ITRM20100282A1 - Strumentazione per interventi di ortodonzia. - Google Patents

Strumentazione per interventi di ortodonzia. Download PDF

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ITRM20100282A1
ITRM20100282A1 IT000282A ITRM20100282A ITRM20100282A1 IT RM20100282 A1 ITRM20100282 A1 IT RM20100282A1 IT 000282 A IT000282 A IT 000282A IT RM20100282 A ITRM20100282 A IT RM20100282A IT RM20100282 A1 ITRM20100282 A1 IT RM20100282A1
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orthodontic
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tightening
torque
ligature
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Andrea Bazzucchi
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Andrea Bazzucchi
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
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    • A61C7/02Tools for manipulating or working with an orthodontic appliance
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Description

“STRUMENTAZIONE PER INTERVENTI DI ORTODONZIAâ€
_________________________________________________________________ DESCRIZIONE
Settore cui attiene l'invenzione
In generale l’invenzione fa riferimento ad applicazioni e trattamenti di tipo ortodontico solitamente mirati alla correzione dei difetti direzionali e/o dei malposizionamenti dentali. Più in particolare essa tratta di nuovi strumenti di rilascio, posizionamento e blocco delle legature per gli attacchi (bracket) di sostegno del dente atti a fornire un rilascio delle stesse rapido, automatico e allo stesso tempo ottimizzato sotto l'aspetto della sollecitazione fornita al singolo dente.
Stato della tecnica
Legenda
Bracket: sono piccoli attacchi 1 che sostengono l’arco 4 in ortodonzia fissa. Vi sono diversi tipi di bracket che vengono scelti dall’ortodontista a seconda della tecnica utilizzata.
Arco metallico: à ̈ l’arco principale 4 che viene inserito nei bracket 1 con il compito di guidare lo spostamento dei denti, a seconda della forma modellata dall’ortodontista.
Legature metalliche 2: si tratta di legature fini che bloccano l’arco principale 4 nei bracket.
Elastici: possono essere utilizzati per creare ulteriori forze di spostamento dei denti in ortodonzia fissa.
Molle precompresse: sono piccole molle (coil springs) che, posizionate tra i bracket, determinano l’apertura o la chiusura degli spazi.
L'apparecchio ortodontico fisso più noto à ̈ composto di attacchi 1 metallici o ceramici che fissati ai denti vengono agganciati da strumenti meccanici: fili, elastici, molle e trazioni extraorali, in grado di portarli nelle posizioni corrette. L'attacco ortodontico (bracket) 1 à ̈ l'elemento principale dell'apparecchio fisso. Esso presenta una base trattata in maniera tale da permettere l'adesione al dente, e un corpo nel quale sono ricavate due componenti fondamentali: la scanalatura a sezione rettangolare (slot) per l'inserimento di fili metallici e le alette per il trattenimento delle legature necessarie a bloccare i fili nell'attacco.
L'attacco ortodontico à ̈ definito in inglese Twin Bracket Edgewise, che tradotto letteralmente corrisponde ad un “attacco gemellare di taglio†. Gemellare perché formato da una doppia coppia di alette, mentre “di taglio†fa riferimento alla possibilità di inserire nella sua scanalatura fili rettangolari.
Per mezzo dell'apparecchio fisso in ortodonzia il dente può essere fatto spostare, in tutte le direzioni e con ogni tipo di movimento. Per esempio, un dente può essere spostato verso la linea centrale della bocca, o allontanato dalla stessa, può essere spostato verso il piano di battuta, oppure verso la base gengivale, oppure ancora verso la lingua o la guancia.
Nella pratica ortodontica attuale viene considerata essenziale per ottenere risultati ottimali, l’applicazione della coppia di torsione attraverso la struttura descritta. Nonostante utilizzando queste tecniche si possano avere miglioramenti sostanziali nell'allineamento dentale su periodi di tempo prolungati, va notato che esse comportano, in ogni caso, una serie di svantaggi.
In particolare gli elementi attivi dell'apparecchio inserito provocano facilmente movimenti di inclinazione coronale. La corona si sposta in direzione della forza e la radice nella direzione opposta: il dente effettua così un movimento di rototraslazione, con, nella forma più classica, centro di rotazione al terzo apicale della radice.
Si va incontro al fenomeno cosiddetto di “resorption†o riassorbimento della radice che avviene sulle punte delle radici del dente frontale, quali gli incisivi centrali e laterali, a causa dell’applicazione prolungata e sovraccaricante della coppia di torsione.
A tal proposito sarebbe oltremodo vantaggioso poter definire preliminarmente l'entità delle forze che sono applicate per ottenere il risultato desiderato. E' opportuno che esse siano dosate adeguatamente per evitare di causare errori che potrebbero risultare irreparabili. Quando à ̈ possibile à ̈ preferibile quindi applicare forze di poca intensità (spesso per ragioni di tempo si verifica purtroppo il contrario).
D'altra parte sono noti, sia a livello di produttore di materiale per ortodonzia che a livello di Università, gli studi sul tipo di forza e la relativa entità che sono messe in gioco al momento di posizionare un apparecchio odontoiatrico. Per esempio un team di ricerca presso la University of Alberta di Edmonton, Canada, formato da ortodontisti, ingegneri meccanici e informatici, ha realizzato un Simulatore Ortodontico con l’obiettivo di studiare i sistemi di forze ortodontiche negli apparecchi fissi.
Tali studi comportano comunque una rilevazione temporalmente prolungata e non in tempo reale, in quanto trattasi piuttosto di simulazioni sulla base di un eventuale rilevamento, protratto nel tempo, dei dati relativi alle forze applicate. Quindi non à ̈ stata prevista una regolazione della forza che interviene sul dente al momento stesso dell’intervento odontoiatrico.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ invece proprio quello di effettuare delle valutazioni in tempo reale sulle forze che vanno a sollecitare il singolo dente e sempre in tempo reale attivare una serie di segnalazioni relative al raggiungimento del livello di forza/pressione e della direzione desiderata in modo da stabilire in modalità semi-automatica il raggiungimento del carico di torsione prestabilito ed il passaggio alla chiusura a mezzo legatura sul bracket del dente successivo.
Il principio della limitazione della coppia di torsione applicata attraverso la legatura al bracket, à ̈ noto dalla letteratura specialistica nonché da diversi documenti brevettuali, tra cui citiamo, solamente a titolo esemplificativo e non limitativo, i seguenti: KR100472905; WO 2009/080947.
Tuttavia, in questi documenti non viene descritto alcun sistema di rilevazione e controllo in tempo reale delle forze cui à ̈ sottoposto il dente per effetto dell'applicazione ortodontica. Si opera difatti sempre con coppie di torsione autolimitanti sulla base del raggiungimento di condizioni limiti nella fase di blocco della legatura sul bracket.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ anche quello di fornire una strumentazione per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione che permetta al momento di applicare la legatura sul bracket, un controllo interattivo, da parte dell'ortodonzista, della forza e della sollecitazione da applicare in relazione allo spostamento del dente, tale controllo essendo supportato da sensori e rilevatori oltre che dalla visualizzazione interattiva delle condizioni operative.
Scopo dell’invenzione à ̈ anche quello di definire l'utilizzo di sensori di forza ed un apparato con relativo SW per la diagnosi dei tempi di recupero del dente, per mezzo del monitoraggio della coppia di torsione al momento di applicare la legatura sul racket, in modo da definire caratteristiche di sollecitazione ottimali. E' infine scopo della presente invenzione quello di fornire un’apparecchiatura per interventi di ortodonzia, con sistema di monitoraggio della coppia di torsione, che impieghi elementi costitutivi, materiali e tecnologie standard nell'ambito delle strumentazioni utilizzate per l'ortodonzia dentale, al fine di rendere il dispositivo di costo contenuto e di facile manutenzione.
Questi ed altri scopi che saranno chiari nel corso della descrizione sono ottenuti mediante una strumentazione e le relative tecniche di utilizzo, per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione secondo le rivendicazioni allegate.
In base alla presente invenzione sono forniti gli strumenti per un trattamento ortodontico in cui il vettore spostamento direzionale dell’assemblaggio viene reso preciso e prevedibile affinché i denti possano essere mossi in una determinata posizione secondo un piano programmato di applicazioni di forze comprese tra valori predeterminati.
In alcune soluzioni già note à ̈ previsto che l’apparato comprenda delle pinze che sono operative per effetto di un gruppo motore di comando che imprime alle pinze stesse un moto di rotazione. Tali pinze in tali realizzazioni, sono caratterizzate dal fatto di presentare un limitatore di coppia che attua l’interruzione della rotazione della pinza, allorché la coppia di blocco della legatura sul racket raggiunge un livello massimo prestabilito. La presenza di tale limitatore à ̈ già stata descritta in altri brevetti e necessita di accorgimenti che in questa sede non sono considerati in quanto già noti. Invece con la presente invenzione si considera ancora un elemento cilindrico rotante fornito di pinza 14 comprendente dei mezzi di blocco a ganascia azionabili a partire da un comando che viene fornito esternamente al gruppo di rotazione della detta pinza, viene però introdotta una funzione di controllo da parte di un sensore di pressione/forza 7 predisposto per la regolazione della rotazione che stringe la legatura 2 dal lato dell’intreccio dei due fili terminali ritorti in modo da fissare e bloccare la legatura 2 sul bracket 1 con il relativo arco di correzione solidale.
Descrizione di una realizzazione preferita
Al solo scopo esemplificativo senza con ciò voler limitare la generalità ed i possibili campi di applicazione, di seguito viene descritta una realizzazione preferita dell'invenzione con riferimento alle Figure allegate. In cui
FIGURA 1 à ̈ una vista in sezione di una tipica legatura per ortodonzia, FIGURA 2 à ̈ una rappresentazione schematica della legatura posizionata sui racket in cui à ̈ già inserito l’arco metallico in acciaio,
FIGURA 3 à ̈ una vista assonometria esterna di uno stringi-legatura secondo l’invenzione,
FIGURA 3A Ã ̈ un particolare della Figura 3 visto ingrandito,
FIGURA 4 Ã ̈ una rappresentazione schematica dei segnali che intervengono tra poltrona/paziente ed un elaboratore di controllo.
E’ importante rilevare dal punto di vista come funzionale allo stringi-legatura 8 secondo la presente invenzione presenti due sezioni specifiche A e B che interlavorano per la realizzazione degli scopi enunciati:
a- una prima sezione elettrico-meccanica preposta al rilascio della legatura 2 secondo i comandi ricevuti;
b- una seconda sezione di tipo elettronico/informatico preposta ad attuare la regolazione ottimale della coppia di torsione applicata oltre che a fornire in tempo reale indicazioni all'ortodonzista sulle modalità di conduzione dell'intervento.
Nella Figura 2 sono riportate in modo schematico una sezione trasversale di un bracket che viene ad essere disposto solitamente sull’asse mediano dell’arco ortodontico tenuto in posizione per mezzo dei due fili ( rami) superiore e inferiore 3’ e 3†della legatura che à ̈ stata già riportata in sezione in Figura 1. Tale legatura à ̈ costituita da un filo in lega nichel-cromo e i due fili, componenti simmetrici rispetto all’asse mediano nella sezione aperta di inserimento sulle alette del racket 1, vanno ad essere ritorti uno sull’altro al fine di poter fissare la legatura sul bracket stesso andando a costituire un intreccio a due fili. Lo stringilegatura 8 secondo l’invenzione funziona in modo da afferrare la coppia terminale di fili intrecciata in modo da sottoporla a un moto di rotazione ed in modo da avere una maggiore quantità di filo ritorto e contemporaneamente una fissatura più o meno stretta (forte, media, lasca, ecc.) sulle alette del bracket 1 fino a ottenere in ultimo una coppia di torsione predeterminata sul singolo dente.
Quindi lo stringi-legatura 8, utilizzato per la fissatura della legatura ortodontica a un bracket 1 durante un trattamento di un ortodonzista prevede una o più pinze fondamentali 14 - eventualmente con diverse conformazioni - che si protendono longitudinalmente da una terminazione del dispenser 8 in modo che la pinza può essere aperta o chiusa per acquisire il filo della legatura.
Lo stringi-legatura 8 si presenta esternamente con una tipica forma cilindrica da impugnare tipo penna, oppure con una forma a †pistola†caratterizzata da un’impugnatura 10; sulla parte superiore della stessa à ̈ predisposto un tasto 9 in corrispondenza dell’indice dell’odontoiatra, che permette di attivare/disattivare il movimento di rotazione delle pinze mediante la pressione del tasto stesso.
Ancora su tale sezione esterna dello stringi-legatura 8 à ̈ predisposta la pinzetta fuoriuscente sporgente, che permette l’inserimento dei fili ritorti 3 sulla terminazione della legatura, in un elemento di blocco terminale, fuoriuscente dalla struttura dello stringi-legatura.
Sulla parte superiore dello stringi-legatura 8, visibile all’ortodonzista mentre opera à ̈ presente un display 13 con relativo tastierino numerico 11 su cui à ̈ possibile impostare l’entità della coppia di torsione massima cui si vuole sottoporre il paziente nella specifica seduta, oppure il livello discreto tipico - forte, medio o lasco - che si vuole adoperare per la fissazione della legatura.
Come poc’anzi premesso il rischio maggiore che si corre al momento dell’applicazione della legatura à ̈ quello che si applichi una forza eccessiva sul dente per effetto di una coppia di torsione eccessiva esercitata attraverso la legatura. Allo scopo per ciascun paziente viene memorizzato un profilo degli interventi e un relativo programma di applicazioni delle sollecitazioni sull’arco dentale per mezzo dell’apparecchio ortodontico. In sostanza lo studio dentistico à ̈ dotato di una banca dati in cui per ciascun paziente viene definito un programma di applicazioni. Mediante quest'ultimo per ogni incontro sono stabilite delle soglie max/min di sollecitazioni applicabili come in tabella:
PAZIENTE
CODICE DATA PRIMA SEDUTA FORZA DA APPLICARE DATA SECONDA SEDUTA FORZA DA APPLICARE DATA TERZA SEDUTA
Al momento di intervenire sullo specifico paziente l’ortodonzista inserisce il codice del paziente stesso sul tastierino dello stringi-legatura 8 e viene stabilita una connessione in tempo reale possibilmente di tipo wireless con l’elaboratore 6 e la relativa banca dati, da cui si ricava il profilo delle sollecitazioni massime per la seduta attuale.
Inoltre un sensore di peso 12 à ̈ predisposto sulla sedia su cui à ̈ seduto il paziente e finché rileva lo stesso peso di inizio seduta esso mantiene attivo tale livello di soglia predefinito nel programma di interventi e comunque impostabile da utente. Così come una finestra temporale viene utilizzata per definire un intervallo di tempo entro cui poter intervenire con valori di sollecitazione massima delimitata sulla legatura 2 del dente attuale del paziente.
Il sensore di peso 12 interviene mediante un dispositivo RX/TX, anch'esso posizionato sulla sedia del paziente, resettando lo stringi-legatura stesso per nuovi valori di soglia max/min, ogni volta che il sensore di peso 12 rileva una sostanziale variazione di peso sulla sedia.
Ciò per far sì che nel momento in cui il paziente ha terminato la seduta, e si allontana, in modalità automatica, sia prevista la richiesta di un reset della soglia limite di intervento ad evitare che vi sia uno scambio di profili di applicazione tra più pazienti, e quindi invalidare il principio del livello di soglia massimo di sollecitazione entro cui intervenire. Riassumendo viene stabilita comunque una connessione con un dispositivo associato alla sedia del paziente stesso, tale connessione può essere implementata sia via cavo che wireless.
Anche nel caso si perda la connessione sarà richiesto dallo stringi-legatura 8 - mediante per esempio una segnalazione luminosa - la reimmissione del codice paziente, al fine di stabilire i valori della sollecitazione.
In alcune realizzazioni preferite la struttura à ̈ semplificata e prevede una configurazione esterna tipo penna cilindrica, impugnabile a mo’ di matita, con il preset iniziale effettuato da computer e visualizzatore su display del computer stesso. In tale configurazione sono comunque presenti esternamente un tasto 20 attiva/disattiva la rotazione a mo’ del trapano da dentista e, sulla estremità le pinze 14 per l’inserimento del filo. La configurazione più semplice prevede che sia lo stesso ortodonzista che carica il valore limite della coppia.
D'altra parte come noto allo stato della tecnica, la pinza 14 costituisce comunque parte di una testina indipendente ed à ̈ interfacciata in modo rilasciabile ad una estremità dell’elemento motore che fornisce il moto rotante attraverso un accoppiamento di tipo a baionetta che permette quindi all’elemento 14 di inserimento della legatura di essere rilasciato ed eventualmente sterilizzato.
Come premesso negli strumenti analoghi già noti, che sono predisposti per l'inserimento delle legature 2 sia il racket sia la legatura sono fissati nella posizione precisa per il fissaggio. Inoltre essi sono forniti di pinze aventi una o due punte a mo’ di ganascia che possono essere attivate da un tasto o pulsante 9 presente all'esterno dello stringi-legatura 8. A tali pinze viene impartito un moto rotatorio essendo esse motorizzate su un asse rotante al fine di fissare detta legatura sul relativo bracket. Rispetto a tali rotori già noti la struttura ottimizzata secondo la presente invenzione comprende un sistema di riduzione della velocità, che à ̈ costituito inserendo sull’asse del rotore un freno meccanico attivato da un relà ̈ bistabile che permette la riduzione della velocità di rotazione sino al blocco totale. In sostanza oltre alla presenza di limitatori di coppia autoregolati che permettono comunque di non superare sollecitazioni troppo elevate, à ̈ presente un controllo settabile da utente o da programma su valori limiti predefiniti. Al raggiungimento di tali limiti prestabiliti viene imposta una frenatura netta al rotore.
Di fatti l'azione di frenatura interviene nel momento in cui viene rilevata una sollecitazione eccessiva sul dente, da parte di un microsensore di forza 7 inserito tra dente e racket oppure nell’intercapedine bracket/dente/legatura in particolare nella relativa zona ritorta, con una punta sfilabile.
Anche l’impiego dei rilevatori di forze à ̈ oltremodo diffuso in altri settori della tecnica. Tali microsensori di pressione sono predisposti per fornire una misurazione allo stesso tempo precisa e sensibile in relazione alla misurazione da effettuare, con sensibilità che variano dal milliNewton sino al nanoNewton.
Allo stesso tempo essi sono oltremodo efficaci nel produrre un segnale che permette il rilevamento delle forze che sono in gioco.
L'impiego nell’apparecchiatura che si descrive deriva anche dalla calibratura specifica di ciascun microsensore che garantisce un’elevata accuratezza della misurazione ed un’elevata velocità di lettura. Le dimensioni di tali microsensori 7 sono dell’ordine del decimo di millimetro vale a dire dell’ordine di grandezza di una punta di matita, tale caratteristica fa si che possano essere inseriti in spazi ridottissimi e fa sì che essi siano ideali per applicazioni di tipo medico-dentale. L’utilizzo trova origine nella stessa costituzione in acciaio inossidabile di una molla ellittica, che si deforma elasticamente quando viene caricata. Tale costruzione permette al dispositivo di misurare in modo accurato e riproducibile le forze applicate. Per la traduzione del segnale rilevato in un segnale elettrico, solitamente viene utilizzato un ponte di Wheastone che dà in uscita un segnale sensibile e proporzionale in modo lineare alla forza stessa.
La sezione trasversa ellittica e il cavo a nastro di tipo piatto tengono il dispositivo ancorato e orientato nell’ambito della struttura bracket/dente/legatura.
Le tecniche di impianto e di inserimento mobile possono essere le più svariate. Esse sono rilevabili direttamente dai data-sheet della casa costruttrice, per questo motivo non sono oggetto di ulteriore approfondimento in questa sede.
L’apparato per interventi di ortodonzia secondo la presente invenzione, comprende comunque le sezioni per l’invio della tensione di alimentazione al sensore 7, per il rilevamento del segnale continuo e la relativa conversione A/D e quindi per la registrazione dei segnali in uscita dal sensore stesso.
Un tipico sensore 7 di forza e/o pressione secondo la presente invenzione à ̈ strutturato in modo allungato preferibilmente sotto forma appuntita, costituente un’estremità sensibile atta ad essere disposta tra dente e bracket. La grandezza misurata viene riportata su una o più unità di visualizzazione 13, dello stesso strumento dell'ortodonzista 8 o su un video di un PC 6, comunque in tempo reale perché possano essere considerati gli interventi più congrui per l'attuale fase di esecuzione .
Preferibilmente à ̈ previsto un display 13 che riporta i valori di monitoraggio rilevati dal sensore di forza. Si ha quindi una conferma, anche visiva, che il trattamento avviene in modo adeguato.
Viene di seguito descritta la disposizione dell’unità sensore 7, per la misurazione delle forze che intervengono sul dente. Il funzionamento si basa su di un sensore che à ̈ configurato per essere posto tra bracket 1 e dente a contatto puntuale con la zona esterna del bracket 1 in corrispondenza della zona ritorta della legatura. L’unità sensore à ̈ in grado di fornire dei segnali rilevabili indicativi della forza cui à ̈ soggetto il dente. Il dispositivo sensore inoltre comunica i dati ad una memoria di massa dell'elaboratore 6. Il relativo processore elabora i parametri rilevati e fornisce un segnale derivato che à ̈ indicativo delle condizioni di carico del dente nella zona sottoposta ad intervento odontoiatrico. Un programma per il controllo automatico - residente nell’unità elaboratore 6 - in base ad un algoritmo specifico, di seguito precisato, à ̈ in grado di fornire le correzioni da attuare nel trattamento che si sta disponendo nei confronti dei denti.
Difatti l’unità sensore 7 à ̈ in grado di fornire in tempo reale un segnale indicativo delle forze in gioco, mentre l’unità di elaborazione e memoria 6 può da un lato acquisire le informazioni dal sensore sulle forze che intervengono sul dente ed, allo stesso tempo, intervenire sul processo, fornendo in modo interattivo una variazione sul valore massimo della coppia di torsione da applicare.
In un’ulteriore realizzazione del trovato all'ortodonzista à ̈ permesso di visualizzare una proiezione dei possibili effetti derivati dall'applicazione di una sollecitazione più o meno rilevante.
Difatti i segnali rilevabili sono comunicati ad un elaboratore dati 6 su cui sono presenti gli applicativi dedicati all’elaborazione dei segnali rilevati e fornisce un segnale a sua volta suscettibile di essere reimmesso nel controllo a catena chiusa per effettuare, in relazione alle esigenze di riallineamento del dente malposizionato, una regolazione in modalità interattiva della coppia di tensione e dei tempi per cui tale coppia di torsione à ̈ applicata.
Il sensore 7 effettua in tempo reale la misura della forza in modo da regolare l’intensità della forza stessa derivata dalla legatura che viene stretta nel corso del trattamento.
Il dispositivo à ̈ impostabile (settabile) dall’operatore in base al tipo di intervento ortodontico, nonché in base alla posizione dei denti nell’arcata dentale, settando valori precisi (della coppia di torsione) per ogni caso particolare, i quali valori sono acquisiti da una tabella e sono memorizzati gestiti dinamicamente per mezzo di un algoritmo impiegato dal dispositivo 8; la coppia di carico à ̈ posta ad un valore selezionato dall’operatore, il quale non può sbagliare nel suo intervento poiché dovrà solo premere dei tasti per ogni caso specifico; oppure ricevuto un codice sarà il sistema 6 a scegliere automaticamente i valori della coppia di carico (attraverso una relativa tabella di consultazione interna).
Come già descritto pocanzi il dispositivo presenta un sensore 7 (ad esempio aghiforme) che effettua un monitoraggio dei valori. Questi dati vengono comunicati in tempo reale ad un’unità di controllo a microprocessore 6 che può interrompere il funzionamento del dispositivo 8 di fissazione della legatura in caso di valori troppo differenti da quelli nominali, attuando inoltre un monitoraggio con controllo a ciclo chiuso integrato nel dispositivo che realizza l'intervento odontoiatrico.
Ancora in un’altra realizzazione si à ̈ in grado di operare in modo da fornire una ulteriore funzione di visualizzazione dei denti sottoposti a trattamento ed una serie di parametri indicativi del relativo posizionamento nel corso dell’intervento. Il tipo di rilevamento diagnostico ricavato dal dato fornito dal sensore 7 à ̈ indicativo della coppia di tensione da applicare ed alla base del processo di regolazione dell’intervento da parte del dispositivo che attua il procedimento. Le funzionalità del sensore 7 secondo la presente invenzione sono attivabili per fornire dei segnali indicativi di uno o più parametri associati con la sollecitazione cui à ̈ sottoposto il dente. In una particolare realizzazione sono acquisiti più segnali in modo simultaneo e gli stessi sono elaborati. Tali segnali direttamente rilevabili vengono riportati ad un elaboratore 6 che sulla base di un sistema tabellare e di un algoritmo preposto à ̈ in grado di monitorare in modo interattivo le condizioni del dente per effetto della presenza attiva dell'apparecchio odontoiatrico.
In tale configurazione partendo dalle rilevazioni per via elettronica sono rese visibili su un monitor delle ortopanoramiche dei denti con i relativi difetti direzionali, secondo la necessità del dentista o dell’operatore sanitario, in genere. In tempo reale poi l'odontotecnico vede simulati su video quali sarebbero i profili dell'arco dentale con i miglioramenti sui malposizionamenti derivanti dall'applicazione delle forze in minore o maggiore entità, anche in relazione ai tempi di applicazione delle stesse.
La Figura 4 mostra l’unità sensore 7 interfacciata, in modalità wireless ad un apparato di lettura ed elaborazione 6 in quanto à ̈ il processore che analizza la risposta, rilevabile, alla sollecitazione impartita sulla base di un algoritmo di controllo - tenendo in conto i parametri caratteristici del dente - e fornisce i dati quali il limite massimo della coppia di torsione che sono comunicati al software che attiva e controlla il blocco della legatura sul bracket.
VANTAGGI ED INDUSTRIALITÀ DEL TROVATO
Con le precedenti soluzioni si attivava la coppia di torsione sino a che non si fosse raggiunto un livello che richiamava il limitatore di coppia che esercitava il controllo; la regolazione introdotta prevede di erogare una coppia di torsione di entità discreta predeterminata a seconda del tipo di dente e del tipo di malposizionamento.
Di fatto il trattamento nelle malattie ortodonziali dipende dalla capacità di esaminare e di accertare in modo accurato ed oggettivo le condizioni del dente. Ciò à ̈ particolarmente importante dal punto di vista della salute pubblica o delle situazioni cliniche in generale.
Con la tecnica utilizzante il rilevamento e il monitoraggio della coppia di torsione si viene ad evitare il danno derivante da un eccessivo carico sul dente sottoposto all'azione di un apparecchio odontoiatrico.
La strumentazione per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione come descritto non presenta alcuna pericolosità in quanto la alimentazione à ̈ a bassa tensione. I segnali possono essere anche trasmessi in modalità wireless.
Riassumendo la strumentazione per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione, secondo la presente invenzione à ̈ un sistema rivoluzionario che cambia totalmente il metodo lavorativo dell'odontoiatra. Esso rappresenta la massima funzionalità nel rapporto tra campo e parametri oggettivi operatori, manualità e visibilità dell'operatore, collaborazione passiva del paziente, massima efficienza dell'assistente.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Strumentazione per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione applicata caratterizzata dal fatto di comprendere uno stringilegatura (8) che comprende a sua volta: i- delle pinze (14) per afferrare e stringere una coppia terminale di fili intrecciata di una legatura (2), ii- un motore, con la relativa alimentazione per attuare un moto di rotazione delle pinze (14) al fine di avere una fissatura/stringitura regolabile più o meno stretta -forte, media, lasca - sul corrispondente bracket (1) fino a ottenere una coppia di torsione predeterminata sul singolo dente, iii- una unità di memorizzazione ed elaborazione dei dati relativi al trattamento ortodontico iv- un visualizzatore (13) che permette di rilevare in tempo reale i valori di monitoraggio v- una tastiera (11) per l’impostazione della regolazione su cui la procedura di stringitura va ad operare.
  2. 2. Strumentazione per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di comprendere un’unità sensore di forza (7) che viene inserita nel, corso della stringitura, in corrispondenza della legatura (2) sul bracket (1) di ciascun dente per rilevarne misurazioni indicative della forza cui à ̈ soggetto il dente, il rilevamento fornito dal sensore (7) essendo indicativo della coppia di torsione applicata.
  3. 3. Strumentazione per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di comprendere un sensore di peso (12) predisposto sulla sedia su cui à ̈ seduto il paziente che rilevando lo stesso peso di inizio seduta mantiene attivo un livello di soglia di stringitura predefinito da programma e/o impostato da utente, detto sensore di peso (12) intervenendo mediante un dispositivo RX/TX, anch'esso posizionato sulla sedia del paziente resettando lo stringi-legatura (8) stesso per nuovi valori di soglia max/min, ogni volta che il sensore di peso (12) rileva una sostanziale variazione di peso sulla sedia .
  4. 4. Strumentazione per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che le pinze (14) costituiscono parte di una testina indipendente e sono interfacciate in modo rilasciabile ad una estremità dell’elemento motore che fornisce il moto rotante attraverso un accoppiamento di tipo a baionetta che permette alle pinzette di essere rilasciate ed eventualmente sterilizzate.
  5. 5. Strumentazione per interventi di ortodonzia con sistema di monitoraggio della coppia di torsione secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che il rotore dello stringi-legatura (8) interlavora con un freno elettromeccanico attivato da un relà ̈ bistabile che permette la riduzione immediata della velocità di rotazione nel momento in cui la forza applicata raggiunge il livello limite prestabilito o quando l'operatore ritiene di interrompere la fase di stringitura.
  6. 6. Tecnica di utilizzo di strumentazione per interventi di ortodonzia caratterizzata dal fatto di effettuare un controllo in tempo reale sulla coppia di torsione applicata, caratterizzata dal fatto di richiedere preliminarmente all’intervento ortodontico l’impostazione della regolazione della coppia di torsione che interviene sui denti per effetto dell’applicazione dell’apparecchio, e di seguito, contestualmente all’applicazione del moto rotatorio alle pinze che stringono la legatura, dal fatto di rilevare in modalità interattiva il livello, discreto - forte, medio, lasco - e/o continuo, della stringitura che si sta introducendo, sulla base dei dati rilevati potendo l'operatore desumere la qualità e l’andamento dell'applicazione in corso in base a parametri quantitativi.
  7. 7. Tecnica di utilizzo di strumentazione per interventi di ortodonzia secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di utilizzare al momento di intervenire sullo specifico paziente un codice del paziente da inserire sul tastierino dello stringi-legatura (8) stabilendo una connessione in tempo reale - eventualmente di tipo wireless - con un elaboratore e la relativa banca dati, da cui ricavare il profilo delle sollecitazioni massime per la seduta attuale.
  8. 8. Tecnica di utilizzo di strumentazione per interventi di ortodonzia secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che il dispositivo sensore (7) comunica i dati rilevati ad una memoria di massa dell'elaboratore (6), il relativo processore elaborando i parametri rilevati e fornendo un segnale derivato che à ̈ indicativo delle condizioni di carico del dente nella zona sottoposta ad intervento odontoiatrico, un programma per il controllo automatico elaborando in tempo reale le correzioni da attuare nel trattamento che si sta disponendo nei confronti del dente.
  9. 9. Tecnica di utilizzo di strumentazione per interventi di ortodontia secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che partendo dalle rilevazioni per via telematica elettronica, sull’applicazione in corso sono rese visibili su un monitor, con funzione predittiva, delle ortopanoramiche dei denti con i relativi difetti direzionali, secondo le richiese dell’operatore sanitario, quest’ultimo vedendo in tempo reale simulati su video dell’elaboratore (6) quali sarebbero i profili dell'arco dentale con i miglioramenti, sui malposizionamenti, derivanti dall'applicazione delle forze derivanti dalla minore o maggiore entità della stringitura, anche in relazione ai tempi di applicazione delle stesse.
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