ITRE20080037A1 - "macchina smontagomme e relativo metodo di stallonatura" - Google Patents

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ITRE20080037A1
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Giulio Corghi
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Corghi Spa
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“MACCHINA SMONTAGOMME E RELATIVO METODO DI STALLONATURA”
La presente invenzione riguarda in generale una macchina smontagomme, ed in particolare una macchina smontagomme di tipo pesante, ossia una macchina smontagomme predisposta per operare con ruote di grandi dimensioni, come quelle che sono normalmente montate su autocarri o trattori agricoli.
Come è noto, le macchine smontagomme pesanti comprendono generalmente un robusto telaio di supporto, sul quale sono impostate due slitte scorrevoli dotate di un movimento di avvicinamento e di allontanamento reciproco in direzione orizzontale.
A bordo di una prima slitta è impostato un mandrino porta-ruota, il quale è atto a ruotare intorno ad un asse di rotazione parallelo alla direzione di scorrimento.
A bordo della seconda slitta è impostata una torretta portautensili, ad un’estremità della quale sono montati sia un utensile stallonatore sia un utensile smontagomme, che sono posizionati da parti diametralmente opposte rispetto ad un asse di simmetria ortogonale alla direzione di scorrimento.
La torretta portautensili è girevole intorno a detto asse di simmetria, in modo tale da poter essere bloccata in una prima posizione operativa, in cui rivolge verso il mandrino porta-ruota l’utensile stallonatore, ovvero in una seconda posizione operativa, in cui rivolge verso il mandrino porta-ruota l’utensile smontagomme. Per eseguire la stallonatura, la ruota viene bloccata sgonfia sul mandrino porta-ruota, di norma con l’ausilio di appositi dispositivi sollevatori, mentre la torretta portautensili si trova nella prima posizione operativa.
Successivamente, il mandrino viene messo in rotazione e le slitte scorrevoli vengono fatte avvicinare reciprocamente, in modo da premere l’utensile stallonatore contro il fianco dello pneumatico della ruota, spingendolo verso l’interno del canale del cerchione, sino a distaccare il tallone dello pneumatico dal bordo del cerchione.
L’utensile stallonatore è generalmente un robusto disco di acciaio sagomato, il quale è atto a ruotare folle intorno al proprio asse, in modo da non danneggiare lo pneumatico che ruota solidale con la ruota sul mandrino.
Detto disco stallonatore è inoltre inclinato rispetto all’asse di rotazione del mandrino porta-ruota, affinché durante lo scorrimento delle slitte, esso possa sostanzialmente incunearsi tra il fianco dello pneumatico ed il bordo del cerchione, facilitando il distacco del tallone.
Siccome gli smontagomme pesanti devono poter operare con pneumatici di forma e dimensioni spesso molto differenti, il disco stallonatore è generalmente collegato alla torretta portautensili tramite mezzi di articolazione, che consentono di variare la sua inclinazione rispetto all’asse di rotazione del mandrino porta-ruota, in base al tipo di ruota da trattare.
Tale regolazione avviene manualmente, ed il disco stallonatore può essere bloccato in una serie discreta di posizioni differenti, cui corrispondono diverse inclinazioni, mediante mezzi di bloccaggio manuali, come ad esempio un chiavistello.
La regolazione dell’inclinazione viene quindi effettuata prima della fase di stallonatura vera e propria, durante la quale il disco stallonatore mantiene costantemente l’inclinazione precedentemente impostata.
Accade tuttavia che, pur regolando opportunamente l’inclinazione del disco stallonatore, la pressione esercitata da quest’ultimo contro il fianco dello pneumatico non consenta sempre un efficace distacco del tallone, soprattutto quando il tallone è incollato al bordo del cerchione.
Questa difficoltà è dovuta sia all’impossibilità pratica di impostare una corretta inclinazione del disco stallonatore per tutte le ruote da trattare, sia al fatto che la pressione esercitata è puramente assiale, e quindi agisce esattamente nella direzione di massima resistenza dell’accoppiamento tra il tallone dello pneumatico ed il bordo del cerchione.
Nel settore delle macchine smontagomme leggere, ossia delle macchine smontagomme predisposte per trattare ruote di autovetture, esistono macchine la cui architettura funzionale è molto simile a quella delle macchine smontagomme pesanti sopra delineate.
Tali macchine smontagomme leggere comprendono infatti un mandrino porta-ruota atto a ruotare intorno ad un asse di rotazione sostanzialmente verticale, ed un montante verticale su cui è scorrevolmente impostato un braccio portautensili, all’estremità libera del quale è articolato un disco stallonatore atto ad essere premuto contro il fianco dello pneumatico di una ruota, a seguito di un movimento assiale del braccio porta-utensili verso il mandrino porta-ruota.
Una di queste macchine smontagomme consente inoltre di variare l’inclinazione del disco stallonatore rispetto all’asse del mandrino porta-ruota durante lo spostamento assiale del braccio portautensili, in modo tale che il disco stallonatore compia un movimento di rototraslazione a contatto con lo pneumatico, facilitando il distacco del tallone dal bordo del cerchione.
Questo effetto è ottenuto mediante un organo seguicamma che è collegato al disco stallonatore e che, durante lo scorrimento del braccio portautensili, è atto a seguire il profilo di una camma fissata sul montante della macchina, in modo tale da ottenere una contemporanea rotazione del disco stallonatore intorno al proprio asse di articolazione col braccio portautensili.
Pur migliorando la fase di stallonatura, questa soluzione non risolve gli inconvenienti che sono stati menzionati in relazione alle macchine smontagomme pesanti.
Il disco stallonatore è infatti vincolato a compiere un movimento rototraslatorio prestabilito e costante, che risulta efficace per un certo tipo di ruote, ma che non può essere modificato per operare con ruote aventi forme e/o dimensioni diverse, se non sostituendo fisicamente la camma od altri componenti strutturali della macchina smontagomme.
Uno scopo della presente invenzione è quello di superare tale inconveniente, tipico ma non esclusivo delle macchine smontagomme pesanti, rendendo più affidabile e sicura la fase di stallonatura dello pneumatico dal cerchione.
Ulteriore scopo dell’invenzione è quello di raggiungere tali obiettivi nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
In particolare, l’invenzione fornisce una macchina smontagomme, preferibilmente ma non esclusivamente di tipo pesante, la quale comprende mezzi di supporto per una ruota, un braccio portautensili ad una cui estremità è articolato un utensile stallonatore secondo un asse di articolazione ortogonale all’asse della ruota, e primi mezzi motorizzati atti a provocare un movimento relativo, in direzione parallela all’asse della ruota, tra detti mezzi di supporto e detto braccio portautensili, in modo da premere detto utensile stallonatore contro il fianco dello pneumatico della ruota.
La macchina smontagomme comprende inoltre secondi mezzi motorizzati, attivabili in modo indipendente da detti primi mezzi motorizzati, i quali sono atti a far ruotare l’utensile stallonatore intorno al proprio asse di articolazione col braccio portautensili, per variare l’inclinazione dell’utensile stallonatore stesso rispetto all’asse della ruota che è montata sui mezzi di supporto.
Detti secondi mezzi motorizzati consentono non solo di variare comodamente l’inclinazione dell’utensile stallonatore in base al tipo di ruota da trattare, senza alcun intervento manuale da parte dell’operatore, ma consentono anche di farlo ruotare durante la fase di stallonatura, ossia quando l’utensile stallonatore si trova a contatto col fianco dello pneumatico.
In questo modo, l’utensile stallonatore è in grado di esercitare sia la consueta spinta assiale, sia un’azione a leva che tende a scalzare ed allontanare in senso radiale il tallone dello pneumatico dal bordo del cerchione, facilitandone il distacco e quindi il completamento della stallonatura.
Grazie all’indipendenza funzionale tra i primi ed i secondi mezzi motorizzati, tale rotazione può essere effettuata contemporaneamente durante l’avanzamento assiale dell’utensile stallonatore, ottenendo perciò un’azione combinata, oppure può avvenire mentre l’utensile stallonatore è assialmente fermo a contatto con lo pneumatico, dividendo praticamente l’operazione di stallonatura in due fasi distinte, rispettivamente di spinta assiale e di azione a leva.
Inoltre, tale indipendenza funzionale consente di modificare facilmente il movimento da imporre all’utensile stallonatore, in base al tipo di ruota in lavorazione.
Secondo un preferito aspetto dell’invenzione, detti secondi mezzi motorizzati sono controllabili in modo da poter far ruotare l’utensile stallonatore con continuità tra due posizioni estreme di finecorsa, in entrambi i sensi e potendolo arrestare in posizioni intermedie.
In altre parole, è preferibile che i secondi mezzi motorizzati non siano semplicemente in grado di muovere l’utensile stallonatore tra due posizioni fisse e prestabilite di arresto, cui corrispondano diverse inclinazioni, ma siano in grado di muovere ed arrestare l’utensile stallonatore anche in una pluralità di posizioni intermedie, variandone perciò l’inclinazione con sostanziale continuità tra un valore massimo ed un valore minimo.
In questo modo, in base al tipo di ruota da trattare, è possibile non solo regolare precisamente l’inclinazione iniziale dell’utensile stallonatore, ma è anche possibile regolare l’escursione che esso deve compiere per scalzare il tallone dello pneumatico, aumentando vantaggiosamente l’efficacia e la flessibilità d’uso della macchina smontagomme.
Preferibilmente, i secondi mezzi motorizzati sono associati a mezzi di controllo manuali, ad esempio un joystick od una tastiera, che consentano ad un utilizzatore di regolare a vista l’inclinazione dell’utensile stallonatore, inclinandolo e/o muovendolo di volta in volta a seconda delle esigenze della ruota da trattare, in modo molto semplice ed immediato.
In alternativa, i secondi mezzi motorizzati potrebbero essere asserviti a mezzi di controllo automatici, opportunamente programmati o programmabili in base al tipo di ruota da trattare.
Secondo una preferita forma realizzativa della macchina smontagomme secondo l’invenzione, tipica per le macchine smontagomme pesanti, il braccio portautensili porta anche un utensile smontagomme, ed è mobile sulla macchina smontagomme tra una prima ed una seconda posizione operativa, in cui rivolge verso i mezzi di supporto della ruota rispettivamente l’utensile stallonatore o l’utensile smontagomme.
Come menzionato in precedenza, i secondi mezzi motorizzati sono atti a far ruotare l’utensile stallonatore rispetto al braccio portautensili tra due posizioni estreme di finecorsa, che ne definiscono l’escursione massima.
Preferibilmente, dette posizioni estreme sono scelte in modo tale che, almeno quando l’utensile stallonatore si trova in una prima di dette posizioni estreme, la distanza radiale minima, che lo separa dall’asse della ruota montata sui mezzi di supporto, sia superiore alla distanza radiale minima che separa detto asse della ruota dall’utensile smontagomme, che è montato sul medesimo braccio portautensili.
Grazie a questa soluzione, durante le fasi operative in cui la macchina smontagomme utilizza l’utensile smontagomme, l’utensile stallonatore può essere portato e bloccato in detta prima posizione estrema, in modo da non interferire con il funzionamento dell’utensile smontagomme.
L’invenzione rende inoltre disponibile un metodo di stallonatura mediante una macchina smontagomme del tipo sopra delineato, il quale metodo comprende le fasi di bloccare una ruota sui mezzi di supporto della macchina, provocare un movimento relativo, in direzione parallela all’asse della ruota, tra detti mezzi di supporto ed il braccio portautensili, in modo da premere l’utensile stallonatore contro il fianco dello pneumatico della ruota, e la fase di fare ruotare l’utensile stallonatore intorno al proprio asse di articolazione col braccio portautensili, mentre l’utensile stallonatore è a contatto con lo pneumatico, in modo da esercitare un’azione che tende ad allontanare il tallone dello pneumatico dal bordo del cerchione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista prospettica di una macchina smontagomme pesante secondo l’invenzione.
La figura 2 è una vista in pianta dalla macchina smontagomme di figura 1.
La figura 3 è un dettaglio ingrandito di figura 2 che mostra la torretta portautensili della macchina smontagomme.
La figura 4 è la torretta portautensili di figura 3 mostrata in sezione.
La figura 5 è la torretta portautensili di figura 3 ingrandita, e dove con linea tratteggiata sono mostrate alcune possibili posizioni rispettivamente dell’utensile stallonatore e dell’utensile smontagomme.
Nelle figure è illustrata una macchina smontagomme pesante 1, ossia una macchina smontagomme progettata per montare/smontare pneumatici di grandi dimensioni, che di norma equipaggiano le ruote dei veicoli pesanti, come ad esempio furgoni, autocarri e trattori agricoli.
La macchina smontagomme 1 comprende un solido basamento 2 d’appoggio al suolo, su cui è montato un telaio orientabile di supporto 3, il quale è articolato a detto basamento 2 secondo un asse di oscillazione orizzontale C, ed è associato ad usuali mezzi motori (non mostrati) atti a variarne l’inclinazione rispetto al basamento 2 stesso.
A bordo del telaio orientabile 3 sono fissate due guide rettilinee parallele, rispettivamente 30 e 31, sulle quali è scorrevolmente accoppiata una rispettiva slitta 32 e 33.
Le slitte 32 e 33 sono associate a mezzi di azionamento, di per sé noti, che sono atti a muoverle contemporaneamente con moto di avvicinamento o di allontanamento reciproco, in una direzione orizzontale parallela all’asse di oscillazione C.
Nell’esempio mostrato, entrambe le slitte 32 e 33 sono mobili; tuttavia, è ovviamente prevista anche la possibilità che una sola delle due slitte 32 o 33 si muova verso l’altra, che invece può essere fissa.
Sulla slitta 32 è montato un robusto braccio sporgente 34 formato da un profilato d’acciaio che si sviluppa trasversalmente rispetto alla direzione di scorrimento, e sul fianco superiore del quale è fissata una guida rettilinea 35, cui è scorrevolmente accoppiato un carrello 36 atto a scorrere longitudinalmente lungo il braccio 34, azionato da un martinetto idraulico 37.
Al carrello 36 è girevolmente accoppiato un mandrino porta-ruota 4, il cui un asse di rotazione A è parallelo all’asse di oscillazione C del telaio orientabile 3, ovvero alla direzione di scorrimento delle slitte 32 e 33.
Il mandrino porta-ruota 4 comprende un gruppo autocentrante, il quale è atto a bloccare una ruota mantenendola coassiale con l’asse di rotazione A.
Detto gruppo autocentrante comprende quattro identiche griffe di bloccaggio 40, le quali sono distribuite angolarmente equidistanti su una circonferenza centrata sull’asse di rotazione A del mandrino 4, in modo da poter stare a diretto contatto e premere dall’interno verso l’esterno contro il cerchione della ruota.
Le griffe di bloccaggio 40 sono portate all’estremità di rispettivi bracci oscillanti 41, i quali sono animati da un unico sistema di azionamento (non completamente visibile), in modo tale che le griffe di bloccaggio 40 siano atte ad allontanarsi o avvicinarsi contemporaneamente all’asse di rotazione A, compiendo uguali spostamenti radiali, e quindi rimanendo sempre disposte su una circonferenza centrata nell’asse di rotazione A.
Il mandrino porta-ruota 4 è di per sé noto, e non viene quindi decritto con maggiore dettaglio.
Sulla slitta 33 è montata una torretta portautensili 5, la quale comprende un corpo tubolare di supporto 50, il cui asse B è ortogonale e preferibilmente complanare con l’asse di rotazione A del mandrino porta-ruota 4.
L’estremità libera di detto tubolare di supporto 50 porta un elemento di testa 51, sul quale sono montati un utensile stallonatore 6 ed un utensile smontagomme 7, disposti in modo diametralmente opposto rispetto all’asse B della torretta portautensili 5.
La torretta portautensili 5 è accoppiata alla slitta 33 in modo da poter ruotare su se stessa intorno all’asse B.
Tale rotazione può essere ottenuta manualmente da un operatore, oppure mediante appositi mezzi di azionamento automatici, di per sé noti.
Grazie a questa rotazione, la torretta portautensili 5 può essere bloccata selettivamente in una prima posizione operativa (mostrata nelle figure), in cui rivolge verso il mandrino porta-ruota 4 l’utensile stallonatore 6, oppure in una seconda posizione operativa (non illustrata), in cui le posizioni dell’utensile stallonatore 6 e dell’utensile smontagomme 7 sono invertite, con quest’ultimo rivolto verso il mandrino porta-ruota 4.
Come illustrato nelle figure 3 e 4, l’utensile stallonatore 6 è definito da un disco, di per sé noto, il quale è preferibilmente realizzato in acciaio sagomato, per non danneggiare i cerchioni delle ruote.
Il disco stallonatore 6 ha una forma sostanzialmente a tazza troncoconica, ed è fissato all’estremità di un albero coassiale 60, il quale è girevolmente accoppiato folle all’interno di una bussola di guida 61, in modo tale che il disco stallonatore 6 possa ruotare liberamente intorno al proprio asse D.
L’asse D è inclinato rispetto all’asse di rotazione A del mandrino porta-ruota 4, cui è preferibilmente complanare.
L’asse D è preferibilmente complanare anche con l’asse B della torretta portautensili 5, ed è quindi inclinato rispetto ad esso di un angolo complementare rispetto a quello formato con l’asse di rotazione A.
Più in particolare, la bussola di guida 61 è fissata sul fianco superiore di una biella oscillante 62, la quale è interposta tra le ali contrapposte di una porzione conformata a forcella dell’elemento di testa 51.
Una prima estremità della biella oscillante 62 è imperniata a dette ali dell’elemento di testa 51, tramite un perno di articolazione 63 che definisce un asse di articolazione E ortogonale all’asse D del disco stallonatore 6, cosicché un’oscillazione della biella 62 rispetto all’elemento di testa 51 possa modificare l’inclinazione del disco stallonatore 6 rispetto all’asse di rotazione A del mandrino porta-ruota 4.
Come illustrato in figura 4, la seconda estremità della biella oscillante 62 è imperniata allo stantuffo di un martinetto a doppio effetto 64, preferibilmente ad azionamento idraulico, il quale è accolto all’interno della porzione a forcella dell’elemento di testa 51, ed il cui cilindro è a sua volta imperniato al tubolare di supporto 50, entro cui è parzialmente contenuto.
Detto martinetto a doppio effetto 64 è collegato a relativi condotti di alimentazione e scarico (non mostrati) per il fluido operativo atto a metterlo in funzione, ed è inoltre preferibilmente associato a mezzi di controllo manuali (anch’essi non mostrati), tramite i quali un operatore può comandare lo scorrimento in entrambi i versi dello stantuffo nel cilindro, eventualmente arrestandolo in qualunque posizione intermedia tra le posizioni di completo inserimento e di completa estrazione.
In questo modo, l’operatore è in grado di far ruotare il disco stallonatore 6 con continuità tra le due posizioni estreme mostrate in figura 5, ottenendo quindi una corrispondente variazione della sua inclinazione rispetto all’asse di rotazione A del mandrino portaruota 4.
Si osservi che dette posizioni estreme sono rispettivamente una posizione di massima inclinazione, illustrata con linea tratteggiata, ed una posizione di minima inclinazione, illustrata con linea continua.
I mezzi manuali per il controllo del martinetto a doppio effetto 64 possono comprendere un joystick, una tastiera o qualunque altro mezzo di controllo manuale.
L’utensile smontagomme 7 è definito da una leva sagomata che è imperniata all’elemento di testa 51 in guisa di bilanciere, tramite un perno di articolazione 70 avente asse ortogonale all’asse di rotazione A del mandrino porta-ruota 4.
L’estremità sporgente della leva smontagomme 7 è conformata sostanzialmente ad arpione, in modo da poter agganciare il tallone di uno pneumatico.
L’opposta estremità è imperniata allo stantuffo di un martinetto a doppio effetto 71, preferibilmente ad azionamento idraulico, il cui cilindro è a sua volta imperniato sul fianco esterno del tubolare di supporto 50 della torretta portautensili 5.
Detto martinetto a doppio effetto 71 è controllabile in modo da fare oscillare la leva smontagomme 7 tra le due posizioni estreme illustrate con linea tratteggiata in figura 5, bloccandolo eventualmente almeno nella posizione intermedia indicata con linea continua.
Si osservi che in qualunque posizione, la distanza radiale minima U,U’ che separa la leva smontagomme 7 dall’asse di rotazione A del mandrino porta-ruota 4 è sempre inferiore alla distanza radiale minima S che separa l’asse A dal disco stallonatore 6, quando quest’ultimo si trova nella posizione di minima inclinazione.
Il funzionamento della macchina smontagomme 1 prevede di bloccare una ruota sgonfia sul mandrino porta-ruota 4, con l’ausilio di appositi dispositivi sollevatori, mentre le slitte scorrevoli 32 e 33 si trovano alla massima distanza reciproca.
La torretta portautensili 5 viene bloccata nella prima posizione operativa, in cui rivolge l’utensile stallonatore 6 verso il fianco laterale dello pneumatico della ruota che è montata sul mandrino porta-ruota 4.
Tramite i mezzi manuali di controllo, l’operatore può regolare l’inclinazione del disco stallonatore 6, in funzione della forma e delle dimensioni dello pneumatico della ruota.
Il mandrino porta-ruota 4 viene quindi posto in rotazione e le slitte scorrevoli 32 e 33 vengono fatte avvicinare reciprocamente, in modo che il disco stallonatore 6 sia premuto contro il fianco dello pneumatico, spingendolo verso l’interno del canale del cerchione, sino a distaccare il tallone dello pneumatico dal bordo del cerchione.
Durante questa pressione assiale, l’operatore può contemporaneamente variare l’inclinazione del disco stallonatore 6, in modo da esercitare un’azione a leva che tende ad allontanare radialmente il tallone dello pneumatico dal bordo del cerchione, scalzandolo e facilitandone il distacco.
In alternativa, tale variazione di inclinazione può essere comandata mentre il disco stallonatore 6 è assialmente fermo a contatto con lo pneumatico.
In entrambi i casi, è preferibile che la variazione di inclinazione del disco stallonatore 6 avvenga mentre la ruota continua a girare, insieme al mandrino porta-ruota 4, intorno all’asse A, in modo da distaccare interamente il tallone dello pneumatico dal bordo del cerchione.
Eventualmente, il movimento traslatorio delle slitte scorrevoli 32 e 33 ed il movimento rotatorio del disco stallonatore 6 potrebbero essere gestiti da un sistema di controllo automatico, opportunamente programmato o programmabile in funzione del tipo di ruota da trattare.
Terminata la fase di stallonatura dello pneumatico, il mandrino porta-ruota 4 viene arrestato, e le slitte scorrevoli 32 e 33 vengono allontanate reciprocamente.
La torretta portautensili 5 viene quindi ruotata su se stessa intorno all’asse B, e bloccata nella seconda posizione operativa, in cui rivolge la leva smontagomme 7 verso il tallone distaccato dello pneumatico.
Contemporaneamente, il disco stallonatore 6 viene bloccato sulla torretta portautensili 5 nella posizione di minima inclinazione rispetto all’asse di rotazione A.
Le slitte 32 e 33 vengono nuovamente avvicinate, cosicché la leva smontagomme 7 possa infilarsi tra il bordo del cerchione ed il tallone dello pneumatico, che viene così agganciato e distanziato dal bordo del cerchione.
Il funzionamento della leva smontagomme 7 è di per sé noto e non viene quindi descritto con maggiore dettaglio.
Si desidera tuttavia osservare che durante tutte le fasi di smontaggio, il disco stallonatore 6 non interferisce mai con la leva smontagomme 7, giacché quando il primo si trova in posizione di minima inclinazione, la distanza radiale che lo separa dall’asse A della ruota è superiore alla distanza radiale che separa detto asse A dalla leva smontagomme 7.
Dopo che il tallone dello pneumatico è stato agganciato dalla leva smontagomme 7, le slitte 32 e 33 vengono nuovamente allontanate tra loro, in modo tale che la leva smontagomme 7 estragga parzialmente il tallone dal canale del cerchione.
Infine, il mandrino porta-ruota 4 viene rimesso in rotazione, affinché scorrendo sulla leva smontagomme 7, il tallone dello pneumatico venga interamente estratto dal cerchione.
Ovviamente alla macchina smontagomme 1 come descritta, un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.
In particolare, si desidera osservare che sebbene sia stata descritta una macchina smontagomme 1 di tipo pesante, le caratteristiche dell’invenzione potrebbero essere efficacemente applicate anche ad una macchina smontagomme leggera, ossia per ruote tipicamente di autovetture.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina smontagomme comprendente mezzi di supporto (4) per una ruota, un braccio portautensili (50) ad una cui estremità è articolato un utensile stallonatore (6) secondo un asse di articolazione (E) ortogonale all’asse (A) della ruota, e primi mezzi motorizzati (32, 33) atti a provocare un movimento relativo, in direzione parallela all’asse (A) della ruota, tra detti mezzi di supporto (4) e detto braccio portautensili (50), in modo da premere detto utensile stallonatore (6) contro il fianco dello pneumatico della ruota, caratterizzata dal fatto di comprendere secondi mezzi motorizzati (64), attivabili in modo indipendente da detti primi mezzi motorizzati (32, 33), i quali sono atti a far ruotare l’utensile stallonatore (6) intorno a detto asse di articolazione (E) con il braccio portautensili (50), per variare l’inclinazione dell’utensile stallonatore (6) stesso rispetto all’asse (A) della ruota che è montata su detti mezzi di supporto (4).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi motorizzati (64) sono atti a far ruotare l’utensile stallonatore (6), quando quest’ultimo si trova a contatto col fianco dello pneumatico della ruota montata sui mezzi di supporto (4).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi motorizzati (64) sono controllabili in modo da poter fare ruotare l’utensile stallonatore (6) con continuità tra due posizioni estreme di finecorsa, in entrambi i sensi e potendolo arrestare in posizioni intermedie.
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi motorizzati (64) sono associati a mezzi di controllo manuali, che sono atti ad attivarli per provocare la rotazione dell’utensile stallonatore (6).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi motorizzati (64) sono associati a mezzi di controllo automatici.
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi motorizzati comprendono un martinetto a doppio effetto (64).
  7. 7. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che su detto braccio portautensili (50) è ulteriormente montato un utensile smontagomme (7), e che detti secondi mezzi motorizzati (64) sono atti a fare ruotare l’utensile stallonatore (6) tra due posizioni estreme di finecorsa, in almeno una delle quali, l’utensile stallonatore (6) si trova ad una distanza radiale minima dall’asse (A) della ruota montata sui mezzi di supporto (4), che è superiore alla distanza radiale minima che separa detto asse (A) della ruota dall’utensile smontagomme (7).
  8. 8. Metodo di stallonatura tramite una macchina smontagomme secondo la rivendicazione 1, comprendente le fasi di bloccare una ruota sui mezzi di supporto (4), provocare un movimento relativo, in direzione parallela all’asse (A) della ruota, tra detti mezzi di supporto (4) e detto braccio portautensili (50), in modo da premere l’utensile 30868 deposito.doc SM stallonatore (6) contro il fianco dello pneumatico della ruota, caratterizzato dal fatto che comprende la fase di fare ruotare l’utensile stallonatore (6) intorno all’asse di articolazione (E) con il braccio portautensili (50), mentre l’utensile stallonatore (6) è a contatto con lo pneumatico, in modo da esercitare un’azione che tende ad allontanare il tallone dello pneumatico dal bordo del cerchione.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta rotazione dell’utensile stallonatore (6) avviene durante il movimento relativo in direzione assiale tra il braccio portautensili (50) e la ruota.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta rotazione dell’utensile stallonatore (6) avviene mentre il braccio portautensili (50) è assialmente fermo rispetto alla ruota.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta rotazione dell’utensile stallonatore avviene mentre la ruota montata sui mezzi di supporto (4) gira intorno al proprio asse (A).
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