ITRM20070097A1 - Impianto modulare di tipo lineare per meccaniche pesanti emicron atto per le misurazioni di pesi distanze velocita' tempo liquidi fluidi gassosi e per il trasporto e sollevamento orizzontale verticale e diagonale di carichi oggetti strutture persone - Google Patents

Impianto modulare di tipo lineare per meccaniche pesanti emicron atto per le misurazioni di pesi distanze velocita' tempo liquidi fluidi gassosi e per il trasporto e sollevamento orizzontale verticale e diagonale di carichi oggetti strutture persone Download PDF

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ITRM20070097A1
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Anna Meschino
Davide Regoli
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Anna Meschino
Davide Regoli
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    • G04HOROLOGY
    • G04BMECHANICALLY-DRIVEN CLOCKS OR WATCHES; MECHANICAL PARTS OF CLOCKS OR WATCHES IN GENERAL; TIME PIECES USING THE POSITION OF THE SUN, MOON OR STARS
    • G04B19/00Indicating the time by visual means
    • G04B19/02Back-gearing arrangements between gear train and hands

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Description

DESCRIZIONE
dell’invenzione avente per titolo:
“Impianto modulare di tipo lineare per meccaniche pesanti e micron, atto per le misurazioni di: pesi, distanze, velocità, tempo, liquidi, fluidi gassosi e per il trasporto e sollevamento, orizzontale, verticale e diagonale, di; carichi, oggetti, strutture, persone e animali, ad uso operativo e in qualità di prodotto commerciale nei settori della produzione, dell’artigianato e del commercio. Il modulo per le sue peculiarità intrinseche permette innovazioni tecniche ed estetiche, anche nei settori del designer e della moda. Il modulo lineare, è composto principalmente di corone, cremagliere e ruote speciali”.
La presente invenzione, ha per oggetto un modulo meccanico di tipo lineare, atto per le misurazioni di: peso, distanza, velocità, tempo, liquidi, fluidi gassosi e per la traslazione orizzontale, verticale e diagonale, per: carichi, oggetti, strutture, pesi, persone e animali. Ad uso operativo di macchina e di strumento per la produttività industriale, artigianale, commerciale e nella sua ulteriore peculiarità di prodotto atto al commercio.
Il modulo si compone principalmente di corone, di cremagliere e ruote speciali. Sebbene, abbia un più esteso campo applicativo, l’invenzione è specialmente vantaggiosa per il superamento delle tradizionali funzioni di meccanica in genere, di micron-meccanica e di estetica, in particolar modo nei settori della gioielleria, oreficeria, bigiotteria, creando l’opportunità della gioielleria con movimento dinamico lineare e per complicati da orologeria, con traslazioni composte, lineari e rotatorie di 180° degli indicatori; così di fatto modifica la tradizionale meccanica orologiera coassiale, in lineare, e le tradizionali casse simmetriche, in casse asimmetriche e sinusoidali. Per ragioni di semplicità e dì chiarezza si descrive qui di seguito, rimpianto del modulo meccanico lineare secondo l’invenzione appunto nella sua applicazione primaria della micron-meccanica, restando inteso che questa applicazione non va considerata in senso limitativo, poiché le prestazioni d’uso del modulo lineare stesso sono ulteriormente applicabili in altri settori della tecnica .Con riferimento dunque alla micron-orologeria, l’ingegnoso oggetto del trovato, per l’appunto il modulo lineare, può essere alimentato, tramite l’energia di calibri coassiali da orologeria di tipo noto, la cui carica è: manuale, automatica, al quarzo, a pila, a energia elettrica e solare. Applicando dunque il modulo lineare oggetto dell’invenzione a qualsiasi calibro coassiale di tipo ben noto, il quale essendo fornito a sua volta di un tubo di scappamento, penetrando con questi nell’apposito orifìzio posto al di sotto del corpo del modulo lineare, permette al medesimo di entrare in funzione automatica, sostituendo la vecchia misurazione del tempo coassiale del calibro alimentatore, con la nuova misurazione del modulo lineare del tempo. Le innovazioni che formano oggetto del presente trovato verranno meglio esposte in appresso, mediante la descrizione di un prototipo, a puro titolo esemplificativo e pertanto non limitante all’esempio di realizzazione del trovato qui esposto e comprendente una qualsiasi variante di esecuzione. E’ dappresso, ora descritta, l' invenzione del modulo lineare, con riferimento ai disegni delle figure unite, nelle quali:
Figura 1 rappresenta, la veduta pianimetrica in disegno della platina , la quale è il contenitore degli ingranaggi del modulo lineare. La platina è composta di un piano “A”; del bordo “A5” per il contenimento delle intere meccaniche del modulo lineare; di un piano di appoggio “A4”, il quale è dotato di 4 fori “X” filettati per l’avvitamento dei bulloni di chiusura del modulo medesimo (fig. 9 e 11); di un piano “A3” per il contenimento della seconda corona “H” (fig. 4); dei punti di appoggio “A2” per il sostegno del ponte “E” (fig. 5); dei due perni “C” posizionati centralmente al piano “A” per le ruote “C1” e “C2”; i punti di appoggio “A2” posizionati sul piano “A”, la corona “C3” la quale a sua volta ingrana con il pignone “B”, avente un dente “B1” sulla sua circonferenza interna “B2”, il dente lo rende solidale con il tubo “K”, penetrante dal di sotto del piano “A”, tramite il foro “S” (fig. 2); il piano “A” è dotato del perno “A1” posizionato in linea con il pignone “B” e con i due perni “C”. La corona “C3” si compone di un numero ristretto di denti “C4” sulla sua circonferenza interna (fig. 1).
Figura 2 rappresenta, in disegno la sezione del pignone “B”; il foro “S”, della platina “A” che permette il passaggio del tubo di scappamento “K” del calibro coassiale, collegato solidale tramite il dente “B1” al pignone “B”.
Figura 3 rappresenta, in disegno la planimetria del pignone “B” solidale con il tubo di scappamento “K” tramite il dente “B1” posizionato sulla circonferenza interna del foro della ruota “B2”.
Figura 4 rappresenta, la veduta pianimetrica delle intere meccaniche del modulo lineare; il ponte “E” (fig. 5) è atto per la traslazione del piano “F” con le cremagliere “F1”, trasportante la ruota “G” solidale con il perno “G1” (fig. 7 e 8); la corona “H” ingrana con i denti “H1” posizionati sulla sua circonferenza esterna con il pignone “I” (fig. 6), con i denti “H2”, posizionati sulla circonferenza interna della medesima corona “H”, i quali sono preposti per ingranare con la ruota “G”; le due coppie di bracci “H3” posizionati sulla circonferenza interna della corona “H”, permettono di spostare verso il centro della medesima corona “H”, le due porzioni di denti “H4”, i quali sono preposti per ingranare contemporaneamente, ciascuna delle due dentature “H4”, con le rispettive due ruote “M” (fig. 10) che sono montate sui due perni “N4” (fig. 9 e 10); i pignoni “L” e “L2” sono montati sui due perni “E4”, ( fig. 5 ) dotati ciascuno di una filettatura interna “E5” ( fig. 5 ) per l’avvitamento dei bulloni “L3” e “L1”, utili a trattenere i pignoni “L” e “L2” sui due perni “E4” (fig. 5), i quali sono preposti per ingranare con le cremagliere “F1”, al fine di svolgere la funzione per la traslazione lineare della ruota “G”. Figura 5 rappresenta, la planimetria in disegno del ponte “E”, atto per la traslazione lineare delle cremagliere “F1” del piano “F”; due distanziatori cremagliere “E1”; due perni “E4”; due fori filettati “E5”; due piani ribassati “E2”; due fori “E3”.
Figura 6 rappresenta, la sezione in disegno del pignone “I” montato sul perno “A1” della platina “A” (fig. 1 e 4) e mantenuto nella sua sede dal ponte “M”.
Figura 7 rappresenta, il prospetto del disegno del perno “G1”; porzione conica “G3” del perno “G1”; cavità “G2”; ruota “G” solidale con il perno “G1”; piano “F” per il trasporto della ruota “G”; ponte “E”; distanziatore “E1”; distanziatore “A2” e sponda “A4” della platina “A”; ponte “N”; fessura lineare “N1”; foro “N2” (fig. 9, 14 e 12).
Figura 8 rappresenta, la sezione del prospetto del disegno del perno “G1”; porzione conica “G3” del perno “G1”; cavità “G2”; ruota “G” solidale con il perno “G1”; il piano “F” è dotato del perno “F4” per il montaggio della ruota “G”; ponte “E”; distanziatore “E1”; distanziatore “A2” e sponda “A4” della platina “A”; ponte “N”; fessura lineare “N1”; foro “N2” (fig. 9, 11 e 12); tubo “Z” dell’indicatore calettato sul perno “G3”. Figura 9 rappresenta, la planimetria in disegno, del lato sottostante il ponte “N”; due perni “N5” per trattenere nella sua sede il ponte “E” (fig. 5); due fori “N2” collegati alle estremità della fessura lineare “N1”; quattro fori “X” per l’avvitamento, tramite i bulloni “W” .
(fig. 11 ) del ponte “N”, ai corrispettivi fori “X” della platina “A”; due perni “N3", dotati di due porzioni restringenti “N4”, i quali sono il prolungamento dei medesimi perni “N3”.
Figura 10 rappresenta, in disegno la planimetria del prospetto e una delle due ruote “M”, inserita sul perno “N3” del ponte “N”; A, pianta della ruota “M” è dotata di un foro “M2” sulla
cui circonferenza è posizionata una sezione di tubo “MI”; B, prospetto del perno “N3” sul quale è montata la ruota “M” la cui porzione del tubo “M1” è inserita sul piano “F” nella fessura circolare “F4”, la quale è a sua volta collegata alle fessure “F3” e “F2” del ponte “E”; C, sezione del prospetto del perno “N3” sul quale è montata la ruota “M”, la cui porzione del tubo “M1”, è inserita sul piano “F” della fessura circolare “F4”, la quale è a sua volta collegata alle fessure “F3” e “F2” del ponte “E” (fig. 4 e 9).
Figura 11 rappresenta, la planimetria in disegno del ponte di chiusura “N”; quattro bulloni “W”;
bordo di contenimento “A5” della platina “A”; fessura lineare “N1”; foro circolare ‘N2” collegato alla fessura “N1”; indicatore “Z” posizionato sulla porzione conica G3” del perno “Gl” (fig. 8 e 7).
Figura 12 rappresenta, in planimetria una porzione della fessura lineare e di uno dei due fori.
Fessura lineare “N1”; piano “F”; ruota “G"; perno “G1”; sezione “G2” della cavità del perno “G1”; foro “N2”; piano “F”; ruota “G”; perno “G1”; sezione “G2” della cavità del perno “G1” (fig.4, 7 e 8).
Si descrive ora, l’impianto del modulo lineare secondo l’invenzione, con le sue intere parti preposte alle traslazioni lineari e di fermo dell’indicatore, atto alla rotazione oraria di 360°. Pertanto il modulo lineare permette all’indicatore di misurazione, di compiere le due traslazioni, la prima in direzione sinistra-destra, e la seconda in direzione destra-sinistra, entrambe in senso lineare, alla fine delle quali l’indicatore compie le sue due rotazioni di 180° orari . Come si vede chiaramente nel disegno della planimetria, fig. 1, la platina “A” è dotata di un pignone “B”, solidale con il tubo “K” di un qualsiasi calibro coassiale di tipo noto. Il calibro coassiale di tipo noto, è quindi collocato al di sotto della medesima platina “A”, in posizione utile al passaggio del tubo "K” di scappamento attraverso il foro “S” (fig. 2), rendendo quindi di fatto solidali tra di loro il tubo “K” e il pignone “B”, internamente al medesimo modulo lineare, come è chiaramente indicato nelle fig, 1 e 2. La platina “A” è dotata nel suo centro di un vano, predisposto per il contenimento della corona “C3” , ingranante con il pignone “B”, mediante i denti posti sulla sua circonferenza esterna. Il pignone “B” essendo solidale con il tubo “K”, il quale compie dei giri orari continui, impone a sua volta, giri antiorari continui alla corona “C3”. Sempre nel vano “A” della platina, sono contenuti i due perni “C”, i quali sono utilizzati per il montaggio delle ruote “C1” e “C2”, fig. 1. Le ruote “C1” e “C2” sono a loro volta preposte ad ingranare con la parziale dentatura “C4”, collocata sulla circonferenza interna della corona “C3”, fig. 1. La parziale dentatura “C4” della corona “C3”, ingranando a sua volta con le due ruote “C1” e “C2”, imporrà a queste ultime alternativamente dei giri antiorari. A loro volta le due ruote “C1” e “C2” ingranano tra di loro al fine di trasmettersi vicendevolmente l’energia dinamica, fornita loro dalla rotazione antioraria della corona “C3”, fig. 1. I denti “C4” della corona “C3”, di numero parziale, posizionati sulla circonferenza interna alla medesima corona, permettono un intervallo di tempo quando i denti “C4” terminano di ingranare alternativamente, con una delle due ruote “C1”e”C2”, prima di iniziare con laltra ruota fig. 1. Le due mote “C1” e “C2” della fig. 1, hanno uno spessore maggiore rispetto alla corona “C3” con la quale ingranano,, mediante la parte inferiore del loro spessore e contemporaneamente, le medesime due ruote“C1”e“C2”, ingranano con la loro parte superiore, rispettivamente con i due pignoni “L” e “ 4. A loro volta anche i due pignoni “L” e “L2”, sono dotati di uno spessore maggiore per ingranare contemporaneamente, tramite la loro porzione inferiore, con le citate ruote “C1” e “C2”, mentre con la loro porzione superiore , con le cremagliere “F1” del piano “F”. I due pignoni “L” e “L2” sono a loro volta montati sui due perni “E4” del ponte “E”, fìg. 5. I due perni “E4” sono posizionati rispettivamente ciascuno sui due piani “E2”, i quali piani sporgono dal centro dei lati maggiori del corpo del ponte “E” fig. 5. I due piani “E2” sono posizionati rispettivamente al piano del ponte “E”, più in basso, poggiando sul piano “A”, mentre con la parte centrale del corpo del ponte “E”, sono poggianti sopra i pe ”C” della platina “A”. Inoltre i due piani “E2” sono dotati ciascuno di un foro “E3” nel punto di congiunzione con il corpo del ponte “E”, fig. 5, tali fori permettono la funzione di ingranare, dei due pignoni “L” e “L2”, come già è sopra indicato, contemporaneamente sia con le due ruote “C1” e “C2”, posizionate sulla platina “A”, e sia con le cremagliere “F1” del piano “F” fig. 1, 4 e 5. 1 due pignoni “L” e “L2” ingranando con le cremagliere “F1”, permettono la traslazione lineare di partenza in direzione sinistra-destra e viceversa, ovvero in direzione di ritorno destrasinistra, del piano “F” fig. 4. Il piano “F” scorre sulle due guide “E1” del ponte “E" tramite le cremagliere “F1” fig. 4 e 5. Pertanto, così le cremagliere “F1” possono svolgere il compito di traslazione lineare sul diametro interno alla corona speciale “H”, come da fig. 4. Il piano “F”, il quale è dotato al suo centro del pemo”F4”, sul quale è montata la ruota “G” solidale con il perno “G1”, la cui porzione conica “G3” è utile per calettare l’indicatore “Z” atto alla misurazione lineare fig. 4, 7 e 8. La corona speciale “H”, a sua volta è inserita sul piano di appoggio “A3” della platina “A”, predisposto a tale uso (fig.1) al fine di mantenerla costantemente al di sopra delle cremagliere “F1”, senza che la corona speciale “H” crei problemi di attrito o che blocchi le cremagliere “F1” e il loro relativo piano “F” fig. 4. La corona speciale “H” riceve la forza dinamica per la sua rotazione continua oraria, ingranando con il pignone “1” (fìg. 4 e 6). Il pignone “I” anch’esso svolge, essendo dotato di uno spessore maggiore, la doppia funzione di ingranare tramite la parte superiore con la corona speciale “H” e con la parte inferiore con il pignone “B”, il quale è solidale con il tubo “K” (fig. 1, 4, 6). A sua volta il pignone “I” riceve dal pignone “B”, l’energia dinamica per compiere giri continui antiorari, così il pignone “I”, può svolgere la funzione di sospingere la corona speciale “H”, al compimento dei suoi giri orari continui. La ruota “G” che è montata sul perno “F4” contenuto sul piano“F” ( fig. 4 e 8 ) ingrana due volte, con la corona speciale “H”, la quale è dotata di ima dentatura parziale sulla sua circonferenza interna, appunto per ingranare due volte con la ruota “G” fig. 4, al fine di far compiere a questa ultima, quando entra in contatto con la dentatura della corona speciale “H”, dei giri di 180° orari,( fig. 4). Giri che la ruota “G” compie alle due estremità delle traslazioni lineari del piano “F”, sul diametro interno della circonferenza della corona speciale “H”, ovvero, 180° alla sinistra della traslazione lineare del piano “F”e 180° alla destra della sua traslazione lineare, fig. 4. La corona speciale “H” è ulteriormente dotata nella sua circonferenza interna, di altre due porzioni di denti “H4”, i quali sono protesi, dalla medesima circonferenza interna della corona speciale “H”, verso il centro della medesima corona speciale, al fine ultimo di ingranare alternativamente con i due pignoni speciali “M”, fig. 4 e 10. Quindi i pignoni speciali “M” sono preposti al blocco del piano “F”, al termine di ogni traslazione lineare compiuta da questo ultimo (fig. 4). Il blocco prodotto al termine delle due traslazioni del piano“F”, permette quindi alla ruota “G” di sostare il tempo utile per compiere le sue due rotazioni di 180° ciascuna fig. (4 e 10). Ognuno dei due pignoni speciali “M” è dotato sul foro di centro della sua faccia inferiore, di un tubo “M1” fig. 10. Il tubo “M1” di cui ciascuno dei due pignoni speciali “M” è dotato, è privo per tutta la sua lunghezza di una porzione della sua circonferenza , come si può vedere nella fig. 10, in alto nel disegno A è rappresentata in planimetria la faccia sottostante di una dei due
identici pignoni speciali “M”. Nel secondo disegno B della fig. 10, si può vedere il prospetto di uno dei due pignoni speciali “M” montato sul perno “N3”, che ha una porzione ristretta “N4”, ed è fisso sul ponte “N”. Con C, si indica il terzo disegno, la sezione del prospetto B fig. 9 e 10. Il piano “F” si compone di due fessure posizionate all’interno e parallelamente ai due lati più lunghi, dotati delle cremagliere “F1”, di cui è composto; le due fessure “F3” rispettivamente ciascuna inizia con la svasatura “F2”, posizionata ciascuna su uno dei due lati più corti del piano “F” fig. 4. Le due fessure “F3”sono strutturate composte ciascuna con un foro circolare “F4”, il quale è posizionato al termine della loro lunghezza e all’estremità opposta alla svasatura “F2”; le due fessure comprendenti il foro “F4”, non raggiungono il lato opposto, lato dal quale iniziano con la svasatura “F2” del piano “F” fig. 4. Ciascuna delle due fessure “F3” sono per l’appunto strutturate in modo da svolgere la funzione di guida per la traslazione lineare e di accogliere ciascuna, la porzione dei due tubi “M1” e dei rispettivi pignoni speciali “M”, per il tratto di traslazione lineare “F3” e per la rotazione dei medesimi tubi “M1” nei due fori “F4” e nelle sue rispettive due svasature “F2” fig. 4 e 10. Sempre nel terzo disegno, con la sigla C della fig. 10, è rappresentata in sezione la ruota “M” inserita nel perno “N3”, più correttamente nella porzione “N4” del medesimo perno “N3”, il quale è posizionato sul lato sottostante il ponte di chiusura “N” e reso solidale con questi come da fig. 9 e 10. Il ponte “N” è strutturato nel suo lato sottostante con due perni solidali “N3”, i quali rispettivamente, sono dotati sul loro lato opposto alla platina, di un diametro inferiore “N4”; il ponte " N” è ulteriormente dotato di due perni fissi “N5”, atti per l’immobilità nella sua sede di collocazione del ponte “E” fig. 9. Il ponte di chiusura “N” fig. 11, è ra L
suo lato superiore contenimento nella platina “A” e mantenuto nella sua sede di montaggio tramite i quattro bulloni “W”, i quali sono avvitati alla platina “A” nei quattro fori filettati “X” di cui è dotata come si può vedere, il ponte “N” e trattenuto ulteriormente dal bordo “A5” nella sua posizione prestabilita nella platina “A”. A1 centro del ponte è posizionata una fessura “N1”, di forma lineare posizionata per un tratto della lunghezza del medesimo ponte. La fessura inizia e termina con due fori “N2”, come da fig. 9 e 11. La fessura è percorsa dal perno “G1” all’altezza della cavità “G2” del medesimo perno; la cavità “G2”, è strutturata appositamente per mantenere il perno “G1” e la sua mota “G” inseriti sul perno “F4” del piano “F”e quindi all’interno del modulo lineare e al disotto del piano “N” fig. 7, 8 e 11. La cavità “G2” inoltre, svolge l’ulteriore funzione di mantenere l’indicatore “Z”, calettato sulla porzione “G3” del perno “G1” e al disopra del ponte “N”, per la funzione di indicazione per la misurazione lineare sopra l' apposito indicatore lineare. Quindi la cavità “G2” percorre una traslazione di tipo lineare di andata, al termine della quale, compie una rotazione dì 180° e una seconda traslazione di tipo lineare di ritorno al termine della quale compie la seconda porzione del suo giro di 360° orari fig. 11 e 12. Nella fig. 12 sono rappresentate le due articolazioni della ruota “G” con il suo perno “Gl” nella fessura “N1” e nel foro “N2”, come nella descrizione, è illustrato a puro titolo rappresentativo dalle fig. 1, 2 , 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto modulare, di tipo lineare, per la meccanica pesante e micron, ad impiego di misurazioni, per distanze, dimensioni, liquidi, fluidi gassosi, velocità e di tempo, iL modulo in rapporto, nelle sue dimensioni d’uso, è atto per il trasporto, verticale, orizzontale e diagonale di carichi, pesi, oggetti, persone, animali e strutture operative. Il modulo lineare, si utilizza sia in qualità di macchina o strumento operativo per la produzione industriale, artigianale, edile e commerciale, dei manufatti, sia in qualità di manufatto medesimo e prodotto commerciale, in cui il complesso degli ingranaggi da proteggere comprende; un corpo composto da ingranaggi, munito sul suo lato base di un orifizio utile per il passaggio d’entrata, di un albero motore emergente dalia superfìcie di una macchina meccanica o elettronica di uso ben noto per alimentare il dinamismo del modulo lineare, il quale si collega in modo solidale, con il pignone situato internamente al modulo, a sua volta il pignone ingrana con la prima corona e a questa impone la rotazione antioraria; a sua volta la corona ingrana, tramite ΐ parziali denti posizionati sulla sua circonferenza interna, con le due ruote, impone a ciascuna delle due, una rotazione alternante antioraria. Le due ruote ingranando tra di loro si sospingono alternativamente con rotazioni contrapposte, ovvero quando la prima corona sospinge una delle due ruote in senso antiorario, all’altra ruota gli viene imposto il movimento in senso orario. Le due ruote sospinte alternativamente dalla prima corona, viene imposto loro un tempo di marcia interrotto, a motivo della parziale dentatura di cui è dotata sulla sua circonferenza interna e composta di un numero di denti inferiore alla sua metà, la prima corona pertanto impone loro un tempo di fermo, alternante a ciascuna delle due ruote. I due pignoni applicati sul ponte e ingrananti con le due ruote emergenti dalla platina, sono a loro volta preposti ad ingranare con le cremagliere del piano, il quale piano trasporta la ruota con il perno solidale per il fissaggio dell’indicatore di misurazione lineare. La rotazione dei pignoni preposti per la traslazione delle cremagliere in senso lineare alternato, interrompono il trascinamento delle medesime e del piano a loro unito, facendole sostare il tempo di durata necessario, che intercorre nell’ ingranare della parziale dentatura posta sulla circonferenza interna della seconda corona speciale, con la ruota del piano delle cremagliere, solidale al perno atto al calettamento dell’ indicatore lineare, quando la seconda corona speciale incontra la ruota con il perno solidale, sui due punti estremi del suo diametro interno. Quindi, la seconda corona speciale con la sua parziale dentatura posta sulla circonferenza interna, ingranando due volte ogni suo giro completo, con la ruota solidale al perno porta indicatore, farà compiere a questa ultima una semi rotazione di 180° orari a sinistra e una semi rotazione di 180° orari a destra, sul suo diametro interno di traslazione lineare. Il perno con l’indicatore calettato su di esso passando con la sua cavità nella fessura del ponte di chiusura del modulo lineare, compie una traslazione retta con alle estremità di tale traslazione due semi-rotazioni, ciascuna di 180° orari. Il ponte di chiusura, trattiene le sopraccitate meccaniche airintemo, del modulo, rendendolo così attivo per la misurazione lineare. Va inteso che il modulo qui descritto ed illustrato dai disegni uniti costituisce soltanto un esempio di attuazione della invenzione, potendosi variare a piacimento i particolari costruttivi di esso senza che perciò si esca dall’ ambito del trovato, purché ne rimangano inalterate le caratteristiche essenziali.
  2. 2 Impianto di misurazione lineare per liquidi e fluidi gassosi secondo la rivendicazione 1 applicato al modulo lineare, comprendente: una elica a pale, solidale con un perno penetrante nell’orifizio posto sul lato inferiore del corpo del medesimo modulo lineare, divenendo così a sua volta solidale con il pignone posto all’interno del suddetto modulo lineare secondo la rivendicazione 1. Il perno dell’elica a pale, quando entra nel foro, è reso stagno, ovvero impermeabile, al fine di non permettere la penetrazione di liquidi o fluidi gassosi nella meccanica del modulo medesimo. L’elica venendo a contatto delle pressioni prodotte dai liquidi e dei fluidi gassosi, permetterà all’indicatore del modulo la misurazione lineare sul suo indice secondo la rivendicazione 1.
  3. 3 Impianto idoneo per il sollevamento o spostamento nelle direzioni orizzontale, verticale e diagonale per: carichi, manufatti, persone, animali e strutture, secondo la rivendicazione 1. Il modulo a traslazione lineare, quindi, essendo dotato di un perno uscente sulla faccio superiore del corpo meccanico, viene reso solidale ad un piano d’appoggio, ovvero ad un contenitore avente la funzione di trasporto, ed essendo solidale con il perno sopra citato, alla traslazione lineare e per le rotazioni di 180°. Il piano in rapporto dimensionale con il modulo lineare è atto per le funzioni da svolgere, nelle posizioni, dimensioni e nelle forme di utilizzo, ovvero all’occorrenza orizzontale, verticale e diagonale, utili per lo spostamento di oggetti, carichi, strutture, strumenti, persone o animali, in qualità operativa di strumento o di prodotto commerciale per industrie, laboratori, cantieri e il commercio, secondo al rivendicazione 1.
  4. 4 Impianto per le misurazioni di dimensioni secondo la rivendicazione 1 : applicando al modulo a traslazione lineare una ruota collegata al suo centro in modo solidale con un perno fisso, di dimensioni e struttura atta all’uso opportuno da impiegarsi, il quale perno penetrando nell’orifizio, collega la ruota agli ingranaggi interni ai modulo lineare. La ruota rende il modulo atto alla misurazione di distanze, altezze, larghezze e velocità. L’espressione di misura o velocità è resa dal modulo tramite il perno con l’indicatore di misurazione fuori uscente dal modulo medesimo, secondo la rivendicazione 1.
  5. 5 Impianto per la misurazione di velocità per autoveicoli e motoveicoli di tipo noto, secondo la rivendicazione 1; per sostituire le tradizionali misurazioni di velocità dei veicoli da trasporto di tipo noto, per persone, animali, carichi o merci, è sufficiente inserire il perno del quadrante del veicolo di tipo noto, nell’orifizio posizionato al disotto del modulo lineare, perché questi, tramite il suo indicatore segnali le velocità sull’apposito quadrante secondo le rivendicazioni 1.
  6. 6 Impianto per la misurazione di velocità ed altezze secondo la rivendicazione 1: per quadranti meccanici o elettronici aventi un perno porta indicatore per velivoli di tipo noto, sostituendo l’indicatore del perno posizionato sul quadrante del velivolo con il modulo lineare e introducendo il perno suddetto nell’orifizio del modulo, il perno diviene solidale con le meccaniche del modulo rendendolo utile alle misurazioni lineari prodotte dall’indicatore sull’indice del quadrante, secondo 1 rivendicazione 1.
  7. 7 Impianto di misurazione per pesi di genere vario secondo la rivendicazione 1; sostituendo l indicatore montato sopra il perno dei tradizionali strumenti atti per la pesatura di persone, animali, cose e merci varie, con il modulo del trovato e introducendo, il perno di tali strumenti atti alla pesatura, nell’ orifizio posizionato sul lato sottostante il modulo si ottiene, tramite l’indicatore calettato sul perno del modulo, la misurazione lineare sul quadrante secondo la rivendicazione 1.
  8. 8 Impianto meccanico, di tipo modulare a traslazione lineare atto alla realizzazione di contenitori, con apparato meccanico per orologeria meccanica dì tipo a carica automatica, secondo la rivendicazione 1; applicando al perno di un motore di tipo noto, inserito nel cofanetto contenitore degli orologi, attraverso l’orifizio posizionato sottostante la base del corpo del modulo, permette a questi di produrre il suo movimento lineare. Applicando 1 perno fuori uscente dal ponte di chiusura, un disco di dimensioni e materia atto all’ applicazione degli orologi da polso tramite il loro cinturino, imporrà a questi il giusto movimento per mantenerli incarica automatica, anche se non sono indossati, secondo la rivendicazione 1.
  9. 9 Impianto meccanico di tipo modulare a traslazione lineare per la misurazione di navigazione dei natanti o per la misurazione di profondità per immersione, utile secondo la rivendicazione 1; volendo sostituire i tradizionali quadranti per la misurazione di velocità o profondità con i quadranti ad indicazione lineare. Essendo la vecchia indicazione dotata di un perno, si può montare su questi il modulo lineare, il quale ricevendo l’energia dinamica necessaria, segnalerà le misurazioni lineari secondo le rivendicazioni 1.
  10. 10 Impianto di misurazione del tempo secondo la rivendicazione 1, applicando in collegamento ad ima macchina da orologeria coassiale di tipo meccanico o elettronico, di uso ben noto, per l’alimentazione dinamica del modulo lineare comprendenti: un tubo di scappamento atto ad entrare nel foro posizionato al disotto del lato inferiore del modulo lineare, divenendo solidale con il pignone interno, fine di utilizzare il modulo medesimo nei settori dell’orologeria pesante, sino alla micron orologeria in qualità di complicato, con casse sinusoidali e di forma asimmetrica, per la misurazione lineare del tempo, secondo la rivendicazione 1.
  11. 11 Impianto meccanico modulare di tipo lineare, per la creazione di gioielli e bigiotterie dinamiche, ovvero gioielli e bigiotterie aventi delle parti ornamentali, con movimenti compositi lineari e rotatori secondo la rivendicazione 1. Il modulo lineare, tramite il suo perno, viene dotato di castoni o di strutture idonee con i gioielli o le bigiotterie, per rendere dinamiche alcune loro parti, imponendo a queste il suo movimento lineare secondo la rivendicazione 1.
  12. 12 Impianto meccanico per strutture ornamentali di tipo dinamico con movimento lineare secondo la rivendicazione 1. Il modulo per le sue caratteristiche e qualità dinamiche di espressione lineare permette di realizzare, apparecchi atti per le segnalazioni pubblicitarie o di altro tipo, aventi delle loro parti con movimento lineare come è prodotto dal modulo oggetto del trovato: Le dimensioni meccaniche di tali apparecchi sono dettate dall’impiego d’uso, secondo la rivendicazione 1.
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