ITRN20060038A1

ITRN20060038A1 - Procedimento di controllo della maturazione della vite e relativa attrezzatura.

Info

Publication number: ITRN20060038A1
Application number: IT000038A
Authority: IT
Inventors: Franco Ariano
Original assignee: Franco Ariano
Priority date: 2006-06-13
Filing date: 2006-06-13
Publication date: 2006-09-12
Also published as: US20100180495A1; CN101483995A; CN101483995B; DE602006020189D1; EP2028924A1; AU2006344673B2; WO2007144917A1; AU2006344673A1; BRPI0621756A2; ATE498302T1; ES2360958T3; EP2028924B1; US8196347B2

Description

DESCRIZIONE

annessa alla domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: Procedimento di controllo della maturazione della vite e relativa attrezzatura

TESTO DELLA DESCRIZIONE

Il presente trovato concerne un procedimento di controllo della maturazione della vite ed una relativa attrezzatura.

La grande diffusione della coltura della vite ha reso noto a tutti, nel corso degli anni, come la qualità delle uve che vengono prodotte risenta di molteplici fattori, tra i quali quelli maggiormente condizionanti sono certamente legati alle condizioni climatiche e microclimatiche nelle quali la pianta ed il grappolo si sviluppano.

Tuttavia, mentre l’esperienza delle condizioni climatiche, intesa come approfondita conoscenza delle conseguenze legate all’altitudine, alla piovosità, all'umidità e ad altri caratteristici parametri delle regioni nelle quali la vite viene coltivata, ha generato molteplici accorgimenti per il trattamento cui sottoporre la vite durante la sua crescita, non si può dire che sia stata posta altrettanta attenzione al microclima, cioè a ciò che accade nelle immediate vicinanze del grappolo. In altre parole, non si è mai pensato di intervenire in alcun modo nel processo di crescita del grappolo.

La naturale evoluzione della maturazione del grappolo è ben nota agli esperti ed esaurientemente descritta in numerose pubblicazioni del settore: dapprima si formano le gemme sul fusto della vite; dall’apertura di ogni gemma nasce un tralcio, sul quale si sviluppano, in corrispondenza dei nodi, prima le foglie e quindi i rachidi, che costituiscono gli assi ramificati sui quali si svilupperanno gli acini, e da cui prendono quindi forma i grappoli di uva.

Nella fase del cosiddetto assetto floreale, sul rachide si formano delle infiorescenze a forma di grappolo che costituiscono il primo stadio del grappolo di acini: dopo la fioritura, si ha la cosiddetta allegagione, durante la quale si formano gli acini veri e propri per trasformazione ed ingrossamento dell’ovario dei fiorì, quindi gli acini assumono la loro forma definitiva ed il grappolo acquista la fisionomia a tutti nota. Successivamente, si effettua la raccolta, alla quale segue la caduta delle foglie, a ridosso della stagione invernale.

Ponendo in particolare attenzione alla fase dell'assetto floreale, si osserva che, mentre il rachide nudo tendeva a svilupparsi verso l'alto e, quindi, ad assumere una disposizione sostanzialmente verticale, a partire da questo momento e man mano che il peso dei fiorì (e successivamente degli acini) aumenta, il rachide si piega progressivamente verso il basso, finché, quando il grappolo è maturo, il punto di piegatura è vicinissimo al nodo dal quale il rachide si è originato. Come è noto, la linfa che circola nella pianta tende a procedere verso l’alto e la sua circolazione è ostacolata dalla curvilineità del percorso che essa deve compiere per raggiungere l’estremità del rachide durante la maturazione del grappolo, quando cioè, a causa del rilevante peso degli acini, il rachide risulta piegato verso il basso.

A questa difficoltà di circolazione della linfa può facilmente corrispondere, prima di tutto, un ritardo nella maturazione del grappolo, e, secondariamente, una disuniformità della maturazione degli acini, tra i quali, in particolare, quelli disposti nelle posizioni periferiche del grappolo possono presentare una maturazione incompleta, perché faticosamente raggiunti da un’adeguata quantità di linfa.

Dalla disuniformità degli acini deriva una maggior facilità di attacco da parte dei parassiti nei confronti degli acini meno sani, con una conseguente penalizzazione della salute dell’intero grappolo.

Infine, acini in condizioni diverse determinano diverse risposte ai trattamenti, rendendo praticamente impossibile l’individuazione di operazioni benefiche per l intero grappolo.

Lo scopo del presente trovato è pertanto quello di eliminare gli inconvenienti ora menzionati. Esso viene raggiunto facendo crescere il grappolo come se non risentisse del peso degli acini che fa piegare il rachide verso il basso.

Il principale vantaggio ottenuto mediante il presente trovato consiste essenzialmente nel fatto che in questo modo viene favorito lo scorrimento naturale della linfa verso l'alto.

Pertanto, si ottiene una maturazione del grappolo migliore e più uniforme, si riduce la probabilità di attacco da parte dei parassiti e quindi si ottiene una maggiore sanità dell’intero grappolo e si ha una miglior risposta della pianta ai trattamenti che le vengono praticati.

Ulteriori vantaggi e caratteristiche del trovato saranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano un esempio non limitativo di esecuzione, in cui:

- la figura 1 illustra il trovato secondo una prima forma di realizzazione in vista frontale (figura 1a) e in un particolare ingrandito (figura 1b) in vista prospettica;

- le figure 2 e 3 illustrano schematicamente il trovato secondo due forme alternative di realizzazione;

- la figura 4 illustra schematicamente il trovato secondo un'ulteriore forma, in due versioni alternative.

Come si può osservare dalie figure, il trovato concerne un procedimento di controllo della maturazione della vite, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase, compresa tra la nascita del rachide (R) e la raccolta del grappolo (G), in cui vengono applicati mezzi di sostegno (1) del rachide (R), atti ad almeno controbilanciare il peso dei fiori e dei frutti che sul rachide (R) si sviluppano, in modo da permettere la crescita del rachide (R) secondo la sua orientazione originaria.

L’attrezzatura per il controllo della maturazione della vite comprende almeno una struttura fissa (2) al suolo e mezzi di sostegno (1) del rachide (R), vincolabili alla struttura fissa (2): a seconda delle circostanze, tali mezzi di sostegno (1) possono assumere varie conformazioni tra loro funzionalmente equivalenti mentre la struttura fissa (2) comprende almeno un montante (21) con almeno un’appendice (22) trasversale, atta a supportare i mezzi di sostegno (1) del rachide (R). In considerazione del fatto che un identica trattamento va riservato contemporaneamente ad un gran numero di rachidi (R), e quindi di grappoli (G), in pratica la struttura fissa (2) di norma comprende una molteplicità di montanti (21), non rappresentati nelle figure, reciprocamente collegati da appendici (22) trasversali preferibilmente costituite da elementi rìgidi o flessibili, ai quali vengono preferibilmente vincolati i mezzi di sostegno (1) del rachide (R).

In figura 2, ad esempio, i mezzi di sostegno (1) del rachide (R) comprendono almeno un elemento lineare (11) provvisto di primi mezzi di vincolo (111) alla struttura fissa (2) e di secondi mezzi di vincolo (112) al rachide (R), atti ad evitarne il piegamento verso il basso. In questo esempio, ciascuno degli elementi lineari (11) impiegati presenta lunghezza regolabile, in modo da adattarsi a coprire la distanza tra il rachide (R) da sostenere e la struttura fissa (2) in corrispondenza di diversi punti del rachide (R). I primi mezzi di vincolo (111) sono mobili rispetto alla struttura fìssa (2), in modo da adattarsi alla porzione di rachide (R) da sostenere, mentre i secondi mezzi di vincolo (112), a contatto diretto con il rachide (R), è conveniente che siano realizzati con un materiale neutro che non alteri in alcun modo la struttura del rachide (R), né le caratteristiche delle uve con le quali può venire a contatto.

In figura 1, i mezzi di sostegno (1) del rachide (R) comprendono almeno un elemento a “V” (12), provvisto di mezzi di vincolo (121) ad una struttura fissa (2). Ciascuno di detti elementi a V (12), dei quali ne possono essere anche impiegati più d’uno per ogni rachide (R) comprende bracci (122) di lunghezza regolabile, in modo da adattarsi al rachide (R) da sostenere. Il fondo della “V”, che è la zona destinata a venire in diretto contatto con il rachide (R) dev’essere anch’esso in materiale neutro per i motivi già detti ed in considerazione del fatto che, al crescere del grappolo (G), verrà inglobato al suo interno a contatto con l’uva. Anche in questo caso è opportuno che i mezzi di vincolo (121) siano mobili rispetto alla struttura fissa (2), in modo da adattarsi al rachide (R) da sostenere. In questo esempio di realizzazione, è stata anche rappresentata una protezione (23) a trama fine, interposta tra un'appendice (22) del montante (21) ed i mezzi di sostegno (1), atta a proteggere i frutti dalle intemperie. La trama della protezione (23), in particolare, è opportuno che sia abbastanza fitta da impedire il passaggio della grandine, pur consentendo il passaggio di aria e luce.

In figura 3, i mezzi di sostegno (1) del rachide (R) comprendono almeno un elemento a spirale (13), provvisto dì mezzi di vincolo (131) ad una struttura fissa (2). Come negli esempi precedenti, i mezzi di vincolo (131) sono regolabili e mobili rispetto alia struttura fissa (2), in modo da adattarsi al rachide (R) da sostenere, mentre l’elemento a spirale (13) avvolge completamente il rachide (R), avendo già una forma omologa al grappolo (G) che si formerà.

Infine, in figura 4 sono schematicamente rappresentate due situazioni nelle quali i mezzi di sostegno (1) del rachide (R) comprendono almeno un elemento rettilineo (14), imperniato alla struttura fissa (2), in modo da poterne variare l’angolazione. Come negli altri casi, la struttura fissa (2) è costituita da un montante (21) e l'elemento rettilineo (14) ad angolazione variabile viene disposto parallelamente al rachide in modo da assecondarne la direzione di sviluppo.

Il trovato cosi concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.

Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Nella pratica sono ovviamente possibili delle modifiche e/o delle migliorìe rientranti comunque nell'ambito delle seguenti rivendicazioni.

Claims

RIVENDICAZIONI Procedimento di controllo della maturazione della vite, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase, compresa tra la nascita del rachide (R) e la raccolta del grappolo (G), in cui vengono applicati mezzi di sostegno (1) del rachide (R), atti ad almeno controbilanciare il peso dei fiori e dei frutti che sul rachide (R) si sviluppano, in modo da permettere la crescita del rachide (R) secondo la sua orientazione originaria.
Attrezzatura per il controllo della maturazione della vite, caratterizzata dal fatto di comprendere una struttura fissa (2) al suolo e mezzi di sostegno (1) del rachide (R), vincolabili alla struttura fissa (2), atti ad almeno controbilanciare il peso dei fiorì e dei frutti che sul rachide (R) si sviluppano, in modo da permettere la crescita del rachide (R) secondo la sua orientazione originaria.
Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzati dal fatto che i mezzi di sostegno (1) del rachide (R) comprendono almeno un elemento lineare (11) provvisto di primi mezzi di vincolo (111) ad una struttura fìssa (2) e di secondi mezzi di vincolo (112) al rachide (R), atti ad evitarne il piegamento verso il basso.
4. Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 3, caratterizzati dal fatto che ciascuno di detti elementi lineari (11) presenta lunghezza regolabile, in modo da adattarsi al rachide (R) da sostenere.
Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 3, caratterizzati dal fatto che detti primi mezzi di vincolo (111) sono mobili rispetto alla struttura fissa (2), in modo da adattarsi al rachide (R) da sostenere.
6. Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzati dal fatto che i mezzi di sostegno (1) del rachide (R) comprendono almeno un elemento a ‘V (12), provvisto di mezzi di vincolo (121) ad una struttura fissa (2).
7. Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 6, caratterizzati dal fatto che ciascuno di detti elementi a “V” (12) comprende bracci (122) di lunghezza regolabile, in modo da adattarsi al rachide (R) da sostenere.
8. Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 6, caratterizzati dal fatto che detti mezzi di vincolo (121) sono mobili rispetto alla struttura fissa (2), in modo da adattarsi al rachide (R) da sostenere.
9. Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzati dal fatto che i mezzi di sostegno (1) del rachide (R) comprendono almeno un elemento a spirale (13), provvisto di mezzi di vincolo (131) ad una struttura fissa (2).
10. Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 9, caratterizzati dal fatto che detti mezzi di vincolo (131) sono regolabili e mobili rispetto alla struttura fissa (2), in modo da adattarsi al rachide (R) da sostenere.
Procedimento ed attrezzatura secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzati dal fatto che i mezzi di sostegno (1) del rachide (R) comprendono almeno un elemento rettilineo (14), imperniato ad una struttura fissa (2), in modo da poterne variare l'angolazione.
12. Attrezzatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che la struttura fissa (2) comprende almeno un montante (21) con almeno un’appendice (22) trasversale, atta a supportare i mezzi di sostegno (1) del rachide (R).
13. Attrezzatura secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che la struttura fissa (2) comprende una protezione (23) a trama fine, interposta tra l’appendice (22) del montante (21) ed i mezzi di sostegno (1), atta a proteggere i frutti dalle intemperie.