ITRM20080295A1 - Apparecchio di stimolazione meccanica per il miglioramento della funzionalita articolare delle articolazioni temporo-mandibolari. - Google Patents

Apparecchio di stimolazione meccanica per il miglioramento della funzionalita articolare delle articolazioni temporo-mandibolari. Download PDF

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ITRM20080295A1
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di Brevetto d'Invenzione avente per titolo:
"Apparecchio di stimolazione meccanica per il miglioramento della funzionalità articolare delle articolazioni temporo-mandibolari"
La presente invenzione si riferisce ad un apparecchio di stimolazione meccanica per il miglioramento della funzionalità articolare delle articolazioni temporo-mandibolari, che consente in modo semplice, rapido, sicuro ed indolore, di rilassare la muscolatura periferica di tali articolazioni e di favorire lo sbloccaggio dei menischi intra-articolari, migliorando le funzionalità articolare e masticatoria e contribuendo a creare una postura neutra ed equilibrata di tali articolazioni, l’apparecchio risultando altamente affidabile, efficace, semplice da utilizzare ed economico.
E’ noto che le articolazioni temporomandibolari, denominate anche A.T.M., svolgono la funzione di articolare il movimento complesso della mandibola nei tre piani dello spazio, fondamentali per la masticazione e la fonazione.
Le patologie a carico dell'A.T.M. risultano essere particolarmente pericolose, provocando non solo disturbi alla masticazione ed alla fonazione, ma causando un complesso quadro sintomatologico derivato che può coinvolgere l’apparato dentario, l’apparato stato-cinetico degli orecchi interni, la colonna vertebrale e la muscolatura correlata. A titolo esemplificativo, studi recenti hanno dimostrato che una alterazione della corretta postura delle A.T.M. può contribuire ad alterare anche la postura del corpo, provocando disturbi dell’equilibrio posturale e contratture soprattutto a danno della muscolatura del collo e della schiena.
Le attuali terapie per risolvere le patologie dell’A.T.M. mirano a sbloccare i menischi intraarticolari e/o a riportare l’A.T.M. ad assumere una postura neutra ed equilibrata mediante l’applicazione di una placca dentaria rimovibile, detta “bite”, consistente sostanzialmente in uno spessore, preferibilmente rigido, che viene posizionato tra i denti per riequilibrare il tono muscolare e la postura dell’A.T.M. A tal fine, è necessario che il bite si adatti alla disposizione equilibrata delle arcate dentarie del paziente.
Tuttavia, le attuali terapie soffrono dell’inconveniente che il bite viene realizzato sulla base di una impronta delle arcate dentarie che viene presa quando l’articolazione A.T.M. è ancora soggetta ad una postura non equilibrata.
Inoltre, la realizzazione dei bite risulta piuttosto costosa, anche considerando il fatto che spesso è necessario sostituire uno o più bite durante il trattamento.
In questo contesto viene ad inserirsi la soluzione proposta secondo la presente invenzione.
Lo scopo della presente invenzione è, pertanto, quello di consentire, in modo semplice, rapido, sicuro ed indolore, un rilassamento della muscolatura periferica delle articolazioni temporo-mandibolari.
Ancora scopo della presente invenzione è quello di favorire lo sbloccaggio dei menischi intraarticolari, migliorando le funzionalità articolare e masticatoria e contribuendo a creare una postura neutra ed equilibrata di tali articolazioni.
Forma oggetto specifico della presente invenzione un apparecchio di stimolazione meccanica per il miglioramento della funzionalità articolare delle articolazioni temporo-mandibolari, comprendente mezzi meccanici di stabilizzazione connessi a mezzi mecca nici di appoggio, e mezzi vibranti atti a produrre almeno una vibrazione meccanica di detti mezzi meccanici di appoggio, detti mezzi meccanici di appoggio essendo atti ad entrare in contatto con un paziente in modo tale da trasmettere detta almeno una vibrazione meccanica ad almeno una articolazione temporomandibolare del paziente, detti mezzi meccanici di stabilizzazione essendo atti a stabilizzare il contatto tra detti mezzi meccanici di appoggio ed il paziente.
Sempre secondo l’invenzione, detta almeno una vibrazione meccanica può avvenire ad una frequenza compresa tra 1 Hz e 1000 Hz, preferibilmente tra 1 Hz e 500 Hz, più preferibilmente tra 20 e 60 Hz.
Ancora secondo l’invenzione, detta almeno una vibrazione meccanica può avere una ampiezza compresa tra 1 e 10 mm, preferibilmente tra 1 mm e 7 mm, più preferibilmente tra 2 mm e 5 mm.
Ulteriormente secondo l’invenzione, detti mezzi vibranti possono essere atti a regolare una frequenza e/o una ampiezza di detta almeno una vibrazione meccanica.
Sempre secondo l’invenzione, detti mezzi vibranti possono essere accoppiati, preferibilmente amovibilmente, a detti mezzi meccanici di appoggio.
Ancora secondo l’invenzione, detti mezzi vibranti possono comprendere mezzi elettromeccanici.
Ulteriormente secondo l’invenzione, detti mezzi elettromeccanici possono comprendere almeno un eccentrico azionato da almeno un corrispondente motore elettrico.
Sempre secondo l’invenzione, detti mezzi vibranti possono comprendere mezzi magnetomeccanici.
Ancora secondo l’invenzione, detti mezzi magnetomeccanici possono essere azionati da mezzi elettronici di controllo.
Ulteriormente secondo l’invenzione, detti mezzi vibranti possono essere alimentati da batterie ricaricabili.
Sempre secondo l’invenzione, l’apparecchio può comprendere almeno un sensore, preferibilmente capace di rilevare almeno una ampiezza e/o almeno una accelerazione e/o almeno una velocità di detta almeno una vibrazione meccanica e di fornire uno o più segnali rappresentativi della rilevazione.
Ancora secondo l’invenzione, detto almeno un sensore può comprendere almeno un accelerometro triassiale.
Ulteriormente secondo l’invenzione, l’apparecchio può comprendere altresì almeno una memoria per memorizzare detti uno o più segnali rappresentativi della rilevazione.
Sempre secondo l’invenzione, l’apparecchio può comprendere almeno una unità di elaborazione, collegata a detto almeno un sensore, capace di determinare almeno una vibrazione ottimale sulla base di detti uno o più segnali rappresentativi della rilevazione ricevuti da detto almeno un sensore e di controllare conformemente detti mezzi vibranti.
Ancora secondo l’invenzione, l’apparecchio può comprendere altresì almeno una memoria per memorizzare uno o più dati elaborati da detta almeno una unità di elaborazione.
Ulteriormente secondo l’invenzione, detti mezzi meccanici di stabilizzazione possono comprendere una struttura intrabuccale e detti mezzi meccanici di appoggio possono comprendere una struttura mandibolare, la struttura intrabuccale e la struttura mandibolare essendo accoppiate tra loro mediante una connessione a cerniera, preferibilmente elastica, la struttura mandibolare essendo atta ad entrare in contatto almeno con una parte antero-inferiore dell’osso mandibolare del paziente, la struttura intrabuccale essendo atta a poggiarsi sull’arcata dentaria inferiore del paziente.
Sempre secondo l’invenzione, la connessione a cerniera tra la struttura intrabuccale e la struttura mandibolare può comprendere un perno, che si inserisce in corrispondenti fori allineabili tra loro delle strutture intrabuccale e mandibolare, ed una molla le cui estremità sono alloggiate in corrispondenti sedi posteriori delle strutture intrabuccale e mandibolare.
Ancora secondo l’invenzione, la struttura intrabuccale può comprendere una placca sagomata provvista anteriormente di una porzione arcuata, atta a poggiarsi sull’arcata dentaria inferiore del paziente.
Ulteriormente secondo l’invenzione, la porzione arcuata anteriore può essere amovibilmente accoppiata alla placca sagomata.
Sempre secondo l’invenzione, la porzione arcuata anteriore può essere provvista inferiormente di uno strato di materiale morbido, preferibilmente siliconico e/o spugnoso.
Ancora secondo l’invenzione, la porzione arcuata anteriore può essere provvista di mezzi meccanici di regolazione della sua forma e/o delle sue dimensioni.
Ulteriormente secondo l’invenzione, la placca sagomata può avere forma di una Y avente due bracci anteriori che fanno parte di detta porzione arcuata anteriore.
Sempre secondo l’invenzione, la placca sagomata può essere provvista posteriormente di un cilindro almeno inferiormente cavo, operante quale sede per una estremità della molla, e di una piastra sagomata centrale inferiore provvista di uno o più fori di alloggiamento del perno.
Ancora secondo l’invenzione, la struttura mandibolare può comprendere una base sagomata provvista di una porzione anteriore, preferibilmente provvista di mezzi meccanici di regolazione della sua forma e/o delle sue dimensioni, atta ad appoggiarsi sul mento del paziente.
Ulteriormente secondo l’invenzione, la base sagomata può avere forma di una Y avente due bracci anteriori che fanno parte di detta porzione anteriore.
Sempre secondo l’invenzione, la base sagomata può comprendere due porzioni laterali, preferibilmente rimovibili, atte ad appoggiarsi fino ai due angoli tra il corpo ed i rami della mandibola del paziente.
Ancora secondo l’invenzione, la base sagomata può comprendere due ulteriori porzioni laterali, preferibilmente rimovibili, più preferibilmente regolabili, atte ad appoggiarsi sulle articolazioni temporo-mandibolari del paziente.
Ulteriormente secondo l’invenzione, la porzione anteriore può essere provvista superiormente di uno strato di materiale morbido, preferibilmente siliconico e/o spugnoso.
Sempre secondo l’invenzione, la base sagomata può essere provvista posteriormente di un cilindro almeno superiormente cavo, operante quale sede per una estremità della molla, e di una piastra sagomata centrale superiore provvista di uno o più fori di alloggiamento del perno.
Ancora secondo l’invenzione, detti mezzi meccanici di stabilizzazione possono comprendere due bracci laterali, preferibilmente regolabili in lunghezza, tra loro incernierati in modo da essere atti a formare una U in modo simile ad un fonendoscopio, e detti mezzi meccanici di appoggio, preferibilmente regolabili, possono essere atti ad appoggiarsi sulle articolazioni temporo-mandibolari del paziente.
Ulteriormente secondo l’invenzione, i due bracci laterali possono essere tra loro elasticamente incernierati.
Sempre secondo l’invenzione, detti mezzi meccanici di appoggio possono comprendere o consistere di due estremità libere dei bracci laterali, preferibilmente incorporate a questi ultimi.
Ancora secondo l’invenzione, detti mezzi meccanici di appoggio possono comprendere due placche sagomate accoppiate, preferibilmente amovibilmente, a due rispettive estremità libere dei bracci laterali.
Ulteriormente secondo l’invenzione, dette due placche sagomate possono essere due dischi.
Sempre secondo l’invenzione, una superficie di dette due placche sagomate può essere provvista di una ventosa o di un elemento gommoso.
Ancora secondo l’invenzione, detti mezzi vibranti possono comprendere un dispositivo elettromeccanico e/o magnetomeccanico alloggiato in una cerniera di connessione dei due bracci laterali.
Ulteriormente secondo l’invenzione, detti mezzi vibranti possono comprendere due dispositivi elettromeccanici e/o magnetomeccanici accoppiati a dette due estremità libere dei bracci laterali.
Sempre secondo l’invenzione, detti mezzi vibranti possono comprendere due dispositivi elettromeccanici e/o magnetomeccanici accoppiati a dette due placche sagomate.
I vantaggi offerti dall’apparecchio secondo l’invenzione, grazie all’applicazione di una vibrazione alle A.T.M., sono numerosi e molto rilevanti. Innanzitutto, l’apparecchio secondo l’invenzione consente di rilassare la muscolatura periferica della A.T.M., ripristinando le condizioni neutre (si potrebbe dire “resettando”) dei muscoli masticatori, spesso fonte di tensioni che si traducono in disfunzioni temporo-mandibolari.
Inoltre, l’apparecchio secondo l’invenzione facilita lo sbloccaggio dei menischi intra-articolari, con un conseguente aumento della estensione del movimento o R.O.M.(range of motion) della A.T.M. ed un miglioramento della funzionalità generale delle articolazione e della masticazione.
Ancora, l’apparecchio secondo l’invenzione migliora le funzionalità articolare e masticatoria nelle patologie artrosiche degenerative, aumentando il trofismo e la lubrificazione dell’articolazione e creando una condizione di miglior funzione di dinamica articolare.
Ulteriormente, l’apparecchio secondo l’invenzione contribuisce a creare uno stato di neutralità e di equilibrio tra le due articolazioni temporo-mandibolari contrapposte.
Inoltre, l’apparecchio secondo l’invenzione migliora l’aspetto posturale globale delle A.T.M. attraverso un miglioramento della funzionalità occlusale, anche in funzione del posizionamento di un apparecchio ortodontico funzionale come una placca di svincolo o similare.
Ancora, l’apparecchio secondo l’invenzione facilita la diagnosi di disfunzioni occlusali attraverso mezzi di rilevamento dell’equilibrio statico e/o dinamico e la lettura del comportamento dell’attività tonica posturale.
Ulteriormente, l’apparecchio secondo l’invenzione modifica le afferenze occlusali attraverso la reinformazione dei recettori propriocettivi osteoarticolari e muscolari come i fusi neuromuscolari, organi tendinei del Golgi, recettori cutanei, corpuscoli del Pacini, ecc., largamente presenti in tutto il distretto temporo-mandibolare.
Inoltre, l’apparecchio secondo l’invenzione determina l’occlusione centrica e la relazione centrica della mandibola. Infatti, riportare in asse di centrica mandibola e mascella significa centrare muscolarmente le due arcate dentarie ed i relativi condili nelle rispettive fosse glenoidee.
Ancora, l’apparecchio secondo l’invenzione favorisce lo svincolo mandibolare e migliora l’aspetto posturale globale che spesso risulta essere fortemente influenzato dalla condizione occlusale.
La presente invenzione verrà ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue preferite forme di realizzazione, con particolare riferimento alle Figure dei disegni allegati, in cui: la Figura 1 mostra una vista prospettica di una prima forma di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione;
la Figura 2 mostra una vista frontale dell’apparecchio di Figura 1;
la Figura 3 mostra una vista dall’alto dell’apparecchio di Figura 1;
la Figura 4 mostra una vista prospettica di una presa dell’apparecchio di Figura 1 da parte di una mano di un utilizzatore;
la Figura 5 mostra una vista prospettica dell’apparecchio di Figura 1 preliminarmente all’applicazione ad un paziente;
la Figura 6 mostra una vista prospettica dell’apparecchio di Figura 1 nella posizione finale di applicazione al paziente di Figura 3;
la Figura 7 mostra una vista laterale degli elementi disassemblati dell’apparecchio di Figura 1; la Figura 8 mostra una vista prospettica parziale degli elementi disassemblati dell’apparecchio di Figura 1;
la Figura 9 mostra una vista laterale destra di una prima porzione dell’apparecchio di Figura 1;
la Figura 10 mostra una vista dall’alto della porzione di Figura 9;
la Figura 11 mostra una vista dal basso della porzione di Figura 9;
la Figura 12 mostra una vista frontale della porzione di Figura 9;
la Figura 13 mostra una vista posteriore della porzione di Figura 9;
la Figura 14 mostra una vista laterale destra di una seconda porzione dell’apparecchio di Figura 1;
la Figura 15 mostra una vista frontale della porzione di Figura 14;
la Figura 16 mostra una vista posteriore della porzione di Figura 14;
la Figura 17 mostra una vista dall’alto della porzione di Figura 14;
la Figura 18 mostra una vista dal basso della porzione di Figura 14; e
la Figura 19 mostra una vista laterale destra (a), una vista frontale (b), ed una vista laterale sinistra (c) di un paziente al quale è applicata una seconda forma di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione.
Nelle Figure numeri di riferimento identici saranno utilizzati per elementi analoghi.
Con riferimento alle Figure 1-4, si può osservare che la prima forma di realizzazione dell’apparecchio 1 secondo l’invenzione comprende una struttura intrabuccale 10 di stabilizzazione, accoppiata mediante una connessione a cerniera ad una struttura mandibolare 11 di appoggio, ed un dispositivo elettromeccanico 12 di generazione di vibrazioni, accoppiato alla struttura mandibolare 11. Altre forme di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione possono prevedere, in alternativa al od in combinazione con il dispositivo elettromeccanico, un dispositivo magnetomeccanico di generazione di vibrazioni. Anche il numero di dispositivi (preferibilmente elettromeccanici o magnetomeccanici) di generazione di vibrazioni può essere maggiore di uno.
In particolare, come illustrato nelle Figure 5 e 6, la struttura intrabuccale 10 permette all’apparecchio di fissarsi in modo stabile al distretto mandibolare attraverso un appoggio dentale, mentre la struttura mandibolare 11, attraverso un appoggio alla parte antero-inferiore dell’osso mandibolare, trasmette alla mandibola le vibrazione del dispositivo elettromeccanico 12 cui è sottoposta e, di conseguenza, le trasmette bilateralmente alle A.T.M. del paziente 20.
Con riferimento alle Figure 7 e 8, si può osservare che la struttura intrabuccale 10 di stabilizzazione è accoppiata alla struttura mandibolare 11 mediante una connessione elastica a cerniera comprendente un perno 13, che si inserisce in corrispondenti fori 14 e 15 allineabili tra loro, ed una molla 16 le cui estremità sono alloggiate in corrispondenti sedi cave cilindriche di cui sono provviste le estremità posteriori delle strutture 10 e 11. Il perno 13 consente una rotazione reciproca delle strutture 10 e 11; la molla 16 tende ad opporsi al distanziamento delle estremità anteriori delle strutture 10 e 11, in modo tale da favorire uno stabile contatto di tali estremità rispettivamente con l’arcata dentaria inferiore e con l’osso mandibolare del paziente 20 (come mostrato in figura 6). Come mostrato in Figure 4 e 5, per applicare l’apparato 1 ad un paziente 20 è necessario premere le estremità posteriori delle strutture 10 e 11 in modo da comprimere la molla 16 e distanziare le estremità anteriori da posizionare, rispettivamente, sopra l’arcata dentaria inferiore e sotto il mento del paziente 20.
Il dispositivo elettromeccanico 12 (che in Figura 8 è mostrato parzialmente privo del suo involucro) è accoppiato alla struttura mandibolare 11, preferibilmente in modo rimovibile mediante slitte, posizionate inferiormente od anteriormente sulla struttura mandibolare 11, oppure mediante connessioni ad incastro rapido, in modo da facilitarne il montaggio e lo smontaggio (ad esempio per consentire la sterilizzazione in autoclave delle strutture 10 e 11).
Con riferimento alle Figure 9-13, si può osservare che la struttura intrabuccale 10 di stabilizzazione della prima forma di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione comprende una placca 100 sagomata a Y provvista posteriormente di un cilindro cavo inferiore 101 e di una piastra sagomata centrale inferiore 102 avente due risalti inferiori 103 provvisti dei fori 14 di alloggiamento del perno 13.
I due bracci anteriori 104 della Y sono atti ad entrare in diretto contatto con l’arcata dentaria inferiore del paziente 20 (come mostrato in Figura 6). In particolare, differenti forme di realizzazione dell’apparato secondo l’invenzione possono prevedere che la porzione che si trova a diretto contatto con l’arcata dentaria inferiore abbia sagome e dimensioni variabili in modo tale che il contatto interessi solo la parte anteriore o tutta l’arcata dentaria inferiore.
I due bracci anteriori 104 della Y sono inferiormente provvisti di uno strato 105 di materiale morbido, ad esempio siliconico, spugnoso o altro, in modo da attenuare o bloccare del tutto le vibrazioni trasmesse alla dentatura. Infatti, la struttura intrabuccale 10 di stabilizzazione opera solo quale appoggio stabile e comodo per l’utilizzatore.
Altre forme di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione possono comprendere mezzi meccanici di regolazione atti a variare le larghezza della base di appoggio dentale (ovvero, nel caso della struttura intrabuccale 10 di Figure 9-13, la distanza tra i bracci anteriori 104), per rendere possibile l’alloggio perfetto alle diverse tipologie di arcate dentarie.
La piastra sagomata centrale inferiore 102 opera quale elemento di irrigidimento della struttura 10, oltre a costituire parte della connessione a cerniera con la struttura mandibolare 11 tramite i risalti inferiori 103 provvisti dei fori 14. In proposito, altre forme di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione possono prevedere una pluralità di fori lungo l’altezza dei risalti 103 in modo da consentire una regolazione dell’altezza dell’apparecchio per favorirne l’applicazione a vari pazienti semplicemente variando la collocazione del perno 13.
Il cilindro cavo inferiore 101 di cui è provvista la placca 100 opera da sede per l’estremità superiore della molla 16, ed offre una superficie per la presa manuale di un utilizzatore che debba comprimere la molla stessa (come mostrato nelle Figure 4 e 5).
Con riferimento alle Figure 14-18, si può osservare che la struttura mandibolare 11 di appoggio della prima forma di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione comprende una base 110 sagomata provvista posteriormente di un cilindro cavo superiore 111 e di una piastra sagomata centrale superiore 112 avente tre risalti superiori 113 provvisti dei fori 15 di alloggiamento del perno 13.
La porzione anteriore della base 110 è atta ad appoggiarsi sul mento del paziente 20 (come mostrato in figura 6) per trasmettere alla porzione anteroinferiore del corpo della mandibola le vibrazioni generate dal dispositivo elettromeccanico 12 accoppiato inferiormente alla base 110 stessa, in modo tale che le vibrazioni si propaghino fino alle A.T.M. In particolare, tale porzione anteriore della base 110 è preferibilmente provvista superiormente di uno strato 115 di materiale morbido, ad esempio siliconico, spugnoso o altro, in modo da attenuare i colpi delle vibrazioni trasmesse.
Ulteriori forme di realizzazione dell’apparato secondo l’invenzione possono prevedere che la base 110 della struttura mandibolare 11 sia sagomata ad Y analogamente alla struttura intrabuccale 10 di stabilizzazione mostrata in Figure 9-13, per meglio contornare la porzione di mandibola sulla quale si trasmettono le vibrazioni. Tale base 110 della struttura mandibolare 11 potrebbe altresì prevedere un incavo e/o una concavità atta a sagomarsi perfettamente con il mento del paziente 20; inoltre, la base 110 potrebbe altresì prevedere mezzi meccanici di regolazione della larghezza dei bracci della Y per adattarsi alle differenti dimensioni e/o forme di mandibola di differenti pazienti.
Altre forme di realizzazione dell’apparato secondo l’invenzione possono prevedere che la base 110 della struttura mandibolare 11 sia sagomata in modo da comprendere due porzioni laterali (od eventualmente soltanto una), preferibilmente rimovibili, atte ad appoggiarsi fino ai due angoli (od eventualmente uno solo) tra il corpo della mandibola ed i rami (eventualmente uno solo).
Ulteriori forme di realizzazione dell’apparato secondo l’invenzione possono prevedere che la base 110 sia sagomata in modo tale da comprendere delle ulteriori porzioni, preferibilmente rimovibili, più preferibilmente regolabili in modo da adattarsi a differenti pazienti, atte ad appoggiarsi direttamente sulle A.T.M. (o su una sola di esse). In questo caso, l’apparato può prevedere, in alternativa a (od anche in combinazione con) l’unico dispositivo elettromeccanico 12 accoppiato inferiormente alla base 110, due dispositivi elettromeccanici collocati alle estremità di tali ulteriori porzioni in modo da trasmettere le vibrazioni direttamente alle A.T.M. sulle quali si appoggiano tali ulteriori porzioni.
La piastra sagomata centrale superiore 112 opera quale elemento di irrigidimento della struttura 11, oltre a costituire parte della connessione a cerniera con la struttura intrabuccale 11 tramite i risalti superiori 113 provvisti dei fori 15. In proposito, i tre risalti superiori 113 definiscono due incavi nei quali i due risalti inferiori 103 della struttura intrabuccale 10 possono inserirsi. Altre forme di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione possono prevedere una pluralità di fori lungo l’altezza dei risalti 113 in modo da consentire una regolazione dell’altezza dell’apparecchio per favorirne l’applicazione a vari pazienti semplicemente variando la collocazione del perno 13.
Il cilindro cavo ulteriori porzioni superiore 111 di cui è provvista la base 110 opera da sede per l’estremità inferiore della molla 16, ed offre una superficie per la presa manuale di un utilizzatore che debba comprimere la molla stessa (come mostrato nelle Figure 4 e 5).
Come detto, il dispositivo elettromeccanico 12 della prima forma di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione è accoppiato, preferibilmente in modo rimovibile, inferiormente alla struttura mandibolare 11 alla quale trasmette le vibrazioni che genera. Preferibilmente, il dispositivo elettromeccanico 12 comprende un eccentrico azionato da un corrispondente motore elettrico. Nelle forme di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione che prevedono, in alternativa a od in combinazione con (almeno) un dispositivo elettromeccanico, (almeno) un dispositivo magnetomeccanico di generazione di vibrazioni, questo è preferibilmente azionato da una elettronica di controllo.
Il dispositivo elettromeccanico 12 è vantaggiosamente alimentato da batterie ricaricabili, che possono essere ricaricate inserendo il dispositivo elettromeccanico 12 (eventualmente rimosso dalla struttura mandibolare 11) in un caricatore in modo simile a quanto avviene nel caso di uno spazzolino elettrico. Alternativamente, le batterie possono essere ricaricate collegando un cavo di un caricatore al dispositivo elettromeccanico 12, in modo simile a quanto avviene nel caso di un telefono cellulare.
Altre forme di realizzazione possono prevedere che il dispositivo elettromeccanico 12 sia alimentato tramite collegamento via cavo alla rete elettrica, incorporando un eventualmente necessario trasformatore, oppure ad un trasformatore collegato a sua volta alla rete elettrica.
Nelle forme di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione che prevedono (almeno) un dispositivo magnetomeccanico di generazione di vibrazioni, questo è vantaggiosamente alimentato in modi simili a quelli appena descritti.
La frequenza di vibrazione è variabile preferibilmente tra 1 Hz a 1000 Hz, più preferibilmente tra 1 Hz e 500 Hz, ancora più preferibilmente tra 20 e 60 Hz.
Inoltre, su tutta la gamma di frequenza può essere variata l’intensità di vibrazione. In particolare, il dispositivo elettromeccanico 12 genera vibrazioni di ampiezza compresa preferibilmente tra 1 mm e 10 mm, più preferibilmente tra 1 mm e 7 mm, ancora più preferibilmente tra 2 mm e 5 mm.
Le vibrazione possono essere prodotte assialmente, ortogonalmente o tangenzialmente rispetto all’asse della mandibola, oppure possono essere combinate sui tre assi dello spazio per fornire effetti diversi.
In particolare, la regolazione della frequenza, dell’ampiezza, e della direzione delle vibrazioni prodotte può avvenire in maniera automatica e/o manuale da parte di un operatore che manipola uno o più pulsanti e/o elementi rotabili di regolazione.
Preferibilmente, il dispositivo elettromeccanico 12 è altresì provvisto di una unità di elaborazione, per la valutazione della frequenza ottimale di vibrazione, collegata ad (almeno) un sensore. Vantaggiosamente, tale sensore comprende un accelerometro triassiale capace di rilevare le accelerazioni lungo i tre assi cartesiani e di fornire alla unità di elaborazione segnali rappresentativi della ampiezza e/o della accelerazione e/o della velocità di vibrazione lungo i tre assi. Sulla base di tali segnali, l’unità di elaborazione è in grado di seguire le variazioni delle vibrazioni della mandibola e delle A.T.M. e/o di determinare un grado di rilassamento della muscolatura periferica delle A.T.M e dello sbloccaggio dei menischi intra-articolari. In questo modo, l’unità di elaborazione è in grado di caratterizzare le vibrazioni con precisione e, vantaggiosamente, di controllare il motore elettrico, che aziona l’eccentrico per generare le vibrazioni, in conformità al feedback ricevuto da detto (almeno) un sensore per adattare le vibrazioni a quanto il trattamento sta producendo, modificando così le caratteristiche della vibrazione in funzione della risposta del sensore. In particolare, i risultati delle elaborazioni effettuate dalla unità di elaborazione possono essere memorizzati in una memoria del dispositivo elettromeccanico 12 e/o trasmessi, via cavo o senza fili, ad un elaboratore esterno.
Altre forme di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione possono prevedere che il dispositivo elettromeccanico 12 comprenda soltanto (almeno) un sensore. In tal caso, l’unità di elaborazione che effettua la valutazione della frequenza ottimale di vibrazione (e l’eventuale controllo del motore elettrico che aziona l’eccentrico) è esterna, ad esempio costituita da un computer od un palmare od un diverso elaboratore, e collegata via cavo o senza fili al dispositivo elettromeccanico 12. I segnali rilevati dal sensore possono essere memorizzati in una memoria interna e/o esterna al dispositivo elettromeccanico 12, accessibile dall’unità di elaborazione esterna.
Analoghi modi di funzionamento e simili elettroniche di rilevazione e controllo possono essere previste anche dalle forme di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione che prevedono (almeno) un dispositivo magnetomeccanico di generazione di vibrazioni.
Con riferimento alla Figura 19, si può osservare che una seconda forma di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione comprende due bracci laterali 30 e 31 incernierati in modo da essere atti a formare una U in modo simile ad un fonendoscopio. Le estremità libere dei bracci laterali 30 e 31 sono provviste di rispettivi dischi 32 e 33 che alloggiano rispettivi dispositivi elettromeccanici (o magnetomeccanici) 34 e 35 di generazione di vibrazioni. La parte inferiore dei dischi 32 e 33 è vantaggiosamente provvista di una ventosa o di un elemento gommoso che gli permette di aderire stabilmente alla pelle del paziente 20.
Come in un fonendoscopio, i due bracci laterali 30 e 31 possono essere connessi mediante una connessione elastica tale da provocare l’avvicinamento elastico reciproco delle estremità libere dei bracci laterali 30 e 31, favorendo la chiusura dei dischi 32 e 33 sulle zone delle articolazioni temporomandibolari.
Risulta evidente che la seconda forma di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione consente di applicare vibrazioni direttamente sulle due A.T.M. ed indipendentemente l’una dall’altra.
Alternativamente a, od in combinazione con, i due dispositivi elettromeccanici 34 e 35 alloggiati nei dischi 32 e 33, l’apparato di Figura 19 può comprendere un singolo dispositivo elettromeccanico di generazione di vibrazioni alloggiato in corrispondenza della connessione elastica 36 dei due bracci laterali 30 e 31.
Analogamente a quanto visto per la prima forma di realizzazione dell’apparecchio secondo l’invenzione, anche l’apparecchio di Figura 19 può prevedere che il dispositivo elettromeccanico (i dispositivi elettromeccanici) di generazione di vibrazioni siano provvisti di (almeno) una unità di elaborazione, per la valutazione della frequenza ottimale di vibrazione, collegata ad (almeno) un sensore.
Altre forme di realizzazione possono prevedere che, invece dei dischi 32 e 33, l’apparato di Figura 19 comprenda delle placche sagomate diversamente per alloggiare i due dispositivi elettromeccanici 34 e 35.
Ulteriori forme di realizzazione possono prevedere che l’apparato di Figura 19 non comprenda né dischi né placche sagomate di alloggiamento dei due dispositivi elettromeccanici 34 e 35, ma che questi siano accoppiati, preferibilmente in modo rimovibile, direttamente alle estremità libere dei bracci 30 e 31. In tal caso, i mezzi meccanici di appoggio dell’apparato definito dalla rivendicazione 1 coincidono con tali estremità libere dei bracci 30 e 31, preferibilmente incorporate a questi ultimi.
In quel che precede sono state descritte le preferite forme di realizzazione e sono state suggerite delle varianti della presente invenzione, ma è da intendersi che gli esperti del ramo potranno apportare modificazioni e cambiamenti senza con ciò uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (38)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchio (1) di stimolazione meccanica per il miglioramento della funzionalità articolare delle articolazioni temporo-mandibolari, comprendente mezzi meccanici (10; 30, 31) di stabilizzazione connessi a mezzi meccanici (11; 32, 33) di appoggio, e mezzi vibranti (12; 34, 35) atti a produrre almeno una vibrazione meccanica di detti mezzi meccanici (11; 32, 33) di appoggio, detti mezzi meccanici (11; 32, 33) di appoggio essendo atti ad entrare in contatto con un paziente (20) in modo tale da trasmettere detta almeno una vibrazione meccanica ad almeno una articolazione temporo-mandibolare del paziente (20), detti mezzi meccanici (10; 30, 31) di stabilizzazione essendo atti a stabilizzare il contatto tra detti mezzi meccanici (11; 32, 33) di appoggio ed il paziente (20).
  2. 2. Apparecchio secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta almeno una vibrazione meccanica avviene ad una frequenza compresa tra 1 Hz e 1000 Hz, preferibilmente tra 1 Hz e 500 Hz, più preferibilmente tra 20 e 60 Hz.
  3. 3. Apparecchio secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta almeno una vibrazione meccanica ha una ampiezza compresa tra 1 e 10 mm, preferibilmente tra 1 mm e 7 mm, più preferibilmente tra 2 mm e 5 mm.
  4. 4. Apparecchio secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi vibranti (12; 34, 35) sono atti a regolare una frequenza e/o una ampiezza di detta almeno una vibrazione meccanica.
  5. 5. Apparecchio secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi vibranti (12; 34, 35) sono accoppiati, preferibilmente amovibilmente, a detti mezzi meccanici (11; 32, 33) di appoggio.
  6. 6. Apparecchio secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi vibranti (12; 34, 35) comprendono mezzi elettromeccanici.
  7. 7. Apparecchio secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elettromeccanici comprendono almeno un eccentrico azionato da almeno un corrispondente motore elettrico.
  8. 8. Apparecchio secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi vibranti (12; 34, 35) comprendono mezzi magnetomeccanici.
  9. 9. Apparecchio secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi magnetomeccanici sono azionati da mezzi elettronici di controllo.
  10. 10. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 9, caratterizzato dal fatto che detti mezzi vibranti (12; 34, 35) sono alimentati da batterie ricaricabili.
  11. 11. Apparecchio secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un sensore, preferibilmente capace di rilevare almeno una ampiezza e/o almeno una accelerazione e/o almeno una velocità di detta almeno una vibrazione meccanica e di fornire uno o più segnali rappresentativi della rilevazione.
  12. 12. Apparecchio secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto almeno un sensore comprende almeno un accelerometro triassiale.
  13. 13. Apparecchio secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzato dal fatto di comprendere altresì almeno una memoria per memorizzare detti uno o più segnali rappresentativi della rilevazione.
  14. 14. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 11 a 13, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una unità di elaborazione, collegata a detto almeno un sensore, capace di determinare almeno una vibrazione ottimale sulla base di detti uno o più segnali rappresentativi della rilevazione ricevuti da detto almeno un sensore e di controllare conformemente detti mezzi vibranti (12; 34, 35).
  15. 15. Apparecchio secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto di comprendere altresì almeno una memoria per memorizzare uno o più dati elaborati da detta almeno una unità di elaborazione.
  16. 16. Apparecchio secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi meccanici di stabilizzazione comprendono una struttura intrabuccale (10) e detti mezzi meccanici di appoggio comprendono una struttura mandibolare (11), la struttura intrabuccale (10) e la struttura mandibolare (11) essendo accoppiate tra loro mediante una connessione a cerniera, preferibilmente elastica, la struttura mandibolare (11) essendo atta ad entrare in contatto almeno con una parte antero-inferiore dell’osso mandibolare del paziente (20), la struttura intrabuccale (10) essendo atta a poggiarsi sull’arcata dentaria inferiore del paziente (20).
  17. 17. Apparecchio secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che la connessione a cerniera tra la struttura intrabuccale (10) e la struttura mandibolare (11) comprende un perno (13), che si inserisce in corrispondenti fori (14, 15) allineabili tra loro delle strutture intrabuccale e mandibolare (10, 11), ed una molla (16) le cui estremità sono alloggiate in corrispondenti sedi posteriori (101, 111) delle strutture intrabuccale e mandibolare (10, 11).
  18. 18. Apparecchio secondo la rivendicazione 16 o 17, caratterizzato dal fatto che la struttura intrabuccale (10) comprende una placca sagomata (100) provvista anteriormente di una porzione arcuata (104), atta a poggiarsi sull’arcata dentaria inferiore del paziente (20).
  19. 19. Apparecchio secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che la porzione arcuata anteriore (104) è amovibilmente accoppiata alla placca sagomata (100).
  20. 20. Apparecchio secondo la rivendicazione 18 o 19, caratterizzato dal fatto che la porzione arcuata anteriore (104) è provvista inferiormente di uno strato (105) di materiale morbido, preferibilmente siliconico e/o spugnoso.
  21. 21. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 20, caratterizzato dal fatto che la porzione arcuata anteriore (104) è provvista di mezzi meccanici di regolazione della sua forma e/o delle sue dimensioni.
  22. 22. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 21, caratterizzato dal fatto che la placca sagomata (100) ha forma di una Y avente due bracci anteriori (104) che fanno parte di detta porzione arcuata anteriore.
  23. 23. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 22, quando dipendente dalla rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che la placca sagomata (100) è provvista posteriormente di un cilindro almeno inferiormente cavo (101), operante quale sede per una estremità della molla (16), e di una piastra sagomata centrale inferiore (102) provvista di uno o più fori (14) di alloggiamento del perno (13).
  24. 24. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 23, caratterizzato dal fatto che la struttura mandibolare (11) comprende una base sagomata (110) provvista di una porzione anteriore, preferibilmente provvista di mezzi meccanici di regolazione della sua forma e/o delle sue dimensioni, atta ad appoggiarsi sul mento del paziente (20).
  25. 25. Apparecchio secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che la base sagomata (110) ha forma di una Y avente due bracci anteriori che fanno parte di detta porzione anteriore.
  26. 26. Apparecchio secondo la rivendicazione 24 o 25, caratterizzato dal fatto che la base sagomata (110) comprende due porzioni laterali, preferibilmente rimovibili, atte ad appoggiarsi fino ai due angoli tra il corpo ed i rami della mandibola del paziente (20).
  27. 27. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 24 a 26, caratterizzato dal fatto che la base sagomata (110) comprende due ulteriori porzioni laterali, preferibilmente rimovibili, più preferibilmente regolabili, atte ad appoggiarsi sulle articolazioni temporo-mandibolari del paziente (20).
  28. 28. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 24 a 27, caratterizzato dal fatto che la porzione anteriore è provvista superiormente di uno strato (115) di materiale morbido, preferibilmente siliconico e/o spugnoso.
  29. 29. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 24 a 28, quando dipendente dalla rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che la base sagomata (110) è provvista posteriormente di un cilindro almeno superiormente cavo (111), operante quale sede per una estremità della molla (16), e di una piastra sagomata centrale superiore (112) provvista di uno o più fori (15) di alloggiamento del perno (13).
  30. 30. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 15, caratterizzato dal fatto che detti mezzi meccanici di stabilizzazione comprendono due bracci laterali (30, 31), preferibilmente regolabili in lunghezza, tra loro incernierati in modo da essere atti a formare una U in modo simile ad un fonendoscopio, e dal fatto che detti mezzi meccanici di appoggio, preferibilmente regolabili, sono atti ad appoggiarsi sulle articolazioni temporo-mandibolari del paziente (20).
  31. 31. Apparecchio secondo la rivendicazione 30, caratterizzato dal fatto che i due bracci laterali (30, 31) sono tra loro elasticamente incernierati.
  32. 32. Apparecchio secondo la rivendicazione 30 o 31, caratterizzato dal fatto che detti mezzi meccanici di appoggio comprendono o consistono di due estremità libere dei bracci laterali (30, 31), preferibilmente incorporate a questi ultimi.
  33. 33. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 30 a 32, caratterizzato dal fatto che detti mezzi meccanici di appoggio comprendono due placche sagomate (32, 33) accoppiate, preferibilmente amovibilmente, a due rispettive estremità libere dei bracci laterali (30, 31).
  34. 34. Apparecchio secondo la rivendicazione 33, caratterizzato dal fatto che dette due placche sagomate sono due dischi (32, 33).
  35. 35. Apparecchio secondo la rivendicazione 33 o 34, caratterizzato dal fatto che una superficie di dette due placche sagomate (32, 33) è provvista di una ventosa o di un elemento gommoso.
  36. 36. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 30 a 35, quando dipendente dalla rivendicazione 6 o 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi vibranti comprendono un dispositivo elettromeccanico e/o magnetomeccanico alloggiato in una cerniera di connessione dei due bracci laterali (30, 31).
  37. 37. Apparecchio secondo la rivendicazione 32, quando dipendente dalla rivendicazione 6 o 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi vibranti comprendono due dispositivi elettromeccanici e/o magnetomeccanici accoppiati a dette due estremità libere dei bracci laterali (30, 31).
  38. 38. Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 33 a 35, quando dipendente dalla rivendicazione 6 o 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi vibranti comprendono due dispositivi elettromeccanici e/o magnetomeccanici accoppiati a dette due placche sagomate (32, 33).
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