato in Fig. 4, una serie dì pistoni idraulici agiscono in modo autonomo e spingono tante ruote E ognuna delle quali sarà dotata di frizione del tipo utilizzato nelle chiavi cosiddette a cricchetto. In fase di spinta, ogni pistone azionerà la propria ruota E, che trasferirà il proprio movimento, opportunamente moltiplicato se occorre, alla ruota centrale Q. Nella fase di raffreddamento che si alterna tra i pistoni, essi retrocederanno perché il liquido contenuto nel serbatoio ritornerà alle sue dimensioni originarie e la ruota E ad essi collegata, non potrà influire sulla rotazione della ruota centrale Q, a causa delle frizioni abbinata alle ruote E stesse. Sarà possibile inserire un moltiplicatore di giri tra ogni sistema propulsore e la ruota centrale Q collegata al generatore o al sistema utilizzatore (albero motore, elica, quanaltro). Il collegamento tra le ruote E ed ì vari sistemi di moltiplicazione potranno essere realizzati sia con pulegge, con ingranaggi, o con altri sistemi già sopra menzionati, a seconda di ciò che risulterà più conveniente in fase di progettazione ed attuazione. La possibilità di usufruire di una poderosa spinta lineare con impiego di acqua calda, oltre alla possibilità di produrre energia elettrica a costo zero, apre nuove possibilità alla movimentazione di apparecchiature di largo impiego civile ed industriale, inoltre, à ̈ possibile utilizzare il metodo descritto, nel campo dei trasporti ad impatto zero. Eclatante à ̈ il caso delle navi, ove, una volta opportunamente dimensionato l’impianto propulsore dotandolo di un numero n di unità dei tipo di quelle descritte o anche di altro tipo ma basate sulla dilatazione termica dei liquidi, accoppiate in serie o in parallelo, potranno fornire la spinta necessaria alla navigazione, reperendo l’acqua calda da impianti solari termici e acqua fredda dal mare, avendo a disposizione tutti gli oceani. Volendo cimentarsi, à ̈ già possibile movimentare auto, camion, treni ed aerei, trasportando a bordo, opportunamente coibentate, quantità di acqua calda e fredda commisurata all’autonomia che si vuole avere, per alimentare sistemi propulsori come quelli descritti o ottimizzando quanto sin qui relazionato. Più realisticamente, sarà possibile da subito, progettare impianti di produzione di energia senza nessun impatto ambientale in spazi ridotti, capaci di fornire tutta l’energia di cui abbisogna una città, reperendo in loco le risorse necessarie che non impoveriscono in nessun modo quelle naturali e non rilasciano scorie di nessun tipo, neanche quando un giorno gii impianti saranno obsoleti e dovranno essere demoliti, per l’assenza di materiali difficili da smaltire. Va evidenziato il fatto che il sistema proposto dai sottoscritti richiedenti, risulta in grado di funzionare con qualsiasi differenza di temperatura in qualsiasi modo somministrata o asportata, al liquido contenuto nei recipienti come in A.
Abbiamo chiarito che l’impianto sopra descritto può essere utilizzato prettamente per produrre energia ma anche per trazione, locomozione e lavoro in genere, inoltre, à ̈ possibile utilizzare un impianto come sopra predisposto per evitare il raggiungimento di criticità esplosive negli impianti solari termici, impostando un termostato che trasferisce acqua calda ad un serbatoio di accumulo per destinarlo poi, alia produzione di energia elettrica che utilizzando il dispositivo sopra descritto, si avvierebbe automaticamente al sorgere del sole per continuare anche dopo il tramonto, fino ad esaurimento dell'acqua calda conservata, capace inoltre, di funzionare anche col cielo coperto.
Il vantaggio di un dispositivo strutturato come sopra descritto oppure avente la
finalità preferita dell' utilizzo specifico nella produzione di energia meccanica e/o
elettrica, consiste principalmente nella possibilità di funzionamento in completa
autonomia, infatti, al sorgere del sole, raggiunte le condizioni di riscaldamento del
dispositivo, l'automatismo descritto, se autorizzato, al ricevimento di acqua calda
alternata ad acqua fredda, provvede a avviamento del ciclo avanti descritto che
darà luogo alla produzione di energia elettrica proprio nelle fasce orarie nelle quali
c’à ̈ un maggiore bisogno. Ulteriore vantaggio del sistema consiste nel fatto che
anche dopo il tramonto del sole, il sistema continuerà a produrre energia in base
all’acqua calda accumulata o del glicole/acqua calda nei casi in cui si sia usato un
impianto a concentrazione solare. Ulteriore vantaggio, ma solo nei casi in cui sìa
stato utilizzato un solare termico a pannelli, sarà quello di ottenere il riscaldamento
dell’acqua anche col cielo coperto, differentemente dagli altri sistemi che
abbisognano dell’irradiazione diretta. Naturalmente nulla osta dotare di pannelli un
impianto a concentrazione solare mediante parabole, al fine di continuare ad
ottenere le condizioni minime di produzione di energia anche col cielo coperto, infatti,
il sistema funziona anche con minima differenza di calore somministrato
alternativamente. Ulteriore vantaggio del sistema descritto à ̈ la produzione di energia
pulita, completamente gratis (a parte il costo di impianto), ovunque ce ne sia
bisogno, quindi anche in baite alpine e luoghi altrettanti isolati ove non vi sono altre
opportunità di produzione di energia.

Claims (8)

  1. Rivendicazioni: 1) Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, caratterizzato dal fatto che consta di un contenitore stagno A con all’interno un liquido con un elevato coefficiente di dilatazione termica provvisto scambiatore di calore con lo scopo di apportare o asportare calore al liquido per determinare rispettivamente la sua dilatazione termica, con conseguente aumento di pressione per azionare un pistone idraulico B eventualmente provvisto di contrappeso C, per favorire il rientro del pistone al suo stato iniziale nella fase di contrazione del liquido.
  2. 2) Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) caratterizzato dai fatto che il contenitore cilindrico ermetico A abbinato ad uno scambiatore di calore, contiene un liquido incomprimibile ad alto coefficiente di dilatazione termica.
  3. 3) Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che facendo passare acqua calda attraverso lo scambiatore di calore, si ha il riscaldamento del liquido contenuto nel contenitore ermetico A : il pistone idraulico spinge una piastra alla quale à ̈ stata fissata una catena D, perfettamente accoppiata con una ruota dentata E, dotata di frizione in grado di trasmettere il moto soltanto quando ruota in un verso, nell’altro verso gira a vuoto; il sistema piastra C e catena D, sotto l’azione del pistone, imprime una rotazione alla ruota dentata E che a sua volta à ̈ collegata ad un qualsiasi sistema di moltiplicazione dei giri, invece, in fase di retrazione del pistone idraulico, la frizione della ruota dentata E, non consente alla stessa di trasmettere alcun movimento al sistema di moltiplicazione di giri che continuerà a muoversi per inerzia.
  4. 4) Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) e 3) caratterizzato dal fatto che all'ultima ruota à ̈ stato accoppiato un generatore G .
  5. 5) Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energìa meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) caratterizzato dai fatto che risulta possibile accoppiare vari pistoni idraulici collegati allo stesso contenitore A, spingenti lo stesso e/o rispettivamente diversi sistemi di trasformazione del moto lineare in moto circolare;.
  6. 6) Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che l’accoppiamento di più sistemi indipendenti contenitore-pistone, permette di ottenere una unità di maggiore potenza meccanica e/o elettrica.
  7. 7) Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che una serie di pistoni concorrono a movimentare lo stesso apparato utilizzatore.
  8. 8) Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che una serie di pistoni idraulici agiscono in modo autonomo e spingono tante ruote E ognuna delle quali sarà dotata di frizione del tipo utilizzato nelle chiavi cosiddette a cricchetto: in fase di spinta, ogni pistone azionerà la propria ruota E, che trasferirà il proprio movimento, opportunamente moltiplicato se occorre, alla ruota centrale Q; nella fase di raffreddamento che si alterna tra i pistoni, essi retrocederanno perché il liquido contenuto nel serbatoio ritomerà lle sue dimensioni originarie e la ruota E ad essi collegata, non potrà influire sulla rotazione della ruota centrale Q, a causa delle frizioni abbinata alle ruote E . Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che à ̈ possibile inserire un moltiplicatore dì giri tra ogni sistema propulsore e la ruota centrale Q collegata ai generatore o al sistema utilizzatore (albero motore, elica, quant’altro) ed il collegamento tra le ruote E ed i vari sistemi di moltiplicazione potranno essere realizzati sia con pulegge, con ingranaggi, o con altri sistemi in uso. 0} Sistema e mezzi per trasformare il calore prodotto o accumulato in energia meccanica e/o elettrica, come a rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che a parità di calore somministrato, à ̈ possibile prelevare maggiore energia meccanica e/o elettrica dallo stesso sistema, con il limite della sua resistenza alla maggiore pressione esercitata dal liquido espanso.
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