ITRM20100443A1 - "manufatti ad uso civile ed ornamentale realizzati per pressatura di materiali abrasivi di scarto" - Google Patents

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ITRM20100443A1
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Lodovico Bardelli
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    • C04CEMENTS; CONCRETE; ARTIFICIAL STONE; CERAMICS; REFRACTORIES
    • C04BLIME, MAGNESIA; SLAG; CEMENTS; COMPOSITIONS THEREOF, e.g. MORTARS, CONCRETE OR LIKE BUILDING MATERIALS; ARTIFICIAL STONE; CERAMICS; REFRACTORIES; TREATMENT OF NATURAL STONE
    • C04B28/00Compositions of mortars, concrete or artificial stone, containing inorganic binders or the reaction product of an inorganic and an organic binder, e.g. polycarboxylate cements
    • C04B28/02Compositions of mortars, concrete or artificial stone, containing inorganic binders or the reaction product of an inorganic and an organic binder, e.g. polycarboxylate cements containing hydraulic cements other than calcium sulfates
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C04CEMENTS; CONCRETE; ARTIFICIAL STONE; CERAMICS; REFRACTORIES
    • C04BLIME, MAGNESIA; SLAG; CEMENTS; COMPOSITIONS THEREOF, e.g. MORTARS, CONCRETE OR LIKE BUILDING MATERIALS; ARTIFICIAL STONE; CERAMICS; REFRACTORIES; TREATMENT OF NATURAL STONE
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Description

Il presente trovato si riferisce, in modo del tutto generale, al recupero di corpi macinanti, molazze per levigatura/rettifica e materiali abrasivi in genere, all'interno di manufatti utilizzati in ambito civile a scopo decorativo ed al relativo processo di realizzazione.
Per manufatto si intende un prodotto che tradizionalmente viene ottenuto per pressovibrazione, a partire da un substrato di natura cementizia, argillosa o altro, a cui viene applicato un secondo strato di materiale che può essere sabbia, ghiaia, o altro materiale affine, che aderisce perfettamente al substrato inferiore.
In questo modo si ottiene un manufatto la cui superficie presenta una certa rugosità che conferisce al manufatto stesso, oltre che un valore estetico, anche una valida resistenza meccanica ed una caratteristica antiscivolo, utile per superare il problema delle superfici scivolose su cui si sono deposte sostanze come acqua, sabbia, olio e grasso.
I corpi macinanti, molazze di levigatura/rettifica e abrasivi in genere sono principalmente costituiti da materiali duri come ad esempio il quarzo che presenta una durezza di grado 7 nella scala Mohs, il carborundo (ossia carburio di silicio) e il corindone, che occupano i gradini più alti nella scala, assumendo valori di circa 9, subito sotto il diamante che presenta il valore massimo di durezza pari a 10.
Relativamente a questi materiali esistono problemi di smaltimento da parte delle aziende che li utilizzano nelle loro lavorazioni, in quanto sono classificati come rifiuti.
E possibile recuperare questi materiali nei processi produttivi della calce idraulica, dei conglomerati bituminosi, di abrasivi e nei cementifici, oppure procedere alla loro rigenerazione come indicato in altri brevetti.
Lo scopo principale del trovato è rappresentato dal superamento delle problematiche relative allo smaltimento dei rifiuti rappresentati dai corpi macinanti, molazze di levigatura/rettifica e altri materiali abrasivi, fornendo una valida alternativa ai classici metodi di recupero dei suddetti materiali che consiste nell'utilizzo di questi, dopo un idoneo trattamento, come parte integrante dell'impasto di manufatti utilizzati in ambito civile a scopo decorativo realizzati mediante pressatura.
Detti obiettivi vengono conseguiti grazie agli elementi caratterizzanti individuati nelle rivendicazioni.
I pregi e le caratteristiche del trovato risulteranno evidenti dalla particolareggiata descrizione che segue, fatta con riferimento alle figure delle allegate tavole contenenti i disegni che illustrano, a titolo puramente esemplificativo e non limitativo, una particolare e preferita forma di realizzazione di un impianto per l'attuazione del metodo proposto.
La FIG. 1 rappresenta lo schema a blocchi del processo di realizzazione del manufatto: secondo la modalità cosiddetta "in massa" (FIG. 1A) e seconda la modalità cosiddetta "superficiale" (FIG. 1B).
La FIG. 2 è una vista in sezione verticale dello stampo utilizzato per la formatura, in particolare mostra le due differenti modalità di caricamento delle cavità di formatura.
La FIG. 3 mostra un esempio di configurazione della pistra inferiore, in cui vengono mostrate le cavità di formatura del materiale.
Dalle citate figure, vedi in particolare le FIG. 2, si rilevano schematizzate porzioni dello stampo inferiore (201), in FIG. 2 A è mostrato il singolo caricamento, ovvero la modalità utilizzata con l'applicazione cosiddetta "in massa", mentre in FIG. 2B è rappresentato il doppio caricamento, ossia la modalità utilizzata per l'applicazione cosiddetta "superficiale". Nel processo di formatura, il sopracitato tampone superiore funge da tampone tipo marca, ossia atto a coniare la faccia di posa del manufatto.
II tampone bordino, dedicato alla formatura della faccia si esposizione del manufatto è preferibilemente quello inferiore dello stampo.
Il processo di recupero dei corpi macinanti, molazze di levigatura/rettifica e materiali abrasivi in genere funziona sostazialmente come segue.
I corpi macinanti, molazze di levigatura/rettifica e materiali abrasivi in genere, vengono trattati nel modo più opportuno per ricavarne una polvere che viene quindi utilizzata per la realizzazione dei manufatti utilizzati in ambito civile a scopo decorativo.
II manufatto può essere realizzato con ogni idoneo materiale conosciuto nella comune pratica industriale, solitamente di natura cementizia o ceramica.
Esistono due metodi per la detta realizzazione: il primo prevede un applicativo cosiddetto "in massa" (FIG. 2A) della polvere abrasiva ottenuta, mentre il secondo prevede un applicativo cosiddetto "superficiale" (FIG. 2B).
L'applicativo "in massa" (FIG. 2A) della polvere abrasiva vuole che la detta polvere venga miscelata insieme agli altri ingredienti tradizionali utilizzati per la realizzazione dell'impasto finalizzato alla realizzazione del manufatto finale (204).
L'applicativo "superficiale" (FIG. 2B) della polvere abrasiva vuole che la detta polvere venga miscelata ad idonei materiali per la realizzazione di un secondo impasto che andrà a costituire solo strato superficiale del manufatto (203).
In questo caso manufatto finale sarà quindi costituito da un doppio strato, ovvero da un substrato inferiore (202), che può contenere vari materiali, sempre però adeguati allo scopo del manufatto, ed uno strato superficiale (203) nel cui impasto è presente la polvere abrasiva. Per la formatura del manufatto la massa di idonea composizione viene pressata in stampi secondo la metodologia più opportuna.
Il processo di realizzazione dei manufatti inizia con il caricamento delle cavità di formatura. Questa operazione può avvenire in due differenti modalità: a "singolo caricamento" (FIG. 2 A) nel caso in cui il materiale da pressare derivi dall'applicativo "in massa", oppure a "doppio caricamento" (FIG. 2B) nel caso in cui il materiale da pressare derivi dall'applicativo "superficiale".
Secondo quest'ultima modalità si inserisce nella cavità di formatura prima la massa adibita a costituire lo strato superficiale contenente la polvere abrasiva (203), caratterizzato da una umidità di circa il 15 % e quindi il materiale del substrato (202), avente un'umidità del circa il 4 - 5 %.
Finito il caricamento delle cavità di formatura ha inizio la fase di pressatura ossia la pressa chiude lo stampo, col che la forza esercitata dal tampone superiore compatta in modo omogeneo la massa di partenza alloggiata nelle suddette cavità (202-204).
In seguito il manufatto viene allontanato dallo stampo e si procede con il nuovo caricamento, quindi si ripete il ciclo di pressatura.
Il materiale formato può ora essere movimentato e manipolato con idonei impianti, di cui non risulta necessario entrare nel merito, poiché non costituiscono alcuna parte caratterizzante del trovato, ma rappresentano pratiche note nel settore.
Solo a titolo di esempio, il manufatto può essere realizzato in materiale cementizio o ceramico; in entrambi i casi il manufatto realizzato per pressatura viene essiccato, mentre se si tratta di materiale a base ceramico oltre all'essicazione il manufatto deve essere anche cotto. Su questi aspetti non è necessario soffermarsi in quanto non costituiscono alcuna parte caratterizzante del trovato, ma rappresentano pratiche note nel settore.
La superficie del manufatto è formata dal tampone bordino, ovvero il tampone inferiore dello stampo, che può assumere varie forme: quelle convenzionali per un manufatto ad uso civile, oppure progettato in modo tale da presentare un aspetto esteriore naturale, dove per naturale si intende caratterizzato da superfici tondeggianti e bordi irregolari e frastagliati come di pietra naturale.
Grazie al procedimento descritto si ottengono risultati sorprendenti, è possibile infatti ottenere manufatti delle forme tradizionali e anche manufatti dall'aspetto naturale, dove per naturale si intende caratterizzato da superfici tondeggianti e bordi irregolari e frastagliati come di pietra naturale.
Si precisa che in figura è rappresentato il tampone bordino nella posizione inferiore (FIG. 2), mentre il tampone marca (non riportato) occupa la posizione superiore; in realtà sarà possibile utilizzare i tamponi invertiti rispetto alla posizione indicata in figura ne 1 contesto di uno stampo di questo genere, come ben sanno gli esperti del settore, caricando le cavità di formatura prima con il materiale del substrato e quindi con lo strato superficiale contenente polvere abrasiva, nel caso di applicativo "superficiale".
Si specifica altresì che la conformazione e la distribuzione delle cavità di formatura presentate in FIG. 3 possono essere differenti da quelle mostrate e descritte.
Infine è opportuno sottolineare che:
- Il trovato offre l'opportunità di realizzare i detti manufatti utilizzati in ambito civile a scopo decorativo, con corpi macinanti, molazze di levigatura/rettifica e abrasivi in genere, risolvendo il grande problema del recupero e dello smaltimento di materiali considerati rifiuti.
- I manufatti ottenuti con il più idoneo processo di pressatura presentano caratteristiche antiscivolo, drenanti, di pregio estetico e anche una certa resistenza meccanica all'usura.
- I manufatti ottenuti possono essere adibiti a pavimentazione o rivestimento di interni od esterni di luoghi con particolari esigenze, specialmente per quelli sulle cui superfici è facile che si depositino sostanze come acqua, sabbia, olio e grasso (ingressi, cucine, bagni, ecc.) o posate come segnaletica per aiutare negli spostamenti le persone ipovedenti.
- I valori citati relativi all'umidità dei due impasti nel caso di applicativo "superficiale", rispettivamente il 15 % per lo strato superficiale contenente polvere abrasiva e 4 - 5 % per il substrato, sono indicativi e hanno semplicemente la funzione di meglio comprendere le differenze tra i due impasti.

Claims (13)

1. Metodo per il recupero di corpi macinanti, molazze per levigatura/rettifica e materiali abrasivi in genere, in cui è prevista la preparazione di una polvere a partire dai suddetti materiali abrasivi, che viene addizionata a materiali di natura cementizia o ceramica, per la realizzazione dell'impasto del corpo di manufatti utilizzati in ambito civile a scopo decorativo realizzati per pressatura.
2. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il manufatto realizzato presenta una resistenza allo scivolamento, offerta da uno strato superficiale contenente polvere abrasiva ottenuta a partire da corpi macinanti, molazze per levigatura/rettifica e materiali abrasivi.
3. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il manufatto può essere realizzato con ogni idoneo materiale conosciuto nella comune pratica indistriale.
4. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il manufatto può essere realizzato con materiali a base cementizia.
5. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il manufatto può essere realizzato con materiali a base ceramica.
6. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il manufatto può essere realizzato secondo la modalità "in massa".
7. Metodo secondo rivendicazione 6, caratterizzato per il fatto che la modalità "in massa" prevede che la polvere abrasiva ottenuta sia miscelata insieme ad altri ingredienti, tradizionali o no, utilizzati nella produzione dell'impasto del corpo del manufatto.
8. Metodo secondo rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il manufatto può essere realizzato secondo la modalità "superficiale".
9. Metodo secondo rivendicazione 8, caratterizzato per il fatto che la modalità "superficiale" prevede che la polvere abrasiva ottenuta sia miscelata insieme ad altri ingredienti, tradizionali e non, utilizzati nella produzione dell'impasto del solo strato superficiale del manufatto.
10. Metodo secondo la rivendicazione 8 e 9, caratterizzato per il fatto che lo strato abrasivo superficiale viene applicato ad un substrato che può essere costituito dai più vari materiali idonei, conosciuti nella comune pratica industriale, nel rispetto degli usi finali del manufatto.
11. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che lo stampo utilizzato per la presatura presenta cavità di formatura uguali tra loro.
12. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che lo stampo utilizzato per la pressatura presenta cavità di formatura di diversa foggia.
13. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che i calchi delle cavità di formatura dello stampo utilizzato per la pressatura vengano progettati in modo tale da formare dei manufatti che, al termine del processo, presentino un aspetto esteriore naturale, dove per naturale si intende caratterizzato da superfici tondeggianti e bordi irregolari e frastagliati come di pietra naturale.
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