ITRM20060166A1

ITRM20060166A1 - Sonda subdermica per trattamenti estetici in radiofrequenza

Info

Publication number: ITRM20060166A1
Application number: IT000166A
Authority: IT
Inventors: Ciro Accardo
Original assignee: Promoitalia Internat Srl
Priority date: 2006-03-24
Filing date: 2006-03-24
Publication date: 2007-09-25
Also published as: WO2007110890A3; WO2007110890A2

Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo:

SONDA SUBDERMICA PER TRATTAMENTI ESTETICI IN RADIOFREQUENZA,

DESCRIZIONE CAMPO TECNICO

L'invenzione si riferisce al settore dei trattamenti dermatologici ed estetici, e più in particolare ad una sonda dotata di un elettrodo RF utilizzata per il rilascio sulla pelle e sui tessuti sottostanti di energia termica sotto forma di radiofrequenza, la cui caratteristica innovativa è quella di essere atta a penetrare con l'elettrodo stesso, al di sotto della superficie cutanea in modo che il rilascio delle onde in radiofrequenza avvenga direttamente sui tessuti sottocutanei .

E' noto da tempo un procedimento che consente di rilasciare energia termica alla pelle ed ai tessuti sottostanti per ottenere un "effetto lifting" e rassodare i tessuti in modo veloce e senza bisturi.

Questa trattamento si basa sull'impiego di un apparecchio il quale emette energia termica sotto forma di radiofrequenza. Le onde, attraverso un elettrodo appoggiato sulla superficie cutanea del paziente, penetrano profondamente nel derma, rilasciano calore ai tessuti e vi provocano una modificazione elettrica, riscaldando il collagene che si contrae. Tale processo fa sì che la cute si tonifichi e si distenda.

Uno dei problemi che non ha trovato fin qui soluzione soddisfacente riguarda il fenomeno dell' "effetto punta". In genere, quando dell'energia a RF viene applicata o rilasciata su un tessuto attraverso un elettrodo che è in contatto con tale tessuto, il percorso della corrente si concentra intorno alle estremità dell'elettrodo, in particolare sull'estremità tagliente. Questo effetto è generalmente noto come "effetto punta". Nel caso di un elettrodo a forma di disco circolare, l'effetto si manifesta come un aumento della densità di corrente lungo il perimetro di quel disco circolare ed una diminuzione della densità di corrente al centro. Per un elettrodo di forma quadrata, si ha tipicamente una densità di corrente alta lungo l'intero perimetro, ed una più alta densità di corrente agli angoli dove c'è una estremità tagliente.

Notoriamente, l'effetto punta causa problemi nel trattamento della pelle per diversi motivi. Innanzitutto, provoca un effetto termico non uniforme sulla superficie dell'elettrodo. In molti trattamenti della pelle, è importante avere un effetto termico uniforme su un'area relativamente larga, in particolare nei trattamenti dermatologici. La larghezza in questo caso è dell'ordine di molti millimetri quadrati o anche centimetri quadrati.

Nelle applicazioni di elettrochirurgia per tagliare tessuti, sono da tempo utilizzati applicatori a punta. Tuttavia tali applicatori sono disegnati allo scopo di ottenere un punto caldo in quella determinata posizione per tagliare o coagulare tessuti. Ma tali dispositivi sono del tutto inadatti a realizzare un effetto termico moderato su una larga superficie.

Quando si riscalda la pelle con energia RF, il tessuto alla superficie dell'elettrodo tende ad essere più caldo con un decremento nella temperatura procedendo verso l'interno. Per ridurre localmente l'insulto termico, e creare un effetto termico ad una certa distanza dall'elettrodo, durante la seduta si provvede a raffreddare mediante un agente criogeno, la pelle a contatto con l'elettrodo. Il calore è trasmesso a circa 4mm al di sotto della superficie cutanea, nel derma (l'epidermide è lo strato superiore della pelle).

Tuttavia raffreddare la pelle è reso difficoltoso se non c'è un percorso di riscaldamento uniforme. Si può avere infatti il risultato di raffreddare troppo al centro rispetto agli angoli d'estremità con il risultato di ridurre l'effetto termico nella zona centrale.

Ε' quindi fortemente sentita l'esigenza di disporre di un manipolo che permetta da un lato di fornire localmente l'energia desiderata, riducendo l'insulto termico e le dispersioni dovute all'attraversamento della cute e dall'altro di applicare tale energia lungo ben precise linee o percorsi di trattamento desiderati, allo scopo di realizzare veri e propri tragitti fibrotici.

Ciò è stato ottenuto prevedendo una sonda subdermica, munita cioè di un elettrodo che viene introdotto al di sotto della superficie cutanea, in modo che l'energia RF venga applicata direttamente nei tessuti sottocutanei .

Una seconda caratteristica peculiare del trovato è che il tagliente posto all'estremità distale dell'elettrodo subdermico non è a spigolo vivo ma è smussato o tagliato in modo da presentare una sottile faccia che risulta parallela o inclinata rispetto al suo asse longitudinale. Preferibilmente tale faccia è di forma quadrata o rettangolare, e ha lunghezza e larghezza comprese fra gli 0,007 millimetri a 0,5 cm.

Ciò permette di trasmettere l'energia non più su un'area superficiale di contatto più o meno ampia, ma sostanzialmente lungo una linea o striscia di larghezza estremamente ridotta e di lunghezza opportuna, e già al di sotto del derma, evitando le dispersioni di energia attraverso lo spessore dell'epidermide, e riducendo l'insulto termico diretto sulla pelle.

Secondo il trovato, l'elettrodo propriamente detto può essere sia fisso che mobile rispetto alla struttura di supporto della sonda.

Nel caso in cui sia mobile, detto elettrodo risulterà scorrevole all'interno del rivestimento che isola la radiofrequenza e potrà penetrare attraverso la cute nei tessuti sottostanti fino a circa 7 cm.

Preferibilmente l'estremità dell'elettrodo sarà di forma tronco piramidale, con la base minore disposta in corrispondenza dell'estremità distale.

Tale base potrà essere piana o costituita da una superficie ondulata, sinusoidale, che consente di aumentare la superficie di contatto con i tessuti, notoriamente elastici.

In una seconda forma realizzativa, l'estremità dell'elettrodo è costituita da una punta a scalpello.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno evidenti dalla descrizione che segue facendo riferimento alle allegate tavole di disegno in cxcccccuii forme realizzative del trovato. Nelle tavole:

La fig. 1 è una vista schematica in sezione verticale di una sonda puntiforme ad elettrodo fisso subdermico;

la fig.2 è una vista schematica in sezione verticale di una sonda puntiforme ad elettrodo mobile subdermico ;

le figg.3 e 4 mostrano altre due forme realizzative rispettivamente di sonda con elettrodo mobile e fisso , con punta a scalpello,

La fig.5 mostra una sonda ad elettrodo mobile subdermico, angolata;

la fig.6 mostra la punta di una sonda con elettrodo troncopiramidale a base rettangolare;

la fig.7 è una vista ingrandita del tagliente della punta di fig.6 a confronto con una variante in cui detto tagliente non ha una superficie piana ma sinusoidale.

Con riferimento alla fig.l, secondo una prima forma realizzativa, un manipolo 8 comprende un elettrodo 10 che è fisso all'interno di un rivestimento 12 che isola la radiofrequenza ed una flangia 14 che ha la funzione di delimitare il margine cutaneo interessato al trattamento. L'estremità dell'elettrodo che penetra nella cute è di forma piramidale. A titolo puramente indicativo e non limitativo, il calibro dell'elettrodo è compreso tra i 12 ed i 31 Gauge. L'elettrodo può essere fatto indifferentemente in metallo, fibra ottica, quarzo conduttore, o altri materiali equivalenti.

In fig.2 è illustrato il caso in cui l'elettrodo 10 sia mobile rispetto al manipolo. In questo caso, detto elettrodo 10 è in grado di scorrere coassialmente al rivestimento isolante 12, penetrando nella cute per un tratto x la cui lunghezza è compresa tra 0 e 7 cm.

L'estremità dell'elettrodo nei due casi ora descritti è di forma piramidale, con il tagliente in posizione centrale. In alternativa è prevedibile la forma delle figg.3 e 4 dove la punta è a scalpello.

La sonda può essere dotata di una fonte di luce in fibra ottica 13.

Secondo una preferita forma realizzativa, l'invenzione prevede che l'elettrodo non abbia un tagliente a spigolo vivo, ma un tagliente smussato o tagliato come illustrato nelle figg. 6 e 7.

In questi casi l'estremità dell'elettrodo assume la forma di un tronco di piramide 14, a sezione quadrata o rettangolare dove il tagliente costituisce la base minore 16 in posizione distale, con una superficie piana che ha una se pur minima ampiezza.

Così il tagliente avrà uno spessore Y che come si vede nelle figure, può indicativamente variare tra 0,007 mm e 0,5 mm.

Volendo aumentare la superficie a contatto con i tessuti, la base 16 sulla estremità distale può essere dotata di una superficie ondulata a sezione sinusoidale 18 (vedi fig.7).

La sonda oggetto dell'invenzione può essere sia diritta che angolata, come illustrato in fig.5.

Si sono fin qui descritte diverse forme realizzative delll'invenzione . E' peraltro evidente che numerose varianti e modifiche potranno essere apportate dagli esperti del ramo senza uscire dall'ambito di tutela della presente invenzione come definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, caratterizzata dal fatto che è munita di un elettrodo atto ad essere introdotto al di sotto della superficie cutanea, in modo che l'energia RF venga applicata direttamente nei tessuti sottocutanei.
2) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che l'elettrodo è dotato all'estremità distale di un tagliente che è smussato o tagliato in modo da presentare una sottile faccia che risulta parallela o inclinata rispetto al suo asse longitudinale .
3) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alla rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che detta faccia sull'estremità distale dell'elettrodo è di forma quadrata o rettangolare.
4) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alla rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che detta faccia ha lunghezza e larghezza comprese fra gli 0,007 millimetri a 0,5 cm.
5) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alla rivendicazione 1 o 2 caratterizzata dal fatto che detto elettrodo è fisso rispetto alla struttura di supporto della sonda.
6) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alla rivendicazione 1 o 2 caratterizzata dal fatto che detto elettrodo è mobile rispetto alla struttura di supporto della sonda essendo scorrevole all'interno di un rivestimento che isola la radiofrequenza.
7) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alle rivendicazioni 1 caratterizzata dal fatto che l'estremità dell'elettrodo è cuneiforme. 8)Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alla rivendicazione 2 caratterizzata dal fatto che l'estremità dell'elettrodo è di forma tronco piramidale, con la base minore disposta in corrispondenza dell'estremità distale. 9) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alla rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che tale base è piana o costituita da una superficie ondulata, sinusoidale, per aumentare la superficie di contatto con i tessuti. 10) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza, come alle rivendicazioni 1 o 2 caratterizzata dal fatto che l'estremità dell'elettrodo è costituita da una punta a scalpello. 11) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza come ad una qualunque delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che è dotata di una fonte di luce. 12) Sonda subdermica per trattamenti estetici e sottocutanei in radiofrequenza come sostanzialmente descritto ed illustrato negli allegati disegni.